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Nichel e allergia al nichel
L'avvento dell'Euro ha portato con se anche un problema medico inatteso: l'allergia al nichel
I metalli pesanti, infatti, nichel ma anche mercurio, piombo, arsenico, cadmio, alluminio e stagno penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria atmosferica, abiti e trasporti, con particolare pericolosità quando si ha un'esposizione cronica a bassi dosaggi. Può succedere così che dopo il contatto con queste sostanze, normalmente innocue, si verifichi una reazione allergica, la più comune delle quali è la dermatite da contatto. I metalli pesanti vengono così annoverati tra gli allergeni da contatto più pericolosi, basti pensare che l'allergia al nichel, principale indiziato insieme al mercurio, interessa il 7-10% della popolazione. Allergia al nickel Il nickel è un allergene ben noto che produce una sensibilizzazione attribuita all'uso frequente di gioielleria e, occasionalmente, all'esposizione professionale o meno a tale metallo. Uno studio inglese riferisce di 368 pazienti che presentavano reazione allergica al nichel mediante un patch-test. I pazienti accusavano dermatite iniziata alle mani (41%), al volto (29%), agli arti superiori (4%), agli arti inferiori (2%) o in altre sedi (14%); l'eruzione era generalizzata nel 9% dei casi. Il 23% dei casi venne inquadrato quale dermatite possibilmente professionale, ed il 77% come forma non occupazionale. Le professioni indagate? Commesso di negozi (per il frequente contatto con monete), parrucchiere (uso di forbici placcate con nichel), addetto alle pulizie, lavoratore di metalli, addetto ad industrie alimentari. Come si manifesta L'ipersensibilità al nichel si manifesta principalmente con una dermatite da contatto di tipo eczematoso molto caratteristica, con presenza di piccole vescicole, successiva erosione, formazione di croste ed ulteriore desquamazione. L'allergia può però anche manifestarsi, seppure ben più raramente, anche come asma dopo assorbimento del Nichel solfato per via intestinale o per via parenterale. Il nichel solfato si trova in numerosissimi oggetti metallici di uso casalingo (forbici, utensili di cucina, lavelli, ecc) o professionale medico, chirurgico, odontoiatrico, e di abbigliamento (bigiotterie, bottoni, fibbie, cinture, orecchini) nonché in monete, maniglie, sedie ed altri. Pertanto va evitato il contatto con tali oggetti ed in generale con metalli contenenti nichel, oltreché con cemento, detersivi, tinture per capelli; per cucinare viene consigliato l'uso di pentole smaltate, di pirex o alluminio. Va ricordato, infine, che il nichel si trova in tracce in numerosi alimenti, oltre che nei cibi in scatola quali aringhe, ostriche, asparagi, lenticchie, fagioli, piselli, lattuga, cavoli, pomodori, nocciole, liquirizia. Gli esempi più eclatanti Si accennava all'inizio all'euro. Ebbene l'allergia alla nuova moneta è scientificamente provata. Lo ha confermato uno studio svedese, pubblicato sulla rivista "Contact Dermatitis", secondo il quale a scatenare un'infiammazione della pelle o fastidiose bollicine sono le monete da uno o due euro. Contengono, infatti, tanto nichel da provocare un eczema da contatto nelle persone allergiche a questo metallo. Altra situazione tipica riguarda i piercing, sempre più in voga tra i giovani. Un recente convegno a Rotterdam ha evidenziato come spesso il "rito del buco" sia accompagnato da eccessiva superficialità con conseguenze anche gravi. Tra queste l'allergia da contatto ai metalli inseriti, l'utilizzo frequente di leghe contenenti nichel determina rossori e pruriti. Non solo. Se il monile è applicato in zone di frizione, come l'ombelico, possono spuntare infiammazioni e infezioni con pus. Un recente studio condotto dall'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro), infine, ha evidenziato come tra i fattori scatenanti malattie della pelle, causa di alcuni dei tre milioni e 800.000 infortuni che si verificano ogni anno in casa, ci siano i detersivi. Vi si annidano, infatti, quantità variabili di nichel, cobalto e cromo tri ed esavalente, probabilmente rilasciate dai macchinari durante il ciclo di produzione. http://www.dica33.it/argomenti/aller.../allergia3.asp
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#2 |
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Caratteristiche
Il nichel (o nichelio) è l'elemento chimico di numero atomico 28. Il suo simbolo è Ni. è un metallo bianco argenteo. Appartiene al gruppo del ferro, ed è duro, malleabile e duttile. Il nichel è uno dei cinque elementi ferromagnetici. Si accompagna molto spesso con il cobalto: entrambi si possono trovare nel ferro meteorico. È assai apprezzato per le proprietà che conferisce alle leghe metalliche di cui fa parte. A causa della particolare lega usata, la moneta americana detta "nichelino"[2] (nickel) non è ferromagnetica, mentre l'equivalente canadese lo era fino all'anno di conio 1958 compreso. Lo stato di ossidazione più comune del nichel è +2, ma sono stati osservati anche complessi di nichel in stati di ossidazione 0, +1 e +3. Isotopi Gli isotopi stabili esistenti in natura sono 5: 58Ni, 60Ni, 61Ni, 62Ni e 64Ni. 58Ni è il più abbondante (68,077%). Del nichel sono stati inoltre identificati 18 isotopi radioattivi, dei quali il più stabile è 59Ni, con un'emivita di 76.000 anni, seguito da 63Ni (100,1 anni) e 56Ni (6,077 giorni). Tutti gli altri isotopi hanno un'emivita inferiore alle 60 ore e nella maggior parte di essi inferiore ai 30 secondi. 56Ni viene prodotto in grandi quantità nelle supernove di tipo II; lo spettro della luce di queste supernove corrisponde a quello atteso dal decadimento di 56Ni in 56Co e successivamente in 56Fe. 59Ni è un radionuclide di origine cosmica che a causa del tuo tempo di dimezzamento trova impiego in geologia per eseguire datazioni. È stato usato per datare l'età delle meteoriti e per stimare l'abbondanza di pulviscolo cosmico nei ghiacci e nei sedimenti terrestri. 60Ni è il prodotto di decadimento dell'estinto radionuclide 60Fe (emivita: 1,5 milioni di anni). L'abbondanza di 60Ni presente in materiale di origine extra-terrestre può aiutare a far luce sull'origine e sulla storia del sistema solare. Applicazioni Circa il 65% del nichel consumato nel mondo occidentale viene impiegato per fabbricare acciaio inox austenitico; un altro 12% viene impiegato in superleghe. Il restante 23% del fabbisogno è diviso fra altri tipi di acciaio, batterie ricaricabili, catalizzatori e altri prodotti chimici, conio, prodotti per fonderia e placcature. Data la sua ottima resistenza all'ossidazione, l'uso del nichel riguarda: l'acciaio inossidabile e altre leghe resistenti alla corrosione l'acciaio al nichel, usato per impieghi a bassa temperatura l'alnico, una lega, usato nei magneti il mumetal, che ha una permeabilità magnetica particolarmente alta, e si usa per schermare campi magnetici il monel, una lega di nichel estremamente resistente alla corrosione, usata per eliche di navi, attrezzature da cucina e tubature di impianti chimici industriali le leghe a memoria di forma, come il nitinol, usate in robotica e in endodonzia (un ramo dell'odontoiatria) le batterie ricaricabili, come le batterie al nichel-idruro metallico e al nichel-cadmio la monetazione: negli Stati Uniti e in Canada il nichel è usato nelle monete da cinque centesimi (dette appunto nichelini); in Italia, le monete da 50 e 100 lire erano fatte di acmonital o di cupronichel, due leghe di nichel; molti altri stati usano o hanno usato nichel nelle loro monete l'elettrodeposizione i crogiuoli per laboratori chimici l'idrogenazione degli oli vegetali: in questo caso, il nichel viene finemente polverizzato e risulta un catalizzatore il rivestimento di ferro, l'ottone etc certe leghe, come per esempio l'argento tedesco Biologia Molti (ma non tutti) gli enzimi del tipo idrogenasi contengono nichel in aggiunta agli aggregati ferro-zolfo. I siti nichel in queste idrogenasi hanno il compito di ossidarsi piuttosto che di sviluppare idrogeno: pare che il sito nichel cambi il suo stato di ossidazione durante l'azione dell'enzima, e sono state presentate prove a sostegno dell'ipotesi che i centri nichel siano i reali siti attivi di questa classe di enzimi. Un coenzima nichel-tetrapirrolo, il Co-F430, è presente nella metil-CoM-riduttasi e nei batteri metanogeni. Il tetrapirrolo è un intermedio nella struttura fra porfirina e corrina. Di recente sono state osservate variazioni sia nello stato di ossidazione che nel tipo di coordinazione del nichel all'interno di tale enzima. Esiste anche una carbonio-monossido-deidrogenasi contenente nichel, ma si sa molto poco sulla sua struttura. Precauzioni L'esposizione (TLV-TWA) al nichel metallico ed ai suoi sali solubili non dovrebbe superare gli 0,05 mg/cm3 per 40 ore a settimana; fumi e polveri di solfuro di nichel sono considerati cancerogeni; molti altri composti del nichel sono sospetti cancerogeni. Il nichel tetracarbonile ([Ni(CO)4]) è un gas estremamente tossico la cui tossicità è la combinazione della tossicità del metallo con la tendenza che il composto ha a dissociarsi liberando monossido di carbonio, anch'esso altamente tossico. Persone particolarmente sensibilizzate possono mostrare una allergia al nichel che si manifesta sulle zone della pelle esposte ad esso. L'Unione Europea regola per decreto la quantità di nichel che può essere contenuta in prodotti che sono a contatto con la pelle. Nel 2002 in un articolo della rivista Nature alcuni ricercatori hanno dimostrato che le monete da 1 e 2 euro eccedono questi limiti. Sembra che questo sia dovuto ad una reazione galvanica. http://it.wikipedia.org/wiki/Nichel
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INTRODUZIONE
Il nichel è usato sia nella gioielleria in metallo prezioso che in bigiotteria. Esso è utilizzato per indurire la gioielleria in lega d’oro, con concentrazioni che vanno dall’1 al 15%. Esso inoltre si trova negli orologi, sotto forma di acciaio per chirurgia o acciaio inossidabile. Applicazioni tipiche sono i pernetti degli orecchini, casse per orologi, fibbie, cinturini e spille. Una parte della bigiotteria è prodotta con leghe rame-nichel. Il nichel è anche usato come rivestimento di base su prodotti placcati elettroliticamente ed è anche contenuto in molte soluzioni di elettroplaccatura per migliorare la durezza e la resistenza all’usura dei rivestimenti. Da lungo tempo è anche noto che il nichel è un elemento che, quando viene in contatto con la pelle, può causare reazioni allergiche, che vanno da una leggera irritazione a forme gravi di eczema. Ciononostante non sono stati posti limiti al suo uso in gioielleria. Solo poche nazioni europee (Danimarca, la Germania e Svezia) hanno creato alcune leggi per controllare il fenomeno. Negli ultimi venti anni tra i consumatori è aumentata l’incidenza della sensibilizzazione, poichè è diventata di gran moda la foratura non solo delle orecchie ma anche di altre parti del corpo. INFORMAZIONI SUGLI ASPETTI SANITARI Più del 10% di tutte le donne e più dell’1% di tutti gli uomini soffrono di allergia al nichel. Il 20% di tutti gli individui con le orecchie forate che portano orecchini contenenti nichel diventeranno sensibili al nichel. Gli orecchini, gli orologi e i bottoni sembrano essere la causa principale di dermatiti. Inoltre l’allergia al nichel, dopo che si è manifestata, è permanente! Per una persona sensibilizzata, che viene in contatto con nichel o leghe contenenti nichel, le conseguenze possono variare: i) dermatite locale o limitata, che compare nella maggior parte delle persone sensibilizzate al nichel. La reazione allergica è limitata alle aree di contatto con anelli, catene, orologi, occhiali; ii) Eczema cronico e dermatite grave, che, nelle persone fortemente sensibilizzate, possono essere causate da contatto con nichel a bassa concentrazione. In queste persone le reazioni possono essere provocate dall’introduzione di nichel con il cibo; iii) Eczema alle mani, osservato nei casi in cui vi è contatto frequente con oggetti contenenti nichel, come monete, coltelli e utensili. Purtroppo, quando una persona è sensibilizzata, la reazione non è limitata al solo punto iniziale di contatto con il nichel. L’APPROCCIO EUROPEO Nel 1991 in Svezia si raggruppò un gruppo di scienziati che decisero quali limitazioni introdurre sull’ uso del nichel. Venne individuato il meccanismo di base di “contaminazione” del corpo con il nichel. Questo si basa sulla dissoluzione, attraverso il “sudore”, del nichel dal prodotto in contatto con la pelle. Il nichel viene poi assorbito dalla pelle e dai tessuti sottostanti. Questo meccanismo di base della sensibilizzazione è diventato il punto chiave dell’approccio europeo al controllo di tutti i tipi di materiali accettabili per la foratura o per essere messi in contatto con la pelle. Come risultato delle indagini svolte è stata formulata una Direttiva, proposta al Parlamento Europeo ed accettata nel giugno 1994. Inoltre il contatto diretto con il nichel non è sempre indispensabile per la reazione allergica. La persona sensibilizzata può reagire, dopo aver adoperato oggetti contenenti nichel, per trasferimento dalle mani a parti del corpo più sensibili, come la faccia e le palpebre. http://www.ing.unitn.it/~colombo/ALL...enichel.htm#r1
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