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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Città: Lingua di terra che taglia il Tirreno
Messaggi: 795
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Il "dio" degli ultrà atalantini
L'avversario è un nemico, vogliamo picchiarlo per fargli capire chi comanda"
"Dopo la tragedia di Arezzo si doveva bloccare tutto. Ma il tombino in curva è stato un errore" "Vi spiego il dio di noi ultrà" viaggio tra i violenti del calcio "LO SCONTRO è la nostra droga. Tutti gli ultrà cercano lo scontro. È una cosa che hai dentro, che ti sale su mano a mano che si avvicina la partita. Quando devi farti rispettare in una città che non è la tua. Oppure quando arrivano gli avversari in trasferta, ché alle dieci sei già lì, sul piazzale dello stadio. È la difesa del tuo territorio. La voglia di picchiarsi col nemico. Fargli capire che qui comandi tu. Ma - dice "Bocia", il capo, uno dei sacerdoti del nuovo rito curvaiolo - lo scontro non nasce dalla delinquenza; nasce dalla passione, dal cuore. E deve essere leale, non un'infamata. Se non sei un ultrà questa cosa non la capirai mai. Anzi, ti fa schifo. Noi invece cerchiamo di tramandarla, assieme ai nostri valori, condivisibili o no. Questa è la vita che abbiamo scelto. Così vivremo finché esisteremo". Per entrare al "Covo", come lo chiamano loro, i monoteisti del tifo, devi salire una scala di ferro arrampicata sulla parete laterale di una concessionaria di automobili. Superi una porta di vetro tappezzata di adesivi nerazzurri e ecco un muro umano, una massa compatta di ragazzi in jeans e giubbotto radunati come militari in uno stanzone arredato con murales e bandiere e sciarpe e grandi foto che raccontano la storia del tifo organizzato atalantino. Di colpo sei inghiottito da un silenzio irreale. Un silenzio rotto solo dalle parole del capo. Il "Bocia", al secolo Claudio Galimberti, 35 anni, faccia e modi da Braveheart di provincia, giardiniere, leader della Curva Nord dell'Atalanta. Al "Covo", una specie di tempio pagano, il pasdaran da stadio è indottrinato sui temi portanti della sua fede, della sua esistenza al limite. Si parla di "presenza" da fare, di orari di treni e pullman, di collette, di striscioni, di processi penali e mediatici, di droghe "buone" e droghe "non buone", di tifo organizzato, di "odiosa repressione", di "giornalisti infami". Tutti ascoltano muti. Odore denso di fumo. Operai. Universitari figli di papà. Impiegati. Insospettabili professionisti. Disoccupati e gente che sgobba 15 ore al giorno, e se c'è da seguire la squadra a Palermo, il lunedì si torna in fabbrica dopo avere attraversato l'Italia. C'è anche qualche donna, una porta capelli viola fino alle spalle. Bocia sta seduto al centro. Intorno, il direttivo: una decina di persone, i luogotenenti. Tutte le curve hanno un capo e un direttivo. Eletti senza primarie. E migliaia di soldati semplici. Divisi in sezioni ognuna con un compito da portare avanti: coreografie, scontri, organizzazione dei viaggi, rapporti (solitamente complicati) con Digos e questura. Un sistema gerarchico, chiuso a riccio, impermeabile all'esterno. "Allora, adesso sotto con la trasferta...": Bocia istruisce decine di ragazzi su come affrontare un esodo "caldo". Quando l'Atalanta gioca fuori casa i suoi ultrà vengono quasi sempre accolti in modo non esattamente ospitale; loro sanno che è così, in fondo, spesso, non chiedono di meglio. "Occhi aperti e niente cazzate", sono i consigli per l'uso. "Perché quando ti scontri devi avere la mentalità giusta. Se un avversario cade a terra non devi infierire. Devi rispettarlo. E niente coltelli né bombe. Il problema è che oggi la violenza ha raggiunto livelli altissimi. Non sai mai chi incontri. Cosa ti può capitare. Ci sono gruppi che girano con la pistola in tasca... ". Già, la pistola. E Gabriele Sandri, e l'autogrill, e il poliziotto, e la rivolta delle banlieue da stadio: parli con gli adepti del tifo e davanti ti scorrono le immagini dell'ultima domenica bestiale. Gli ultrà bergamaschi che assieme ai colleghi milanisti assaltano la polizia fuori dallo stadio (a Bergamo si giocava Atalanta-Milan); che esercitano il loro potere esecutivo imponendo lo stop alla partita. Il come si sa: sfondando con un tombino la vetrata che separa la curva dal terreno di gioco. "C'era tanta confusione. Forse il tombino è stato un errore - ammette Bocia - ma bloccare tutto era un dovere morale: e noi l'abbiamo fatto, anche se con modi discutibili. Il calcio doveva fermarsi per Sandri, come si è fermato per Raciti". È un mondo aspro e selvaggio quello degli ultrà. Per conoscerlo da dentro, per comprenderne le logiche informi, l'anarchia, le derive incendiarie, bisogna andare a vedere da vicino: non farsi impressionare dalla ruvidità di certe facce, di certe scene. E poi i toni, le abitudini cameratesche e carbonaresche che scandiscono la preparazione della "partita". Quello che a loro pare normale, a te sembra "fuori". È possibile impacchettare dentro la stessa bandiera le sassaiola contro un treno e le collette per le scuole del Ruanda? Le sprangate per strada e la raccolta fondi per la distrofia muscolare? E viaggiare per quindici ore su un treno tipo carro bestiame, presi in consegna da una teoria di poliziotti armati, scortati in mezzo a una città a bordo di pullman coi finestrini sbarrati con reti di ferro e infine, se va bene, tenuti dentro lo stadio per due ore finita la partita e rispediti a casa magari dopo aver preso una pietra in testa o una messe di manganellate? Saranno 500 o 600 qui al "Covo". Due o tre riunioni la settimana. Un mini esercito in servizio permanente sui gradoni di una curva infuocata, temuta, oltranzista, rispettata. Colpita come molte altre da una pioggia di "Daspo", il provvedimento che vieta ai supporter violenti beccati in flagrante di assistere a manifestazioni sportive per un periodo che va da 1 a 3 anni. Per gli incidenti dell'11 novembre sono arrivati sette arresti. Il presidente dell'Atalanta Ivan Ruggeri ha puntato il dito contro la curva: "Sono delinquenti che non voglio più vedere allo stadio". Il comunicato era firmato anche dai giocatori, che però tre giorni dopo, tra qualche imbarazzo, hanno tirato il freno: "Isoliamo i violenti, ma non criminalizziamo la Curva Nord che ci ha dato e ci dà tanto". "Era il minimo che potevano fare...", dice ora un po' sardonico Bocia. "Adesso comunque staremo fermi per un po', dobbiamo fare quadrato, ma la nostra mentalità non cambia". Il clima che si respira piacerebbe a Chuck Palahniuk, l'autore di Fight club e anche all'hooligan-scrittore inglese Cass Pennant, ma qui al Covo, almeno qui, non ci si prende a pugni né a calci. Semmai capita che pugni e calci si programmano o si commentano. "Oltre alla fede per la squadra, la cosa più importante per noi è il rispetto - spiega il leader della Nord - E rispetto vuol dire anche scontrarsi. Anzi, è la base". È la prima volta che un capo ultrà ci mette la faccia e riconosce che "sì, noi i casini ce li cerchiamo anche quando non ci sono. Romanisti, viola, granata, genoani: con tutte queste tifoserie vogliamo picchiarci. È così, non c'è niente da fare". Lui è uno di quelli che allo stadio non può andare. Il prossimo è il suo dodicesimo campionato da diffidato. "A fasi alterne, ovviamente". La domenica gioca a calcio: Bonate Sopra, prima categoria. E anche qui qualche guaio se lo tira addosso. Come il 9 settembre scorso a Cologno Monzese. Un centinaio di ultrà dell'Inter gli preparano un agguato. Sono lì per vendicare un assalto al loro treno diretto a Bergamo, campionato 2006-2007. Contro il pullman del Bonate partono sassi e bottiglie. A bordo ci sono anche donne e bambini. Ma soprattutto c'è lui, Galimberti. "Il nostro mondo è fatto anche di queste cose. Certe volte dimostri la tua superiorità cantando più forte degli altri. O presentandoti in gran numero in una trasferta. Se facciamo mille chilometri e andiamo a Napoli in 500 magari ci tirano addosso le bombe carta, però come nemici sanno che siamo rispettati". La curva atalantina un tempo era "rossa". Negli anni '80 è stata filoleghista. Oggi è rigorosamente "apolitica". Seimila ultrà. Mille lo zoccolo duro, quello che c'è ovunque e comunque. Che vive per la squadra, per il tifo. Come Danilo, 41 anni, operaio. Uno dei colonnelli. "La "mentalità ultras" sta scomparendo - dice - Ci sono curve che hanno fatto la storia di questo movimento che non hanno più codici di comportamento. Si sono sputtanate per gli affari commerciali, si sparano per un pugno di biglietti omaggio, mandano avanti i ragazzini coi coltelli. Questo è vergognoso". I seguaci della Dea (la dea Atalanta), come amano definirsi, hanno pochi rapporti di amicizia (Ternana, Cosenza, Eintracht Francoforte, Cavese) e moltissime rivalità. Praticamente con tutte le tifoserie. Il momento sociale per eccellenza è la Festa della Dea, l'omaggio al "totem" Atalanta. "Ogni estate facciamo 10 mila persone a sera. Vengono i giocatori, quelli di oggi e quelli di ieri. Si beve birra, si canta in piedi sui tavoli", spiega Daniele Belotti, 39 anni di cui 33 in curva, consigliere comunale e regionale leghista ("ma la politica non c'entra"). Ha scritto un libro, Belotti, "Atalanta folle amore nostro", che ripercorre 35 anni di tifo. "La Nord un tempo era considerata un covo di violenti e emarginati. Oggi coinvolge nelle sue iniziative decine di migliaia di bergamaschi. Gente che prima ci guardava con distacco e un certo timore". "Bocia" Galimberti ascolta, annuisce, si tormenta la barba. Poi stappa una birra. Dice che in testa ha un pensiero fisso: i napoletani. "Se il Viminale non vieta la trasferta, li aspetto a Bergamo. Noi da loro andremo, sicuro, sempre che lo Stato ce lo permetta". Lui non potrà esserci, ma saprà tutto dal primo all'ultimo minuto. Perché la curva ha tante radio. Che messe assieme formano una specie di grande ugola indisciplinata. Bocia si alza in piedi, porge la Ceres a Daniele e, scandendo il ritmo con le mani aperte a tamburo, lancia un coro che fa rimbombare il Covo: "A-ta-lan-ta olè... ". Subito dopo, a mo' di litania liturgica, parte un fragoroso "Bergamo, Bergamo...". Una città da difendere, cento città dove "farsi rispettare". fonte Allegria!!! il futuro è roseo......
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Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia [Mark Twain] [Romantico Inside][Thread prof. gnocche] |
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#2 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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Questo è il livello di giornalismo in Italia.
Dopo 2 settimane a parlare di Ultrà,finalmente,un giornalista si è degnato di sentire l'altra campana. Quando ci sn omicidi all'italiana tipo galrasco,cogne,etc,gli assassini diventano delle star della tv-ignoranza-disinformante,questi ultàs non essendo degli Animali hanno anche il diritto di esprimersi. Ci sn voluti 10 giorni e l'attenzione pubblica che si spegnesse su questo caso....come al solito... |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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ma negli stadi invece dei giocatori iper pagati, drogati e paraculi metterci due belle squadre di ulstras che si menano a far spettacolo??
tipo circhi romani insomma... almeno si sfogano fra loro, e lo spettacolo ci sarebbe. se poi qualcuno di 'sti attaccabrighe rabbiosi finisce con qualche pezzo in meno o al camposanto... tanto di guadagnato.
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare Ultima modifica di Fil9998 : 19-11-2007 alle 13:04. |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Messaggi: 785
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leggetevi fedeli alla tribu di king
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 383
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Ma non possono eliminare sta gente?
Fermiamo il campionato per sempre. E' l'unica soluzione contro questi animali. Non possono mandare là quelli del pestaggio alla diaz, invece di manganellare la gita della parrocchia? |
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2900
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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vabbhè, meglio, salviamo gli stadi: gli diamo un pezzo di quartiere adibito ai "giochi" ci piazzaimo telecametre ovunque per farci un bel reality... e ovviamente filo spinato attorno e questi che si menano a sangue dentro ...
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare |
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Este (PD)
Messaggi: 2908
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Ne escono proprio bene sti ultras non c'è che dire.
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<<La Verità non richiede fede.>> |
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#10 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Davanti a casa mia abita il capo storico degli ultra dell'Atalanta
, un personaggio unico (gira tranquillamente in canottiera a -5° C) Il problema dei bergamaschi alla fine è sempre quello (e lo dico da bergamasco): se hai un lavoro puoi anche distruggere uno stato a bombe atomiche ma intanto "siccome lavoro sono una brava persona". Faccio rissa allo stadio? Ma intanto lavoro e mi guadagno da vivere. Mi drogo? Ma intanto lavoro e mi guadagno da vivere. Evado le tasse? Ma intanto lavoro e mi guadagno da vivere. Il lavoro è visto come giustificazione di tutto, e proprio sta cosa dei bergamaschi non la sopporto. Ultima modifica di lowenz : 19-11-2007 alle 13:54. |
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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che gente inutile.
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 8933
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e mandarli in iraq e richiamare i nostri soldati a risolvere i nostri di problemi? o ad aiutare per catastrofi naturali, tipo un'alluvione in zona messina ignorata da tutti? se hanno così voglia di combattere si scaricano lì da un paio di c130 e vediamo come va...tanto lì è una missione di pace, se si dice di chiuderli in un capannone a massacrarsi siamo persone che non capiscono...
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...continuate a morire finchè non viene giorno... ...forse solo uno che si erge con la spada infranta dalla più profonda disperazione... |
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#13 |
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Member
Iscritto dal: Oct 2002
Messaggi: 98
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Comunque io non capisco tutta questa rabbia contro queste persone (sto parlando di questo articolo in particolare).
Hanno spiegato che loro sono contro i ragazzini impazziti (vedi omicidio Raciti), contro gli scontri "non leali" (coltelli etc), il loro obiettivo è fare a botte contro altri ultras, non distruggere lo stadio e tutte le altre persone. Se si riuscisse veramente a creare in ogni curva ultrà uno zoccolo duro come quello dell'Atalanta, in cui i capi sono consapevoli del loro ruolo e non sono invischiati in loschi affari (vedi sparatorie tra capi ultrà del Milan...) e tutti li seguono, sarebbe molto più facile convertirli almeno alla non-anarchia totale. Per me se si vogliono picchiare nel parcheggio tra ultras non vedo perché non possano farlo, se non distruggono niente. Se ci fosse un direttivo in ogni curva che controlla tutti e convince a seguire gli ordini, cioè a non devastare tutto ma al limite a picchiare gli altri ultras, il problema sarebbe quasi risolto. Molto più semplice che reprimere, il risultato finora infatti è stato solo inasprire il rapporto con le forze dell'ordine. Ah un'altra cosa: tutti si riempiono la bocca con il "modello inglese"; la realtà inglese ora è ben altra... le televisioni satellitari non volevano certo partecipare al poco telegenico spettacolo degli scontri tra hooligans, quindi hanno cominciato a fare pressioni incredibili agli organi competenti (cosa che è successa anche in Italia, con scarsi risultati: perché secondo voi lo scontro con le FdO si è inasprito a partire da metà anni '90?) per eliminarli dagli stadi. E così è successo, così il pubblico ipocrita pensa che il problema sia risolto. In realtà nei pub e nelle periferie si pestano ancora e anche peggio, lontano da ogni telecamera o controllo. Ultima modifica di barrakud : 19-11-2007 alle 15:04. |
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Messaggi: 785
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perche una cosa del genere è possibile solo a bergamo dove si conoscono tutti
in grandi citta è impossibile una volta ho visto un filmato di un duello fra quelli del basilea e del grasshoper dopo la rissa vinta dai primi si sono stretti tutti la mano Ultima modifica di ronin17 : 19-11-2007 alle 15:05. |
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#15 |
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Member
Iscritto dal: Oct 2002
Messaggi: 98
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Va bé ma le curve più grandi di Bergamo sono poche, se si riesce a farlo lì si riuscirebbe in tutte le altre piazze, tranne forse Milano, Torino e Roma.
Forse è una questione di mentalità di questo tipo; per esempio alcuni gruppi romanisti predicano il "romanismo è teppismo" e qui è veramente difficile creare una curva stile bergamo. Però secondo me con una curva come quella atalantina ci si può sedere ad un tavolo per discuterne, è stupido picchiarli tutti. Ultima modifica di barrakud : 19-11-2007 alle 15:14. |
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Messaggi: 785
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a roma milano e napoli non si puo fare ci sono troppi cani sciolti essendo metropoli
a roma e napoli essere teppisti è una specie di vanto e lo dico perche lìho visto |
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#17 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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Ultima modifica di lowenz : 19-11-2007 alle 15:30. |
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Città: 45°38' 00"N - 8°23' 25"E
Messaggi: 390
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Ha ragione Booyaka a postare questa foto
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La sezione Sport e Motori è morta ... viva la sezione Sport e Motori !!! Migna è colpevole !!! LOL - SuperGIF Clan - FIX - "Una piccola senzazione per un uomo, un grande culo per l'umanità" Dr. Greg House |
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#19 | |
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Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 788
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perchè bisogna sprecare soldi e risorse (vedi medicine , garze, punti ecc..) per bestie del genere??? per non parlare del fatto che magari uno è ina ttesa al pronto soccorso da 2 ore e arriva il capò ultrà in canottiera con una coltellata in pancia che deve essere curato |
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#20 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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, un personaggio unico (gira tranquillamente in canottiera a -5° C)








