Gli ingegneri del MIT hanno messo a punto un algoritmo il cui compito è 'sbagliare'

Gli ingegneri del MIT hanno messo a punto un algoritmo il cui compito è 'sbagliare'

Un team di ricercatori in forza al Massachusetts Institute of Technology ha messo a punto un algoritmo in grado di rivelare guasti in tutti i tipi di sistemi autonomi, dai droni alle reti elettriche, e di trovare la giusta correzione e soluzione

di pubblicata il , alle 17:47 nel canale Scienza e tecnologia
 

Più un sistema di controllo è complesso, più lo diventa anche trovare i suoi errori e correggerli: questa è la constatazione cui è arrivato il team di ingegneri in forza al MIT ( Massachusetts Institute of Technology) quando ha deciso di progettare un algoritmo il cui compito fosse "sbagliare".

Questo approccio che può essere utilizzato con qualsiasi sistema autonomo, per identificare rapidamente una serie di potenziali guasti in un determinato software, prima che questo venga implementato nel mondo reale. Inoltre, l’algoritmo propone eventuali soluzioni e riparazioni per evitare guasti al sistema.

Il team ha testato la validità del suo programma su diversi di sistemi autonomi simulati, tra cui una rete elettrica di medie dimensioni, un sistema di prevenzione delle collisioni aeree, una squadra di droni di salvataggio e un manipolatore robotico. In ciascuno dei sistemi, l’algoritmo di campionamento automatizzato, si è dimostrato in grado di identificare rapidamente una serie di probabili guasti, proponendo alcune soluzioni per evitarli.

Il nuovo algoritmo adotta una strategia diversa rispetto ad altre ricerche automatizzate, progettate per individuare i guasti più gravi in un sistema. Questi approcci, afferma il team, potrebbero non cogliere le vulnerabilità più sottili (ma significative) che il nuovo algoritmo è invece in grado di individuare.

"In realtà, c'è tutta una serie di disordini che potrebbero verificarsi per questi sistemi più complessi", ha spiegato Charles Dawson, uno studente laureato presso il Dipartimento di Aeronautica e Astronautica del MIT. “Vogliamo poter avere fiducia in questi sistemi per spostarci in giro, per far volare un aereo o per gestire una rete elettrica. È davvero importante conoscere i propri limiti e in quali casi è probabile che falliscano”.

MIT algortimo trova errori

I progettisti spesso testano la sicurezza dei sistemi autonomi identificandone i guasti più probabili e gravi; questo approccio comporta la messa a punto di una simulazione al computer del sistema che rappresenta la sua fisica sottostante e tutte le variabili che potrebbero influenzare il comportamento del programma.

Gli informatici a questo punto gestiscono la simulazione con un tipo di algoritmo che esegue l'"ottimizzazione antagonista", un approccio che ottimizza automaticamente lo scenario peggiore apportando piccole modifiche al sistema, ancora e ancora, fino a quando non riesce a restringere il campo a quei cambiamenti che sono associati ai guasti più gravi.

"Condensando tutti questi cambiamenti nel fallimento più grave o probabile, si perde gran parte della complessità dei comportamenti che potresti osservare", osserva Dawson. “[Noi] Volevamo invece dare priorità all’identificazione di una varietà di fallimenti”.

Per fare ciò, il team ha scelto un strategia più “sensibile” che ha portato alla nascita di un algoritmo che genera automaticamente cambiamenti casuali all’interno di un sistema e valuta la sensibilità, o il potenziale guasto del sistema, in risposta a tali cambiamenti.

Più un sistema è sensibile a un determinato cambiamento, maggiore è la probabilità che tale cambiamento sia associato a un possibile guasto.

Così facendo i ricercatori sono anche in grado di identificare eventuali correzioni, ripercorrendo la catena di modifiche che hanno portato a un particolare errore.

"Abbiamo dovuto riconoscere la dualità del problema", ha affermato Fan. "Le famose 'due facce della stessa medaglia': se puoi prevedere un fallimento, dovresti essere in grado di sapete cosa fare per evitarlo. Il nostro metodo ora sta chiudendo quel cerchio".

Per approfondimenti sulla ricerca, potete visitare la pagina ufficiale del MIT dedicata al progetto.

3 Commenti
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silvanotrevi09 Novembre 2023, 19:01 #1
bello, per quanto riguarda l'hardware. E sarebbe bello implementarlo anche per quanto riguarda il lato software, magari facendo uso anche della IA. Faccio un esempio banale: esce un gioco tipo Lords of the Fallen e si scopre che ha mille problemi, glitches di ogni tipo, bugs, salvataggi che si corrompono, livelli in cui resti incastrato, eccetera...ebbene la IA sviluppa autonomamente questo algoritmo per correggere tutte queste problematiche senza bisogno che vengano fatte patch correttive per i prossimi mesi (e nel caso di LOTF siamo a già oltre 15 patch in un mese!!). Ma potrei fare molti altri esempi, lato software e coding questo algoritmo sarebbe veramente una figata
csavoi10 Novembre 2023, 08:53 #2

Coem svincolarsi dal Legacy

Vero,interessante, anche se molto dipende da quanto sia vicina alla realtà la simulazione (informatica) del sistema sotto analisi, va da se che con le attuali potenze di calcolo, non dovrebbe essere impossibile simulare milioni di eventi +o- avversi e vedere come reagisce il sistema.
Ovviamente più che ai giochi lo applicherei a sistemi elettrici, guida autonoma, vaccinazioni e trial medici, software di modellazione architettonica.

Per la redazione,
piccolo refuso di stampa, penultima riga del penultimo paragrafo:

sostituire "grado di sapete" con "grado di sapere".
calabar11 Novembre 2023, 13:07 #3
C'è differenza tra sbagliare e identificare degli errori nel software.
Questo algoritmo ha un diverso approccio nella ricerca degli errori ma non ha il compito di sbagliare.

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