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#21 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Nov 2012
Messaggi: 8
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La Posta Certificata si sta iniziando ad usare davvero nel mondo B2B: ogni azienda deve averla per forza e sostituisce la raccomandata (gratis e senza andare in posta). Io ne ho una casella privata e l'ho usata, per esempio, per la disdetta a Sky. Ho avuto risposta in pochi minuti direttamente sul decoder. però non confondiamo la PEC con la firma digitale: per avere la casella PEC non si viene identificati di persona da nessuno, si manda una scansione della carta d'identità. Ovviamente qualche possibilità di procurarsi una casella a nome di qualcun altro esiste (anche se poi in caso di contenzioso restano i metodi tradizionali per identificare l'accesso a Internet). |
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#22 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Nov 2012
Messaggi: 8
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L'articolo in questione effettivamente l'avevo scritto io :-) Naturalmente il discorso sarebbe lungo e complesso, ma dire che non è stato fatto nulla sarebbe ingeneroso. Anche da parte di chi come me non nutra alcuna stima della classe politica che, in ultima analisi, è responsabile dello sviluppo - e delle frenate - di questa materia. Però va detto che l'esistenza di una normativa che PERMETTE certe innovazioni non è affatto poco. Il privato cittadino che si aspetta di evitare le file presso gli uffici pubblici restando a casa con il proprio computer magari è frustrato perché questo sembra lontano a venire, ma d'altronde ci sono - davvero - molti settori in cui da queste norme si può trarre vantaggio. Negli ospedali (come ho già detto altrove) ormai i documenti clinici sono dematerializzati grazie alla firma digitale in moltissime realtà. In ambito fiscale le aziende che emettono molte fatture lo fanno in digitale, non stampano più la carta. In ambito giustizia il processo telematico è una realtà. Nel dettaglio, gran parte degli argomenti citati nell'articolo del 2001 sono effettivamente stati standardizzati. La disponibilità di una tecnologia, in generale, non implica che TUTTI, SUBITO la possano utilizzare. Ma chi la trova vantaggiosa, grazie a queste norme lo può fare. Saluti RB |
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#23 | ||
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Junior Member
Iscritto dal: Nov 2012
Messaggi: 8
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Beh, dimenticatevi dei cosi dei corrieri. La normativa sulla F.E.A. grafometrica porta tutto avanti di un ordine di grandezza. E comunque non soffermatevi sull'aspetto estetico della firma grafometrica come riportato sul documento digitale: ci sono ottimi motivi per renderla di bassa qualità, non il contrario!!! Quote:
Prima di mettere la tua firma tu dovrai conoscere i dettagli del sistema e dichiarare (se vuoi) che accetti la modalità. Ma se hai dubbi puoi rifiutarti. Nessuno, dunque, proprio nessuno avrà in mano i dati della tua firma. Mai. Soprattutto se tu non la disconosci. |
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#24 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
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#25 | |
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Junior Member
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La firma digitale non ha soppiantato la PEC, dato che è nata svariati anni prima. Se mai possiamo dire che la PEC NON ha soppiantato la firma digitale. Ma sono proprio due cose diverse e quindi non era ragionevole pensare che la soppiantasse. Una raccomandata non è una cosa alternativa ad una firma autografa. E' uno strumento per spedire documenti importanti. Di regola firmati. Chiunque può andare all'ufficio postale e mandare una raccomandata con il mio indirizzo mittente. Tornando al confronto PEC/Firma digitale, basta pensare ai diversi livelli di sicurezza: anche se la PEC fosse rilasciata a seguito di una personale identificazione (il che non è) l'autenticazione per l'accesso resta quella dei sistemi email, username e password. Se ti copiano il post-it dove tieni memorizzati username e password, senza che tu neppure te ne accorga, possono mandare PEC al tuo posto. Quindi, se tu un domani verrai chiamato a rispondere di una tua "firma" via PEC, potrai seminare il dubbio dicendo che tu non l'hai spedita e che forse qualcuno ti ha rubato la password. Con la firma digitale questo non esiste: dovrebbero rubati il PIN e la smartcard, quindi te ne accorgeresti per forza. E' molto, molto difficile sostenere di non aver apposto una firma digitale. L'errore di fondo, secondo me, è pensare che la PEC serva a identificare il mittente: no, serve invece ad inchiodare il destinatario! Se io mando un messaggio nella tua casella, tu non puoi dire che non l'hai ricevuta, perché la casella è tua e sei tenuto a consultarla regolarmente. COn molta più comodità rispetto alla raccomandata su carta. Tra l'altro con la prova del contenuto (grazie alla firma digitale che i sistemi PEC appongono ai messaggi in transito, rendendoli inalterabili). Quindi: la firma identifica con certezza l'autore, la PEC assicura con certezza il recapito. |
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#26 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Napoli@Roma
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https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot Quote:
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Poi resta il problema di fondo: se metti su un sistema magari sicurissimo come la firma digitale ma che nessun cittadino può usare a che serve? non otterrai mai il tuo scopo: semplificare, dematerializzare, ecc. ecc
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#27 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Nov 2012
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Tuttavia, è vero che nel 2009 è uscito un DPCM che regolamente il rilascio GRATUITO della PEC ai cittadini esclusivamente per i rapporti con la PA, ma la PEC esisteva si dal 2005, si vedano i relativi decreti istitutivi e le regole tecniche. Confermo che se io voglio una casella di PEC a titolo personale o anche aziendale, per la pubblicazione nel registro imprese, non devo farmi identificare da nessuno. Le ho, entrambe, e giuro di non essermi mosso dall'ufficio. Da nessuna parte, in alcuna norma, è scritto che il contenuto di un messaggio PEC abbia di per sé la valenza di un documento informatico sottoscritto dal titolare della PEC mittente. Invece la normativa sulle firme elettroniche - qualificate o avanzate - dice che il contenuto si assume riconducibile al sottoscrittore sino a prova contraria. Tecnicamente non è pensabile che ad una coppia di stringhe username/password, senza un dispositivo fisico di autenticazione, si possa attribuire una tale valenza. Troppo facile è ribarle e usarle all'insaputa del titolare. Questo è un fatto. Cercare di sostenere che siano quisquilie - secondo me - è profondamente errato. Le magagne giuridiche sulla firma digitale che mi anticipi mi interessano molto, puoi chiarirle? Chi l'ha detto che il cittadino non può usarle? Se al cittadino una cosa serve, il cittadino impara ad usarla. Gli 80enni hanno tutti il cellulare, molti navigano in rete, usano la PayTV .... E' vero, se i servizi fossero più preziosi ed efficienti la tecnologia di accesso si diffonderebbe di più. Nel frattempo la usiamo per le applicazioni business. Meno dirompenti per il grande pubblico, ma certamente utili all'efficienza. Di chi le adotta. Saluti |
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#28 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
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