Sonda spaziale NASA Voyager 1: modifica ai propulsori per migliorare il puntamento verso Terra

Gli ingegneri hanno effettuato una modifica al funzionamento dei propulsori della sonda spaziale NASA Voyager 1 così da migliorare il puntamento dell'antenna verso la Terra e trasmettere i dati in maniera più efficiente.
di Mattia Speroni pubblicata il 12 Settembre 2024, alle 00:48 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
La sonda spaziale NASA Voyager 1 è stata al centro dell'attenzione dei media a causa di un problema riguardante l'invio dei dati verso la Terra. La soluzione è arrivata dopo alcuni mesi di intense prove e test ma ora la sonda è tornata a inviare correttamente i dati scientifici e ingegneristici e può proseguire la sua missione pluridecennale nello Spazio, insieme alla sonda gemella.
Nelle scorse ore il JPL ha annunciato di aver apportato una modifica alla sonda spaziale per permettere un miglior funzionamento dei suoi propulsori, che sono impiegati per orientare correttamente la sonda così da permetterle di inviare segnali verso il nostro Pianeta.
Secondo quanto riportato, NASA Voyager 1 ha un tubo del propellente occluso da biossido di silicio che riduce l'efficienza del sistema propulsivo e di orientamento non permettendo di generare la corretta spinta. Questo comporta sprechi eccessivi di propellente che, per una sonda nello Spazio profondo e dopo 47 anni di attività possono rappresentare un problema serio. Come spiegato dal JPL, i propulsori utilizzano idrazina liquida che viene rilasciata sotto forma di gas con diversi getti di breve durata. Per mantenere il corretto puntamento dell'antenna e l'assetto della sonda spaziale sono necessari circa 40 getti al giorno.
Non dovendo più cambiare la traiettoria, NASA Voyager 1 può impiegare sia i propulsori di spinta che quelli di modifica della traiettoria per mantenere l'assetto. Nel 2002 era già stato notato come un tubo dei propellente che porta ai propulsori di spinta fosse parzialmente intasato. Gli ingegneri scelsero così di passare a un'altra tubazione. Quest'ultima ha dato problemi nel 2018 facendo propendere per impiegare quella che è stata utilizzata finora. Attualmente quei tubi sono ancora più occlusi rispetto a quelli utilizzati in origine, con l'apertura che è passata da 0,25 mm di diametro a soli 0,035 mm a causa del materiale che si è depositato nel tempo.
La risoluzione del problema di NASA Voyager 1
La strategia pensata dagli ingegneri è stata quella di riscaldare i propulsori prima della loro accensione. Questo ha posto però un altro problema: dove trovare l'energia per farlo. Attualmente la sonda spaziale NASA Voyager 1 ha a disposizione poca energia prodotta dal suo RTG (generatore termoelettrico a radioisotopi) al plutonio e tutto ciò che è attivo è considerato essenziale.
La squadra ha scelto di non spegnere strumenti scientifici in quanto questi ultimi si sarebbero potuti danneggiare irreparabilmente. Si è quindi puntato sullo spegnere uno dei riscaldatori principali per massimo un'ora, così da ricavare abbastanza energia per riscaldare i propulsori senza arrecare danni alla sonda nel suo complesso.
La sonda spaziale infatti è da diverso tempo molto fredda a causa dello spegnimento di diversi sottosistemi non critici e altra strumentazione ed è mantenuta operativa grazie alla poca energia fornita dall'RTG. L'operazione è stata eseguita il 27 agosto permettendo di riscaldare il propulsore che è tornato operativo consentendo di puntare correttamente l'antenna della sonda NASA Voyager 1 verso il nostro Pianeta.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarebbe bello tra altri 50 anni vederla arrivare qui, accolta da una banda musicale e poi eseguire un buon trattamento rinnovo generale dei componenti alterati dalle radiazioni, una riverniciata, il cambio del modulo a radioisotopi, più moderno e capace, il cambio dell'arcaico calcolatore (senza usare il termine computer) e con un sw non astrusamente superato, il carico su un modulo SpaceX e via per proseguire tra altri 50 anni da lì dove l'homine aveva già visto prima e quindi proseguire nell'ulteriorità dello spazio interstellare perdutamente deserto e lontano per scoprire nuovi orizzonti dove la scienza non era stata dapprima
Ma a parte lo scherzo mi chiedo come ancora abbia combubbstibile o energia elettrica per fare quelle manovre che hanno fatto
Sospetto che siano gli ultimi scampoli di energia per metterla con l'antenna nel migliore orientamento possibile da dove poi si spegnerà, tra qualche anno...
Sospetto che siano gli ultimi scampoli di energia per metterla con l'antenna nel migliore orientamento possibile da dove poi si spegnerà, tra qualche anno...
Quanto alle batterie, la wikipedia è tua amica: https://it.wikipedia.org/wiki/Gener..._a_radioisotopi
In teoria il Voyager 1 ha energia dalle batteria fino al 2025. O meglio: presumo sicuramente fino al 2025, già con il Voyager 2 hanno trovato alcuni escamotage per aumentarne la durata, seppur di poco.
Verrebbe da dire "non le fanno più come una volta", come le lavatrici, congelatori ecc, quelli costruiti in quegli anni e fino ai '70/'80 erano eterni
Probabilmente proprio perchè quasi analogici avevano meno problemi ed erano più riparabili.
Ancora una volta un plauso gigantesco a chi ha progettato le due sonde e a chi, a distanze di tale tipo, riesce a risolverne i problemi.
concettualmente si, ha sturato gli scarichi
ad ogni modo, chapeau al progetto e a tutta la gente che l'ha seguito finora
...
Yes, mi è noto questo
Da qualche parte avevo letto che alla partenza avesse 60kg o 230kg di idrazina o simile propellente
Edit, ho trovato che ha un serbatoio di 71cm di diametro con 104kg di idrazina, alla partenza da qui
Delle tante manovre ne hanno ancora...
Dovranno avere qualche indicatore
Boh
Qui dicono quanto ne avrebbe e altre drammatiche informazioni
https://aliveuniverse.today/rubrich...menti/7911-sull'autonomia-di-voyager-1-e-2
20kg la 2 e 9kg la 1
a un consumo medio di 2,2kg per anno
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