Hard Disk Quantum Fireball Plus AS 30 Gbytes

Al fine di valutare in modo oggettivo le prestazioni degli hard disks, quali tempo di accesso, velocità in lettura e scrittura ecc., si è scelto di utilizzare sempre, per questa e per le future prove, una postazione presente nel nostro laboratorio configurata come segue:

• Processore Pentium III 700E
• 128 Mb ram PC133
• motherboard Chaintech CT 6OJV2 socket 370
• Hard disk di boot IBM Deskstar DJNA 371350 13 Gb.
• Chipset Intel 815E
• Sistema Operativo Windows Millenium Edition

Per quanto riguarda il test degli hard disks si è scelto di utilizzare i benchmark Ziff Davis Winbench 99

Il test, per ogni singolo hard disk, e stato eseguito formattando completamente il disco da testare (FAT32) senza partizioni, utilizzando cioè tutta la superficie disponibile, configurato come master sul canale ide secondario.

Il sistema è stato riavviato ad ogni test, eseguito per tre volte per ogni modello, indicando come valore di ogni singolo parametro la media dei tre riscontrati. In caso di valori esageratamente diversi tra un test e l'altro (eventualità molto rara) si è deciso di rifare completamente il set completo dei tre test, per minimizzare il più possibile eventuali errori di interpretazione o di eventi anomali.

Prestazioni

I valori ottenuti nei test sono stati confrontati con quelli ottenuti nel corso delle prove precedenti, ovvero quelle riguardanti l'hard disk IBM DTLA 307030 e la comparativa fra hard disks 7200 rpm, in quanto le caratteristiche tecniche sono direttamente comparabili così come la generazione di produzione. Tutti questi dischi infatti hanno una rotazione di 7200 giri, hanno piatti le cui capacità variano tra i 15 e i 20 Gb, a seconda delle case produttrici e sono collocati nella stessa fascia di prezzo.

Cliccare sulle immagini per visualizzare il grafico del transfer rate.

Il valore di transfer rate in lettura sequenziale fatto registrare dall'hard disk Quantum Fireball AS si è rivelato molto elevato, forte dell'alta densità di dati memorizzabili sulla superficie dei piatti. Vi è però una considerazione da fare: ad una maggiore capacità di memorizzazione di dati per piatto non corrisponde per forza un valore più elevato in transfer rate; nei nostri test infatti il più veloce (attualmente) si è rivelato l'IBM DTLA 307030, la cui capacità è di "soli" 15 Gb per piatto, contro i 20 Gb dei suoi concorrenti.

Quindi anche altri fattori influiscono a rendere più performante un hard disk; certo è che confrontando gli hard disks della nostra prova con altri delle generazioni precedenti si possono immediatamente notare i vantaggi della tecnologia ad alta densità di memorizzazione. Ulteriori approfondimenti sono disponibili a questa pagina.

Il tempo di accesso fatto registrare dal Quantum si assenta su valori buoni, pur essendo lontani dal dichiarato. Come già spiegato, questo dato costituisce una media fra misurazioni che per definizione avvengono tra due punti dell'hard disk presi a caso. Il valore indicato dai costruttori sono quindi quelli più bassi in assoluto misurati, ben lontani dai valori ottenibili con un uso comune.

Fra tutti i dischi finora testati di pari caratteristiche, il Quantum è stato quello che ha ottenuto il più basso valore di percentuale di occupazione processore, in linea quasi con il Western Digital 200BB. Minore questo valore, minore le risorse spese dal sitema per gestire l'hard disk, il tutto a vantaggio delle prestazioni complessive. 

Dopo aver analizzato i parametri a basso livello, cioè concernenti la meccanica ed elettronica "pura", passiamo ora ad osservare il comportamento in ambienti di lavoro usati quotidianamente, con l'aiuto dei benchmark che simulano situazioni "business" (programmi di videoscrittura, fogli di calcolo, database e riproduzione di files multimediali) e situazioni "high-end" (tipicamente professionali, programmi di editing audio/video, modellazione 3D ecc.), che impegnano maggiormente il PC e di conseguenza tutte le sue componenti.

Il Quantum Fireball AS si è rivelato il disco più performante in ambito business, cioè l'ambiente di gran lunga più usato dagli utenti di un PC. Leggermente inferiori alle attese invece i risultati fatti registrare in ambienti high-end, in cui l'IBM DTLA primeggia con un margine di un abbondante 20% in più. In linea di massima però le prestazioni si sono rivelate elevate.

Segue la tabella con i valori in specifico delle singole applicazioni utilizzate dal benchmark: