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Old 03-05-2005, 15:58   #1
Lucio Virzì
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Andrea Camilleri - Il fascismo che ho vissuto

http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=42390

PALERMO «Gli italiani stanno iniziando a capire chi è Silvio Berlusconi, ma ancora il bicchiere è mezzo pieno. Debbono berlo tutto questo amaro calice, e poi capiranno completamente». Andrea Camilleri commenta così le recenti elezioni che hanno visto il trionfo del centro-sinistra. Con ironia critica, esprime un giudizio disincantato, e inizia così il suo dialogo con l’Unità, nel quale parla di cultura, di storia, di politica, di attualità, di informazione. Delle elezioni. Partendo ovviamente dal suo ultimo libro, che è balzato in testa alle classifiche Privo di titolo, edito da Sellerio.
Con un tema complesso, come abbiamo già raccontato su queste pagine, poiché si tratta di un romanzo storico ambientato nel fascismo. Segno che in Italia il pubblico dei lettori è più attento di quel che si pensi.
La vicenda al centro del nuovo libro è nota, la storia di Luigi Gattuso, un fascista - racconta lo scrittore di Porto Empedocle - ucciso per sbaglio dai suoi durante una rissa in una notte del 1921, e non da un muratore comunista. Camilleri partendo dalla letteratura si interroga sulla verità storica, sulle verità dell’esistenza e sul loro significato.



- Qual è il rapporto di Camilleri con il concetto di verità?

«Non tendo ad una verità assoluta, dogmatica. Credo a verità relative. Ma quando anche la verità relativa viene stravolta ti domandi a cosa devi credere. Riferendoci al libro. Esiste una verità del senso comune, vi è quella processuale, vi è quella storica. Se la verità viene manipolata in verità processuale, a sua volta questa in una verità di comodo, in verità virtuale, allora qual è il filo d’Arianna che ti può servire per muoverti in questo labirinto? Ecco perché la ragione critica ha un valore essenziale, ti dà la possibilità di pensare con la tua testa, di non farti abbindolare dalle manipolazioni e dalle falsificazioni. Di mantenere il tuo spirito libero, critico. La letteratura è uno strumento critico che può aiutare a svelare le verità, a smascherarle. La fantasia narrativa può aiutare a riflettere e capire la realtà che ci circonda. Siccome sono una persona, che si rifà ai fatti quotidiani, richiamo alla mente la tragedia a Bagdad, con l’uccisione di Calipari: tutti sappiamo che ci verrà ammannita una verità parziale (e in questi giorni abbiamo visto quanto parziale e «di parte» sia, ndr) lo sappiamo tutti e non facciamo niente. Ci basta un millesimo di verità in dose omeopatiche. Mi ribello a questa sorte di imposizione. Ritorno sempre a questa faccenda della dittatura. Siamo in un regime mediatico in Italia. Se non fosse così, oggi Enzo Biagi avrebbe la sua trasmissione. Così come Michele Santoro avrebbe la sua. Luttazzi lavorerebbe in tv. Così come lavorerebbero in tv la Guzzanti, Paolo Rossi e tanti altri, che evidentemente hanno creato con il loro spirito libero problemi al potere. Ma qualcuno dalla Bulgaria ha detto che Biagi , Santoro, Luttazzi, non debbono lavorare, e così è. Il diktat è stato rispettato. Queste per me sono limitazioni della democrazia. E c’è talmente fumo negli occhi che ti viene da soffocare».


- Lei è sempre stato molto critico su Berlusconi..

«Guardi, Berlusconi è l’antipolitica, anzi metaforicamente potrei dire che è l’antimateria, ovvero la sua è una politica virtuale, non si occupa dei problemi della gente, quelli reali. Tranne i suoi, ovviamente. Per risolvere i suoi problemi, ha una intera maggioranza che vota in maniera compatta».


- Ma gli italiani hanno espresso un voto netto alle regionali facendo vincere il
centro-sinistra. Hanno compreso la politica di Berlusconi e l’hanno bocciata?

«Gli italiani stanno iniziando a capire Berlusconi, ma non l’hanno ancora capito completamente. La questione è più complessa. Anche la vicenda del regime mediatico non l’hanno ancora compresa a fondo. Il punto è - come dicevo prima- che il bicchiere è mezzo pieno, e debbono berlo tutto questo amaro calice. Solo allora capiranno completamente, ed il vaccino potrà funzionare».


- Si riferisce alla tesi di Indro Montanelli?

«Certo, lasciatelo governare, sino alla fine della legislatura e la sua politica si mostrerà per quel che è. Sarà come un vaccino per gli italiani. Ma la questione, ripeto è più complessa, bisogna aspettare e vedere come andranno le elezioni politiche del prossimo anno, alla fine del mandato di governo di Berlusconi. Lì si vedrà se gli italiani lo hanno capito completamente».


- Il suo «Privo di titolo», continua a suscitare divergenze. Qual è la sua definizione di fascismo e cosa ha rappresentato nella storia d’Italia?

«Il fascismo, malgrado la sistemazione teorica, lo sforzo intellettuale di Gentile, era tutto e il contrario di tutto, era una sorta di blob. Assumeva le forme che era necessario assumere, per abbattere i democratici. Era una dittatura autentica, che ha prodotto tante vittime. Tante persone hanno subito il carcere, e venivano mandate al confino, al duro confino, altro che villeggiatura! Il fascismo si verificò in Italia, quando l’Europa era malata. Estremamente malata. Per fortuna vinsero le democrazie, quelle vere! Ma Lei mi chiedeva una definizione del fascismo. Ebbene, potremmo dire che fu una solenne minchiata. Una atroce minchiata. Il fascismo sarebbe stato grottesco, se non fosse stato tragico. Se non avesse comportato la morte di tanti innocenti, ricordo Matteotti e Gramsci solo per fare qualche esempio, il fascismo sarebbe stata solo una buffonata. Purtroppo invece è stato un evento tragico. Non lo dico solo io, ma anche un signore che è andato dagli ebrei, ed ha parlato del male assoluto».


- Il fascismo, fatto isolato nella storia d’Italia, o atteggiamento mentale che ritorna?

«Guardi, quando appesero Mussolini a Milano, un grande giornalista inglese, scrisse in buona sostanza questi concetti: non l’avete ucciso, potete credere di averlo ucciso, ma per decenni questa sorta di tumore ve lo porterete appresso. Del resto esponenti della tradizione fascista sono diventati ministri della Repubblica».


- Non è la prima volta che affronta il periodo del fascismo. Vi è un'altra sua opera, «La Presa di Makallè» dove spiega in maniera critica i meccanismi psicologici e sociali della costruzione del consenso. Il ruolo della propaganda nella comunicazione e nella politica..

«Ha colto perfettamente il nesso. È una riflessione che avevo già avviato ne La Presa di Makallè, in quel caso mi occupavo in particolare dei meccanismi psico-pedagogici e sociali della costruzione del consenso, della manipolazione delle menti. In quel libro la riflessione si sviluppava all’interno di un cervello di un bambino: ovvero come fosse possibile che un certo tipo di educazione alterasse un cervello, il comportamento di un adolescente, trasformandolo in un assassino. Forse però, il racconto sulla vita sessuale del protagonista del romanzo non è stato compreso, né la metafora che essa rappresentava. In Privo di titolo per non offrire il fianco a facili equivoci, ho evitato ogni riferimento a questi argomenti. Del resto non è una storia che concede divagazioni».


- Racconta però sempre con un stile ironico-critico..

«È il mio stile, impresso nel mio Dna».


- Qualcuno l’ha criticata sostenendo che voleva cambiare il nome di una strada
a Caltanissetta dedicata a Gattuso?

«Siamo seri, si figuri se penso alla strada di Caltanissetta. Questo è provincialismo, di più paesanottismo. Sono frasi senza senso. Hanno criticato, facendo riferimenti alla toponomastica, un libro che non avevano letto. Probabilmente questo è coerente con i loro principi: attaccare senza conoscere, bollare in maniera dogmatica chi la pensa in maniera diversa da loro, senza manco prendersi la briga di informarsi sui contenuti della questione. Comunque non fanno altro che portarmi il carico da undici come direbbe Salvo Montalbano. Allora dico: o scelgono Fini che se ne va dagli ebrei facendo una scelta giusta, o scelgono la polemica sulla strada. La verità è che una parte di loro rimane legata al nome delle strade…».


- Sul piano della struttura che soluzione ha adoperato?

«Questo è un romanzo che si serve di quello che ho sperimentato in altri romanzi, una sorta di assemblaggio di dati, di lettere, di corrispondenza, di ritagli di giornali, tutti inventati di sana pianta. Però qui a differenza de La scomparsa di Patò, vi sono amplissimi squarci narrativi, romanzeschi. C’è una complessità maggiore».

Cosa ne pensate?

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 03-05-2005, 17:09   #2
skywalker77
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Bella intervista, nello stile Camilleri, bella anche la definizione del fascismo "una minchiata"! Semplice tagliente, ma realistica!
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Old 03-05-2005, 19:29   #3
adele97
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Bella intervista, nello stile Camilleri, bella anche la definizione del fascismo "una minchiata"! Semplice tagliente, ma realistica!
Non sono assolutamente d'accordo.Sotto il Duce quasi la totalità degli italiani aderì al fascio.Lo stesso Montanelli, che mai se ne vergognò.
E se ne distaccò lentamente e poi irrimediabilmente al varo delle leggi razziali.
Montanelli era e sarà un grande.
Camilleri lo deve ancora diventare(sostenendo che era una minchiata ha dato del minchione a tutti gli italiani dell'epoca)
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Old 03-05-2005, 20:03   #4
Amu_rg550
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Originariamente inviato da adele97
Non sono assolutamente d'accordo.Sotto il Duce quasi la totalità degli italiani aderì al fascio.Lo stesso Montanelli, che mai se ne vergognò.
E se ne distaccò lentamente e poi irrimediabilmente al varo delle leggi razziali.
Montanelli era e sarà un grande.
Camilleri lo deve ancora diventare(sostenendo che era una minchiata ha dato del minchione a tutti gli italiani dell'epoca)
non pensi che forse gli italiani di allora non avevano altra alternativa che il fascismo?
mio nonno per comprare il pane doveva avere la tessera del partito fascista. se no la cosa era un tantino più problematica....
il fascismo si impose con la forza, non convincendo democraticamente gli italiani.
non si campa di ideali, se non volevi fare la fine di gramsci piegavi la testa al fascismo, che può anche aver avuto dei pregi, ma non può dissociarsi dalla violenza con cui arrivò a farli.
quando poi una nazione ha avuto percentuali di consenso così nette, è sempre e solo stato con l'imposizione di una dittatura, non per libera scelta dei cittadini.

ergo, il fascismo è una minchiata imho.
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Maurizio | There is no dark side in the moon, really. Matter of fact it's all dark. The only thing that makes it look light is the sun.
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Old 03-05-2005, 20:05   #5
Amu_rg550
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Old 03-05-2005, 20:08   #6
adele97
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non pensi che forse gli italiani di allora non avevano altra alternativa che il fascismo?
mio nonno per comprare il pane doveva avere la tessera del partito fascista. se no la cosa era un tantino più problematica....
il fascismo si impose con la forza, non convincendo democraticamente gli italiani.
non si campa di ideali, se non volevi fare la fine di gramsci piegavi la testa al fascismo, che può anche aver avuto dei pregi, ma non può dissociarsi dalla violenza con cui arrivò a farli.
quando poi una nazione ha avuto percentuali di consenso così nette, è sempre e solo stato con l'imposizione di una dittatura, non per libera scelta dei cittadini.

ergo, il fascismo è una minchiata imho.
Siccome Camilleri ha citato Montanelli come esempio,allora ti conviene prima di scrivere quello che hai scritto leggere la storia del fascismo scritta appunto da Indro.
Allora vedrai che non è come dici tu
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Old 03-05-2005, 20:09   #7
squadraf
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[quote=Lucio Virzì]http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=42390

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- Il suo «Privo di titolo», continua a suscitare divergenze. Qual è la sua definizione di fascismo e cosa ha rappresentato nella storia d’Italia?

«Il fascismo, malgrado la sistemazione teorica, lo sforzo intellettuale di Gentile, era tutto e il contrario di tutto, era una sorta di blob. Assumeva le forme che era necessario assumere, per abbattere i democratici. Era una dittatura autentica, che ha prodotto tante vittime. Tante persone hanno subito il carcere, e venivano mandate al confino, al duro confino, altro che villeggiatura! Il fascismo si verificò in Italia, quando l’Europa era malata. Estremamente malata. Per fortuna vinsero le democrazie, quelle vere! Ma Lei mi chiedeva una definizione del fascismo. Ebbene, potremmo dire che fu una solenne minchiata. Una atroce minchiata. Il fascismo sarebbe stato grottesco, se non fosse stato tragico. Se non avesse comportato la morte di tanti innocenti, ricordo Matteotti e Gramsci solo per fare qualche esempio, il fascismo sarebbe stata solo una buffonata. Purtroppo invece è stato un evento tragico. Non lo dico solo io, ma anche un signore che è andato dagli ebrei, ed ha parlato del male assoluto».
Fascismo:dittatura.Ok. Fascismo:tutto ed il contrario di tutto. Può anche darsi, dato che fu una continua evoluzione di idee e progetti politici sul minimo comun denominatore socialista (il nuovo socialismo, quello che vedeva il lavoratore non come una macchina ma come un UOMO), finiti (a mio avviso) con l'Asse e con tutto quello che ci fu dopo (discorso a parte merita la Repubblica Sociale Italiana). Fascismo:minchiata. Beh, mi sa che la minchiata l'ha detta lui. Si faccia un giro per l' Italia intera, il sig. camilleri, a scrivere minchiata su ogni opera, su ogni palazzo, su ogni tombino od ogni istituzione del Fascismo. Vediamo se gli basta una vita intera. Fascismo:male assoluto. Beh, è fini che ha mangiato anni ed anni sull'elettorato neofascista e poi appena ha sentito odore di potere ha cambiato rotta.

Quote:
- Il fascismo, fatto isolato nella storia d’Italia, o atteggiamento mentale che ritorna?

«Guardi, quando appesero Mussolini a Milano, un grande giornalista inglese, scrisse in buona sostanza questi concetti: non l’avete ucciso, potete credere di averlo ucciso, ma per decenni questa sorta di tumore ve lo porterete appresso. Del resto esponenti della tradizione fascista sono diventati ministri della Repubblica».
Mi schifo alla lettura del vocabolo "appeso". Chiunque che non sia un umanamente pervertito o maniacalmente crudele condannerebbe gli sputi e gli insulti sul Cadavere appeso per ore. Non è così che si tratta un uomo, di qualunque colpa si sia macchiato.

Quote:
- Non è la prima volta che affronta il periodo del fascismo. Vi è un'altra sua opera, «La Presa di Makallè» dove spiega in maniera critica i meccanismi psicologici e sociali della costruzione del consenso. Il ruolo della propaganda nella comunicazione e nella politica..

«Ha colto perfettamente il nesso. È una riflessione che avevo già avviato ne La Presa di Makallè, in quel caso mi occupavo in particolare dei meccanismi psico-pedagogici e sociali della costruzione del consenso, della manipolazione delle menti. In quel libro la riflessione si sviluppava all’interno di un cervello di un bambino: ovvero come fosse possibile che un certo tipo di educazione alterasse un cervello, il comportamento di un adolescente, trasformandolo in un assassino. Forse però, il racconto sulla vita sessuale del protagonista del romanzo non è stato compreso, né la metafora che essa rappresentava. In Privo di titolo per non offrire il fianco a facili equivoci, ho evitato ogni riferimento a questi argomenti. Del resto non è una storia che concede divagazioni».
Certo, lo sviluppo di tutto il sistema radiotelevisivo (si ricordi l' Istituto Luce) adesso si chiama manipolazione delle menti. Ma perfavore. Certo, il fatto che non vi era libertà di parola o di stampa lasciava spazio a limiti forti, ma si ricordi l'impulso allo sviluppo del cinema.
Il consenso, quello vero, si acquista con i fatti. E credo che il popolo Italiano abbia dato consenso a Mussolini per 15 anni, 21-36 (periodo "Anni del consenso" definito così da molti storici").
squadraf è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 03-05-2005, 20:21   #8
ni.jo
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squadraF, non replico al quote solo xchè 'stò aspettando chiarimenti su cui hai glissato, a proposito di un certo simboletto.
Finirai col farmi credere d'esserti lasciato prendere la mano con la fantasia, biricchino.
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|
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Old 03-05-2005, 20:45   #9
Lucio Virzì
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lucio, bell'avatar complimenti
mi ricorda le foto in b/n che mi faceva mio padre da piccolo.

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Grazie, merito delle mie due splendide modelle.

LuVi
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Old 03-05-2005, 20:57   #10
Lucio Virzì
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Si faccia un giro per l' Italia intera, il sig. camilleri, a scrivere minchiata su ogni opera, su ogni palazzo, su ogni tombino od ogni istituzione del Fascismo. Vediamo se gli basta una vita intera.
Ascolta: venti anni sono tanti. In un governo democratico, senza per questo dover sopprimere l'avversario politico, e con una economia florida, SI FANNO grandi opere, si piazzano tombini.
Certo, in un governo democratico, queste, non riporterebbero la scritta DVX o una grande M od un fascio. Fatto sta che tu le ricordi e le glorifichi solo per questo particolare. Quindi, basta. Stop. Fine.

Quote:
Mi schifo alla lettura del vocabolo "appeso". Chiunque che non sia un umanamente pervertito o maniacalmente crudele condannerebbe gli sputi e gli insulti sul Cadavere appeso per ore. Non è così che si tratta un uomo, di qualunque colpa si sia macchiato.
Mi schifo molto di più nel vedere degli aderenti al partito in cui ti fregi di militare picchiare gente ed essere responsabili di razzismo e violenze di ogni tipo. Quindi "Appeso" non solo ci sta ben, ma è storicamente ineccepibile.

Mi auguro che non possa mai tornare una stagione simile.

LuVi
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Old 03-05-2005, 21:25   #11
squadraf
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Ascolta: venti anni sono tanti. In un governo democratico, senza per questo dover sopprimere l'avversario politico, e con una economia florida, SI FANNO grandi opere, si piazzano tombini.
Certo, in un governo democratico, queste, non riporterebbero la scritta DVX o una grande M od un fascio. Fatto sta che tu le ricordi e le glorifichi solo per questo particolare. Quindi, basta. Stop. Fine.
Ah si? Nella città dove abito io, il consiglio comunale ha detto che ci vorranno almeno dieci anni per togliere mezzo quartiere di casette/baracche (costruite dopo il bombardamento a tappeto degli "alleati" a resa praticamente fatta)..
Il piano regolatore varato verso la metà degli anni 20 ricostruì un'intera città in meno di 15 anni. Ripeto: l'intera città.
Ora non dico che ci vorrebbe il Fascismo per fare queste cose, ma dico che bisogna riconoscere ai governi le opere e la volontà di ricostruire od abbattere la Nazione nel caso del governo nazionale o la Città in caso di quello comunale. E bisogna anche condannare chi questa volontà non ce l'ha.

Quote:
Mi schifo molto di più nel vedere degli aderenti al partito in cui ti fregi di militare picchiare gente ed essere responsabili di razzismo e violenze di ogni tipo. Quindi "Appeso" non solo ci sta ben, ma è storicamente ineccepibile.

Mi auguro che non possa mai tornare una stagione simile.

LuVi
Responsabili di razzismo? Di violenza? A quest'ora FN sarebbe stata chiusa per la legge scelba/mancino. Ma così non è: in realtà fa comodo a te propagandare che FN sia razzista, tu stesso sai che non è così. Sviluppo Nazionale, Identità e Cristianesimo non significa emarginazione degli altri.
Sulla tua penultima frase, Vergogna.
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Old 03-05-2005, 21:55   #12
Amu_rg550
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Originariamente inviato da adele97
Siccome Camilleri ha citato Montanelli come esempio,allora ti conviene prima di scrivere quello che hai scritto leggere la storia del fascismo scritta appunto da Indro.
Allora vedrai che non è come dici tu
camilleri ha parlato di montanelli per berlusconi, non per il fascismo.

e poi, il motivo del mio quote al tuo post forse sarà che la storia del fascismo a cui tutti gli italiani aderirono e poi si distaccarono come dice montanelli, non mi trova d'accordo?
per niente?
se anche montanelli aderì di sua volontà, c'è chi invece non ebbe scelta.
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Old 03-05-2005, 22:01   #13
ENGINE
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MAdonnina bella che palle che avete fatto !!!!!
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Old 03-05-2005, 22:03   #14
LittleLux
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=42390


Fascismo:dittatura.Ok. Fascismo:tutto ed il contrario di tutto. Può anche darsi, dato che fu una continua evoluzione di idee e progetti politici sul minimo comun denominatore socialista (il nuovo socialismo, quello che vedeva il lavoratore non come una macchina ma come un UOMO), finiti (a mio avviso) con l'Asse e con tutto quello che ci fu dopo (discorso a parte merita la Repubblica Sociale Italiana). Fascismo:minchiata. Beh, mi sa che la minchiata l'ha detta lui. Si faccia un giro per l' Italia intera, il sig. camilleri, a scrivere minchiata su ogni opera, su ogni palazzo, su ogni tombino od ogni istituzione del Fascismo. Vediamo se gli basta una vita intera. Fascismo:male assoluto. Beh, è fini che ha mangiato anni ed anni sull'elettorato neofascista e poi appena ha sentito odore di potere ha cambiato rotta.


Mi schifo alla lettura del vocabolo "appeso". Chiunque che non sia un umanamente pervertito o maniacalmente crudele condannerebbe gli sputi e gli insulti sul Cadavere appeso per ore. Non è così che si tratta un uomo, di qualunque colpa si sia macchiato.


Certo, lo sviluppo di tutto il sistema radiotelevisivo (si ricordi l' Istituto Luce) adesso si chiama manipolazione delle menti. Ma perfavore. Certo, il fatto che non vi era libertà di parola o di stampa lasciava spazio a limiti forti, ma si ricordi l'impulso allo sviluppo del cinema.
Il consenso, quello vero, si acquista con i fatti. E credo che il popolo Italiano abbia dato consenso a Mussolini per 15 anni, 21-36 (periodo "Anni del consenso" definito così da molti storici").

Ecco, appunto, il lavoratore. Questa figura se la prese nel culo mica male, sotto il fascismo. Vediamo di smetterla con sta burletta del lavoratore al centro delle attenzioni del regime, per favore. I salari dei lavoratori, squadra, durante la dittatura fascista, videro un crollo verticale senza precedenti, altro che storie. Gli agrari, ad esempio, furono ridotti alla fame. Percui, davvero, smettetela di raccontar banfe. Del fascismo, fattene, fatevene una ragione, non c'è nulla da salvare. Ci sono solo idee da rottamare.

Anche la storia del consenso è una burletta. Forse vi fu vero consenso solo nel 1936, sull'onda della vittoria riportata su quattro poveri cristi africani e sulle false promesse basate su di un falso impero.

P.S.: forse, una cosa che si può salvare del fascismo esiste. Anzi, sicuramente esiste. Sono i francobolli, probabilmente i più belli mai emessi nella storia d'Italia.

Ciao
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Old 03-05-2005, 22:10   #15
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da squadraf
Ah si? Nella città dove abito io, il consiglio comunale ha detto che ci vorranno almeno dieci anni per togliere mezzo quartiere di casette/baracche (costruite dopo il bombardamento a tappeto degli "alleati" a resa praticamente fatta)..
Sarebbe, questa città?

Quote:
Responsabili di razzismo? Di violenza?
Si, in innumerevoli occasioni. Si lascia correre per tenerli buoni....

Quote:
Sulla tua penultima frase, Vergogna.
Prego?

Quote:
Originariamente inviato da LuVi
Mi auguro che non possa mai tornare una stagione simile.
Tu te l'auguri?

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 03-05-2005, 22:24   #16
skywalker77
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fassisti su Marte pianeta bolscevico e traditor......
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majin mixxi
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Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
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Originariamente inviato da ENGINE
MAdonnina bella che palle che avete fatto !!!!!
non ho capito chi ti obbliga a leggere/postare
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu
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Old 03-05-2005, 23:13   #18
squadraf
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Sarebbe, questa città?
La mia.

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Si, in innumerevoli occasioni. Si lascia correre per tenerli buoni....
Ah si?Dimmi dimmi...possibilmente dove non ci siano imbrogli della stampa... e poi si lascia correre per tenere buoni chi? Quali sono i pericoli cui si va incontro? Ti faccio questa domanda perchè sembra tu parli di mostri...
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Tu te l'auguri?

LuVi
No. Non l'ho mai detto. Solo un pazzo potrebbe pensare ad una restaurazione del Fascismo e del Ventennio,oggi.

Ultima modifica di squadraf : 03-05-2005 alle 23:20.
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Old 03-05-2005, 23:29   #19
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da squadraf
La mia.
Ah, ok, quindi stiamo parlando sul niente.

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Ah si?Dimmi dimmi...possibilmente dove non ci siano imbrogli della stampa... e poi si lascia correre per tenere buoni chi? Quali sono i pericoli cui si va incontro? Ti faccio questa domanda perchè sembra tu parli di mostri...
Impossibile, la stampa è comunista, non è possibile trovare riscontri oggettivi.

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 04-05-2005, 07:52   #20
squadraf
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Se vuoi proprio saperlo la città è quella dello Stretto, dove vorrebbero costruire il ponte.
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Impossibile, la stampa è comunista, non è possibile trovare riscontri oggettivi.
LuVi
Dovresti saperlo meglio di me che la stampa fa parte del sistema, ed il sistema tutela sè stesso, no? Ho avuto esperienza personale in questo.
squadraf è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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