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16-03-2011, 12:39 | #21 |
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Ma Eurostar non ha postato immagini e una review dei suoi ultimi scatti con esposimetro esterno se non sbaglio O_o
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16-03-2011, 20:02 | #22 |
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19-03-2011, 14:44 | #23 | ||||
Bannato
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(Guarda il link nella mia citazione che riprendo qui di seguito e capirai a cosa mi riferisco ) Il punto è che tutt'altra cosa è riuscire a trarre conclusioni sul fatto che la PdC vari come dovrebbe o meno visto che non c'è una proporzionalità diretta ma "già si riduce via via meno, di per sé" aprendo. Quote:
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Però posso fare anche notare che guarda caso sta vendendo un 50/1.2 che aveva nel corredo da parecchio e non mi pare sia uno sprovveduto.. |
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23-03-2011, 01:29 | #24 |
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Stasera non avevo molto da fare ed ho fatto questa prova.
ho preso la k7 e l' A 50mm f2 , montando quest'ultimo non in posizione "A" ma con scelta manuale dei diaframmi. ho acceso la macchina, ho impostato la modalità manuale, ho poggiato la macchina sul tavolo, messo a fuoco un soggetto qualsiasi ed ho scattato 3 foto. Una a f2 1/30 , un'altra a f2.8 1/15 , un'ultima a f2 1/25 Teoricamente le prime due dovrebbero essere esposte allo stesso modo, ma così non è. La foto a 1/30 di secondo è leggermente sottoesposta. D'altronde, almeno ai miei occhi, la differenza seppur palese è inferiore a 1/3 di stop, in quanto la foto a 1/25 di secondo è sovraesposta rispetto a quella scattata a f2.8 le foto qui non riesco a metterle, quindi metto il link alla discussione su pentaxiani. http://www.pentaxiani.it/forum/viewt...rt=120#p547921 |
24-03-2011, 16:05 | #25 | |
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Sto usando un Hexanon 57mm f1.4 sulla GF1. Il problema non riguarda certamente il DOF che a f1.4 è senz'altro più stretto. Non fatto misure scentifiche né ne farò
(ma prima o poi posterò qualche foto, anche se finora a f1.4 ho scattato pochissimo, questa sarà sopra gli f2) Ho notato, comunque, che con tale ottica in alcune condizioni la GF1 visualizza nei pochi secondi del primo preview della foto un risultato sottesposto, mentre la foto risulta poi correttamente esposta anche in macchina. Boh. C'era un thread su dpreview in cui analizzavano a fondo la questione, dicendo che per alcuni aspetti la cosa non riguarda solo il digitale ma era fisiologica. (Discorsi di aperture equivalenti e robe simili) E poi la trasmittività dove la mettiamo? Su dxomark tutti gli zoom f2.8 pare abbiano una trasmittività di un f3.3. In realtà non mi sono interessato troppo della questione, troppe foto da fare e da organizzare per pensarci Quote:
Noi utenti ci divertiamo un sacco come al solito (sempre con l'Hexanon) Alcuni anche con il Voigtlander f0.95 http://vimeo.com/17062701 (qui ci sono anche gli zoom f2 4/3) http://vimeo.com/18956665
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flìckr Ultima modifica di Mercuri0 : 24-03-2011 alle 16:08. |
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25-03-2011, 17:46 | #26 |
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Alla fine ho fatto delle prove
Con l'Hexanon a f1.4 + GF1 in M, l'esposimetro della macchina mi segnala una sottoesposizione di 1/6 di stop a f1.4, se dimezzo progressivamente il tempo di scatto a partire da f2.8. A f2 non noto nessun problema. Visualmente, mi sembra torni, la foto è leggermente sottoesposta e se seguo le indicazioni della macchina ritorna correttamente esposta. Almeno con l'hexanon la GF1 si direbbe non "bari" sull'iso, semplicemente misura la scena a secondo di quanta luce gli arriva. Ho trovato un post di Andy Westlake su dpreview che ha fatto una cosa simile con un Noctilux 50 f0.95 sempre sulla GF1 http://forums.dpreview.com/forums/re...ssage=36768003 L'effetto è rilevante per F# < f.1.2 e cmq avere una lente più aperta è comunque vantaggioso. O beh edit: discussione fighissima sulle microlenti e su come limitano le ottiche aperte (che mai leggerò) "'In summary, the microlens should have an f/# that is smaller than that of the imaging lens by a factor that depends on the desired concentration.' " http://forums.dpreview.com/forums/re...ssage=36025858 Come Canon riscala l'istogramma, misurato nel 2008 http://www.pages.drexel.edu/~par24/r...awScaling.html (i valori alti per i mezzi-iso penso significhino solo che questi iso sono fatti "in digitale")
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flìckr Ultima modifica di Mercuri0 : 25-03-2011 alle 18:03. |
25-03-2011, 20:21 | #27 |
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usando una vecchia ottica olympus 50 1.4, che non comunica con la macchina fotografica, ho notato che l'esposizione non risulta corretta.
ma tecnicamente come viene messo in pratica l'imbroglio? la macchina chiude il diaframma? se fosse così basterebbe fare una foto allo specchio, la macchina fotografa sè stessa col diaframma chiuso.
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Ultima modifica di bart_simpson : Oggi alle 15:38. |
26-03-2011, 01:13 | #28 |
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la macchina aumenta il guadagno sul sensore, quindi sostanzialmente aumenta gli iso senza comunicarlo all'utente ed esponendo in base a quello che viene letto dall'elettronica della macchina.
mercuri0, ma tu usi una m4/3 ?!? O____o mesà che il tuo caso è ancora differente... Da quello che ho capito, il full format dovrebbe risentire maggiormente del problema, meno gli apsc, ancor meno le m4/3 e comunque, con un'ottica manuale non si avrà mai il problema dell'innalzamento degli iso, semmai la macchina segnalerà una sottoesposizione o imposterà tempi più lunghi di come dovrebbero essere. La correzione nasce con ottiche in cui sono presenti almeno gli automatismi sull'apertura del diaframma. Ultima modifica di giosimar : 26-03-2011 alle 01:21. |
27-03-2011, 17:11 | #29 |
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Si ma la mia domanda é..... A questo punto la differenza tra un f/1.4 e un f/1.8 é quindi nella realtà minore di uno stop?
Per dire....una lente come il Canon 1.2,che già é dichiarato da tutti che sia qualitativamente persino inferiore all' 1.4,avrebbe un senso a questo punto? |
27-03-2011, 23:42 | #30 | |
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Semmai la differenza in termini di luminosità non è quella che dovrebbe essere da dati di targa, per rispondere alla tua domanda. Quanto sia la differenza, dipende dal formato, dall'ottica e dal sensore. |
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29-03-2011, 20:08 | #31 | |||
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La lente aperta conviene sempre, se decente. Oggi è certo più facile alzare l'iso.
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flìckr Ultima modifica di Mercuri0 : 29-03-2011 alle 21:43. |
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30-03-2011, 00:19 | #32 | ||
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E' una mia supposizione, mi aspetto che chi ha un corredo con un corpo full frame ed uno apsc prima o poi faccia le sue brave prove. Quote:
il problema è che il tempo segnalato è tale che non è la metà rispetto a quello che si ha chiudendo il diaframma di 1 stop, ma un po' più lungo, mentre se metto il tempo "teorico" sottoespone. Questo avviene se lavoro in manuale, impostando manualmente i diaframmi sull'obiettivo. Al contrario, la stessa lente impostata in automatico dà un'esposizione anche leggermente sovraesposta a parità di diaframma, indice del fatto che è intervenuto qualcosa a correggere la lettura esposimetrica. E comunque, concordo sul fatto che la lente aperta conviene sempre, anche se evidentemente meno rispetto al passato. |
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28-11-2011, 23:43 | #33 |
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il test di dxolabs e la relativa spiegazione mi lasciano alquanto perplesso.
Inizio dal test. Prendo, ad esempio, canon: la 7d, la 550d hanno lo stesso sensore ma, a giudicare dai risultati di dxomark, la 550d è quella che si comporta meglio, seguita dalla 7d. Questo significa che la 7d dovrebbe alzare di più gli iso per compensare ma, all'atto pratico, la qualità di immagine e la quantità di rumore è praticamente identica. Peggio ancora va con nikon: il sensore della d300, secondo dxomark, riceve più luce di quello della d300s. La prima non ha microlenti gapless, la seconda si. La prima ha più rumore e meno gamma dinamica ad alti ISO. Stendo un velo pietoso sul confronto tra d200 e d300s o tra 20d e d200 (i 3200 iso della prima sonmo più puliti dei 1600 iso della seconda). Poichè con illuminazione scarsa, la quantità di luce che raggiunge ogni fotosito diventa un parametro vitale, se fossero veri i risultati di quel test, le fotocamere che "ricevono più luce" a parità di condizioni, dovrebbero comportarsi meglio. Passiamo alla spiegazione, che riporto alla lettera: “We can suspect,” Guichard continued, “that sensors collect the incoming light all the more improperly, in that this light comes from a more oblique angle. Since faster lens have, by definition, a wider opening, they raise the proportion of oblique light, hence the proportion of lost energy which never lands on the pixels.” Il discorso degli angoli obliqui vale anche per la pellicola e non solo per i sensori digitali. Ses la luce non arriva sulla superficie di un sensore non arriva neppure su quella della pellicola e, anzi, se arriva con un angolo "sbagliato" su un sensore digitale, ci sono le microlenti che ne correggono l'angolo di incidenza (cosa che non avviene sulla pellicola). L'unico elemento di disturbo "fisico" è il filtro antimoire ma allora questo discorso verrebbe a cadere con le macchine dotate di sensore privo di tale filtro. |
11-12-2011, 21:08 | #34 | ||
Bannato
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Approfitto del tuo intervento, anche visto che non avevo più letto il resto..
Vorrei farti notare, (ma sicuramente lo sai te per primo ) che la pellicola è un mezzo continuo (certo in approssimazione, perché ci sono i grani ma il senso resta), mentre il sensore è per principio discreto: i fotositi non sono contigui fra loro e prima dello strato assorbitore ci sono comunque strutture che limitano la penetrazione dei fotoni sia in profondità che fra un sito e quelli immediatamente contigui. Se lo vedi come un problema di prestazione come apertura della microlente-fotosito (pensando in termini di angolo di accettanza) che può limitare l'apertura massima del sistema ottico a monte, direi che sul principio del ragionamento resterebbe poco di cui discutere (guarda se hai tempo anche il link tecnico dal forum di dpreview che ha messo Mercurio). Certo sulla rilevanza da dargli nella pratica si può avere qualsiasi opinione, ma se la cosa salta fuori da più parti in siti e tempi diversi in maniera indipendente ed è stata addirittura prevenuta a livello di progettazione dai produttori all'unanimità (palesemente già per via delle microlenti, senza citare l'escamotage dell'ISO scoperto ora): direi che per quanto riguarda il fenomeno è conclamato e noto almeno ai reparti tecnici (che quelli marketing non vogliano che la questione sia troppo pubblicizzata è ovvio, visto le campagne sostenute per convincere al passaggio dopo la pellicola). Per dirti la fonte che ha citato Mercurio è del 2008, quindi escluderei la congiura dell'ultim'ora di DxO, anzi a me pare molto più strano che nessuna testata se ne sia mai accorta nei propri test e la cosa sembri sottaciuta. Lo stesso LL s'indigna per i produttori reflex, ma non azzarda a lamentarsi anche con la fascia ancora più alta del suo target: medioformato e Leica vengono anzi giustificate per avere sensori CCD, quando l'immunità al fenomeno dei CCD nelle reflex non è per niente affermata guardando i dati di DxO, (anzi ne soffrono ovviamente pure loro, tanto più che le microlenti ce le hanno tutti i sensori, e proprio Leica in primis considera un passo avanti il compromesso delle microlenti sfalsate ai bordi del sensore, per limitare i problemi coi loro grandangoli). Sul discorso che fai fra 7D e 550D, c'è che la differenza fra le due è 0,1EV e dubito che si noterebbe visivamente se anche compensassero in maniera diversa (figuriamoci come rumore se compensassero per essere pari). Te dici che hanno lo stesso sensore, ma come facciamo a sapere che non ci siano differenze di batch dei sensori (se non versioni affinate o con diverse microlenti), o semplicemente di trasparenza del IRcut o tutto ciò che mettono davanti, per non dire che non sappiamo nemmeno l'incertezza delle misurazioni (come sempre in questi test ). Sulle altre di generazioni diverse può benissimo darsi che la miniaturizzazione del fotosito-microlente accentui il problema e spiegherebbe perché FF fanno meglio e nelle aps o forse più semplicemente dipende dall'accoppiata e dai suoi affinamenti comunque non mi sembra ci sia una variabilità altissima. Ma poi non ti seguo, non capisco cosa c'entri il rumore che vedi nell'immagine visto che con tecnologie differenti non ha senso trarre conclusioni, a prescindere dal fatto che il gain possa essere molto diverso (e non lo sarebbe comunque). In ogni caso il grafico del gain è l'ultimo quelli che citi si riferiscono al difetto di esposizione rispetto a quello previsto nominalmente dal diaframma (non fanno alcuna considerazione sul rumore, occhio! Anche perché le differenze sarebbero comunque molto meno influenti rispetto all'affinamento della tecnologia, guarda bene). Quote:
Le mirrorless quando usano lenti adattate (e quindi senza possibilità di comunicare) usano l'esposimetro come le reflex che possono lavorare anche senza contatti tipo le pentax, ma non possono determinare l'apertura. Infatti sicuramente dovrai rimisurare ogni volta che cambi diaframma sulla ghiera dell'obiettivo, mentre di solito un obiettivo che comunica permette di fare la misurazione una volta sola a TA e INVECE andare di conti, se IMPOSTI in macchina un altro diaframma, perché conosce il riferimento del diaframma TA comunicato dall'obiettivo . Adesso dovrebbe esserti chiaro come lavorano con l'esposimetro le reflex, la differenza fra una lente coi contatti isolati e perché questo a volte può dare dei problemi (ad esempio le canon EF non hanno l'attuatore del diaframma, ma il controllo è elettronico, come le u4/3 perciò coprendo i contatti potrei usarle solo a diaframma fisso.. e magari intuirai più chiaramente anche i problemi dei nikoniani con le lenti senza chip ..e perché invece i pentaxiani se ne possono sbattere che una lente sia attuale o meno e parlano di usare un tastino verde per l'esposizione se non ci sono i contatti.. ). Quote:
Ultima modifica di Chelidon : 11-12-2011 alle 21:39. |
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11-12-2011, 23:22 | #35 |
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non discuto l'asserzione iniziale ma l'attendibilità, a livello quantitativo, dei test di dxomark e simili.
Partiamo dall'affermazione iniziale; come ha detto Raghnar, c'è da tener conto della trasmittanza di un obiettivo che non è mai pari ad 1. Questo significa che non tutta la luce che passa attraverso la lente frontale arriva a quella posteriore. Quindi, se una lente f/1.2 si comporta, nella realtà, come una f/1.4, questo vale sia che il supporto sia digitale che analogico (anche assumendo che la pellicola sia un mezzo continuo). La cosa non ha ripercussioni solo sulla sensibilità, ma anche sulla qualità dello "sfocato" che non è minimamente influenzato dal livello di sensibilità (reale o teorico), come si vede anche dalla seconda immagine di questo link http://forums.dpreview.com/forums/re...ssage=36768003 (già postato da Mercuri0). Poi, c'è il supporto di tipo digitale, il che significa non continuità della superficie fotosensibile (e in questo ccd e cmos non fanno differenza). Per risolvere questo incinveniente, ci sono le microlenti, possibilmente gapless e ribassate; questo per cercare di raccogliere tutta la luce incidente sulla superficie del sensore e ridurre al minimo il rischio di interferenze distruttive tra percorsi differenti all'interno di ogni singola microlente. Quello di cui i progettisti sono a conoscenza, da sempre, è sicuramente quello relativo alla trasmittanza; ma questo è un problema che affligge sia il digitale che l'analogico: una lente che nominalmente è un f/1.2 ma si comporta come un f/1.4 lo fa sia con un sensore che con la pellicola e questo influenzerà sia il bokeh che il livello del SNR. Alzare, col digitale, il valore degli iso, per "simulare" un f/1.2, può avere influenza sul SNR ma non sulla quantità di sfocato. Con la pellicola non è possibile intervenire neppure sul SNR e questa è l'unica differenza con il digitale. |
11-12-2011, 23:35 | #36 |
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In effetti perché usare lenti luminose quando l'iphone non le usa?
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UomoLibero 0 |
12-12-2011, 19:25 | #37 |
Bannato
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Aspetta, yossarian, lo so che è un bel casino capirla bene e un po' si parte prevenuti (anche io l'ho trovata piuttosto sconcertante), ma se mi rispondi così mi viene il dubbio che non hai intuito nel verso giusto la questione..
Non si mette in dubbio che ogni lente abbia un difetto di trasmissione (è connaturato alle leggi di rifrazione e per quanto esistano i trattamenti antiriflessi non sono perfetti), cioé la faccenda già accennata da Ragnar del T-number inferiore al F-number. Ma non è quello che hanno misurato nei grafici di DxO che stai citando (è vero che non sono chiarissimi a dire a quale esposizione si riferiscano, ma mi sembra che i dati si possano tranquillamente interpretare ). Una riduzione di trasmissione dovuta alle lenti rispetto a quella prevista dall'apertura infatti: SAREBBE COSTANTE con qualsiasi valore di diaframma, quindi anche a f/8 tu otterresti un'esposizione inferiore alla prevista (ovviamente stiamo assumendo che meccanicamente il diaframma abbia delle tolleranze trascurabili rispetto all'ordine di grandezza considerato, cosa in genere valida per gli obiettivi commerciali; non sto a metterti test che lo provano ma puoi fidarti che se avessero un delta di mezzo EV o giù di lì non arriverebbero sul mercato soprattutto per lenti di quel calibro). Invece quello che nei grafici di DxO riportano come delta-EV è un fenomeno non costante ma dipendente dall'apertura ovvero a f/2,8 o meno è negligibile mentre si riscontra al di sopra: infatti il grafico riferito a f/1,4 in media riporta uno scostamento di 0,5 EV mentre a f/1,2 la media è attorno a 0,8 EV (che vuol dire che nei casi peggiori il sistema da 1,4 a 1,2 non "sentirebbe" la differenza); inoltre il fatto stesso che vari a seconda della fotocamera mi sembra la perfetta dimostrazione che non sia connaturato alla lente. Ultima modifica di Chelidon : 12-12-2011 alle 19:27. |
12-12-2011, 20:53 | #38 | |
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D'altra parte, l'argomento della discusisone mi pare sia il comportamento delle ottiche al variare dell'apertura e, solo di conseguenza, il comportamento del sensore e dell'elettronica della macchina (tra un cmos e un ccd non c'è differenza, a parità di formato, se si limita l'analisi alla quantità di luce che colpisce il singolo fotosito per unità di tempo). Il fatto che i valori registrati da dxomark varino ocn la fotocamera non lo riterrei un elemento attendibile, soprattutto alla luce del fatto che, secondo quelle stime, la d300s ha più necessità di correggere il valore rispetto alla d300, mentre, di fatto, la prima ha una QE superiore alla seconda. Se, poi, guardo il confronto tra d80 e d200 (praticamente lo stesso sensore, con l'unica differenza che uno ha 2 readout channel e l'altro 4), resto ancora più perplesso Ultima modifica di yossarian : 13-12-2011 alle 00:42. |
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13-12-2011, 09:42 | #39 | |
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io sto ammirando pure le caratteristiche di bokeh del 50 1.0... ho notato anche io negli anni nella pratica che scattando a 1.4 con il 50 1.4 o a 1.2 con l 85 1.2 la macchina certe volte mi sottoespone... (5d) pero sia ben chiaro lo sfocato in termini di resa cambia ai vari stop... |
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13-12-2011, 12:51 | #40 | |
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p.s. come ti trovi con l'85 f/1.2 su FF? |
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