Attenzione ai ritardi dei voli dal 1 luglio in USA (e non solo): perché c'entra la rete 5G?

Attenzione ai ritardi dei voli dal 1 luglio in USA (e non solo): perché c'entra la rete 5G?

Dal 1 luglio 2023 negli USA in alcune situazioni potrebbe non essere concessa l'autorizzazione ad atterrare a quegli aerei che non hanno aggiornato la propria strumentazione per prevenire interferenze delle reti 5G

di pubblicata il , alle 14:31 nel canale Scienza e tecnologia
5G
 

La data del 1 luglio 2023 rappresenta una scadenza importante per i voli passeggeri negli Stati Uniti, con effetti che però possono riverberarsi anche sulle rotte internazionali. Per quella data, infatti, gli aerei che ancora non hanno provveduto ad aggiornare i propri altimetri per proteggersi dalle possibili interferenze provocate dalle reti 5G in banda C (frequenze comprese nello spettro tra 4GHe 8GHz) non potranno atterrare in alcune specifiche aree quando si verificano condizioni di scarsa visibilità.

Tutto nasce nel 2021, quando gli operatori di rete mobile AT&T e Verizon e la Federal Communications Commission hanno avviato l'espansione della rete 5G negli USA, con la Federal Aviation Administration che ha espresso le sue preoccupazioni circa le interferenze che la banda C 5G poteva provocare alla strumentazione avionica, con i successivi confronti sul posizionamento delle torri 5G degli operatori e la relativa potenza del segnale.

Per questo motivo il piano di espansione della rete 5G è stato rallentato, posticipandone il completamento prima a gennaio 2022, poi a luglio 2022 e infine al 1 luglio dell'anno in corso. In realtà le compagnie aeree hanno tempo fino a febbraio del 2024 per allestire la nuova strumentazione, ma come detto a partire dal prossimo 1 luglio gli aerei che ancora non sono stati adeguati potrebbero non avere l'autorizzazione all'atterraggio in determinate circostanze. In particolare l'altimetro è un elemento fondamentale della strumentazione poiché è su di esso che i piloti fanno affidamento quando si trovano a dover atterrare in condizioni di visibilità non ottimale. 

L'80% circa della flotta dedicata ai voli interni degli Stati Uniti è già stata adeguata alle nuove necessità, ma il 65% circa dei voli internazionali che fanno rotta verso gli USA devono ancora essere aggiornati. L'impatto sul traffico aereo dovrebbe comunque essere minimo, anche perché i vettori internazionali e nazionali si impegneranno a mettere in servizio aerei già adeguati su tratte potenzialmente critiche, ma va però osservato che la flotta di Delta Air Lines (una tra le principali compagnie aeree statunitensi) non sarà pienamente aggiornata per la data dell'1 luglio, con ancora 190 velivoli da manutenere.

Per quanto tutto ciò riguardi solo gli Stati Uniti, è ovviamente una preoccupazione di interesse globale in quanto il traffico aereo può essere facilmente soggetto ad un "effetto domino" di ritardi e cancellazioni qualora uno o più voli non riuscissero a completare una tratta come pianificato. 

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