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#1 |
Bannato
Iscritto dal: Nov 2007
Messaggi: 277
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domanda su azioni di una societa'
Ciao a tutti,
volevo un chiarimento su un aspetto riguardante le azioni e il controllo delle societa'. Se una societa' A acquista il 70% di B, quel 70 % risultera' intestato alla societa' A sotto il profilo giuridico e fin qui ci siamo. Mi chiedo pero',supponendo che la societa' A sia formata da due azionisti,uno di maggioranza e uno di minoranza,quel 70% di azioni poste sotto il controllo di A in che modo verranno ripartite tra gli azionisti di A e chi di fatto prendera' decisioni per B ? Se conteggiamo tutte le azioni detenute dagli azionisti di minoranza puo' accadere paradossalmente che tutti i soci di minoranza riescano ad avere piu' azioni del socio di maggioranza e a prendere decisioni. potete spiegarmi in maniera elementare questi concetti? grazie |
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#2 |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Città: Enna
Messaggi: 22
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Le azioni della società B (che, in termine tecnico, è la "società partecipata") sono intestate alla società A (detta "società partecipante"), non ai suoi azionisti.
Di fatto prenderà le decisioni l'azionista di maggioranza Per la seconda domanda, dipende dal numero di azioni in possesso dall'azionista di maggioranza Se ha il controllo di diritto ( il 50%+1 delle azioni) l'azionista di maggioranza ha un controllo forte sulla società Se ha il controllo di fatto (meno del 50% delle azioni) l'azionista di maggioranza può controllare la società se il capitale è fortemente frammentato con il rischio però che tutti i soci di minoranza riescano ad avere piu' azioni del socio di maggioranza e a prendere decisioni. |
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#3 |
Bannato
Iscritto dal: Nov 2007
Messaggi: 277
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teoria delle scatole cinesi
ciao a tutti,
ho letto questo articolo su un testo,pero' non ho capito alcuni passaggi. Qualcuno puo' spiegarmelo? ecco il testo: Il soggetto generico, pur non possedendo la totalità della azioni di "a" (il 100%), ha il potere decisionale in seno alla società "a" per ordinare a quest'ultima di acquistare un esemplificativo 51% della società "b". A questo punto, il 52% della "a" è di proprietà esclusiva del soggetto generico, ma non il 51% di "b", che bensì è di proprietà esclusiva dell'intera società "a". Ma il soggetto generico, con la quota di maggioranza in "a", può reputarsi proprietario di "b". La società "a" (manovrata dal soggetto generico) può quindi ordinare a "b" di acquistare una quota di maggioranza di un'altra ipotetica società "c" per riuscire a controllare anche quest'ultima. Con questo sistema, il soggetto generico può quindi arrivare a controllare un numero teoricamente infinito di società, grazie alle quali può assicurarsi un forte potere economico.... Il soggetto generico gode quindi di un possesso effettivo di tutte e tre le società "a", "b" e "c", ma in realtà gode di un possesso reale molto minore nei confronti delle società controllate in successione: la percentuale delle azioni realmente posseduta da questo soggetto non equivale quindi alla quota di maggioranza di ogni società. Eccone la dimostrazione matematica: Se il soggetto possiede il 52% della società "a", la quale a sua volta possiede il 51% della "b" che a sua volta possiede il 51% di "c", il soggetto possiede solo il 13,53% di quest'ultima. In pratica, il soggetto generico riesce a controllare "c" pur non possedendone una quota maggioritaria. |
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#4 |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Città: Enna
Messaggi: 22
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Se il soggetto possiede il 52% della società "a", la quale a sua volta possiede il 51% della "b" che a sua volta possiede il 51% di "c", il soggetto possiede solo il 13,53% di quest'ultima. In pratica, il soggetto generico riesce a controllare "c" pur non possedendone una quota maggioritaria.
è caratterizzata da un rapporto diretto ed indiretto di partecipazione. In questo caso la società A controlla la società B, la quale, a sua volta, controlla la società C. Quindi la società A possiede una PARTECIPAZIONE DIRETTA in B ed una indiretta in C. Il 13,53% è uguale al 51% del 52% di B= 0,27504 per il 51%=0,1353 |
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#5 |
Bannato
Iscritto dal: Nov 2007
Messaggi: 277
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ok grazie pero' ho una domanda da farti.
che senso ha calcolare la quota di azioni che il soggetto ha in C dal momento che il soggetto non e' socio di C,ne' possiede alcuna quota di azioni a lui intestata nella societa' C dal momento che C e' controllata da B,come se fosse un unico soggetto? Qual'e' il senso di calcolare la quota del soggetto in C ? ciao a tutti, Inoltre,ho un'ultima domanda: dal momento che esistono due forme di controllo,diretto e indiretto che una societa' puo' esercitare nei confronti di un'altra,quando si sente parlare di controllo senza ulteriori specificazioni,si intende il controllo diretto o indiretto? grazie Ultima modifica di zorretto27 : 06-07-2009 alle 06:00. |
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