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Old 16-10-2007, 18:53   #1
Fil9998
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"Dolce morte", la Cassazione rinvia al giudice il caso Eluana

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=69743


"Dolce morte", la Cassazione rinvia al giudice il caso Eluana

Il giudice può autorizzare i familiari - o un tutore - di una persona in coma ia staccare la spina. Può farlo in presenza di due circostanze concorrenti: che sia provata come irreversibile la condizione di stato vegetativo, e che sia accertato che il convincimento etico del soggetto, la volontà espressa o dedotta dal comportamento e dalla filosofia di vita del soggetto che avrebbe portato a tale decisione, se lei fosse stata in grado di scegliere di continuare o no a rimanere in vita senza coscienza né speranza di miglioramento. A stabilire tutto questo, un criterio per pronunciarsi nei casi sempre più frequenti di richiesta di "eutanasia passiva" in assenza di una legislazione sul testamento biologico, è la Corte di Cassazione.

La sentenza prende in esame il caso di Eluana Englaro, la ragazza lecchese in stato vegetativo da quando fu coinvolta in un incidente stradale, il 18 gennaio 1992, e per la quale il padre, Beppino Englaro, chiede da anni che vengano interrotti i trattamenti che la tengono in vita.

La sentenza della Cassazione ribalta così la richiesta del Sostituto Procuratore Generale della Cassazione Giacomo Caliendo che aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato dal padre della giovane. L'Alta corte invece lo ha accolto e ha rimandato il caso al giudice della Corte d'Appello di Milano perché si pronunci nel caso specifico sull'esistenza o meno dei criteri stabiliti per consentire il distacco del sondino nasogastrico. Per il legale del padre di Eluana, l'avvocato Vittorio Angiolini, si tratta di «uno spiraglio» per l'accoglimento dell'istanza di cessazione dell'accanimento terapeutico. Visto che il quadro clinico di Eluana parla di «stato vegetativo persistente e permanente».
Il 4 ottobre scorso, quando il Procuratore Generale della Cassazione, Giacomo Caliendo, aveva chiesto di non staccare alla ragazza il sondino nasogastrico, poiché questo «non rientra nei casi di accanimento terapeutico», Beppino Englaro aveva ribadito alla dire ciò che sostiene da 15 anni: «Andrò avanti per la libertà di mia figlia». Il padre della giovane aveva ricordato come ci fosse «un "patto di sangue" chiaro nella mia famiglia, che riguarda, ovviamente, anche Eluana: se altri, ossia magistrati o medici, avessero disposto della nostra vita, saremmo intervenuti. ecco perché - aveva concluso - non posso non andare fino in fondo».

«Una drammatica storia che sembra non avere fine», è il commento di Tommaso Pellegrino, deputato verde e primo firmatario di una proposta di legge sul consenso informato e contro l'accanimento terapeutico, a proposito del nuovo processo previsto dalla Corte di Cassazione, per il caso di Eluana Englaro. «La tragedia di Eluana e della sua famiglia - prosegue Pellegrino - è la riprova che è urgente colmare il vuoto legislativo esistente e che bisogna procedere celermente all'approvazione della legge sul testamento biologico. Alleviare le sofferenze del malato deve essere l'obiettivo di tutti». Per il parlamentare del Sole che ride, «dobbiamo arrivare a una legge che non preveda alcun sistema coercitivo. Quella sul testamento biologico - conclude - va appunto in questa direzione: è un atto di civiltà che tutela i diritti di chi vive in una situazione di irreversibile sofferenza».

Contenti per il pronunciamento della Cassazione che stabilisce un nuovo principio in questi casi, Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni, la Consulta di bioetica, l'associazione di consumatori Aduc. Mentre per Isabella Bertolini, deputata di Forza Italia, la sentenza istituisce un «pericoloso precedente». Per la senatrice teodem Paola Binetti membro della commissione sanità di Palazzo Madama il caso di Eluana è sicuramente «drammatico ed è esemplare come i genitori si prendano cura della figlia». Ma la ragazza deve comunque morire «di morte naturale».

«Sembra che la figlia, a suo tempo, abbia manifestato la volontà di non essere mantenuta in vita - ricorda la Binetti - e questi genitori vogliono agire nel rispetto della legge». Per questo, aggiunge, «resto in attesa della decisione della magistratura, ma a mio parere nulla deve essere fatto per accelerare la morte». Per la Binetti compito dei medici «è quello di contrastare la morte e mantenere accese e ben funzionanti le unità speciali di assistenza protratta».

Pubblicato il: 16.10.07
Modificato il: 16.10.07 alle ore 17.06
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Old 16-10-2007, 19:26   #2
ania
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fonte:
http://www.repubblica.it/2007/10/sez...eutanasia.html
Quote:
Cassazione, nuovo processo per Eluana
"Ecco quando si può staccare la spina"
La ragazza è in coma da 15 anni, il padre denuncia l'accanimento
I paletti dei giudici: coma vegetativo e chiara volontà del malato

Soddisfatta la vedova di Piergiorgio Welby: "Ora il Parlamento si occupi del testamento biologico"
La Cei ribadisce la contrarietà della Chiesa: "La vita va difesa sempre, fino alla fine"


ROMA - La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo per il caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 15 anni e per la quale il padre chiede la sospensione dell'alimentazione artificiale. Ribaltando la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Giacomo Caliendo che aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato dal padre della ragazza.

A decidere sarà sempre la Corte d'appello di Milano, ma una diversa sezione rispetto a quella che si è pronunciata per il no al distacco del sondino alla ragazza.

La Corte ha deciso che il giudice può, su istanza del tutore, autorizzare l'interruzione soltanto in presenza di due circostanze concorrenti: che sia provata come irreversibile la condizione di stato vegetativo e che sia accertato che il convincimento etico di Eluana avrebbe portato a tale decisione se lei fosse stata in grado di scegliere di non continuare il trattamento.

"Ove l'uno o l'altro presupposto non sussista, il giudice deve negare l'autorizzazione - sottolinea ancora la Cassazione - dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa".

A rendere l'importanza del pronunciamento dell'Alta Corte sono le parole del legale di Beppino Englaro, il padre di Eluana, l'avvocato Vittorio Angiolini. "La Cassazione - ha chiarito - ha messo un bel paletto a tutela di chi si trova nelle condizioni di Eluana: quelle di chi ha avuto un trauma grave non superato con la rianimazione e che, in base alle sue convinzioni, mai avrebbe voluto essere mantenuto in vita in uno stato vegetativo. La Suprema Corte, con una decisione apripista, fissa le condizioni alle quali il giudice può e deve ordinare lo stop alla somministrazione di trattamenti sanitari nei confronti di chi non è più in grado di esprimere la propria volontà".

Una scelta che ribalta una sentenza pronunciata appena due anni fa, quando la Cassazione aveva dichiarato inammissibile il ricorso del padre della ragazza, che chiedeva il distacco delle macchine che tengono in vita la ragazza in stato di coma vegetativo. Adesso questa nuova pronuncia potrebbe cambiare le cose.

Il pronunciamento dell'Alta corte ha inevitabilmente riaperto il dibattito sull'eutanasia, riproponendo gli schieramenti favorevoli e contrari. La chiesa cattolica, per bocca di monsignor Betori, segretario della Conferenza episcopale italiana, ha ricordato la sua ferma contrarietà: "Noi vescovi ribadiamo la difesa della vita sempre, fino alla sua naturale conclusione e il riconoscimento dell'idratazione indotta come diritto della persona alla vita e non come accanimento terapeutico".

Soddisfatta del verdetto della Cassazione sul caso di Eluana, è invece Mina Welby, la vedova di Piergiorgio Welby, il malato terminale al centro lo scorso anno di un lungo caso. A suo avviso "rappresenta un nuova importante vittoria nella battaglia per riaffermare la volontà di chi non è più capace di esprimersi e lo fa attraverso un tutore che in questo caso è il padre della giovane". "Non parlerei di evento storico - ha aggiunto - ma mi auguro che questo pronunciamento possa essere un aiuto, affinché il Parlamento affronti con concretezza il tema del testamento biologico".

Posizioni divergenti, infine, anche tra gli esperti di bioetica. Secondo Demetrio Neri, membro del Comitato nazionale di bioetica (Cnb), si tratta di una sentenza "importante che apre una strada", mentre per Adriano Pessina, direttore del Centro di Bioetica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore è una decisione che "suscita diverse e gravi perplessità".

(16 ottobre 2007)

Quote:
"Morire dev’essere come addormentarsi dopo l’amore, stanchi, tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa".
Pier Giorgio Welby
*

Ania

Ultima modifica di ania : 16-10-2007 alle 19:44.
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Old 16-10-2007, 19:34   #3
morg79
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potremmo parlarne per secoli...personalmente non so se sia giusto difendere la vita a tutti i costi..specie quando questa diviene morte continua.
ovviamente rispetto il parere della chiesa.
forse ragiono cosi perchè è capitato ad una persona a me vicina..e l'agonia fu così brutta da far sperare che finisse al piu presto.DURò PER ANNI.
non so se sia giusto ma parlando col cuore,si finisce sempre per desiderare che la sofferenza sia breve..anche se questo è immorale..e non è per cattiveria OVVIAMENTE.
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Old 16-10-2007, 21:17   #4
francoisk
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se si può essere liberi di sposarsi in coma, non vedo perchè non si potrebbe decidere di voler morire...
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Old 17-10-2007, 16:35   #5
ania
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LE CRITICHE ALL'INDOMANI DEL PRONUNCIAMENTO DELLA SUPREMA CORTE
L'Osservatore contro la Cassazione:
«Inaccettabile la sentenza su Eluana»

Per il quotidiano inammissibile il «relativismo dei valori» che riguardano la conservazione o meno della vita



CITTA' DEL VATICANO - «La vita va difesa in ogni suo momento» poiché «sulla vita stessa, e sulla sua interruzione, nessun uomo ha alcuna signoria». Il giorno dopo la sentenza-svolta della Cassazione sul caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 15 anni e per la quale il padre si sta spendendo da tempo per poter interrompere le cure, l'Osservatore Romano condanna la sentenza che fissa le circostanze in cui si può autorizzare la «dolce morte».

«RELATIVISMO DI VALORI» - «Nel caso specifico della sentenza della Cassazione - osserva il quotidiano d’Oltretevere - è inaccettabile il relativismo dei valori, soprattutto se questi riguardano la conservazione o meno della vita. Accettare, pure nel vuoto legislativo, una tale posizione, significa orientare fatalmente il legislatore verso l’eutanasia. Secondo il quotidiano vaticano, inoltre, «introdurre il concetto di pluralismo dei valori significa aprire una zona vuota dai confini non più tracciabili».

IRREVERSIBILITA' - «Nessun esperto - chiosa il quotidiano della Santa Sede - potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l’irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva». In merito alla volontà espressa da Eluana, prima dell'incidente che ha provocato il coma, l'organo informativo del Vaticano sottolinea che «la dichiarazione di un momento non può evidentemente essere presa a parametro per presumere la volontà di una persona riguardo a scelte come quelle che riguardano la contrarietà o meno ad un trattamento che fra l’altro si pone al limite fra terapia e nutrizione».


17 ottobre 2007
fonte:
http://www.corriere.it/cronache/07_o...ervatore.shtml

Ultima modifica di ania : 17-10-2007 alle 16:37.
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Old 17-10-2007, 18:02   #6
morg79
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e che ci volevamo aspettare...ci sono troppe opinioni contrastanti,scaturenti da realtà troppo diverse per valori e modo di pensare.
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Old 18-10-2007, 09:29   #7
ania
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La Cassazione: «Nuovo processo per Eluana»
Svolta a Roma La suprema corte si pronuncia sulla ragazza in coma da 15 anni: il paziente ha dei diritti che vanno rispettati.
Compreso quello di morire

C. L.
Roma

La corte di cassazione riapre il caso di Eluana Englaro, la giovane di Lecco in coma vegetativo da 15 anni.
I giudici di piazza Cavour hanno infatti bocciato la sentenza con cui, il 16 dicembre dello scorso anno, la corte d'appello di Milano si era pronunciata contro la possibilità di staccare il sondino gastrico che mantiene in vita la ragazza.
La richiesta era stata avanzata dal padre di Eluana, Beppino Englaro, che da anni chiede di poter lasciar morire la figlia, convinto che l'alimentazione artificiale sia solo una forma di accanimento terapeutico.
Una convinzione, quest'ultima, respinta ieri dalla suprema corte, per la quale il sondino va considerato un trattamento sanitario (e non una cura) e in quanto tale del tutto legittimo.
Ma, per la prima volta, i giudici sottolineano anche l'importanza della volontà del paziente.
Per la cassazione, infatti, i giudici della corte d'appello hanno sbagliato non approfondendo nel modo dovuto quali fossero le convinzioni di Eluana quando era cosciente in merito al suo mantenimento o meno in vita in caso di coma.
Per la cassazione, dunque, staccare la spina si può, a patto però che si verifichino due precise condizioni: che lo stato vegetativo sia accertato clinicamente e senza alcun dubbio come irreversibile e che sia verificato, sulla base di elementi del vissuto del paziente, della sua personalità e dei suoi convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che, quando era cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.
Ma dalla suprema corte arriva anche un invito al parlamento a colmare un vuoto legislativo divenuto ormai intollerabile, la stessa necessità già sottolineata in passato dalla stessa cassazione e dalla corte costituzionale.

E' «un sussulto di umanità e di libertà verso una vittima sacrificale del codice deontologico dei medici e della legge», è stato il commento di Beppino Englaro alla decisione della cassazione, mentre il ministro della Salute Livia Turco ha parlato di «sentenza innovativa e equilibrata».
Su un punto non ci sono dubbi.
La decisione dei giudici di piazza Cavour apre di fatto una nuova e importante strada a quanti chiedono, in nome del rispetto e della dignità della persona, di poter mettere fine alla vita di chi si trova in una situazione simile a quella di Eluana.
Al punto che i giudici hanno fatto propria l'esigenza di garantire una tutela della volontà del paziente seppure in mancanza di una legge in materia.
Anche in tale situazione di vuoto normativo, scrivono infatti, occorre dare un'«immediata tutela» al «valore primario ed assoluto dei diritti coinvolti» in una situazione così drammatica.
E qui per la prima volta la cassazione introduce un concetto nuovo per un'aula di tribunale, quello del diritto del paziente a morire.
«Allorché il rifiuto» delle terapie «sia informato, autentico e attuale - osserva infatti la suprema corte - non c'è possibilità di disattenderlo in nome di un dovere di curarsi come principio di ordine pubblico».
Da qui la convinzione espressa dai giudici che lo stop alle terapie «anche quando conduce alla morte, non può essere scambiato per un'ipotesi di eutanasia, ossia per un comportamento che intende abbreviare la vita, causando positivamente la morte, esprimendo piuttosto tale rifiuto un atteggiamento di scelta, da parte del malato, che la malattia segua il suo corso naturale».
Resta, a questo punto, aperta quella che è forse la difficoltà più grande: la possibilità di accertare la condizione di stato vegetativo irreversibile, come richiesto dalla cassazione per poter autorizzare la fine del trattamento terapeutico.
Una condizione, secondo molti esperti, impossibile da certificare con certezza.
fonte:
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano...007/art29.html

Ultima modifica di ania : 18-10-2007 alle 09:46.
ania è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-10-2007, 09:32   #8
ania
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Quote:
Intervista all'ex garante della privacy Stefano Rodotà: «Bene i giudici della Cassazione, sentenza importante»
«Al centro la persona e la sua idea di dignità»
I giudici aprono al riconoscimento del testamento biologico senza però escludere altre forme per accertare la volontà del paziente

Eleonora Martini

«Una sentenza di grande rilievo di cui il legislatore non potrà non tenere conto».
L'ex garante della privacy Stefano Rodotà vuole leggere «con grande attenzione ogni parola delle 60 pagine» scritte dalla corte di Cassazione.
Intanto però considera alcuni punti molto importanti, anche oltre la pur emblematica vicenda di Eluana Englaro sul cui caso i «giudici hanno ritenuto non conforme ai principi di diritto il ragionamento fatto dalla Corte d'Appello di Milano».
La Suprema Corte «rimette al centro la volontà del paziente anche quando non è espressa in modo testamentario ma viene ricostruita attraverso la sua personalità, il suo stile di vita, la sua personale idea di dignità».
E i giudici hanno anche detto in modo «limpido» che l'alimentazione e l'idratazione artificiali con sondino nasograstrico sono da considerarsi «indubbiamente» trattamenti sanitari.
Al punto che la Cassazione riconosce la possibilità di autorizzare la rimozione anche con l'ausilio della sedazione.

Ecco, questi sono punti sui quali si dibatte da mesi e che hanno di fatto bloccato in senato l'iter della legge sul testamento biologico.
La Chiesa insiste molto sul fatto che il sondino vada invece considerato un semplice sostegno vitale, quindi non può essere rifiutabile.
È una posizione non sostenibile e smentita dalla comunità scientifica internazionale e anche da una commissione ministeriale nominata da Veronesi quando era ministro.
Ora la Cassazione aggiunge correttamente che in sé l'uso del sondino nasogastrico non implica accanimento terapeutico, perché non è detto che ciò sia vero sempre.

Infatti i giudici riconoscono la centralità della personalità del paziente, del suo stile di vita, dei suoi convincimenti personali, in sostanza della sua personale idea di dignità.
Questa è una novità?
È una novità che però non fa altro che recepire correttamente l'indicazione costituzionale dell'articolo 32 che è come diceva Calamandrei una norma presbite, con la capacità cioè di guardare lontano.
Quell'articolo stabilisce che in nessun caso la legge può imporre trattamenti che siano in contrasto con il rispetto della persona umana.
Neppure all'unanimità il legislatore potrebbe prevalere sulla volontà del paziente.
Qualcosa che si riassume nell'autonomia della persona e nel rispetto della sua dignità.

Allora quali scenari apre la sentenza?
Apre al riconoscimento pieno del testamento biologico.
Perché la Cassazione ci dice che già oggi, anche senza un atto formalizzato come le dichiarazioni anticipate di fine vita, è sempre possibile ricostruire attraverso gli stili di vita e la personalità del paziente che si trova in uno stato vegetativo permanente, la sua volontà di non accettare questo tipo di trattamento.
A maggior ragione quindi deve essere accettata una linea legislativa che leghi questa scelta a un atto testamentario volontario.

La corte insomma va oltre, riconoscendo la volontà pregressa del paziente anche quando non è espressa in modo esplicito.
Sì, e la legge sul testamento biologico rispetto a questo corretto ragionamento potrebbe assumere un valore restrittivo e ammettere che si possa interrompere il trattamento soltanto se l'interessato ha esplicitamente manifestato questa volontà in un documento.
Insomma questa lettura della Cassazione dà ragione a quanti come me hanno sempre pensato che - sia pur ritenendo necessaria una legge ad hoc per evitare eventuali controversie - essa però non può essere intesa e strutturata in modo da ritenere limitata la volontà della persona.
Una legge non deve precludere cioè la possibilità di accertare che la persona manifesti la sua volontà in forme diverse.
E questa è un'altra indicazione di cui il senato, che sta discutendo la legge, deve tener conto.

La sentenza fa anche chiarezza su cosa è l'eutanasia quando afferma che «il rifiuto delle terapie, anche quando conduce alla morte, non può essere scambiato per un'ipotesi di eutanasia».
Questo è un altro passaggio molto significativo: il rifiuto di cure non è eutanasia, ma legittimo diritto di autodeterminazione riconosciuto dalla Costituzione e fondato sul principio del consenso informato.
Che, vorrei ricordare, nasce con la Carta di Norimberga del '46 durante il processo ai medici nazisti.
Quindi il consenso informato non è affatto il risultato di un'attitudine permissiva, ma viene invece dall'affermazione della libertà della persona come unico presidio della sua dignità e del rifiuto di tutto ciò che con essa è ritenuto incompatibile.

La responsabilità del medico, per la Cassazione, cessa davanti alla volontà espressa dal paziente...
Prima dell'introduzione del consenso informato il paziente era puro oggetto della volontà del medico.
Nel momento il cui si introduce quel principio nasce un nuovo soggetto morale, il paziente, che ritorna al centro della relazione col medico.

Un tutore nominato dal giudice e non scelto dalla persona può avere titolo per intervenire in scelte così intime e private?
In generale, è giusto che lo stato si addentri in una sfera così privata della persona?
Lo so, questo è un problema, è il punto che mi aveva convinto ad accettare l'idea del fiduciario indicato dallo stesso interessato.
Il curatore speciale ha senso quando la persona è sola oppure ci siano dei dubbi che i familiari possano intervenire per tutelare i propri interessi anziché quelli della persona che in quel momento si trova in stato vegetativo permanente.
Ma questa sentenza va oltre perché non ha indicato chi deve decidere in un caso come quello di Englaro ma indica le condizioni che si devono verificare affinché si possa decidere di interrompere il trattamento.
fonte:
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano...007/art27.html

Ultima modifica di ania : 18-10-2007 alle 09:47.
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Old 18-10-2007, 09:39   #9
ania
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Quote:
L'Osservatore Romano detta legge alla Cassazione

Altra ingerenza del Vaticano sulle decisioni della giustizia italiana.
«È inaccettabile il relativismo dei valori, soprattutto se questi riguardano la conservazione o meno della vita».
Così l'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, commenta la sentenza della Cassazione che ieri ha deciso di consentire un nuovo processo sul distacco del sondino nasogastrico ad Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo dal 1992 a seguito di un incidente stradale.


«Accettare, pure nel vuoto legislativo, una tale posizione - scrive il giornale vaticano -, significa orientare fatalmente il legislatore verso l'eutanasia.
Di più: introdurre il concetto di pluralismo dei valori significa aprire una zona vuota dai confini non più tracciabili.
Significherebbe attribuire appunto ad ognuno una potestà indeterminata sulla propria esistenza dalle conseguenze facilmente immaginabili, anche solo ragionando dal punto di vista etico».

L'Osservatore Romano ricorda le motivazioni della sentenza della Cassazione: il diritto all'autodeterminazione terapeutica del paziente, secondo la suprema corte, non incontra alcun «limite» anche nel caso in cui ne consegua «il sacrificio del bene della vita», poichè lo Stato italiano riconosce il pluralismo dei valori; lo stato di irreversibilità della sua condizione, «secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti».

«Premesse - sottolinea - che appaiono evidentemente confutabili.
Nessun esperto potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l'irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva.
Sulla volontà di Eluana, poi, l'arbitrarietà appare palese.
La dichiarazione di un momento non può evidentemente essere presa a parametro per presumere la volontà di una persona riguardo a scelte come quelle che riguardano la contrarietà o meno ad un trattamento che fra l'altro si pone al limite fra terapia e nutrizione».

«Dalla Cassazione una sentenza orientata al relativismo»: questo il titolo scelto dall'"Osservatore Romano" nell'articolo dedicato alla sentenza sul caso Eluana Englaro.
Per il quotidiano d'Oltretevere le «premesse» della Suprema Corte «appaiono evidentemente confutabili».
«Nessun esperto - chiosa il quotidiano vaticano - potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l'irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva».


Pubblicato il: 17.10.07
Modificato il: 18.10.07 alle ore 9.25
fonte:
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=69771
ania è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-10-2007, 11:29   #10
Ziosilvio
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vuvuvù unità punto it
Ah, ecco: volevo ben dire che la Suprema Corte si facesse mettere i piedi in testa da un giornale straniero...
D'altronde, conosciamo la storiella del militante di AN che salva il bambino dal leone

Tornando in topic: ho provato a leggere l'articolo originale di Repubblica, ma non ci ho capìto gran che.
Mi pare che la Cassazione non consideri l'alimentazione mediante sondino come "accanimento terapeutico"; e fin qui niente di strano.
Poi, aggiunge che a dare l'autorizzazione a staccare la spina può in determinate circostanze essere il semplice tutore e non solo il curatore legale della volontà: dico bene?

Quanto alle "premesse evidentemente confutabili" e alle "conseguenze facilmente immaginabili" di cui parla l'Osservatore romano:
È buona norma, nella letteratura scientifica, evitare frasi come "è ovvio che", "si mostra facilmente che", eccetera.
Questo perché, ciò che è ovvio e facile per l'autore, può non esserlo affatto per il lettore.
Per cui, usando queste forme, si accorcia sì l'articolo, ma si rischia di dare del cretino a chi lo legge.
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Ubuntu è un'antica parola africana che significa "non so configurare Debian" Chi scherza col fuoco si brucia.
Scienza e tecnica: Matematica - Fisica - Chimica - Informatica - Software scientifico - Consulti medici
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Ziosilvio è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-10-2007, 12:42   #11
Encounter
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L'Avatar di Encounter
 
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Messaggi: 383
Onestamente non capisco come il vaticano possa intromettersi a tal punto.
Sadismo?
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Old 18-10-2007, 12:57   #12
Onisem
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L'Avatar di Onisem
 
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Qualcuno dica al clero dell'Osservatore Romano che è proprio sul relativismo (due palle...) che si fondano civiltà e democrazia. La religione e l'etica non sono la fisica e la matematica (e magari pure lì...), non sono regole universali.
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 18-10-2007, 13:41   #13
Fil9998
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L'Avatar di Fil9998
 
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Originariamente inviato da francoisk Guarda i messaggi
se si può essere liberi di sposarsi in coma, non vedo perchè non si potrebbe decidere di voler morire...
già...

anzi... di smettere di essere alimentati forzosamente...




imho la questione è sempre la stessa:

preti e credenti osservanti desiderano non usufruire di alcune possibilità ??

bene NON NE USUFRUISCANO!

non capisco perchè e con quale arroganza pretendano di imporre agli altri le loro idee.

del resto resta da chiarire pure come possano accettare l'8 x 1000 di chi non glielo ha espressamente devoluto...


se proprio vogliamo parlare di relativismo... parliamo di relativismo fiscale ...
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Old 18-10-2007, 15:44   #14
morg79
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Qualcuno dica al clero dell'Osservatore Romano che è proprio sul relativismo (due palle...) che si fondano civiltà e democrazia. La religione e l'etica non sono la fisica e la matematica (e magari pure lì...), non sono regole universali.
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Old 18-10-2007, 17:35   #15
LucaTortuga
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"la dichiarazione di un momento non può evidentemente essere presa a parametro per presumere la volontà di una persona.."
In bocca a chi considera cosa buona e giusta innaffiare un bimbo in fasce per poi considerarlo aderente volontario e vitalizio della propria setta religiosa, questa dichiarazione ha, quantomeno, del ridicolo.
Ancora di più se consideriamo che, sempre secondo la medesima setta, un semplice "lo voglio" è sufficiente a legare due persone per la vita in modo indissolubile.
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"Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità" (Alexander S. Neill, «Summerhill», 1960).

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Old 18-10-2007, 19:31   #16
strat09
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IRREVERSIBILITA' - «Nessun esperto - chiosa il quotidiano della Santa Sede - potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l’irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva»


già già perchè la neurologia si studia sul diario segreto dell'adolescenza...

ma quante se ne inventano pur di tirare un po' d'acqua al loro mulino
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"Non sono narcisista, nè egoista. Se fossi vissuto nell'antica Grecia non sarei stato Narciso". "E chi saresti stato?". "Giove"
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Old 18-10-2007, 19:35   #17
morg79
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In bocca a chi considera cosa buona e giusta innaffiare un bimbo in fasce per poi considerarlo aderente volontario e vitalizio della propria setta religiosa, questa dichiarazione ha, quantomeno, del ridicolo.
Ancora di più se consideriamo che, sempre secondo la medesima setta, un semplice "lo voglio" è sufficiente a legare due persone per la vita in modo indissolubile.
già l'ho detto in un post...ma che ci volevamo aspettare..è ovvio che esprimano questo tipo di pareri in qunto..sono la chiesa..c'è troppa differenza di valori,di modi di vedere la vita ..ovviamente non approvo il fatto che secondo loro...i loro valori debbano essere assoluti e come tali,imposti a tutta la società.
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Old 18-10-2007, 20:06   #18
Fil9998
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secondo loro...i loro valori debbano essere assoluti e come tali,imposti a tutta la società.
tratto che li associa a forme totalitariste di governo, incompatibili con l'ordinamento repubblicano.

si potrebbe esportare un po' di democrazia...
ma haimè ... non ci son più i savoia di una volta, una cosa UNA almeno la fecero giusta. Quella soltanto e manco fino in fondo.
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Old 18-10-2007, 20:12   #19
morg79
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tratto che li associa a forme totalitariste di governo, incompatibili con l'ordinamento repubblicano.

si potrebbe esportare un po' di democrazia...
ma haimè ... non ci son più i savoia di una volta, una cosa UNA almeno la fecero giusta. Quella soltanto e manco fino in fondo.
quoto
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Old 18-10-2007, 20:23   #20
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Qualcuno dica al clero dell'Osservatore Romano che è proprio sul relativismo (due palle...) che si fondano civiltà e democrazia. La religione e l'etica non sono la fisica e la matematica (e magari pure lì...), non sono regole universali.
Ma sono regole di senso comune...
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Tre siti interessanti....se vi và:Ferrara Tuning Club-Ferrara Forum-Grande Punto Club
Tarapia tapioco! Brematurata la Supercazzola o scherziamo?
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.(W.A)
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