Brunetta: “Prendo 3mila euro di pensione”. Ma se li merita?

barros · 05-02-2010, 20:13

Giornalettismo 05/02/2010

Il ministro-candidato sindaco-parlamentare dice a La7 di ricevere l’emolumento “dopo 38 anni di università”. E a leggere il curriculum sugli anni di effettivo insegnamento si scopre qualcosa di interessante sul nostro sistema contributivo…

“Prendo 3 mila euro netti al mese: è la pensione normale di un professore universitario dopo 38 anni di servizio“. A rivelarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta a Otto e Mezzo su LA7 durante l’intervista con Lilli Gruber confermando, a precisa domanda, di “essere in pensione da poco“. Il ministro che flagella i fannulloni ha poi detto che se sarà eletto sindaco di Venezia manterrà gli attuali incarichi di ministro e parlamentare ma non prenderà tutte e tre indennità: “Si viene pagati dallo Stato una sola volta” ha risposto alla domanda da cui ha detto di essersi “sentito offeso“.

TRENTOTTO ANNI EFFETTIVI? - Il ministro è nato il 26 maggio 1950, e si è laureato in Scienze politiche ed economiche presso l’Università degli Studi di Padova il 2 luglio 1973. E il suo curriculum dice che la sua carriera accademica ebbe inizio nello stesso anno (evidentemente, a partire da settembre), da assistente alle esercitazioni nei corsi di “Teoria e politica dello sviluppo” (Facoltà di Scienze Politiche) e di “Economia applicata” (Facoltà di Statistica). Nell’anno accademico 1977-78 è professore incaricato dell’insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche). Come si ricorda qui, alla facoltà di Architettura di Venezia entra nel 1982, dopo aver guadagnato l’idoneità a professore associato in economia l’anno precedente (quindi, il 1981). Tra l’altro, Brunetta non diventa professore con un vero concorso, ma approfitta di una “grande sanatoria” per i precari che gravitavano intorno all’università. Una definizione contestata dal ministro, che replica: avevo già tutti i titoli. Sarà, ma il ministro qualche imprecisione l’ha detta.

CONTRIBUTI SI, MA “FITTIZI” - Perché dal 1991 al 1996 è professore associato di Economia del Lavoro (Facoltà di Economia e Commercio) presso Tor Vergata dove ha poi ricoperto fino ad oggi il ruolo di professore ordinario di Economia Politica. Ha ricoperto il posto, senza però evidentemente aver insegnato visti i molteplici impegni dell’onorata carriera pubblica. Perché dal 1999 al 2008 il nostro è stato parlamentare europeo di Forza Italia (con una percentuale di presenze del 63%). Brunetta sarebbe quindi andato in pensione, presumibilmente alla fine del 2009, con 59 anni di età e 37 anni circa di contributi. Ma non ha insegnato per 38 anni: perché – com’era suo diritto, ovviamente – ha usufruito dell’aspettativa, che può essere richiesta dai pubblici dipendenti per varie cause, tra cui l’assolvimento di cariche pubbliche elettive. In questo caso, vengono riconosciuti i periodi mediante contribuzione “figurativa”, cioé “fittizia”: periodi durante i quali non c’è stata attività di lavoro e di conseguenza non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori ma che servono comunque a maturare la pensione. In pratica, Brunetta non ha lavorato e non ha pagato i contributi, ma ha comunque (sia chiaro, legittimamente) maturato il diritto alla pensione. I suoi anni di servizio però sono molti di meno. E – anche questo va sottolineato – non era obbligato ad andare in pensione: volendo, come professore universitario, poteva aspettare tranquillamente fino a 70 anni. Quindi, caro ministro, non si offenda e non giochi con le parole: ha sfruttato un’opportunità facendo i suoi conti. Bravo, ma non ci dia lezioni, per favore.

Giornalettismo 05/02/2010

rip82 · 06-02-2010, 10:37

Quote:

Originariamente inviato da barros

Giornalettismo 05/02/2010

Il ministro-candidato sindaco-parlamentare dice a La7 di ricevere l’emolumento “dopo 38 anni di università”. E a leggere il curriculum sugli anni di effettivo insegnamento si scopre qualcosa di interessante sul nostro sistema contributivo…

“Prendo 3 mila euro netti al mese: è la pensione normale di un professore universitario dopo 38 anni di servizio“. A rivelarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta a Otto e Mezzo su LA7 durante l’intervista con Lilli Gruber confermando, a precisa domanda, di “essere in pensione da poco“. Il ministro che flagella i fannulloni ha poi detto che se sarà eletto sindaco di Venezia manterrà gli attuali incarichi di ministro e parlamentare ma non prenderà tutte e tre indennità: “Si viene pagati dallo Stato una sola volta” ha risposto alla domanda da cui ha detto di essersi “sentito offeso“.

TRENTOTTO ANNI EFFETTIVI? - Il ministro è nato il 26 maggio 1950, e si è laureato in Scienze politiche ed economiche presso l’Università degli Studi di Padova il 2 luglio 1973. E il suo curriculum dice che la sua carriera accademica ebbe inizio nello stesso anno (evidentemente, a partire da settembre), da assistente alle esercitazioni nei corsi di “Teoria e politica dello sviluppo” (Facoltà di Scienze Politiche) e di “Economia applicata” (Facoltà di Statistica). Nell’anno accademico 1977-78 è professore incaricato dell’insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche). Come si ricorda qui, alla facoltà di Architettura di Venezia entra nel 1982, dopo aver guadagnato l’idoneità a professore associato in economia l’anno precedente (quindi, il 1981). Tra l’altro, Brunetta non diventa professore con un vero concorso, ma approfitta di una “grande sanatoria” per i precari che gravitavano intorno all’università. Una definizione contestata dal ministro, che replica: avevo già tutti i titoli. Sarà, ma il ministro qualche imprecisione l’ha detta.

CONTRIBUTI SI, MA “FITTIZI” - Perché dal 1991 al 1996 è professore associato di Economia del Lavoro (Facoltà di Economia e Commercio) presso Tor Vergata dove ha poi ricoperto fino ad oggi il ruolo di professore ordinario di Economia Politica. Ha ricoperto il posto, senza però evidentemente aver insegnato visti i molteplici impegni dell’onorata carriera pubblica. Perché dal 1999 al 2008 il nostro è stato parlamentare europeo di Forza Italia (con una percentuale di presenze del 63%). Brunetta sarebbe quindi andato in pensione, presumibilmente alla fine del 2009, con 59 anni di età e 37 anni circa di contributi. Ma non ha insegnato per 38 anni: perché – com’era suo diritto, ovviamente – ha usufruito dell’aspettativa, che può essere richiesta dai pubblici dipendenti per varie cause, tra cui l’assolvimento di cariche pubbliche elettive. In questo caso, vengono riconosciuti i periodi mediante contribuzione “figurativa”, cioé “fittizia”: periodi durante i quali non c’è stata attività di lavoro e di conseguenza non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori ma che servono comunque a maturare la pensione. In pratica, Brunetta non ha lavorato e non ha pagato i contributi, ma ha comunque (sia chiaro, legittimamente) maturato il diritto alla pensione. I suoi anni di servizio però sono molti di meno. E – anche questo va sottolineato – non era obbligato ad andare in pensione: volendo, come professore universitario, poteva aspettare tranquillamente fino a 70 anni. Quindi, caro ministro, non si offenda e non giochi con le parole: ha sfruttato un’opportunità facendo i suoi conti. Bravo, ma non ci dia lezioni, per favore.

Giornalettismo 05/02/2010

La scimmia per i lavativi gli e' venuta perche' e' pratico dell'ambiente

Charonte · 06-02-2010, 10:48

sì, e i 30 mila euro netti al mese che si prende adesso non li conta?

Scalor · 06-02-2010, 10:51

se avessefatto tutti gli anni avrebbe preso di piu di 3000€\mese, infatti a me pare che un prof universitario prenda molto ma molto di piu !

comunque il problema non è quanto prende, ma se ha versato contributi a sufficenza per prendere quella pensione , teniamo conto che poi avrà l'aktra pensione , buonauscita reinserimento ecc ecc

gbhu · 06-02-2010, 11:14

Mi scandalizzano di più le pensioni degli ex dipendenti delle poste, ferrovie, etc, cioè dei dipendenti pubblici in generale.
Fino a pochi anni fa addirittura era in vigore una legge che garantiva la pensione ai dipendenti pubblici con 15 anni di contributi.
Per la stragrande maggiornaza degli ex dipendenti pubblici se la pensione venisse ricalcolata con gli stessi criteri del privato probabilmente si dimezzerebbe o scomparirebbe per mancato raggiungimento dei requisiti.

Jarni · 07-02-2010, 05:55

Quindi Brunetta ha il più alto rapporto pensione/statura del mondo?

plutus · 07-02-2010, 09:29

Quote:

Originariamente inviato da Jarni

Quindi Brunetta ha il più alto rapporto pensione/statura del mondo?

pecoraroscanio lo batte di sicuro.

LUVІ · 09-02-2010, 06:41

Quote:

Originariamente inviato da Jarni

Quindi Brunetta ha il più alto rapporto pensione/statura del mondo?

LOL

Comunque, a TV, non s'è MAI visto

Soldi buttati, regalati ad una persona di infima statura MORALE ed ACCADEMICA.

LuVi

plutus · 09-02-2010, 13:51

Quote:

Originariamente inviato da LUVІ

Soldi buttati, regalati ad una persona di infima statura ACCADEMICA.

lo giudichi dall'alto del tuo diploma di perito?

easyand · 09-02-2010, 15:54

intanto però in comune quelli che prima entravano, timbravano e poi uscivano a fare il doppio lavoro o le spese non lo fanno più (almeno nella mia zona)....e non parlo per sentito dire.

Hebckoe · 09-02-2010, 16:16

Quote:

Originariamente inviato da Jarni

Quindi Brunetta ha il più alto rapporto pensione/statura del mondo?

05-02-2010, 20:13	#1
barros Senior Member Iscritto dal: Jun 2004 Città: Emperor Tomato Ketchup Messaggi: 534	Brunetta: “Prendo 3mila euro di pensione”. Ma se li merita? Giornalettismo 05/02/2010 Il ministro-candidato sindaco-parlamentare dice a La7 di ricevere l’emolumento “dopo 38 anni di università”. E a leggere il curriculum sugli anni di effettivo insegnamento si scopre qualcosa di interessante sul nostro sistema contributivo… “Prendo 3 mila euro netti al mese: è la pensione normale di un professore universitario dopo 38 anni di servizio“. A rivelarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta a Otto e Mezzo su LA7 durante l’intervista con Lilli Gruber confermando, a precisa domanda, di “essere in pensione da poco“. Il ministro che flagella i fannulloni ha poi detto che se sarà eletto sindaco di Venezia manterrà gli attuali incarichi di ministro e parlamentare ma non prenderà tutte e tre indennità: “Si viene pagati dallo Stato una sola volta” ha risposto alla domanda da cui ha detto di essersi “sentito offeso“. TRENTOTTO ANNI EFFETTIVI? - Il ministro è nato il 26 maggio 1950, e si è laureato in Scienze politiche ed economiche presso l’Università degli Studi di Padova il 2 luglio 1973. E il suo curriculum dice che la sua carriera accademica ebbe inizio nello stesso anno (evidentemente, a partire da settembre), da assistente alle esercitazioni nei corsi di “Teoria e politica dello sviluppo” (Facoltà di Scienze Politiche) e di “Economia applicata” (Facoltà di Statistica). Nell’anno accademico 1977-78 è professore incaricato dell’insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche). Come si ricorda qui, alla facoltà di Architettura di Venezia entra nel 1982, dopo aver guadagnato l’idoneità a professore associato in economia l’anno precedente (quindi, il 1981). Tra l’altro, Brunetta non diventa professore con un vero concorso, ma approfitta di una “grande sanatoria” per i precari che gravitavano intorno all’università. Una definizione contestata dal ministro, che replica: avevo già tutti i titoli. Sarà, ma il ministro qualche imprecisione l’ha detta. CONTRIBUTI SI, MA “FITTIZI” - Perché dal 1991 al 1996 è professore associato di Economia del Lavoro (Facoltà di Economia e Commercio) presso Tor Vergata dove ha poi ricoperto fino ad oggi il ruolo di professore ordinario di Economia Politica. Ha ricoperto il posto, senza però evidentemente aver insegnato visti i molteplici impegni dell’onorata carriera pubblica. Perché dal 1999 al 2008 il nostro è stato parlamentare europeo di Forza Italia (con una percentuale di presenze del 63%). Brunetta sarebbe quindi andato in pensione, presumibilmente alla fine del 2009, con 59 anni di età e 37 anni circa di contributi. Ma non ha insegnato per 38 anni: perché – com’era suo diritto, ovviamente – ha usufruito dell’aspettativa, che può essere richiesta dai pubblici dipendenti per varie cause, tra cui l’assolvimento di cariche pubbliche elettive. In questo caso, vengono riconosciuti i periodi mediante contribuzione “figurativa”, cioé “fittizia”: periodi durante i quali non c’è stata attività di lavoro e di conseguenza non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori ma che servono comunque a maturare la pensione. In pratica, Brunetta non ha lavorato e non ha pagato i contributi, ma ha comunque (sia chiaro, legittimamente) maturato il diritto alla pensione. I suoi anni di servizio però sono molti di meno. E – anche questo va sottolineato – non era obbligato ad andare in pensione: volendo, come professore universitario, poteva aspettare tranquillamente fino a 70 anni. Quindi, caro ministro, non si offenda e non giochi con le parole: ha sfruttato un’opportunità facendo i suoi conti. Bravo, ma non ci dia lezioni, per favore. Giornalettismo 05/02/2010 __________________ • Amd Ryzen 5 7600 • ASUS Prime B650 M-A WIFI • Crucial 4800 DDR5 2x8Gb • Samsung 970 EVO Plus 500Gb • ASUS DUAL-RTX3060 • Soundblaster Audigy RX • Asus ROG-STRIX-650G --- Asus CZ1000 Chromebook -- Surface Go 2 ---

07-02-2010, 05:55	#6
Jarni Member Iscritto dal: Dec 2003 Città: FM Messaggi: 146	Quindi Brunetta ha il più alto rapporto pensione/statura del mondo? __________________ Chiuso per protesta

06-02-2010, 10:48	#3
Charonte Senior Member Iscritto dal: Jun 2005 Città: Brescia Messaggi: 1640	sì, e i 30 mila euro netti al mese che si prende adesso non li conta?

06-02-2010, 10:51	#4
Scalor Senior Member Iscritto dal: Nov 2005 Messaggi: 2654	se avessefatto tutti gli anni avrebbe preso di piu di 3000€\mese, infatti a me pare che un prof universitario prenda molto ma molto di piu ! comunque il problema non è quanto prende, ma se ha versato contributi a sufficenza per prendere quella pensione , teniamo conto che poi avrà l'aktra pensione , buonauscita reinserimento ecc ecc

06-02-2010, 11:14	#5
gbhu Senior Member Iscritto dal: Apr 2008 Messaggi: 1242	Mi scandalizzano di più le pensioni degli ex dipendenti delle poste, ferrovie, etc, cioè dei dipendenti pubblici in generale. Fino a pochi anni fa addirittura era in vigore una legge che garantiva la pensione ai dipendenti pubblici con 15 anni di contributi. Per la stragrande maggiornaza degli ex dipendenti pubblici se la pensione venisse ricalcolata con gli stessi criteri del privato probabilmente si dimezzerebbe o scomparirebbe per mancato raggiungimento dei requisiti.

09-02-2010, 15:54	#10
easyand Senior Member Iscritto dal: Apr 2004 Messaggi: 664	intanto però in comune quelli che prima entravano, timbravano e poi uscivano a fare il doppio lavoro o le spese non lo fanno più (almeno nella mia zona)....e non parlo per sentito dire.

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