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Old 12-11-2005, 23:57   #1
Ewigen
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Kenya chiede aiuto all'ONU contro la pirateria proveniente dalla vicina Somalia

KENIA 12/11/2005 8.11
AUTORITÀ PORTUALI CHIEDONO AIUTO A ONU CONTRO PIRATI SOMALI

Il Kenya chiede aiuto alle Nazioni Unite contro la pirateria proveniente dalla vicina Somalia. Come riferisce il quotidiano ‘The East African Standard’, in una recente conferenza stampa l’amministratore delegato dell’Autorità portuale keniana, Brown Ondego, ha sollecitato l’Onu, attraverso l’‘Organizzazione marittima internazionale’ (Imo), a adottare le necessarie misure per prevenire ulteriori attacchi dei pirati contro le navi, in aumento negli ultimi tempi. In particolare Ondego ha chiesto di rafforzare la sicurezza dopo i ripetuti assalti verificatisi da gennaio di quest’anno contro imbarcazioni keniane che si trovavano al largo della costa somala. Tra i più gravi c’è quello sferrato il 5 novembre scorso contro la ‘Mv Seaborne Spirit’, nave da crociera con a bordo 600 turisti attaccata dai pirati circa 160 chilometri al largo della Somalia e fortunatamente riuscita a sfuggire agli assalitori riparando alle Seychelles. Il responsabile dell’Autorità portuale keniana ha tuttavia assicurato che Mombasa e le acque del Kenya sono sicure e possono essere tranquillamente sfruttate per carico e scarico merci o per trasporto passeggeri.
. Come riferisce il quotidiano ‘The East African Standard’, in una recente conferenza stampa l’amministratore delegato dell’Autorità portuale keniana, Brown Ondego, ha sollecitato l’Onu, attraverso l’‘Organizzazione marittima internazionale’ (Imo), a adottare le necessarie misure per prevenire ulteriori attacchi dei pirati contro le navi, in aumento negli ultimi tempi. In particolare Ondego ha chiesto di rafforzare la sicurezza dopo i ripetuti assalti verificatisi da gennaio di quest’anno contro imbarcazioni keniane che si trovavano al largo della costa somala. Tra i più gravi c’è quello sferrato il 5 novembre scorso contro la ‘Mv Seaborne Spirit’, nave da crociera con a bordo 600 turisti attaccata dai pirati circa 160 chilometri al largo della Somalia e fortunatamente riuscita a sfuggire agli assalitori riparando alle Seychelles. Il responsabile dell’Autorità portuale keniana ha tuttavia assicurato che Mombasa e le acque del Kenya sono sicure e possono essere tranquillamente sfruttate per carico e scarico merci o per trasporto passeggeri.(Misna)
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Old 16-11-2005, 18:56   #2
Ewigen
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ONU 16/11/2005 5.51
MARITTIMI DISCUTONO DI EMERGENZA ‘PIRATI’ IN SOMALIA

I continui atti di pirateria compiuti negli ultimi mesi nelle acque a largo delle coste somale sono diventati una vera priorità da affrontare al più presto dall’Organizzazione marittima internazionale (Imo), l’agenzia delle Nazioni Unite predisposta alla sicurezza in mare e della tutela ambientale delle acque del pianeta. Proprio ai pirati somali,infatti, sarà dedicato il congresso dell’Imo (se ne detengono solo due all’anno) che aprirà lunedì prossimo a Londra. Secondo il quotidiano keniano, East African Standard, le delegazioni provenienti da tutto il mondo si ritroveranno sul tavolo una bozza di risoluzione che prevede un embargo alla vendita di prodotti ittici somali. Secondo le informazioni raccolte dagli esperti dell’organizzazione, infatti, l’esportazione di pesce e aragoste sarebbe gestita dagli stessi gruppi che si trovano dietro i ‘pirati’ somali, protagonisti negli ultimi mesi di una serie di attacchi contro le molte imbarcazioni – da navi crociera a cargo delle Nazioni Unite che protavano aiuti alle vittime dello Tsunami del 26 dicembre scorso – che spesso dirette al canale di Suez si trovano a navigare nelle ‘anarchiche’ acque somale. Secondo Andrew Mwangura, responsabile del programma di sicurezza marittima del governo del Kenya (uno dei paesi più colpiti dai pirati somali), nelle acque dell’ex-colonia italiana sarebbe attiva un’organizzazione ben strutturata che fa capo a un’unica “nave madre” dotata di radar e sistemi di rilevamento da dove sono stati coordinati tutti gli attacchi degli ultimi mesi. Ma oltre agli attacchi e ai sequestri di navi - che sono valsi ai pirati somali una rinnovata fama internazionale - a preoccupare gli operatori del settore di tutto il mondo è soprattutto il ‘pizzo’ che viene chiesto a tutte le navi e i cargo intercettati. Un pedaggio che, secondo la delegazione keniana, può arrivare fino a 150.000 dollari a nave. Dall’inizio dell’anno, almeno quasi 30 navi da carico sono state assaltate al largo della Somalia; tra queste, il caso più famoso è stato quello che ha coinvolto un’imbarcazione noleggiata dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam/Wfp) per portare aiuti a 27.000 sopravvissuti dello tsunami del 26 dicembre 2004. Sequestrata con tutto l’equipaggio di 10 uomini il 27 giugno scorso è stata ‘rilasciata’ solo il 1° ottobre. Non è ancora chiaro se sia stato pagato un riscatto.
[MZ]
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Old 16-11-2005, 18:58   #3
easyand
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noi la nostra parte l'abbiamo già fatta...
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Old 19-03-2006, 12:22   #4
Ewigen
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Somalia, pirati assaltano nave di aiuti

Il comandante del cargo, che portava cibo per conto del Pam, è riuscito ad evitare l'assalto dei banditi

Da Nairobi

[Avvenire]I pirati tornano all'attacco, ancora una volta al largo della Somalia, dove solo pochi giorni fa erano stati presi d'assalto 20 pescherecci battenti bandiera yemenita, con 50 persone a bordo. Questa volta il bersaglio è stata una nave noleggiata dal Pam, il programma alimentare mondiale dell'Onu. Secondo quanto riferito dal responsabile del Centro anti-pirateria dell'International Maritime Bureau (Imb) di Londra, l'arrembaggio, di cui si è avuta notizia solo ieri, è avvenuto lunedì scorso, quando cinque uomini armati di fucili mitragliatori e di lanciarazzi hanno tentato di abbordare il cargo "Mv Rozen", diretto in Kenya dopo aver consegnato gli aiuti alle vittime della siccità in Somalia. L'attacco è fallito perché il comandante della nave è riuscito con una manovra a colpire l'imbarcazione dei rapinatori. Si tratta del quinto caso registrato nel 2006 nelle stesse acque: lo scorso 26 febbraio nel mirino era finita una nave indiana, la Bhakti Saga, i cui 25 membri dell'equipaggio sono ancora in ostaggio. Risale a novembre scorso, invece, un altro arrembaggio clamoroso, quando, a bordo di due piccole imbarcazioni, un commando di una decina di persone armate di lanciarazzi e mitragliatrici aveva assalito una nave da crociera con a bordo turisti americani e britannici. Solo tre mesi prima, nello stesso posto, i pirati avevano attaccato due imbarcazioni italiane nel giro di soli sei giorni. A fine luglio, il 21, era stata attaccata la nave da carico Jolly Marrone, mentre il 26 c'era stato un secondo arrembaggio contro la Cielo di Milano della Perseveranza Spa: un attacco, però, non riuscito. Episodi che avevano spinto la Marina Militare italiana a inviare la propria nave Granatiera nelle acque del Corno d'Africa.
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Old 19-03-2006, 12:42   #5
zerothehero
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Purtroppo la somalia è terra di nessuno...è un tipico esempio di stato fallito.
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Old 03-05-2006, 22:49   #6
Ewigen
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SOMALIA 3/5/2006 4.39
AUMENTANO ATTACCHI PIRATI IN ACQUE TERRITORIALI

Nonostante la presenza di forze navali internazionali, perlopiù britanniche e statunitensi, nell’Oceano Indiano, le acque dell’Africa Orientale, soprattutto lungo le coste della Somalia, continuano a essere teatro di ripetuti attacchi da parte di gruppi pirati che hanno trasformato le acque somale nelle più insicure del continente, seconde, a livello planetario, solo a quelle dell’Indonesia. Sono le conclusioni diffuse dal Ufficio internazionale marittimo (Imb) sulla base delle nuove statistiche che fissano a 41 il numero degli attacchi lanciati nell’ultimo anno nelle acque territoriali dell’ex colonia italiana, priva di una qualsivoglia autorità nazionale dal 1991. Il sindacato marittimo britannico, Numast, ha sottolineato che la situazione al largo della Somalia sta ormai andando fuori controllo e ha parlato di “un’escalation allarmante” nella natura e nel numero degli attacchi. Gli esperti del settore, non solo britannici, infatti si sono detti preoccupati sia dell’aumento numerico degli episodi di pirateria passati dai 2 del 2004 ai 35 del 2005, sia dalla ‘qualità’ degli attacchi che mostrano un’aumentata capacità tecnica dei gruppi che gestiscono questo lucrativo affare. I continui atti di pirateria al largo delle coste somale (punto di passaggio per le navi dirette verso lo stretto di Suez) sono diventati una vera priorità per l’Organizzazione marittima internazionale (Imo), l’agenzia delle Nazioni Unite predisposta alla sicurezza in mare e della tutela ambientale delle acque del pianeta. Proprio ai pirati somali, infatti, è stato dedicato l’ultimo congresso dell’Imo. Secondo Andrew Mwangura, responsabile del programma di sicurezza marittima del governo del Kenya (uno dei paesi più colpiti dalle scorribande dei pirati somali), nelle acque dell’ex-colonia italiana sarebbe attiva un’organizzazione ben strutturata che fa capo a un’unica “nave madre” dotata di radar e sistemi di rilevamento da dove sono stati coordinati tutti gli attacchi degli ultimi mesi. Ma oltre agli attacchi e ai sequestri di navi - che sono valsi ai pirati somali una rinnovata fama internazionale - a preoccupare gli operatori del settore di tutto il mondo è soprattutto il ‘pizzo’ che viene chiesto a tutte le navi e i cargo intercettati. Un pedaggio che, secondo la delegazione keniana, può arrivare fino a 150.000 dollari a nave.
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Old 08-05-2006, 20:37   #7
Ewigen
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SOMALIA – I pirati hanno liberato l’equipaggio indiano di un cargo sequestrato il mese scorso al largo delle coste somale, uccidendo un componente e ferendone altri due; secondo fonti dell’autorità marittima del Kenya sarebbe stato pagato un riscatto e il carico di merce – partito da Dubai – non è stato saccheggiato.
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Old 31-07-2006, 18:24   #8
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SOMALIA – Dietro il pagamento di un riscatto di 627.000 euro, i pirati hanno rilasciato i 25 uomini dell’equipaggio della nave battente bandiera sudcoreana ‘Dongwon’ – nove indonesiani, otto sudcoreani, cinque vietnamiti e tre cinesi – sequestrati lo scorso aprile al largo delle coste somale. Solo lo scorso anno sono stati registrati una quarantina di atti di pirateria per ricatti o saccheggi contro navi passeggeri o mercantili e persino contro imbarcazioni che trasportavano cibo per le vittime della siccità
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