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Old 06-09-2005, 15:24   #41
MarColas
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Originariamente inviato da SaMu
Beh se convinci la gente a chiamare i call center in maniera costantemente livellata tutto il giorno, tutti i giorni, per i prossimi 30 anni, allora le aziende di call center non avranno più bisogno di contratti a termine e lavoro flessibile.

Per come stanno le cose ora, se assumono tutti a tempo indeterminato cosa fanno quando non hanno campagne? Nei mesi di basso traffico?
Quello che dici tu vale per i call center che per esempio si occupano di sondaggi telefonici.

Ma ci sono molti call center che lavorano sempre.
La mia ragazza ha lavorato, qualche anno fa, nel call center di una azienda che consegna i surgelati a casa. Poiché la gente mangia tutti i giorni è facile capire che non ci sono periodi di basso traffico.
E i call center delle grandi aziende telefoniche, secondo te hanno periodi dell'anno in cui si girano i pollici?
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Detesto questa faccina , la abolirei.
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Old 06-09-2005, 23:07   #42
evelon
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Originariamente inviato da MarColas
E i call center delle grandi aziende telefoniche, secondo te hanno periodi dell'anno in cui si girano i pollici?

In Atesia credo di si perchè funziona per una certa parte a "campagne" che hanno definizioni temporali precise (se non erro ci sono le mensili, le trimestrali e le semetrali).
Poi c'è la parte fissa che è il call center che risponde se chiamate la telecom
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Old 06-09-2005, 23:10   #43
evelon
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Originariamente inviato da -kurgan-
perchè no? la maggioranza delle persone tra i 25 e i 35 sta vivendo una situazione drammatica per questa tipologia di contratti.
questo caso ne è proprio un classico esempio.

La maggioranza?
Ma dove hai preso questi dati?


Forse sbaglio, e vorrei che qualcuno più esperto mi correggesse, ma ci sono limiti percentuali ben precisi tra posti a tempo indeterminato/posti a tempo determinato (co.co.co, co.co.pro etc...) che un'azienda può avere.


Se un'azienda non rispetta queste norme (che dovrebbero consentire poche e ben regolamentate eccezioni) io farei una telefonatina a qualche ispettorato del lavoro....

In questo caso sarei d'accordo con te che sarebbe solo sfruttamento
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Old 06-09-2005, 23:54   #44
Korn
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non ne ho idee del limite ma nel mio reparto saremo 40% assunti 60 % cocopro
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Old 07-09-2005, 09:09   #45
MarColas
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Originariamente inviato da evelon
In Atesia credo di si perchè funziona per una certa parte a "campagne" che hanno definizioni temporali precise (se non erro ci sono le mensili, le trimestrali e le semetrali).
Poi c'è la parte fissa che è il call center che risponde se chiamate la telecom
Il mio era un discorso più generico, non conosco il caso particolare di Atesia
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Detesto questa faccina , la abolirei.
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Old 07-09-2005, 10:01   #46
Alessandro Bordin
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Originariamente inviato da evelon
Forse sbaglio, e vorrei che qualcuno più esperto mi correggesse, ma ci sono limiti percentuali ben precisi tra posti a tempo indeterminato/posti a tempo determinato (co.co.co, co.co.pro etc...) che un'azienda può avere.
Francamente non mi risulta. NElla pratica almeno vedo molte aziende con almeno 80% di precari. PArlo di azeinde piccole, max 15 dipendenti NON metalmeccaniche.

Quote:
Se un'azienda non rispetta queste norme (che dovrebbero consentire poche e ben regolamentate eccezioni) io farei una telefonatina a qualche ispettorato del lavoro....
Siamo sempre lì. Se ti fai la nomea del rompicoglioni non trovi più lavoro. Ne vale la pena? Portroppo no.

Quote:
In questo caso sarei d'accordo con te che sarebbe solo sfruttamento
Purtroppo è una realtà consolidata, soprattutto fra gli under 30-35.
Alessandro Bordin è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-09-2005, 10:03   #47
generals
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Originariamente inviato da evelon
La maggioranza?
Ma dove hai preso questi dati?


Forse sbaglio, e vorrei che qualcuno più esperto mi correggesse, ma ci sono limiti percentuali ben precisi tra posti a tempo indeterminato/posti a tempo determinato (co.co.co, co.co.pro etc...) che un'azienda può avere.


Se un'azienda non rispetta queste norme (che dovrebbero consentire poche e ben regolamentate eccezioni) io farei una telefonatina a qualche ispettorato del lavoro....

In questo caso sarei d'accordo con te che sarebbe solo sfruttamento
certo ma la grande diffusione dei cosiddetti lavoratori atipici riguarda la fascia di popolazione in età giovanile (quindi non centra il considerare la singola azienda), come giustamente diceva kurgan. Ormai anche la pubblica amministrazione fa ricorso in modo massiccio a questa tipologia contrattuale e in ogni caso i limiti di cui parli (a livello di singolo ente/azienda) sono facilmente aggirabili, mentre è vero che dati ufficiali sui lavoratori atipici sono pochi (perchè difficili da rilevare ) di recente l'Istat ha pubblicato un rapporto in merito inoltre i dati sono presenti anche nei vari rapporti annuali fonte istat. Considera che nell'istituto in cui io lavoro appunto con contratto a termine su meno di 3000 dipendenti 450 sono a termine (è sono solo i giovani) senza contare una miriade di cococo. Se poi consideri il livello di inquadramento (ricercatore) la metà è a termine ciao
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Old 07-09-2005, 15:34   #48
MarColas
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Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Francamente non mi risulta. NElla pratica almeno vedo molte aziende con almeno 80% di precari. PArlo di azeinde piccole, max 15 dipendenti NON metalmeccaniche.



Siamo sempre lì. Se ti fai la nomea del rompicoglioni non trovi più lavoro. Ne vale la pena? Portroppo no.



Purtroppo è una realtà consolidata, soprattutto fra gli under 30-35.
Confermo. Tutto tristemente vero, per quello che ho potuto riscontrare personalmente e/o tramite amici e conoscenti.
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Old 07-09-2005, 15:42   #49
evelon
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Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Francamente non mi risulta. NElla pratica almeno vedo molte aziende con almeno 80% di precari. PArlo di azeinde piccole, max 15 dipendenti NON metalmeccaniche..

Sempre a memoria: ricordo che le aziende piccole (che di fatto non potrebbero assumere pena il fallimento) abbiano la possibilità di accedere a speciali eccezioni della norma generale.

Questo non è una novità: da sempre le aziende piccole o piccolissime godono di vantaggi particolari.

Quote:
Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Siamo sempre lì. Se ti fai la nomea del rompicoglioni non trovi più lavoro. Ne vale la pena? Portroppo no.
FOrse hai ragione ma ragionando così non c'è legge che vale...

Nessuna legge di tutela degli abusi (di lavoratori o meno) ha effetto se chi subisce l'ingiustizia non la denuncia per evitare di esporsi.

Se nessuno si espone, secondo le regole ovviamente, con la telefonata o la denuncia agli organi competenti la legge è come se non ci fosse...del resto capisci che non si può mettere un ispettore in ogni ufficio, in ogni negozio, in ogni azienda....
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Old 07-09-2005, 15:59   #50
Alessandro Bordin
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Originariamente inviato da evelon
Sempre a memoria: ricordo che le aziende piccole (che di fatto non potrebbero assumere pena il fallimento) abbiano la possibilità di accedere a speciali eccezioni della norma generale.

Questo non è una novità: da sempre le aziende piccole o piccolissime godono di vantaggi particolari.
Si, ma con limiti di tempo mi pare. Oltre un tot se la persona lavora SOLO per te la devi assumere. Anche con un contratto a termine, ma non con contratti farsa.


Quote:
FOrse hai ragione ma ragionando così non c'è legge che vale...

Nessuna legge di tutela degli abusi (di lavoratori o meno) ha effetto se chi subisce l'ingiustizia non la denuncia per evitare di esporsi.

Se nessuno si espone, secondo le regole ovviamente, con la telefonata o la denuncia agli organi competenti la legge è come se non ci fosse...del resto capisci che non si può mettere un ispettore in ogni ufficio, in ogni negozio, in ogni azienda....
Hai ragione, anzi ragionissima. In ballo però c'è un bene prezioso e raro come il lavoro, sinceramente non mi sento di biasimare chi non si arrischia.

Controlli: basterebbe che un organo competente vada in camera di commercio e legga il profilo delle aziende piccole o mediopiccole. In 30 minuti avrebbe in mano almeno 300 casi di assunzioni farlocche. Non si vuole, tutto qui. Fa prima la Finanza a controllare ma non lo sio vuole fare, indipendentemente da chi governa.
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Old 07-09-2005, 16:10   #51
Heinlein
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Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Controlli: basterebbe che un organo competente vada in camera di commercio e legga il profilo delle aziende piccole o mediopiccole. In 30 minuti avrebbe in mano almeno 300 casi di assunzioni farlocche. Non si vuole, tutto qui. Fa prima la Finanza a controllare ma non lo sio vuole fare, indipendentemente da chi governa.
Non riescono nemmeno a controllare la regolarità delle assunzioni nei cantieri appaltatori di opere pubbliche. Poi ogni tanto casca qualcuno da un'impalcatura, e allora scoppia per forza di cose la magagna. Oppure lo trasportano ad un chilometro, lo mollano lì e così si trova un cadavere che non si sa da dove scappa fuori.

Carenze di organico dell'Ispettorato del Lavoro, dicono. Balle. La verità è che le assunzioni in nero, o con contratti fasulli (conosco muratori in part-time... ma per favore...) sono un potente volano per l'economia.
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Old 07-09-2005, 16:30   #52
-kurgan-
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Originariamente inviato da evelon
La maggioranza?
Ma dove hai preso questi dati?


Forse sbaglio, e vorrei che qualcuno più esperto mi correggesse, ma ci sono limiti percentuali ben precisi tra posti a tempo indeterminato/posti a tempo determinato (co.co.co, co.co.pro etc...) che un'azienda può avere.


Se un'azienda non rispetta queste norme (che dovrebbero consentire poche e ben regolamentate eccezioni) io farei una telefonatina a qualche ispettorato del lavoro....

In questo caso sarei d'accordo con te che sarebbe solo sfruttamento
non mi risulta ci siano questi limiti, o la mia azienda dovrebbe chiudere.
i contratti nuovi vengono effettuati tutti in partita iva, cococo o a termine.
gli assunti a tempo indeterminato attualmente, su un centinaio di persone sono... otto, me compreso.
-kurgan- è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-09-2005, 16:32   #53
-kurgan-
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Originariamente inviato da Alessandro Bordin
Si, ma con limiti di tempo mi pare. Oltre un tot se la persona lavora SOLO per te la devi assumere. Anche con un contratto a termine, ma non con contratti farsa.
infatti dopo tot. tempo la persona in questione viene cacciata via
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Old 07-09-2005, 16:38   #54
generals
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Originariamente inviato da -kurgan-
infatti dopo tot. tempo la persona in questione viene cacciata via

ma il limite è facilmente aggirabile ed in modo legale, basta interrompere il contratto a termine (stipulato per non più di tre anni consecutivi) per un periodo di almeno 21 giorni e poi riassumere il lavoratore, legge 368/01, non è così difficile, no? e alla fine questo è il male minore poichè l'alternativa, come dice, kurgan, sarebbe la disoccupazione
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Old 07-09-2005, 16:41   #55
-kurgan-
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Originariamente inviato da generals
ma il limite è facilmente aggirabile ed in modo legale, basta interrompere il contratto a termine (stipulato per non più di tre anni consecutivi) per un periodo di almeno 21 giorni e poi riassumere il lavoratore, legge 368/01, non è così difficile, no?
il punto è che alla mia azienda poco importa di riassumerlo.. l'offerta di lavoratori che ha supera abbondantemente le sue richieste, quindi per ogni persona che manda via ne trova subito un'altra.
il lavoro consiste prevalentemente in consulenze per altre aziende, quindi l'esperienza in loco non è richiesta.
credo che, per logica, la situazione sia simile in tutte le aziende informatiche che offrono consulenti ad altre aziende.
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Old 08-09-2005, 09:25   #56
generals
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Originariamente inviato da -kurgan-
il punto è che alla mia azienda poco importa di riassumerlo.. l'offerta di lavoratori che ha supera abbondantemente le sue richieste, quindi per ogni persona che manda via ne trova subito un'altra.
il lavoro consiste prevalentemente in consulenze per altre aziende, quindi l'esperienza in loco non è richiesta.
credo che, per logica, la situazione sia simile in tutte le aziende informatiche che offrono consulenti ad altre aziende.

certo l'italia è messa proprio male, hanno creato un esercito di precari che vivono in permanente incertezza e limitano le loro scelte fondamentali (tra cui quelle relative alla famiglia ed ai consumi) poi ci si meraviglia delle conseguenze e della recessione che secondo me in buona parte è legata anche all'incertezza dilagante......per non parlare della "certezzza" di non poter contare su una pensione dignitosa alla fine di questa specie di carriera lavorativa poichè tra contributi minimi versati e non (per la disoccupazione) e le riforme che hanno fatto dubito che un trentenne (e ancora peggio per i più giovani) possa ottenere qualcosa
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Old 08-09-2005, 09:34   #57
evelon
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Originariamente inviato da -kurgan-
il punto è che alla mia azienda poco importa di riassumerlo.. l'offerta di lavoratori che ha supera abbondantemente le sue richieste, quindi per ogni persona che manda via ne trova subito un'altra.
il lavoro consiste prevalentemente in consulenze per altre aziende, quindi l'esperienza in loco non è richiesta.
credo che, per logica, la situazione sia simile in tutte le aziende informatiche che offrono consulenti ad altre aziende.
La mia azienda offre anche servizi come quelli che descrivi e queste percentuali sono sconosciute.

Comunque se il problema è quello che dici allora il puno non sono i contratti a termine ma il mercato del lavoro.
Se c'è troppa offerta di un dato lavoro è normale (e giusto in un'ottica globale della società) che le retribuzioni calino.
Si scoraggia quindi l'inserimento di altre persone nello stesso settore raggiungendo l'equilibrio tra domanda ed offerta.

Ora io non voglio generalizzare ma nel settore specifico (informatica, a quasi tutti i livelli) molta gente ci vuole entrare "perchè è appassionata"

Capisco che oggi l'informatica è una passione per molte persone visto che da anni ormai si cresce a pane e PC, specie i giovani, ma è certo che se si sceglie il lavoro in base al "mi piace programmare" il sovraffollamento è d'obbligo e le retribuzioni caleranno in picchiata (com'è giusto che sia).

A questo aggiungi pure l'"aura" di "settore ricco" che il mondo IT si è fatto negli anni del boom di internet ed il gioco è fatto...
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Old 08-09-2005, 10:08   #58
MarColas
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Originariamente inviato da evelon
Comunque se il problema è quello che dici allora il puno non sono i contratti a termine ma il mercato del lavoro.
Se c'è troppa offerta di un dato lavoro è normale (e giusto in un'ottica globale della società) che le retribuzioni calino.
Si scoraggia quindi l'inserimento di altre persone nello stesso settore raggiungendo l'equilibrio tra domanda ed offerta.
Il punto è che questa situazione oramai è molto diffusa: i lavori "normali", dove per normali si intendono quelli dove è necessaria una preparazione anche universitaria ma non particolarmente specializzata, vengono retribuiti poco e con contratti a progetto, proprio perché tanto "fuori c'è la fila" di persone pronte a farli.
E quindi, tanto per fare un esempio che, ahimè, mi tocca molto da vicino, ecco che un ingegnere viene assunto con contratto a progetto, teoricamente libero di fare anche altro ma in pratica costretto ad andare in ufficio tutti i giorni, e porta a casa 800€ lordi. E se dice mezza parola è sicuro che alla scadenza il contratto non gli verrà rinnovato.
E spesso gli affibbiano lavori ben poco "formativi", quindi anche con scarse possibilità di fare curriculum ed accumulare esperienze che lo rendano in grado di aspirare a qualcosa di meglio.
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Old 08-09-2005, 10:59   #59
generals
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Originariamente inviato da evelon
La mia azienda offre anche servizi come quelli che descrivi e queste percentuali sono sconosciute.

Comunque se il problema è quello che dici allora il puno non sono i contratti a termine ma il mercato del lavoro.
Se c'è troppa offerta di un dato lavoro è normale (e giusto in un'ottica globale della società) che le retribuzioni calino.
Si scoraggia quindi l'inserimento di altre persone nello stesso settore raggiungendo l'equilibrio tra domanda ed offerta.

Ora io non voglio generalizzare ma nel settore specifico (informatica, a quasi tutti i livelli) molta gente ci vuole entrare "perchè è appassionata"

Capisco che oggi l'informatica è una passione per molte persone visto che da anni ormai si cresce a pane e PC, specie i giovani, ma è certo che se si sceglie il lavoro in base al "mi piace programmare" il sovraffollamento è d'obbligo e le retribuzioni caleranno in picchiata (com'è giusto che sia).

A questo aggiungi pure l'"aura" di "settore ricco" che il mondo IT si è fatto negli anni del boom di internet ed il gioco è fatto...

bhè si sa che il mercato del lavoro non può essere paragonato al mercato della frutta dove opera sola la domanda e l'offerta, in primo luogo , perchè dietro l'offerta di lavoro ci sono le persone con le loro storie e la loro vita, in secondo luogo perchè anche in quest'ultimo mercato si interviene per garantire un reddito minimo agli agricoltori (vedi i limiti alla produzione Ue). Se consideri il mondo professionale (avvocati, commercialisti,ecc,) ti renderai conto che i relativi ordini professionali sono nati ed agiscono proprio perchè non funzioni la legge della domanda ed offerta con le tariffe "minime" imposte, la selezione (arbitraria) per l'iscrizione all'albo. ecc. Quello che voglio dire e che chi è contrattualmente debole e non organizato è soggetto al mercato (quindi, bassa retribuzione, precarietà, ecc.) altri no perchè così è stato deciso grazie alle corporazioni che dominano l'italia (vedi caso Fazio a questo proposito). Alla fine secondo me è una questione di volontà politica perchè il mercato (vedi anche settore banche) quando non lo si vuol far operare si interviene con le leggi e voilà la concorrenza è morta.
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Old 08-09-2005, 11:30   #60
evelon
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Sugli albi sfondi una porta aperta con me: sono una sorta di cartello legalizzato che io abolirei all'istante....
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