Due satelliti militari cinesi potrebbero eseguire una nuova manovra osservati da due satelliti spia statunitensi

Due satelliti militari cinesi potrebbero eseguire una nuova manovra osservati da due satelliti spia statunitensi

Nelle scorse ore due satelliti militari cinesi chiamati SJ-21 e SJ-25 hanno modificato la loro orbita per permettere di eseguire una prova di rifornimento orbitale osservati da due satelliti spia statunitensi (USA 270 e USA 271).

di pubblicata il , alle 19:05 nel canale Scienza e tecnologia
Space ForceCNSA
 

Come abbiamo avuto modo di scrivere in passato, lo Spazio non è solo un luogo dove poter eseguire operazioni e ricerca scientifica ma ha anche un grande interesse dal punto di vista militare. I lanci di satelliti dedicati ad attività di osservazione, l'intercettazione di segnali elettronici o sistemi di allarme per il lancio di missili intercontinentali si sono intensificati nel corso dei decenni. Recentemente avevamo riportato del lancio del satellite russo Kosmos-2588 che potrebbe osservare da vicino il satellite statunitense USA 338 (della famiglia KH-11) o del satellite statunitense USA 324 che invece avrebbe osservato le operazioni dei satelliti cinesi TJS-16 e TJS-17.

Nelle scorse ore è stato riportato un altro caso simile. Due satelliti spia statunitensi, conosciuti come USA 270 e USA 271, potrebbero raccogliere informazioni sui satelliti militari cinesi SJ-21 e SJ-25. I lanci di nuovi satelliti sono pubblici per questioni di sicurezza mentre possono non essere fornite informazioni dettagliate sulla costruzione delle unità e sulle loro operazioni in orbita. In alternativa è possibile "mascherare" le operazioni in orbita con informazioni fittizie e non veritiere (o parzialmente veritiere).

Due satelliti spia statunitensi potrebbero osservare dei satelliti cinesi

Per questo le grandi potenze hanno interesse a osservare direttamente satelliti militari o satelliti spia così da poter trarre importanti informazioni che non sarebbero disponibili altrimenti. Chiaramente le varie agenzie e i servizi di sicurezza conoscono le orbite sia dei propri satelliti che di quelli del nemico e le possibilità di "sviare" gli avversari sono comunque ridotte (per esempio le operazioni possono essere condotte senza preavviso).

satelliti spia

Tutte le quattro unità coinvolte (SJ-21, SJ-25, USA 270 e USA 271) si trovano in orbita (quasi) geostazionaria pur permettendo l'esecuzione di manovre orbitali per via delle varie missioni. Come notato da società indipendenti, i due satelliti militari cinesi SJ-21 e SJ-25 (abbreviazione di Shijian) si sarebbero avvicinati nelle scorse ore l'uno all'altro per provare quella che dovrebbe essere un'operazione di rifornimento orbitale.

I satelliti geostazionari, utilizzati sia per operazioni civili che militari, sono solitamente più costosi e complessi dei corrispettivi in LEO. Per questo la possibilità di prolungarne la vita operativa rifornendoli di carburante è un'opzione interessante per evitare di lanciare nuove unità. Questo genere di operazioni sono state pensate anche dagli statunitensi (e non solo) con Northrop Grumman MEV-1 che ne ha dimostrato la fattibilità.

satellite spia

Mentre i satelliti militari cinesi SJ-21 e SJ-25 si stavano avvicinando, è stata notata una manovra orbitale da parte dei satelliti spia statunitensi USA 270 e USA 271 che si sono portati a minore distanza e in una posizione tale da permettere di osservare le operazioni della controparte cinese. L'intenzione non è ovviamente quella di interferire ma piuttosto di raccogliere informazioni.

Dei satelliti statunitensi si hanno poche informazioni. Sono stati lanciati entrambi da un razzo spaziale ULA Delta IV Medium+ ad agosto 2016 e sono anche chiamati GSSAP 3 o Hornet 3 e GSSAP 4 o Hornet 4. GSSAP è l'acronimo di Geosynchronous Space Situational Awareness Program e prevede l'utilizzo di vari sensori elettro-ottici oltre ad altre tecnologie non note. A causa della segretezza delle unità coinvolte e delle relative operazioni sarà difficile avere informazioni precise su ciò che accadrà tra pochi giorni, ma le varie società che si occupano del monitoraggio dello Spazio potrebbero comunque cercare di ricostruire parzialmente quanto sarà accaduto.

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