|
|||||||
|
|
|
![]() |
|
|
Strumenti |
|
|
#181 | |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Quote:
LuVi |
|
|
|
|
|
|
#182 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Messaggi: 532
|
Quote:
'sti americani
|
|
|
|
|
|
|
#183 |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
vedremo se si arriverà a un compromesso, la volontà politica ci sarebbe anche da parte americana, ma si scontra con la legittima preoccupazione del Pentagono di non pregiudicare l'operato dei suoi uomini al fronte
però a propostito di paralleli ol cermis, io non sarei tanto d'accordo, troppo diversi i casi e le situazioni, piuttosto paragonerei il cermis con un altro caso, quello di Casalecchio sul Reno pur essendo comunque diversi anche questi casi, vi sarebbero alcuni punti di contatto per ciò che riguarda l'aspetto di colposo sulle condizioni dell'aereo e perchè si trovasse durante un esercitazione sopra centri abitati guardate come è finito, e stiamo parlando di un caso italiano: http://www.reti-invisibili.net/salvemini/ Quello che viene riportato di seguito è uno dei tanti episodi tragici che restano avvolti nel mistero della fosca storia italiana. Come in tanti altri casi riportati su questo sito, lo stato ha deciso che non vi sono colpevoli, che nessun membro dei propri apparati è colpevole, dichiarando "il tragico incidente", lo stesso, tragico incidente, della strage di Cavalese, lo stesso, tragico incidente, che ha causato la morte dei passeggeri del DC9 sul mare di Ustica... Tutto accadde il 6 Dicembre 1990 a Casalecchio di Reno, un ridente paesino nel bolognese. Il 6 Dicembre 1990 un aereo militare compie un esercitazione sorvolando il paese. L'aereo è un Aermacchi MB 326. E' un aereo di sicura affidabilità: fu l'aviogetto italiano più venduto nel dopoguerra. Le aviazioni di 12 nazioni ne possedevano un carico, per un totale di 800 esemplari sparsi per il mondo. Ma dal 6 Dicembre 1990 non decolleranno più. Cosa successe? Quel 6 Dicembre è tutto tranquillo come sempre, giornata fredda ma serena nonostante l'inverno. Un sole tiepido rischiara le vite di chi sta lavorando, di chi passeggia, di chi dorme, di chi studia. E' mattina. L'aereo militare ad un certo punto inizia a perdere quota. Compie in aria delle evoluzioni incredibili tanto da far stare col naso in su tante persone a Casalecchio, persone che pensano forse ad una improvvisata esibizione. Ma l'aereo scende di quota sempre più velocemente, e per il pilota è ormai completamente ingovernabile. L'aereo continua a scendere sempre più in basso, le persone smettono di guardare le sue evoluzioni e si guardano tra loro, pietrificate. Il pilota abbandona l'aereo, lanciandosi con il dispositivo d'emergenza. L'aereo precipita sulla succursale dell'Istituto Tecnico "Salvemini", esattamente dentro la 2A. Dodici ragazzi di sedici anni muoiono sul colpo, altri 4 restano gravemente feriti, come il loro insegnante. Non finisce qui. Perchè l'aereo è pieno di carburante, ed esplode. L'esplosione è violenta e le fiamme avvolgono interamente l'edificio nel giro di pochi secondi. Il bilancio finale è drammatico: oltre ai 12 morti della 2A, 72 tra ragazzi e insegnanti riporteranno invalidità permanenti, 84 saranno ricoverati per intossicazione, ustioni e fratture. Oggi non ci sono colpevoli o responsabili per quella strage. Non si sa perchè quel dannato aereo volasse così basso, non si sa se ebbe un guasto o il pilota ebbe un malore. Non si sa nulla. Decine di famiglie hanno perso dei ragazzi e la cosa più angosciante e che non ne conoscono la causa. La giustizia se ne è lavata le mani: il 26 gennaio '98 i giudici della quarta sezione della Cassazione di Roma, rigettarono i ricorsi e confermarono così la sentenza su Casalecchio - tutti assolti, "perché il fatto non costituisce reato" - emessa un anno prima dalla Corte d'appello di Bologna. Reati in prescrizione (nel caso di omicidio colposo plurimo) dopo 7 anni e mezzo; dal giugno '98 il caso è dunque chiuso. Quei giudici dissero che non esistevano colpevoli per i 12 uccisi (e i 90 gravemente feriti o mutilati, molti dei quali da allora bisognosi di cure) il 6 dicembre '90 da un Aermacchi della patria aviazione che si schiantò sulla scuola Salvemini a Casalecchio di Reno (vicino Bologna) dopo che il tenente Bruno Viviani s'era gettato col paracadute. Nessun responsabile se le vite di Laura, Deborah, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen e Alessandra sono state stroncate. Dopo che la strage venne negata in appello, con scarse reazioni istituzionali e con sdegno di breve durata, alcuni ragazzi dell'Associazione studenti ed ex-studenti del Salvemini, scrissero una lettera (alla rivista "Alfazeta") parlando d'una "tredicesima vittima, la gente e gli stessi opinionisti colpiti dalla scarsità di informazioni che i loro stessi colleghi forniscono. Tredicesima vittima è la dignità calpestata dal peso o in nome di una divisa. La tredicesima vittima è chi cade in questa rete e sta al gioco". Imputati al processo erano il pilota Viviani, il suo comandante Eugenio Brega e l'ufficiale della torre di controllo Roberto Corsini. La loro difesa, su richiesta del ministero della Difesa, venne affidata all'Avvocatura dello Stato. "Scelta che provocò rabbia e sconcerto perché se è vero che l'aereo era un mezzo militare è pur vero che colpì una scuola statale" scrissero gli studenti lamentando che "il ministero della pubblica Istruzione non trovasse nella morte di 12 studenti, avvenuta mentre facevano lezione, una motivazione per chiedere di essere rappresentato da quell'organo al servizio dello Stato che è l'Avvocatura". Il processo di primo grado ebbe il coraggio (di fronte all'evidenza dei fatti) di condannare Viviani, Brega e Corsini a pene superiori ai due anni - per disastro aviatorio colposo e lesioni colpevoli - e il Ministero della difesa a risarcire i danni (per responsabilità civile). Nella sentenza d'assoluzione si legge invece che il caso fu gonfiato, che "il dibattimento diventò un rito esorcistico", che i giudici di primo grado aggiustarono i fatti. Per mandare assolti i militari si usa un linguaggio arrogante, assurdo e offensivo. Nella stessa logica del piccolo e squallido ricatto di non affidare al Genio i lavori (gratuiti) di ricostruzione della scuola se l'amministrazione di Casalecchio non avesse prima firmato una liberatoria, in pratica una specie d'assoluzione morale anticipata; trenta denari che non furono accettati. Il silenzio cala su Casalecchio. Le esercitazioni su zone abitate continuano. Quella di Casalecchio è una delle tante pagine nere della cronaca italiana e conferma la linea di comportamento di "certi uomini". Alti ufficiali dell'esercito, dei carabinieri, dell'aviazione, della marina. Ministri, sottosegretari, funzionari. Giornalisti, politici, vescovi e cardinali. Uomini del potere pronti ad indignarsi ad ogni piè sospinto, pronti a scatenare la canea reazionaria e razzista contro gli immigrati, le prostitute, gli scioperanti, gli occupanti, i centri sociali o gli squatter. Uomini della "tolleranza zero" estremamente tolleranti e comprensivi quando sul banco degli imputati dovrebbero sedere loro o i loro compari. Almeno noi, non dimentichiamoci di loro. Deborah, Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta, Elena, Carmen, Alessandra. Ciao. |
|
|
|
|
|
#184 |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Va beh Fabio.... però.. pure te, tirare in ballo Casalecchio... dai... non mi sembra di ricordare che il pilota, in quel momento, stesse sboronando con il suo copilota con tanto di registrazione audio da cowboy come nel caso del Cermis....
In comune hanno il fatto che si è trattato di due sciagure aeree, e basta. LuVi |
|
|
|
|
|
#185 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#186 | |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
Quote:
però alcuni profili oggettivamente colposi si possono riscontrare: le condizioni dell'aereo, la quota, la zona di sorvolo, ovvio naturalmente che si è trattato di un evento indipendente dalla volontà del pilota |
|
|
|
|
|
|
#187 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
|
Quote:
Ultima modifica di jumpermax : 28-04-2005 alle 23:38. |
|
|
|
|
|
|
#188 | |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
Quote:
tuttavia i disastri non avvengono mai per caso che ha fatto decollare un aereo in quelle condizioni? |
|
|
|
|
|
|
#189 |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
cmq a parte il fsatto in sè su cui un tribunale si è pronunciato, per cui prendiamolo per buono
volevo illustrare anche il contesto successivo |
|
|
|
|
|
#190 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#191 | |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#192 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Città: paris again...
Messaggi: 3690
|
Quote:
Calipari: un satellite Usa ha ripreso tutto La Cbs rivela: fonti del Pentagono hanno ammesso che esiste una registrazione tv di quanto accaduto la sera del 4 marzo STRUMENTI VERSIONE STAMPABILE I PIU' LETTI INVIA QUESTO ARTICOLO NEW YORK (USA) - Un documento esplosivo. Che metterebbe la parola fine all'inchiesta sulla morte del dirigente del Sismi Nicola Calipari, ucciso da soldati americani la notte della liberazione della giornalista de «Il Manifesto» Giuliana Sgrena. Un satellite militare americano ha infatti ripreso e registrato la scena della sparatoria del 4 marzo scorso al posto di blocco a Bagdad nella quale fu ucciso Calipari e la ricostruzione è ora alla base delle conclusioni dell'inchiesta: lo afferma la rete tv americana Cbs, citando fonti del Pentagono. Secondo la Cbs, grazie al satellite sarebbe stato possibile stabilire che la pattuglia al checkpoint vide l'auto quando si trovava a 137 yards di distanza (130 metri) e aprì il fuoco quando l'auto era a 46 yards (42 metri). L'intervallo di tempo tra i due momenti è risultato minore di tre secondi, il che equivale a una velocità dell'auto - secondo questa ricostruzione - pari a oltre 96 chilometri orari. Secondo la Cbs inoltre il Pentagono avrebbe le prove che l'Italia pagò un riscatto per liberare la Sgrena. Il disaccordo sulla ricostruzione dell’incidente di Bagdad coprirebbe proprio un altro elemento di forte tensione tra il governo italiano e l’amministrazione americana, quello relativo al riscatto. Secondo il Pentagono, infatti, il passaggio di denaro ci sarebbe stato e quantificato in "svariati milioni di dollari". I vertici militari americani, che si oppongono a qualsiasi trattativa con i rapitori per il rilascio degli ostaggi, sottolineano che il denaro potrebbe essere utilizzato per organizzare nuovi attentati. Fino ad ora le autorità americane non hanno mai ufficialmente ammesso di essere in possesso di registrazioni di quanto accaduto nei pressi dell'aeroporto di Bagdad. Ma le rivelazioni della Cbs non convincono proprio una delle protagoniste della vicenda, vale a dire Giuliana Sgrena che replica «E’ assurdo, non andavamo a cento all’ora anche perché c’era una curva. E comunque il problema non è la velocità - sottolinea l’inviata del Manifesto - dato che non ci sono limiti di velocità su quelle strade, ma piuttosto cosa hanno fatto gli americani per segnalarci di fermarci. Non c’è stata alcuna segnalazione. E noi comunque non andavamo a quella velocità, c’era una curva, saremmo usciti di strada»
__________________
--------------------------------- |
|
|
|
|
|
|
#193 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 1372
|
Mi mi domando semplicemente:
-com'è che esce ora che da satellite hanno registrato tutto? -perchè hanno ripreso da satellite? Boh! Ciao, Andala
__________________
Trabant Meglio comprare un litro di latte quando serve, piuttosto che mantenere una vacca per tutta la vita ... P54C 133Mhz Icomp Index 1110 Matrox Millenniun HD SCSI Seagate + IBM Creative Awe 32 DXR2 Win95C Mozilla Firebird 0.7 (Dec/1995-13/Apr/2009 )
|
|
|
|
|
|
#194 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5390
|
il tempo intercorso tra l'avvistamento dell'auto e l'inizio degli spari è il fatto che rende meno credibile la versione secondo cui sarebbero state eseguite le regolari pocedure d'ingaggio. Come ho già detto in precedenza, in meno di tre secondi (poco più di 2 sec e mezzo, per l'esattezza), si sarebbero fatte segnalazioni luminose, ci sarebbero stati spari di avvertimento e, infine, si sarebbe sparato ad altezza di auto. Ricordo, se ce ne fosse bisogno, e qui passo dalla parte dell'autista, che i tempi di reazione, in caso di avvistamento di un ostacolo, variano tra 1 e 2 secondi; in questo caso non si parla di ostacolo (cosa già di per sé strana, perchè i check point sono generalmente dotati di barriere atte a rallentare il traffico stradale e agevolare le operazioni di controllo e, se l'auto viaggiava a 100 km/h, tali barriere non potevano essere presenti), ma di un faro puntato improvvisamente su un'auto in movimento, seguita immediatamente da una serie di spari (di avvertimento?). E' plausibile pensare che, dando per buona la ricostruzione USA, sarebbero stati necessari almeno un paio di secondi, al conducente, solo per rendersi vagamente conto di cosa stava succedendo.
Resto dell'idea che non ha funzionato qualcosa nella catena di comando o in quella delle informazioni, quella pattuglia non era stata avvisata del passaggio dell'auto del sismi e, non escluderei, che non si trattasse neppure di un vero e proprio check point (anzi sono portato a credere che quella pattuglia si sia trovata li, i quel momento, più o meno per caso). Se la ricostruzione del pentagono è corretta si ha, da un lato, una pattuglia di militari che avvista un'auto non segnalata, in una zona a rischio, di notte, e ha una reazione istintiva dettata dalla paura; dall'altra un gruppo di persone dentro un'auto che si vedono sparare addosso senza essersi resi conto di ciò che stava succedendo. Mi sembra evidente che le responsabilità vadano ricercate altrove |
|
|
|
|
|
#195 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
|
Tra l'altro pare siano anche un po incazzati, il pentagono ritiene che sia stato pagato un riscatto di diversi milioni di dollari.
Il riscatto. Le stesse fonti hanno sottolineato che, ad avviso del Pentagono, il vero nodo della vicenda è il presunto pagamento di un riscatto, da parte dell'Italia, per la liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena. "Funzionari del Pentagono sono convinti - ha riferito la Cbs - che siano stati pagati diversi milioni di dollari, denaro che può essere utilizzato per finanziare altri attentati terroristici in Iraq". Le fonti militari hanno più volte ribadito, in questo periodo, come il pagamento di riscatti finisca per alimentare la guerriglia, contro cui si battono i soldati della forza multinazionale, mettendo in pericolo le loro vite. |
|
|
|
|
|
#196 |
|
Member
Iscritto dal: May 2004
Messaggi: 137
|
Dal sito di Repubblica:
Gli Stati Uniti e l'Italia sono d'accordo che l'uccisione del funzionario del Sismi Nicola Calipari "è stato un tragico evento". E le due parti "hanno lavorato bene e strettamente insieme per indagare che cosa è successo e perché". Lo ha detto, in un briefing, il vice-portavoce del Dipartimento di Stato, Adam Ereli. E io che credevo che si volesse fare una festa nazionale! "Tragico evento"? Ma dai, chi l'avrebbe mai detto... il vice portavoce del Dipartimento di Stato Usa, complimenti, dovevano fare un'inchiesta, e analizzare dei satelliti per affermare che è stato un "tragico evento"? Vabbè, che tristezza, ma tanto in Iraq c'è la democrazia e la pace... |
|
|
|
|
|
#197 | |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Quote:
Non credo alle "rivelazioni" della CBS. Il nodo cruciale della vicenda è il riscatto, il resto sono solo sordide giustificazioni di chi sa di aver sbagliato. LuVi |
|
|
|
|
|
|
#198 |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
"Non si poteva chiedere al governo italiano di firmare una ricostruzione che non corrisponde alla nostra", chiarisce subito il ministro degli Esteri. Non si poteva proprio firmare il rapporto Usa, prosegue, "per un doveroso omaggio alla memoria di Nicola Calipari", ma anche e soprattutto per rispetto "all'indispensabile dignità nazionale".
|
|
|
|
|
|
#199 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Messaggi: 532
|
La sgrena continua a parlare di una curva per cui 90Km/h non si potevano tenere.... nelle diverse ricostruzioni animate che ho visto non ci sono curve. Non sarà che la presenza di curve sia approssimativa come il numero dei colpi sparati?
e se uscisse veramente fuori un filmato che conferma i 90Km.... ? scommettiamo che adesso usciranno discorsi che la velocità non è rilevante. come del resto i colpi sparati... "10 o 10000 non fanno differenza" come letto qualche post fa |
|
|
|
|
|
#200 | |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Quote:
Però non credo alle rivelazioni CBS che stimano 96 kmh. A quanto ci è dato sapere il checkpoint è costruito come una chicane, composta da new jersey, a meno che la vettura fosse una STi la vedo difficile percorrerla a 96 Kmh senza uscire di strada. LuVi |
|
|
|
|
|
| Strumenti | |
|
|
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 01:46.











'sti americani
)








