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Old 13-08-2005, 09:32   #1
Lucio Virzì
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L'Iraq non tira piü

"IRAN, non escludo l'uso della forza"
E nel frattempo l'FBI comincia a mettere in giro voci su attentati *commemorativi* dell'11/9



http://www.repubblica.it/2005/g/sezi...bushforza.html
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Old 13-08-2005, 09:50   #2
CYRANO
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Beh io mi aspetto un bel " iranian tour 2005-2006 "...

vedremo...

comunque prima o poi le nazioni dove " portare la democrazia" finiranno...



Ciaozzz
__________________
FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 13-08-2005, 10:07   #3
matrizoo
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Quote:
Originariamente inviato da CYRANO
Beh io mi aspetto un bel " iranian tour 2005-2006 "...

vedremo...

comunque prima o poi le nazioni dove " portare la democrazia" finiranno...



Ciaozzz
quando finiranno arriveranno gli alieni, vogliamo non portarla anche a loro?
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Old 13-08-2005, 10:30   #4
sempreio
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L'Avatar di sempreio
 
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Città: spero ancora per poco in italia
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Quote:
Originariamente inviato da Lucio Virzì
"IRAN, non escludo l'uso della forza"
E nel frattempo l'FBI comincia a mettere in giro voci su attentati *commemorativi* dell'11/9



http://www.repubblica.it/2005/g/sezi...bushforza.html

be una guerr contro l' iran la vedo positiva, anche un bambino capirebbe che vogliono costruire centrali atomiche per produrre armi atomiche, con tutto il petrolio che hanno potrebbero dare energia a tutta l' europa per 50 anni

il problema che stavolta non penso che gli stati uniti vogliano farcela fare a noi la guerra
sempreio è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 10:38   #5
Marlex
Member
 
L'Avatar di Marlex
 
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Torino
Messaggi: 203
PAX AMERICANA ???



il discorso è parecchio triste... per non dire "preoccupante"...

il programma per il "Nuovo Secolo Americano" stilato nel 2000 (notare, un anno prima dell'11 settembre...) si sta attuando in ogni sua tappa...

consiglierei a tutti di scaricare e LEGGERE questo programma, infatti è di pubblico dominio ("strano" non averne MAI sentito parlare nei vari TG... ) :

http://www.newamericancentury.org/Re...asDefenses.pdf

cito alcuni passi interessanti:

Quote:
"Over the long term, Iran may well prove as large a threat to U.S. INTERESTS in the Gulf as Iraq has."
(pag.17)
oppure:

Quote:
"We cannot allow North Korea, Iran, Iraq or similar states to undermine American leadership, intimidate American allies or threaten the American homeland itself. The blessings of the American peace, purchased at fearful cost and a century of effort, should not be so trivially squandered."
(pag.75)
in sostanza, mantenimento della "PAX AMERICANA" A TUTTI I COSTI attraverso l'apertura ed il mantenimento simultaneo di MOLTEPLICI FRONTI DI GUERRA al fine di confermare e rafforzare gli INTERESSI AMERICANI in Medio Oriente...
...è tutto scritto, non sono noccioline...

ora io ho sinceramente PAURA di un paese con una simile politica estera, ed esserne ufficialmente Alleato mi fa ANCORA PIU' PAURA...

preferirei tanto (e credo fermamente sarebbe stato possibile) che i governanti della nazione con il più devastante potenziale bellico mondiale parlassero in questi termini:

Quote:
"Di quale pace sto parlando? Quale tipo di pace cerchiamo? Non una Pax Americana imposta al mondo dalle armi belliche dell'America. Non la pace della tomba o della sicurezza dello schiavo.
Io parlo di una pace vera, di quel tipo di pace che fa sì che la vita sulla terra valga la pena di essere vissuta, di quel tipo di pace che permette a uomini e a nazioni di crescere e di sperare e di costruire una vita migliore per i loro figli. Non solo pace per gli americani ma pace per tutti gli uomini e tutte le donne. Non solo pace per il nostro tempo ma pace per ogni tempo.

...

Parlo quindi di pace come del fine razionale di uomini razionali. Mi rendo conto che il perseguimento della pace non è drammatico quanto il perseguimento della guerra e che, spesso, le parole di chi persegue la pace cadono nel vuoto. Non esiste però compito che sia più urgente.

...

Punto primo: esaminiamo il nostro atteggiamento nei confronti della pace stessa. Troppi di noi ritengono che la pace sia impossibile. Troppi pensano che sia irreale. Ma questo modo di pensare è pericoloso e disfattista e porta alla conclusione che la guerra è inevitabile, che l'umanità è destinata, che siamo in balia di forze che non possiamo controllare.
Non dobbiamo accettare una visione del genere. I nostri problemi sono creati dall'uomo. Di conseguenza, possono essere risolti dall'uomo. E l'uomo può essere grande quanto lo desideri. Non esiste un problema del destino umano che possa prescindere dagli esseri umani. La ragione e lo spirito umani spesso sono riusciti a risolvere ciò che apparentemente sembrava insolvibile. E noi crediamo che questo possa accadere anche in questo caso.

Non mi riferisco al concetto assoluto e infinito di pace e di buona volontà di cui sognano alcuni fanatici o di cui si nutrono certe fantasie. Non nego il valore delle speranze e dei sogni, però non dimentichiamo che rendendo tale concetto il nostro unico ed immediato obiettivo siamo destinati allo scoraggiamento e all'incredulità.

Cerchiamo invece di concentrarci su una pace più pratica e più raggiungibile, basata non su un'improvvisa rivoluzione nella natura umana ma su una graduale evoluzione nelle istituzioni umane, su una serie di azioni concrete e di accordi effettivi nell'interesse di tutte le persone coinvolte. Non esiste un'unica, semplice soluzione per raggiungere questo tipo di pace, nessuna formula magica o grandiosa da adottare da una o due potenze. La pace vera deve essere il prodotto di molte nazioni, la somma di molti atti. Deve essere dinamica e non statica, deve poter mutare per riuscire ad affrontare, di volta in volta, le sfide poste da ogni nuova generazione. Perché la pace è un processo, un modo per risolvere i problemi.

Con una pace di questo tipo, continueranno ad esserci litigi e interessi conflittuali, così come avviene all'interno di famiglie e di nazioni. La pace mondiale, come la pace all'interno di una comunità, non prevede che ogni persona ami il suo prossimo: implica unicamente vivere gli uni accanto agli altri tollerandoci reciprocamente, trovare alle nostre dispute delle soluzioni giuste e pacifiche. E poi la storia ci insegna che le inimicizie tra le nazioni, così come tra le persone, non durano all'infinito. Per quanto fisso possa essere ciò che ci piace e ciò che odiamo ora, le maree del tempo e degli eventi spesso portano cambiamenti sorprendenti nelle relazioni tra nazioni e persone.

Quindi perseveriamo. La pace non deve essere impraticabile e la guerra non deve essere inevitabile. Definendo in maniera più chiara il nostro obiettivo, rendendolo più gestibile e meno remoto, possiamo aiutare tutti a vederlo, a trarre fiducia da esso, a muoverci verso di esso in maniera irresistibile.

...

In breve, sia gli Stati Uniti che i suoi alleati hanno un reciproco e profondo interesse in una pace giusta e vera e nel fermare la corsa agli armamenti. Giungere ad un accordo in tal senso è negli interessi dell'Unione Sovietica come dei nostri. Possiamo credere che persino le nazioni più ostili possano accettare e rispettare gli obblighi che conseguirebbero ad un trattato - e solo tali obblighi - perché anche nei loro interessi.

Quindi, non chiudiamo gli occhi di fronte alle nostre differenze. Ma rivolgiamo anche la nostra attenzione verso i nostri interessi comuni e i mezzi tramite i quali è possibile risolvere queste differenze. E, se non riusciamo a risolvere le nostre differenze, perlomeno contribuiamo a rendere il mondo sicuro nella sua diversità.

Perché, in ultima analisi, ciò che essenzialmente ci accomuna tutti è il fatto di abitare su questo piccolo pianeta. Respiriamo tutti la stessa aria. Abbiamo tutti a cuore il futuro dei nostri figli. Siamo tutti mortali.

...

Dobbiamo, quindi, perseverare nella nostra ricerca della pace, sperando che dei cambiamenti costruttivi all'interno del blocco comunista possano offrire delle soluzioni che adesso ci sembrano lontanissime. Dobbiamo condurre i nostri affari in modo tale che anche i comunisti abbiano interesse a raggiungere una pace vera. Soprattutto, difendendo gli interessi vitali, le potenze nucleari devono evitare quel genere di confronto che porta l'avversario a scegliere tra ritirarsi in maniera umiliante oppure scatenare una guerra nucleare.

Adottare un tale corso d'azione nell'era nucleare non farebbe che dimostrare il fallimento della nostra politica - o un desiderio di morte collettivo per il mondo. A tale fine, le armi dell'America sono non provocatorie, controllate con grande attenzione, hanno una finalità deterrente, sono capaci di un utilizzo selettivo. Le nostre forze militari lavorano per costruire la pace e addestrate all'autocontrollo. I nostri diplomatici sono stati addestrati per evitare inutili atteggiamenti irritanti e ostilità puramente retoriche.

E' infatti possibile allentare la tensione senza abbassare la guardia. E, da parte nostra, non occorre che ricorriamo alle minacce per dimostrare la nostra risolutezza. Non dobbiamo evitare le trasmissioni estere per timore che la nostra fede venga intaccata. Non desideriamo imporre il nostro sistema a persone che non lo desiderano, ma siamo disposti e in grado di dar vita ad una pacifica competizione con qualsiasi popolo sulla terra.

Nel frattempo, cerchiamo di rafforzare le Nazioni Unite, di aiutarle a risolvere i problemi finanziari, di renderle uno strumento di pace più efficace, di farle divenire un sistema di sicurezza davvero mondiale - un sistema in grado di risolvere le controversie sulla base della legge, di assicurare la sicurezza di grandi e piccoli, di creare le condizioni sotto le quali gli armamenti possano finalmente essere aboliti.

...

Gli Stati Uniti, come il mondo ben sa, non inizieranno mai una guerra. Noi non vogliamo una guerra. Non ci aspettiamo una guerra. Questa generazione di americani ne ha già avuto abbastanza - più che abbastanza - di guerre, odio e oppressione. Noi saremo preparati se altri lo desiderano. Saremo pronti a cercare di porre in freno. Ma faremo anche la nostra parte per costruire un mondo di pace dove i deboli sono sicuri e i forti sono giusti. Non siamo incapaci di fronte a tale compito né pessimisti sulla sua riuscita. Fiduciosi e coraggiosi, continuiamo a lavorare non per costruire una strategia di distruzione ma una strategia della pace."

John F. Kennedy, 10 giugno 1963
purtroppo uno che parlasse così... lo ucciderebbero dopo qualche mese...
__________________
“Oggi ci vogliono due qualità: l’onestà e il coraggio. Quindi l’appello che faccio ai giovani è questo: cercate di essere onesti prima di tutto. La politica dev’essere fatta con le mani pulite! Se c’è qualche scandalo, se c’è qualcuno che dà scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato” ... Sandro Pertini.
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Old 13-08-2005, 10:58   #6
IpseDixit
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Manco sono riusciti a chiudere quella in Iraq
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Old 13-08-2005, 10:59   #7
dupa
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E non dimentichiamoci che dobbiamo invadere la Siria.
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Se buttassimo in un cestino tutto ciò che in Italia non funziona cosa rimarrebbe? Il cestino.
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Old 13-08-2005, 11:12   #8
pippicalzelunghe
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in questo senso, sono un po' preoccupato.....

insomma, l'iran è un po' più "Tosto" dell'iraq, e li la gente non si lamenta di un dittatore feroce...

Diciamo che al 99% ser non attaccano gli Usa, ci pensa israele, ad attaccare, in quanto, non s può permettere che uno stato Arabo disponga della bomba atomica, in medio oriente!!!!
Ciò che mi spaventa è una serie di reazioni a catena moooolto pericolose.....

Speriamo bene....
pippicalzelunghe è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 11:19   #9
Onisem
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Credo che il reperimento dei soldati stia cominciando a diventare un problema negli USA.
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Old 13-08-2005, 11:21   #10
pippicalzelunghe
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insomma voglio pure vedere....
Quanti soldati sono morti in iraq e afganistan?

Troppi direi...

nuove reclute sono difficili da tirare su!!!!
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Old 13-08-2005, 11:30   #11
recoil
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ricordo quel discorso di Kennedy, molto bello

però gli USA credo siano cambiati da allora. non sono sicuro che la maggioranza del paese voglia l'estensione del conflitto all'Iran e dubito che la maggioranza sia contenta della guerra in Iraq ma il presidente Bush è stato rieletto, segno che non è l'unico a pensarla a quel modo

ovviamente mi auguro che non accada niente, magari a causa delle ingenti perdite in Iraq ci penseranno non una ma 100 volte prima di buttarsi in un altro conflitto.

però stavo giusto pensando che l'Iran sta proprio in mezzo a Iraq e Afghanistan, già occupate da forze militari occidentali. ho i brividi al solo pensiero
recoil è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 11:54   #12
LittleLux
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Originariamente inviato da sempreio
be una guerr contro l' iran la vedo positiva, anche un bambino capirebbe che vogliono costruire centrali atomiche per produrre armi atomiche, con tutto il petrolio che hanno potrebbero dare energia a tutta l' europa per 50 anni

il problema che stavolta non penso che gli stati uniti vogliano farcela fare a noi la guerra
Oh, certo, sarebbe utile per fare arrivare il barile di greggio ad oltre 100$ (proprio laddove auspicava bin Laden), utile a destabilizzare ulteriormente l'area, utile a fare uno sgambetto a Russia e Cina (sgambetto che prima o poi verrà restituito), i quali hanno firmato ENORMI contratti commerciali per lo sfruttamento del gas e del petrolio iraniani. Se poi si pensa davvero che una volta che l'Iran avesse la bomba (se mai la farà) la utilizzerebbe davvero...mah...avanti così, che va bene...
LittleLux è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 12:35   #13
*sasha ITALIA*
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Spero almeno che il nostro ridicolo governo stavolta si tiri indietro...
*sasha ITALIA* è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 13:22   #14
Teox82
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Intanto chiediamoci come mai l'Iran non ha rispettato le regole dell'AIEA.Cmq potrebbe non essere una guerra di conquista ma un "semplice"attacco alle installazioni nucleari,come quello a Osirak nel 1981.La situazione è comunque molto molto complicata.
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Membro fondatore dell'Hardware Upgrade Aerospace Group Viva lo StronZio
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Old 13-08-2005, 13:44   #15
Phantom II
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Io mi domanderei anche perchè si fanno i cazziatoni all'Iran di turno, ma si lascia a briglia sciolta chi vende tecnologie potenzialmente destabilizzanti a cani e porci.
Phantom II è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 13:44   #16
Phantom II
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L'Avatar di Phantom II
 
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Originariamente inviato da Teox82
Cmq potrebbe non essere una guerra di conquista ma un "semplice"attacco alle installazioni nucleari,come quello a Osirak nel 1981.
Un'azione come quella su Osirak per me sarebbe guerra.
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Old 13-08-2005, 14:03   #17
Swisström
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Originariamente inviato da recoil
ricordo quel discorso di Kennedy, molto bello

però gli USA credo siano cambiati da allora. non sono sicuro che la maggioranza del paese voglia l'estensione del conflitto all'Iran e dubito che la maggioranza sia contenta della guerra in Iraq ma il presidente Bush è stato rieletto, segno che non è l'unico a pensarla a quel modo

ovviamente mi auguro che non accada niente, magari a causa delle ingenti perdite in Iraq ci penseranno non una ma 100 volte prima di buttarsi in un altro conflitto.


però stavo giusto pensando che l'Iran sta proprio in mezzo a Iraq e Afghanistan, già occupate da forze militari occidentali. ho i brividi al solo pensiero
Ma siete sicuri siano ingenti? si parla di 2000 soldati (http://cryptome.org/mil-dead-iqw.htm) si, ma non dimentichiamoci che si tratta di una guerra... seppur abbastanza "semplice" (almeno nella fase di occupazione del territorio) per le truppe USA sempre di una guerra si tratta, e di guerra fatte sul "territorio" con cosi poche vittime da parte di una parte (scusate il gioco di parole) non me ne vengono in mente.
Swisström è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 14:11   #18
Swisström
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Originariamente inviato da Phantom II
Un'azione come quella su Osirak per me sarebbe guerra.
vabbe... io comunque con una "guerra" come quella sarei sicruamente daccordo

Per chi non sapesse cosa è successo as Osirak (come me :fagiano) ho trovato un bell'articolo tratto dal corriere della sera: http://www.presentepassato.it/Dibatt...ione_opera.htm
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Old 13-08-2005, 14:46   #19
-kurgan-
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Originariamente inviato da pippicalzelunghe
in questo senso, sono un po' preoccupato.....

insomma, l'iran è un po' più "Tosto" dell'iraq, e li la gente non si lamenta di un dittatore feroce...

Diciamo che al 99% ser non attaccano gli Usa, ci pensa israele, ad attaccare, in quanto, non s può permettere che uno stato Arabo disponga della bomba atomica, in medio oriente!!!!
Ciò che mi spaventa è una serie di reazioni a catena moooolto pericolose.....

Speriamo bene....
israele da sola? sarebbe un suicidio.. l'iran è piuttosto grosso, con un territorio montagnoso e difficile, molto popolato e con un esercito numeroso. Israele è armato meglio, ma basterebbe? non credo.. tanto più che mezzo mondo arabo (se non tutto) si butterebbe a pesce dalla parte dell'iran, per non parlare dei terroristi che diventerebbero delle specie di "eroi", con mille volontari pronti a farsi esplodere ovunque. Già con la guerra in iraq in questo senso è stata fatta una cretinata, il terrorismo è aumentato di molto.
non credo che sharon sia così stupido, anzi.. viste le sue ultime mosse lo sto rivalutando parecchio. A suo modo sta arrivando alla pace, di sicuro non vuole neanche lui una guerra suicida che distrugga tutto quanto sta faticosamente costruendo.
-kurgan- è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-08-2005, 14:53   #20
recoil
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Originariamente inviato da Swisström
Ma siete sicuri siano ingenti? si parla di 2000 soldati (http://cryptome.org/mil-dead-iqw.htm) si, ma non dimentichiamoci che si tratta di una guerra... seppur abbastanza "semplice" (almeno nella fase di occupazione del territorio) per le truppe USA sempre di una guerra si tratta, e di guerra fatte sul "territorio" con cosi poche vittime da parte di una parte (scusate il gioco di parole) non me ne vengono in mente.
a me 2000 soldati paiono veramente tanti
certo se pensi alle guerre passate è una cifra "ridicola" ma si tratta pur sempre di un numero notevole.
i morti tra i soldati ci sono tutte le settimane e di solito muoiono per attentati, quindi non in combattimento vero e proprio. è chiaro che è morta una percentuale bassa dei soldati presenti, ma credo che chiunque in Iraq pensi che un giorno o l'altro possa toccare proprio a lui.

io avrei una paura folle ad andarci, sia come lavoratore civile che come soldato...
recoil è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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