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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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L'orsetto contro la solitudine (Depressive News Inside)
Dal Giappone l'orsetto-robot
un aiuto per gli anziani "Si può acquistare tutto nella solitudine, eccetto il carattere", diceva Stendhal, ma lo scrittore francese aveva una concezione della vita molto più romantica di quella dei ricercatori della Fujitsu. L'ultima invenzione degli scienziati giapponesi è infatti un orsetto di peluche capace di consolare chi sente solo modellando le proprie reazioni in base allo stato d'animo del "padrone". Programmato per decifrare gesti ed espressioni facciali e rispondere in 300 modi diversi, il robot si comporta come un essere vivente dotato di personalità ed empatia, con l'unica differenza che a lui, di come si sente il proprietario di turno, non importa assolutamente nulla. Poco male: il teddybear è stato pensato per far compagnia ad anziani abbandonati in qualche casa di cura e bambini lasciati in pasto alla tv, le due categorie umane più fragili e meno selettive, bisognose di affetto al punto di accontentarsi anche di quello artificiale. Il tutto è reso possibile grazie a una telecamera installata nel naso del giocattolo, che permette di intercettare le variazioni dell'umore di chi lo possiede attraverso uno studio computerizzato delle espressioni del viso e dei movimenti del corpo. Se l'orsetto riconosce un comportamento anomalo o una faccia un po' triste alza la zampa per salutare, ride, russa, e se il volto che ha di fronte piange è addirittura capace di porgere un fazzoletto. "Questo orsetto può diventare uno di famiglia - spiegano i creatori - e rappresenta un aiuto concreto per le persone in difficoltà. Per questo abbiamo cercato di programmare i suoi gesti all'insegna della spontaneità e della naturalezza". Gli scienziati hanno intenzione di testare il peluche nelle case di cura per anziani (molto numerose in Giappone, dove gli uomini vivono in media 79 anni e le donne 86) e, se la sperimentazione avrà successo, di metterlo subito sul mercato. Già due anni fa il giapponese Takanori Shibata aveva messo a punto Paro, una foca-robot di 2800 grammi di peso, capace di muoversi, fare versi e reagire ad abbracci e carezze. Finora il futuristico giocattolo, "adottato" a scopi di ricerca anche da alcuni atenei italiani, è stato utilizzato con risultati soddisfacenti per curare persone con problemi cognitivi, sensoriali e relazionali, tutte di età compresa tra i due e i 27 anni. A marzo di quest'anno gli studenti di Ingegneria dell'Università di Tsukuba, a nord di Tokyo, hanno inoltre realizzato Yotaro, un bambolotto simile in tutto e per tutto a un bambino vero, con il viso in silicone morbido e trasparente, capace di rispondere fisicamente alle sensazioni tattili. Le espressioni facciali di questo neonato-robot, pensato per allenare le giovani coppie allo svezzamento di un figlio, sono realistiche in modo impressionante: il naso cola come quello di un essere umano e quando è l'ora della poppata gli occhi producono lacrime vere. Il tutto grazie a un computer che converte le sensazioni tattili in pianto, riso e starnuti. E' solo di recente che l'interazione uomo-macchina ha definito quella uomo-robot come sua area disciplinare: basti pensare che fino al 2004 le parole chiave "robot" e "human-robot interaction" non erano incluse nella lista delle aree di interesse della CHI (ACM Conference on Human Factors in Computing Systems), una delle più autorevoli del settore. Di recente però questa branca della scienza ha cominciato a produrre tecnologie che hanno reso possibili studi interdisciplinari, aprendo prospettive ampie e interessanti. Come scrive la ricercatrice Patrizia Marti, del dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università di Siena, le macchine di oggi "sono in grado di eseguire compiti e intrattenere rapporti sociali con altri robot ed esseri umani. Pongono dunque problematiche del tutto nuove per lo studioso di interazione e meritano una riflessione approfondita". Tutto sta a far sì che la perfezione di questi robot non sostituisca l'imperfezione, indispensabile, del calore umano. E veramente una notizia deprimente e triste, pensare ad una persona da sola che deve ricorrere ad un robot per cercare un pò di "calore" è veramente una delle più brutte immagini che potessero venirmi alla mente
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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La solitudine è un male sempre piú diffuso in questa società sempre piú atomizzata ed individualista.
Ciò che non viene considerato è che per l'individuo è fondamentale il rapporto cogli altri, per avere una vita soddisfacente. |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Il vero problema è che lo si prova sulla propria pelle quando è troppo tardi. Ripeto, TROPPO TARDI, non per essere fatalista ma è sempre TROPPO TARDI, infatti quello che conta è il rapporto durante l'età della crescita, quando si forma il carattere e la mente dell'individuo. Quello che viene dopo.....sarà per forza di cose un rapporto in cui sono cmq sempre presenti vincoli invalicabili, dati dalle proprie esperienze (o NON-esperienze) pregresse.....e di fatto è TROPPO TARDI tentare di recuperare ex post. |
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#4 | |
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Iscritto dal: Feb 2009
Città: Biellese
Messaggi: 84
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Fosse per me io me ne starei in montagna il più lontano possibile dagli esseri umani (ed in particolare da "certi" esseri "umani" che non posso specificare pubblicamente ( Nella preistoria indubbiamente vivere in comunità era fondamentale per la sopravvivenza sia per l'utilità nel procacciarsi il cibo che per difendersi da altri gruppi,ma adesso francamente non vedo la necessità di andare in branco al supermercato o al negozio per racattare il cibo. Per la difesa ti barrichi,e se abiti in un posto un po' isolato ti armi,sperando di non trovarti mai nella situazione di doverti difendere perchè altrimenti nell'italico paese dei "diritti"...finisci in galera,ma questo è un altro discorso. |
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#5 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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è solo un pochettino peggio dei social network...
ma pochettino-ino-ino |
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2007
Messaggi: 1625
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#7 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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#8 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Infatti andrebbero usati piuttosto come promozione di sè (myspace ha sempre puntato a questo, oppure pensa a linkedin), non per mimare la vita reale. |
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#9 | |
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Messaggi: n/a
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Ne sei sicuro. Anch'io dico che sto bene da solo e vivo da solo ma pensandoci bene mi rendo conto che in casa ci dormo o ci passo alcune pause di relax. Per motivi di lavoro sono sempre a contatto con la gente pertanto non so se dopo il pensionamento tale isolamento mi sara' gradito. Per le pensione anziane ed i malati, le uniche ad essere obbligate alla solitudine per motivi di ridotta mobilita', poi il nemico non sono i manigoldi ma lo scivolone nel bagno o malori. Ultima modifica di mixkey : 07-04-2010 alle 07:35. |
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#10 | |
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Messaggi: n/a
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Ci sono problemi di socializzazione indipendenti dalla propria volonta'. L'autismo non ha sempre segni clamorosi ma spesso si puo' confondere con un mancato contatto con gli altri. Conoscerai alcune persone che, apparentemente senza problemi, non riescono a mantenere il contatto visivo con gli altri. Questi individui potranno avere una vita lavorativa e sociale normale ma non una vita affettiva altrettanto regolare. Il loro destino non e' la malattia ma spesso una vita solitaria. |
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#11 | |
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Città: ...dove Sile a Cagnan s'accompagna...
Messaggi: 1056
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certo che vivono proprio di merda i giapponesi. anche solo pensare una roba del genere, figuramoci investirci per realizzarla ...
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And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage? nerdtest: 36% - http://www.nerdtests.com |
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#13 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Però se fossi completamente privo di compagnia mi sentirei sicuramente male. |
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#14 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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il fatto aberrante è che sono talmente "sociali" che quando qualcuno sparisce dalla circolazione nessuno se ne accorge. aggregazione di egotici credo sarebbe il termine più corretto :P |
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 2659
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e prendersi un cane ?
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2007
Messaggi: 1625
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#17 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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E solitamente NON vogliono esserlo. Gli autistici hanno problemi neurologici, non semplicemente psicologici. |
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#18 | ||
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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Fra l'altro, da quando in famiglia non siamo più in tre ma in due la differenza si sente molto, e quando riusciamo ad andare in Spagna dai miei parenti e ci ritroviamo a vivere in 5 persone sotto lo stesso tetto è veramente una beatitudine Mai come in questi momenti maledico l'atomizzazione della famiglia
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#19 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 2776
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#20 | |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
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Mi dispiace, non sono ancora a certi livelli di progressismo da volere quel tipo di orsetti negli ospizi, la strada per diventare opnion leader è ancora lunga
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