Privacy e AI: Apple apre Foundation Models Framework alle app di terze parti

Privacy e AI: Apple apre Foundation Models Framework alle app di terze parti

Apple presenta la Foundation Models Framework: gli sviluppatori potranno integrare facilmente nei loro software le capacità di Apple Intelligence, offrendo funzioni AI avanzate, disponibili anche offline e senza costi aggiuntivi, con la privacy degli utenti sempre garantita

di pubblicata il , alle 20:32 nel canale Apple
Apple
 

Apple ha annunciato, in occasione della WWDC 2025, la nuova Foundation Models Framework, una piattaforma che permette agli sviluppatori di integrare direttamente nei propri software le capacità di Apple Intelligence, sfruttando modelli linguistici avanzati gestiti interamente sul dispositivo. Questa soluzione rappresenta un passo significativo per la diffusione dell’intelligenza artificiale su iPhone, iPad e Mac, con un’attenzione particolare alla privacy e all’esperienza utente: tutte le operazioni di inferenza AI avvengono localmente, senza invio di dati al cloud, garantendo così la riservatezza delle informazioni personali e prestazioni elevate anche in assenza di connessione Internet. L’utilizzo dei modelli non comporta costi aggiuntivi per gli sviluppatori, che potranno offrire nuove funzionalità intelligenti senza dover sostenere spese per API cloud o servizi esterni.

Il framework è stato progettato per integrarsi in modo nativo con Swift, il linguaggio di programmazione di Apple, consentendo agli sviluppatori di accedere alle funzioni di Apple Intelligence con poche righe di codice. Grazie a strumenti come la generazione guidata, il tool calling e altre funzionalità già incluse, è possibile aggiungere capacità generative e di assistenza intelligente in modo semplice e immediato anche ad app già esistenti. Un esempio concreto arriva da Automattic, la società che sviluppa l’app di journaling Day One: sfruttando la Foundation Models Framework, Day One ha introdotto funzioni di intelligenza artificiale centrate sulla privacy, che aiutano gli utenti nell’organizzazione e nella riflessione quotidiana senza mai compromettere la riservatezza dei dati personali. Paul Mayne, responsabile di Day One presso Automattic, ha sottolineato come questa tecnologia abbia permesso di “ripensare cosa sia possibile fare con il journaling”, unendo intelligenza e privacy in modi che rispettano profondamente gli utenti.

La Foundation Models Framework non si limita al solo supporto di funzioni di generazione testuale: offre anche strumenti per la sintesi, la creazione di immagini e l’implementazione di suggerimenti intelligenti, rendendo le app più reattive e utili. Il tutto avviene su dispositivi compatibili, come iPhone 15 Pro, la serie iPhone 16 e tutti gli iPad e Mac dotati di chip Apple Silicon. La scelta di un’elaborazione locale permette non solo di mantenere la privacy, ma anche di garantire prestazioni rapide e l’accesso alle funzioni AI anche offline.

Apple ha inoltre pensato all’immediatezza di adozione: chi già sviluppa in SwiftUI e utilizza Xcode 26 potrà integrare la Foundation Models Framework senza dover riscrivere le proprie app, grazie a un’architettura pensata per essere familiare agli sviluppatori Apple ma capace di aprire nuove possibilità per il comportamento delle applicazioni. Tra le funzionalità disponibili spicca la guided generation, che consente di indirizzare la generazione di contenuti in modo controllato, e il tool calling, che permette all’app di invocare strumenti specifici per rispondere alle esigenze dell’utente. Tuttavia, al momento la disponibilità dei modelli è limitata a un numero ristretto di lingue, con la promessa di un ampliamento nel corso dell’anno, e la compatibilità è riservata ai dispositivi più recenti[2].

L’apertura della Foundation Models Framework segna un cambio di paradigma per l’ecosistema Apple: per la prima volta, qualsiasi app potrà accedere direttamente ai modelli di intelligenza artificiale on-device, offrendo esperienze personalizzate, sicure e sempre disponibili, senza costi aggiuntivi per sviluppatori e utenti.

3 Commenti
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Ago7210 Giugno 2025, 08:50 #1
Interessante la scelta di elaborazione in locale dell'AI, o almeno in parte. Si dovrà vedere quanto sarà limitante e imapttante per l'utente finale.
Non so quanti utenti iPhone sono così sensibili alla privacy, fino al punto di accettare funzionalità castrate rispetto alla concorenza.
Perchè è innegabile che, ad oggi, un AI cloud è più potente di una in locale, per di più su uno smartphone.
TorettoMilano10 Giugno 2025, 08:53 #2
Originariamente inviato da: Ago72
Interessante la scelta di elaborazione in locale dell'AI, o almeno in parte. Si dovrà vedere quanto sarà limitante e imapttante per l'utente finale.
Non so quanti utenti iPhone sono così sensibili alla privacy, fino al punto di accettare funzionalità castrate rispetto alla concorenza.
Perchè è innegabile che, ad oggi, un AI cloud è più potente di una in locale, per di più su uno smartphone.


si svolgono in locale finchè l'operazione è "semplice" altrimenti si interfaccia a dei server interni mantenendo l'anonimato. l'obiettivo finale non è rimanere indietro alla concorrenza altrimenti sarebbe un harakiri
Ago7210 Giugno 2025, 09:57 #3
Originariamente inviato da: TorettoMilano
si svolgono in locale finchè l'operazione è "semplice" altrimenti si interfaccia a dei server interni mantenendo l'anonimato. l'obiettivo finale non è rimanere indietro alla concorrenza altrimenti sarebbe un harakiri


Nel momento che i dati escono dal tuo dispositivo, puoi pure dire addio all'anonimato... o meglio è una garanzia che ti da' l'oste.. ops volevo dire il fornitore.

PS
Comunque è innegabile che oggi l'AI di Apple è indietro rispetto alla concorrenza

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