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#1961 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
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![]() Ma, d'altra parte, qualcuno si aspettava davvero un comportamento corretto?
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645Z & some glass |
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#1962 | |
Member
Iscritto dal: Dec 2004
Città: Una palla di fango abitata da scimmie sognatrici
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"Contro la stupidità gli stessi dei lottano invano" Friedrich Schiller "Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza" Benjamin Franklin "Guardati dalla furia di un uomo tranquillo" John Dryden |
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#1963 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: VR-PD
Messaggi: 11659
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Avrà ben poco margine di manovra .
Solo chiudendo entrambi gli occhi , e pure naso e bocca , la commissione europea potrebbe far passare liscia la manovra , mi aspetto che come minimo appioppino alla CAI l' obbligo di restituire i 300 milioni , ma l' ipotesi che siano appioppati loro anche i 2 miliardi di debito non è da scartare .
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn |
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#1964 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Meno male, l'Europa a volte limita la capacità di manovra del furbetti politici e mafiosi nostrani.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#1965 | |
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Iscritto dal: Sep 2007
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#1966 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Città: Trentino
Messaggi: 1084
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Scegliete la definizione che preferite: un immane regalo ai soliti noti, l'ennesimo esempio di collettivizzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti, il prolungamento di un'agonia destinata a durare non piu' di qualche anno, oppure, per i piu' ottimisti, uno straordinario risultato dell'efficienza di governo.
La vicenda non è andata giu' a Ryanair, una compagnia irlandese molto apprezzata dai viaggiatori italiani che pur tra qualche ombra la propria competitività l'ha costruita sulle proprie gambe e senza stampelle di Stato. Ryanair ricorre all'Unione Europea contro l'illegalità del piano governativo, contrario alla normativa europea in materia libera concorrenza. Ryanair si chiede per quale motivo Alitalia possa vedersi cancellati 2 miliardi di euro di debiti dallo Stato italiano, mentre lei, come la gran parte delle compagnie del settore, i suoi debiti li deve pagare. Ryanair si chiede come questo tipo di aiuti statali si possa conciliare con l'idea di un mercato europeo concorrenziale e libero da indebite intromissioni governative. Ryanair si chiede perché la CAI possa ottenere garanzie di Stato per i suoi investimenti, mentre analoghe garanzie non sono assicurate alle altre compagnie. Ryanair si domanda anche perché il governo italiano faccia concessioni ai sindacati per ottenerne la firma in questo caso, e non dia analoga assistenza nelle contrattazioni di altre compagnie. Cosa accadrebbe se questo modus operandi diventasse la regola per tutti i governi europei, se non una sovietizzazione dell'economia, con aziende patrocinate dallo Stato in competizione tra loro? Come si concilia un simile sviluppo coi fondamenti del mercato unico europeo? Probabilmente, per ragioni essenzialmente politiche, la Commissione europea interverrà in modo blando, o magari farà finta che nessuna regola sia stata violata. A questo punto pero', la nuova Alitalia, se vuole avere una qualche speranza di reale rilancio, farebbe bene a chiedersi per quale misteriosa ragione un viaggiatore dovrebbe preferire viaggiare sui suoi aerei che su quelli di Ryanair, quando, ad esempio per andare da Milano a Barcellona, con Ryanair si pagano 70-80 euro, e con Alitalia se ne devono sborsare almeno 200-250. http://sostenibile.blogosfere.it/200....html#comments |
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#1967 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
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645Z & some glass |
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#1968 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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Decolla l'Alitalia high cost
di Luca Piana Meno rotte. Utilizzo intensivo di ogni apparecchio. Ma soprattutto tariffe che saranno rincarate fino al 30 per cento. Così la nuova compagnia cercherà di realizzare utili. Senza alcuna concorrenza sulle tratte interne L'ultimo incubo di Roberto Colaninno è riassunto nelle quattro righe cruciali di un regolamento approvato dalla Comunità europea sedici anni fa, il 23 luglio del 1992. L'imprenditore mantovano, che si è candidato a guidare la Nuova Alitalia, deve ottenere la licenza per far volare la compagnia che sta faticosamente mettendo insieme in questi giorni. La procedura è delicata perché, da un lato, ogni compagnia aerea che si prepari a decollare deve garantire il rispetto di una serie di standard organizzativi e di sicurezza. Una verifica che è necessaria ma non sufficiente: è necessario dimostrare anche di avere la forza finanziaria per mantenere gli impegni previsti con i clienti e tutti i fornitori. Questa esigenza si traduce in una serie di regole severe. Per avere la licenza, recita testualmente la normativa europea, la Nuova Alitalia dovrà dimostrare "in modo sufficientemente convincente di poter far fronte ai costi fissi e operativi connessi con le operazioni secondo i piani economici (...) per un periodo di tre mesi dall'inizio delle operazioni e senza tener conto delle entrate derivanti da dette operazioni". Tradotto dal linguaggio burocratico, significa che Colaninno dovrà essere in grado di far volare per un intero trimestre i suoi aerei su tutte le rotte previste, anche nell'ipotesi estrema che non riesca nel frattempo a incassare nemmeno un euro dalla vendita dei biglietti. La Nuova Alitalia, però, sembra non soddisfare questo requisito fin da ora. Il dubbio nasce dai dettagli meno noti del Piano Fenice, come viene chiamato il piano per il salvataggio-conquista dell'Alitalia elaborato da Banca Intesa, regista dell'operazione. Si tratta di dettagli e previsioni operative che suggeriscono alcune risposte alla domanda su come sarà l'Alitalia a gestione privata. Risposte che, in alcuni casi, rischiano di essere sorprendenti. C'è ad esempio il caso, molto problematico ma scritto nero su bianco nel Piano, di ridurre il numero di collegamenti dall'aeroporto milanese di Linate, una strategia ipotizzata per rintuzzare l'attacco dei concorrenti europei ma che troverà certamente una vasta opposizione. E c'è il caso delle tariffe che la compagnia prevede di applicare sui propri voli: più alte di quelle attuali sulle tratte nazionali, dove avrà una posizione di maggiore forza; più basse sulle rotte per l'estero, soprattutto su quelle intercontinentali, dove dovrà vedersela con una concorrenza più agguerrita. Il primo punto critico, quello da cui dipende tutto il resto, è tuttavia la questione della licenza. Le perplessità sul rispetto delle norme europee derivano da un semplice calcolo. Stando al Piano Fenice, l'Alitalia di Colaninno nei primi 12 mesi di vita dovrà sostenere spese operative - dagli stipendi del personale all'acquisto del carburante, dalla manutenzione alle polizze assicurative - per un totale di circa 4,2 miliardi di euro. Il primo novembre, data stimata per l'inizio delle operazioni, dovrà dunque garantire l'esistenza di disponibilità finanziarie per più di un miliardo, la cifra necessaria per coprire le spese operative nel primo trimestre di vita, come previsto dal regolamento europeo del 1992. Denari che la cordata privata rischia di non avere. Anche se gli imprenditori si sono impegnati a versare proprio un miliardo nella Compagnia aerea italiana (Cai), la società che diventerà la Nuova Alitalia, parte di questa cifra è destinata a transitare solo rapidamente tra le disponibilità di Colaninno. Una fetta rilevante dell'iniezione di risorse dovrà infatti essere utilizzata per rilevare dal commissario Augusto Fantozzi quei beni di Alitalia, a cominciare dai diritti di decollo nei diversi aeroporti (gli slot), che la Cai vorrà conservare. Un'operazione il cui valore, secondo le voci circolate nelle scorse settimane, potrebbe aggirarsi attorno ai 400 milioni. Un altro esborso potrebbe rendersi necessario se Carlo Toto, proprietario della AirOne, la piccola e indebitata compagnia che pure è destinata a confluire nella Nuova Alitalia, chiedesse di ottenere in cambio non solo azioni Cai, ma anche quattrini (magari da reinvestire in parte nella nuova società). Un punto cruciale resta la scelta del socio straniero, che vede come candidati l'Air France di Jean-Cyril Spinetta e la Lufthansa di Wolfgang Mayrhuber. Per rafforzare la compagine dei soci, incamerare nuove risorse e rafforzare la dotazione finanziaria necessaria per ottenere la licenza, Colaninno potrebbe essere tentato dall'idea di stringere i tempi nella scelta dell'alleato. Questa esigenza, però, fa a pugni con un'altra necessità non secondaria: ritardare il più possibile l'ingresso effettivo del partner straniero per evitare che la competenza di valutare l'operazione passi dall'autorità Antitrust italiana, messa a tacere per decreto, a quella europea. L'Enac, l'autorità che vigila sul settore aereo presieduta da Vito Riggio, lunedì 29 settembre ha confermato a Fantozzi una sorta di permesso di volo provvisorio, che scadrà alla fine di febbraio. Quest'ultimo, però, nel momento in cui subentreranno Colaninno e i suoi, non basterà più. "Se la Cai avesse deciso di acquistare l'intera Alitalia, il problema non si porrebbe: potrebbe semplicemente utilizzare la vecchia licenza", spiega Ugo Arrigo, che insegna Economia pubblica all'Università di Milano Bicocca. Per evitare di accollarsi i debiti di Alitalia e di AirOne, la Cai ha scelto invece di rilevare solo parti delle due compagnie, in modo da allontanare il rischio di un ricorso a livello europeo contro gli aiuti di Stato concessi alla Cai. Così facendo, però, sembra necessaria una nuova licenza. E qui nasce il problema della dotazione finanziaria. A meno che l'Enac non accetti uno degli escamotage allo studio in questi giorni. Fra le ipotesi, c'è quella di utilizzare inizialmente la licenza di una controllata di Alitalia, la piccola low-cost Volare, trasferendola in seguito all'intera Cai: "Mi sembra una strada difficile da percorrere: non è possibile passare automaticamente la licenza da una compagnia dotata di appena quattro Airbus A320 a un'azienda con 153 aerei. L'Enac è tenuta a verificare la compatibilità finanziaria dell'accresciuta attività dell'azienda", dice Arrigo. Nel frattempo Colaninno deve mettere mano all'organizzazione della compagnia. Molto dipenderà da quanto peseranno le decisioni del futuro partner straniero nel definire il network della Nuova Alitalia. I primi segreti del Piano Fenice, tuttavia, sono già di grande interesse. Uno di questi riguarda, appunto, il prezzo dei biglietti che i clienti saranno tenuti a pagare. La Cai ha sempre affermato che le tariffe resteranno complessivamente invariate. Un modo per dire che non approfitterà della posizione dominante (il 65 per cento) del traffico aereo domestico che si troverà a ricoprire, sommando la quota della vecchia compagnia di bandiera a quella di AirOne. Una tabella del piano distribuito ai soci racconta però una realtà diversa. Chiarisce che i prezzi varieranno in misura sensibile tra le rotte domestiche e quelle verso l'estero. Volare italiano costerà in media 18,4 centesimi al chilometro nei confini nazionali, 9,8 se si resta in Europa o nel bacino del Mediterraneo, appena 5,7 nelle tratte intercontinentali. La tabella fornita ai soci Cai non riporta lo spaccato di quanto costi oggi volare Alitalia e AirOne. L'unico dato disponibile per un confronto certo è quello dei 13,8 centesimi al chilometro dei ricavi per passeggero realizzati dalla compagnia di Toto, quasi interamente su rotte nazionali. Già così si intravedeil rischio che i consumatori italiani vengano spremuti in maniera particolare da Colaninno e soci. Utilizzando un indicatore un po' più complesso (il ricavo per posto chilometrico offerto, che comprende anche le poltrone che viaggiano vuote), Ugo Arrigo e l'economista Andrea Giuricin hanno poi potuto calcolare che il viaggiatore che utilizzerà la nuova compagnia di bandiera per spostarsi all'interno dei confini nazionali subirà costi superiori del 32 per cento rispetto alla vecchia Alitalia e del 36 per cento rispetto a quanto pagato, ad esempio, dai clienti che utilizzano Iberia nei cieli spagnoli. "Stando a questi dati si può dedurre che la risorta compagnia alzerà mediamente le tariffe in Italia, dove controlla il mercato, per ridurre i prezzi sui collegamenti con l'estero, dove è più forte la concorrenza con le compagnie straniere", spiega Arrigo. Un'ultima questione riguarda, infine, quanto la Nuova Alitalia conta di utilizzare gli aerei che avrà in dotazione e i propri equipaggi. Anche qui il Piano Fenice presenta alcune sorprese. Si prevede che, dal prossimo anno, gli aerei della flotta Alitalia voleranno in media per quasi tremila ore l'anno, contro le 2.500 del 2007. Nel 2013 l'utilizzo salirà ulteriormente, raggiungendo le 3.340 ore. L'incremento dipenderà in gran parte dai velivoli utilizzati sulle rotte di breve e medio raggio, che nell'arco dei prossimi cinque anni dovranno aumentare il numero di ore trascorse in volo da una media di 2.730 a 3.030. Questi numeri, tuttavia, suscitano qualche perplessità. Prendendo ad esempio la Milano-Roma, e considerando che gli orari di attività vanno dalle sette di mattina alle undici di sera, si vede che un aereo può raggiungere queste medie andando avanti e indietro quattro volte al giorno, senza mai fermarsi nell'anno per la manutenzione. Un traguardo raggiungibile? Arrigo osserva che "applicando l'incremento di produttività tecnica previsto dal piano Fenice, i voli medi giornalieri per aereo dovrebbero passare dai 5,8 dell'Alitalia ai 7,5 di Cai". Un livello medio che, spiega l'economista, è possibile raggiungere solo in aeroporti estremamente efficienti. Molto diversi da quelli di Milano e di Roma. (03 ottobre 2008) L'espresso |
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#1969 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 2159
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ecco la prima inculata: per volare intra confini dovremo sottostare a un salasso non indifferente.
cominciamo bene, benissimo direi ![]()
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IN ANUBIS WE TRUST
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#1970 |
Senior Member
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se li possono tenere i voli alitalia....
che tristezza. nel nostro stesso paese per volare dobbiamo spendere un sacco di soldi... grazie AD di Alitalia, e grazie Berlusconi per il prestito di 300.000.000 di euro (dei nostri soldi) per non far fallire troppo presto Alitalia.
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#1971 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
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http://iltempo.ilsole24ore.com/econo...sa_possa.shtml
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![]() Iniziamo bene.. |
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#1972 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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La destra stà governando bene, lo dice anche la TV che ci informa che "Alitalia è salva"....
Veramente Alitalia è fallita. Come fa ad essere salva una compagnia commissariata ? Che gonzi che siete, uno non pretende mica che conosciate economia aziendale e i suoi termini, ma almeno fatevi qualche cazzo di domanda nella vita, prima di ingoiare tutto quello che vi rifilano le TV controllate dal RE. Gonzi che non siete altro, a chi credete che siano rivolti quei messaggi di disinformazione, se non a voi? Voi non dovete pensare e non dovete disturbare. Sudditi sciocchi. |
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#1973 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Messaggi: 532
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meno male che esistono i forum e gente come te che illumina noi poveri sudditi gonzi e sciocchi. ![]() |
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#1974 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Città: prov di NA
Messaggi: 888
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ma insomma secondo voi e' rischioso prenotare biglietti alitalia per natale?
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#1975 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Lo so, sono un distruttore violento di certezze. Ci sono anche quelli come me. ![]() Se vuoi chiamalo rosicamento, ma io più che altro faccio delle osservazioni ed eventualmente critico. Cosa c'è, non sapete accettare le critiche? Oppure è semplice avversione alla realtà ed amore per il torpore dell'informazione? |
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#1976 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Firenze-Parigi
Messaggi: 442
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Ci stai dicendo che ingoi tutto quello che rifilano alla tv? ![]() |
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#1977 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Londra (Torino)
Messaggi: 3692
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Se pensi che il tuo codice sia troppo complesso da capire senza commenti, e' segno che molto probabilmente il tuo codice e' semplicemente mal scritto. E se pensi di avere bisogno di un nuovo commento, significa che ti manca almeno un test. |
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#1978 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Firenze-Parigi
Messaggi: 442
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Bah, settimana prossima vado a Parigi con Ryan Air pagando 43€ A/R. Non arrivo al Charles De Goulle ma a Beauvais, un'ora da Parigi. Però vuoi mettere il risparmio?
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#1979 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Londra (Torino)
Messaggi: 3692
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Quote:
Ma il conto del risparmio bisogna farlo completo. Io risparmio perche' sia qui che a Torino ho un'automobile pronta. Altrimenti occorre aggiungere tempi/costi di ulteriori spostamenti. Anche tu parti da Bergamo e non da Milano... Poi il bagaglio se imbarchi sono altri 15€ (per tratta). Poi se non puoi fare il check-in online sono altri soldi in piu'. Poi spera che non ci siano troppi ritardi nel volo opposto precedente al tuo (a meno che tu non parta con il primo, alle 7 del mattino, non troppo comodo), altrimenti poiche' non hanno aerei di backup puoi avere ulteriori ritardi. Insomma, fatti salvi e compresi tutti gli extra nascosti, per una vacanza un low-cost va benissimo. Per lavoro magari no.
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Se pensi che il tuo codice sia troppo complesso da capire senza commenti, e' segno che molto probabilmente il tuo codice e' semplicemente mal scritto. E se pensi di avere bisogno di un nuovo commento, significa che ti manca almeno un test. |
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#1980 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Insomma, le si può attaccare su tutto, ma il fatto che abbiano avuto un tale successo in così pochi anni è segno che rispondono ad una reale domanda che c'è sul mercato. Che domanda di mercato ci sarebbe invece per un areoporto come quello di malpensa (più lontano alla città di quello di bergamo) o per voli tipo lo Scajola-Roma-Scajola?!? |
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