Ripristinati alcuni propulsori della sonda spaziale NASA Voyager 1, iniziata la pausa delle comunicazioni

Nelle scorse settimane gli ingegneri hanno ripristinato il funzionamento di alcuni propulsori di manovra della sonda spaziale NASA Voyager 1 fermi dal 2004 a causa di un guasto. Ora è iniziata una pausa programmata delle comunicazioni.
di Mattia Speroni pubblicata il 15 Maggio 2025, alle 00:23 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Nonostante la "minaccia" dell'amministrazione Trump di terminare (tra gli altri) il programma Voyager le due sonde spaziali gemelle stanno proseguendo il loro viaggio nello Spazio mentre raccolgono dati scientifici. All'inizio di marzo avevamo riportato come gli ingegneri avessero spento definitivamente lo strumento Cosmic Ray Subsystem (CRS) della sonda spaziale NASA Voyager 1 per risparmiare la poca energia prodotta dal generatore termoelettrico a radioisotopi. Ora il Jet Propulsion Laboratory ha annunciato ulteriori novità.
Secondo quanto riportato nel blog ufficiale della missione, gli ingegneri sono riusciti a far funzionare nuovamente dei propulsori che erano considerati fuori uso dal 2004. Queste unità saranno nuovamente disponibili come backup nel caso i propulsori di manovra attualmente in uso dovessero bloccarsi definitivamente (già da questo autunno, stando alle previsioni) a causa di un accumulo di residui di propellente.
Questi propulsori hanno l'importante funzione di orientare correttamente la sonda spaziale NASA Voyager 1 per permettere alle antenne di comunicare con la Terra e ricevere e inviare i segnali. Grazie alla presenza di propulsori di manovra di backup il team di controllo missione negli anni passati non aveva pensato di riattivare i principali.
La sonda spaziale NASA Voyager 1 e i propulsori di manovra
A causa della possibilità che i motori attualmente in uso smettano di funzionare nei prossimi mesi, gli ingegneri hanno voluto riesaminare il guasto che aveva portato all'esclusione dei propulsori di manovra nel 2004. Una delle ipotesi è che un disturbo o un guasto momentaneo in passato avesse modificato la posizione di un interruttore togliendo di conseguenza l'alimentazione ai riscaldatori e non permettendo di far funzionare i propulsori di manovra in maniera corretta.
La procedura ha previsto l'invio di comandi per fare in modo di riaccendere i motori di manovra per poi riconfigurare e successivamente ripristinare i riscaldatori. La conferma dell'avvenuto successo delle operazioni è arrivata il 20 marzo quando è stato notato un incremento di temperatura nei riscaldatori dei propulsori della sonda spaziale NASA Voyager 1.
Si è trattata di un'operazione critica che ha richiesto un'estrema precisione nel tracciare la "stella guida" così da evitare che i propulsori potenzialmente non più funzionanti da tempo potessero riaccendersi in maniera improvvisa a causa di una deviazione considerata "elevata" dal sistema di bordo. Grazie al lavoro degli ingegneri (e a un po' di fortuna) tutto è andato per il meglio.
Un'ulteriore criticità è stata data dalla pausa nelle comunicazioni che avverrà prossimamente, quando l'antenna Deep Space Station 43 (DSS-43) della stazione del Deep Space Network di Canberra verrà sottoposta ad aggiornamenti tecnici (come avvenuto in passato). Gli interventi sono iniziati il 4 maggio e proseguiranno fino a febbraio 2026.
In questo periodo temporale sia NASA Voyager 1 che NASA Voyager 2 potranno comunicare solo saltuariamente con gli ingegneri (nelle finestre di agosto e dicembre) e per questo il ripristino dei propulsori della sonda doveva essere completato prima della pausa delle comunicazioni. L'antenna DSS-43 è l'unica orientata correttamente e con la potenza necessaria per comunicare a miliardi di chilometri di distanza. Bisogna ricordare infatti che le due sonde gemelle si trovano a 25 miliardi di chilometri e 21 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra e che il loro segnale è molto debole.
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