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Old 13-01-2010, 07:52   #1
*sasha ITALIA*
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TERREMOTO DEVASTA HAITI, MIGLIAIA DI MORTI

L'isola caraibica colpita da quattro scosse tremende, fino a 7,3 gradi Richter
Crollate migliaia di case e anche i nuovi palazzi dell'Onu, del governo, ospedali
Haiti devastata da un terremoto
"Una catastrofe, migliaia di morti"


PORT AU PRINCE - Una notte da incubo per Haiti dopo il terribile terremoto che ha devstato l'isola caraibica poche ore fa. Squassata da quattro scosse tremende - la prima, più forte, di 7,0-7,3 gradi Richter - nel pomeriggio di ieri (poco prima della mezzanotte italiana), la capitale di Haiti Port-Au-Prince, due milioni di abitanti, si è trasformata in un attimo in una distesa di rovine, un'enorme nube grigia di polvere con migliaia di persone inghiottite sotto le macerie. Con il calare della notte, mentre i soccorritori hanno cominciato a reagire in ordine sparso, la città è diventata una macchia di oscurità totale, popolata di spettri accasciati sulle strade senza sapere dove andare.

Le scosse. L'ipocentro delle quattro scosse è stato ad appena 10 chilometri di profondità. Ravvicinati gli epicentri, tutti in terraferma e nelle vicinanze della capitale: a 15 km a sud-ovest la prima, a 25 km. a ovest-sud-ovest la seconda e la terza, a 30 km. a sud ovest la quarta. "Tutto ha ballato, la gente urla, le case hanno cominciato a crollare. Il caos è totale" ha detto un giornalista della Reuters sul posto.

La catastrofe. Con il passare delle ore le dimensioni del disastro, subito definito da fonti americane "un'enorme catastrofe", assumono contorni sempre più tragici: i morti e dispersi nella sola Port-Au-Prince si conterebbero già a migliaia. Nulla si sa per ora del resto del paese: comunicazioni telefoniche interrotte, nessun straccio di notizia arriva dalle fonti ufficiali.

Nuovi palazzi crollati. A seminare la morte gli edifici più alti e più, in teoria, moderni: crollati come cartapesta ospedali, il palazzo presidenziale, vari ministeri, hotel cosiddetti di lusso nel paese più povero delle Americhe, edifici per uomini d'affari, grandi magazzini. Anche il Quartier generale della missione militare e civile dell'Onu, che nel paese disloca ben 9.000 uomini - 7.000 militari e 2.000 poliziotti - è stato quasi raso al suolo. "

Gli aiuti. Il presidente Barack Obama e la segretaria di stato Hillary Clinton hanno promesso aiuti immediati. Anche l'Italia si è mobilitata. E la Banca mondiale ha promesso l'invio di una missione di esperti per valutare i danni e stilare piani per la ricostruzione del paese.

Gli italiani. La Farnesina sta verificando le condizioni dei circa 70 italiani che vivono ad Haiti. Non si sa al momento che cosa sia loro accaduto. Tra i 70 ci sono un certo numero di dipendenti della Ghella costruzioni di Roma. Secondo fonti diplomatiche si trovano nel nord del paese, in un'area lontana dall'epicentro del terribile sisma.


CANALI DISPONIBILI PER INVIARE IL PROPRIO CONTRIBUTO

Per donare 2 euro alla Croce Rossa Italiana ''Pro Emergenza Haiti'' basta inviare un sms da numero 'Wind' e '3' al 48540. Il numero sarà attivo fino al 27 gennaio. I fondi saranno utilizzati per sostenere l'impegno umanitario della Croce Rossa Italiana sul territorio di Haiti, colpito dal terremoto.

E’ POSSIBILE EFFETTUARE UNA DONAZIONE DI 2 EURO INVIANDO UN SMS AL 48541 DA CELLULARI TIM E VODAFONE O CHIAMANDO LO STESSO NUMERO DA RETE FISSA TELECOM ITALIA. La numerazione è attiva da oggi fino al 31 gennaio 2010.

Unicef - Anche l'Unicef lancia una raccolta fondi- Si possono effettuare donazioni tramite: -c/c postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti’; -carta di credito online su www.unicef.it, oppure chiamando il numero verde UNICEF 800745000; -cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051”; -i comitati locali dell’UNICEF presenti in tutta Italia (elenco sul sito-web www.unicef.it). Per maggiori informazioni, Ufficio stampa UNICEF Italia, tel.: 06.47809355/233 e 335/6382226 e 335/7275877; e-mail: [email protected], sito-web: www.unicef.it.

Croce Rossa Italiana - Queste le coordinate per la raccolta fondi della Croce Rossa Italiana in favore delle popolazioni colpite dal terremoto ad Haiti: - numero verde tel. 800.166.666; - donazione online causale «Pro emergenza Haiti» www.cri.it; - bonifico bancario causale «Pro emergenza Haiti» IBAN IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020 (BNL)

Medici Senza Frontiere - Medici Senza Frontiere (MSF) lancia una raccolta fondi straordinaria. Si può contribuire all’azione di soccorso di MSF a Haiti tramite carta di credito telefonando al numero verde 800.99.66.55 oppure allo 06.44.86.92.25; bonifico bancario IBAN su Banca Popolare Etica IT58D0501803200000000115000; conto corrente postale 87486007 intestato a Medici Senza Frontiere onlus causale Terremoto Haiti; online sul sito www.medicisenzafrontiere.it.

Agire - Le associazioni non governative riunite sotto il nome di Agire lanciano un appello per la raccolta fondi. Agire, che coordina molte ong italiane tra cui Amref e Save the children, si è attivata per raccogliere risorse e fornire immediata assistenza alle popolazioni colpite. È possibile effettuare donazioni attraverso carta di credito al numero verde 800.132.870; versamento su c.c. postale n.85593614, intestato ad AGIRE onlus, via Nizza 154, 00198 Roma, causale Emergenza Haiti; bonifico bancario sul conto BPM-IBAN IT47 U 05584 03208 000000005856. cAUSALE: Emergenza Haiti; donazione online dal sito www.agire.it.

Misericordie - Le Misericordie Italiane hanno aperto una sottoscrizione in favore delle popolazioni colpite dal terremoto di Haiti. È possibile fare una donazione sul c/c 000005000036, Monte dei Paschi di Siena spa, Firenze Agenzia 6, Iban: IT 03 Y 01030 02806 000005000036; oppure sul conto corrente postale n° 000021468509, Firenze Agenzia 29, IBAN: IT 67 Q 07601 02800 000021468509 entrambi intestati a Confederazione Nazionale con causale «Pro Haiti».

WFP - Per aiutare il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) a fornire assistenza alimentare alle vittime del terremoto si possono inviare offerte tramite: internet, per informazioni e donazioni online, connettendosi al sito www.wfp.org/it; bonifico bancario, causale: emergenza Haiti c/c 6250156783/83 Banca Intesa ag. 4848 ABI 03069 CAB 05196 IBAN IT39 S030 6905 1966 2501 5678 383; versamento su conto corrente postale c/c 61559688 intestato a: Comitato Italiano per il PAM IBAN IT45 TO76 0103 200 0000 6155 9688.

Fondazione Rava - La Fondazione Francesca Rava è un'organizzazione umanitaria internazionale presente in Haiti da 22 anni con numerosi progetti in aiuto all’infanzia. Gestisce l’ospedale pediatrico Saint Damien, l’unico dell’isola e il più grande dei Caraibi, gravemente danneggiato dal sisma. Servono urgentemente fondi per sostenere i soccorsi medici d’emergenza, organizzare gli scavi delle macerie per salvare i dispersi, ricostruzione dell’ospedale. Si può sostenere la fondazione attraverso bollettino postale su C/C postale 17775230; bonifico su c/c bancario BANCA MEDIOLANUM SpA, Ag. 1 di Basiglio (MI) IT 39 G 03062 34210 000000760000 causale: terremoto Haiti, carta di credito online su www.nphitalia.org o chiamando lo 02 5412 2917.

Caritas - La Caritas italiana, in collegamento costante con l'intera rete Caritas, ha subito lanciato un appello per poter contribuire alla realizzazione del piano d'emergenza ed ha messo a disposizione centomila euro per i bisogni immediati. Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti. Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma - Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119, Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012, Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113 ò CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001.

http://www.lastampa.it/redazione/cms...1202girata.asp
http://www.lastampa.it/redazione/cms...1202girata.asp
http://www.corriere.it/esteri/10_gen...4f02aabe.shtml

Ultima modifica di bluelake : 14-01-2010 alle 09:53. Motivo: Aggiornato con coordinate per invio contributi
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Old 13-01-2010, 09:17   #2
bluelake
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La "scheda" di Haiti:
Il paese più povero dell'intero continente americano: è la caratteristica principale di Haiti, paese scosso ieri sera da un fortissimo terremoto, in particolare nella capitale Port-Au-Prince, dove vivono oltre 2,3 milioni di abitanti. Secondo il World Factbook della Cia, la Repubblica di Haiti ha 9.035.536 abitanti, dei quali solo il 3,4% ha speranza di superare i 64 anni di età. Il reddito annuale pro capite è di appena 1.300 dollari, dato che pone Haiti al 203/o posto tra i 229 paesi del mondo. Alle sue spalle tre stati asiatici (Burma, Nepal, Afghanistan), uno dell'Oceania (Tokelau) e 22 africani (con lo Zimbabwe ultimo, con appena 200 dollari di reddito annuo pro capite).

L'ISOLA DI COLOMBO - Haiti occupa la metà occidentale dell'isola di Hispaniola, dove Cristoforo Colombo attraccò al termine del suo primo viaggio, nel 1492. Il tasso di alfabetizzazione è del 45 per cento e l'aspettativa di vita, circa 50 anni. La popolazione totale è per il 95 per cento di neri e per il cinque per cento di mulatti e bianchi. Il paese è spesso al centro del passaggio di uragani, che provocano morte e distruzione. Nel 2008, se ne sono abbattuti quattro (Fay, Gustav, Hanna e Ike), provocando 330 morti e molti dispersi in tutto il paese: il passaggio dei quattro uragani nel giro di un mese è stato considerato dalle autorità la principale catastrofe degli ultimi anni, prima del terremoto di ieri.

STORIA E RELIGIONE - Questa nazione, con una superficie pari a circa 27 mila chilometri quadri, si trova a circa 80 km da Cuba. Oltre alla capitale, le altre città principali sono Cap-Haitien e Gonaives. Nonostante le cospicue esportazioni di zucchero, caffè, banane e mango, Haiti rimane uno dei Paesi più poveri e arretrati del mondo. La disoccupazione colpisce oltre il 60% della popolazione. Fondata nel 1749 da coloni francesi piantatori di zucchero, la capitale, Port-au-Prince, si trova nella baia del golfo di La Gonave. Il paese, inizialmente possedimento spagnolo, divenne colonia francese nel 17/o secolo e nel 1804 è stato la prima repubblica «nera» ad ottenere l'indipendenza. Gli haitiani sono cattolici per il 70 per cento e protestanti per il 23, ma molto praticato tra le classi popolari è anche il vudù, rituale magico semipagano.

http://www.corriere.it/esteri/10_gen...l?fr=correlati

L'articolo di Corriere.it:
Un terremoto di magnitudo 7 ha devastato martedì pomeriggio - la notte tra martedì e mercoledì in Italia-, l'isola di Haiti. Il sisma, o meglio un vero e proprio sciame sismico che ha fatto registrare una decina di scosse nel giro di poche ore (la prima attorno alle 23 italiane), ha avuto il suo epicentro ad una quindicina di chilometri dalla capitale Port-au-Prince e ha provocato numerosi crolli di edifici. Nell'area densamente popolata colpita dal sisma vivono almeno 1,8 milioni di persone su circa 9 milioni di abitanti dell'intera nazione. Nella notte era anche stato diramato un allarme tsunami per tutta l'area caraibica, ma al momento non si registrano conseguenze né sulle coste delle Antille né in quelle di altri Paesi della zona. Per i bilanci è ancora troppo presto. Migliaia di persone sono però rimaste sepolte sotto le macerie e i soccorritori stanno cercando di estrarne vive quante più possibile: gli Stati Uniti, che fin dall'inizio hanno monitorato da vicino la situazione, parlano di un probabile elevato numero di vittime. Tra gli immobili collassati ci sono numerosi ospedali (nella capitale solo uno è rimasto in funzione e ha già esaurito la capacità di accoglienza di feriti; la Croce Rossa internazionale si sta attrezzando per allestire alcuni ospedali da campo) e anche il palazzo presidenziale di Port-au-Prince. Il presidente Rene' Preval è tuttavia vivo, secondo quanto hanno riferito fonti diplomatiche haitiane a Città del Messico.

GLI ITALIANI NELL'ISOLA - Sarebbero circa una settantina gli italiani che vivono stabilmente nell'isola, secondo la stima diramata dalla nostra ambasciata di Santo Domingo. La Farnesina ha già attivato le proprie strutture per verificare se i nostri connazionali abbiano riportato conseguenze. Accertamenti sono poi in corso per verificare quanti possano essere gli italiani presenti nell'area per motivi turistici o di lavoro. «Ci sono grosse difficoltà di comunicazione e di raccolta di informazioni» ha però fatto sapere Ludovico Camussi, dell'unità di crisi del ministero degli Esteri, secondo cui gli italiani, tra residenti e persone che lavorano presso attività turistiche o presso le sedi delle Nazioni Unite, sarebbero complessivamente un centinaio, a cui aggiungere quanti dovessero risultare solamente «in transito»

SCIACALLI IN AZIONE - Nel frattempo, c'è già chi ha iniziato ad approfittare del dramma collettivo che sta vivendo la nazione. Un gruppo di uomini e donne ha assaltato e depredato un supermercato nella Capitale, approfittando dei varchi apertisi nei muri e del fuggi fuggi generale. Altre azioni di sciacallaggio, secondo quanto hanno riferito fonti locali alle agenzie di stampa, si registrano in varie zone della capitale. Il sisma ha danneggiato anche gli edifici che ospitano la polizia e questo rende più difficoltose le operazioni di coordinamento dell'attività di controllo e repressione delle azioni criminali. Le condizioni di indigenza di gran parte della popolazione - Haiti è uno dei Paesi più poveri del mondo, il più povero in assoluto di tutto il continente americano - rischiano di rendere esplosiva la situazione. Nel Paese opera dal 2004 anche una forza militare multinazionale sotto l'egida dell'Onu e guidata dal Brasile

GLI AIUTI INTERNAZIONALI - Il segretario di stato Hillary Clinton ha detto che gli Stati Uniti faranno subito la loro parte per assicurare ad Haiti la massima assistenza possibile. «Siamo pronti a inviare mezzi civili e militari per aiutare le persone colpite dal disastro - ha spiegato la Clinton -. Siamo inoltre pronti a mandare la assistenza umanitaria necessaria». Parole poi ribadite anche dallo stesso presidente Usa, Barack Obama Ma è stata tutta la macchina internazionale dei soccorsi a mettersi subito in moto. Oltre che dagli Usa, anche da Italia, Francia, Canada sono stati annunciati aiuti e soccorsi a destinazione Port-au-Prince. Sul fronte Onu, il portavoce dell’Uffico per il coordinamento delle questioni umanitarie (Ocha), Stephanie Bunker, ha indicato che l’organizzazione ha diramato un messaggio di allerta a tutti gli uffici nel mondo per preparare una mobilitazione massima dei soccorsi a destinazione Haiti. Gli Stati uniti hanno già assicurato l’invio di una squadra dell’agenzia di aiuti allo sviluppo UsAid con 72 operatori e 6 cani specializzati nella ricerca di persone prigioniere delle macerie. Con loro porteranno ad Haiti 48 tonnellate di attrezzature ed equipaggiamento di primo soccorso, accompagnati da esperti di catastrofi naturali.

L'INTERVENTO DELL'ITALIA - Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, ha spiegato che l'italia «non lesinerà sforzi per essere in concreto vicina alla popolazione haitiana, e naturalmente agli italiani presenti nell’area del terremoto». Il governo venezuelano ha annunciato l’invio di «una squadra di aiuto umanitario» composta di cinquanta uomini con beni alimentari e medicinali. Anche Parigi ha fatto sapere che invierà «immediatamente» nella capitale haitiana, Port au Prince, devastata dal sisma, aiuti d’urgenza. Tutti i paesi dell’America latina hanno mostrato la loro disponibilità ad inviare aiuti. In particolare dal Brasile il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha espresso la sua "grande inquietudine", in particolare per la sorte dei 1.200 soldati brasiliani che lavorano per la missione di stabilizzazione dell’Onu nel paese (Minustah). La Banca interamericana di sviluppo (BID) ha sbloccato aiuti d’urgenza per 200.000 dollari.

http://www.corriere.it/esteri/10_gen...4f02aabe.shtml
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Old 13-01-2010, 09:21   #3
Tefnut
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sentito stamane al radiogiornale..
accidenti.

speriamo riescano a trovare molti superstiti
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Old 13-01-2010, 09:36   #4
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Qui si puo' vedere tragicamente la potenza di un terremoto. Tutto il globo terrestre sta ancora oscillando.
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Old 13-01-2010, 11:08   #5
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Letto adesso l'ansa. Si parla già di mille morte ma sicuramente il numero salirà


Byezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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Old 13-01-2010, 11:11   #6
lowenz
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Bandit
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ma cosa sta succedendo? perchè tutto questo movimento delle placche?
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Old 13-01-2010, 11:38   #8
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ascoltato alla radio in macchina

ma cosa sta succedendo? perchè tutto questo movimento delle placche?
Purtroppo e' solo il secondo terremoto in quest'anno dei 17 "major earthquake" che ogni anno colpiscono in media il pianeta.
Quello che ha colpito la California non aveva intensita' molto minore.
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Old 13-01-2010, 11:42   #9
Bandit
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Purtroppo e' solo il secondo terremoto in quest'anno dei 17 "major earthquake" che ogni anno colpiscono in media il pianeta.
Quello che ha colpito la California non aveva intensita' molto minore.
quindi mi stai dicendo che ogni anno più o meno 17 terremoti fortissimi colpiscono il pianeta?

ma io, già l'anno scorso non me ne ricordo molti.......o forse poichè da quando è successo all'Aquila, e con Giacobbo ed il film 2012 sono diventato più sensibile
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Old 13-01-2010, 11:46   #10
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Già sono i più poveri e gli crolla anche il mondo addosso.
'ste cose mica succedono alla Casa Bianca, S. Pietro, etc, insomma posti da molti odiati e comunque posti da ricchi.

Mi chiedo come si possa credere ancora a Dio e ad un intervento divino in tutto ciò
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Old 13-01-2010, 11:49   #11
mixkey
 
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quindi mi stai dicendo che ogni anno più o meno 17 terremoti fortissimi colpiscono il pianeta?

ma io, già l'anno scorso non me ne ricordo molti.......o forse poichè da quando è successo all'Aquila, e con Giacobbo ed il film 2012 sono diventato più sensibile
Esattamente.
Di quello che ha colpito la California (piu' forte di quello dell'Aquila) si e' parlato molto poco perche' le costruzioni hanno resistito.
Di un terremoto si parla quando provoca vittime e questo accade quando il sisma colpisce zone popolate e con abitazioni poco resistenti alle oscillazioni.
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Old 13-01-2010, 11:49   #12
bluelake
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Qui alcune foto della BBC: http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_pictures/8455774.stm

Alcuni update della Stampa:
Una serie di scosse devasta la capitale Port-au-Prince:
"E' una catastrofe". La Farnesina: per il momento nessun italiano coinvolto. La città è distrutta: gravi danni alla sede dell'Onu e al palazzo presidenziale. Si muove la macchina dei soccorsi. Riunione straordinaria della Croce Rossa a Ginevra. Obama: «Pronti gli aiuti». Si scava ancora sotto le macerie per cercare i dispersi.
+ Quasi duecento gli italiani sull'isola. La Farnesina al lavoro
+ Gli esperti: avevamo lanciato l'allarme, ma non ci hanno ascoltato


Una catastrofe. Mai un terremoto di tale portata aveva devastato Haiti, anche se per ora è impossibile valutare appieno le conseguenze del sisma che ieri sera - le 16.53 ora locale, quasi le 23 in Italia - ha colpito l’isola di Haiti e in particolare la capitale, Port-au-Prince. Si teme che i morti siano migliaia. Il centro città è stato completamente distrutto. Sono crollati numerosi edifici pubblici, compresi il palazzo presidenziale e la sede locale delle Nazioni Unite: «Il cielo di Port-au-Prince, subito dopo il terremoto, è diventato una nuvola di polvere grigia», ha detto Henry Bahn, un funzionario Usa in missione nella capitale. Ad Haiti è ancora notte: si scava soprattutto a mani nude, al buio, perché non esiste più corrente elettrica. Tutte le comunicazioni telefoniche sono saltate. Duecento persone sono disperse in un albergo di lusso nella capitale, il Le Montana. Dei quattro ospedali di Port-au-Prince, tre sono crollati e il quarto non riceve più feriti perchè intasato. In città sono pure già comparsi gli sciacalli, che hanno saccheggiato un supermercato crollato.

Gli Stati Uniti si sono mobilitati per inviare i primi soccorsi, e, mentre tutte le capitali hanno preso contatto con le proprie rappresentanze diplomatiche sul posto, moltissime nazioni preparano aiuti, dal Venezuela e Santo Domingo fino ad Israele e all'Australia. La Francia ha fatto partire due aerei con soccorritori e materiale - uno dalla Martinica e uno da Marsiglia -, la Germania ha stanziato un milione, mentre la Federazione Internazionale della Croce Rossa ha convocato una riunione di emergenza a Ginevra. Al momento non risultano italiani coinvolti. L’Unità di crisi della Farnesina sottolinea però che «la mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano».

Il presidente di Haiti Renè Preval e la first lady Elisabeth Debrosse Delatour sono scampati al terremoto: l' ha reso noto l’ambasciatore di Haiti negli Usa Raymon Alcide Joseph, secondo il quale «si tratta di una catastrofe colossale. Questo è il giorno peggiore nella storia di Haiti».
Il sisma, di magnitudo 7.0, è il più violento dal 1770 secondo i dati forniti dall’Usgs, l’Istituto di Geofisica americano. Il terremoto principale, seguito da diverse scosse di assestamento di magnitudo superiore a 5, si è prodotto alle 16.53 locali con epicentro a 15 chilometri ad ovest dalla capitale Port-au-Prince (due milioni di abitanti) e a una profondità di 8 chilometri.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha espresso solidarietà e ha manifestato profonda preoccupazione per i numerosi componenti dello staff delle Nazioni unite, di cui non si hanno notizie. Sono morti tre caschi blu giordani e otto cinesi, e risulta fra i dispersi anche il capo della missione, il generale Carlos Alberto dos Santos Cruz, di nazionalità brasiliana.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto neppure un’ora dopo il sisma per esprimere il suo cordoglio: «I miei pensieri e le mie preghiere vanno a tutti coloro che sono stati colpiti», ha dichiarato. «Seguiamo la situazione da vicino e siamo pronti ad andare in aiuto del popolo di Haiti». L’Onu è presente ad Haiti dal 2004 con una forza di stabilizzazione di 9.000 uomini che ha contribuito alla riduzione della violenza in quello che è il paese più povero del continente americano.

http://www.lastampa.it/redazione/cms...1191girata.asp

PORT-AU-PRINCE
Gli italiani presenti a Haiti sono circa 190 e al momento non si ha notizia che alcuno di loro sia rimasto coinvolto nel terremoto che ha devastato il Paese. Lo ha riferito il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, intervenendo a Radio anch’io. «Al momento non risultano connazionali coinvolti ma la mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano», ha avvertito Romano. Il capo dell’Unità di crisi ha spiegato che gli italiani residenti a Haiti sono 180 a cui se ne aggiunge una decina che ha segnalato la propria presenza a «Dove siamo nel mondo».

«Al momento non risultano coinvolti connazionali» nel violento sisma che ha colpito Haiti, facendo centinaia di vittime. Lo ha detto a Radio Uno Rai Fabrizio Romano, capo dell’Unità di Crisi della Farnesina. «La mancanza di informazione non vuol dire che non ce ne siano», ha aggiunto Romano. «Stiamo naturalmente lavorando, sia direttamente attraverso le nostre strutture sul luogo, sia in contatto con le altre unità di crisi dei Peesi europei per arrivare a un quadro realistico e aggiornato». «I connazionali, iscritti all’anagrafe consolare, sono circa 180», ha precisato Romano, «ai quali vanno aggiunti una decina di italiani che si sono iscritti al nostro sito dove siamo nel mondo. Non possiamo escludere che ce ne siano altri che non si sono registrati né al consolato né al nostro sito». Franco Frattini è «profondamente vicino al popolo di Haiti così duramente colpito da questa terribile catastrofe». Il ministro degli Esteri, fanno sapere fonti della Farnesina, non appena è stato informato della vasta portata del sisma che ha colpito Haiti ha fatto sapere che «l’Italia non lesinerà sforzi per stare concretamente vicina al popolo di Haiti e, naturalmente, agli italiani presenti nell’area colpita dal terremoto».

Migliaia di morti e feriti, migliaia di sfollati, ingenti danni alle infrastrutture, con taglio del rifornimento di acqua e di elettricità, in diverse città: questa la situazione che si è presentata questa mattina agli occhi dei soccorritori. Lo riferisce la Croce Rossa Italiana che lancia un appello per raccogliere fondi destinati alle popolazioni colpite. Le città più colpite sono Port-au-Prince, Carrefour and Jacmel, con il crollo di infrastrutture residenziali, palazzi governativi e ospedali. Circa 2,2 milioni le persone coinvolte. Anche la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa ha immediatamente allertato il proprio Centro Logistico di Soccorso che si trova a Panama. Una squadra di valutazione è stata inviata sul luogo del disastro ed uno primissimo stanziamento di 1,7 milioni di euro è stato effettuato per venire incontro alle prime necessità. Tutte le 186 Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sono state poste in stato di allarme per l’organizzazione di un ponte aereo per inviare soccorsi sanitari, viveri, coperte e tende. La Cri rivolge appello alla solidarietà degli italiani per sostenere questo intervento di aiuto umanitario.

I contributi finanziari, raccolti dalla Cri, saranno impiegati a sostegno delle attività di assistenza alle popolazioni terremotate, in stretta collaborazione con la Croce Rossa haitiana e la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. «Siamo pronti a dare il massimo supporto possibile alla nostra consorella di Haiti e proprio per questo abbiamo dato la nostra disponibilità immediata all’invio di mezzi e uomini della Croce Rossa Italiana», ha dichiarato il Commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca.

http://www.lastampa.it/redazione/cms...1207girata.asp

HAITI
Il potentissimo sisma di Haiti ha avuto conseguenze ancora più devastanti perchè ha colto assolutamente impreparati, ma - riporta oggi il sito della Cnn - alcuni esperti da tempo lanciavano l’allarme sulla possibilità di un fortissimo terremoto nell’isola di Ispaniola, che Haiti divide con la Repubblican Dominicana.

In uno studio presentato alla 18esima conferenza geologica dei Caraibi nel marzo del 2008 cinque scienziati parlarono di «un enorme rischio sismico» in corrispondenza di una faglia che si trova nel sud dell’isola, la faglia di Enriquillo-Plaintain Garden dove si è verificato appunto ieri il sisma di magnitudo 7. «Eravamo molto preoccupati» ha ricordato Paul Mann, ricercatore dell’università del Texas che era uno degli autori dello studio, sottolineando comunque quanto sia «difficile predirre» l’esatto verificarsi di una scossa di questa intensita. «Fenomeni di questo tipo possono rimanere silenti per centinaia di anni» ha aggiunto.

I sismologi sottolineano come il terremoto avvenuto ieri sia infatti il più potente degli ultimi 200 anni. Nel 2004 altri due geologi avevano invece sottolineato i rischi di un’altra faglia, che si trova nella parte nord dell’isola, lungo la valle di Cibao nella repubblica Domenicana. «Questa è una delle zone sismische più attive del mondo, i sismologi non dovrebbero essere sorpresi da questo terremoto» ha dichiarato Jian Lin del Woods Hole Oceanographic Institution in Massachusetts.

http://www.lastampa.it/redazione/cms...1209girata.asp
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Old 13-01-2010, 11:50   #13
Scannabue²
 
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... 'o cane mozzica semp' 'o stracciat' ...
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Old 13-01-2010, 11:53   #14
mixkey
 
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... stessa cosa che mi chiedevo anch'io... possibile che 'ste catastrofi avvengano sempre tra le popolazioni più povere?!...

ps: non le sto "augurando" a noi occidentali! ... è solo un'osservazione statistica degli eventi!...
Non e' che a noi occidentali ci risparmi. In Italia nel 900 ci sono stati in media 1000 morti l'anno per terremoti.
Ad alzare la media sono la serie di terremoti di inizio secolo.
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Old 13-01-2010, 11:58   #15
Bandit
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Qui alcune foto della BBC: http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_pictures/8455774.stm


+ Gli esperti: avevamo lanciato l'allarme, ma non ci hanno ascoltato
questa frase mi ha colpito: leggendo il resto dell'articolo ho capito che 5 scienziati avevano detto che la zona era a forte rischio sismico, punto e basta perchè scrivono "non ci hanno ascoltato" ?
1)non è stato detto il giorno
2)seppure l'ascoltavano che dovevano fare? evaquare per sempre l'isola?
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Old 13-01-2010, 12:12   #16
Gio22
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Old 13-01-2010, 12:24   #18
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Old 13-01-2010, 12:46   #19
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http://www.youtube.com/watch?v=uxrkoXQqrDY

qui si riesce a capire meglio l'entità del danno riportato dalla struttura presidenziale.
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Old 13-01-2010, 12:57   #20
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... stessa cosa che mi chiedevo anch'io... possibile che 'ste catastrofi avvengano sempre tra le popolazioni più povere?!...

ps: non le sto "augurando" a noi occidentali! ... è solo un'osservazione statistica degli eventi!...
Su 7 miliardi di persone penso che almeno 5 possano essere considerate "povere". E' una questione di numeri.
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