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#1 |
Senior Member
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LAICO???questo sconosciuto
cosa signficia laicita?
tutti si parla di laicita',ma che cos'è? dedichiamoci un 3D. la laicita' è per me la capacita di portare avanti un ragionamento e/o posizione,facendo a meno nello stesso di argomentazioni/posizioni di natura dogmatica. una posizione dogmatica è una posizione che non si è in grado di dimostrare,ma che si accetta per fede,che essa sia fede religiosa o ideologica. qualcuno pensa che la laicita' sia altro? vorrei provocare un attimo una volta tanto anche io sul argomento. visto che sembra sempre che sia il cattolico a rischio mancanza di laicita'. tanti signori che su determinati temi si trovano in disaccordo coi cattolici,hanno l'abitudine di tirare fuori con molta facilita' l'accusa di non laicita'. poi magari analizzando le loro posizioni,si scopre che è la loro posizione ad essere totalmente a-laica,in quanto basa i ragionamenti su dogmatismi ideologici. vorrei rammentare che l'ateismo,è una fede al pari del cattolicesimo,tanto per fare esempi. che non esista un trascendente,è una cosa non dimostrabile,che ognuno puo credere,ma che non si puo imporre alla societa' degli uomini,che ha invece garantita' la liberta' di abbracciare le fedi piu' disparate. e certa gente che pensa che lo stato laico sia uno stato ateo(certi discorsi sono troppo in questa direzione),paradossalmente si avvicina ad un integralismo religioso,invece di assomigliare ad uno stato laico.buffo no? altro aspetto che vorrei sottolineare,è che il laico non è una persona senza dogmi..anzi non esiste una persona senza dogmi! il cattolico ha dei dogmi "noti" diciamo,ma ognuno ha le sue credenze personali,filosofiche non dimostrabili. e non è nemmeno una persona che non si deve far influenzare culturalmente dai dogmi,in cui crede...inevitabilmente e giustamente ne sara' influenzata,anche perche' sarebbe schizzofrenico avere una visione del universo e agire distaccati da essa. se un politico cattolico sente parlare di pena di morte(per parlare di cose che mettono daccordo tutti),inevitabilmente guardera' con sospetto la cosa...anche al idea di un posto dove fanno festini con orgie,questo storcera' il naso.. solo che mentre nel primo caso,il politico cattolico ha delle argomentazioni di tipo laico,nel secondo caso capisce che laicamente parlando uno non puo imporre per legge come uno deve utilizzare la sessualita nel privato,perche' le argomentazioni che possiede attingono e necessitano di dogmatismi per esprimersi negativamente su quel 2°caso. pero' è indubbio e non COLPEVOLIZZABILE che in entrambi i casi il suo background culturale(quindi tutti i dogmatismi che ogni uomo ha in testa) ha diciamo a priori fatto simpatizzare per una posizione piuttosto che per un altra. anche l'ateo di fatto se si parla di certi temi(aborti,fecondazione,ecc) parte gia con un certo preconcetto... ma non c'è nulla di male,fin li. è umano e naturale. colpevolizzabile è quando vuole dare una soluzione al problema dimenticandosi che non puo imporre i suoi dogmi nel ragionamento...allora è colpevolizzabile non prima. se no è uno squalificare a priori. detto questo,cosa dico? dico per esempio che coloro che danno a priori del non-laici a certi cattolici perche' appoggiano posizioni della Chiesa,rischiano di prendere cantonate. non è colpevolizzabile a priori il fatto che sono cattolici e quindi hanno in simpatia certe cose. perche' non è detto che tali posizioni non abbiano ragioni laiche. ragioni che si possono ritenere sbagliate,ma comunque ragioni non squalificabili a priori come non-laiche,e quindi ragioni da dibattere in ambito democratico senza provare a denigrarle o squalificarle a priori. mi riferisco al aborto o al adozione dei bambini da parte dei gay,o altro..sono posizioni che si possono argomentare senza tirare in ballo Dio. tanto che anche tanti non credenti le appoggiano.
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" Ultima modifica di Anakin : 13-10-2004 alle 20:52. |
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#2 |
Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 206
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Anche se non ho capito molto di quello che hai detto provo a rispondere chiedendoti una cosa in particolare.
Qual è la differenza tra laico e l'ateo? Per quel che ne so l'ateo non crede in Dio. E il laico? Detto cio provo a dire la mia su quello che è successo ultimamente al parlamento europero. Trovo ingiusto penalizzare una persona come Buttiglione soltanto perchè ha espresso una sua idea. Idea da sempre argomentata anche dalla chiesa cattolica. Giusta o sbagliata che sia, perchè non hanno mai detto nulla al papa? Forse non hanno il coraggio o si trovano moralmente a disagio a contrastare la chiesa? E forse hanno trovato in Buttiglione una capo espiatorio. Vergognoso. Anche se non sono cattolico trovo deplorevole ciò che è successo. Provo a chiedervi una cosa! Oggi come oggi, la religione in generale ha ancora senso di essere praticata? La scienza sta svelando poco a poco i misteri dell'universo e magari un giorno dell'esistenza rispondendo alla domanda che oggi solo le religioni sanno dare una risposta. Perchè esistiamo? |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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hmm ok era troppo lungo per leggerlo tutto
![]() in effetti non hai tutti i torti. come ho detto il laico,puo credere in Dio,non credervi,credere che non esista,ecc ecc. cio' che fa il laico non sono le sue idee,ma il modo con cui le sue idee le propone/fa interagire nella societa' civile. la scienza per usare una metafora di Einstein sta aprendo un sacco di porte chiuse,ma dopo ogni porta chiusa ci si trova su un pianerottolo che si affaccia su altre 10 porte chiuse. poi ci sono cose che la scienza non ha intrinsecamente la capacita' di spiegare. ed essa si occupa di descrivere,non di dire perche'..che è invece la peculiarita' di una religione o di una filosofia.
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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cavolo Anakin, mi hai rubato l'idea!
![]() ![]() Pensa che volevo aprirlo oggi pomeriggio un thread di queso tipo, solo che lo volevo fare citando un pezzo che mi è sempre piaciuto... ne approfitto e lo faccio ora ![]() ... questa ottima intenzione, per altro, risulta in buona parte frustrata dalla scelta inopportuna dell'aggettivo laico. Nel contesto della cultura italiana, infatti, esso ha un significato corrente di sapore polemico: laico è il contrario di cattolico, e serve a indicare una parte, un campo, un'area (come si suoi dire), che si definisce per contrapposizione, appunto, alla parte, al campo, all'area cattolica. E' ben vero che gli estensori si preoccupano di precisare un significato di laicità che vorrebbe non avere questo sapore (laicità sarebbe, sostanzialmente, sinonimo di atteggiamento razionale, critico, scevro da pregiudizi dogmatici, aperto al pluralismo, ivi compreso il rispetto per le credenze religiose), ma questo significato «dotto» e per così dire «filosofico, pur essendo genuino, non riesce a eliminare il primo. Del resto, la stessa operazione potrebbe essere fatta per l'aggettivo «Cattolico», il quale, secondo la sua etimologia, significa proprio «universale» (tant'è , vero che di «Chiesa cattolica» si pari a nel Credo cristiano, la cui formulazione risale ai primi tempi della chiesa, quando non si erano prodotti scismi delle varie confessioni cristiane). Tuttavia sarebbe tartufesco se oggi i «cattolici» pretendessero che le loro posizioni non venissero considerate come quelle di una ben precisa confessione-religiosa, e proponessero un «manifesto della bioetica cattolica» sostenendo che questa può e deve essere considerata come la bioetica «universale». Il significato «dotto», del termine «cattolico» è genuino, ed esprime quell'aspirazione all'universalità che non può essere assente da ogni prospettiva religiosa che ritiene di essere vera, ma il suo significato storicoculturale è ormai quello corrente sopra richiamato. Che queste osservazioni non siano peregrine è attestato dal fatto che nello stesso manifesto della bioetica laica viene espressa l'intenzione di «avvicinare due mondi - quello laico e quello cattolico - che, in Italia, rischiano continuamente di fraintendersi»: dunque, nel testo medesimo del manifesto il significato corrente e contrappositivo è chiaramente presente. Una specie di controprova di quanto detto si può avere cer cando di tradurre l'aggettivo «laico» (nel senso filosofico sopra ricordato) in inglese, o tedesco: impresa impossibile, mentre è possibile in francese, a esempio,. ma proprio perché in quel mondo culturale la laicità si è connotata di quei caratteri di anti-cattolicità che ha conosciuto in Italia [megacut] ...non condivido la «separazione della sfera morale da quella della fede religiosa» affermata nel documento, nel seguente senso. I principi e valori morali non sono pure ipotesi intellettuali: se essi debbono (come debbono), imporre vincoli interni alla nostra libertà, è necessario che ad essi venga data un'adesione esistenziale radicale, capace di comportare rinunce in nome del dovere . Questa, adesione, ancorché razionalmente giustificata, ha quei caratteri di opzione radicale che caratterizzano appunto la fede religiosa in senso profondo, ossia un convincimento riguardante il senso della vita. L'ateo e il «laico» meritano il rispetto del «credente» in una data religione positiva perché anch'essi hanno la loro fede religiosa «non confessionale», che è proprio quella che li rende diversi dall'indifferentista, e per comprendere sul serio la loro posizione non si può mettere in parentesi tale loro opzione radicale. Ma lo stesso vale, ovviamente, per il credente. Il vero problema dunque è quello di ricercare quali possano essere delle regole d'azione accettabili senza far violenza alla propria coscienza anche da parte di chi è impegnato interiormente da fedi diverse
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) Ultima modifica di Bet : 13-10-2004 alle 22:38. |
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#5 |
Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 206
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Nella categoria laica secondo te dovrebbero entrarci anche tutte quelle persone che si ritengono cattoliche ma non praticanti?
In definitiva per quel che ho capito da te il laico può credere in un essere superiore che spesso chiamiamo Dio, Allah, Jeova ecc... ma non praticare al contempo nessun culto restando influenzato dai dogmi che la società gli ha trasmesso come il matrimonio in primis. |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
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![]() scusa ma non hai capito niente della mia posizione ![]() ho scritto che laico puo essere chiunque. e certo che puo essere praticante! ho solo detto che qualora voglia agire nella societa' civile,una persona non puo motivare una decisione con asserzioni dogmatiche. non puo dire "perche' l'ha detto Dio" e motivare una legge cosi'.
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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Bet chi ha scritto quel pezzo?
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#8 |
Senior Member
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#9 |
Member
Iscritto dal: Nov 2001
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![]() Ti rilancio la domanda iniziale! Oggi ha ancora senso praticare una religione? Credo che il mondo sia in grado di andare avanti senza tutta quella filosofia "spicciola" che è la religione. Dopotutto le religioni sono state create (spero di non banalizzare) per tenere sotto controllo le masse ignoranti, raccontando storielle paurose che oggi non hanno più senso. |
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#10 | |||
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Messaggi: 3
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![]() Quote:
la religione è nata prima di ogni forma di filosofia o scienza, la religione era l'antica "scienza" del sacrificio, era il mezzo per pacificare la società. Quando c'era una situazione di crisi, si prendeva un capro espiatorio, una vittima designata, creduta colpevole della crisi stessa, e la si uccideva. Il parossismo che portava all'uccisione della vittima si risolveva nella ritrovata pacificazione, seppur momentanea, del gruppo sociale. In tal modo la vittima , che prima aveva portato scompiglio, ora portava la pace, e poichè questa meccanica era vista come qualcosa di "esterno" al gruppo, la vittima doveva per forza essere divina, doveva avere dei poteri magici che le permettevano, con la morte, di riunire la tribù. L'origine delle antiche divinità è questa, come testimoniano numerosi testi mitologici greci e non solo la mia idea è che il primo sacrificio sia stato qualcosa di "involontario", ad esempio una battuta di caccia che va male, il gruppo è stremato dalla fame ed è frustrato da questo ennesimo fallimento, per qualche motivo la colpa ricade su un membro del gruppo, ha fatto rumore e ha spaventato gli animali, non ha importanza ciò che ha realmente fatto ma ha importanza che tutti si coalizzano contro di lui, che viene fatto a pezzi e divorato magicamente (è proprio il caso di dirlo) il gruppo ritrova l'unità, non vi sono piu screzi (inoltre si è pure mangiato...) e torna a regnare l'armonia... non può che essere dovuto agli attributi divini del sacrificato e così il sacrificio diventa un'istituzione, viene ripetuto e controllato, è un efficace modo per allontanare le crisi e inoltre chi celebra il sacrifico gode di grande prestigio, vista la sua capacità di ristabilire l'ordine pian piano la violenza del sacrificio si smorza, gli antichi greci ancora praticavano il sacrificio rituale, ma in occasioni sempre piu rade, il tutto è sostituito dal teatro e da altre manifestazioni simili al rito purificatore del Pharmakos, ma la religione rimane un ottimo modo per esorcizzare le paure e spiegare l'inspiegabile vabbè poi passerei a come un certo tizio è arrivato sulla terra, ha detto "voi ammazzate la gente non per le sue colpe, reali o presunte, ma per sentirvi superiori a chi eliminate. Voi ammazzate perchè siete tutti violenti!" e in risposta, lo ammazzarono ![]() ma non c'entra col thread in ogni caso la religione nel senso "violento" è ancora praticata, gli ultrà hanno le risse da stadio, nei gruppi di amici capita che ci sia qualcuno preso di mira piuttosto di altri, in ufficio c'è sempre quello che si becca le colpe, eccetera, ma poichè probabilmente il tizio di cui sopra aveva ragione il sacrificio vero e proprio non funziona piu, ci fa orrore anzi, dato che ci è stato spiegato perchè lo perpetriamo l'ultimo tentativo di restaurare una sorta di religione sacrificale è avvenuto con lo sterminio degli ebrei, un sacrificio solo non serviva piu, il meccanismo era svelato ma non era possibile accettarlo, perciò si è cercato di seppellirlo sotto montagne di vittime (da notare che lo stesso hitler però "deumanizzava" gli ebrei, non erano persone, erano subumani, perciò in ogni caso c'era la necessità di creare un nemico che non fosse sentito come simile a noi, altirmenti non avrebbe funzionato in toto), cercando di adempiere le volontà di colui che più si avvicinò al vero senso del cristianesimo senza però voler davvero guardare oltre un certo punto, e che pagò con la follia l'aver cercato di tornare ad un passato sacrificale, ovverosia Nietzsche. uhm [ot] mi sa cmq si, la religione ha ancora un senso e presumibilmente lo avrà sempre
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Paracleto__ ![]() |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
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![]() vabbe scusa per la pessima battuta ![]() si è forte..specie l'ultimo pezzo,che ritengo una di quelle ovvie cose,che ha poco spazio nel pensiero moderno. ovvero che non c'è distinzione tra sfera morale e religiosa,ognuno aderisce per fede a determinate concezioni sulla vita,quelle religiose sono un sottoinsieme delle possibili,non sono una cosa a parte,o di altra natura. a volte sembra quasi che i credenti utilizzino una sfera del cervello(quella religiosa) che gli altri invece non usano. è il motivo assurdo per cui se il Papa dice certe cose ai politici fa ingerenza religiosa,se altre cose le dice ai politici uno che si è inventato una sua teoria strampalata sulla tazza del cesso allora non c'è problema ed è liberta di pensiero. OT caspita sto Agazzi si è laureato nella mia stessa facolta'!
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
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Quote:
solo che per me,Dio ci ha creati sul serio ![]() quindi ritengo naturale seguire la mia fede.
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Firenze
Messaggi: 1445
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incuriosito dal thread precedente, sono andato a ripescarmi la definizione di laico sul dizionario... devo ammettere che si discostava dalla definizione a cui ero abituato, ma che cmq ha aperto altre vie di discussione...
concordo su quanto dici, anakin, quando affermi che non è possibile essere esenti da dogmi... ma, al di là di questo, non riesco ad identificarmi con certi "dogmi" della religione cattolica... leggendo alcuni interventi di buttiglione, è lapalissiano quanto di cattolico ci sia nel suo pensiero. niente di male, ovviamente, però non è la mia idea. e sono liberissimo di criticarla, come buttiglione è liberissimo di criticare la mia. il fatto è che la mia non la giustifico con il fatto che è non-cattolica, mentre buttiglione dice che l'aborto (per esempio) è non-cattolico, quindi è sbagliato. non so se mi sono spiegato (i litri di birra si fanno sentire a quest'ora ![]()
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...affidavano nello stesso istante il medesimo sgomento per il sapore aspro della fine e la sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode. (Oceano Mare - A.Baricco) ..:: ¿ÄØ Group ::.. |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
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ma attenzione totale!Buttiglione ne la chiesa quando si rivolgono al mondo politico,hanno mai sostenuto che l'aborto è sbagliato perche' anti-cattolico!! se cosi' fosse,allora avresti ragione a considerare politicamente e socialmente quella posizione come di serie B. puo esistere che la Chiesa ,rivolgendosi AI CATTOLICI dica chiaro e tondo che l'aborto è contro la fede,ma è quando parla internamente ai suoi fedeli..ma le motivazioni sul aborto seguono un percorso etico totalmente laico,e alla societa' civile sono esposte in quella forma. tanto che sono condivise anche da molte persone che coi dogmi cristiani non hanno nulla a che vedere. (che è una buona dimostrazione del fatto,che non sia una posizione che sta in piedi necessitando di dogmi cattolici). tale posizione non parla ne di Dio ne del anima.
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#15 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 372
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Col cavolo invece, la chiesa e la sua componente politica, ha sempre sostenuto che l'aborto è anti-cattolico, così come sosteneva che il divorzio era anticattolico e così come sostiene che l'omosessualità è anti-cattolica. Ovvio che non può bastare dire alla comunità cattolica e non, questo è anti-cattolico punto, quindi giustamente lo argomentano e lo farciscono, ma alla base lo si condanna perchè anti-cattolico. La vicenda dell'omosessualità è emblematica, in quanto per l'aborto la contrarietà da parte di una comunità può essere comprensibile, ma l'anti-omosessualità sarebbe incomprensibile oltre che da medioevo. Ultima modifica di parax : 14-10-2004 alle 08:59. |
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#16 | |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
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#17 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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certo che quelle cose sono anti-cattoliche...anche non andare a messa la domenica è anti-cattolico. ma di cose che non si hanno motivazioni LAICHE non si puo pretendere di battersi su esse nella societa' civile. sulla messa alla domenica infatti non si batte nessuno. come nessuno si batte per vietare a due uomini di baciarsi. pero' l'adozione ai gay,o l'equiparare socialmente e legilslativamente la famiglia alla coppia gay,sono questioni su cui si hanno argomentazioni laiche. tanto che non sono solo i credenti a credere che per esempio un bambino è meglio non vada in affido a una coppia omosessuale.
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#18 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Varese
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Tutto rigorosamente IMHO Per i messaggi contrassegnati da *: IMHO un par di balle! Salva un albero, uccidi un castoro. |
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#19 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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![]() potrei risponderti che il come avvenga il passaggio da forma inorganica a forma organica,è un mistero a cui la scienza non sa dare attualmente risposta. o potremmo parlare del anello mancante tra uomo e scimmia,ma al di la di queste cose che nessuno teorizza o crede dogmaticamente che un giorno non possano anche trovar risposta. ma ad ogni modo l'universo perche' esiste? non c'è risposta scientifica a questa domanda. Dio nessuno dice che non possa aver creato l'uomo,creando un universo che con determinate leggi fisiche e naturali,ne garantiva la comparsa ed evoluzione.
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: La Spezia
Messaggi: 11245
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Si deve essere liberi di accettare o di respingere le motivazioni espresse, ma non si possono ignorare tacciandole di oscurantismo o medievalità. Sono tesi condivise da gran parte della nostra società, e la classe politica non è altro che espressione della società stessa, quindi è naturale che in alcuni rappresentanti si rispecchino le posizioni della Chiesa (sillogismo aristotelico? ![]() Sono andato anch'io a vedere sul dizionario e ho trovato la seguente definizione làico: làico (pl. m. -ci), agg. che non ha ricevuto gli ordini sacri, converso detto di chi non appartiene al clero che è e si dichiara autonomo dall'autorità ecclesiastica nel linguaggio politico, detto di persona o partito che non si ispira a nessuna confessione religiosa. E per "laicismo" ho trovato: laicìsmo: laicìsmo s. m., la tendenza di chi è contrario ad ogni ingerenza clericale nella vita scolastica, culturale e civile, e vuole l'assoluta libertà di pensiero e di ricerca in ogni campo.
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Ciao Leo, vivrai per sempre nei nostri cuori. 13 novembre 2008: da oggi in cielo brilla una nuova stella. 2 aprile 2005, ore 21:37 - Il Papa torna a casa. - Clan dei nonni di HWU - Milan clan HWU Uomo avvisato... LEGGETE TUTTI - 22 luglio 2009: Benvenuto Matteo! ![]() |
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