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21-03-2011, 13:00 | #41 | |
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Tu praticamente stai affermando che, nella più rosea previsione del modello che hai proposto, i grandi distretti industriali del nord Italia dovrebbero condividersi lo sfruttamento dell'energia idroelettrica ( già prossima al 100% e che copre meno del 10% del fabbisogno nazionale ); mentre gli altri dovrebbero arranggiarsi con l'eolico e il fotovoltaico ( sempre una frazione del nostro fabbisogno ). Tutto ciò si tradurrebbe in uno sconvolgimento unico del tessuto industriale/economico perchè le entità economiche potrebbero essere private dalle loro opportunità di ampliamento e/o consolidamento per la loro posizione geografica in primis e poi a causa dell'esiguità e disomogeineità delle fonti energetiche rinnovabili. E i costi del dissesto economico chi li pagherebbero? La verità è che bisogna studiare un piano energetico che tenga conto di tutte le fonti energetiche, e che contempli un mix ottimale tra produzione e consumo. E l'educazione al consumo energetico oggi è una priorità a cui non possiamo più sfuggire, perchè è alla base delle future scelte nella produzione di energia. Non esistono fonti energetiche, rinnovabili o meno, realmente " eterne " con l'incremento indiscriminato dei consumi.
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21-03-2011, 13:19 | #42 | |
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21-03-2011, 13:23 | #43 | |
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se aumenta il costo di produzione, aumenta anche il costo di acquito e il nostro stipendio perde potere d'acquisto, non potremo più permetterci l'auto, la casa, il tv, il pc... perchè questi oggetti non cadono dal cielo, vanno prodotti bruciando un sacco di energia
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Wind3 4G CA |
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21-03-2011, 13:29 | #44 | |
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Come i " sollazzi ambientalistici " scompaian del tutto quando si vuole mantenere un ambiente a 20° quando fuori ce ne sono 35° e poi si impreca quando arriva la mazzata in bolletta.....
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21-03-2011, 13:45 | #45 |
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Resto dell'idea, peraltro talmente ovvia che è presente nel subconscio di ogni persona anche senza competenze tecniche o economiche, che nel valutare il costo va anche tenuto conto di ciò che accade se qualcosa va storto.
E questo per qualsiasi cosa, non solo per una centrale nucleare. Quindi non serve a un tubo continuare a menarla col fatto che una centrale nucleare al momento guardando i dati storici fornisce energia a costo più basso rispetto ad una centrale eolica (giusto per dire). Non si tratta di essere catastrofisti. E' perfettamente logico, accettato il fatto di costruirla e tenersela 40 anni almeno, domandarsi quale sia l'impatto di un incidente di media entità in 40 anni. Non porsi tale domanda significa semplicemente incrociare le dita e sperare che tutto vada bene. Ovvio che i progettisti non saranno scemi e di certo non mi aspetto che la centrale crolli dopo un paio d'anni, e so benissimo che difficilmente sarà colpita da un meteorite. Ma non è assurdo porsi la domanda: e se ad un certo punto della sua vita succede qualcosa, non so cosa, che provoca un incidente serio o semi-serio, quali sono le conseguenze? Ora, sintetizzando, se la risposta è: <<Nulla, trattasi di zona desolata senza coltivazioni e corsi d'acqua importanti e al limite seppelliamo tutto>> posso anche ritenermi soddisfatto. Se la risposta è: <<Uhm, boh, forse potrebbe essere necessario evacuare Milano o Roma>> allora mi preoccupo un pò e comincio a pensare che forse non è poi tanto conveniente farla. Se la risposta è <<Ma và là che non succede niente>> allora mi preoccupo ancora di più, perché secondo me solo un pirla costruisce una centrale atomica senza porsi il dubbio degli effetti di un eventuale incidente. |
21-03-2011, 14:04 | #46 | ||
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lo so... a gasolio o carbone... ecologico vero?
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21-03-2011, 14:07 | #47 |
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no infatti è meglio farli morire piano piano con i gas delle centrali termiche... sai che scomodità dover evacuare una volta in 40 anni dopo magari un terremoto di 9.0 gradi e uno tsunami di 15 metri...
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Wind3 4G CA |
21-03-2011, 14:12 | #48 | |
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senza contare d'inverno quando arrivo a casa alle 5 ed è buio pesto che faccio? evito di mangiare, lavarmi, fare lavartice etc?? sai che mi frega aver corrente di giorno quando non sono a casa a me serve di sera
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21-03-2011, 14:28 | #49 | |
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La domanda è: quali conseguenze in caso di un incidente di media entità? Che poi l'incidente sia causato dal terremoto o da qualcos'altro di imprevedibile è in pratica un fatto secondario. Cioè il punto è: che succede se succede? Non è mica detto che debba essere un disastro. Uno può anche preparare degli scenari in caso di incidente e se ad esempio la centrale è in una zona non popolata e senza rischio di impatto nell'ecosistema, allora ci può anche stare. Se succede c'è un danno ma non una catastrofe. Se invece la si costruisce vicino ad una città, a falde acquifere, a zone coltivabili, etc... allora è un'altra cosa. Che poi questi concetti valgono in generale, anche per altri tipi di centrale, solo che una centrale nucleare esaspera tali elementi in quanto la radioatttività ha una sua pericolosità peculiare. |
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21-03-2011, 14:32 | #50 |
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gli alberi bisognerà abbatterli per creare parchi eolici o solari... guarda tutte le centrali fatte nel mondo e vedi quanti alberi ci sono tra gli specchi o tra le eliche
negli altri paesi funziona cosa? le più grandi potenze mondiali producono il 70% dell'energia bruciando uranio e carbone mentre stanno al 1% di solare...
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21-03-2011, 14:43 | #51 | |
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L'acqua riscaldata resta calda anche per la notte e forse per alcuni giorni + una pompa di calore. L'energia elettrica viene anche conservata forse con degli accumulatori, non so bene... Ovvio che tali case sono un pò degli "esperimenti" nel senso che tutto l'armamentario costa molto. Alcune aziende agricole poi sfruttando il biogas prodotto dagli scarti delle lavorazioni e dal letame riescono ad essere totalmente autonome e ad immettere pure energia nella rete (in cambio di soldi dall'enel). Ovvio che oggi tali scenari sono molto particolari, ma non è detto che in futuro non possa essere del tutto normale che ogni palazzo abbia pannelli fotovoltaici... cioè al momento non è possibile prevederlo ma ad esempio è del tutto normale trovare semafori, segnalazioni stradali o parchimetri alimentati dal loro pannellino, cosa che fino a 10 anni fa sarebbe apparsa ridicola. Mah. Credo che le cose per quanto riguarda le fonti "alternative" procedano lentamente in quanto è al momento ancora decisamente conveniente affidarsi alle fonti classiche, ma se le cose dovessero cambiare si avrebbe in pochi anni un impulso notevole verso la ricerca di altre strade (la necessità aguzza l'ingegno). |
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21-03-2011, 14:48 | #52 | |
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Il paesaggio...... qui in Toscana hanno fatto interrare degli elettrodotti e costruire tralicci a basso impatto visivo, per preservare il paesaggio ( i costi gli abbiamo pagati tutti in bolletta ).... Mi immagino quando si dovrà decidere di installare un parco eolico o solare!!! La verità è che la maggior parte della gente è " NIMBY addicted ".... vuole tutto ma senza pagarne i costi ( non di quelli in bolletta ) e, cosa ancora più importante, senza rotture di scatole nel proprio cortile!! Ultimo esempio, visto che hai citato le centrali a metano, sono proprio i rigassificatori che ci permetterebbero di comprare il gas direttamente alla fonte produttiva, evitando i pedaggi e dazi dei gasdotti. Bloccati dai vari enti territoriali perchè pericolosi, dopo l'insorgere degli onnipresenti comitati ossessionati dall'incubo del botto!! Comitati che svaniscono o si zittiscono quando il metano comincia a seguire l'andamento del prezzo del petrolio drenando le tasche degli utenti!!! Negli altri Paesi tutto funziona perchè prima di tutto non sono state fatte scelte manichee sulla scia emozionale ( Francia, Germania, Spagna, etc. non hanno chiuso le loro centrali dopo Chernobyl, ma hanno integrato il loro potenziale con altre forme di produzione ), inoltre si è investito parecchio nell'educazione alla consapevolezza del consumo. Ciò ha permesso di sfuggire alla ottusa logica NIMBY e di affrontare decisioni strategiche e di non rimanere immobili.
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21-03-2011, 14:54 | #53 |
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Questo potrebbe essere utile per un confronto tra le varie fonti di energia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Relativ...ferent_sources Mentre qui ci sono dei costi per lo smantellamento delle centrali: http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_decommissioning Qui i costi di alcuni incidenti: http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear...nts_and_safety Per i costi di costruzione non sono riuscito a ritrovare la pagina, ma mi sembra che si andasse dai 4-5 miliardi in su, alcune centrali 2-3 miliardi. Penso che dipenda dalla potenza. Ultima modifica di Shivan man : 21-03-2011 alle 14:58. |
21-03-2011, 18:02 | #54 | |
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da me per 3 mesi l'anno dopo quell' ora è buio col tuo 5% di fonti alternative sai cosa me ne farei?
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21-03-2011, 18:14 | #55 |
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Qui si puo` vedere un grafico del fabbisogno di energia italiano giornaliero:
http://www.terna.it/default.aspx?tabid=1024 Al momento i consumi maggiori si hanno la sera, ma nel complesso sono piu` o meno costanti dalle 9 alle 21.
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CPU Intel i7-12700K ~ Cooler Noctua NH-D15S ~ Motherboard MSI PRO Z690-A WIFI DDR4 ~ RAM Corsair Vengeance LPX 64 GB DDR4-3600
GPU MSI GeForce RTX 3090 GAMING X TRIO 24G ~ SSD SK hynix Platinum P41 2TB + Samsung 980 Pro 1TB PSU Corsair RM850x ~ Case Fractal Design Define C ~ Display Dell U2412M (A00) + NEC EA231WMi ~ OS ∞ |
21-03-2011, 18:28 | #56 | |
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utile il solare si si!!
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21-03-2011, 18:34 | #57 |
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21-03-2011, 18:39 | #58 | |
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siamo seri per favore
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"WS" (p280,cx750m,4790k+212evo,z97pro,4x8GB ddr3 1600c11,GTX760-DC2OC,MZ-7TE500, WD20EFRX) Desktop (three hundred,650gq,3800x+nh-u14s ,x570 arous elite,2x16GB ddr4 3200c16, rx5600xt pulse P5 1TB)+NB: Lenovo p53 i7-9750H,64GB DDR4,2x1TB SSD, T1000 |
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21-03-2011, 18:39 | #59 |
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pare che abbiano paura di perdere le elezioni esponendosi troppo sull'argomento in questo periodo.
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21-03-2011, 18:41 | #60 | |
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edit: mi ricordavo bene http://it.wikipedia.org/wiki/Impiant..._termodinamico Ultima modifica di -kurgan- : 21-03-2011 alle 18:51. |
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