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Iscritto dal: Jun 2003
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Un solo futuro....
europei / la disfatta degli azzurri
Un solo futuro: via Trap e Carraro A casa. Vadano tutti a casa perchè di loro non ne possiamo proprio più. La bruciante eliminazione dell’Italia dagli Europei è il giusto fallimento di una squadra indecente, senza capo nè coda, senz’anima e senza gioco, incapace di battersi almeno con orgoglio per l’intera partita nell’ultimo atto di un torneo tutto sbagliato. Hanno ragione i tifosi che, ieri sera, dalla fine del primo tempo, hanno cominciato a bombardare il centralino del giornale urlando tutta la loro rabbia e tutta la loro delusione contro la peggiore Nazionale degli ultimi quarant’anni. All’inizio della ripresa, il gol di Perrotta ci aveva illuso, come la fiammata di una Nazionale squinternata e prigioniera delle proprie contraddizioni. Poi, con l’aiuto determinante dell’arbitro Ivanov, il Moreno di Russia, la Bulgaria ha spento l’armata trapattoniana, poco armata e troppo trapattoniana. Il successo finale di misura ci fa arrabbiare ancora di più. Quando a livello internazionale il peso politico della Federazione è pari a zero, quando non siamo nemmeno capaci di pretendere e ottenere direttori di gara degni di questo nome, succede quello che è successo a Guimaraes. E pensare che, alla vigilia, nel Club Italia c’era stato chi aveva chiesto cinquanta telecamere in più per Danimarca-Svezia, infelicemente sospettate, tacciate, accusate di antisportività per via di quel 2-2 che avrebbe eliminato gli azzurri. Il 2-2 è puntualmente arrivato, ma la verità è che l’Italia è uscita dagli Europei solo e soltanto per colpa sua. La verità è che questo disastro planetario è il logico capolinea di due anni di noia e di parole, di catenacci e di omissioni, di convocazioni sbagliate e di scelte antidiluviane. La verità è che Carraro e Trapattoni se ne sarebbero dovuti andare la notte del 18 giugno 2002, a Daejeon, subito dopo che la Corea del Sud ci buttò fuori dal mondiale. Invece, sono rimasti ai loro posti per coprirsi ancora di gloria, per farci sognare, per farci impazzire. Quando si lasciano a casa Roberto Baggio e Alberto Gilardino che da solo ha segnato 39 gol fra campionato, coppe e Under 21 mentre Corradi e Del Piero insieme ne hanno firmati 26. Quando si ha sempre paura, la maledetta paura di sbagliare. Quando si manda in campo una formazione che punta a segnare un gol per poi difenderlo con le barricate. Quando si rinuncia deliberatamente ad imporre il proprio gioco, sempre e comunque. Quando con la Svezia si indovina la squadra giusta e la si smonta dopo sessanta minuti, richiamando in panchina un talento geniale come Cassano. Quando si ha Cassano e non lo si sa sfruttare. Quando si perde il controllo dello spogliatoio e, ogni giorno, il primo che si alza pianta una grana o insulta il prossimo o straparla. Quando succede tutto questo, il fallimento è una certezza, la speranza di cambiamento un’utopia. Per questo, il desiderio di ribellarsi diventa un dovere. Lo diciamo da due anni e lo ripetiamo adesso che siamo stati buttati fuori dal’Europeo. Basta con Trapattoni. Basta con Carraro. Basta con questa Nazionale. Basta con questo calcio stucchevole. Basta con i troppi eroi che a parole spaccano il mondo, ma, quando vanno in campo riescono a malapena a battere la Bulgaria, con tutto il rispetto per la Bulgaria e non riescono manco a vincere uno straccio di partita. Sono quattro anni che ingoiamo delusioni. Abbiamo sopportato abbastanza. Xavier Jacobelli
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dove vai Raoul? Spero solo di non andare in paradiso... |
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