Intel avverte: possibili "reazioni avverse" dalla partecipazione del governo USA

Intel avverte: possibili "reazioni avverse" dalla partecipazione del governo USA

L'ingresso del governo USA nel capitale della società comporta una serie di possibili rischi per gli azionisti: Intel li ha delineati in un documento consegnato alla SEC

di pubblicata il , alle 07:51 nel canale Mercato
Intel
 

Lo scorso 22 agosto, Intel Corporation ha annunciato la firma di un accordo con il Dipartimento del Commercio USA che prevede un finanziamento di 8,87 miliardi di dollari in cambio di un pacchetto azionario pari al 10% delle quote della società.

Come vi avevamo raccontato nella notizia L'amministrazione Trump investe in Intel: 8,9 miliardi di dollari per il 10% della società, a cui vi rimandiamo per tutti i dettagli dell'operazione, l'accordo prevede una serie di clausole e prevede che una parte dei fondi siano quelli già previsti dal programma federale Direct Funding Agreement e una parte invece derivino dal programma strategico CHIPS Act Secure Enclave

Intel ha depositato nel corso della giornata di ieri un documento presso la Security and Exchange Commission in cui, oltre a dettagliare i termini dell'accordo, espone anche i possibili rischi per gli azionisti. In particolare Intel cita l’incertezza nella tempistica dei finanziamenti, che non sono garantiti alla data di chiusura, e la possibilità che eventuali modifiche legislative o cambi di priorità politica mettano in discussione l’accordo. Inoltre, il compromesso trasforma futuri finanziamenti a fondo perduto in partecipazioni azionarie del governo, riducendo la capacità della società di ottenere sovvenzioni pubbliche e aumentando i costi operativi a lungo termine.

Per gli azionisti esistenti, l’accordo comporta ovviamente diluizione del capitale, poiché le nuove azioni vengono emesse con sconto rispetto ai valori di mercato. A ciò si aggiunge un impatto sulla governance aziendale: la partecipazione significativa del governo potrà limitare la libertà della società nel concludere operazioni strategiche, oltre ad accrescere la percezione politica e regolamentare di Intel, non solo negli Stati Uniti ma anche nei mercati esteri, che rappresentano più dei tre quarti dei suoi ricavi.

Infine, la società riconosce che il coinvolgimento diretto del governo USA come azionista di peso è un evento raro e potenzialmente capace di generare reazioni avverse da parte di investitori, partner commerciali, governi stranieri e concorrenti. Le conseguenze potrebbero riguardare anche la reputazione e i rapporti internazionali, in un contesto geopolitico già caratterizzato da tensioni sul controllo delle tecnologie avanzate.

7 Commenti
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Unrue26 Agosto 2025, 08:34 #1
Non ho capito, sono obbligati a fare entrare il Governo o possono rifiutarsi?

Poi va beh, visto il soggetto a capo, se gli dici di no te la fa pagare in altri modi.
Gnubbolo26 Agosto 2025, 12:37 #2
ci sono 2 modi per entrare, spazzolare le azioni in borsa oppure mettersi d'accordo e fare una diluizione cioè emettere nuove azioni per raccogliere capitale attraverso un’offerta di azioni.
chi può opporsi alla diluizione è l'assemblea dei soci, Intel ha approvato dopo avere avuto la certezza che lo Stato non parteciperà a patti sindacali ma sarà soltanto "spettatore" e paracadute anti shorters durante la crisi mondiale che arriverà tra un paio di anni.
Sam6426 Agosto 2025, 15:45 #3

abbiamo gli othelma in questo forum

la crisi mondiale che arriverà tra un paio di anni

potresti darmi anche dei numeri al lotto?
Sam6426 Agosto 2025, 15:47 #4
Non ci sono indicazioni o previsioni concrete e universalmente accettate che indichino una crisi mondiale specifica e imminente "tra un paio di anni". Diverse analisi economiche hanno ipotizzato o ipotizzano scenari di recessione o instabilità finanziaria per il 2025 o il 2027, a seconda dei cicli economici e di fattori come le tensioni geopolitiche, le guerre commerciali e l'inflazione, ma si tratta di previsioni e non di certezze.
Previsioni economiche e recessioni
Cicli economici:
Alcuni economisti analizzano cicli economici che potrebbero indicare una crisi nel 2027, come riportato da Il Sole 24 ORE.
Tensioni geopolitiche e inflazione:
Fattori come le tensioni geopolitiche, le guerre commerciali e l'inflazione sono considerati elementi che possono alimentare un contesto complesso e instabile, con la possibilità di recessioni, come nel 2025.
Impatto delle crisi:
Le recessioni possono portare a un rallentamento economico, con un aumento della disoccupazione, una diminuzione dei consumi e della produzione industriale, come spiegato da www.ig.com.
Conclusioni
Le previsioni economiche variano e si basano su analisi di cicli e fattori specifici, non su certezze.
Attualmente non c'è un consenso unanime su una crisi mondiale imminente tra due anni.
das26 Agosto 2025, 16:02 #5
Originariamente inviato da: Unrue
Non ho capito, sono obbligati a fare entrare il Governo o possono rifiutarsi?

Poi va beh, visto il soggetto a capo, se gli dici di no te la fa pagare in altri modi.


Possono rifiutarsi, ma anche il governo allora si rifiuta di mettere i quattrini.

Al contrario di quello che avvenne 15 anni fa quando il governo si limitò a versare i soldi alle banche in difficoltà, adesso sta chiedendo qualcosa in cambio: "Vuoi i soldi? Te li do ma in cambio voglio le quote"

Secondo me giustamente
Gnubbolo26 Agosto 2025, 17:43 #6
Originariamente inviato da: Sam64
Attualmente non c'è un consenso unanime su una crisi mondiale imminente tra due anni.

Il fatto che il governo americano abbia iniziato una serie di manovre economiche di stampo keynesiano fa presupporre che gli analisti abbiamo la certezza che un paracadute sia necessario.
Poi io mi fido di Warren Buffett, se è diventato l'uomo più liquido del mondo vuol dire che qualcosa non quadra.
Pascas28 Agosto 2025, 11:36 #7
Originariamente inviato da: Sam64
Non ci sono indicazioni o previsioni concrete e universalmente accettate che indichino una crisi mondiale specifica e imminente "tra un paio di anni". Diverse analisi economiche hanno ipotizzato o ipotizzano scenari di recessione o instabilità finanziaria per il 2025 o il 2027, a seconda dei cicli economici e di fattori come le tensioni geopolitiche, le guerre commerciali e l'inflazione, ma si tratta di previsioni e non di certezze.
Previsioni economiche e recessioni
Cicli economici:
Alcuni economisti analizzano cicli economici che potrebbero indicare una crisi nel 2027, come riportato da Il Sole 24 ORE.
Tensioni geopolitiche e inflazione:
Fattori come le tensioni geopolitiche, le guerre commerciali e l'inflazione sono considerati elementi che possono alimentare un contesto complesso e instabile, con la possibilità di recessioni, come nel 2025.
Impatto delle crisi:
Le recessioni possono portare a un rallentamento economico, con un aumento della disoccupazione, una diminuzione dei consumi e della produzione industriale, come spiegato da www.ig.com.
Conclusioni
Le previsioni economiche variano e si basano su analisi di cicli e fattori specifici, non su certezze.
Attualmente non c'è un consenso unanime su una crisi mondiale imminente tra due anni.


ok ma non fare copia e incolla di chatgpt, ci arrivavamo anche da soli

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