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08-02-2018, 15:14 | #41 |
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Non diamoci subito sconfitti. Come tutti sappiamo, queste faccende anche quando sono ratificate e condivise da istutuzioni, politica e operatori, vengono poi castrate.
Ma anche cosi nulla ci impedisce di provarci. Se avete la PEC potete partecipare in prima persona. E se leggete l'allegato A sulle modalità state attenti alle scadenze: se volete chiedere l'audizione dovete preparare un documento e mandarlo entro una settimana dalla scadenza della consultazione. -edit- Ultima modifica di openboot : 10-03-2018 alle 16:06. |
09-02-2018, 08:11 | #42 | |
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"E' una bella prigione,il mondo" |
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09-02-2018, 09:43 | #43 |
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https://www.agcom.it/-/consultazione...di-servizi-di-
dal 6 febbraio si parte con la consultazione ecco il modulo per partecipare https://www.agcom.it/documents/10179...6c?version=1.0
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trattative concluse con andremosfet ,bingolo ,aqua84, saturnalia antotuning partecipo al progetto SamKnows |
09-02-2018, 13:17 | #44 | |
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Allegato A - {link rimosso per regole europa} Allegato B - {link rimosso per regole europa} Delibera - {link rimosso per regole europa} Per cultura pertinente con il forum consiglio di cominciare leggendo l'allegato B e cercare di rispondere alle 19 domande per conto proprio su un quadernetto, cercando appunti nei vecchi messaggi della sezione "Internet e Provider" e di quella "Networking in generale" ma senza postare nulla, altrimenti gli avvocati vi copiano. E' un lavoro da ingegnieri solo in parte, perchè non si deve cadere nell'inganno di eccedere in precisazioni tecniche. E poi - IMHO - non si deve abboccare alla trappola di sviluppare solo i problemi relativi alle ultime segnalazioni. Per es. il caso "fibra" FTTC o FTTH, il caso modem con o senza convertitore ottico, la faccenda dei 28 giorni e dei contratti bundle. Meglio cercare casi particolari che rappresentano una limitazione nei confronti degli utilizzatori finali o un costo incontrollato. Spero di aver fatto cosa gradita con questa precisazione. Ultima modifica di openboot : 06-07-2018 alle 08:44. |
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09-02-2018, 13:22 | #45 | |
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09-02-2018, 15:19 | #46 | |
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La legge è chiara e dice: Ognuno deve essere libero di adoperare un Router personale. Attualmente questo è possibile senza problemi MA DICE ANCHE non vale se sulla linea xDSL sono attivi "servizi speciali" che richiedono l'uso di apparati provenienti dal ISP I furbetti il VoIP lo classificano tale e così te lo mettono dove non batte il sole. ----------------------------------------------------------------- Tornando ai vari link di sopra cosa dicono? Ho cominciato a leggere ma a dire il vero è scritto talmente difficile e "legale" che ci capisco ben poco - forse anche del fatto che sono di madrelingua tedesca... Edit e leggermente OT: Allegato B, fine pagina 38 fino a pagina 41 MOV!!! magari è la volta buona che si muove qualcosa?
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VDSL Fastweb [VULA] 31/7. Distanza ARL ~1,2 km VDSL Vodafone [MAKE] 98/21. Distanza ARL ~100 m Twitch Ultima modifica di maxik : 09-02-2018 alle 15:31. |
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09-02-2018, 16:30 | #47 | |
Bannato
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forse a noi (users) converrebbe inviare ad AGCOM almeno questa considerazione..... ovvero il VoIP è gestibile con qualunque tipo di router nel cui firmware è prevista la gestione VoIP quindi non è giustificabile che gli ISP BLOCCHINO l'account. Gli ISP devono fornire user-id e password del VoIP e permettere ai clienti di cambiare la password a piacere Se l'ISP non accetta allora deve essere obbligato a vendere internet senza fonia.... così ognuno sarà libero di portarsi la propria linea VoIP da altro provider (ad esempio Messagenet)... Ultima modifica di RobyBob : 09-02-2018 alle 16:36. |
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09-02-2018, 18:40 | #48 | |
Senior Member
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09-02-2018, 19:23 | #49 | |
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A me l'allegato B stampa 14 pagine. Ce l'ho stampato qui davanti a me. Come hai fatto ad arrivare a pag. 38? Per il discorso del linguaggio legale: uno dei motivi della difficoltà sta nel fatto che la struttura e molte parti sono copiate/interpretate partendo da questo documento in inglese: {link rimosso per regole europa} che viene citato nell'Allegato B a pag.7 paragrafo 25. Si tratta di "Guidelines on Implementation - BEREC" , BoR 16(94), di 43 pagine, che è appunto il regolamento europeo di riferimento che contiene quegli "errori" che tu citi all'inizio. In realtà credo abbia già avuto delle correzioni con ulteriori successivi documenti. Infatti a pag. 5 paragrafo 20 si cita l'integrazione alla legge sulle apparecchiature radio e le apparecchiature terminali di telecomunicazioni in vigore dall'agosto 2016 in Germania. Questa integrazione non riguarda però il caso specifico del Voip, ma un'altra cosa. Confrontando il documento in inglese e l'allegato B sembra proprio che siano entrambi scritti apposta per cucire una "coperta corta": si danno precisazioni per un singolo caso ma non per tutto. Adesso io, con misurata incoscienza, provo ad addentrarmi nel merito per risponderti riguardo alla questione in topic di questo thread e cioè se abbiamo o no il diritto di decidere noi di tutti gli apparecchi dentro le mura di casa nostra. Penso di aver trovato un punto dove si genera una ambiguità nell'allegato B, parte 2 "La normativa tecnica e commerciale a presidio della tutela degli utenti nel mercato delle apparecchiature terminali", pag. 7 paragrafo 25, nota a piè pagina numero 3: "Cfr. paragrafo 25 degli Orientamenti. ecc.". Andando a cercare questo riferimento sul documento BEREC mi risulta che porti nel punto sbagliato della questione [in un post succesivo spiegherò perche mi sembrava il punto sbagliato]. Il punto giusto dove guardare dovrebbe essere a pag.8 paragrafo 25: "Moreover, NRAs should consider whether there is an objective Technological necessity for the obligatory equipment to be considered as part of the ISP network. If there is not, and if the choice of terminal equipment is limited, the practice would be in conflict with the regulation." E poi cita un esempio che riguarda il blocco del thethering. Venendo a noi "finali", se andate a leggere le domande D4-D7 scoprirete che non ci viene neppure chiesto se sia necessario un modulo per presentare istanza per dirimere la questione "Technological necessity" nè per dimostrare l'esistenza di recenti e sufficienti dispositivi tecnologici sostitutivi a quelli degli ISP. Si offre solo maggiore trasparenza. Chiudo precisando che mi ero studiato il documento in inglese questa estate prima di andare a discutere una controversia contro un ISP che mi ha imposto un modem/router "sordo muto e cieco", intoccabile con la GUI e telnet bloccati, per molti anni. La faccenda verteva su questioni di ritardi e fatture ma per l'occasione avevo stampato i fogli delle pagine 7,8 e 9 e tenuti da parte. - edit : preciso che non ce l'ho con la Fastweb ma con un tecnico superesperto che un giorno e venuto in casa mia e mi ha insultato e pesantemente minacciato di farmi squalificare non solo nel lavoro ma perfino nel mio privato. E allora ho deciso di rinunciare alla linea sulla quale avevo investito molto e per molti anni. Credo tuttora che chi e riuscito ad attivare una nuova linea di tipo PON abbia fatto la scelta migliore, ma io non sono disposto a farmi insultare ancora ne a esser costretto a rinunciare al mio diritto . Ultima modifica di openboot : 09-07-2018 alle 10:07. Motivo: correzione typo |
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09-02-2018, 19:29 | #50 | ||
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Iscritto dal: Nov 2008
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Il punto nodale è proprio quello. Sono mesi che anche i giornalisti menano il can per l'aia con discorsi sulle multe, lo scarso potere sanziontorio etc. Ma la verità è una e lo sto scrivendo da mesi. AGCOM da dicembre 2016 NON HA ANCORA DECISO sulla "TECHNOLOGICAL NECESSITY" del modem operatore, quando altri lo hanno già fatto per tempo. Quote:
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09-02-2018, 19:52 | #51 | |
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Iscritto dal: Jan 2018
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1) la trattativa commerciale e la definizione delle offerte di vendita non devono MAI PIU rivolgersi ai clienti identificandoli con il numero telefonico, nè del fisso nè del cellulare. Si deve trovare una forma di comunicazione alternativa alla forma di telecomunicazioni in trattativa di acquisto. I clienti tutti non devono essere identificati per numero di telefono e tutti gli "apparati terminali" diretti e indiretti devono essere identificabili senza usare un numero di telefono. 2) la linea telefonica fornita deve sempre essere secondaria alla piattaforma tecnologica implementata a casa del cliente o in via di implementazione. Più precisamente se tu vuoi darmi un telefono devi prima chiedermi o procurarti una "fotografia" dettagliata di come è nella realtà l'"interfaccia" e di come sono interconnessi, in forma descrittiva e rispettando la privacy, i miei "apparati terminali" (LAN, WIFI, DLNA, FAX, allarmi, IP-CAM, switch layer 3 o 4 gestiti o no, telefoni IP Voip, centralini PBX) . Soltanto dopo aver preso atto di questo mi devi offrire una linea telefonica, dicendomi sempre in anticipo se questa viene "migrata" dall'analogico al VoIP con modi e tempi concretamente gestibili, tracciabili e verificabili. In generale io passerei da un "consenso informato" a un "progetto condiviso". -edit- Ultima modifica di openboot : 12-02-2018 alle 15:44. Motivo: edit |
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10-02-2018, 06:47 | #52 |
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grazie per la spiegazione
"TECHNOLOGICAL NECESSITY" non esiste in nessun punto 1. perchè ci sono modem/router con la possibilità di attacarci anche il telefono a chi interessa, gli altri non attaccano il telefono o ne usano uno senza presa telefonica. 2. ISP: ma senza accesso al modem (essendo nostro apparato e ci basta 1 click per accedere risolvere problemi) non possiamo dare assistenza. e neanche qua ci stiamo. quelli che si configurano un apparato sono anche in grado di risolversi i problemi da soli (se veramente sono dal router in poi o per configurazione sbagliata). tutti gli altri prendono comunque un apparato del ISP a parere mie queste sono solo vie di scampo per tirarci fuori i soldi dalla tasca. non mi soprenderei se agcom o altri "garanti" sotto banco ricevono mazzette per tirare avanti come qui in germania questo funziona già - è così difficile chiedere la fuori dei consigli o come gestiscono loro?
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10-02-2018, 15:48 | #53 | |
Bannato
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Obiettivo: VoIP libero, Porte IP/UDP tutte libere, thethering libero, ip pubblico (dinamico ma anche statico per i privati) e non nattato, firmware dei router (quelli forniti dagli ISP) senza limitazioni, libertà di scegliere internet con o senza VoIP, ecc. Chi fa la prima bozza ? Una volta condivisa ognuno sarà libero di inoltrarla autonomamente ad AGCOM con PEC openboot: come è andata a finire la tua battaglia contro Fastweb ?... ne devo iniziare una nuova anch'io (simile) Ultima modifica di RobyBob : 10-02-2018 alle 15:54. |
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10-02-2018, 17:09 | #54 |
Bannato
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ALCUNE RISPOSTE ALLE DOMANDE AGCOM -
PRIMA BOZZA REDATTA "AL VOLO" - DA INTEGRARE E CORREGGERE https://www.hwupgrade.it/forum/showp...6&postcount=88 Ultima modifica di RobyBob : 27-02-2018 alle 08:51. |
11-02-2018, 08:32 | #56 | |
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La norma impone la libertà di scelta dell'utente certo ma la definizione di apparecchiatura terminale è piuttosto generica: la norma che la definisce è la direttiva 2008/63/CE articoli 1 comma 1: «apparecchiature terminali» sono : a) le apparecchiature allacciate direttamente o indirettamente all’interfaccia di una rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere informazioni; in entrambi i casi di allacciamento, diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via elettromagnetica; un allacciamento è indiretto se l’apparecchiatura è interposta fra il terminale e l’interfaccia della rete pubblica; Non è così scontato che il modem sia un terminale di rete potrebbe essere un'apparato dell'operatore a cui collegare un router per esempio... Qual'è il discrimine la "necessità tecnica" anche perchè potrebbe esserci in futuro una tecnologia che richiede per forza un apparato di rete es. L'ont che viene montato per la FTTH è un terminale dell'utente o un'apparato di rete? |
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11-02-2018, 11:36 | #57 | |
Bannato
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Buongiorno,
è da un po' che seguo questo interessante thread, ma secondo me si stanno utilizzando "termini" (paroloni) incomprensibili per rendere tutto "fumoso" ma anche per fare un favore agli ISP così ci possono far passare il proprio modem come "indispensabile" per il funzionamento della rete. Io quindi proporrei di semplificare. Correggetemi se sbaglio. Cosa serve per connettersi alla rete? - Un modem, che sia ADSL, VDSL, o FTTH. In commercio di adatti ce ne sono di tutte le marche ed i prezzi. Perché TIM ed altri operatori ci "obbligano" al loro modem? - Perché oltre alla connessione dati ci forniscono anche telefonia tramite lo stesso apparato e quindi lo fanno passare per "indispensabile". E' veramente indispensabile che la telefonia venga fornita con lo stesso modem/apparato? - No, si potrebbe utilizzare anche un adattatore ATA da collegare ad una porta ethernet del modem, basta che quest'ultimo gli fornisca un indirizzo tramite DHCP e connettività dati. Secondo me la chiave di tutto sta nell'ultima risposta. Se proprio non vogliono fornirci le credenziali della telefonia gli basta che ci forniscano una scatoletta grossa come un pacchetto di sigarette tipo quelle della Grandstream da collegare ad una porta ethernet del nostro modem personale, ovviamente già preconfigurata. Quindi tutta la farsa del "TECHNOLOGICAL NECESSITY" secondo me andrebbe a cadere completamente, sempre che gli operatori non usino dei protocolli proprietari per quanto riguarda la connettività, sviluppati direttamente da loro che non fanno parte degli standard in commercio. Varrebbe la stessa cosa per l'adattatore della telefonia, ma in questo caso facciamo finta che per motivi di sicurezza le credenziali non vogliano diffonderle. In sostanza se volessero "imporci" qualcosa potrebbero farlo solo con l'adattatore della telefonia, non certamente col modem. Quote:
In questo caso gli ISP potrebbero farsi pagare la mazzetta per garantire alcuni marchi a discapito di altri altrettanto compatibili. Io proporrei giusto il contrario, che gli ISP forniscano pubblicamente l'elenco delle caratteristiche necessarie per funzionare sulla loro rete e i produttori dichiarino se rispettano queste caratteristiche dichiarate. Comunque sia, pur essendo favorevole al "modem libero", vi faccio notare che accadrà giusto come è accaduto fino ad oggi con il modem libero con l'ADSL. Se qualcosa non va sapete già chi sarà il primo ed unico imputato! Chiunque avrà problemi di linea dovrà procurarsi 2 modem, uno proprio ed uno dell'operatore per sostituirlo e comprovare al fornitore che i problemi sono della sua linea e non dell'apparato del cliente stesso. Quindi pur essendo favorevole sarà il solito gioco al massacro. Oltre al modem libero sarebbe utile anche che imponessero l'onere della prova da parte del fornitore, non può cavarsela semplicemente chiedendo di chi è l'apparato e poi fare spallucce. Ultima modifica di Rita84 : 11-02-2018 alle 11:41. |
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11-02-2018, 13:06 | #58 | ||
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E' una questione che non è affatto scontata... Il Berec dice che ci deve essere una assoluta necessità tecnica per considerarlo un apparato dell'operatore e tale valutazione sta all'autorità del paese membro. Quote:
Probabilmente la cosa più corretta sarebbe un modem puro fornito ( aggratis) dall'operatore a cui connettere un router di scelta dell'utente se vuole. La fornitura del servizio voce fornita obbligatoriamente con standard aperti e credenziali disponibili all'utente. Ultima modifica di azi_muth : 11-02-2018 alle 15:07. |
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11-02-2018, 13:58 | #59 | |
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11-02-2018, 14:23 | #60 |
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Quello che va fatto secondo me è dare all'utente 3 opzioni di acquisto quando firma il contratto:
1. Modem-router come quelli attuali. 2. Modem puro a cui mettere in cascata il suo router. 3. Niente. Se l'utente prende il modem-router o il modem puro l'assistenza ha il suo dispositivo per controllare i problemi di linea. Nel caso l'utente decida di fare da sé l'assistenza non può aiutarlo se non dopo aver montato modem o modem-router dell'azienda acquistati dal loro shop online, su Ebay o qualsiasi altro shop. Ovviamente le credenziali PPPoE e VoIP andrebbero comunicate all'utente con il contratto. |
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