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Old 14-11-2007, 19:00   #1
maxsona
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Nato, Di Paola eletto presidente del Comitato militare

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Nato, Di Paola eletto presidente del Comitato militare

Si tratta della più elevata carica militare dell'Alleanza Atlantica. Parisi: ''Orgoglio per il riconoscimento rivolto alle nostre Forze Armate''. D'Alema: ''Indiscutibile successo internazionale per l'Italia''

Bruxelles, 14 nov. (Adnkronos/Aki) - L'ammiraglio Giampaolo Di Paola, attuale Capo di Stato maggiore della Difesa italiana, è il nuovo presidente del Comitato militare della Nato. A quanto ha appreso AKI-ADNKRONOS l'ammiraglio è stato eletto dai membri dello stesso comitato alla più elevata carica militare dell'Alleanza Atlantica. In lizza a Bruxelles per la successione del generale canadese Ray Henault c'erano anche il polacco Franciszek Gagor e lo spagnolo Felix Sanz Roldan.

"Sono onorato della fiducia dimostrata dai miei colleghi capi di Statmaggiore". Con queste parole l'ammiraglio Di Paola ha accolto la sua elezione, assicurando continuità con il suo predecessore. "La sua leadership - ha detto l'italiano - ci ha guidato attraverso alcuni significativi cambiamenti nella storia della Nato ed è mia ferma intenzione continuare a basarmi su questa agenda di riforme e trasformazioni".

Della candidatura di Di Paola alla massima autorità Nato aveva parlato alle autorità degli Stati Uniti il ministro della Difesa Arturo Parisi nella sua prima visita a Washington il mese scorso. Proprio Parisi sottolinea che si tratta del ''coronamento di un percorso professionale di assoluta qualità, che viene così messo al servizio di un impegno più grande'', e dell'''apprezzamento delle competenze militari di un comandante da parte del collegio dei suoi pari". L'elezione è inoltre, secondo il ministro, "un ulteriore importante riconoscimento del ruolo che il nostro Paese, attraverso le sue Forze Armate, svolge in seno all'Alleanza Atlantica"

"Nell'esprimere le mie personali congratulazioni e l'augurio più affettuoso all'ammiraglio Di Paola - conclude Parisi - sento perciò di dover esprimere un sentimento di orgoglio per il riconoscimento che nella sua persona è stato rivolto alle nostre Forze Armate e a tutto il Paese".

Il ministro degli Affari Esteri, Massimo D'Alema, ha espresso la più viva soddisfazione per l'elezione dell'Ammiraglio che riporta un italiano alla presidenza del Comitato dopo che la stessa era stata ricoperta per l'ultima volta dall'ammiraglio Venturoni nel periodo 1999-2002. Si tratta di ''un indiscutibile successo internazionale per l'Italia''.

Tale nomina, fa sapere il titolare della Farnesian, riflette l'altissimo prestigio personale goduto dall'ammiraglio Di Paola negli ambienti militari Nato e costituisce un riconoscimento per le credenziali che l'Italia vanta per l'impegno militare profuso nelle diverse missioni di stabilizzazione condotte dall'Alleanza Atlantica.
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Old 14-11-2007, 19:03   #2
blamecanada
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Bene,la prossima volta che la Nato bombarderà dei civili inermi avrò l'orgoglio di sapere che il presidente di tale nobile organizzazione parla la mia stessa lingua.

Il patto di Varsavia si è sciolto da tempo, la nato non dovrebbe piú esistere.
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Old 14-11-2007, 20:39   #3
easyand
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Bene,la prossima volta che la Nato bombarderà dei civili inermi avrò l'orgoglio di sapere che il presidente di tale nobile organizzazione parla la mia stessa lingua..
già mi immagino il prossimo slogan delle manifestazioni "DI PAOLA ASSASSINO!!!"


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Il patto di Varsavia si è sciolto da tempo, la nato non dovrebbe piú esistere.
la funzione della NATO va ben oltre
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Old 15-11-2007, 14:43   #4
IpseDixit
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BRUXELLES - C'è un retroscena politicamente assai rilevante dietro l'elezione dell'ammiraglio Giampaolo Di Paola, capo di Stato maggiore della Difesa italiano, all'incarico di nuovo presidente del Comitato militare Nato. Quello che da giugno sarà il nuovo presidente del massimo organismo militare dell'Alleanza è stato preferito dai 26 capi militari rispetto al candidato sostenuto dagli Stati Uniti, il generale polacco Franciszek Gagor. In altri tempi, se avanzata dagli Stati Uniti, la candidatura del polacco non avrebbe avuto rivali: innanzitutto perché gli Usa avrebbero avuto il polso del Comitato militare, avendo cura di scegliere un candidato davvero vincente. Ma poi perché avrebbero sostenuto con forza ed efficacia il nome del prescelto, riuscendo a portarlo alla vittoria. Evidentemente nell'elezione di giovedì qualcosa non ha funzionato; la cosa preoccupante per l'amministrazione americana è che ha dimostrato di non aver avuto il polso di quello che è il cuore dell'organizzazione militare, la "tavola rotonda" attorno alla quale siedono tutti i suoi capi militari.

Una fonte italiana della Nato spiega che "l'ammiraglio Di Paola ha vinto l'elezione innanzitutto per l'incredibile rispetto che si è guadagnato in 4 anni fra tutti i suoi colleghi, compresi i generali americani". Peter Pace, il generale dei marines che fino a qualche mese fa era capo di stato maggiore americano, lasciando il suo incarico aveva suggerito al suo successore di votare e sostenere Di Paola, cosa che il nuovo capo americano non ha voluto fare. "Ma comunque Di Paola è riuscito ad avere successo anche perché la sua candidatura personale e il profilo del paese, dell'Italia, in nessun momento è stato percepito come anti-americano o come divisivo da tutti gli altri capi di Stato maggiore", aggiungono a Repubblica fonti dell'Alleanza.

La candidatura del polacco era il modo per gli Usa di dare un segnale di attenzione alla "nuova Europa" uscita dal blocco dell'Est, dal Patto di Varsavia, che ha abbracciato la Nato per rafforzare le difese dalle rinascenti prepotenze russe. Un segnale che molti governi della "vecchia Europa" consideravano sbagliato, come una nuova provocazione nei confronti di Mosca.

Quando tra lunedì e martedì il ministro degli Esteri Massimo D'Alema e quello della Difesa Arturo Parisi hanno telefonato a tutti i loro colleghi dell'Alleanza per raccogliere consenso attorno al nome di Di Paola hanno avuto conferma della stima generale per Di Paola, ma soprattutto hanno scoperto una cosa che da uomini di governo forse non avevano mai sperimentato. "I capi di stato maggiore sono gelosi delle loro prerogative", dice una fonte della Farnesina: "E siccome il voto in Comitato militare è segreto, le indicazioni dei governi non possono essere tassative, le valutazioni sulla persona e quelle del singolo elettore contano anche se potessero essere non proprio concordanti con quelle del rispettivo governo".

Non a caso l'ambasciatore italiano alla Nato, Stefano Stefanini, negli ultimi giorni diceva con ottimismo che "il rispetto per l'ammiraglio Di Paola e per le posizioni politiche dell'Italia mi lasciano pensare che la sua candidatura non sia proprio trascurabile: e me lo hanno detto per primi gli americani". Stefanini, che è arrivato alla Nato quest'estate direttamente dagli Stati Uniti (era numero due all'ambasciata di Washington) è uno dei diplomatici intellettualmente più freschi, ma anche più esperti nelle relazioni transatlantiche. Il primo avvertimento che ha dato a tutti i suoi colleghi è stato quello di non trasformare l'elezione di Di Paola in uno "schiaffo" a nessuno, ma di lavorare immediatamente per rafforzare la coesione fra tutti gli alleati, "vecchi" e "nuovi".

Ma torniamo alla giornata del voto: il sistema di votazione del Comitato militare prevede che ogni elettore possa esprimere una prima e una seconda preferenza. Al primo voto è stato eliminato il terzo candidato, che era il capo di stato maggiore spagnolo. A quel punto i suoi 3 voti (Spagna, Portogallo e Lussemburgo) sono passati all'Italia. Di Paola è arrivato a 14 voti, il polacco ad 8. Ieri l'ammiraglio italiano ha immediatamente chiamato attorno a se i colleghi polacco e spagnolo, la "rottura" provocata dal testa a testa è stata ricomposta. Quella che invece andrà analizzata con la massima attenzione nei prossimi giorni è la tattica elettorale adottata dagli Stati Uniti, per verificare la loro capacità di convinzione - oltre che di comando - all'interno dell'Alleanza.

Il Comitato militare, massimo organo militare dell'Alleanza, è l'interlocutore del Consiglio Atlantico, l'organo politico della Nato. Il suo compito è elaborare le strategie militari e durante le crisi (come per il Kosovo, l'Albania o la missione in Afghanistan) esprimersi sull'uso della forza. Di Paola si insedierà a giugno del 2008 e resterà alla guidata del Comitato per tre anni: è il secondo italiano a guidare il Comitato militare dopo l'ammiraglio Guido Venturoni, di cui è stato collaboratore e "allievo" .

Nato a Castellammare di Stabia, Di Paola da sempre è stato considerato uno degli alti ufficiali più brillanti dell'Alleanza. Dal 1963, da quando la posizione è stata creata full-time e la sua nomina decisa per elezione, è stata occupata da 15 ufficiali: cinque volte dalla Germania, tre dalla Gran Bretagna, due da Canada e Norvegia, e una volta ciascuno da Belgio, Olanda e Italia (con Guido Venturoni dal 1999 al 2002).
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...na-nomina.html
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Old 15-11-2007, 15:38   #5
Aku
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la funzione della NATO va ben oltre
Certo ci deve proteggere dagli ICBM Iraniani
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