Quanto è sicuro il mobile commerce?

Quanto è sicuro il mobile commerce?

In Italia cresce sensibilmente la pratica del mobile commerce, ovvero dello shopping online usando tablet e smartphone. Ma i fattori di rischio propri dei dispositivi mobile impongono particolare accortezza per evitare spiacevoli sorprese. Ancora una volta, però, si tratta di un problema di cultura e non di mezzi

di pubblicato il nel canale Sicurezza
 

Le soluzioni possibili

Cosa si può fare, quindi? Come abbiamo espresso più volte parlando di questi temi ed altri affini, la sicurezza è un processo e non un prodotto. Tenendo presente questo concetto, diventa fondamentale comprendere come a questo processo siano chiamati a partecipare da un lato i gestori dei servizi e delle infrastrutture abilitanti al commercio mobile, con particolare attenzione agli sviluppatori di app, mentre dall'altro lato vi sia l'utente finale.

Partiamo quindi dalle misure che i gestori dei servizi dovrebbero implementare con attenzione. In questo caso la sicurezza deve essere pensata come elemento fondante ai sistemi informativi (come peraltro richiesto dalle norme ISO/IEC 27001 o PCI-DSS), in altre parole è opportuno abbracciare il principio di "security by design": un'app deve essere costruita per essere sicura, e tutte le sue funzionalità devono ruotare attorno al rispetto di elevati standard di sicurezza. Costruire un'app senza pensare alla sicurezza, giustapponendovi solo in un secondo momento le adeguate funzionalità si rivela spesso controproducente. Importante è inoltre sottoporre le app ad una estensiva ed approfondita fase di verifica prima della distribuzione al pubblico.

Lato utente finale, invece, il discorso si sposta sulla prevenzione: le misure minime da adottare sono semplici e financo "ovvie", anche se vengono frequentemente disattese. Anzitutto un sistema di blocco del telefono, anche temporizzato, unitamente ad un'autenticazione per lo sblocco che sia adeguatamente complessa e sicura e che coinvolga più fattori (password, scan biometrico e via discorrendo). In secondo luogo operare un accorto uso delle varie funzionalità del dispositivo, disattivandole quando non necessarie. La puntuale installazione degli aggiornamenti periodici rilasciati dai produttori di hardware e di sistemi operativi. Una opportuna cautela nell'installazione delle app, con particolare attenzione alla loro origine. Infine l'impiego di un software antimalware mobile, che sono attualmente disponibili anche in forma gratuita se limitati all'uso personale.

Problemi concreti Contromisure adottabili
Impersonificzione dell'utente Attivazione di funzionalità di blocco
Fuga di informazioni Attivazione di funzionalità di blocco - Disattivazione funzioni inutilizzate - Messa in sicurezza delle app
Intercettazione dei dati in transito Messa in sicurezza delle app
Alterazione dei dati in transito Messa in sicurezza delle app
Diffusione di malware Installazione di programmi antimalware
Compromissione del dispositivo Aggiornamento dei dispositivi - messa in sicurezza delle app

Leggendo fin qui, a fronte della relativa ovvietà delle misure, peraltro non particolarmente onerose, adottabili da ambedue gli attori, potrà sorgere la spontanea domanda: "Ma perché non succede"? La risposta è riscontrabile nella mancanza di motivazioni ed incentivi. I gestori dei servizi, infatti, hanno un limitato interesse nell'investimento per la sicurezza dell'm-commerce in quanto nei casi di azioni dolose non sono essi le vittime principali (possono al massimo scontare le conseguenze di danni di immagine e similari) o, detto in altri termini, non ne fanno direttamente le spese. L'utente finale, invece, è purtroppo schiavo della solita pigrizia insita nell'indole umana: da un'analisi sulle abitudini e comportamenti degli utenti mobile, il 50% circa di essi non solo non attiva le funzioni di sicurezza del proprio dispositivo, ma addirittura si spinge a disattivare quelle pre-impostate, allo scopo di poterlo usare con maggior libertà e con minori costrizioni.

Tenendo comunque presenti i suggerimenti pratici espressi poco sopra, la strada da battere è quella della cultura sulla sicurezza informatica che deve avere l'obiettivo di diffondere la consapevolezza dei rischi tra tutti i soggetti coinvolti. Particolare attenzione, in tal senso, deve essere rivolta verso quegli utenti che hanno il diritto di non essere degli esperti di sicurezza informatica ma sono semplici utilizzatori.

Scrive Guasconi: "Un elemento attorno al quale potrebbe crearsi l’occasione favorevole per diffondere una corretta cultura sul tema potrebbe essere un “bollino” europeo riconosciuto da (e imposto a, in maniera incentivante piuttosto che penalizzante) tutti gli attori che sia largamente sponsorizzato nei suoi principi, ivi incluso il corretto comportamento degli utenti, da istituzioni e associazioni rilevanti . Qualche passo in questo senso è stato mosso in passato ma ancora molto vi è da fare, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza delle informazioni, troppo spesso dimenticata a favore di altri aspetti più tangibili ma purtroppo meno rilevanti".

Recentemente sono stati compiuti piccoli passi che potrebbero portare qualche risvolto positivo sullo stato della sicurezza dell'm-commerce, specificatamente per la tutela dei pagamenti mobile e del mobile banking, entrambi che dipendono dalla sicurezza dei dispositivi e delle applicazioni. Il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto su questo argomento allo scopo di garantire il trattamento delle informazioni legate alle firme grafometriche effettuate con dispositivi mobile. Tuttavia in questi casi ci si è limitati a rivolgersi ai gestori dei servizi i quali sono stati messi dinnanzi a misure di carattere generico e si è fatto poco per sensibilizzare l'opinione pubblica e alimentare la cultura degli utenti.

Sicuramente la sempre massiccia diffusione dell'impiego di dispositivi mobili in svariati campi rappresenta uno stimolo ad accendere una maggiore attenzione in questo contesto e diffondere una sensibilizzazione nel cittadino, il quale auspicabilmente dovrebbe iniziare a comprendere che in una vita che si compone sempre più di elementi "virtuali e digitali", la sicurezza delle informazioni è una cosa che lo riguarda in prima persona e verso la quale si deve porre in modo proattivo, senza pensare che debba essere un argomento demandato o demandabile a terzi.

5 Commenti
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brancamenta22 Aprile 2015, 16:49 #1
Se c'è una cosa per cui ancora uso il desktop è proprio l'e-commerce. Mai fatto un ordine dal cellulare, troppo rischio di sbagliare e troppo scomodo su un ridicolo display da 5", basta una casellina di clausola vessatoria mal renderizzata o qualsiasi altra cosa di questo tipo ed è un casino. Gli acquisti si fanno su schermi grandi dove si può analizzare perfettamente tutto il contenuto della pagina ed in formato desktop, non mobile. Alternativamente non vi lamentiate delle fregate prese.
Dominioincontrastato22 Aprile 2015, 18:29 #2
a parte la scomodità del dispaly molto piccolo, voglio vedere fare acquisti su un tablet mediacom con android 4.0.4 e sinceramente di persona non conosco nemmeno tutte queste persone fanno acquisti online da dispositivo mobile
Pancho Villa22 Aprile 2015, 20:35 #3
Originariamente inviato da: brancamenta
Se c'è una cosa per cui ancora uso il desktop è proprio l'e-commerce. Mai fatto un ordine dal cellulare, troppo rischio di sbagliare e troppo scomodo su un ridicolo display da 5", basta una casellina di clausola vessatoria mal renderizzata o qualsiasi altra cosa di questo tipo ed è un casino. Gli acquisti si fanno su schermi grandi dove si può analizzare perfettamente tutto il contenuto della pagina ed in formato desktop, non mobile. Alternativamente non vi lamentiate delle fregate prese.

vero, molto scomodo comprare da uno smartphone, ma in generale vedere un sito su uno schermo da 5 pollici

L'app di ebay però la uso molto e la trovo anche più comoda che da pc
Krusty9322 Aprile 2015, 22:41 #4
Originariamente inviato da: brancamenta
Se c'è una cosa per cui ancora uso il desktop è proprio l'e-commerce. Mai fatto un ordine dal cellulare, troppo rischio di sbagliare e troppo scomodo su un ridicolo display da 5", basta una casellina di clausola vessatoria mal renderizzata o qualsiasi altra cosa di questo tipo ed è un casino. Gli acquisti si fanno su schermi grandi dove si può analizzare perfettamente tutto il contenuto della pagina ed in formato desktop, non mobile. Alternativamente non vi lamentiate delle fregate prese.


D'accordissimo se si è sulla pagina web, ma le app (ovviamente di siti affidabili e di un certo spessore - baia, ammazzonia) son molto comode e penso anche sicure
rockrider8123 Aprile 2015, 10:07 #5
Ieri mattina mi è arrivata una mail dalla banca che rifiutava l'addebito su carta di credito ricaricabile (vuota) per un acquisto su amazzonia fatto da un ladro che mi aveva rubato l'account.
Ovviamente ho cambiato user e password .

Un smartphone può essere non preferito per acquisti on line ma è diventato determinante per avere avvisi sulle transazioni lecite ed illecite .....

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