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Città: Londra, UK
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La costante cosmologica, il principio antropico e il multiverso
Salve a tutti,
nello scrivere la mia tesi di dottorato ho avuto modo di studiare un po' quella che sembra essere la teoria più accreditata nella comunità scientifica per spiegare il valore della costante cosmologica. In due parole il problema che abbiamo é che il valore che misuriamo é molto piccolo (10^-123) e finora nessuna teoria era in grado di spiegare questo valore. Almeno finché non ci si é avventurati in teoria delle stringhe e nel Multiverso. Al di lá delle questioni propriamente tecniche, l'utilizzo del principio antropico e del Multiverso ha implicazioni filosofiche importanti. E mi piacerebbe discutere il mio punto di vista con chiunque di voi fosse interessato. Premessa: Lambda é la lettera generalmente usata per la costante cosmologica. Quote:
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Ultima modifica di quelarion : 13-06-2012 alle 12:44. Motivo: testo tradotto in italiano |
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#2 |
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Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 165
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L'argomento è sicuramente interessante ma purtroppo bisogna essere abbastanza bravi in inglese per capire un testo simile
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Londra, UK
Messaggi: 538
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No, non conosco nessun materiale in italiano. Ora vedo, se ho tempo traduco quello che ho scritto in inglese.
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2008
Messaggi: 6948
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sei dottorato in fisica delle superstringhe?
Beh e le tue ricerche?
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#5 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Londra, UK
Messaggi: 538
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2008
Messaggi: 6948
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dai parlacene!
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#7 |
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Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Vermezzo - Fiorenza
Messaggi: 208
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estremamente interessato, in effetti ho da poco finito di leggere "il principio antropico" di barrow e tipler. è un testo datato, ingombrante e mediamente costoso, ma da quello che mi risulta è la trattazione più completa esistente del principio antropico.
nonostante le mie scarse aspettative, si è dimostrato essere una riflessione lucida e ragionevole e se non l'hai fatto ti consiglio di leggere per lo meno i capitoli dedicati alla cosmologia. nel testo non viene trattata la teoria delle stringhe, ma ciononostante sia arriva a una conclusione sorprendentemente simile a quello che ho inteso dal tuo abstract (purtroppo non ho ancora una formazione fisica completa e posso solo intuire il discorso generale). non mi ricordo bene i dettagli, se ti interessa domani sera posso trascriverti un pezzo del testo, comunque si faceva uso dell'interpretazione a molti mondi e del principio antropico per rendere conto del valore estremamente particolare del valore di densità omega e della costante cosmologica nel nostro universo. il ragionamento era: subito dopo il big bang, nell'universo non sono ancora avvenute misurazioni. pertanto abbiamo una sovrapposizione di universi con parametri cosmologici diversi. nel momento in cui avvengono le prime 2 misurazioni (non ricordo perchè fossero 2), ecco che gli universi si scindono. a questo punto è naturale, secondo il principio antropico debole, che la vita si sviluppi negli universi in cui omega e lambda hanno assunto quei particolari valori per i quali la probabilità di osservare il nascere della vita è maggiore. né più né meno di un effetto di selezione naturale, resa plausibile dalla molteplicità di universi esistenti. se così non fosse, dovremmo davvero ritenerci fortunati all'inverosimile.
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La conservazione della quantità di moto non è garantita nei parcheggi incustoditi Un corpo che viaggia di moto rettilineo uniforme nel vuoto assoluto, dopo un paio d'ore comincia a scassars u'cazz |
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Londra, UK
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avendo appena consegnato la tesi per la stampa ho bisogno di un periodo di decompressione
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Questo é essenzialmente dovuto alla relativamente scadente comprensione che abbiamo della meccanica quantistica: al momento pensiamo che uno stato quantistico sia descritto da una funziona d'onda che é una sovrapposizione di diverse "possibilità". Nel momento in cui si effettua una misura (e cioè il sistema quantistico interagisce con uno classico) c'é un collasso del sistema in uno stato particolare. Vedi gatto di Schroedinger. Ora, questo sembra funzionare bene per la vita di tutti i giorni (del fisico E questo problema non é solo filosofico, visto che in gravità quantistica uno dei problemi concettuali é come estrarre la geometria classica dello spazio-tempo dalla teoria (qualsiasi essa sia). La geometria deve venir fuori nell'interazione della gravità quantistica con un sistema classico (gli osservatori = noi) e questa "emergenza" é difficile da comprendere. Tra l'altro, come poi scrivevo nel testo, questa versione del principio antropico implica che la costante cosmologica sia una variabile statistica, che prende tutti i valori e noi capitiamo in quello "giusto". Ma mentre in meccanica quantistica noi possiamo misurare lo stesso processo tante volte e concludere che una data variabile é statistica (e quindi ne possiamo descrivere la distribuzione statistica), per la costante cosmologica non ci sarebbe mai questa possibilità, visto che siamo confinati a misurarla in un solo universo. |
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#9 |
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Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Vermezzo - Fiorenza
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è anche vero però che l'interpretazione a molti mondi non è equivalente alle altre interpretazioni a causa della sua non verificabilità. in particolare, l'interpretazione a molti mondi produce previsioni differenti dalle altre interpretazioni per le prime fasi di vita dell'universo.
inoltre, da un certo punto di vista, per il rasoio di occam può essere preferibile alle interpretazioni che postulano il collasso della funzione d'onda. perchè se analizziamo le teorie dal punto di vista dei postulati, l'interpretazione a molti mondi presenta un postulato in meno dal momento che non ha bisogno del postulato del collasso della funzione d'onda. il quale, peraltro, può essere accusato di inverificabilità tanto quanto l'interpretazione a molti mondi, nonostante abbia per lungo tempo goduto di un grande e immeritato credito tra i fisici. altra cosa, è un modo ragionevole di evitare il principio antropico forte. i casi infatti sono due: i parametri dell'universo sono necessari o i parametri dell'universo sono contingenti (cosa che equivale a dire i parametri cosmologici sono variabili statistiche o meno). respingendo la contingenza dei parametri cosmologici (cioè respingendo l'ipotesi che siano variabili statistiche), dobbiamo concludere che i parametri cosmologici non possono che essere questi, e quindi che il nostro universo è necessariamente fatto in questo modo. questa necessità, se unita al fatto certo che la vita intelligente si è sviluppata, porta alla conclusione che l'universo deve necessariamente permettere lo svilupparsi di vita intelligente. d'altra parte, sostenere la contingenza dell'universo porta a concludere che, nel caso esista un solo universo, la vita intelligente ha vinto una lotteria molto improbabile contro i numeri reali. la molteplicità di universi porta però a risolvere questo problema della lotteria.
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#10 | |||
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Iscritto dal: Apr 2004
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Il collasso della funzione d'onda d'altra parte é un concetto molto meno definito: non é esattamente un postulato perché non si esclude che si venga a scoprire un reale processo fisico che determini come un sistema quantistico interagisce con uno classico. Quote:
Però poi bisogna domandarsi quali, quanti e se esistano dei parametri fondamentali dell'universo. Ora noi abbiamo decine di parametri da mettere nelle nostre teorie, parametri che possiamo misurare ma che non riusciamo a spiegare in termini teorici. Uno é la costante cosmologica, ma anche la massa dell'elettrone, la costante di struttura fine e tante altre quantità. Nulla vieta che i parametri siano in realtà qualcosa di più complesso che le nostre teorie non riescono a spiegare. All'apice dell'ottimismo in string theory si pensava di poter ridurre tutto alla costante alpha, la tensione di stringa. Un solo parametro per tutto quanto. Introdurre postulati come il multiverso per spiegare dei parametri che non riusciamo a capire é rischioso. Soprattutto nel caso della costante cosmologica, quando si tratta di un parametro di una teoria che sappiamo aver bisogno di un grosso restyling (mi riferisco ovviamente alla relatività generale che dovrà giocoforza diventare gravità quantistica). |
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#11 | |||
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"L'IMM (interpretazione a molti monti) suggerisce anche di imporre particolari restrizioni alle condizioni al contorno della funzione d'onda dell'universo, restrizioni che non appaiono naturali nelle altre interpretazioni. Secondo queste ultime, l'universo odierno è costituito da un unico ramo generato nel lontano passato dalle forze a cui è dovuta la riduzione della funzione d'onda. Di conseguenza, nelle interpretazioni diverse dall'IMM, gli effetti quantistici della gravità consistono, almeno attualmente, nel generare piccole fluttuazioni attorno a un universo essenzialmente classico. Questo punto di vista della cosmologia quantistica, sviluppato in profondità da J.V. Narlikar e collaboratori, porta a modelli cosmologici distinti da quelli suggeriti dall'IMM. Un'analisi dettagliata di ciò che un osservatore vedrebbe mostra che vi sono delle differenze tra i modelli basati sull'IMM e quelli di Narlikar, anche se al giorno d'oggi l'evoluzione sarebbe descritta con ottima approssimazione da un universo di Friedmann classico in entrambi i casi. I due tipi di modelli differiscono enormemente in prossimità della singolarità iniziale, e ciò può portare a differenze osservabili tra quelli basati sull'IMM e quelli basati sulla riduzione della funzione d'onda. Altre differenze sperimentalmente osservabili tra l'IMM e le altre interpretazioni sono state messe in luce da Deutsch." Quote:
per quanto riguarda invece la spesa in termini di numero di universi è vero, il multiverso è molto meno economico della teoria del collasso, e infatti ho detto che solo "da un certo punto di vista" il multiverso può essere visto come preferibile per il rasoio di occam. però in qualche modo l'economia di leggi mi pare più importante dell'economia di universi. pensiamolo in questo modo: ho delle scimmie che schiacciano tasti a caso su una tastiera. le stringhe così create vengono interpretate dal computer come righe di codice in un qualche linguaggio di programmazione. è molto più probabile che una scimmia mi scriva un programma che calcola il risultato di 1+1 e 5+6 e mi dia come output 2 e 11, piuttosto che una scimmia mi scriva un programma che calcola 1+1 e 5+6, mi ignora uno dei due calcoli in modo randomico, e mi da come output 2 o 11 Quote:
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#12 | |||
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Ma questa non é falsificabilità in senso stretto: non esiste una previsione sperimentale prodotta dal multiverso (come interpretazione della MQ o in stringhe, é uguale). É più una questione concettuale. L'unica cosa che si può trovare é una teoria alternativa che spieghi le stesse cose e magari qualcosa in più, ma non che la contraddica. Quote:
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#13 | |
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in secondo luogo il passo che ti ho riportato prima accenna ad altre possibili previsioni verificabili
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#14 | |
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All'atto pratico non c'é una quantità da misurare, o almeno non viene suggerita in nessuna teoria, che possa dirti se la funzione d'onda collassa o meno. Il primo passaggio l'ho riletto più volte, ma é un po' vago (essendo un testo divulgativo) quindi non saprei cosa dirti a quel riguardo. |
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#15 | |
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Il multiverso è fondato sulla moltitudine di spazi possibili alla teoria, tuttavia nessuno ha provato che almeno uno di tali spazi sia compatibile con il nostro universo, nessuno ha provato che la teoria delle stringhe in formulazione perturbativa sia convergente, nessuno ha provato che esista qualche teoria delle stringhe da cui si possano derivare le serie perturbative e ovviamente nessuno ha provato che esista la teoria M ... Le uniche previsioni sicure della teoria sono: - La costante cosmologica è zero o negativa ( le misure dicono che è positiva ) - Esiste la supersimmetria ( nei risultati del CERN non se ne trova traccia ) Al momento la teoria delle stringhe è in crisi profonda, negli USA nessuna università finanzia più ricerche sulle stringhe e la non esistenza della supersimmetria se confermata dal CERN sarebbe il chiodo sulla bara, gli stringhisti imperversano nei media con articoli e spettacoli sul multiverso, ma dal punto di vista fisico si tratta di speculazioni su una teoria morta.
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La supersimmetria in realtá ci farebbe tanto comodo, anche per ammazzare le correzioni radiative alla massa dell'Higgs. Chiaro che poi se LHC non dovesse vedere niente sarebbe uno scenario interessante. |
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non sapevo che la tendenza attuale fosse di tagliare i finanziamenti alla ricerca sulle stringhe. fino a due anni fa sembrava che la teoria delle stringhe fosse l'unica finanziata e che i non stringhisti fossero emarginati dalla comunità scientifica.
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#18 | |
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Comunque si continuano a vedere posti di lavoro in stringhe, magari meno di quanto non fosse prima, ma fanno in ogni caso una buona fetta di posti disponibili. |
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#19 | ||
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In realtà il problema della fisica quantistica è che si è raggiunto un momento di stasi e non ci sono dati nuovi su cui lavorare, forse abbiamo trovato l' Higgs a 125 GeV ma dai dati del CERN non emerge nient' altro di interessante, forse è il caso di mettersi a lavorare su altre ipotesi, ad esempio potrebbe persino essere che la costante cosmologica non esista proprio: http://www.repubblica.it/scienze/201...mato-37518470/
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La supersimmetria é una ipotesi ragionevole che ha tanti vantaggi teorici, che si incastrano estremamente bene. Chiaro che dovrà essere confermata sperimentalmente per dargli un senso, ma non é una ipotesi campata per aria. Non direi che c'é stasi in fisica delle alte energie. Forse c'é stata fino a qualche anno fa, quando LHC era ancora in costruzione e il Tevatron era stato spremuto fino all'osso. Ora LHC sta girando da poco più di un anno e si aspetta con trepidazione la nuova accensione a piena potenza. Qualsiasi cosa si vedrà o non si vedrà darà una grande spinta alla ricerca sia teorica che sperimentale. E poi non é che tutto LHC serve solo a trovare l'Higgs. Ci sono parecchi esperimenti e tante altre cose che si vanno a cercare. L'ipotesi di Gibbons che riporti é chiaramente interessante, anche perché Gibbons é uno dei più grandi teorici viventi secondo me, ma stiamo parlando di tutt'altro. E soprattutto chi ha lavorato 20 anni in fisica delle particelle generalmente non sa nulla, ma proprio nulla, di cosmologica o fisica teorica. E viceversa. Non ha senso pensare i diversi campi della fisica in competizione. |
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