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#21 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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I7 3930K: @ 4400 @ 1.32V, su ASUS P9X79 Deluxe - RAM: 16GB Geil 4x4GB @ 2133Mhz - Video: ATI HD6970 @ 1000 / 6000 - HD: SSD OCZ Vertex2 120gb + RAID0: 2XHitachi Deskstar T7K250 250gb SATA2 - P.S.U. Corsair TX850M - Monitor Iiyama B2712HDS LCD 27'' - Cooled by: Ybris Eclipse + Ybris ACS-G + SILENTstar HD-Quad Rev2.0 + WaterStation HomeMade: Doppio Rad triventola + Pompa Sanso PDH054
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#22 |
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Moderatore
Iscritto dal: Nov 2006
Messaggi: 21833
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infatti, se noti l'ho scritto nelle ultima frase sperando che il materiale abbia un'efficienza e un costo abbordabile
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"WS" (p280,cx750m,4790k+212evo,z97pro,4x8GB ddr3 1600c11,GTX760-DC2OC,MZ-7TE500, WD20EFRX) Desktop (three hundred,650gq,3800x+nh-u14s ,x570 arous elite,2x16GB ddr4 3200c16, rx5600xt pulse P5 1TB)+NB: Lenovo p53 i7-9750H,64GB DDR4,2x1TB SSD, T1000 |
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#23 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 627
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Ok se funziona col calore dissipato, in pratica non è che una cella di peltier a miniaturizzata a livelli molecolari. Tuttavia, nell'articolo si parla di "assorbire il calore", questa è semplicemente sbagliato, detto così è una violazione bella e buona del 2° principio della termodinamica.
Ad ogni modo, come sempre nell'energetico, è rigorosamente necessario procedere con i piedi di piombo rinforzato, le truffe sono all'ordine del giorno. |
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#24 |
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Bannato
Iscritto dal: Jun 2011
Messaggi: 483
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parla di oceani quindi suppongo che possa produrre energia da fonti relativamente fredde, però sarebbe bello capire a quali temperature lavorano, perchè se lavorano già a 70-90°C si potrebbelo installare su un tetto qualsiasi, basta una lastra nera di metallo per raggiungere i 90° al sole in estate e in inverno non è difficile raggiungere i 50-70°C se la lastra nera è sotto vetro...
Il calore è la forma di energia più diffusa, è ovunque, ad oggi non si conosce un solo luogo in cui non ci sia calore... quindi riuscire a convertirlo direttamente in elettricità sarebbe una svolta clamorosa, cmq ci sono altri sistemi per generare energia dal calore ambientale (si calore ambientale) ma nessuno li sviluppa! |
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#25 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 627
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#26 | |
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Moderatore
Iscritto dal: Nov 2006
Messaggi: 21833
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Quote:
nessuna macchina a moto perpetuo, si tratta di un sistema che converte parte dell'energia termica assorbita in energia elettrica, dove lo vedi un moto perpetuo?
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"WS" (p280,cx750m,4790k+212evo,z97pro,4x8GB ddr3 1600c11,GTX760-DC2OC,MZ-7TE500, WD20EFRX) Desktop (three hundred,650gq,3800x+nh-u14s ,x570 arous elite,2x16GB ddr4 3200c16, rx5600xt pulse P5 1TB)+NB: Lenovo p53 i7-9750H,64GB DDR4,2x1TB SSD, T1000 |
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#27 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 627
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Quello che dici tu è corretto (si tratta di un sistema che converte parte dell'energia termica assorbita in energia elettrica), quello che ha scritto Bhibu ("Il calore è la forma di energia più diffusa, è ovunque, ad oggi non si conosce un solo luogo in cui non ci sia calore... quindi riuscire a convertirlo direttamente in elettricità sarebbe una svolta clamorosa") sarebbe indiscutibilmente un moto perpetuo. EDIT: più che energia termica assorbita, si dovrebbe parlare (come nell'articolo) di energia termica dissipata. Non è la stessa cosa. Ultima modifica di rb1205 : 27-06-2011 alle 17:14. |
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#28 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2007
Città: Milano Beach
Messaggi: 1696
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A meno che non intendiamo due acronimi differenti, TEC (Thermoelectric Cooler) è esattamente una Peltier, o comunque un dispositivo il cui funzionamento si basa sull'effetto Peltier.
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~ Cthulhu: MacBookPro 13.3" ~ Azathoth: D510MO |
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#29 |
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Bannato
Iscritto dal: Jun 2011
Messaggi: 483
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no, no, non parlo di moto perpetuo, è solo una macchina che frutta semplici regole fisiche, è un sistema relativamente semplice che funziona però solo a determinate temperature, cioè se progetti la macchina per una temperatura ambiente se questa cambia oltre i limiti consentiti, l'efficienza diminuisce e la macchina consuma al posto che produrre energia, ed è proprio questo il problema, essendoci una gran quantità di componenti meccaniche tutte estremamente sensibili alle differenze di temperatura puoi ben capire che realizzarla è complesso e molto costoso, in inghilterra ci hanno provato... non se ne è più sentito parlare, ma è anche possibile che il tutto sia stato occultato
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#30 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Messaggi: 3086
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il bello di questo materiale(se appunto confermato e tutto come giustamente dicevi è necessario andare con i piedi di piombo etc etc) non è tanto il fatto che lui direttamente produca energia elettrica (e su questo siamo d'accordo) ma "semplicemente" crei un campo magnetico una volta riscaldato a temperature superiori quelle di equilibrio ... ed è quello infatti (con apposita bobina) che permetterebbe di creare energia elettrica ... |
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#31 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Messaggi: 695
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Interessante news, e anche se il rendimento dovesse rivelarsi basso in certe applicazioni tornerebbe comunque utile (recuperare anche solo un 20-30% dei watt buttati in calore dalle CPU/GPU sarebbe già una manna dal cielo con quello che scaldano, sia come assorbimento di calore e sia per il risparmio di quei 50W sulla bolletta che non fa mai male
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Adepto del "La polvere è vita" clan. |
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#32 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2004
Città: IV Reich
Messaggi: 18604
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in pratica ogni gingillo che abbiamo produce calore e consuma energia, si potrebbe aumentare il rendimento di qualsiasi cosa rimane "solo" da capire il costo/rendimento e i limiti di utilzzo
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Wind3 4G CA |
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#33 |
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Junior Member
Iscritto dal: Dec 2008
Messaggi: 13
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Un po' di fisica
Mi pare che non abbiate ben capito come funzionerebbe questa sistema per la generazione di energia... e di conseguenza quali ne sono, potenzialmente, i limiti rispetto a un'applicazione termoelettronica tradizionale (leggi effetto Seebek)e come rispetta il secondo principio.
L'Ingegnere (con la laurea, giuro!) prova a spiegarlo 1. Il materiale, scaldandosi subisce un cambiamento di fase e genera un campo magnetico; durante il cambiamento di fase la temperatura del materiale rimane sostanzialmente costante in quanto buona parte del calore (cioè energia) assorbito va a generare il campo magnetico, che naturalmente durante il cambiamento di fase ha intensità variabile nel tempo. Naturalmente il materiale deve inizialmente trovarsi a una temperatura inferiore a quella alla quale avviene il cambiamento di fase e la sorgente di calore che lo scalda dev'essere a una temperatura superiore a quella di cambiamento di fase. 2. Il materiale è avvolto in un solenoide, il campo magnetico generato dal materiale, che risulta concatenato alle spire del solenoide, essendo variabile nel tempo, genera una differenza di potenziale ai capi del solenoide che può a sua volta generare una corrente elettrica. 3. Quando il cambiamento di fase del materiale è completo il campo magnetico generato dal materiale non varia più, per cui anche la differenza di potenziale ai capi del solenoide si annulla. 4. A questo punto il materiale dev'essere raffreddato a una temperatura inferiore a quella di cambiamento di fase, collegandolo a un pozzo di calore (heat sink) a temperatura inferiore a quella che genera il cambiamento di fase. Durante il ritorno alla fase iniziale il campo magnetico progressivamente si annulla generando ancora una volta una differenza di potenziale ai capi del solenoide, naturalmente di segno opposto a quella generata in fase di riscaldamento (un rettificatore di corrente non si nega a nessuno). Mi aspetterei peraltro che il grosso dell'energia elettrica venga estratta in questa fase, sicuramente l'energia elettrica estratta nelle due fasi è considerevolmente differente. Per effetto dell'isteresi del materiale, non tutta l'energia accumulata nel campo magnetico può essere convertita in energia elettrica estratta ai capi del solenoide, per cui il pozzo di calore deve assorbire calore per raffreddare il materiale al di sotto della temperatura di cambiamento di fase. Il 2° principio è rispettato (questo peraltro significa che c'è un limite fisico alla riduzione dell'isteresi magnetica del materiale). 5. Il ciclo riparte. I limiti rispetto a una cella Seebek sono evidenti, mentre la cella Seebek lavora "in continuo" (posto che la temperatura della sorgente di calore e quella del pozzo di calore siano costanti), fornendo potenza costanti, un sistema come quello sopra descritto richiede di esporre il materiale alternatamente alla sorgente e al pozzo di calore, per cui non può essere fisicamente collegato a diretto contatto con nessuno dei due ma richiede che siano scambiatori di calore sulla sorgente, sul pozzo e sul sistema di conversione, collegati con un fluido che trasmetta il calore, con una (almeno) pompa e con sistemi valvolari per collegare lo scambiatore di calore posto sul sistema di conversione alternatamente a quello collegato alla sorgente di calore e a quello posto sul pozzo di calore. Inoltre il fatto che, inevitabilmente, le potenze elettriche generate durante le due fasi (riscaldamento e raffreddamento) saranno considerevolmente differenti fa sì che il sistema non eroghi potenza costante neppure con temperature di lavoro costanti, per cui è necessaria una batteria che "spiani" la potenza generata. Ciò detto mi aspetterei che, con un adeguata progettazione del tutto, l'efficienza di rendimento sia superiore. In generale se la lega indicata fosse, alle temperature di lavoro, liquida e in questo stato potesse andare incontro al cambiamento di fase che determina la generazione/distruzione del campo magnetico, per cui si pompa la lega e non un fluido scambiatore di calore, il sistema potrebbe essere molto semplificato, o meglio i componenti che lo compongono potrebbero essere più semplici (leggi economici ed affidabili). Anche la caratteristiche deve avere la lega per massimizzare l'efficienza mi pare debbano essere opposte a quelle dei materiali che compongono una cella Seebek. Infatti se i materiali che compongono la cella Seebek devono, idealmente, avere un'elevata conducibilità elettrica e una bassa conducibilità termica, qua i requisiti mi pare debbano essere opposti: . Elevata conducibilità termica, per ottenere lo scambio di calore anche con scambiatori calore semplici . Bassa conducibilità elettrica (idealmente dovrebbe essere un isolante) per ridurre le potenze dissipate dalle correnti elettriche autoindotte o mutuamente indotte dal solenoide quando il campo magnetico varia. darkpella |
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#34 | ||
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Junior Member
Iscritto dal: Dec 2008
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Che poi il nucleo terrestre ne contenga una valanga è di scarsa utilità pratica |
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#35 |
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Member
Iscritto dal: Sep 2010
Città: Monza
Messaggi: 197
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Dopo la lezione di teoria fisica.
Speriamo in un utilizzo di questa tecnologia al più presto, anche se andremo a recuperare una bassa quantità di elettricità ben venga.
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"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" - Euclide |
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Junior Member
Iscritto dal: Dec 2008
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#37 | |
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Iscritto dal: Feb 2007
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![]() comunque vorresti dire che produce energia solo in funzione di un gradiente di temperatura e non in funzione della temperatura assoluta?
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#38 | |
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Ad esempio può cambiare la forma di cristalli da cui è formato il materiale, come ad esempio avviene negli acciai al carbonio quando si fanno i trattamenti termici di tempra. La produzione di energia non è collegata a un gradiente di temperatura (anche se ovviamente la trasmissione del calore richiede un gradiente di temperatura), quanto al raggiungimento della temperatura di cambio di fase e al progredire di questo cambiamento di fase all'interno del materiale. |
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#39 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Jun 2011
Messaggi: 2
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Avendo 3 di questi apparati collegati tra loro in serie, in modo che il primo usi come pozzo di calore l'ingresso del secondo, il secondo faccia lo stesso con il terzo ed il terzo di nuovo lo stesso con il primo, non si riuscirebbe così a trasformare praticamente tutto il calore immesso inizialmente nel sistema in energia elettrica? |
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#40 | |
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Junior Member
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