Google Pixel Watch 3: migliora ma non è ancora come vorremmo. La recensione

Google bissa la messa in commercio del suo Pixel Watch e lo fa questa volta con due versioni che si differenziano soprattutto per dimensioni della cassa: 41 e 45 mm. Lo smartphone esteticamente non cambia ma cambiano hardware e soprattutto aumenta l’autonomia sul 45mm, peccato non averlo provato. Per il resto c’è ancora un po’ di strada da fare. Ecco perché
di Bruno Mucciarelli pubblicato il 16 Settembre 2024 nel canale WearablesGooglePixel
Google Pixel 9 e 9 Pro/Pro XL sono disponibili sul nostro mercato. Li abbiamo provati a lungo e trovate qui la nostra recensione di entrambi i modelli che spingono molto quest’anno lato design, lato hardware e soprattutto sul software con un bella impronta sull’Intelligenza Artificiale. L’idea di Google, quest’anno ancora di più, è quella di proporre agli utenti un vero e proprio ecosistema. Per farlo però non bastavano solo gli smartphone e un sistema operativo convincente ma anche ulteriori prodotti che potessero dare all’utente la possibilità di non doversi affidare ad altri produttori. Ecco il motivo della presenza dei Google Pixel Watch 2, lo scorso anno, e dei Pixel Watch 3 quest’anno che si duplicano anche in Italia giungendo in due diverse versioni. Una terza generazione che migliora anche se non stravolge e soprattutto permette anche agli utenti con polso più grande di avere una seconda opzione sulla versione da scegliere.
Pixel Watch 3 è uno smartwatch molto interessante e non solo perché arriva da Google e si contrappone sostanzialmente con l’Apple Watch o anche con i vari smartwatch di Samsung e Xiaomi. Ma perché arriva matura dell’acquisizione di Fitbit da parte di Google e vedremo che proprio questa sarà un passaggio fondamentale nelle caratteristiche tecniche e software del device oltre a quelle che riguarderanno l’utilizzo nel quotidiano.
Google Pixel Watch prima generazione non aveva fatto impazzire per alcune problematiche hardware. Il suo processore era un vecchio chipset che Google inspiegabilmente aveva deciso di implementare nello smartwatch. Questo non aveva permesso di avere prestazioni all’altezza e soprattutto autonomie decisamente scarse. Ottimo a livello estetico ma molto meno a livello hardware. Chiaramente l’idea della seconda generazione era quella di proporre uno smartwatch rinnovato non tanto nel design ma soprattutto nell’hardware e avevamo visto lo scorso anno che per alcuni aspetti il lavoro di Google era stato azzeccato anche se con ancora qualche difetto e un prezzo che poteva venire lavorato meglio. Pixel Watch 3 è migliorato anche se forse non è ancora veramente al passo con gli altri. Cerchiamo però di capire in questa nostra recensione cosa ci è piaciuto di Google Pixel Watch 3 e cosa invece speriamo cambi nella prossima generazione.
Google Pixel Watch 3: Prezzi
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Google Pixel Watch 3 da 41mm - QUI per ACQUISTARLO
- Pixel Watch 3 da 41mm BT/WiFi: 399€ - Colore Argento Lucido/Grigio Creta, Oro Champagne/Grigio Verde, Nero Opaco/Nero Ossiadiana, Grigio Opaco/Grigio Verde, Argento Lucido/Rosa Quarzo
- Pixel Watch 3 da 41mm 4G: 499€ - Colore Argento Lucido/Grigio Creta, Oro Champagne/Grigio Verde, Nero Opaco/Nero Ossiadiana, Grigio Opaco/Grigio Verde, Argento Lucido/Rosa Quarzo
- Google Pixel Watch 3 da 45mm - QUI per ACQUISTARLO
- Pixel Watch 3 da 45mm BT/WiFi: 449€ - Colore Argento Lucido/Grigio Creta, Oro Champagne/Grigio Verde, Nero Opaco/Nero Ossiadiana, Grigio Opaco/Grigio Verde, Argento Lucido/Rosa Quarzo
- Pixel Watch 3 da 45mm 4G: 549€ - Colore Argento Lucido/Grigio Creta, Oro Champagne/Grigio Verde, Nero Opaco/Nero Ossiadiana, Grigio Opaco/Grigio Verde, Argento Lucido/Rosa Quarzo
SCATOLA DI VENDITA: ecologica al massimo
Una rapida occhiata alla confezione rivela come Google decida di cambiare completamente la scatola di vendita proponendola al passo con quella degli smartphone e totalmente con carta riciclata. Oltre allo smartwatch un piccolo caricatore magnetico pronto ad accompagnare l’utente durante i viaggi senza però creare problemi di spazio. Il caricabatterie è un pezzo unico con il cavo che termina in una presa USB-C per permettere di unirlo ad un classico alimentatore pronto a caricare il Pixel Watch 3 velocemente. Il resto vede la presenza da non sottovalutare di un ulteriore parte di cinturino dalla lunghezza maggiore rispetto a quella standard in modo tale da rendere indossabile il Pixel Watch anche a persone con un polso più grande. Niente altro se non qualche solito libretto per le prime istruzioni.
DESIGN: bello, delicato e in doppia versione
Partiamo dal design di Google Pixel Watch 3 perché come sempre è la prima cosa che osserveremo in un device soprattutto di questo tipo. Chiaramente il nostro confronto con la precedente generazione arriva avendo usato Pixel Watch 2 per molto tempo e constatando che Google non ha veramente modificato nulla o quasi rispetto al passato da questo punto di vista. Purtroppo il sample che ci ha mandato Google è nuovamente la versione da 41mm ossia identico a quello dello scorso anno. Avremmo sicuramente preferito provare la nuova versione da 45mm che è quella che cambia sicuramente le carte in tavola lato autonomia ma di fatto non possiamo che riferirci alla nostra unità in prova.
Google Pixel Watch 3 non cambia e questo è anche un bene perché a livello di design è uno smartwatch originale, diverso dagli altri e soprattutto in pieno stile Google. Watch 3 rimane uno smartwatch con una cassa circolare e con un vetro stondato e bombato 3D coperto con un pannello Gorilla Glass 5 per renderlo resistente, per quanto possibile, a graffi e urti (ci saremmo aspettati forse un Gorilla Glass Victus 2). La cassa circolare è in alluminio riciclato al 100% e questo gli conferisce non solo un indirizzo più ‘’green’’ che sta a cuore a Google ma soprattutto un peso minore e avere al polso uno smartwatch più leggero di certo non è cosa da poco visto che Pixel Watch 3 in questa versione da 41mm pesa solamente 31 grammi senza cinturino.
Google Pixel Watch 3 viene proposto in quattro diverse combinazioni di colori: cassa in alluminio per tutti ma nero opaco/cinturino sportivo nero ossidiana, argento lucido/cinturino grigio creta, oro champagne/cinturino grigio verde (come quello in prova) e argento lucido/ cinturino rosa quarzo. Tutto in pieno stile Google ma soprattutto capaci di integrarsi totalmente con quelle che sono giustamente le colorazioni dei Google Pixel 9 e 9 Pro/Pro XL della serie.
Non cambiano le dimensioni di Google Pixel Watch 3 in questa versione ma, ripeto, c’è quest’anno la versione da 45mm che sicuramente permette ai polsi più grandi di poter fare bella figura rispetto a questo piccolo da 41mm che, ammetto, su di un polso maschile è veramente troppo piccolo. Bene dunque la mossa dell’azienda di Mountain View che in questa terza generazione rimedia all’errore dello scorso anno e completa la serie degli smartwatch come gli utenti desideravano. Il display cambia leggermente divenendo più ‘’edge-to-edge’’ con la cornice che si riduce a detta di Google del 10% in questa versione e del 40% nel modello da 45mm e questo significa avere maggiore spazio per le informazioni e un gusto alla vista migliore. Ammettiamo che sulla versione da 41mm comunque la differenza praticamente non si nota.
Non solo perché in Italia Pixel Watch 3 arriva in versione non più esclusivamente Wi-Fi/Bluetooth ma anche 4G e dunque l’utente potrà effettivamente scegliere il modello più giusto per le sue esigenze. Ottima notizia soprattutto perché la versione 4G potrebbe essere una scelta di maggiore impatto per l’utente, soprattutto per la vocazione al fitness come vedremo, che oggi sempre più spesso lascia lo smartphone quando va a correre ma vuole continuare a ricevere le notifiche sullo smartwatch. Chiaramente Pixel Watch 3 mantiene la certificazione IP68 e questo significa che lo smartwatch potrà essere usato senza remore anche durante gli sport acquatici visto che possiede una resistenza fino a 5ATM. Un plus non indifferente che lo pone al passo con gli altri device della concorrenza.
Per il resto, come detto, Pixel Watch 3 è praticamente identico a quello dello scorso anno. Si propone con una linea estremamente minimale pur mantenendo delle finiture premium che lo rendono elegante e di pregio. C’è la grande corona laterale che possiede tecnologia aptica per muoversi tra i menù dell’interfaccia: funziona molto bene e permette di garantire ottima sorrevolezza pur mantenendo un feedback tattile perfetto con il dito. Non solo perché è presente nella parte superiore della corona, seppur un po’ nascosto, un pulsante a filo con la cassa che vedremo permette di raggiungere velocemente le app più recenti. Infine, nella parte opposta alla corona, è presente una piccola fessura per l’altoparlante. Sul retro c’è l’importante struttura dei sensori che vedono implementazioni di sensore elettrico per misurare la conduttanza cutanea (cEDA) al fine di monitorare la risposta del corpo.
E tenere al polso il nuovo Google Pixel Watch 3 è veramente comodo non solo per il suo peso e dimensione esigue ma anche per il fatto che il cinturino in fluoroelastomero con rivestimento so-touch derivante dai vari Fitbit garantisce poca sudorazione e tanta morbidezza al polso senza trovare mai alcun tipo di irritazione anche nelle fasi più delicate di un’attività sportiva. Oltretutto il bracciale grazie alla chiusura con il bottone e il suo passaggio all’interno di un’estremità del cinturino, rimane ben saldo sia durante gli allenamenti che anche durante le fasi di sonno durante la notte.
DISPLAY: ottimo anche in questo più piccolo
Come detto il display circolare del Google Pixel Watch 3 non è enorme. A livello dimensionale siamo di fronte ad una sola dimensione per la cassa da 41 mm e questo significa una diagonale da 1,2 pollici di tipo AMOLED con una risoluzione di 450 x 45 pixel e 320 PPI. È la medesima dimensione, risoluzione e densità di pixel che si poteva trovare anche sulla seconda generazione: si vede molto bene alla luce diretta del sole con una luminosità di picco che praticamente raddoppia rispetto al passato diventando da 2000 nit e spingendo davvero tantissimo. Oltretutto è presente l’Always-on e questo permette agli amanti della visione delle informazioni immediate di avere sempre sotto controllo l’orario con i vari quadranti messi a disposizione da Google.
Il display è di ottima fattura, protetto come detto da Gorilla Glass 5, e con un sensore di luminosità che regola automaticamente il tutto riuscendoci anche molto bene. Stessa cosa per il touch che non perde praticamente mai un tocco e che garantisce all’utente di impartire qualsiasi tipo di comando con le dita velocemente e senza dover attendere preziosi secondi. Peccato invece per un sensore di movimento ancora un po’ pigro. Sì, perché ci è capitato che alzando il braccio per vedere appunto orario o notifiche, lo smartwatch non sempre percepiva il movimento e dunque non sempre attivava il il display. Mi era successo anche con Pixel 2 ma ammetto che qualcosa è migliorato ma non è secondo me ancora perfetto.
Ci sono state modifiche alle cornici che si riducono anche se, come detto, su questo più piccolo non si notano poi tanto. Chiaramente il pannello AMOLED LTPO permette di nasconderle grazie all’intensità profonda dei neri ma di fatto se poniamo un quadrante colorato è facile scoprire come una pronunciata cornice circolare appaia a contorno dello smartwatch. Al momento non abbiamo più il sentore di quel noioso effetto "effetto scia" o tecnicamente il "burn-in". Sostanzialmente era un effetto che si verificava quando un'immagine fissa rimaneva sullo schermo così a lungo che lo schermo non era in grado di rimuoverla completamente. Qui non c’è più, almeno al momento, questo tipo di ritenzione dell’immagine e dunque sembra proprio che Google abbia risolto anche questo problema.
INTERFACCIA E FUNZIONALITA': un processore valido al passo con wearOS
Usare il nuovo Google Pixel Watch 3 è decisamente facile e il motivo è presto detto: wearOS 5.0 è veloce, minimale e completo. Merito sicuramente del nuovo processore Qualcomm Snapdragon 5100 con co-processore Cortex M33 che sostanzialmente è il medesimo dello scorso anno ma che, come nella versione precedente, riesce a stare al passo con i tempi. Qui lo smartwatch è veloce e reattivo come dovrebbe, non ha veramente alcun tipo di lag o ritardo nell’esecuzione delle applicazioni e finalmente non è necessario attendere secondi prima di veder rispondere al tocco lo schermo. Oltretutto ci sono 2GB di SDRAM e anche 32 GB di memoria flash eMMC che permettono reattività oltre che possibilità di installare applicazioni senza remore di nessun tipo.
Avere il nuovo wearOS 5.0 è senza dubbio un vantaggio che permette all’utente finale di ottenere un’interfaccia pulita a cui non è semplice rinunciare. C’è la comodità di poter installare qualsiasi applicazione realizzata ad hoc sullo smartwatch e parliamo ad esempio di WhatsApp, che abbiamo trovato molto ben fatta e capace di farci rispondere velocemente da smartwatch ai messaggi con il riconoscimento vocale o di ascoltare eventuali vocali ricevuti. Molto ben fatta anche Spotify per ascoltare la musica, o ancora la navigazione con Google Maps che ci permette la visualizzazione delle indicazioni ‘’turn-by-turn’’ sempre efficaci per non perdere nemmeno un passaggio. Chiaramente ottimali tutte le app di sistema come Gmail, Google Calendar o ancora Google Assistant che in questo Pixel Watch 3 è efficace praticamente sempre nell’ascoltare e nell’interagire con noi. Peccato in tal senso l’assenza di Gemini, che sappiamo essere il plus sui Pixel 9 e 9 Pro / Pro XL ma che qui non viene ancora implementata. Un peccato perché sarebbe stata un’ottima occasione per poter avere una scheda o un rimando con un tap al nuovo Gemini che sicuramente risulta più accattivante e moderno del classico Google Assistant.
Il tutorial iniziale vi permetterà di capire le facili gesture da dover effettuare per avere il pieno controllo di wearOS 5.0 sul Pixel Watch 3. La navigazione avverrà con i classici swipe ossia scorrendo a destra o a sinistra sarà possibile osservare le schermate che avremo impostato e che ci permetteranno di avere la situazione sotto controllo in merito ai passi, il battito cardiaco, l’avvio rapido delle attività sportive, il sonno, il meteo e altre tipologie di schermata che potremo personalizzare tramite l’applicazione Pixel Watch su smartphone. Scorrendo invece verso il basso sarà possibile avere a vista tutti i toggle rapidi ossia le funzionalità simili a quelle che abbiamo di solito sullo smartphone. Potremo quindi entrare nella schermata di Google Home, attivare la torcia, il wallet, la modalità aereo, ricercare lo smartphone a cui abbiamo associato lo smartwatch e ancora modificare la luminosità, attivare la modalità Riposo per la notte, il Non Disturbare o la modalità Cinema. Ancora la carica residua, eliminare il suono delle notifiche sullo smartwatch o entrare nelle Impostazioni. Scorrendo invece dal basso verso l’alto potremo avere il controllo di tutte le notifiche che potranno essere visualizzate scorrendo con il dito o con la corona digitale. Le notifiche potranno essere lette anche se nel caso abbiano molto testo sarà necessario aprirle sullo smartphone. Di fatto però sarà possibile rispondere con emoji, con un messaggio preimpostato o dettando a voce la risposta o tramite anche tastiera.
Infine premendo la corona digitale, ossia la corona digitale, entreremo nell’elenco delle applicazioni installate sullo smartwatch e invece, come già detto, pigiando il pulsante potremo vedere tutte le app recenti mentre tenendolo premuto attiveremo manualmente Google Assistant. Infine tenendo premuto sul quadrante entreremo nel menu delle watchfaces e potremo vedere quelle installate o addirittura aggiungerne di nuove direttamente anche da smartwatch.
Per il resto tramite l’applicazione Pixel Watch su smartphone sarà possibile ottenere ulteriori impostazioni. L’app è piacevole anche se a volte un po’ caotica e poco intuitiva. C’è comunque nella schermata principale la watchface attiva sullo smartwatch con le indicazioni della connessione, della carica residua e anche dell’ultima sincronizzazione. Al di sotto due opzioni: quella dei quadranti dove poter modificare quelli esistenti o aggiungerne altri da poter anche creare manualmente. Da questo punto di vista forse Google potrebbe migliorare la sezione aumentando il numero di quadranti di sistema che ammettiamo non sono esaltanti anche se graficamente alcuni sfruttano in modo incredibile il Material You e garantiscono alcune sovrapposizioni grafiche delle lancette con lo sfondo del quadrante che non sono solo belle da vedere ma anche molto originali.
Nel resto dell’applicazione troviamo le classiche impostazioni che riguardano le notifiche, gli account esistenti, la sincronizzazione con Fitbit e ancora le preferenze dell’orologio (gesti, display e sicurezza), il sistema (con le informazioni, la versione e la reimpostazione) e ancora l’accessibilità e i suggerimenti. Niente altro anche perché, come vedremo, per osservare le statistiche fitness sarà necessario avere installata anche l’app di Fitbit. Nota dolente da questo punto di vista perché sarebbe stato meglio forse fare tutto in un’ app per semplificare l’approccio (anche se anche altri produttori fanno così).
Nota positiva quella sulle emergenze personali. Pixel Watch 3 infatti permette di premere cinque volte consecutivamente la corona digitale per attivare l’SOS e chiamare il 112 o un contatto di emergenza. Oltretutto è possibile anche inviare la propria posizione in tempo reale ai contatti di emergenza oltre ad un timer di sicurezza da impostare prima di uscire da situazioni che reputiamo pericolose (esempio il rientro a casa). Chiaramente come anche altri concorrenti anche Pixel Watch 3 permette il rilevamento delle cadute e dunque se lo smartwatch rileva una brutta caduta, può chiamare i servizi di emergenza e condividere la posizione.
SPORT E FITNESS: tra i migliori grazie a Fitbit
Google Pixel Watch 3 non è solo uno smartwatch per le notifiche ma soprattutto un tracker per il fitness più o meno spinto. Sì, monitorare le attività sportive è veramente facile ma soprattutto professionale per un device con sensori da polso che raggiunge risultati identici se non migliori della concorrenza più blasonata. Il vantaggio di aver acquistato il brand Fitbit ha permesso a Google di raggiungere velocemente le più alte vette del monitoraggio professionale per il fitness e Pixel Watch 3 possiede quelli che a nostro giudizio sono oggi sensori tra i primi della classe.
Parliamo nello specifico della presenza di sensori rossi e infrarossi per il monitoraggio della saturazione dell’ossigeno (SpO2), quelli elettrici multiuso compatibili con l’app ECG e ancora sensore ottico di rilevazione del battito cardiaco a multi-propagazione oltre al sensore elettrico per la misurazione della conduttanza cutanea (cEDA) grazie alla quale saremo in grado di monitorare la risposta del nostro corpo assieme al sensore della temperatura cutanea.
Cosa significa avere tutti questi sensori nella parte retrostante dello smartwatch di Google? Sostanzialmente riuscire ad avere il massimo per il monitoraggio di ogni tipo di attività o di parametro del benessere. Ad esempio il sensore di rilevamento della frequenza cardiaca a multipropagazione, appositamente progettato per migliorare la qualità del segnale, a seconda delle attività realizzate, passa automaticamente dalla modalità a propagazione singola alla multipropagazione e viceversa. Questo garantisce una misurazione più efficace del battito cardiaco soprattutto da posizioni e angolazioni diverse, allo scopo di fornire una serie di stime indipendenti per questo valore.
Non solo perché il monitoraggio con il sensore cEDA ossia l’attività elettrodermica continua basata sul rilevamento delle gocce di sudore microscopiche ma anche la variabilità del battito cardiaco, la frequenza cardiaca e la temperatura cutanea, permette in modo originale di capire quando il proprio corpo risponde ad un potenziale stato di stress o agitazione consentendo di aumentare la resilienza a queste situazioni. L’app Fitbit in questo caso propone di registrare questi stati e suggerisce, ad esempio, di intervenire con una camminata o anche un esercizio di respirazione controllato e guidato. L’idea chiaramente è di identificare potenziali pattern nel corso del tempo e di modificare la propria routine in modo più appropriato possibile. Nella pratica abbiamo effettivamente trovato utile questo approccio da parte di Google perché ci ha permesso di capire che in alcune circostanze avevamo alti valori di stress e, come consigliato da esperti, fare una camminata o prendersi un momento per rilassarsi non fa che affrontare poi successivamente meglio il tutto. Averlo a monitor sullo smartwatch o sull’app Fitbit permette di capirlo e affrontarlo meglio.
Per le attività sportive dunque il Pixel Watch 3 si appoggia all’app Fitbit che dovrà venire necessariamente scaricata sullo smartphone. Di fatto però i rilevamenti delle attività sportive tramite i sensori sono altamente efficaci con risultati che sfiorano praticamente quelli di un device professionale. Difficile che sbaglino e soprattutto efficace risulta anche il GPS che impiega pochissimi secondi per geolocalizzarsi e per poi mostrare un tracciato sempre perfetto. Sette sono i tipi di allenamento che il Pixel Watch 3 permette di rilevare automaticamente l’attività per avviare appunto senza dover toccare nulla la statistica. Chiaramente le tipologie di attività sportiva su cui poter fare affidamento con lo smartwatch sono molte di più e tra di esse ci sono non solo sport terrestri ma anche quelli in acqua come il canottaggio o altro.
Durante gli allenamenti è possibile visualizzare le informazioni solite ma anche le quattro zone di attività relative alla frequenza cardiaca in modo da poter regolare gli obiettivi dell’attività in base ad essa. C’è anche la possibilità chiaramente di attivare degli avvisi o personalizzare quella massima. Ci sono lato allenamenti alcune importanti novità che riguardano la corsa: Pixel Watch 3 infatti permette di pianificare gli allenamenti per migliorare la qualità della corsa ad ogni sessione.
C’è anche un nuovo monitoraggio del recupero e del cardio che guidano l'utente verso una routine di allenamento migliore: in questo caso si saprà quando si deve recuperare, se il proprio corpo è pronto a dare il massimo e quanto intensamente sta lavorando il cuore, evitando così allenamenti esagerati o non a sufficienza. In più, con Fitbit Premium, sarà possibile ricevere consigli personalizzati per la corsa grazie all'AI a seconda degli obiettivi, del proprio recupero e del proprio carico target.
Carino il cosiddetto Riepilogo mattutino: sostanzialmente ogni mattina offre una panoramica delle metriche di salute e fitness più importanti, come qualità del sonno, punteggio di recupero e progressi verso l'obiettivo di allenamento settimanale, e indica se qualcuna delle metriche di salute, come variabilità del battito cardiaco, frequenza respiratoria o SpO2, non rientra nel proprio intervallo personale. Oltretutto condivide anche altre informazioni, ad esempio sul meteo, così l’utente saprà se uscire di casa con l'ombrello o le scarpe da corsa quando si è al massimo oppure se oggi si deve dare priorità al riposo.
Molto ben fatta anche la rilevazione del sonno. Sì, perché con Pixel Watch 3 è possibile monitorare tutte le fasi del sonno in modo molto accurato indossandolo anche di notte. In questo caso, come avveniva precedentemente con i dispositivi Fitbit, è possibile scoprire come si è passata la notte, quante ore si è dormito e soprattutto quanto è stato leggero, profondo o in fase REM il sonno. Il grafico che propone l’app è decisamente chiaro e preciso con tutte le fasi e soprattutto con un punteggio generale che permette di capire quanto si sta dormendo durante le nottate e se il sonno va migliorato. In caso di metriche più approfondite ricordate che avrete necessità di effettuare l’abbonamento a Fitbit Premium. Attivando la modalità Premium si potrà accedere ad una sezione sull’app che vi permetterà di visualizzare intanto il cosiddetto Livello di Recupero ossia suggerimenti da parte dell’intelligenza artificiale di Fitbit ad esempio per quando è il miglior momento per allenarsi. ancora un’analisi avanzata del sonno che permette di avere un punteggio su di esso per avere un’istantanea contenente i dati giornalieri sulla qualità del sonno e sulla durata dello stesso. Quindi un Report di benessere e ancora una sezione con sfide e avventure dove Fitbit consiglia sfide virtuali per restare in forma o ancora delle avventure di gruppo con altri utenti.
AUTONOMIA: nota un po’ dolente sulla versione 41mm
L’autonomia di Google Pixel Watch 3 in questa versione da 41mm non migliora chissà quanto rispetto alla seconda generazione. Chiaramente, come visto lo scorso anno, riusciamo a chiudere una giornata intera ma oltre non possiamo andare e forse un piccolo vantaggio in tal senso si potrebbe avere solo con la versione da 45mm che potrebbe permettere magari mezza o più giornata di autonomia. Ma non avendolo provato ci riserviamo il verdetto su quella versione. L’idea però è quella di considerare l’uso che se ne fa di Pixel Watch 3 perché è palese che se lo utilizzeremo per l’attività sportiva per oltre un’ora con GPS e misurazioni varie attive il suo consumo sarà importante con un circa il 30% o 40% di batteria utilizzata solo nella sessione di attività sportiva. Se l’uso che se ne farà invece è di un’attività sportiva blanda e il resto con tutte le notifiche attive ecco che arriveremo a sera senza grosse problematiche e garantire anche il monitoraggio del sonno durante la notte purché attiviate la modalità riposo che permette di risparmiare energia non attivando lo schermo al movimento del polso.
La ricarica è aumentata nella rapidità, e migliorata rispetto allo scorso anno, con uno 0-100% in poco meno di un’ora, precisamente siamo sui 45 minuti con un caricatore almeno da 30W. Questo lasso di tempo chiaramente vi permetterà di ricaricare velocemente Pixel Watch 3 durante la colazione o magari una doccia mattutina prima di riprenderlo per affrontare nuovamente la giornata. Oltretutto, a differenza dello scorso anno, la basetta di ricarica è ora magnetica è garantisce allo smartwatch di non muoversi come accadeva invece qualche volta con la prima generazione. Peccato forse che si perda in questo modo la compatibilità con la ricarica Qi wireless e che si debba obbligatoriamente usare il caricatore in dotazione che è in policarbonato non troppo premium a differenza di quello di altri concorrenti in alluminio.
CONCLUSIONI
Arriviamo alle conclusioni di questo nuovo Pixel Watch 3 di Google che per la prima volta viene venduto in una doppia versione da 41 e 45mm in Italia come negli altri paesi. Il suo prezzo per l’Italia è di 399€ per la versione solo Wi-Fi da 41mm e di 449€ per quella sempre solo Wi-fi da 45mm. Il prezzo aumenta rispettivamente a 499€ per la versione 4G da 41mm e di 549€ per quella da 45mm sempre con 4G. Sono prezzi che sinceramente reputiamo un pochino più alti della concorrenza in base alle caratteristiche che possiedono questi smartwatch soprattutto un Pixel Watch 2 che effettivamente non cambia poi così tanto può trovarsi ad un prezzo di più di 100€ in meno.
Ci sono alcuni aspetti che Google migliora in questa terza nuova generazione di Pixel Watch. Intanto la disponibilità della versione più piccola e più grande che permette agli utenti di scegliere quella più consona all’uso. Quindi un miglioramento del display che è migliore sotto alcuni punti di vista come la luminosità e anche le cornici ridotte. I sensori per il rilevamento delle attività sportive o anche del benessere in generale sono molto accurati e permettono tramite l’app di Fitbit di avere un quadro sempre preciso di quella che è la situazione dell’utente sia per il suo benessere, con anche un’analisi dello stress tramite sensori di nuova generazione, che per quanto concerne l’attività sportiva. Migliora la ricarica che diventa ora più veloce di prima con un’autonomia che garantisce una giornata quasi piena ma che non riesce a fare di meglio. Ottimo anche il processore che seppur identico allo scorso anno risulta al passo con i tempi e rende reattivo e molto performante lo smartwatch.
Ci sono però alcuni aspetti che invece Google non migliora e che riguardano ad esempio il display che mantiene buone performance ma non è reattivo il sensore di movimento che non ci permette immediatamente di risvegliare lo smartwatch con il movimento del polso. Velocizzato rispetto al Pixel 2 ma non ancora al passo con gli altri.
Insomma Google ha lavorato davvero molto bene migliorando alcuni aspetti che avevano fatto chiacchierare in negativo lo scorso anno. Pixel Watch 3 è un buon smartwatch che prosegue l’idea di ecosistema di Google intrapresa con i Pixel lo scorso anno e quest’anno. C’è da migliorare affinché si possa parlare di smartwatch premium anche per Google. Di certo non manca la sostanza anzi basi come il design e l’hardware sono già ad un ottimo livello. Ma siamo veramente ad un passo dal podio.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoho un honor magicwatch 2 e fa pena da quanto è lento... preferisco averlo always on e non usarlo se non per guardare l'ora... addirittura la sua app non funziona (honor) e devo usarlo con l'app huawei che però non mi fa installare i quadranti perché va sempre in errore.
forse gli orologi android sono tutti una mezza chiavica?
Per le mie personali preferenze l'autonomia e' troppo importante per non essere discriminante nell'acquisto, anche a scapito di altre bellissime funzionalita' (ad esempio l'elettrocardiogramma di un iWatch mi piacerebbe molto averlo, ma non con quella autonomia).
Per le mie personali preferenze l'autonomia e' troppo importante per non essere discriminante nell'acquisto, anche a scapito di altre bellissime funzionalita' (ad esempio l'elettrocardiogramma di un iWatch mi piacerebbe molto averlo, ma non con quella autonomia).
concordo in pieno, motivo per cui (seppur volendo) non riesco proprio a staccarmi dalla mi band 4 di xiaomi...senza monitoraggio attivo la batteria mi dura circa 25gg, ce l'ho da 3 anni circa...
Attenzione che Garmin non fa smartwatch nel vero senso della parola. Sono più sportwatch con funzioni smart. Ed infatti l'autonomia è molto superiore ai vari Apple Watch, Pixel Watch o Samsung.
Sono due categorie diverse
Sono due categorie diverse
Che e' il motivo per cui ho enfatizzato sul fatto che non sono uno sportivo professionista.
M4R10
Io ho un Huawei GT2, ormai da 4 anni con cui mi sono sempre trovato bene, non ha funzioni avanzate tipo wallet o NFC, per il resto funziona che è una meraviglia mai avuto problemi e la batteria, con uso moderato del GPS dura più di 10 giorni. Non cambierei per uno che dura un giorno.Ciao
L'importanza che danno ad una o l'altra parte, li caratterizza.
Ad esempio le notifiche su 2 sportwatch che ho avuto sono molto limitate, nell'Apple Watch posso scegliere cosa ricevere oppure no.
(ho preso Garmin ed Apple come esempi, ma i nomi sono ininfluenti)
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