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Old 16-02-2008, 18:37   #1
*nicola*
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Procter & Gamble: qui c'è qualcosa che non quadra

Ho visto da un annuncio che i prox giorni verranno alla mia univ quelli della Procter & Gamble a fare una conferenza e sottoporci dei test di pre-selezione per assunzioni. Premetto che quel giorno non potrò esserci di sicuro ho fatto qualche ricerca ed ho visto che è una multinazionale che produce ad esempio i fazzoletti Tempo, le crocchette per animali Iams, le Pringles, i prodotti Gillette, le batterie Duracell e tanti altri prodotti molto diffusi.
Cercando ho anche visto che assumono solo neolaureati senza esperienza e che un paio di volte l'anno fatto dei workshop sempre per studenti in diverse capitali europee per 5 giorni totalmente pagati (albergo, volo...tutto) sempre per fare 'sti test di pre-selezione (che si possono anche fare su Internet ho letto).

Voi sapete qualcosa di questa azienda? Mi pare strano che una multinazionale spenda e spanda così denaro.

Qui c'è una descrizione dell'azienda (Wikipedia).
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Old 16-02-2008, 20:53   #2
Gargoyle
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La P&G ha contattato anche me per fare una pre-selezione per uno stage.
Ho declinato per mancanza di tempo, ma la cosa mi aveva incuriosito ed ero andato a sentire la loro "conferenza".

Se posso esprimere un parere, nascondono dietro frasi in inglese la pochezza intellettuale del loro lavoro.

Parlano molto di carriera, management, marketing e palle varie, se la tirano un monte dicendo che "fanno ricerca": ma dietro tutto questo sinceramente c'è poco.
Se la loro idea di ricerca è miscelare due additivi per dare un profumo di oleandro ai capi di abbigliamento, buon per loro, ma di certo non è la mia idea di ricerca.
Il loro stesso "metodo" è sconcertante, ed hanno la faccia di bronzo di venirtelo a dire: il reparto marketing, cioè il club degli spara-balle per definizione, si inventa una affermazione ("il detersivo rende più bianchi i tuoi capi") e il reparto "ricerca e sviluppo" ( ) deve cercare un appiglio (perfino linguistico) per poter dire in caso di causa che sì, quella affermazione da un certo punto di vista è rispettata.
Di una tristezza assoluta.

Se poi uno vuole finire di deprimersi, può guardarsi il film di Micheal Moore dove la P&G era messa alla berlina per la sua campagna di licenziamenti indiscriminati.
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Old 16-02-2008, 22:40   #3
Xile
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Ecco da dove se ne escono i manager coi denti tutti bianchi che sparano cavolate e convinti di quello che dicono.
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Old 17-02-2008, 01:44   #4
*nicola*
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Originariamente inviato da Antonio23 Guarda i messaggi
perchè è strano? è per l'appunto una delle multinazionali più grandi del globo, cosa vuoi che sia per loro?
Io sono dell'idea che chi è ricco lo è molto spesso perchè non è molto propenso a spendere molto altrimenti non sarebbe tale. So di persone che si potrebbero comprare un intero supermercato e tra un po' non si comprano neanche da mangiare per non spendere soldi e non sto parlando di zio Paperone

Quote:
Originariamente inviato da Gargoyle Guarda i messaggi
(cut)
Se poi uno vuole finire di deprimersi, può guardarsi il film di Micheal Moore dove la P&G era messa alla berlina per la sua campagna di licenziamenti indiscriminati.
Ottimo vista anche la politica dei licenziamenti negli USA che oggi hai il lavoro e domani potresti non averlo più.

In effetti anche io ho trovato cose un po' strane, purtroppo, come ho detto, non potrò andare all'incontro che fanno alla mia università perchè avrei voluto vederli in faccia.
*nicola* è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 17-02-2008, 13:24   #5
doghy17
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Io al Synesis dell'anno scorso al Politecnico di Milano ho parlato con un ragazzo che lavora in P&G ed era molto contento della situazione. Questo non era un genio, laurato con 80 e qualcosa in Economia e non so ricordo bene che mansione avesse in azienda ma era davvero contento.

Questo è quello che decantava... se poi lo faceva solo per attirare interesse verso l'azienda non so... a me sembrava sincero.
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Old 17-02-2008, 13:44   #6
Gargoyle
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Originariamente inviato da doghy17 Guarda i messaggi
Io al Synesis dell'anno scorso al Politecnico di Milano ho parlato con un ragazzo che lavora in P&G ed era molto contento della situazione. Questo non era un genio, laurato con 80 e qualcosa in Economia e non so ricordo bene che mansione avesse in azienda ma era davvero contento.

Questo è quello che decantava... se poi lo faceva solo per attirare interesse verso l'azienda non so... a me sembrava sincero.
Che un laureato in economia ci si sia trovato bene può pure essere.
Ma se uno ha l'ambizione (?) di fare " R&D " sta fresco. Il loro concetto di "ricerca" è buffonesco.
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Old 17-02-2008, 18:49   #7
briskwalking
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se hai la possibiltà di provare ad entrare in P&G corri e dai il meglio di te....l'anno scorso io ho fatto le selezioni che sono davvero difficili....eravamo in 40 e nessuno passò...ma d regola non passa mai nessuno!!!! I test on line sono solo la prima fase, perchè successivamente devi fare quelli da loro, in sede a Roma, che sono insuperabili....ma se li superi sei a cavallo!!!!!
Io ho fatto selezioni per tante aziende e conosco discretamente le diverse realtà, ma ti posso assicurare che P&G è tra le migliori!!!!!!Corri e prova!!!
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Old 18-02-2008, 16:00   #8
kestral
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Messaggi: 845
Ho provato 2 volte ad entrare in P&G a distanza di 3/4 anni. A me sembra un'ottima azienda: ambiente molto giovanile, informale e gente piuttosto alelgra, parlo per la sede di Roma almeno.

Io sono arrivato entrambe le volte al colloquio ed entrambe le volte mi hanno bloccato lì... ancora non capisco perché.
Il test scritto è di tipo logico-matematico e lo trovo parecchio semplice (chi ha mai sostenuto il GMAT lo troverà migliaia di volte più semplice), premesso però che sono laureato in ingegneria.
__________________
Ho trattato felicemente con: maverick84 - VitOne - Marcello979 - Fra34 - franzgranata - Nike86 - Kiba No Ou - Jinx83 - Carlone88 - enzo82
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Old 03-03-2009, 17:27   #9
Nukles
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Ho appena appena adesso finito le selezioni orali in P&G: dalle 10 di stamattina che sn arrivato là, sono uscito alle 15,20... senza pause, cinque ore a parlare... sono stanco, ma anche contento xchè non ho avuto il nervosismo che avrei temuto di avere. Ho fatto 4 interviste 4! Se vogliamo contare che quando sono andato a pranzo ho parlato con un'altra che mi ha accompagnato, saremmo a quota 5. Ma x me non è stato un problema dato che mi piace parlare parlare parlare... anche a costo di ripetere le stesse cose.

Leggendo le opinioni precedenti mi sono venute in mente certe cose... dico solo una cosa. Parlando con una intervistatrice, mi diceva che per esempio aveva progettato un palmare da fornire all'ufficio vendite, definendo tutte le sue specifiche. Il progetto è stato poi svolto operativamente da una compagnia australiana...

Ora, io vorrei farvi notare che molto probabilmente, quelli della compagnia australiana hanno scritto il codice e tutto il resto, e dovevano anche essere bravissimi x lavorare x p&g... ma a intuito, direi che guadagnavano molto di meno di lei.

Quello che parlava di ricerca della P&G come "mettere due odori insieme" mi sembrava tanto uno "simile" a un ipotetico dipendente di questa azienda australiana. Non si riesce ad accettare forse che spesso l'essere bravi all'università su scrivere linee di codice non porta necessariamente a guadagnare di più, se si persegue un ruolo più operativo, dove più bravo sei meglio è. Xchè anche proveniendo da un background tecnico, non si cerca di finire un po' più sul commerciale, dove sia possibile gestire i progetti di chi svolge la parte operativa...?!?!?

Questo non me lo chiedo io ma lo proponeva anche un professore di marketing & management alla lezione di ieri: dopo un progetto di 8 mesi, aveva visto che si era fatto un mazzo così x qualcosa che veniva gestito da uno della parte commerciale, magari con una laurea in economia, allora ha cominciato a cercare qualcosa come quello lì. Si rifiutava ogni volta di fare un test tecnico ad ogni colloquio, xchè il suo focus era un altro. E' stato dirigente di HP per diverso tempo, poi ha smesso da poco x fare il consulente e il professore.

Voi che ne pensate?
__________________
har jeg kommet fra Norge !!!!
I've been for a walk on a winter's day, I'd be safe and warm if I was in L.A. ...
Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia; chi vuol esser lieto, sia: non si iscriva a ingegneria!
Nukles è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 03-03-2009, 20:25   #10
Fuoricorso
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ciao ma mi spiegate come si fa a partecipare al test online??
una volta registrato al sistema taleo poi cosa si deve fare?
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Old 03-03-2009, 21:35   #11
Homra
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Originariamente inviato da Nukles Guarda i messaggi
Ho appena appena adesso finito le selezioni orali in P&G: dalle 10 di stamattina che sn arrivato là, sono uscito alle 15,20... senza pause, cinque ore a parlare... sono stanco, ma anche contento xchè non ho avuto il nervosismo che avrei temuto di avere. Ho fatto 4 interviste 4! Se vogliamo contare che quando sono andato a pranzo ho parlato con un'altra che mi ha accompagnato, saremmo a quota 5. Ma x me non è stato un problema dato che mi piace parlare parlare parlare... anche a costo di ripetere le stesse cose.

Leggendo le opinioni precedenti mi sono venute in mente certe cose... dico solo una cosa. Parlando con una intervistatrice, mi diceva che per esempio aveva progettato un palmare da fornire all'ufficio vendite, definendo tutte le sue specifiche. Il progetto è stato poi svolto operativamente da una compagnia australiana...

Ora, io vorrei farvi notare che molto probabilmente, quelli della compagnia australiana hanno scritto il codice e tutto il resto, e dovevano anche essere bravissimi x lavorare x p&g... ma a intuito, direi che guadagnavano molto di meno di lei.

Quello che parlava di ricerca della P&G come "mettere due odori insieme" mi sembrava tanto uno "simile" a un ipotetico dipendente di questa azienda australiana. Non si riesce ad accettare forse che spesso l'essere bravi all'università su scrivere linee di codice non porta necessariamente a guadagnare di più, se si persegue un ruolo più operativo, dove più bravo sei meglio è. Xchè anche proveniendo da un background tecnico, non si cerca di finire un po' più sul commerciale, dove sia possibile gestire i progetti di chi svolge la parte operativa...?!?!?

Questo non me lo chiedo io ma lo proponeva anche un professore di marketing & management alla lezione di ieri: dopo un progetto di 8 mesi, aveva visto che si era fatto un mazzo così x qualcosa che veniva gestito da uno della parte commerciale, magari con una laurea in economia, allora ha cominciato a cercare qualcosa come quello lì. Si rifiutava ogni volta di fare un test tecnico ad ogni colloquio, xchè il suo focus era un altro. E' stato dirigente di HP per diverso tempo, poi ha smesso da poco x fare il consulente e il professore.

Voi che ne pensate?
come al solito si parla x sentito dire... secondo me chi sta nell'ambito del marketing non è uno stupido che si inventa 4 cazzate x vendere, ma una persona preparata ed intelligente che sà dare il masssimo con le capacità e le risorse che ha.
Allo stesso modo mi sembra ridicolo dire che chi "sà scrivere 4 righe di codice" è uno sfigato invidioso dei guadagni di chi sfrutta la sue capacità operative.
Ci sono casi internazionali che lo testimoniano(apple e microsoft nascono dalle mani di smnettoni del codice), è ovvio che x fare "il botto" servano anche ottime doti imprenditoriali e spirito di iniziativa, ma rilegari chi "sà fare" in uno stanzino a farsi sfruttare mi sembra proprio una cazzate detta da qualche ignorante.
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Old 03-03-2009, 21:59   #12
cereale123
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P&G è ancora una delle migliori realtà dove imparare a fare il manager.
Magari tutte le aziende avessero la loro efficienza in processi

non parlo per sentito dire
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Old 03-03-2009, 22:06   #13
Homra
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Originariamente inviato da cereale123 Guarda i messaggi
P&G è ancora una delle migliori realtà dove imparare a fare il manager.
Magari tutte le aziende avessero la loro efficienza in processi

non parlo per sentito dire
infatti nn ce l'avevo con te
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Old 04-03-2009, 07:51   #14
Gargoyle
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come al solito si parla x sentito dire... secondo me chi sta nell'ambito del marketing non è uno stupido che si inventa 4 cazzate x vendere, ma una persona preparata ed intelligente che sà dare il masssimo con le capacità e le risorse che ha.
Nessuno dice mica che non siano preparati ed intelligenti, dico che sono degli imbonitori.

Io personalmente avrei problemi a svegliarmi la mattina, guardarmi allo specchio e dire "io faccio marketing, yeah!". Probabilmente mi sputazzerei da solo. Ma questa è una reazione mia, nulla di più.
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Old 04-03-2009, 08:11   #15
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Nessuno dice mica che non siano preparati ed intelligenti, dico che sono degli imbonitori.

Io personalmente avrei problemi a svegliarmi la mattina, guardarmi allo specchio e dire "io faccio marketing, yeah!". Probabilmente mi sputazzerei da solo. Ma questa è una reazione mia, nulla di più.
Sinceramente anche mia. Li trovo dei venditori di fumo o di aria fritta se preferite restare all'antica. Vedo tutto come un "gioco" altamente pericoloso e vorticoso in cui vengono inseriti questi giovani "manager" come carne da macello, indottrinati a infinocchiare il prossimo. Non parlo di P&G in particolare ma di tutte queste ditte "intermedie".
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Old 04-03-2009, 11:36   #16
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come al solito si parla x sentito dire... secondo me chi sta nell'ambito del marketing non è uno stupido che si inventa 4 cazzate x vendere, ma una persona preparata ed intelligente che sà dare il masssimo con le capacità e le risorse che ha.
Allo stesso modo mi sembra ridicolo dire che chi "sà scrivere 4 righe di codice" è uno sfigato invidioso dei guadagni di chi sfrutta la sue capacità operative.
Ci sono casi internazionali che lo testimoniano(apple e microsoft nascono dalle mani di smnettoni del codice), è ovvio che x fare "il botto" servano anche ottime doti imprenditoriali e spirito di iniziativa, ma rilegari chi "sà fare" in uno stanzino a farsi sfruttare mi sembra proprio una cazzate detta da qualche ignorante.
eheheheh spero di non essere io l'ignorante che dice cazzate ma anche se fosse non fa niente, infondo non sono stato forse molto chiaro nel mio intervento.

Io non ho detto che chi è bravo all'uni finisce in uno stanzino. Il migliore del mio corso di laurea, x esempio, suona il basso in un gruppo e viene spesso alle feste erasmus, oltre ad essere stato in erasmus in spagna. Secondo me lui è destinato a diventare qualcuno, a differenza di altri del nostro corso molto bravi, ma un po' meno di lui, che passano il tempo invece a gossippare su cosa ha chiesto il prof all'esame e a interessarsi dei voti che prendono gli altri.

Quello che io intendo, è che forse l'università ti porta a pensare che la via per il tuo successo professionale avvenga solo attraverso prendere il voto più alto possibile all'università. Spesso studiare moltissimo ti porta a precluderti molte attività extracurricolari, che abbandoni perchè "è più importante studiare e prendere un voto alto". In realtà, per come la vedo io, se passi 5 anni a studiare puoi anche uscire con un voto altissimo, ma non è l'università che forgia le tue attitudini interpersonali, il tuo saper vedere le cose all'interno di un'azienda, il tuo saper conoscere le altre persone che hanno magari background diversi rispetto a te...

Ed allora se sei bravissimo, magari ti prendono in qualche azienda importante a scrivere codice perchè come lo fai tu non lo fa nessuno, mentre infondo il tuo progetto viene gestito da un manager con una laurea in economia (che quindi forse credi abbia studiato meno di te...) che ti dice quello che devi fare perchè è lui che coordina il tuo lavoro e lo armonizza con quello degli altri. Quindi tu ti devi attenere a quello che dice lui, ma lui non è capace di scrivere il codice, quello è compito tuo xchè sei stato preso xchè eri bravo a svolgere quel compito.

Ora, questo è solo un esempio di carriera. Altro tipo, ammissibilissimo, è quello di uno "smanettone" che è bravo anche a capire le persone, quindi il suo manager lo nota, gli affida un piccolo progetto di responsabilità di gestione, e poi vede che diventa bravissimo a coordinare e poi va più in su nella gerarchia aziendale.
Ma sicuramente, quando sarà lui a gestire gli altri, certamente non sarà lui a "scrivere le righe di codice", ma qualcun altro, che sarà gestito da lui.

Hai portato gli esempi di Apple e Microsoft. Bill Gates è sì uno "smanettone", ma hai preso l'esempio più unico possibile, perchè ha avuto un'idea straordinaria insieme al suo team che prima mai nessuno aveva avuto... o forse sì, ma in ogni caso, se oggi usiamo quasi tutti (PURTROPPO!!!!) Windows, è grazie alle sue idee di gestione e di marketing, non certo (e lo sappiamo tutti...) grazie alle sue "righe di codice".

Parliamo di Apple? Steve Jobs non è certo uno "smanettone". Nei primi tempi è stato aiutato dal suo aimco Wozniak, che era sì invece uno "smanettone". Poi mi pare che Wozniak scelse altre strade, ma sicuramente il successo moderno di Apple non è grazie a Jobs che scrive il codice, ma è grazie a Jobs che ha idee eccellenti e innovative che vengono implementate dai migliori progettisti assunti da Apple...

Insomma, spero che si sia capito il mio punto di vista...
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Old 04-03-2009, 11:47   #17
Homra
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scusa ma anche il laureato in economia ha diversi compiti nella sua crescita lavorativa, prima si occuperà di cose banali e via via avrà sempre + responsabilità; lo stesso discorso vale x profili che iniziano in ambiti + tecnici: è ovvio che chi inizia come "smanettone" come lo chiami tu, poi arrivato ad un certo punto non scriverà neanche mezza riga di codice, ma questo non vuol dire che abbia snaturato la sua vocazione, ma grazie alle sue skill tecniche potrà intraprende le strade migliori nel settore in cui lavora.
Anche xchè se vendi "software" o prodotti tenologicamente avanzati e non sai nemmeno com'è fatto il tuo prodotto (e sinceramente un laureato in economia non ci capisce una mazza nel 90% dei casi) sicuramente non farai grandi passi avanti.
E' ovvio che se invece vendi prodotti finanziari o simili la preparazioni del bocconiano di turno è + che sufficiente....insomma dipende dal settore!
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Old 04-03-2009, 17:51   #18
Nukles
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scusa ma anche il laureato in economia ha diversi compiti nella sua crescita lavorativa, prima si occuperà di cose banali e via via avrà sempre + responsabilità; lo stesso discorso vale x profili che iniziano in ambiti + tecnici: è ovvio che chi inizia come "smanettone" come lo chiami tu, poi arrivato ad un certo punto non scriverà neanche mezza riga di codice, ma questo non vuol dire che abbia snaturato la sua vocazione, ma grazie alle sue skill tecniche potrà intraprende le strade migliori nel settore in cui lavora.
Anche xchè se vendi "software" o prodotti tenologicamente avanzati e non sai nemmeno com'è fatto il tuo prodotto (e sinceramente un laureato in economia non ci capisce una mazza nel 90% dei casi) sicuramente non farai grandi passi avanti.
E' ovvio che se invece vendi prodotti finanziari o simili la preparazioni del bocconiano di turno è + che sufficiente....insomma dipende dal settore!
Anche io credevo fosse così. Posso dirti invece che così molto spesso non è.

Io ho lavorato per uno stage in una nota compagnia di telecomunicazioni nella sua sede centrale. Il settore in cui ho lavorato è l'IT, precisamente IT Strategy & Development.

Arrivato lì, mi aspettavo di trovarmi una schieda di informatici o di tecnici, ma ho trvoato invece tutti laureati in economia (ripeto: economia) o al più ingegneria gestionale. Essi guidavano la strategia dell'IT, cioè definivano le linee guida dell'infrastruttura tecnica della compagnia.

Per sua ammissione, il mio capo sapeva poco o niente di codice, molti di essi non sapevano nemmeno cosa fosse una stazione radio base.
Ora potrai dirmi "allora questa compagnia non varrà niente...". E' la seconda del mercato ed è quella che cresce di più in questo periodo di crisi.

Il consulente della Deloitte di IT Management che lavorava con me era un laureato in ingegneria gestionale, l'altro consulenti era un dottore in economia.

Non sarebbe esatto affermare che che nessuno studiasse informatica, anzi molti in Finlandia avevano studiato proprio quello. Ma quel che serve per guidare la strategia di un comparto IT, non è saper programmare, ma ben altro...
E' chiaro che bisogna avere passione per la tecnologia (altrimenti ti manca proprio la fonte d'ispirazione), ma per gestire (ripeto, gestire, che è diverso dalla parte operativa ed esecutiva) e definire le specifiche di un prodotto IT (ad esempio una figura di product manager) non sempre è richiesta una laurea in ingegneria informatica o tecnica - anche se allo stesso tempo è certamente molto apprezzata, ma per via della tua "passione" per la tecnologia che è dimostrata dalla tua laurea, per il tuo modo di vedere i problemi, e per altre caratteristiche.

Io baso la mia visione del mondo del lavoro in base a queste mie esperienze. Non è per "sentito dire", ma per "visto e provato".
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Old 04-03-2009, 18:44   #19
Homra
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Originariamente inviato da Nukles Guarda i messaggi
Anche io credevo fosse così. Posso dirti invece che così molto spesso non è.

Io ho lavorato per uno stage in una nota compagnia di telecomunicazioni nella sua sede centrale. Il settore in cui ho lavorato è l'IT, precisamente IT Strategy & Development.

Arrivato lì, mi aspettavo di trovarmi una schieda di informatici o di tecnici, ma ho trvoato invece tutti laureati in economia (ripeto: economia) o al più ingegneria gestionale. Essi guidavano la strategia dell'IT, cioè definivano le linee guida dell'infrastruttura tecnica della compagnia.

Per sua ammissione, il mio capo sapeva poco o niente di codice, molti di essi non sapevano nemmeno cosa fosse una stazione radio base.
Ora potrai dirmi "allora questa compagnia non varrà niente...". E' la seconda del mercato ed è quella che cresce di più in questo periodo di crisi.

Il consulente della Deloitte di IT Management che lavorava con me era un laureato in ingegneria gestionale, l'altro consulenti era un dottore in economia.

Non sarebbe esatto affermare che che nessuno studiasse informatica, anzi molti in Finlandia avevano studiato proprio quello. Ma quel che serve per guidare la strategia di un comparto IT, non è saper programmare, ma ben altro...
E' chiaro che bisogna avere passione per la tecnologia (altrimenti ti manca proprio la fonte d'ispirazione), ma per gestire (ripeto, gestire, che è diverso dalla parte operativa ed esecutiva) e definire le specifiche di un prodotto IT (ad esempio una figura di product manager) non sempre è richiesta una laurea in ingegneria informatica o tecnica - anche se allo stesso tempo è certamente molto apprezzata, ma per via della tua "passione" per la tecnologia che è dimostrata dalla tua laurea, per il tuo modo di vedere i problemi, e per altre caratteristiche.

Io baso la mia visione del mondo del lavoro in base a queste mie esperienze. Non è per "sentito dire", ma per "visto e provato".
mi spiace ma io lavoro a stretto contatto con i designers di Vodafone e sono tutt'altro che economisti o gestionali... I PM della mia società non sono sicuramente economisti e molti dei manager non sono assolutamente economisti...anch'io parlo x esperienza e non per sentito dire...anche xchè la passione è una cosa,le competenze sono tutt'altro e se non hai delle competenze tecniche sul processo di cui ti occupi sei come un cieco che vule fare la guida turistica
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Old 04-03-2009, 21:01   #20
Tjherg
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Tempo fa ho letto che cercavano degli agenti per il canale farmacie, pero' se non ricordo male li cercavano purtroppo laureati il che m'ha fatto desistere dal inviare il curriculum ne sapete qualcosa?
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Bisogna saper stare con tutti... anche col diavolo.
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