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Recensione Zenfone 11 Ultra: il flagship ASUS ritorna a essere un 'padellone'
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Old 19-08-2004, 10:46   #1
HellSt0rm
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The Suffering

Spinto dai vari screen di questo gioco, mi sono convinto ad acquistarlo essendo amante del genere.

Punterò senza fronzoli letterali a dire la mia su questo gioco. Il concept è già abbondantemente abusato. Luoghi chiusi. Oscurità dappertutto e mostri che ti sbucano davanti facendoti saltare dalla sedia.

La grafica è curata, ma non eccezionale... insomma niente in confronto alle varie uscite di questi giorni (chi ha detto Doom 3?! ). Le nostre allegre pistole e i fucili vari si riempiono di sangue quando uccidiamo i mostri, ma nient'altro di rilevante.

VOTO: 6,5

Il sonoro è a mio avviso il punto dolente di questo gioco. Le musiche arrivano in ritardo nei momenti salienti e portano poca adrenalina nelle zone in cui dobbiamo uccidere valanghe di mostriciattoli e quando ad esempio ci troviamo ad usare la mitraglietta della prigione in cui siamo rinkiusi.

VOTO: 4

La giocabilità è tipica di questi giochi, anzi diciamo che è abbastanza curata. Ovviamente non si possono fare dodge o salti vicino al muro ai quali sono abituato con UT però è piacevole uccidere gli allegri mostri con le varie pistulelle che ci troviamo in mano. Gli enigmi (eh si ci sono anche quelli) sono abbastanza semplici e a volte anche molto fantasiosi e non sempre necessari, in quanto a volte ci troviamo anche a dover accendere dei generatori di corrente x la luce che è sempre assente ahimè.

VOTO: 7

In generale il gioco merita, a parte qualche sciocchezza alla quale i programmatori potevano benissimo porre rimedio. Alcune chicche (i flashback continui con immagini che ci balzano agli occhi all'improvviso) fanno letteralmente saltare dalla sedia e l'atmosfera è sempre troppo fredda e "pazza" per cui consiglio di giocarci non molto tempo consecutivo, ma con qualche pausa ogni tanto, altrimenti si rischia di impazzire x davvero. Non lo consiglio a chi cerca la bellezza grafica o la grande novità del secolo nel genere dei survival horror, ma sicuramente è consigliato a chi cerca l'adrenalina nei giochi... quella di sicuro non manca.

GLOBALE: 7

P.S.

E' la prima recensione che faccio... spero sia comprensibile!
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Il reggiseno è uno strumento democratico perchè separa la destra dalla sinistra, solleva le masse e attira i popoli.
HellSt0rm è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-08-2004, 02:18   #2
TheRipper
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Città: Roma
Messaggi: 13052
The Suffering
Atmosfera tetra, parolacce e un sudicio, sinistro carcere ci danno il benvenuto in The Suffering sparatutto in terza persona a sfondo horror della storica Midway, che tanto stimolo' le nostre papille del gusto orrirofico tempo fa, con la mitica serie di Mortal Kombat.
Abbiamo ucciso la nostra famiglia, nostra moglie e i nostri due figli e, come se non bastasse, soffriamo di perdite di memoria e numerosi disturbi della personalita'...Ci hanno appeno trasferito al nuovo carcere, su Carnate Island, molto prababilmente per rimanerci...Vivi o morti.
Quando ad un tratto, l'imprevisto...


Grafica: 7/10
Mentre i secondini ci scortano alla nostra cella, ci possiamo subito fare un'idea sull'aspetto grafico generale del gioco...Purtroppo i limiti della conversione si vedono subito in questo reparto, anche se non eccessivamente: Le textures sono spesso poco definite (soprattutto quelle dei muri) e gli oggetti dello scenario e i personaggi secondari non sono molto dettagliati e spesso appaiono composti da pochi poligoni soprattutto se inquadrati da vicino.
Per fortuna i personaggi principali del gioco, come Torque, alcuni NPC e praticamente tutti i mostri, sono realizzati abbastanza bene con delle buone textures e un dettaglio grafico piu' che soddisfacente. Inoltre i toni di colore presenti nel gioco sono azzeccatissimi e risultano molto brillanti e definiti, soprattutto quando vengono invasi dal fascio di luce della nostra torcia portatile la quale, grazie alla gestione via vertex shader, non risulta affatto pesante e ci garantisce un'azione sempre fluidissima anche nella completa oscurita'.
Siccome ho citato la fluidita' di gioco ne parlo subito e vi posso dire che risulta semplicemente perfetta in quasi tutte le occasioni, non importa quanti mostri siano presenti. Purtroppo, il framerate perde qualche colpo in presenza di effetti particellari intensi, come i fasci di luce, fumo, polvere e cose di questo tipo, anche se non sono sicuro se tali rallentamenti siano stati causati da drivers non aggiornati o da banali problemi di programmazione...cmq nonostante cio', l'azione risulta parecchio godibile.
Purtroppo si fa notare l'assenza della fisica e ogni oggetto dello scenario sembra inchiodato sul pavimento, tranne ovviamente quelli "spostabili" tramite la putenza nei bracci del nostro personaggio...quindi scordatevi ragdoll raffinati, oggetti che cadono e si rompono realisticamento o effetti particellari che seguono le leggi fisiche, perche' qui non ne troverete.
Le animazioni sono buone, non legnose come quelle di Max Payne per intenderci, ma neanche degne del motion capture...Diciamo che in genere fanno egregiamente il loro dovere soprattutto per quanto riguarda le movenze di mostri quali Slayer, dotati di animazioni da "insetto" molto veloci e nervose, Marksmen, che pesanti e lenti, esprimono bene la loro forza e massa muscolare, e main-liner, ossuti nani che saltano come dei grilli in preda a raptus di follia.


Sonoro: 9/10
Sfiora l'eccellenza il sonoro di TheSuffering e costituisce, a mio modesto parere, uno degli elementi principali in grado di far lievitare il coinvolgimento e l'atmosfera in questo tetro gioco.
Voci che si mischiano e si accavallano, che sussurrano suggerimenti malefici, le voci dei nostri bambini morti che implorano pieta', la voce della nostra moglie in preda alla disperazione, le voci dei sinistri spettri di Carnate Island, tutto e' reso alla perfezione e contribuisce pesantemente a costruire il clima di tensione e di disturbo che si respira ad ogni passo all'interno dell'Isola maledetta...
Se siamo in possesso di un buon impianto 5.1 non capitera' raramente di girarci e guardarci attorno sulla nostra sedia, disturbati da qualche suono proveniente dalle nostre spalle o dall'urlo disperato e incredibilmente verosimile di una donna disperata e spesso illusoria.
Il doppiaggio dei personaggi principali poi e' davvero da oscar...a parte Torque, privo di alcuna voce (scelta a mio avvisso incredibilmente azzeccata in un titolo come questo), il gassoso Hermes, Horace e il pazzo Dr. Killjoy sono vocalmente azzeccatissimi e la resa e' davvero ottima e il tutto non fa altro che proiettare ancor di piu' il giocatore in questo squilibrato mondo, cosi' grottesco ma allo stesso tempo, cosi' verosimile da sconvolgere emotivamente chiunque.
L'unico problema riscontrato e' un certo ritardo nella musica che dovrebbe attivarsi durante gli scontri...cosa a volte abbastanza frequente e un po' fastidiosa, ma che non intacca piu' di tanto l'atmosfera, anche se il mio consiglio rimane quello di eliminare del tutto l'accompagnamento musicale il quale, anche se fatto bene, inevitabilmente distrae il giocatore dall'ambiente in cui ci si immerge e continua ad urlarci "Questo e' un gioco , questo e' un gioco"...
Sarebbe stata gradita inoltre, una maggiore cura nella riproduzione sonora delle armi, le quali spesso mancano di quella "botta" in grado di far saltare il nostro subwoofer e darci la sensazione di verosimile potenza nei colpi...Se solo si potessero montare i suoni di Max Payne 2.


Gameplay: 8/10
The Suffering si gioca come un normale Shooter in terza persona: La telecamera e' perennemente inchiodata alle spalle del protagonista (Un grazie al dio dei videogiochi) e puo' essere ruotata a 360° a nostro piacimento, garantendoci una visione di gioco praticamente perfetta in ogni occasione. Con le frecce direzionali potremo spostare lateralmente il nostro personaggi e farlo correre/camminare in avanti o indietro, mentre con la barra dello spazio potremo farlo saltare e praticare il Dodge a piacimento, una tecnica che useremo MOLTO spesso nel gioco per evitare i mortali colpi dei nemici.
I controlli rispondono alla perfezione e senza il minimo lag, la mira è precisa e priva di alcun auto-aiming (ancora GRAZIE!) tanto che e' davvero difficile colpire i nemici piu' piccoli mentre ci si muove spasmodicamente strafando e saltellando qua' e la, mentre l'interazione con l'ambiente e' limitata agli oggetti spostabili per risolvere i piccoli enigmi che di tanto in tanto il gioco di proporra' (come ho gia' detto in precedenza NIENTE fisica).
Ed ecco i tasti dolenti...
L'IA dei nemici e' pressoche' assente, anzi, sembrano governati da un algoritmo random o ciclico che gli dice ogni volta cosa fare e non sembrano affatto reagire alle mosse del giocatore, ma al contrario, fanno sfoggio delle loro capacita' di attacco piu' o meno casualmente...ad eccezione forse delle Inferna che utilizzano una sorta di tecnica a tenaglia abbastanza efficace.
L'azione inoltre, risulta alla lunga un po' ripetitiva, visto che praticamente non si fa altro che avanzare e sparare senza adottare nessuna tecnica particolare, tranne forse per un paio di mostri sensibili ad un particolare tipo di arma rispetto ad un'altra, ma in generale niente che possa variare troppo il gameplay.
Se questi due aspetti negativi potrebbero essere capaci di affossare inevitabilmente quasiasi altro tipo di gioco, cio' non succede con The Suffering, visto il suo gameplay basato piu' che altro sulla carneficina totale, che risulta divertente e mai noioso nonostate le sue mancanze ed e' capace di trasportarci in maniera indolore dalle battute iniziali, fino alla fine.
Contribuisce ad arricchire il gameplay il fatto che durante il gioco saremo messi di fronte a delle scelte che andranno a influenzare l'allineamento del nostro personaggio e che di conseguenza, ci condurranno ad uno dei tre finali specifici a seconda delle nostre azioni, buone o malvage che siano.
Da citare infine, la modalita' Berzerk che si attivera' quando la nostra barra di rabbia avra' raggiunto l'apice, grazie all'uccisione dei mostri. A quel punto, in seguito alla pressione dell'apposito tasto, Torque si trasformera' in un atroce mostro capace di mutilare quasiasi avversario a mani nude, ma purtroppo non invincibile e impossibilitato a curarsi.


Coinvolgimento: 10/10
Qui The Suffering brilla di luce propria, brilla dove altri titoli molto piu' blasonati hanno fallito miseramente.
Fin dai primi passi all'interno del carcere si respira un'atmosfera pesante e malsana e ogni cosa sembra sporca e infetta, cominciando dalle pareti e finendo con le varie suppellettili che decorano le locazioni...Ogni minimo rumore ci fara' balzare dalla sedia e le sequenze scriptate sembrano messe apposta per farci bloccare il cuore per un secondo.
Man mano che andremo avanti le cose non miglioreranno di certo, anzi...Prepatevi davvero al peggio perche' durante il gioco se ne vedranno parecchie di scene disturbanti e grottesce, ambienti ammobiliati come da un pazzo schizofrenico e personaggi sinistri che con la loro voce ammaliante tenteranno piu' e piu' volte di manipolarci per i loro sporchi scopi.
Ogni situazione, ogni ambientazione pare davvero ispirata e ben congegnata cosi' come i vari mostri che, con il loro originale aspetto, sono la reincarnazione dei numerosi, efferati delitti consumati sull'isola di Carnate.
Girando per i livelli, inoltre, avremo l'occasione di raccogliere molti oggetti interessanti, come le mappe della locazione che stiamo visitando, note di varia natura e informazioni che mano a mano ci terranno al corrente della storia dell'isola e degli episodi accaduti, cosi' come due diari si riempiranno col proseguire delle nostre peregrinazioni, l'uno contenente informazioni dulle creature incontrate, l'altro i luoghi principali visitati.
Un'altro metodo utilizzato per raccontarci la storia personale di Torque e dell'Isola e' quello dei flashback che, numerosi e inaspettati, si insinueranno nella mente del nostro instabile Alter-ego disorientandoci e allo stesso tempo, arricchendoci di importanti informazioni.
E' importante dire, concludendo, che la narrazione e' portata avanti in modo assolutamente eccellente, con un gusto veramente fuori dalla norma sia per quanto riguarda la sceneggiatura, che per i dialoghi e che, in generale, la storia fa del suo meglio per tenerci incollati allo schermo dall'inizio alla fine, coinvolgendoci tra le sue spire morbose e ammalianti.


Longevita': 7/10
Il gioco e' godibile e di lunghezza poco piu' che media rispetto allo standard attuale, coinvolgente a tal punto da spingere chiunque a giocarlo fino alla fine e anche piu' volte, solo per il gusto di scoprire i finali alternativi.
Anche perche' in finale non e' che rimanga molto da fare...purtroppo niente bonus gustosi, niente modalita' alternative, niente supporto al modding e, come era prevedibile, niente supporto al multiplayer. E' piu' o meno tutto qua'...alle fine si rileggono i diari completati, magari si rigioca qualche scena che ci era piaciuta particolarmente...e stop.
Cmq per un po' di tempo The Suffering terra' impegnati molti giocatori, e state sicuri che saranno sicuramente ore di grandissima qualita'.

Grafica: 7/10
Sonoro: 9/10
Gameplay: 8/10
Atmosfera: 10/10
Longevita': 7/10


Globale: 88/100


Pro:
-Atmosfera surreale resa ai massimi livelli
-Coinvolgimento massimo
-Sonoro d'ambiente tipicamente horror
-Metodica narrativa innovativa ed efficace
-Doppiaggio d'eccezione
-Controlli perfetti
-Prezzo praticamente budget

Contro:
-Poca varieta' di nemici
-Puo' risultare ripetitivo ai non amanti del genere
-Scarsa IA
-Grafica non sempre a buoni livelli
-Musiche un po' in ritardo

Consigliato caldamente agli amanti degli Shooters in terza persona e ai fan di Max Payne soprattutto...ma anche per tutti gli altri, The Suffering potrebbe risultare un buonissimo gioco, grazie alla sua incredibile atmosfera e alla sua storia davvero ben congegnata.





ps- Scusate per il gigantesco monolito
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