Il telescopio spaziale James Webb mostra un'immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30

Il telescopio spaziale James Webb mostra un'immagine straordinaria del disco protoplanetario HH 30

Una nuova immagine catturata dal telescopio spaziale James Webb (insieme ad HST e ALMA) mostra, con dettagli senza precedenti, un'immagine del disco protoplanetario HH 30 permettendo agli scienziati di scoprirne i segreti.

di pubblicata il , alle 18:36 nel canale Scienza e tecnologia
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Si torna a scrivere del telescopio spaziale James Webb dopo l'immagine di Wolf-Rayet 140 (WR 140) o le analisi del protocluster Spiderweb. In questo caso ci troviamo di fronte a una sensazionale immagine del disco protoplanetario HH 30, con una risoluzione senza precedenti che ha permesso di scorgerne diversi dettagli e strutture. Ricordiamo che studiare questo genere di oggetti permette di comprendere come possono evolvere i sistemi planetari simili (o differenti) dal Sistema Solare e quindi avere un'idea di quali tipologie di esopianeti esistono e, spingendosi ancora più in là, dove si potrebbe essere evoluta la vita.

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Il sistema protoplanetario HH 30 è noto da tempo ma è solo grazie a strumenti avanzati come il JWST che è possibile studiarne i dettagli. Questo sistema è situato nella Taurus Molecular Cloud e il suo posizionamento rispetto alla Terra permette una visione laterale mettendo in luce una struttura particolare data anche da uno strato di polveri. Gli astronomi considerano HH 30 un prototipo fondamentale per studiare l'evoluzione dei sistemi planetari in formazione. L'osservazione combina i dati di tre strumenti scientifici di punta: il telescopio spaziale James Webb, il telescopio spaziale Hubble e l'osservatorio ALMA.

L'immagine del telescopio spaziale James Webb del sistema HH 30

Le nuove immagini rivelano dettagli sorprendenti sulla dinamica dei grani di polvere. I ricercatori hanno scoperto che questi minuscoli frammenti, delle dimensioni di un batterio, si distribuiscono in modo complesso all'interno del disco. Mentre i grani più grandi si concentrano nelle regioni centrali più dense, quelli più piccoli si disperdono in un'area molto più ampia.

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La struttura del sistema protoplanetario HH 30 è particolarmente affascinante. Un getto di gas ad alta velocità emerge ad angolo retto dal disco centrale, circondato da un più ampio deflusso a forma di cono. Una vasta nebulosa esterna riflette la luce della giovane stella, creando un paesaggio cosmico di straordinaria bellezza e complessità.

Gli scienziati sono interessati a capire come questi grani di polvere evolvono e si aggregano. Nel disco sottile e denso, i frammenti iniziano a raggrupparsi, un processo cruciale che porta alla formazione di rocce di piccole dimensioni e, successivamente, di interi pianeti. Questa fase rappresenta un momento chiave nella nascita dei sistemi planetari.

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Le osservazioni del telescopio spaziale James Webb (inserite nello studio dal titolo JWST Imaging of Edge-on Protoplanetary Disks. IV. Mid-infrared Dust Scattering in the HH 30 Disk) permettono di comprendere meccanismi finora nascosti. I grani di polvere più grandi migrano verso il centro del disco, depositandosi in uno strato compatto. Qui inizia il processo di aggregazione che darà vita a nuovi mondi, attraverso un meccanismo di accumulo progressivo di materia.

L'importanza di HH 30 risiede nella sua capacità di offrire una vista unica sui processi di formazione planetaria. Ogni dettaglio catturato dal JWST è un tassello in più nel puzzle della nascita dei sistemi planetari, aprendo nuove prospettive sulla nostra comprensione dell'Universo. Per catturare l'immagine sono stati impiegati diversi filtri con lunghezze d'onda di 2,0 μm e 4,44 μm per NIRCam (vicino infrarosso) e 7,7 μm, 12 μm e 21 μm per MIRI (medio infrarosso). A queste lunghezze d'onda sono stati assegnati rispettivamente i colori blu, ciano, arancione e rosso.

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