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Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6713
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porco pil!!! +1,1
un pò pochino, nonostante berlusconi...
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Secondo Brunetta è ALMENO 3%. Che venga dal regno dei Puffi?
Puffi qua Puffi là...
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. Ultima modifica di Onisem : 15-02-2005 alle 20:51. |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Disinformatio by l'Unità
![]() 15.02.2005 L'Istat smentisce il governo e Siniscalco ammette la sconfitta di red. «I dati distribuiti martedì dall'Istat sulla crescita nel quarto trimestre (-0,3% su trimestre e +1,0% su anno) sono una cattiva notizia ed una sorpresa sfavorevole». A dirlo è il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, arrivando al Senato per un'audizione parlamentare. E infatti c'è poco da stare allegri. I dati forniti martedì dall’Istat evidenziano preoccupanti segnali di rallentamento dell’economia italiana. Secondo le stime preliminari, il Pil nel 2004 è cresciuto dell'1 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2003, meno delle stime sbandierate dal governo. Ma a preoccupare di più gli analisti è il dato trimestrale del Pil, che ha registrato un forte calo nel quarto trimestre del 2004: -0.3%, il livello più basso dal quarto trimestre 1998, quando si registrò un meno 0,5%. La notizia sorprende perché arriva dopo l'espansione di 0,4% su trimestre e 1,4% su anno dei tre mesi precedenti. «È un dato molto peggiore delle attese, molto brutto. La stima del governo del Pil 2005 a 2,1%, a questo punto è irraggiungibile» commenta Gianluigi Mandruzzato, economista di Banca Intesa. «I numeri di oggi non gettano certamente le basi per una rapida ripresa nel 2005: rivedremo al ribasso la nostra attuale previsione di 1,6% ancora non so di quanto, ma la stima del governo di 2,1% è completamente irrealistica» osserva Susana Garcia di Deutsche Bank. L'economia non mostra certo segni di salute, sottolineano esponenti dell'opposizione e sindacati. Ma la conferma arriva dallo stesso Siniscalco: «Il dato sul Pil mi ha sorpreso sfavorevolmente, sicuramente non è una buona notizia», ha detto il ministro dell'Economia, aggiungendo che si tratta di «un dato trainato dal cattivo andamento della produzione industriale». Ha comunque escluso categoricamente la possibilità di una manovra aggiuntiva come già sostenuto recentemente dal premier Berlsuconi. «Siamo i peggiori in Europa, e invece delle misure oniriche annunciate lunedì da Berlusconi nella sua performance da Anna La Rosa, più probabilmente nei prossimi mesi ci troveremo di fronte ad ulteriori cattive notizie». A dirlo è Pierluigi Bersani, responsabile economico dei Ds, che invita Berlusconi a tornare nel salotto arancione di La Rosa, a spiegare agli italiani «come mai siamo nella situazione peggiore in Europa, e come mai le misure economiche e fiscali sbandierate in mesi di propaganda stiano consegnandoci un orizzonte ancora più grigio di prima». Per il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, l'economia italiana «invece di andare avanti, purtroppo, sta andando indietro». «Mi pare di capire che nell'ultimo trimestre del 2004 l'economia italiana si è fermata. Se si vede, sia la produzione industriale che il Pil, ci si accorge che siamo tra gli ultimi, se non gli ultimi in Europa», ha aggiunto Epifani. E per il segretario della Uil, Luigi Angeletti, i dati Istat sul Pil nazionale «dimostrano che l'Italia è un paese che sta crescendo troppo poco». Il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, osserva infine che «I dati non fanno altro che confermare quello che noi diciamo da tempo: il Paese è fermo ed è già un eufemismo dire fermo. E' un Paese - ha aggiunto Pezzotta - che non ha stimoli». Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, in occasione dell'assemblea nazionale dei quadri e delegati, metteno in evidenza «l'inutilità e la banalità» di alcuni provvedimenti messi in atto dal governo per il rilancio del Paese. Fisco, competitività e crisi industriale, ma anche Fiat e una crescita economica che stenta a farsi a vedere. Un intervento a tutto campo quello di Cgil, Cisl e Uil, che ha lasciato ben poco spazio all'ottimismo di quanti hanno gremito gli spalti del Forum di Assago. «Di fronte al rallentamento industriale più forte di tutto il dopoguerra - ha spiegato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - a una produzione industriale che oggi è inferiore a quella del 2000, bisogna che il nostro Paese faccia come Francia e Germania e si dia degli orientamenti di politica industriale per sostenere le nostre produzioni e fare innovazione e ricerca per riuscire a esportare nel mondo i nostri prodotti». Una situazione difficile, immortalata proprio oggi dai dati diffusi dall'Istat e che si traduce in aziende «che chiudono, che mettono i lavoratori in mobilità, in cassa integrazione creando disoccupazione». Anche i consumatori sono allarmati. L’Adiconsum denuncia la «crisi dei consumi nella quarta settimana del mese e il maggior indebitamento delle famiglie con il raddoppio del credito al consumo».L'associazione dei consumatori chiede quindi «serie misure strutturali in campo economico di rilancio degli investimenti e dei servizi e non provvedimenti elettorali di apparenti riduzioni delle tasse, immediatamente riassorbite dai quotidiani aumenti di balzelli». Disinformatio by Repubblica ![]() Nell'ultima parte dell'anno diminuzione congiunturale dello 0,3% Opposizione e sindacati: "Quasi recessione. L'Italia cresce poco" Istat, il Pil 2004 cresce dell'1,1% Siniscalco: "Non è una buona notizia" Nel 2004 la produzione industriale è salita dello 0,7% Lo stesso dato, corretto per i giorni lavorativi, è -0,4% Il calo dell'industria ha favorito la dimuzione congiunturale del Pil nel quarto trimestre 2004 ROMA - Secondo le stime preliminari pubblicate oggi dall'Istat, il Pil nel 2004 è cresciuto dell'1,1 per cento, uno 0,1 per cento in meno rispetto alle stime del governo, che erano per una crescita dell'1,2 per cento. L'Istat ha comunque precisato che tale stima potrebbe essere rivista l'1 marzo 2005, quando saranno diffuse informazioni più complete insieme ai dati grezzi: rispetto al 2003 e lo scorso anno ha infatti goduto di 5 giorni lavorativi in più. Tuttavia si tratta di una crescita bassa, alla quale si aggiunge un risultato negativo per il terzo trimestre (-0,3% rispetto al trimestre precedente). L'economia non mostra certo segni di salute, sottolineano esponenti dell'opposizione e sindacati. Ma soprattutto lo ammette lo stesso ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco: "Il dato sul Pil mi ha sorpreso sfavorevolmente, sicuramente non è una buona notizia", ha detto Siniscalco, aggiungendo che si tratta di "un dato trainato dal cattivo andamento della produzione industriale". Il ministro tuttavia si è detto fiducioso sul fatto che, quando l'Istat avrà pubblicato il dato grezzo (senza la correzione sui giorni lavorativi), la crescita del Pil per il 2004 si attesterà tra l'1,3 e l'1,4 per cento. Ha comunque escluso categoricamente la possibilità di una manovra aggiuntiva. Meno fiduciosi su una correzione al rialzo sindacati e opposizione. Il responsabile economico dei DS, Pierluigi Bersani, ha detto che quelli sul Pil "sono i dati peggiori in Europa mentre nel 2000 avevamo i dati migliori". Per il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, l'economia italiana "invece di andare avanti, purtroppo, sta andando indietro". "Mi pare di capire che nell'ultimo trimestre del 2004 l'economia italiana si è fermata. Se si vede, sia la produzione industriale che il Pil, ci si accorge che siamo tra gli ultimi, se non gli ultimi in Europa", ha aggiunto Epifani. E per il segretario della Uil, Luigi Angeletti, i dati Istat sul Pil nazionale "dimostrano che l'Italia è un paese che sta crescendo troppo poco". Il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, osserva infine che "I dati non fanno altro che confermare quello che noi diciamo da tempo: il Paese è fermo ed è già un eufemismo dire fermo". "E' un Paese - ha aggiunto Pezzotta - che non ha stimoli". Negativo anche il giudizio della Confcommercio: "E' un'economia in difficoltà che, per uscire dalla crisi, non sembra disporre oggi né di vele né di motori". Nel quarto trimestre, sempre secondo i dati Istat, il prodotto interno lordo è cresciuto dell'1 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2003, ed è diminuito dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente. Il risultato congiunturale del Pil è la sintesi di un aumento del valore aggiunto dell'agricoltura, di una sostanziale stazionarietà dei servizi e di una diminuzione della produzione industriale. Il segno meno non si registrava dal secondo trimestre del 2003 (-0,1 per cento). Dal terzo trimestre del 2003, le variazioni infatti sono sempre state positive (ad esempio nel secondo e terzo trimestre dell'anno scorso, l'incremento è stato dello 0,4 per cento). Inoltre se si guarda alla serie storiche della crescita trimestrale, la contrazione di -0,3 per cento è la peggiore registrata dal quarto trimestre del 1998, quando il Pil precipitò a -0,5 per cento. L'Istat ha diffuso oggi anche i dati annui della produzione industriale, che ha registrato nel 2004 un aumento medio dello 0,7 per cento tendenziale, il miglior risultato dal 2000. Tuttavia, ha precisato l'Istituto nazionale di statistica, secondo i dati corretti per i giorni lavorativi, c'è stato un calo dello 0,4 per cento su anno. Quanto al mese di dicembre, si è registrato un incremento dell'1,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2003, se si guarda al dato grezzo; correggendo per i giorni lavorativi (che sono stati 22 contro i 20 del dicembre 2003), c'è stato un calo tendenziale del 3,1 per cento. (15 febbraio 2005) Ultima modifica di LittleLux : 15-02-2005 alle 22:41. |
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Iscritto dal: Dec 2001
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Quasi disinformatio by Corriere della Sera
ECONOMIA Siniscalco: «Non me lo aspettavo, ma niente manovra bis» Pil: +1,1% nel 2004 ma cede nell'ultimo quarto L'industria cresce dell'1,9% a dicembre. Il prodotto interno lordo invece cala dello 0,3% nell'ultimo quadrimestre ROMA - Cala il Pil e sale la produzione industriale. È l'istantanea scattata dall'Istat che ha rilevato una produzione industriale in crescita a dicembre dell'1,9% rispetto allo stesso mese del 2003 mentre la media dell'intero anno mostra un incremento dello 0,7% rispetto all'anno precedente. L’Istat ha precisato che il dato ha beneficiato in parte dei cinque giorni lavorativi in più registrati nel 2004 rispetto al 2003. L'aumento grezzo arriva comunque dopo tre anni consecutivi di dati negativi (-0,6% nel 2001, -1,6% nel 2002, -1% nel 2003). Il Pil invece ha registrato un forte calo nel quarto trimestre del 2004: l'Istat segnala che la variazione congiunturale è stata pari a meno 0,3%, il livello più basso dal quarto trimestre 1998, quando si registrò meno 0,5%. Più positivo il dato relativo al 2004 nel suo complesso: secondo le stime preliminari dell'Istat la variazione sarà positiva nella misura dell'1,1% (è il dato corretto per giorni lavorativi, il dato grezzo non è ancora disponibile). SINISCALCO: «NON ME LO ASPETTAVO» - «Questo dato sul pil mi ha sorpreso sfavorevolmente, sicuramente non è una buona notizia», ha commentato il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco. Tutti gli attori economici devono fare quanto possono per la crescita, a partire dal governo. Non mi pare proprio che ci siano le condizioni per pensare a una manovra aggiuntiva». PATTO RIGIDISSIMO - La posizione della Bce rispetto alla possibilitá di rivedere il Patto di Stabilitá «è stata di estrema inflessibilitá» ha poi indicato Siniscalco parlando nel corso di una audizione in Senato. Tuttavia, per il ministro, questa posizione della Banca Centrale Europea si è «lievemente attenuata nelle ultime riunioni». Forse, ha aggiunto Siniscalco, la Bce ha tenuto una posizione così rigida perchè pensa così «di indurre i Paesi a fare le riforme». 15 febbraio 2005 Postilla: Siniscalco non se l'aspettava. Ma nonè mica lui il supermegaministro dell'economia? E poi, ragazzi, butta davvero male, ha detto che NON ci sarà una manovra bis.
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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Vera informazione by il Giornale
Pil in calo nel IV trimestre: -0,3% Forte calo del Pil nel quarto trimestre del 2004: l'Istat segnala che la variazione congiunturale e' stata pari a meno 0,3%, il livello piu' basso dal quarto trimestre 1998, quando si registro' meno 0,5%. Piu' positivo il dato relativo al 2004 nel suo complesso: secondo le stime preliminari dell'Istat la variazione sara' positiva nella misura dell'1,1% (e' il dato corretto per giorni lavorativi, il dato grezzo non e' ancora disponibile). Tornando al quarto trimestre dell'anno scorso, la variazione tendenziale (cioe' rispetto allo stesso periodo 2003) e' invece positiva dell'1%. Si tratta di un incremento, pero', piu' modesto rispetto a quanto registrato nel secondo e terzo trimestre 2004 (rispettivamente +1,3 e +1,4%). Per quanto riguarda la stima per il 2004, i ricercatori dell'istituto di statistica precisano che si tratta di un dato che potrebbe essere rivisto il primo marzo prossimo quando saranno diffuse le nuove stime annuali dei conti economici nazionali per il periodo 2002-2004: la stima potrebbe cosi' essere corretta per maggiori informazioni disponibili a quella data. Ad ogni modo, la stima di un incremento medio nel 2004 pari al 1,1% fa registrare una variazione significativa rispetto al 2003: l'indice grezzo segnalo' un aumento dello 0,35 mentre il dato corretto per giorni lavorativi un aumento dello 0,4%. C'e' da segnalare pero' che il 2004 ha contato cinque giorni lavorativi in piu' rispetto al 2003 mentre il 2003, due in meno rispetto al 2002. Tornando invece al dato congiunturale relativo al quarto trimestre del 2004, il segno meno non si registrava dal secondo trimestre del 2003 (-0,1%). Dal terzo trimestre del 2003, le variazioni infatti sono sempre state positive (ad esempio nel secondo e terzo trimestre dell'anno scorso, l'incremento e' stato dello 0,4%). Il dato del -0,3% del quarto trimestre 2004 e', spiega l'Istat, la sintesi di un aumento del valore aggiunto dell'agricoltura, di una sostanziale stazionarieta' dei servizi e di una diminuzione dell'industria. Il quarto trimestre dell'anno scorso ha avuto, inoltre, due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente ed una giornata in piu' rispetto al quarto trimestre del 2003 15 Feb 2005 |
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 1999
Città: Como
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Io son seriamente preoccupato da questa situazione e non gioisco certo perchè il governo di destra fa una figura meschina perchè tanto non saranno certo loro a soffrirne.
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il forum italiano delle torce www.cpfitaliforum.it |
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#7 | |
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Iscritto dal: Dec 2001
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#8 | |
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Iscritto dal: Apr 2000
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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#10 | |
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Iscritto dal: Mar 2001
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
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Ricordo ancora quando Berlusconi diceva che il 3% di crescita sotto il governo di csx era merda. Cosa dovremmo dire ora? |
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#12 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
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e come quando gli dicevo che il regionale vicenza-venezia impiegava 3 ore a fare la tratta e lui mi rispondeva che c'è l'alta velocità oppure chiedevo che ce ne facevamo di una caccavella da 20.000 tonnellate, che non è neanche una portarerei (cos'è di preciso ancora non si è capito) e non è neppure terminata, e lui mi rispondeva ricordando i fasti della battaglia di midway semplicemente quando prende questa piega jumper non fa testo |
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
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ma davvero il regionale vicenza-venezia ci impiega 3 ore?
mi ricordo , 10 anni fa , che vicenza padova ci mettevo una mezz'oretta circa... o meno... boh vabbeh..che pena... Ciaozzz
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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#14 | ||
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Iscritto dal: Mar 2001
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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Perchè quando parlate di "politiche industriali, sostegno ai consumi, investimenti in ricerca e sviluppo" invece di recitare un rosario di scontate banalità, non dettagliate un po' meglio queste soluzioni? |
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#16 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
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Il protocollo di Kyoto graverà sulle tasche di tutti noi? E sai dirmi, invece, quanto grava, oltre che sulle nostre tasche anche sulla nostra salute, il livello di inquinamento raggiunto? Vedo che è stato individuato prontamente il nuovo capro su cui scaricare le colpe delle malesorti della nostra economia. Prima l'euro, ora Kyoto. Avanti così! |
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
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#19 | |||
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#20 | |
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