Sony Vaio TX3XP: 10 ore di autonomia e TPM 1.2

Sony Vaio TX3XP: 10 ore di autonomia e TPM 1.2

Sony ha aggiornato la propria linea di notebook ultaportatili Vaio TX. La terza generazione di questa famiglia utilizza una cpu Intel Core Solo ULV che regala in alcune condizioni oltre 10 ore di autonomia mentre l'utenza professionale apprezzerà l'implementazione delle opzioni di sicurezza garantite dalle tecnologie TPM 1.2

di pubblicato il nel canale Portatili
IntelSonyVAIO
 

Analisi del display

Sono nove i passi che il portatile Sony Vaio VGN-TX3XP mette a disposizione per la regolazione dell'intensità dei led di retroilluminazione. Alla massima potenza abbiamo rilevato un valore di 160,957 candele per metro quadro, ovvero un risultato che conferma la buona versatilità del piccolo notebook anche in ambienti caratterizzati da forte illuminazione. Già dal quinto step di potenza dei led si ottiene un valore di 52,718cd/mq ovvero una discreta illuminazione di poco al di sotto dell'intervallo di 60cd/mq - 90cd/mq ritenuto ideale per una visione confortevole.

Piuttosto convincente il rapporto di contrasto massimo, che in questo caso viene ottenuto al minore livello di potenza dei led e si assesta sul valore di 189:1. Il contrasto viene mantenuto su buoni livelli anche incrementando la potenza dei led e non scende mai al di sotto del valore di 179:1, grazie al buon bilanciamento dei valori di luminosità e nero che il pannello del Sony Vaio VGN-TX3XP ha saputo mostrare nel corso della prova. Il valore del nero parte da 0,042 candele per metro quadro per arrivare, alla massima potenza dei led, a 0,8cd/mq.

Buona la saturazione dei colori rilevata dalle misurazioni colorimetriche che hanno dato modo di tracciare un triangolo di gamut caratterizzato da una discreta ampiezza. Il punto di bianco è caratterizzato da una dominante ciano, abbastanza normale per i pannelli retroilluminati a led che tendono a produrre una luce leggermente "fredda". Correttamente riprodotti i colori complementari.

Abbiamo effettuato una serie di test di scaling, prettamente visivi ed empirici, per cercare di valutare in che modo il display di questo portatile riuscisse ad interpolare correttamente le risoluzioni inferiori a quella nativa. Per fare ciò abbiamo impostato uno sfondo bianco con caratteri blu, e scritte via via decrescenti da 80 punti a 8 punti. Abbiamo quindi analizzato la definizione delle scritte a risoluzioni via via inferiori quella nativa, effettuando fotografie del display.

Risoluzione nativa (1366x768)

1064x600

800x600

Il quadro che è emerso è piuttosto chiaro: almeno sino alla risoluzione di 1064x600 il display si comporta ancora in modo accettabile, permettendo quindi un utilizzo senza eccessiva perdità di qualità. A tale risoluzione, oltre la quale sconsigliamo di scendere, si evidenziano i primi problemi e gli elementi più dettagliati (in questo caso una scritta di ridotte dimensioni) faticano ad essere visualizzati correttamente.

 
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