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Old 04-09-2005, 11:51   #1
Adric
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Atesia (il più grande call-center d'Italia), precari e licenziamenti

Atesia licenzia per impedire la lotta dei/lle lavorat@

Venerdì 22 luglio la direzione di Atesia, il più grande call center italiano che impiega operatori precari (con contratti che scadono per tutti il prossimo 30 settembre), ha sospeso dal lavoro almeno fino a settembre (dunque senza reddito per almeno 2 mesi) diverse centinaia di lavoratrici e lavoratori delle campagne “out bound”. In seguito a ciò il Collettivo PrecariAtesia, lavoratori autorganizzati di Atesia che da diversi mesi stanno lottando per ottenere contratti a tempo indeterminato, ha organizzato nel primo pomeriggio un'assemblea per discutere come contrastare questa decisione aziendale.

Per rappresaglia la direzione aziendale, al termine dell’assemblea, ha licenziato in tronco quattro lavoratori (Manuela, Mariella, Riccardo e Valerio) accusandoli, strumentalmente, di aver creato un disagio interrompendo il lavoro con l’organizzazione dell’assemblea. Accusa che da un lato contrasta palesemente con la libera attività sindacale e dall’altro è assurda e provocatoria visto che essendo gli operatori Atesia lavoratori autonomi non sono soggetti ad orario di lavoro né ad una regolamentazione delle interruzioni dell’attività.

Questa grave iniziativa della Direzione è stata preceduta da un ignobile comunicato dei sindacati confederali diramato la mattina, in cui si accusavano i lavoratori in lotta di essere “prezzolati” e infiltrati da Atesia per seminare il caos, creando le premesse per la rappresaglia del pomeriggio.

Questo attacco della direzione all’agibilità sindacale del Collettivo PrecariAtesia, sostenuto dalla fattiva complicità dei sindacati confederali, è rivolto a spazzare via questa esperienza di autorganizzazione fortemente radicata fra le lavoratrici ed i lavoratori di Atesia in vista della scadenza contrattuale del 30 settembre in cui azienda e sindacati cercheranno di imporre (applicando un accordo del 24/5/04 firmato con i sindacati confederali ma contestato da lavoratori e lavoratrici attraverso scioperi, assemblee, manifestazioni ed iniziative in sede istituzionale) un ulteriore prolungamento della condizione di precarietà.

Il Coordinamento lavoratrici e lavoratori Roma ovest esprime piena solidarietà ai lavoratori del Collettivo licenziati, Manuela Mariella Riccardo e Valerio, e in generale a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di Atesia in lotta contro la propria condizione di precarietà.
Il Coordinamento lavoratrici e lavoratori Roma ovest, impegnato nella lotta contro la precarietà già con la partecipazione allo sciopero ed al corteo del 22 giugno scorso, si rende disponibile a contribuire alle iniziative di lotta che verranno organizzate a livello cittadino.

Inoltre con altre realtà cittadine stiamo progettando l’avvio di una sottoscrizione per una cassa di resistenza in favore dei licenziati e delle licenziate di Atesia e per l’organizzazione delle lotte.

Coordinamento delegati e lavoratori autorganizzati
ACI Informatica

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Old 04-09-2005, 15:07   #2
MarColas
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La tendenza è questa oramai da anni.
I diritti dei lavoratori sono sempre meno, sempre meno riconosciuti, sempre meno esercitabili.

__________________
Detesto questa faccina , la abolirei.
MarColas è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 04-09-2005, 17:56   #3
SaMu
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Quote:
Originariamente inviato da MarColas
La tendenza è questa oramai da anni.
I diritti dei lavoratori sono sempre meno, sempre meno riconosciuti, sempre meno esercitabili.

Il tutto sulla base del racconto di una sola campana, quella di un sindacato autonomo, che peraltro definisce ignobili i sindacati confederali?

I call center sono attività in cui dimensionare la capacità produttiva è difficile a breve termine, impossibile a medio lungo. Quanti operatori ti servono tra 1 mese? Quanti tra 1 anno? Dipende tutto da quali e quante campagne dovrai realizzare, nulla di più imprevedibile.

Se Atesia fa male a proporre contratti a termine ai dipendenti, questi come si organizzano in "collettivi per la lotta" possono benissimo organizzarsi in cooperative di servizio e "mettersi in proprio". Un call center è un'attività che non richiede grandi investimenti in conto capitale: gli spazi si affittano, le attrezzature in leasing. Peraltro, organizzandosi in cooperativa pagherebbero molte meno tasse di quanto ne debba sostenere una società.

Se invece è tutto un discorso di ricerca di visibilità tra sindacati interni, piccole lotte tra i ras delle tessere insomma, è un'altra storia.
SaMu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 04-09-2005, 18:10   #4
-kurgan-
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avrei voluto commentare ma a che serve.. lascio perdere.
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Old 04-09-2005, 18:38   #5
majin mixxi
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Originariamente inviato da -kurgan-
avrei voluto commentare ma a che serve.. lascio perdere.

idem,tanto ha detto tutto lui
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Old 04-09-2005, 18:46   #6
wolf64
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Originariamente inviato da SaMu
Il tutto sulla base del racconto di una sola campana, quella di un sindacato autonomo, che peraltro definisce ignobili i sindacati confederali?

I call center sono attività in cui dimensionare la capacità produttiva è difficile a breve termine, impossibile a medio lungo. Quanti operatori ti servono tra 1 mese? Quanti tra 1 anno? Dipende tutto da quali e quante campagne dovrai realizzare, nulla di più imprevedibile.

Se Atesia fa male a proporre contratti a termine ai dipendenti, questi come si organizzano in "collettivi per la lotta" possono benissimo organizzarsi in cooperative di servizio e "mettersi in proprio". Un call center è un'attività che non richiede grandi investimenti in conto capitale: gli spazi si affittano, le attrezzature in leasing. Peraltro, organizzandosi in cooperativa pagherebbero molte meno tasse di quanto ne debba sostenere una società.

Se invece è tutto un discorso di ricerca di visibilità tra sindacati interni, piccole lotte tra i ras delle tessere insomma, è un'altra storia.
Concordo Samu sul fatto che sarebbe giusto sentire anche l'altra campana, questa è una regola che vale sempre, per una più corretta valutazione dei fatti, però, vista così, è uno dei tanti esempi di come in Italia il mondo del lavoro sia diventato flessibile "a senso unico", solo per i lavoratori, mentre il sistema è rimasto rigido come e peggio di un tempo, capisco le esigenze di un'azienda, però capisco anche che le persone licenziate sono esseri umani che vivono lavorando, e non interruttori di macchine che quando non ti servono le spegni e basta!
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Old 04-09-2005, 18:53   #7
Korn
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tutti a casa barboni senza specializzazione!
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Old 04-09-2005, 21:30   #8
Lucio Virzì
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Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
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Che fine hanno fatto quelli che "è giusto così i lavoratori hanno troppi diritti i poveri industriali sono costretti da leggi infami"? In vacanza?
Che schifo.
Contratto indecente, risoluzione del rapporto di lavoro indecente.
Buoni solo a far numeri falsi per i falsi al governo.

LuVi
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Old 04-09-2005, 21:51   #9
evelon
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Città: Roma
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Ho dei conoscenti che lavora in Atesia (non conosco solo ricconi ), anche se in realtà penso che date le dimensioni dell'azienda molti a Roma conoscano qualcuno che ci lavora.

Questa storia l'avevo sentita e sò anche che in alcuni progetti (divisione interna dell'azienda a commessa) è guerra aperta tra lavoratori e direzione.

Sinceramente è difficle dar ragioni e torti perchè, per quanto ne sò io, l'azienda ha effettivamente infranto dei diritti riconosciuti dei lavoratori ma gli stessi lavoratori stanno cercando di ottenere delle trasformazioni di contratto (a tempo => indeterminato) in numero superiore a quanto gli spetterebbe.

Non vi scatenate con me eh ?
Sono informazioni che mi sono state riferite e non sò nulla di prima mano
__________________
I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai
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Old 04-09-2005, 22:35   #10
pippicalzelunghe
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Città: Roma-ma tifo Lazio
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se all'atesia glielo permettono di comportarsi così....


E' giusto!!!

Mettetevi nei panni dei dirigenti....Possono così risparmiare tanti di quei soldi....
Sai a loro che gliene frega dei lavoratori???


Io mi auguro sempre che con tutti i soldi che guadagnano ingiustamente, li rispendano tutti, per sanità, e medicine....
Non è giusto, che ci sia tanta gente precaria in italia....



Ahhh a proposito, io sto cercando una stagista, per lavoro full time, a casa mia, un anno, con possibilità di contratto a progetto!!!

Mia cugina fa stage a 100€ al mese.... io una così me la metterie a casa, a fargli fare quello di cui non ne ho voglia.....



Benedetta Italia, perchè sei ridotta così??
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Old 04-09-2005, 23:10   #11
SaMu
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Che fine hanno fatto quelli che "è giusto così i lavoratori hanno troppi diritti i poveri industriali sono costretti da leggi infami"? In vacanza?
Che schifo.
Contratto indecente, risoluzione del rapporto di lavoro indecente.
Buoni solo a far numeri falsi per i falsi al governo.

LuVi
Grazie al cielo la iattura berlusconiana è finita, con Prodi e Bertinotti al governo dall'anno prossimo tutti i lavoratori dei call center avranno il contratto a vita e 1500 euro netti in busta, no?
SaMu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 04-09-2005, 23:35   #12
nucleolo
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Che schifo... il bello che tutto questo è legalizzato grazie a leggi del parlamento...
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Old 04-09-2005, 23:50   #13
tdi150cv
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vero vero ... che schifo questi imprenditori ...

Ma come dice Samu attendiamo Prodi e Bertinotti che regaleranno posti di lavoro e euri a tuttti ...
tdi150cv è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 05-09-2005, 00:02   #14
nucleolo
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Originariamente inviato da SaMu
Grazie al cielo la iattura berlusconiana è finita, con Prodi e Bertinotti al governo dall'anno prossimo tutti i lavoratori dei call center avranno il contratto a vita e 1500 euro netti in busta, no?
Bè è indubbio che questa è opera del governo attuale, in nome della flessibilità delle aziende... Infatti si vede, le imprese licenziano o chiudono comunque e la situazione economica è disastrosa...facciamo ridere l'europa
La nostra società crollerà, compriamo auto televisori al plasma cellulari ogni tre mesi a credito perchè non abbiamo soldi...
nucleolo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 05-09-2005, 01:02   #15
tdi150cv
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Originariamente inviato da nucleolo
Bè è indubbio che questa è opera del governo attuale, in nome della flessibilità delle aziende... Infatti si vede, le imprese licenziano o chiudono comunque e la situazione economica è disastrosa...facciamo ridere l'europa
La nostra società crollerà, compriamo auto televisori al plasma cellulari ogni tre mesi a credito perchè non abbiamo soldi...

effettivamente da quando Berlusconi ci obbliga a comprare il Plasma , auto , cellulari ogni 3 mesi , non si puo' piu' andare avanti ... ci obbliga a fare rate su rate ... speriamo che arrivino presto i soliti Prodi e Bertinotti che oltre a regalarci il lavoro ci regaleranno pure il plasma , le auto e un telefonino ogni tre mesi ...


p.s. ma com'è che io ho un sony 42 pollici NORMALE e ho cambiato sabato il mio cellulare che mi ha accompagnato per 7 anni sostituendolo con un modestissimo panasonic x400 ?
Al solito o sono io un genio o e' la gente che per la smania di mostrarsi compra compra compra e poi nel momento di pagare deve fare la carita' ... il tutto condito dal fatto che poi non avendo soldi deve dare la colpa a qualcuno ... Gia ... sembra essere tornati ai tempi di :'boia ulss , boia imps , governo ladro' ... bastaaaaaaaaaaaaaaa !
tdi150cv è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 05-09-2005, 07:07   #16
Korn
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complimenti per il tuo 42 normale tv cmq ti informo ch i plasma ormai si trovano a prezzi relativamente economici
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Old 05-09-2005, 07:18   #17
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da Korn
complimenti per il tuo 42 normale tv cmq ti informo ch i plasma ormai si trovano a prezzi relativamente economici
42 normale?!?! Ossia CRT?!?!!?
Certo che a furia di spararle, ogni tanto ne escono veramente di comiche!

LuVi
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Old 05-09-2005, 08:13   #18
Adric
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Sabato 3 settembre 2005 (20h57) :
precari atesia manifestano contro CONCERTO TELECOM-ELTON JOHN by precari atesia

stamattina una 50 di persone tra precari e precarie atesia, lavoratori telecom/tim e dell’assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà,hanno manifestato a Roma

Per denunciare lo spreco legato all’organizzazione del concerto di ELTON JOHN, promosso da TELECOM ITALIA e Comune di ROMA. Dopo aver manifestato sotto il campidoglio un mini-corteo si è diretto ai Fori Imperiali di fronte l’area concerto distribuendo il seguente volantino :

Atesia - Telecom: MILIARDI ALLE STAR MISERIA AI PRECARI

Un enorme battage pubblicitario accompagna il concerto di Elton John che si terrà a Roma il 3 settembre prossimo. Un evento, uno show ma soprattutto una grande trovata pubblicitaria per le fortune di Telecom. In questo modo il Comune di Roma permette ad un azienda leader nella produzione di precarietà e miseria per le lavoratrici ed i lavoratori di rifarsi l’immagine usando come set della propria pubblicità l’intera città di Roma a cominciare dal suo monumento simbolo: il Colosseo.

Chi paga l’investimento di milioni di euro della Telecom per questa kermesse? La risposta è semplice e immediata: le lavoratrici ed i lavoratori con la precarietà, la cassaintegrazione, i bassi salari, le cessioni dei rami d’azienda.... insomma la nostra miseria.

Così mentre da mesi lavoratrici e lavoratori si sono autorganizzati all’interno di Atesia, il più grande call center d’Europa vergogna della città per le sue condizioni di precarietà e sfruttamento, e lottano per un contratto a tempo indeterminato che ci emancipi dalla condizione di ricatto e miseria che viviamo, la Telecom che di Atesia è stata proprietaria - al 100% fino allo scorso anno oggi detiene una partecipazione con il Gruppo COS - usa i superprofitti realizzati sulle nostre spalle per accaparrarsi Star della musica per le sue pubblicità.

In questi ultimi mesi un po’ tutte le istituzioni locali, Regione, Provincia e Comune hanno espresso sostegno e disponibilità verso la lotta di Atesia, ma ora è il momento di passare ai fatti.

Non si può ignorare le responsabilità di chi, come Telecom, produce precarietà e ricatto. Ancora il 22 luglio scorso due lavoratrici e due lavoratori del Collettivo di Atesia sono stati licenziati in tronco, rei di aver organizzato un assemblea in azienda contro la sospensione del lavoro e quindi del reddito (sono a cottimo) per alcune centinaia di lavoratori.

Il Comune deve assumersi la responsabilità del disagio sociale che queste aziende creano nella città.

Noi non staremo zitti a veder sfilare star e lustrini in nome di Telecom. Con le uniche armi in nostro possesso, la creatività e la determinazione, faremo sentire il nostro fiato sul collo di questi sfruttatori trovando il modo di trasformare il concerto di Elton John in una nuova campagna pubblicitaria

CONTRO TELECOM, CONTRO LA PRECARIETA’, PER IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO E LA SICUREZZA DEL REDDITO.

Roma 31/08/05

Collettivo Precari Atesia precariatesia@yahoo.it

Cobas del lavoro privato - COBAS TELECOM TIM

cobascomunicazione@virgilio.it

Assemblea Coordinata e continuativa contro la Precarietà - ACCP

tappabuchi@claronet.it

Di : Precari Atesia
sabato 3 settembre 2005 (bellaciao.org)
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Old 05-09-2005, 09:45   #19
LightIntoDarkness
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Sembra che fatti come questo possano segnare lo spartiacque.
Quello tra chi sostiene che prima vengono i diritti dei datori di lavoro, prima di quello dei lavoratori, e chi invece crede che il lavoro debba essere regolamentato in funzione di ottenere una società il più vivibile possibile, partendo dalla famiglia come sua base.

A me viene anche il terrore poi che accettare una situazione come questa possa innescare la spirale viziosa verso le condizioni di sfruttamento e diritti 0 che sentiamo e troviamo in ampie zone del globo... sono l'unico a sentire questa puzza?
__________________
...Grazie caro Lolek!
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Old 05-09-2005, 10:24   #20
wolf64
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Quote:
Originariamente inviato da Adric
Sabato 3 settembre 2005 (20h57) :
precari atesia manifestano contro CONCERTO TELECOM-ELTON JOHN by precari atesia...........
....................................
Non ho quotato tutto (per la gioia del webmaster! ), ma fai conto che lo abbia fatto.

A mio avviso in questo tipo di comportamento si denota una piaga che troppo spesso coglie l'imprenditoria del nostro paese, e cioè il vedere il lavoratore esclusivamente come un costo e non come un investimento, alias una risorsa umana, ed è una cosa che ho purtroppo provato sulla mia pelle...
In questo caso il concerto viene visto come un investimento pubblicitario, e su questo si può essere anche d'accordo, però si nota come nello stesso tempo, dall'altra parte, le risorse umane vengano viste solo ed esclusivamente come un costo, da ridurre e tagliare il più possibile!

Telecom ne è un esempio lampante, quante volte ci siamo lamentati dei servizi dati dai call center, io stesso potrei citare diversi problemi che ho avuto con questa azienda, anche e soprattutto con operatori e operatrici, però poi le cose vanno viste più in un quadro generale, così se non alleggerisco del tutto le responsabilità di coloro che stanno all'altro capo della linea telefonica, nello stesso modo mi chiedo quanta voglia di lavorare, intendendo il classico "dovere professionale", che può avere una persona che lavora sottopagata, magari con straordinari non retribuiti, e con la prospettiva di non sapere mai se alla prossima scadenza contrattuale ci sarà un rinnovo o si ritroverà a piedi, senza contare che in questi casi più che in altri vengono ancora di più risparmiati i costi di formazione, per questo poi ci si lamenta che spesso chi ci risponde ne sa meno di noi!

Per chi non dovesse aver provato a svolgere lavori a termine, faccio notare che in questa condizione viene a mancare una condizione psicologica tipica dell'essere umano che spesso fa la differenza per quanto riguarda la motivazione personale nell'eccellere nel lavoro, e cioè lo spirito di appartenenza ad un'azienda, senza contare la prospettiva futura che negli individui che hanno un minimo di ambizione fa sì che il proprio impegno sia ulteriormente motivato anche da avanzamenti di carriera e dalla prospettiva economica che ne consegue, si ha un bel dire con "...bisogna comunque far bene per dovere professionale...", ma non siamo dei robot dove basta impostare i dati e la cosa finisce lì...
Che dire, poi certo, se uno è intelligente cercherà comunque di lavorare bene, anche perchè così avrai più referenze per i prossimi contratti, anche con altre aziende, però sarà sempre un "lavorare bene"... relativo!
wolf64 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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