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Old 27-07-2007, 23:25   #1
EarendilSI
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Mafia, Fininvest:"Teoremi smentiti"

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Mafia, Fininvest:"Teoremi smentiti"
Giuffrida ha sottoscritto transazione
"Smentita in modo assoluto ed indiscutibile la campagna mediatica pesantemente diffamatoria condotta per anni in danno della Fininvest": la società annuncia che il consulente della procura di Palermo Francesco Giuffrida ha sottoscritto una transazione che pone fine alla causa civile avviata nei suoi confronti dalla stessa Fininvest. La questione riguardava i sospetti di presunti contributi di capitali mafiosi all'origine della stessa Fininvest.

L'azione era stata avviata ''a seguito di una consulenza da lui eseguita per conto della Procura della Repubblica di Palermo, riguardante la ricostruzione degli apporti finanziari intervenuti alle origini del gruppo Fininvest. La transazione firmata dal Dott. Giuffrida, per l'estrema importanza dei suoi contenuti, smentisce in modo assoluto ed indiscutibile - prosegue la nota Fininvest - la campagna mediatica pesantemente diffamatoria condotta per anni in danno della Fininvest. Il testo della transazione e' integralmente disponibile presso il sito internet: www.fininvest.it''.

Nel 1997 la Procura di Palermo, in seguito a dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia secondo i quali la Fininvest avrebbe beneficiato dell'apporto di capitali di provenienza mafiosa, affido' infatti a Giuffrida - si ricorda nella transazione - l'incarico di ''verificare la legittimita' degli apporti finanziaria intervenuti alle origini della Fininvest da parte di soggetti terzi''. Per otto delle operazioni esaminate - si ricorda ancora nella transazione - ''il dott. Giuffrida non era riuscito ad identificare l'origine della provvista. Il che aveva generato nell'opinione pubblica la convinzione che la societa' potesse avere effettivamente goduto dell'apporto di capitali di provenienza mafiosa''.

La Fininvest - dopo la definizione in primo grado del procedimento penale in cui Giuffrida era consulente del PM - nel 2006 e' ricorsa al Tribunale Ordinario di Palermo contro Giuffrida sostenendo che lo stesso consulente avrebbe potuto ricostruire ognuna delle otto operazioni accertando che l'origine delle provviste ''era pacificamente riveniente da persone, fisiche o giudidiche, tutte immediatamente riferibili all'allora costituendo Gruppo Fininvest e quindi senza alcun afflusso di denaro dall'esterno''. Giuffrida ribatteva che la sua consulenza risultava ''parziale e non completa in quanto rappresentava solo una prima ipotesi di lavoro, che avrebbe potuto poi essere integrata e modificata a seguito di ulteriori approfondimenti tecnici e documentali. Approfondimenti che tuttavia mai vennero effettuarti a causa dello scadere dei termini per le indagini preliminari e della successiva archiviazione del procedimento''.

In sede di transazione - si legge nell'atto - ''il dott. Giuffrida, all'esito di una prospettazione maggiormente organica delle operazioni poste oggi alla cognizione del Tribunale Ordinario di Palermo'' e della relativa documentazione ''riconosce i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni rese al dibattimento ed inoltre che le predette operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al gruppo Fininvest''.

A sua volta la Finvest ha riconosciuto ''che i limiti della consulenza del dott. Giuffrida non sono dipesi da sua negligenza ma da eventi estranei alla sua volonta'-scadenza dei termini e successiva archiviazione del procededimento - che lo hanno indotto a conclusioni parziali e non definitive''.

"Silvio Berlusconi ha creato ricchezza e decine di migliaia di posti di lavoro in modo assolutamente corretto. Questo e' tutto cio' che si evidenzia dopo anni e anni di inattendibili ricostruzioni. Oscuri giornalisti sono diventati famosi e analfabeti di ritorno sono diventati scrittori, diffamando Silvio Berlusconi in merito all'origine del suo patrimonio. La transazione sottoscritta dal tecnico della Banca d'Italia e consulente della Procura di Palermo Dottor Francesco Giuffrida dimostra inequivocabilmente l'assoluta infondatezza di ogni ipotesi di illiceita' o carenza di trasparenza dell'origine del denaro utilizzato per fondare la Fininvest. Denaro lecito, derivante da operazioni finanziarie tutte ricostruite fino all'ultimo centesimo". Lo dichiara il senatore Niccolo' Ghedini (FI), legale del presidente di FI, Silvio Berlusconi.

"Molti, e fra questi anche politici di rilievo dell'attuale maggioranza, - continua Ghedini - dovrebbero scusarsi per aver tentato negli anni passati di strumentalizzare vicende del tutto infondate. Solo la volonta' e la pervicacia di Silvio Berlusconi hanno consentito di dimostrare la realta' e la verita' dei fatti ma in questo paese, dove si diviene garantisti soltanto per difendere i propri amici, la coerenza e' un mero auspicio e la decenza e' del tutto inesistente. Rimane un dato oggettivo: Silvio Berlusconi e la Fininvest hanno sempre agito con totale e assoluta correttezza".
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca...lo372760.shtml
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Old 27-07-2007, 23:30   #2
FabioGreggio
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Il fondatore di Forza Italia, Dell'Utri, uomo Fininvest, è stato condannato per mafia.
Berlusconi ha avuto in casa uno stallere capo mafia per 8 anni.

La Banca Rasini di cui era direttore il padre di Berlusconi fu indagata per riciclaggio di denaro.

Taormina, Forza Italia, è stato grande avvocato di capi mafiosi.
Durante il primo governo Berlusconi, fu, ma guardatè, messo a capo della commissione antimafia.

Ora che venga o non venga archiviato qualsiasi cosa, personalmente mi basta.

fg
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Old 28-07-2007, 00:15   #3
Cfranco
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Questi hanno devastato le palle al povero Giuffrida per 10 anni sommergendolo di cause e rovinandogli la carriera , finchè per liberarsene questi ha sottoscritto una dichiarazione che non dice assolutamente nulla, ma che viene presa come la "prova" dell' innocenza di Fininvest.
Travaglio e Luttazzi hanno avuto le palle per andare in tribunale a smerdare gli avvocati del cavaliere senza cavallo, lui a un certo punto ha detto basta, anche perchè penso che il conto dell' avvocato sia ormai troppo lungo per lui e desideri solo scomparire e poter fare il suo lavoro in pace .
__________________
Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn
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Old 28-07-2007, 01:35   #4
Igor
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Il fatto che ci sia stata questa transazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Transazione_%28diritto%29) con Giuffrida per porre fine ad una causa civile tra di lui e la Fininvest non significa affatto che sia stata fatta chiarezza sulle origini del denaro che servì a finanziare le 22 holding che la controllavano, alcune intestate a casalinghe, parrucchiere ed estetiste, registrate presso la Banca Rasini, indicata da Sindona e da pentiti di mafia come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa.

Non è una novità il fatto che Giuffrida con la sua consulenza non fu in grado di ricostruire la provenienza dei finanziamenti, né ci riuscirono gli uomini della DIA e lo stesso consulente incaricato dalla difesa Dell'Utri, il professore della Bocconi Iovenitti. L'origine dei finanziamenti continua a rimanere ignota, poiché il complesso sistema di società holding attraverso cui essi passarono rende impossibile rintracciarne la fonte.

L’occasione per chiarire Berlusconi l’ha già avuta nel 2002 quando interrogato dal pm Ingroia nel processo a carico di Dell'Utri per associazione mafiosa si avvalse della facoltà di non rispondere.

Restano ancora senza risposta le domande che i magistrati avrebbero voluto fargli:
Come decise di assumere Dell'Utri? Come visse la spola di Marcello tra lui e il faccendiere siciliano Filippo Alberto Rapisarda? Che rapporti ebbe con Gaetano Cinà, coimputato di Dell'Utri? Come avvenne l'assunzione del capomafia Vittorio Mangano, diventato fattore della villa di Arcore? La Fininvest pagò il pizzo per installare le sue antenne tv in Sicilia? E trattò con Cosa nostra dopo gli incendi dei magazzini Standa a Catania? E soprattutto: da dove arrivarono i soldi che servirono a finanziare gli inizi delle aziende di Berlusconi, la Fininvest e poi le 22 misteriose holding che la controllano? Ci sono stati capitali mafiosi alle origini del successo Berlusconi?

http://www.societacivile.it/primopia...oni/odore.html
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Old 28-07-2007, 01:40   #5
sid_yanar
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Il fatto che ci sia stata questa transazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Transazione_%28diritto%29) con Giuffrida per porre fine ad una causa civile tra di lui e la Fininvest non significa affatto che sia stata fatta chiarezza sulle origini del denaro che servì a finanziare le 22 holding che la controllavano, alcune intestate a casalinghe, parrucchiere ed estetiste, registrate presso la Banca Rasini, indicata da Sindona e da pentiti di mafia come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa.

Non è una novità il fatto che Giuffrida con la sua consulenza non fu in grado di ricostruire la provenienza dei finanziamenti, né ci riuscirono gli uomini della DIA e lo stesso consulente incaricato dalla difesa Dell'Utri, il professore della Bocconi Iovenitti. L'origine dei finanziamenti continua a rimanere ignota, poiché il complesso sistema di società holding attraverso cui essi passarono rende impossibile rintracciarne la fonte.

L’occasione per chiarire Berlusconi l’ha già avuta nel 2002 quando interrogato dal pm Ingroia nel processo a carico di Dell'Utri per associazione mafiosa si avvalse della facoltà di non rispondere.

Restano ancora senza risposta le domande che i magistrati avrebbero voluto fargli:
Come decise di assumere Dell'Utri? Come visse la spola di Marcello tra lui e il faccendiere siciliano Filippo Alberto Rapisarda? Che rapporti ebbe con Gaetano Cinà, coimputato di Dell'Utri? Come avvenne l'assunzione del capomafia Vittorio Mangano, diventato fattore della villa di Arcore? La Fininvest pagò il pizzo per installare le sue antenne tv in Sicilia? E trattò con Cosa nostra dopo gli incendi dei magazzini Standa a Catania? E soprattutto: da dove arrivarono i soldi che servirono a finanziare gli inizi delle aziende di Berlusconi, la Fininvest e poi le 22 misteriose holding che la controllano? Ci sono stati capitali mafiosi alle origini del successo Berlusconi?

http://www.societacivile.it/primopia...oni/odore.html
*
del resto smettiamola con queste fantasie, tutti prima o poi fanno affari con un mafioso (dell'utri) e se ne portano un altro in casa come stalliere. Sempre a pensar male!
__________________
"...tutti ci amano, e tutti ci odiano."
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Old 28-07-2007, 02:13   #6
FabioGreggio
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del resto smettiamola con queste fantasie, tutti prima o poi fanno affari con un mafioso (dell'utri) e se ne portano un altro in casa come stalliere. Sempre a pensar male!
In effetti chi non ha avuto uno stalliere in casa per 9 anni senza sapere che fosse un capo mafioso.

mafioso che però ricambiò con una frase che è nella mia firma....


fg
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Old 28-07-2007, 11:24   #7
dantes76
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l'italia un paese dove chi stupra e chi sequestra una coppia viene condannato e non sconta nemmeno un giorno di galera, per poi uccidere un bambino, e' un paese dove l'essere innocenti e' una chimera...


cmq ora vorrei sapere il parere del senatur BOSSI:


Quote:
Berlusconi è l’uomo della mafia. È un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra.


C’è qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccerà via, di Berlusconi non ce ne fotte niente.


Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta la baracca. In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c’erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra.

Da MicroMega di Aprile 2001: citazioni di Umberto Bossi selezionate da Marco Travaglio

La mia preferita:
Quote:
Forza Italia è stata creata da Marcello Dell’Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord. Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord.

Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì. Molte ricchezze sono vergognose, perchè vengono da decine di migliaia di morti. Non È vero che "pecunia non olet". C’è denaro buono che ha odore di sudore, e c’è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore.

Da MicroMega di Aprile 2001: citazioni di Umberto Bossi selezionate da Marco Travaglio
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Ultima modifica di dantes76 : 28-07-2007 alle 11:28.
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Old 28-07-2007, 11:54   #8
Jackari
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l'italia un paese dove chi stupra e chi sequestra una coppia viene condannato e non sconta nemmeno un giorno di galera, per poi uccidere un bambino, e' un paese dove l'essere innocenti e' una chimera...


cmq ora vorrei sapere il parere del senatur BOSSI:





La mia preferita:
se poi si guarda quello che successo nelle banche della lega e quello che si è fatto poi per nasconderlo...
non è che c'è tutta sta differenza tra bossi e berlusconi
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Old 28-07-2007, 11:57   #9
dantes76
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se poi si guarda quello che successo nelle banche della lega e quello che si è fatto poi per nasconderlo...
non è che c'è tutta sta differenza tra bossi e berlusconi
lo stare assieme, la lega in un altro contesto sarebbe un altra cosa, come Idv, che stando nel csx non fara' mai una mazza, cosi la lega stando con forza dell'utri
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Old 28-07-2007, 12:07   #10
Jackari
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lo stare assieme, la lega in un altro contesto sarebbe un altra cosa, come Idv, che stando nel csx non fara' mai una mazza, cosi la lega stando con forza dell'utri
non è questo.
il problema è che gli onesti non si comportano da lestofanti
per IDV, meglio se non faccia mai na mazza (troppa ingenuità)
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Old 28-07-2007, 12:15   #11
dantes76
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non è questo.
il problema è che gli onesti non si comportano da lestofanti
per IDV, meglio se non faccia mai na mazza (troppa ingenuità)
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Old 28-07-2007, 17:56   #12
myskin
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Il fatto che ci sia stata questa transazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Transazione_%28diritto%29) con Giuffrida per porre fine ad una causa civile tra di lui e la Fininvest non significa affatto che sia stata fatta chiarezza sulle origini del denaro che servì a finanziare le 22 holding che la controllavano, alcune intestate a casalinghe, parrucchiere ed estetiste, registrate presso la Banca Rasini, indicata da Sindona e da pentiti di mafia come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa.

Non è una novità il fatto che Giuffrida con la sua consulenza non fu in grado di ricostruire la provenienza dei finanziamenti, né ci riuscirono gli uomini della DIA e lo stesso consulente incaricato dalla difesa Dell'Utri, il professore della Bocconi Iovenitti. L'origine dei finanziamenti continua a rimanere ignota, poiché il complesso sistema di società holding attraverso cui essi passarono rende impossibile rintracciarne la fonte.

L’occasione per chiarire Berlusconi l’ha già avuta nel 2002 quando interrogato dal pm Ingroia nel processo a carico di Dell'Utri per associazione mafiosa si avvalse della facoltà di non rispondere.

Restano ancora senza risposta le domande che i magistrati avrebbero voluto fargli:
Come decise di assumere Dell'Utri? Come visse la spola di Marcello tra lui e il faccendiere siciliano Filippo Alberto Rapisarda? Che rapporti ebbe con Gaetano Cinà, coimputato di Dell'Utri? Come avvenne l'assunzione del capomafia Vittorio Mangano, diventato fattore della villa di Arcore? La Fininvest pagò il pizzo per installare le sue antenne tv in Sicilia? E trattò con Cosa nostra dopo gli incendi dei magazzini Standa a Catania? E soprattutto: da dove arrivarono i soldi che servirono a finanziare gli inizi delle aziende di Berlusconi, la Fininvest e poi le 22 misteriose holding che la controllano? Ci sono stati capitali mafiosi alle origini del successo Berlusconi?

http://www.societacivile.it/primopia...oni/odore.html
straquoto

quel documento firmato per parsrsi il cu..... non dice nulla

ma i media lo faranno (già lo fanno) passare come risolutivo per la limpidezza del cavalier

e soprattutto lo faranno acquisire al processo di appello di dell'utri (che sta andando a rilento a posta) e così un elemento a carico contro dell'utri (secondo la difesa) dovrebbe venir meno
speriamo che la procura sappia smontarlo
..ma vedo un procuratore generale abbastanza debole.

certo che sarebbe interessante interrogare giuffrida e chiedergli conto della lista del santo (18 miliardi spuntati dal nulla e ritornati al nulla)

del giroconto palina


ma anche a Jovenitti consulente della difesa che aveva detto che alcune operazioni erano potenzialmente poco trasparenti

chi sa citeranno per dani anche lui?

oppure se la "transazione" spiegherà perchè erano intestate a caslinghe ed alcune pasarono per attività di parrucchiere


mi piacerebbe che queste cose gli italiani se le chiedessero, o almeno se le chiedano i giudici dell'appello, che sono già pronti ad assolvere Marcello dell'utri
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Old 28-07-2007, 18:56   #13
mylord lordmy
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è veramente contro ogni logica. parafrasando, si potrebbe ricostruire in questo modo.

tu mi domandi una cosa, e io dico che non la so.
tu mi fai causa perchè secondo te non è vero che io non la sappia
io ritratto, nel senso che riconosco che non è vero che non la sapevo:

MA A QUESTO PUNTO MI DEVI DIRE CHE CAZZO E' STA COSA CHE DICEVI DI NON SAPERE, ALTRIMENTI CI PRENDI PER IL CULO 100 VOLTE.

un tribunale non dovrebbe accettare di scrivere in un verbale ufficiale certe puttanate senza nessun fondamento logico, perchè se non è vero che non la sai, devi dire a quali conclusioni eri giunto esattamente. altrimenti ti beccho una denuncia per falsa testimonianza pluriaggravata.

del resto nemmeno su andreotti si è mai detto con chiarezza che è stato riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafioso fino al 1980 REATO PRESCRITTO.

Ultima modifica di mylord lordmy : 28-07-2007 alle 19:48.
mylord lordmy è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 28-07-2007, 22:43   #14
davestas
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ma che vi meravigliate in un paese dove viene messo in crece uno come Luciano Moggi ?
Il popolo italiano consoce sicuramente piu' le intercettazioni di Big Luciano che chi sia Vittorio Mangano e tutte queste cosuce che anche Bossi un tempo fa diceva...
Prednetevela con i giornali, con le tv, ecc......ops dimenticavo fanno capo tutte direttamente od indirettamente a Silvio Berlusconi.
davestas è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 28-07-2007, 22:46   #15
davestas
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Originariamente inviato da myskin Guarda i messaggi
certo che sarebbe interessante interrogare giuffrida e chiedergli conto della lista del santo (18 miliardi spuntati dal nulla e ritornati al nulla)

del giroconto palina



cosa sono?
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Old 29-07-2007, 01:21   #16
StefAno Giammarco
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Originariamente inviato da davestas Guarda i messaggi
cosa sono?

7 maggio 2002 - PROCESSO DELL'UTRI, PARLA UN FUNZIONARIO DI BANKITALIA
"Il Mattino"
PROCESSO DELL'UTRI, PARLA UN FUNZIONARIO DI BANKITALIA
"Questi gli affari Fininvest negli anni 70"
Ha ricostruito in aula, a Palermo, i flussi finanziari della Fininvest alla fine degli anni '70: Francesco Giuffrida, condirettore della Banca d'Italia a Palermo, ha illustrato al processo al senatore di FI Marcello Dell'Utri per concorso in associazione mafiosa, i primi introiti finanziari affluiti nelle 23 holding del gruppo milanese. Giuffrida ha citato la società "Palina" che, per alcune "atipicità" (i prestanome a cui è intestata e la "durata di solo pochi mesi della società") sembra "essere stata avviata solo per effettuare operazioni miliardarie e giri conto per 27 miliardi di lire". "Non vi era immissione di denaro fresco - ha aggiunto Giuffrida - ma effettuavano operazioni bancarie fra diverse società". La "Palina", ha sostenuto il consulente, realizzava plusvalenze nell'acquisto di azioni (per 2 miliardi di lire) da una immobiliare tanto che, nel giro di pochi giorni, rivendeva le stesse azioni all'immobiliare per 27 miliardi. Giuffrida ha evidenziato le "incoerenze su alcune operazioni di franco valuta per diversi miliardi di lire" di cui era mandatario Silvio Berlusconi. Ha spiegato che nel marzo 1979 un'immobiliare riconducibile alla Fininvest avrebbe tramutato in assegni circolari, "in un solo giorno" 2 miliardi in contanti. Il pm Domenico Gozzo ha chiesto di alcune operazioni "particolari": una per un importo da 16 miliardi di lire e un'altra di 17 miliardi e 980 milioni di lire. Per quest'ultima cifra, Giuffrida ha spiegato che ci sarebbe stata una "capitalizzazione della Fininvest" attraverso un giro conto che partiva da Silvio Berlusconi e, dopo aver attraversato le casse della fiduciaria Saff, delle holding e di Fininvest Roma, "ritornavano allo stesso gruppo". "In contemporanea a questa operazione da 17 miliardi di lire - ha aggiunto Giuffrida - veniva effettuato un bonifico con lo stesso importo a una persona giuridica". Secondo i difensori di Dell'Utri, quella di Giuffrida è "una lettura parziale e imprecisa della documentazione societaria".

ANSA:
Le anomalie dei flussi finanziari alla fine degli anni Settanta, la costituzione di prestanomi alla guida di societa' che avrebbero girato somme miliardarie a quelle del Gruppo Berlusconi, sono alcuni dei punti sui quali si e' soffermato Francesco Giuffrida, condirettore della Banca d'Italia, consulente della procura, deponendo nel processo a Marcello Dell' Utri accusato di concorso in associazione mafiosa. Il funzionario di Bankitalia ha ricostruito in particolare le "operazioni Ponte", tramite la fiduciaria Padana. Giuffrida ha sottolineato "un flusso finanziario anomalo" che vi sarebbe stato nel 1979 per complessivi sei miliardi di lire, dei quali un miliardo e 200 milioni sarebbero stati girati da Riccardo Maltempo ("e' da considersi - ha detto Giuffrida - prestanome di Berlusconi"), mentre per gli altri quattro miliardi e 800 milioni di lire non vi sarebbero documenti che ne dimostrino la provenienza. La consulenza di Giuffrida, che e' stato designato dal Governatore della Banca d' Italia per svolgere questo esame sulla Fininvest, e' stata richiesta dalla procura di Palermo per riscontrare le dichiarazioni di pentiti e testimoni che hanno affermato che i boss mafiosi, fra i quali Stefano Bontade, avrebbero fatto arrivare a Milano grosse somme di denaro, dell' ordine di miliardi di lire, alla fine degli anni Settanta. Questo investimento di Cosa nostra, hanno detto i pentiti, sarebbe stato fatto tramite Marcello Dell' Utri che avrebbe utilizzato il denaro per l' acquisto di pacchetti di film per conto della Fininvest. "Non si sa con quale provvista di denaro Silvio Berlusconi abbia ottenuto assegni circolari che sono stati versati nelle casse delle holding". Lo ha detto in aula il condirettore della Banca d' Italia, Francesco Giuffrida, rispondendo alle domande dell' avvocato Ennio Tinaglia, parte civile nel processo a Marcello Dell' Utri. Spiegando le operazioni franco valuta, e cioe' versamenti diretti fra Silvio Berlusconi e le Holding della Fininvest senza passare dalla fiduciaria Saf, Giuffrida ha detto che "teoricamente queste operazioni potevano servire a ripulire denaro sporco". Molte operazioni di franco valuta non sarebbero state ricostruibili, secondo il consulente della Procura, perche' non sono stati trovati nelle varie filiali delle banche i documenti contabili. Giuffrida ha parlato anche di operazioni "celate" e di prestanomi, sostenendo che non si conosce l' origine di 16 miliardi e mezzo di lire versati in contanti nel 1977 alla Fininvest. I versamenti sono stati effettuati frazionati in vari giorni successivi. Dalla contabilita' ufficiale della finanziaria, risultava invece che l' operazione era stata effettuata franco valuta "in modo da renderne impossibile la ricostruzione". Rispondendo alle domande del pm Antonio Ingroia, il consulente ha specificato che "questa operazione era simulata per celare il versamento frazionato in contanti". Il dirigente di Bankitalia ha poi definito operazioni bancarie "illogiche" i giroconti contabili che venivano effettuati nello stesso giorno senza spostare nulla. Il riferimento e' alla societa' Palina, che secondo il consulente sarebbe stata creata solo per effettuare investimenti "coperti" e creare un giro di denaro fra le societa' del gruppo Berlusconi. La Palina pochi giorni dopo la sua nascita acquista azioni per due miliardi di lire dei Cantieri riuniti milanesi, che poi rivende qualche giorno dopo, sempre ai cantieri (societa' di cui e' stato presidente Marcello Dell' Utri), a 27 miliardi di lire. L' operazione viene definita attraverso un giro fra varie societa' dello stesso gruppo, ma Giuffrida ha accertato che si sarebbe trattato di un giroconto fittizio di denaro. Gli inquirenti hanno cercato di scoprire la provenienza dei due miliardi di lire, "visto che la Palina - sostiene l' accusa - era un paravento di Berlusconi". Prima di concludere, Giuffrida ha detto che le holding erano inserite dagli istituti bancari come "servizi di parruccheria", per "sfuggire ai controlli e alle ispezioni della Banca d' Italia o di altri istituti i quali - ha aggiunto il consulente - non vengono mai attenzionati perche' non ritenuti di rilevanza economica".

"Il consulente dell' accusa batte sempre sul medesimo tasto, semina dubbi e offre deduzioni gratuite di vario genere da un lato senza aver correttamente interpretato i documenti contabili in suo possesso e dall' altro pretendendo di ricostruire operazioni finanziarie senza aver acquisito la necessaria documentazione a supporto: documentazione che peraltro esiste". E' quanto affermano, in una nota, i difensori di Marcello Dell' Utri dopo la deposizione in aula del consulente Francesco Giuffrida. I legali spiegano che "nell' operazione del 29 giugno 1979, dell' importo complessivo di 6 miliardi di lire e per la quale Giuffrida lamenta l' impossibilita' di risalire al flusso finanziario di 4 miliardi e 800 milioni per carenza documentale - secondo la difesa -, la documentazione a disposizione anche del consulente tecnico consente di individuare con certezza nella stessa Fininvest l' origine della provvista e che l' operazione, al pari di altre individuate da Giuffrida, non ha comportato alcuna immissione di fondi dall' esterno". Il collegio di difesa, composto dagli avvocati Giuseppe Di Peri e Pietro Federico, precisa che "le operazioni franco valuta, contrariamente a quanto affermato dal consulente tecnico, non comportano l' impossibilita' di ricostruzione delle operazioni stesse". "Anche nei casi - aggiungono i legali - in cui le fiduciarie non avessero avuto cio' che Giuffrida definisce la 'copia dei mezzi di pagamento', le operazioni si sarebbero potute ricostruire semplicemente reperendo l' esistente documentazione originale". I difensori di Dell' Utri intervengono anche sulle presunte operazioni "illogiche", tra cui la Palina. "L' articolazione di tali operazioni - affermano - in piu' fasi e' finalizzata al raggiungimento contestuale di una pluralita' di obiettivi tutti legittimi, tra cui l' esecuzione di aumenti di capitale sociale e l' emissione di prestiti obbligazionari: tutte operazioni che non contengono, come invece si lascia intendere, alcun elemento di illogicita' o di elusione della normativa vigente". Infine gli avvocati sottolineano che "le domande poste dal difensore della parte civile rispondono a criteri di suggestivita' e di platealita' in quanto altri procedimenti penali si sono gia' conclusi per l' inesistenza di qualsiasi ipotesi di riciclaggio". "Non va infatti dimenticato - concludono gli avvocati - che la consulenza del dottor Giuffrida e' stata disposta e depositata nell' ambito del procedimento n. 6.031 che, come noto, e' stato archiviato su richiesta della stessa Procura di Palermo nel dicembre 1999".
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Old 29-07-2007, 09:59   #17
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Old 29-07-2007, 10:23   #18
Cfranco
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Originariamente inviato da StefAno Giammarco Guarda i messaggi
"Il consulente dell' accusa batte sempre sul medesimo tasto, semina dubbi e offre deduzioni gratuite di vario genere da un lato senza aver correttamente interpretato i documenti contabili in suo possesso e dall' altro pretendendo di ricostruire operazioni finanziarie senza aver acquisito la necessaria documentazione a supporto: documentazione che peraltro esiste".
Beh , visto che esiste la documentazione potevano anche esibirla .
Ancora nel 2002 Berlusconi si è rifiutato di spiegare questi movimenti finanziari , se erano del tutto regolari poteva anche rispondere invece di fare scena muta .
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Old 29-07-2007, 16:38   #19
pars_
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Originariamente inviato da EarendilSI
....
Fuffa ennesima fuffa, si preferisce concentrare la questione sull'attendibilita' del professionista che ha redatto il "Resoconto finanziario sulla Holding 1a-22a", che sul contenuto DOCUMENTATO di tale resoconto.

Ci spiegassero allora l'intero Rapporto della DIA di Palermo, dei dati che ne sono usciti fuori, delle movimentazioni milionarie o miliardarie IN CONTANTI a distanza di pochi giorni, delle holding create per un unica operazione finanziaria.
Delle finanziarie "erroneamente" inquadrate in settori commerciali tali da sfuggire ad un controllo fiscale, delle operazioni fatte per rendere irrintracciabile il punto di partenza e poi se ne riparla.

Le avevano tentate di tutti i colori per screditare Giuffrida, addirittura le pressioni su Bankitalia, unite alla campagna mediatica de "il giornale" contro l'espresso erano state tali che la stessa Bankitalia in un primo momento quasi tento' di negare che fosse un suo "perito" poi rifiutò l'assitenza giudiziaria allo stesso Giuffrida per paura di ripercussioni economiche.
Tali furono le ingiustificabili ragioni di Bankitalia che lo stesso procuratore antimafia Aldo Grasso scrisse a Bankitalia per chiedere informazioni su questo voltafaccia e loro risposero con toni ben diversi e ben + pacati rimangiandosi tutti e buttandola sul "non abbiamo mai negato che fosse un nostro perito bla bla bla"

Se la trovo posto la lettera di Grasso e la riposta di Bankitalia

Ultima modifica di pars_ : 29-07-2007 alle 16:43.
pars_ è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 29-07-2007, 16:58   #20
pars_
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Ecco da L'Odore dei Soldi, leggete:

Quote:
All'estero, infatti, le notizie sul dossier Bankitalia hanno destato molto più scalpore che in Italia. Ha scritto, ad esempio, l'autorevole "Le Monde": "Silvio Berlusconi è l'uomo più ricco d'Italia, il capo dell'opposizione, il proprietario di un impero di giornali e di tre canali televisivi, e aspira a diventare il
prossimo presidente del Consiglio. Ma ora si riapre la questione su come questo figlio di un modesto impiegato di banca abbia potuto costruire un tale impero, e con quale denaro"
.

In Italia, invece, l'unico (modestissimo) dibattito ha riguardato non il nocciolo della questione - chi gli ha dato i soldi e perché -, bensì il ruolo giocato da Bankitalia nella consulenza del dottor Giuffrida.

Già, perché appena "L'Espresso" dà notizia del rapporto Giuffrida, depositato al processo di Palermo e dunque pubblico e pubblicabile, la Fininvest e "Il Giornale" berlusconiano scatenano il putiferio. E, con toni intimidatori, "invitano" la Banca d'Italia a dissociarsi dalla consulenza prestata dal proprio funzionario. Il 27 luglio 2000 "L'Espresso" anticipa alle agenzie il contenuto dell'articolo. Il 28 tutti i giornali ne danno notizia (insieme alle vaghe quanto grottesche minacce della Fininvest di "querelare "L'Espresso"": per aver pubblicato un documento ufficiale e pubblico!).

Tutti, a eccezione del "Giornale", che il giorno 29 se ne esce con un articolo dal titolo "Fazio smentisce il dossier dell`Espresso" contro Berlusconi". In coda all'articolo si
minaccia apertamente il dottor Giuffrida, "reo" di aver collaborato con la Procura di Palermo su indicazione dei suoi superiori: "Come [il rapporto] sia finito nelle mani dei giornalisti dell'"Espresso", naturalmente non si sa. Tuttavia è lecito dubitare che la fonte sia il funzionario della banca centrale "prestato" ai magistrati, visto che tale comportamento verrebbe sanzionato con il licenziamento in tronco, fatte salve ulteriori, probabilmente spiacevoli, conseguenze"
. E che potrebbero fargli, al povero Giuffrida, oltre a licenziarlo? Sparargli una pistolettata? Il solerte articolista del "Giornale" non è neppure sfiorato dal dubbio che il rapporto sia depositato agli atti del processo palermitano contro Dell'Utri,'e quindi pubblico e accessibile a chiunque voglia consultarlo.

Il pomeriggio del 28, intanto, la Banca d'Italia ha diramato un comunicato che è un capolavoro di tartufismo: "In relazione alle notizie riportate da un settimanale in edicola oggi e riprese da alcuni quotidiani, relativamente a verifiche che sarebbero state svolte dalla Banca d'Italia, mediante suoi funzionari, sui conti della Fininvest, si precisa che l'unico riferimento possibile potrebbe riguardare la consulenza tecnico-professionale, svolta nel quadro di una doverosa collaborazione con l'autorità giudiziaria, richiesta dalla Procura di Palermo
[ ... ]
La Banca d'Italia, nel più rigoroso rispetto della legge,non è a conoscenza né degli argomenti della perizia, né della materia oggetto di indagine, né infine degli eventuali risultati. La Banca d'Italia è estranea alle vicende riportate negli articoli richiamati". "L'Espresso", naturalmente, conferma quanto aveva scritto: e cioè che il funzionario di Bankitalia ha svolto la consulenza in quanto designato espressamente dal suo istituto.
A quel punto, non contenti degli equilibrismi contenuti nel primo comunicato, i vertici Fininvest - a cominciare dal presidente Aldo Bonomo - tempestano via Nazionale finché riescono a ottenere dal direttore generale Vincenzo Desario una nuova dichiarazione, datata 4 agosto:

"La Banca d'Italia, nel caso del cosiddetto Dossier L'Espresso, come in tutte le consimili circostanze, non è a conoscenza dell'oggetto della perizia che il consulente, in ipotesi dipendente dell'istituto [sic], abbia effettuato per conto dell'autorità giudiziaria, né della materia dell'indagine, né infine degli eventuali risultati. La Banca è rimasta
rigorosamente estranea [ ... ]. Una consulenza tecnica e tutti i relativi atti non sono mai riferibili alla Banca d'Italia"
.

Segue un nuovo articolo del "Giornale" ("L'Espresso smentito due volte"), con altre minacce a Giuffrida: "Il fatto che, nel siglare il dossier, [Giuffrida] si fregi del titolo "Funzionario Banca d'Italia" [ ...] è questione che prossimamente dovrà regolare con i suoi superiori". Così impara a collaborare nientemeno che con la magistratura.
L'operazione-disinformativa è talmente smaccata che persino un uomo prudente come il nuovo procuratore capo di Palermo Piero Grasso prende carta e penna e scrive stizzito a Desario, per mettere i puntini sugli "i", ma anche per sapere se è vero che la Fininvest ha "chiesto chiarimenti" alla Bankitalia.

"In relazione alle notizie - scrive Grasso a Desario - pubblicate nell'articolo
del quotidiano "Il Giornale" del 5 agosto 2000 dal titolo "L'Espresso smentito due volte" [ ... ] e a prescindere dall'eventuale fondamento delle notizie stesse, questo ufficio ritiene opportuno precisare - nello spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti con codesto Istituto - che la consulenza conferita in data 5 dicembre 1997 al dottor Francesco Giuffrida, funzionario di codesta amministrazione, è stata assegnata su designazione del Direttore della Banca d'Italia, sede di Palermo, dott. Gargiulo. Nessun altro intervento vi è stato in codesto Istituto nell'ambito del detto procedimento, né
il dott. Giuffrida ha citato nella consulenza altro che la sua qualifica di funzionario della Banca d'Italia, qualifica del resto sulla base della quale il medesimo è stato nominato consulente da questo Ufficio, e codesta amministrazione lo aveva autorizzato ad accettare la nomina. Ciò detto, si prega voler comunicare a questo Ufficio se risponde al vero quanto riportato nell'articolo del quotidiano sopra citato, in ordine a una presunta richiesta di chiarimenti avanzata a codesto Istituto dal presidente della società Fininvest. In caso affermativo si prega di voler trasmettere copia della richiesta di chiarimenti del Presidente della Fininvest per quanto di eventuale competenza di questo Ufficio".

Grasso allega, per rinfrescare la memoria agli smemorati di, via Nazionale, il carteggio che originò la consulenza Giuffrida. E cioè la lettera datata 19 dicembre 1997, in cui il pm Domenico Gozzo chiedeva al direttore della Banca d'Italia, sede di Palermo, "di voler designare un funzionario della Banca d'Italia che possa essere nominato consulente tecnico da questa Procura". Dopodiché gli illustrava per filo e per segno l'oggetto della consulenza, "in relazione al procedimento [ ... ] nei confronti di Dell'Utri [ ... ] procedimento di elevata complessità [ ... ] al fine di poter accertare le connesse operazioni finanziarie poste in essere tramite istituti di credito [ ... ].
L'incarico non potrà essere contenuto in un periodo inferiore a un anno".

E direttore della sede di Palermo " L. Gargiulo" rispondeva prontamente il 9 gennaio 1998: "Si segnala a codesta Procura, per il conferimento del cennato incarico di consulenza tecnica, il dottor Francesco Paolo Giuffrida, Funzionario di I' addetto a questa Sede". E mostrava di essere perfettamente al corrente di tutto: procedimento penale, oggetto della consulenza, possibile durata, tutto. Altro che Bankitalia "estranea".



Alle cortesi ma ferme contestazioni del procuratore Grasso, Desario risponde riassumendo il contenuto dei comunicati precedenti.
Poi ingrana la retromarcia:


"In sostanza, senza affatto denegare che il funzionario interessato è stato designato dall'Istituto su richiesta della Procura di Palermo [nei comunicati, si metteva addirittura in dubbio che Giuffrida lavorasse per Bankitalia], come Ella giustamente sottolinea, si è voluto evitare un grave equivoco sul ruolo della Banca suscettibile di rappresentare in maniera distorta i suoi compiti [ ... ]. Alla richiesta successiva avanzata dal Presidente della Fininvest il 2 agosto (con fax) si è dato riscontro con nota del seguente giorno 4, con la quale ci si è limitati a rendere le medesime
puntualizzazioni. Mi astengo dal commentare altre valutazioni comparse sulla stampa e, in particolare, nella citata edizione del Giornale".
La lettera di Desario si conclude confermando "la costante disponibilità dell'Istituto alla più ampia collaborazione con l'Autorità giudiziaria". E la lettera di Bonomo
viene acquisita dalla Procura di Palermo "per quanto di eventuale competenza"



ho trovato anche il resoconto completo della Holding 1a 22a, nel caso anche se lungo e volete fare debunking lo posto
pars_ è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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