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«L'Europa si arrende a Castro»
Le misure erano state adottate dall'Ue nel giugno 2003
Bruxelles sospende le sanzioni a Cuba Si tratta di un provvedimento temporaneo: i 25 lo riesamineranno entro luglio L'AVANA - Disgelo tra Bruxelles e l'Avana. I ministri degli esteri dell'Unione europea hanno dato via libera alla «sospensione temporanea delle sanzioni» a Cuba. Lo ha annunciato Jean Asselborn, ministro degli esteri lussemburghese, paese che ha la presidenza di turno dell'Unione, ricordando che i 25 riesamineranno la misura entro il luglio di quest'anno. Le misure erano state imposte da Bruxelles nel giugno del 2003 in seguito alla repressione del regime di L'Avana nei confronti dei dissidenti. UN COLPO AL CERCHIO E UNO ALLA BOTTE - Asselborn ha insistito sulla necessità di «incoraggiare il processo verso la democrazia e il rispetto dei diritti dell'uomo» a Cuba e di mantenere «un dialogo costruttivo» con la dirigenza dell'isola. Allo stesso tempo, ha continuato, i ministri degli Esteri dell'Unione si sono impegnati ad allacciare «un dialogo più intenso» con l'opposizione al regime castrista. CONTRARI - La ratifica di oggi è stata fortemente voluta dal premier spagnolo, il socialista Zapatero, per il quale le sanzioni contro L'Avana erano controproducenti. Alla loro sospensione erano contrari invece Repubblica Ceca (leggi l'intervento sul Corriere dell'ex presidente ceco), Polonia, Slovacchia e Olanda, favorevoli alla sospensione delle sanzioni solo dopo la liberazione di tutti i dissidenti politici. «L'Europa si arrende a Castro» L'ex presidente della Repubblica Ceca sul disgelo diplomatico tra Ue e Cuba Ho un vivo ricordo delle situazioni un po’ ridicole, leggermente temerarie e piuttosto penose in cui si ritrovavano durante la Guerra Fredda i diplomatici occidentali a Praga. Ogni volta dovevano affrontare la delicata questione: invitare o meno alle celebrazioni delle loro ambasciate i vari firmatari di Charta 77, gli attivisti per i diritti umani, i critici del regime comunista, i politici destituiti, o anche gli scrittori, i giornalisti e gli studiosi messi al bando— gente di cui i diplomatici erano generalmente amici. A volte noi dissidenti non eravamo invitati, ma ricevevamo delle scuse, e a volte avevamo l’invito ma non lo accettavamo per non complicare la vita ai nostri coraggiosi amici diplomatici. Oppure eravamo invitati un po’ prima nella speranza che ce ne saremmo andati prima dell’arrivo dei rappresentanti ufficiali, il che a volte funzionava e a volte no. Quando non funzionava, o i rappresentanti ufficiali se ne andavano in segno di protesta contro la nostra presenza, o ce ne andavamo noi in tutta fretta, o facevamo tutti finta di non vederci o — raramente — iniziavamo a conversare gli uni con gli altri, ed erano spesso i soli momenti di dialogo tra il regime e l’opposizione (senza contare gli incontri ai processi). Tutto questo succedeva quando la Cortina di Ferro divideva l'Europa— ed il mondo—in blocchi opposti. Non ricordo alcuna occasione in cui, a quei tempi, l'Occidente o una sua organizzazione qualsiasi (Nato, Comunità Europea ecc.) abbia pubblicamente emesso un appello, raccomandazione o disposizione attestante che qualche gruppo specifico di persone dotate di mente indipendente — o comunque vogliamo definirle—non dovesse ricevere inviti a feste, celebrazioni e ricevimenti diplomatici. Oggi però sta succedendo. Una tra le istituzioni democratiche più forti e potenti del mondo—l’Unione Europea — non si fa scrupolo nel promettere pubblicamente alla dittatura cubana che la segregazione diplomatica sarà restaurata. Le ambasciate della Ue all'Avana adesso redigeranno le loro liste degli ospiti conformemente ai desideri del governo cubano. La scarsa lungimiranza del primo ministro socialista spagnolo José Zapatero ha prevalso. Proviamo ad immaginare cosa capiterà: in ogni ambasciata europea, qualcuno verrà incaricato di setacciare le liste, nome per nome, e di valutare se e in che misura le persone in questione si comportano liberamente o parlano liberamente in pubblico, fino a che punto criticano il regime, o semagari siano ex detenuti politici. Gli elenchi saranno accorciati e le cancellazioni fatte, e ciò spesso implicherà anche l’eliminazione di buoni amici personali dei diplomatici incaricati della cernita. Difficilmente riesco a pensare per la Ue un modo migliore per disonorare i nobili ideali di libertà, eguaglianza e diritti umani sposati dall' Unione — principi, invero, riaffermati nella Carta costituzionale. Per proteggere i profitti delle multinazionali europee nei loro alberghi all’Avana, l’Unione smetterà d’invitare le persone di mente aperta alle ambasciate della Ue, e capirà chi è da escludere dall'espressione sul viso del dittatore e dei suoi sodali. Difficile immaginare un patto più vergognoso. I dissidenti cubani, ovviamente, faranno volentieri a meno dei cocktail party occidentali. Questa persecuzione graverà di certo sulla loro difficile lotta, ma naturalmente le sopravvivranno. La domanda è se vi sopravvivrà la Ue. Oggi la Ue balla al suono della musica di Fidel Castro. Questo significa che domani potrebbe tentare di aggiudicarsi l’appalto per la costruzione di basi missilistiche sulla costa della Repubblica Popolare Cinese. Il giorno dopo, potrebbe permettere che le sue decisioni sulla Cecenia siano dettate dai consiglieri del presidente Vladimir Putin. In seguito, per qualche ragione ignota, potrebbe condizionare la sua assistenza all'Africa da legami fraterni coi peggiori dittatori del continente. Dove si andrà a finire? Col rilascio di Milosevic? Col negare il visto all’attivista russo dei diritti umani Sergej Kovalyov? Con le scuse a Saddam Hussein? Con l’apertura dei negoziati di pace con Al Qaeda? È suicida per la Ue attingere alle peggiori tradizioni politiche europee, il cui denominatore comune è l’idea che si debba essere arrendevoli col male, e che il modo migliore per conseguire la pace passi attraverso l’indifferenza verso l’altrui libertà. È vero l’esatto contrario: politiche del genere esibiscono indifferenza per la propria libertà e preparano la via alla guerra. Sono fermamente convinto che i nuovi membri della Ue non dimenticheranno le proprie esperienze del totalitarismo e dell'opposizione nonviolenta al male, e che quelle esperienze si rifletteranno nel loro comportamento in seno agli organi europei. Ad ogni modo, potrebbe essere questo il loro miglior contributo alle comuni basi spirituali, morali e politiche di un’Europa unita. Vaclav Havel (ex presidente della Repubblica Ceca) |
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Re: «L'Europa si arrende a Castro»
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Iscritto dal: Jan 2005
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Re: Re: Re: «L'Europa si arrende a Castro»
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Bannato
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Re: «Il buon senso vince a Cuba»
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Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Dunque sei favorevole alla repressione dei dissidenti cubani?
Complimenti. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Di che tipo di embargo si trattava?
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. Ultima modifica di Onisem : 31-01-2005 alle 19:12. |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
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in realtà, segnali di disgelo ce ne sono già stati: I ministri degli esteri dell'Unione europea, riuniti a Bruxelles lunedì, hanno dato via libera alla «sospensione temporanea delle sanzioni» che l'Ue aveva imposto a Cuba nel giugno del 2003. Lo ha annunciato Jean Asselborn, ministro degli esteri lussemburghese, paese che ha la presidenza di turno dell'Unione, ricordando che i 25 riesamineranno la misura entro il luglio di quest'anno. Le misure diplomatiche restrittive decise dalla Ue come contromisura all'incarcerazione di 75 oppositori e la fucilazione di tre di loro che avevano tentato di scappare negli Usa nel giugno 2003, prevedevano una diminuzione al minimo indispensabile delle visite di delegazioni europee all'Avana, l'impegno a invitare nelle ambasciate europee dissidenti anticastristi in libertà, e il congelamento delle relazioni culturali. Bruxelles ha iniziato a valutare il riavvicinamento a Cuba a novembre, quando Castro ha fornito un primo segnale di apertura alle richieste della comunità internazionale, liberando 14 dei 75 dissidenti condannati nell'ondata di arresti del 2003, tra i quali il poeta Rivero. Determinante è poi stato il ruolo giocato dal governo spagnolo di Josè Luis Rodriguez Zapatero che ha premuto per il disgelo con l’Avana. Ma nel Consiglio europeo l'accordo non era scontato: Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Olanda avrebbero preferito annullare le sanzioni solo dopo la liberazione di tutti i dissidenti in carcere. Alla fine si è raggiunta una decisione di compromesso: sospensione immediata delle sanzioni ma temporanea; riesame della situazione prima di luglio e pressioni per la scarcerazione dei dissidenti come condizione della rimozione definitiva delle sanzioni. http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=40597 |
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#8 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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Leggo ora il quote di SaMu: edita e non ti permettere più di mettermi in bocca cose che non ho detto.
Da irriverentemente polemico stai diventando veramente nocivo. LuVi |
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Senior Member
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E se ne liberano altri cosa fanno, gli danno il Nobel per la pace? E' proprio vero che manca la memoria, sarà un caso che tra i contrari ci siano i paesi in cui sanno cosa significa la repressione dei regimi comunisti, cechi, polacchi, slovacchi Zapatero vada a chiederlo ad Havel cosa significa essere dissidente in un regime comunista, e come si sta sapendo che il mondo se ne frega. |
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
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che c'è di strano? abbiamo liberalizzato anche l'import del tessile dalla Cina, che non mi risulta sia poi molto meno sanguinaria di Castro in quanto a libertà...
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Città: Massa
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per una volta siamo riusciti ad evitare di leccare il culo a bush seguendo la sua disatrosa politica di guerra e terrore
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I COMUNISTI ITALIANI, annunciano la scomparsa della DEMOCRAZIA uccisa dal governo Berlusconi, le esequie avranno luogo il 28 e 29 marzo 2010
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evitiamo pargoni che non reggono... cuba e l assurdo fatto terra... la cina fino a prova contraria non divieta di espatriare ai propi cittadini... e dopo con sto azz de embargo... fidel se e fatto la faccia.... e le magliette.... e dopo fidel e come la korea del nord.. non ha bisogno di embargo per autodistruggersi....fanno tutto da soli... l embargo ha fatto il mito.....ed e la scusante di molti... fidel non fa parte della mia idea di stato....
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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