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Il pensiero di Ratzinger
Fino a qualche giorno fa Ratzinger non mi era molto simpatico ma dopo averlo ascoltato ieri ho completamento cambiato idea,qui preso da dago c'è un pò del suo pensiero,a me non spiacerebbe come prossimo Papa
C'è chi dice che abbia già fatto sapere di non essere disponibile per la successione a papa Wojtyla. Ma certo è il personaggio più autorevole del collegio cardinalizio. L'unico in grado di reggere la pesante eredità wojtyliana. Il cardinale Joseph Ratzinger è come papa Wojtyla, ma senza il sorriso, come diceva un personaggio del film "Train de vie" a proposito della differenza tra il tedesco e l'yiddish. E' il Custode e l'Erede. Negli ultimi anni ha fustigato un po' su tutto: i vescovi carrieristi, le messe-show e perfino il gattopardismo della politica italiana. Con toni più luterani che cattolici. Ecco una guida al pensiero di Joseph il Riformatore. 1 - SPORCIZIA DELLA CHIESA "Non dobbiamo pensare a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Il tradimento dei discepoli è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore" (Via Crucis, venerdì santo 2005). 2 - UNA BARCA CHE AFFONDA "Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti." (Via Crucis, venerdì santo 2005). 3 - CARRIERISMO "Nella Chiesa non dovrebbe esistere alcun senso di carrierismo. Essere vescovo non deve essere considerato una carriera con differenti gradini da una sede all'altra, ma un servizio molto umile. Il vescovo non può dire: sarò qui per tre anni e poi sarò promosso a una diocesi più importante" (giugno 1999, intervista a "30 giorni"). 4 - MORALE E MISTERO "Tutti vedono che c'è bisogno di morale e offrono la Chiesa come una garanzia di moralità. Nessuno invece ha il coraggio di presentare il Mistero. Il Mistero non è accessibile, pensano, omettiamo queste cose oscure e parliamo delle cose comprensibili, parliamo della morale. Così riducono l'annuncio cristiano alla morale e stanno estenuando la morale stessa" (1 settembre 1990, meeting di Rimini) 5 - SESSO "Un cardinale deve parlare di sesso. Deve parlare di tutto ciò che è umano. Per il compito che mi è assegnato, anzi, devo parlare abbastanza spesso di questo tema. Cerco di evitare che si riduca la morale, o addirittura il cristianesimo, al sesto comandamento. La sessualità non può essere liquidata con l'etichetta di peccato: Dio ha creato l'essere umano uomo e donna, prima del peccato" (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 6 - MATRIMONIO DEI PRETI "Con l'abolizione del celibato assisteremmo solo alla nascita di una nuova figura: quella dei preti divorziati" (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 7 - DONNE PRETE "La nostra lotta non deve mirare all'ordinazione delle donne, bensì all'eliminazione dell'ordinazione in quanto tale, perché la Chiesa diventi una società di eguali, in cui ci sia solo una shifting leadership, un avvicendamento alla guida" (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 8 - MESSE-SHOW "La Liturgia non è uno show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di talento. La liturgia non vive di sorprese simpatiche, di trovate accattivanti, ma di ripetizioni solenni" (da "Ratzinger, custode della fede" di Andrea Tornelli, Piemme). 9 - IMBIANCHINO E CARDINALE "Da bambino vidi un imbianchino che dipingeva una parete e ne fui tanto colpito che volevo imitarlo. Quando, in seguito, dalle nostre parti arrivò il cardinale Faulhaber, con la sua imponente veste color porpora, ne restai talmente colpito da arrivare a dire che anch'io volevo diventare come lui". (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 10 – PANZER KARDINAL "Quando venne inventato questo termine si faceva allusione al carattere tedesco. Fanatismo nei principi, mancanza di flessibilità. Ma io non ho mai fatto una politica privata" (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 11 - ITALIA "In Italia è sempre difficile dire fino a che punto qualcosa è stato sconvolto. I sistemi politici crollano e poi, di fatto, non cambia proprio niente". (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald). 12 - DC ADDIO "La Democrazia cristiana aveva sottolineato l'esigenza per i cattolici di essere uniti nell'ambito politico. Questo non ha per niente impedito che la Dc crollasse, così che questo scopo dovette essere abbandonato dalla Conferenza episcopale. Oggi bisogna cercare un consenso politico nuovo, che si dovrebbe formare sulle questioni etiche di fondo. Questo potrebbe esserci nel Pds post-comunista. Rifondazione comunista resta ancorata ai principi marxisti". (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 13 - TRAPIANTI "E' lecito aderire, spontaneamente e in piena coscienza, alla cultura dei trapianti e della donazione degli organi. Da parte mia sono iscritto da anni all'associazione e porto sempre con me questo documento dove, oltre ai miei dati personali, è scritto che io sono disponibile a offrire i miei organi a chi ne avesse bisogno: è un atto d'amore, di affetto gratuito, di disponibilità" (da "Ratzinger, custode della fede" di Andrea Tornelli, Piemme). 14 - REINCARNAZIONE "Ha senso nell'induismo, è un cammino di purificazione. Fuori da tale contesto, la reincarnazione è moralmente crudele, perché questo eterno ritorno alla vita terrestre somiglia a un ciclo infernale" (marzo 1997, intervista a "L'Express"). 15 - BUDDISMO "Se il buddismo seduce è perché sembra una promessa di toccare l'infinito, la felicità, senza avere obbligazioni religiose concrete. Una spiritualità erotica, in qualche modo" (marzo 1997, intervista a "L'Express"). 16 - IO E PAPA WOJTYLA "Io aspetto, poi entra il papa. Ci diamo la mano e ci sediamo al tavolo. Segue un breve dialogo di carattere personale, poi presento i temi più pressanti e nasce uno scambio di idee. Divergenze non ce ne sono mai state. Può capitare che, scambiandosi delle informazioni, ci si corregga a vicenda se qualcosa corrisponde o meno a verità. Capita anche che nelle decisioni ci siano logiche diverse. Ma non ho mai dovuto dirgli di no. E certo il papa non ha paura di me!" (1997, libro-intervista "Il sale della terra", con Peter Seewald, ed. San Paolo). 17 - NUOVA PRIMAVERA "Non dobbiamo pensare che il cristianesimo nel futuro diventerà di nuovo un movimento di massa, come nel medioevo. Determinanti saranno le minoranze forti che hanno qualcosa da dire e da portare alla società. Possiamo sperare in una nuova primavera della Chiesa" (7 agosto 2004) SEGUIMI! Il testo completo dell'omelia dei funerali di Giovanni Paolo II, letta dal cardinale Joseph Ratzinger, decano del collegio cardinalizio. «Seguimi dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore. Seguimi! Questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità, il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine. Questi sono i sentimenti del nostro animo, Fratelli e Sorelle in Cristo, presenti in Piazza San Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi altri luoghi della città di Roma, popolata in questi giorni da un'immensa folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A nome anche del Collegio dei Cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero ai Capi di Stato, di Governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto le Autorità e i Rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane, come pure delle diverse religioni. Saluto poi gli Arcivescovi, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da ogni Continente; in modo speciale i giovani, che Giovanni Paolo II amava definire futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge, inoltre, quanti in ogni parte del mondo sono a noi uniti attraverso la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne rito di commiato dall'amato Pontefice. Seguimi! Da giovane studente Karol Wojtyla a era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale Sapieha e dopo la guerra potè completare i suoi studi nella facoltà teologica dell'Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il primo novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga". La seconda parola è: "Il buon pastore offre la vita per le pecore". E finalmente: "Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore." In queste tre parole vediamo tutta l'anima del nostro Santo Padre. È realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. "Alzatevi, andiamo!", è il titolo del suo penultimo libro. "Alzatevi, andiamo!", con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. "Alzatevi, andiamo!" dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l'intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi. Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine "rimanete nel mio amore": Il Papa che ha cercato l'incontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell'amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l'arte del vero amore. Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol Wojtyla una nuova tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore. Karol si era recato come di solito con un gruppo di giovani appassionati di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da vivere insieme. Ma portava con sè una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate di Polonia, Cardinale Wyszynski e poteva indovinare lo scopo dell'incontro: la sua nomina a Vescovo ausiliare di Cracovia. Lasciare l'insegnamento accademico, lasciare questa stimolante comunione con i giovani, lasciare il grande agone intellettuale per conoscere ed interpretare il mistero della creatura uomo, per rendere presente nel mondo di oggi l'interpretazione cristiana del nostro essere - tutto ciò doveva apparirgli come un perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l'identità umana di questo giovane sacerdote. Seguimi! Karol Wojtyla accettò, sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di Cristo. E si è poi reso conto di come è vera la parola del Signore: "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l'avrà perduta la salverà". Il nostro Papa - lo sappiamo tutti - non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per sè; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all'ultimo momento, per Cristo e così anche per noi. Proprio in tal modo ha potuto sperimentare come tutto quanto aveva consegnato nelle mani del Signore è ritornato in modo nuovo: l'amore alla parola, alla poesia, alle lettere fu una parte essenziale della sua missione pastorale e ha dato nuova freschezza, nuova attualità, nuova attrazione all'annuncio del Vangelo, proprio anche quando esso è segno di contraddizione». «Seguimi! Nell'ottobre 1978 il Cardinale Wojtyla ode di nuovo la voce del Signore. Si rinnova il dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa celebrazione: Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecorelle! Alla domanda del Signore: Karol mi ami?, l'Arcivescovo di Cracovia rispose dal profondo del suo cuore: Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo. L'amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre; chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa. E così, grazie a questo profondo radicamento in Cristo ha potuto portare un peso, che va oltre le forze puramente umane: Essere pastore del gregge di Cristo, della sua Chiesa universale. Non è qui il momento di parlare dei singoli contenuti di questo Pontificato così ricco. Vorrei solo leggere due passi della liturgia di oggi, nei quali appaiono elementi centrali del suo annuncio. Nella prima lettura dice San Pietro - e dice il Papa con San Pietro - a noi: In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è Signore di tutti. E, nella seconda lettura, San Paolo - e con San Paolo il nostro Papa defunto - ci esorta ad alta voce: "Fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi". Seguimi! Insieme al mandato di pascere il suo gregge, Cristo annunciò a Pietro il suo martirio. Con questa parola conclusiva e riassuntiva del dialogo sull'amore e sul mandato di pastore universale, il Signore richiama un altro dialogo, tenuto nel contesto dell'ultima cena. Qui Gesù aveva detto: "Dove vado io voi non potete venire". Disse Pietro: "Signore, dove vai? Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi". "Gesù dalla cena va alla croce, va alla risurrezione - entra nel mistero pasquale; Pietro ancora non lo può seguire. Adesso - dopo la risurrezione - è venuto questo momento, questo «più tardi». "Pascendo il gregge di Cristo, Pietro entra nel mistero pasquale, va verso la croce e la risurrezione. Il Signore lo dice con queste parole, "...quando eri più giovane... andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi". Nel primo periodo del suo pontificato il Santo Padre, ancora giovane e pieno di forze, sotto la guida di Cristo andava fino ai confini del mondo. Ma poi sempre più è entrato nella comunione delle sofferenze di Cristo, sempre più ha compreso la verità delle parole: "Un altro ti cingerà...". E proprio in questa comunione col Signore sofferente ha instancabilmente e con rinnovata intensità annunciato il Vangelo, il mistero dell'amore che va fino alla fine». «Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male "è in definitiva la divina misericordia". E riflettendo sull'attentato dice: "Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un nuovo senso alla sofferenza; l'ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell'amore... È la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell'amore e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene". Animato da questa visione, il Papa ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e perciò il messaggio della sua sofferenza e del suo silenzio è stato così eloquente e fecondo". "Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: "Ecco tua madre!". Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l'ha accolta nell'intimo del suo essere - Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo". Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita, il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un'ultima volta ha dato la benedizione "Urbi et orbi". Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
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beh uno che dice che gli omosessuali sono malati da curare , non puo' aspirare alla mia approvazione ne alla mia simpatia...
Ciaozzz
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Termini Im. (I)/Port Talbot (UK)/Ludwigshafen (D)
Messaggi: 933
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Ratzinger è sempre stato uno molto scomodo per i più, perchè è uno che crede fermamente in ciò che fa (come papa Wojtyla del quale, non a caso, era stretto collaboratore), non scende a facili compromessi e non si fa abbindolare o impaurire dalle correnti di pensiero dominante che vorrebbero una Chiesa addomesticata alle volontà del mondo. E' stato oggetto di critiche superficiali e ingiuste, al punto che io stesso, da cattolico praticante, ero stato portato a credere alla propaganda di questi signori. Quando ho deciso di analizzare le sue parole togliendo dagli occhi il velo del pregiudizio propagandistico, devo dire che i lati positivi superano di gran lunga quelli di perplessità (che pur ci sono, dato che si tratta pur sempre di un uomo...). Le polemiche in malafede di quelli che vogliono manovrare e addomesticare la Chiesa affinchè dia la "benedizione" alla loro personalissima visione della vita (quanto sciacallaggio ho sentito in questi giorni su papa Wojtyla...) non mi interessano (Cristo non si è mai fatto addomesticare da quelli che lo criticavano, è sempre andato dritto per la sua strada rivoluzionaria, fino al sacrificio estremo) . Lo vedo bene come nuovo Papa, seppur di transizione data la sua età.
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«Sono cristiano con Copernico, Descartes, Newton, Leibniz, Pascal, Eulero, Gerdil, con tutti i grandi astronomi e fisici del passato. E se mi si chiedessero le mie ragioni sarei felice di esporle» (Cauchy) /// I shall fear no evil, for Thou art with me /// CLIO COMMUNITY /// AF inside /// Sehnsucht
Ultima modifica di Blue Spirit : 09-04-2005 alle 22:57. |
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#4 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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"Joseph il Riformatore"?
"E' il Custode e l'Erede"? "Wojtyla il Grande"? Ma dove siamo finiti? Nella dimensione degli slogan? C'è qualcuno che non si è ancora ubriacato in questo periodo di una spiritualità pseudo-para-ortodossa fatta di frasi ad effetto e proposizioni da manuale di cristologia e mariologia? Sono stato buono buono in questo periodo.....ma ho già pronta una bella critica filosofica di una certa enciclica fatta nel 1998 (spero l'abbiano letta coloro che ora tanto si battono il petto e invocano lo Spirito Purificatore), lontano da tempi sospetti di compianto stereotipato, lavaggio di coscienze e desiderio di far parte della storia. Ultima modifica di lowenz : 10-04-2005 alle 13:35. |
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#5 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Pelican Bay
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#6 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Francamente questo desiderio di orto-doxia (nel senso greco, letterale del termine), che si sta diffondendo qui nel forum a livello di post e in pratica ovunque arrivi una telecamera (chissà come mai) a livello di intervista, mi ha colpito - e non positivamente: è una specie di stordimento mentale fatto di continue e ripetute frasi ad effetto, che cercano di stimolare/colpire la sensibilità delle persone e che aggirano l'umana coscienza (=consapevolezza) della cose con la pretesa (tutta ancora da dimostrare) di penetrare il mistero del divino con la totale abnegazione di sè di fronte ad esso e la completa dedizione ad una missione la cui interpretazione è già data per scontata.
Ultima modifica di lowenz : 10-04-2005 alle 14:19. |
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#7 | |
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Iscritto dal: Oct 2000
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#8 | |
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Bannato
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Ultima modifica di lowenz : 10-04-2005 alle 23:45. |
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#9 | |
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Iscritto dal: Nov 2000
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altrimenti bisognava fargli subito un esorcismo .
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#10 |
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Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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questo si che è un degno sucessore del papa, ma come si sa quelli bravi non vengono mai messi nei posti che contano, si cerca sempre di mettere i moderati e cosi il cristianesimo crolla
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
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Ciaozzz
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#12 | |
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Scrivi pure.
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#13 | |
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Grazie della conferma...
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#14 | |
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#15 | |
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#16 | |
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Figurati che ho aperto un thread dove volevo discutere di alcune definizioni e lui voleva mettersi a fare una matadisquisizione sul significato filosofico di "definizione"
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#17 | |
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#18 | |
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Bannato
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C'è un vera e propria gara fra chi riesce a dire la frase più conforme all'ortodossia e allo stesso tempo più figurativamente efficace nel ricordare il ruolo del pontefice nel compimento della sua missione pastorale, per poi sottolineare prontamente "le 2 cose non sono scisse": siamo tutti poeti primi della classe, castigati in altre circostanze dalla quotidineità quindi.....mmmmm.....devo gridare al miracolo anche io allora.... Sul fatto poi che io non riesca ti sbagli, solo che non ho qui le statistiche prova inconfutabile della grande ortoprassia attuale, su quelle tante piccole concrete pratiche che diventano astratte, lontane, sporche, brutte, cattive e disdicevoli nei periodi di acclamazione e di mea culpa generale, quelli in cui le presentatrici riscoprono il doppiopetto al posto della scollatura e la gonna lunga al posto dei jeans a vita bassa, e si sente già dire la frase "Oh, se si potesse avere sempre questa serietà",.....sìsì, davvero.....non sapevo fosse sinonimo di opportunismo, devo aggiornare il vocabolario Inoltre non mi piace discutere sul piano delle statistiche perchè mi sentirei sempre dire le solite stantie scusanti motivazioni ("Nessuno è perfetto, neanche tu lowenz, ricordatelo, se fossimo perfetti non sarebbe servito che il Padre mandasse suo Figlio in qualità di Cristo prima e lo Spirito in qualità di Paraclito poi" e altre 10.000 motivazioni simili annesse e connesse, veramente emblema di una profondità di pensiero incommensurabile.....). Cmq sappi che il signor Gadamer che citavo in quel thread a cui ti riferisci era molto caro al signor Wojtyla, tanto da invitarlo a Castelgandolfo d'estate. Ultima modifica di lowenz : 10-04-2005 alle 19:28. |
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#19 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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![]() Cmq a proposito del pensiero, non facciamo i semplicioni che giudicano da delle parole che OVVIAMENTE, data la situazione, non potevano che essere tali e andiamo invece a vedere TUTTI gli scritti del signor Ratzinger..... www.ratzinger.it Mi basta già leggere questa frase dal quel bellissimo sito: "Oggi la verità è occultata dal linguaggio" Per capire che Ratzinger non ha la stessa ammirazione per Gadamer che aveva Wojtyla.....
Ultima modifica di lowenz : 10-04-2005 alle 19:36. |
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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secondo me la Chiesa per restare al passo dei tempi ha bisogno di un concilio vaticano III altrimenti resterà impantanata nei suoi dogmi (vedasi preservativo e omosesualità)
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