NASA InSight: Intelligenza Artificiale utilizzata per analizzare gli impatti dei meteoroidi su Marte

Il lander NASA InSight ha terminato la sua missione alla fine del 2022. Grazie ai dati raccolti e all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale è stato però possibile studiare gli impatti dei meteoroidi su Marte aggiungendo nuove informazioni.
di Mattia Speroni pubblicata il 03 Febbraio 2025, alle 19:54 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
La missione statunitense NASA InSight non è stata tra le più "fortunate" dell'agenzia ma ha comunque permesso di raccogliere moltissimi dati durante gli anni di attività. Il lander è atterrato su Marte a novembre 2018 ed è riuscito a rimanere operativo fino alla fine del 2022 quando, l'energia prodotta non era sufficiente ad alimentare i sistemi a causa della polvere depositatasi sui pannelli solari. Nonostante tutto sono stati raccolti moltissimi dati strumentali che hanno portato a interessanti ipotesi sulla struttura del Pianeta Rosso.
In passato avevamo riportato notizie riguardanti terremoti marziani che sarebbero scaturiti da forze tettoniche (non esiste tettonica delle placche) ma anche dall'impatto di meteoroidi sulla superficie di Marte. Grazie al sensibilissimo sismometro presente a bordo di NASA InSight è stato possibile raccogliere informazioni non solo sul sottosuolo del pianeta ma anche su altri fenomeni che ne hanno modellato la superficie nel corso degli anni.
L'Intelligenza Artificiale e l'analisi dei dati di NASA InSight
Un nuovo studio intitolato New Impacts on Mars: Systematic Identification and Association With InSight Seismic Events ha cercato di indagare gli impatti dei meteoroidi su Marte analizzando i dati con l'Intelligenza Artificiale. I dati di NASA InSight mostrano come gli impatti genererebbero onde sismiche più forti e più profonde di quanto si pensasse in precedenza.
I ricercatori hanno pensato di utilizzare l'apprendimento automatico per confrontare migliaia di immagini satellitari scattate da ExoMars Trace Gas Orbiter e Mars Reconnaissance Orbiter per cercare nuovi crateri da impatto nel periodo temporale nel quale il lander era operativo sulla superficie.
La fase successiva ha visto il confronto tra i dati di NASA InSight e le immagini di HiRISE e CaSSIS (classificando i crateri in base alla loro dimensione). Grazie alle registrazioni sismiche del lander è stato possibile associare i dati di 123 impatti di meteoroidi sulla superficie di Marte che erano, fino a quel momento, sconosciuti.
Pur essendo un'associazione indiretta è stato possibile trovare un buon grado di corrispondenza tra 49 eventi sismici e uno o più impatti. Gli scienziati hanno indicato come, rispetto a quanto si pensasse, Marte sembrerebbe colpito da un maggior numero di meteoriti (tra 1,6 e 2,5 volte).
Valentin Bicke (dell'Università di Berna) ha dichiarato "le nostre osservazioni mostrano che alcuni dei terremoti registrati sono in realtà causati da impatti di meteoroidi e attività tettonica. Ciò ha implicazioni di vasta portata per le stime della frequenza dei terremoti e la nostra comprensione delle dinamiche della superficie marziana in generale". Ma non è finita qui.
In un secondo studio dal titolo New Impacts on Mars: Unraveling Seismic Propagation Paths Through a Cerberus Fossae Impact Detection è stata invece presa in esame la propagazione delle onde sismiche attraverso gli strati che compongono Marte. Stando a quanto riportato, grazie ai dati di NASA InSight, è stato possibile ipotizzare che alcune delle onde sismiche si propagavano attraverso le zone più profonde del mantello e non solo attraverso la crosta.
Questi dati permettono di intuire come alcuni terremoti marziani fossero in realtà più lontani dal lander rispetto a quanto si pensasse, proprio a causa della diversa propagazione sismica. Questo modifica anche la zona dove sarebbero stati identificati gli epicentri e come potrebbe essere strutturato Marte al suo interno. Questo genere di studi non è solo utile per avere un'idea più chiara dell'evoluzione planetaria ma saranno anche fondamentali per le missioni con equipaggio umano che potrebbero sbarcare in futuro.
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