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#1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75173
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Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/perifer...cce_61999.html
L'israeliana XJet promette di portare una piccola rivoluzione nel segmento della stampa 3D in metallo, con la sua tecnologia NanoParticle Jetting. Al posto delle polveri troviamo delle vere e proprie cartucce di metallo liquido e la deposizione avviene con una tecnologia molto simile a quella delle comuni stampanti inkjet Click sul link per visualizzare la notizia. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 7038
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Ecco: questo, se funziona, è il futuro.
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Messaggi: 867
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questa si che è una cosa interessante!
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Saronno (VA)
Messaggi: 21426
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notevole!
Se si evolve come si deve e non saltano fuori grossi limiti tecnici questa è una tecnologia che spacca! |
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2002
Messaggi: 923
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Le particelle di metallo usate da questa stampante fondono a 300°c.
Non si sono molti metalli che fondono a temperature cosi basse, non vorrei che abbiano usato una qualche lega a base di stagno. Se fosse così, c'è il rischio che questa stampante realizzi degli oggetti pesanti e molto costosi con una scarsa resistenza meccanica. |
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 10850
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Userà una lega che fonde a bassa temperatura simile a quello delle vecchie linotype* meccanicamente non è un granchè...
*E' una macchina ideata nel 1880 usata fino agli anni '70, meccanicamente complessissima, probabilmente la prima tecnologia per stampare il metallo in 3d, che consentì di poter comporre meccanicamente delle frasi stampabili su carta, con cui si facevano i giornali, producendo le linee di piombo che come un timbro scrivevano sui fogli di libri e giornali. Ogni tasto della tastiera di 90 comandi attivava un meccanismo che liberava la matrice del carattere corrispondente digitato. Questa veniva allineata alle matrici degli altri caratteri fino al completamento di una riga, che veniva successivamente spostata automaticamente nel fusore della macchina dove veniva colato a caldo del piombo all'interno delle matrici, formando una riga di testo. Le matrici in seguito ritornavano nel contenitore, pronte per il riutilizzo. Le righe fuse a caldo venivano impilate alle righe precedentemente composte, fino al realizzo di ogni articolo in colonne e di qui alla composizione della pagina. A loro volta le righe fuse e impilate venivano inchiostrate e usate per la stampa dei caratteri sui fogli. Il sistema di stampa era veloce perché i tipografi non dovevano più comporre ogni riga di stampa manualmente. ![]() https://youtu.be/avDuKuBNuCk Ultima modifica di azi_muth : 08-04-2016 alle 12:22. |
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2015
Messaggi: 484
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2015
Messaggi: 1216
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Messaggi: 4782
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Ma a livello di salute esistono degli studi? Le stampanti 3d sono sicure? Dare a mio figlio un oggetto stampato in casa per giocare è sicuro? O tra 20 anni uscirà fuori qualcosa?
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: Casa mia
Messaggi: 4927
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Attualmente si usano materiali plastici piuttosto comuni come PLA o ABS, in particolare quest'ultimo viene già usato per tanti giocattoli.
L'unico problema può essere dato dai vapori che emana quando viene fuso, cioè durante la stampa, ma una volta finito è un normale pezzo di plastica. |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Messaggi: 4782
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#12 | |
Junior Member
Iscritto dal: May 2014
Messaggi: 8
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Quote:
"XJet’s system print heads deposit an ultra-fine layer of liquid droplets which contain stochastic metal-nanoparticles onto the system build-tray. The required support is generated automatically by the system. Inside the system’s build envelope extremely high temperatures cause the liquid ‘jacket’ around the metal nanoparticles to evaporate. This results in strong binding of the metal with virtually the same metallurgy as traditionally-made metal parts. In addition, the metal part needs to undergo an easy sintering process, with the supports removed simply and with almost no manual intervention." Alla fine devono praticare la sinterizzazione comunque. Semplicemente evitano di farlo per ogni singolo strato. Non si trovano molte informazioni in piu comunque. |
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#13 | |
Junior Member
Iscritto dal: May 2014
Messaggi: 8
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Quote:
(http://www.timesofisrael.com/3d-prin...-sprint-metal/) The proprietary liquid metals Xjet is creating are based on nanoparticles of specific metals, stored in a special liquid solution that, encased in a tube, is inserted into its printers. “Because of the nature of the technology, each metal requires its own process to develop,” said Denai. “We are starting with stainless steel, and expect the printers and the liquid metal to be on the market in 2016. After that we will work on other metals. Eventually we hope to get to all the major metals used in manufacturing.” The process of creating the metals is also unique, said Denai. “There’s a lot of chemistry involved, but we are a company that embraces the hard sciences. Fifty out of our 62 employees are engineers, and many of them are specialists in materials. Relative to our size, I think we may have the highest percentage of engineers of any tech company anywhere.” A quanto pare usano Acciaio Inossidabile il che é formidabile se funziona come si deve. |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2008
Messaggi: 10850
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Quote:
Scusate ma...l'acciaio fonde a 1435° l'acciaio liquido a freddo l'ho visto solo in Terminator... Ultima modifica di azi_muth : 08-04-2016 alle 20:38. |
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#15 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2010
Messaggi: 1574
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#16 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2013
Città: Milano
Messaggi: 917
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GRAZIE!!!
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#17 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 7038
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Quote:
In questo caso mi manca come possano fondere il metallo solo scaldandolo un po' dopo il processo. Non può finire al punto di fusione per ovvie ragioni. Sarebbe ugualmente interessante se si trattasse di una resina fotoindurente con una elevata carica di polvere metallica. La resina forma la matrice e fornisce la resistenza plastica, la polvere rende il prodotto duro e resistente all'usura. Ma non è come un blocco di metallo. |
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#18 |
Member
Iscritto dal: Apr 2011
Messaggi: 36
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se non siete a conoscenza del nano-mondo evitate di considerare tutto una "caxxata" a prescindere.
riducendo le particelle di acciaio al di sotto dei 100 nm di diametro emergono nuove proprietà che il materiale massiccio non aveva. Una di queste è indubbiamente l'aumento spropositato dell'area superficiale e ci sta anche che aumenti l'eccesso di energia superficiale (dovuta ad una questione di "disordine" nel reticolo atomico del materiale). Più area vuol dire maggiore adesione delle particelle tra loro, più energia superficiale vuol dire minore energia richiesta per sinterizzarle in un secondo momento. Se vogliamo evidenziare criticità a sentimento, senza conoscere l'apparecchiatura presentata, direi che l'acciaio, per quanto teoricamente inox, se nanostrutturato potrebbe perdere questa resistenza all'ossidazione. Il comune Inox (massivo) si protegge dall'ossidazione formando uno strato superficiale ed uniforme di ossidi di cromo che si comporta come una barriera. Una nanoparticella è sicuramente più reattiva cineticamente(sempre a causa del maggior eccesso di energia superficiale), quindi sarà rapidamente aggredita dall'ossigeno (se la stampante non funziona sotto azoto/argon). Facendo un po' di conti approssimati una nanoparticella contiente al massimo 60 atomi (i conti li ho fatti al volo), quelli in superficie non saranno il 100% ma almeno un terzo è credibile... se vanno ad ossidarsi le proprietà macroscopiche del prodotto finito saranno parecchio influenzate dalla percentuale tutt'altro che insignificante di ossido presente nel materiale. Morale: potrebbero non raccontare favole ma sicuramente quello che fanno non è scontato e aspetterei molte più informazioni prima di comprare la stamante |
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#19 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 7038
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Sicuro, le informazioni sono spicciole. Il mio dubbio principale riguarda la "sinterizzazione" finale. La stampante in sè ha ben senso e sotto atmosfera inerte non ci sono problemi di sorta.
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#20 |
Member
Iscritto dal: Apr 2011
Messaggi: 36
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Se dovessi dare un'interpretazione direi che la forza adesiva delle nanoparticelle è sufficiente per resistere alla gravità (un po' come le particelle di un castello sabbia che non crollano, senza l'acqua) ma, perché il prodotto finito mostri la resistenza caratteristica di un metallo, è necessario uno step finale di ricottura (wiki).
Alla giusta temperatura immagino che gli atomi, fortemente disordinati nelle nanoparticelle, ricerchino una disposizione cristallina più ordinata e, per farlo, "cementino" tra loro le particelle. Ma queste sono mie ipotesi (e anche un po' speranze per credere che un domani potrò avere anch'io una stampante 3D a metallo in casa ![]() |
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