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#101 |
Member
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 137
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non posso che quotare ChristinaAemiliana, ha espresso in modo sintetico e del tutto corretto un concetto importantissimo.
vorrei aggiungere anche che, proprio perchè l'energia è LIMITATA, ne deve conseguire un utilizzo RESPONSABILE, e non prettamente economico (dunque anche il mio colorito discorso sulla fattibilità economica passa in secondo piano). per psychok9: dunque, qualche pagina addietro, un utente ha detto una sacrosanta verità: un pannello solare fotovoltaico non ha senso energeticamente parlando: in tutta la sua vita (vita media s'intende, prima di danni o malfunzionamenti calcolata su un campione statisticamente attendibile) faticherà a SUPERARE l'energia che il costruttore e lo smaltitore dovranno impiegare per costruirlo e smantellarlo per ridurre l'impatto ambientale (che comunque non sarà nullo, il processo produttivo in sè comporta ripercussioni) da esso causato (in termini di volume di rifiuti s'intende): dunque ha senso costruire un oggetto che non mi ridarà neanche l'energia impiegata per fabbricarlo? no. per rispondere al punto 1: sono tutto fuorchè assolutista, sono per il libero pensiero, ma quando si tratta del bene comune (metti anche planetare...) cambio schieramento: se è dimostrato (dai fatti, magari non ci si fida delle teorie) che una soluzione è antienergetica (vedi ad esempio le auto ad idrogeno, una vera strage termodinamica ed exergetica, ed in secondo luogo i pannelli fotovoltaici) non bisognerebbe permetterne la diffusione. sai dove si possono montare i pannelli fotovoltaici? in zone ad alta insolazione (quella media su base annuale) con scarsa capillarizzazione della rete elettrica: in quel caso potrebbe essere interessante perchè la fattura e posa dei cavi, trasf. AT/BT, ecc comporterebbero un esborso maggiore che non l'installazione del pannello. e forse anche energeticamente parlando, ma sempre per piccole utenze. non mi ritengo un "esperto" del settore energetico, ci vogliono decenni per capirci dentro qualche cosa; ma se la maggior parte dei professori universitari, scienziati, tecnici, ingenieri ecc. sono concordi sulla questione, non vedo perchè non debba esserlo anche io. sono uno che sta studiando queste cose, e quindi cerco di far tesoro di quello che è già stato scoperto. per rispondere al punto 2: il tuo pensiero è che il nucleare non è vantaggioso economicamente ed ambientalmente: il nucleare è una delle poche fonti che si occupa (nel mero computo economico) sia del costo dell'impianto, che del combustibile, che dello smaltimento dei prodotti del processo: il termoelettrico (sia ad olio combustibile, che a polverino di carbone, che a syngas, che a ciclo combinato o cogenerativo che tu voglia) non prendono neanche in considerazione l'impatto della CO2 ed altri inquinanti emessi; questo per un semplice motivo: non si sanno tutti gli effetti che ne possono scaturire, e quale peso dargli rispetto al complesso funzionamento del pianeta (ok le auto inquinano, le centrali inquinano, gli impianti inquinano, ma rispetto ad una eruzione vulcanica sono poca cosa: si parla sempre di cifre enormi, milioni di tonnellate di CO2 emesse all'anno per ogni impianto di potenza, ma un vulcano in eruzione è molto peggio...ma è una cosa incontrollabile, e giustamente non bisogna nascondere la polvere sotto il tappeto: il problema va risolto, a prescindere dai vulcani in attività). il nucleare invece si sa cosa fa e come limitarne l'impatto, ma ha un costo, che viene computato nel prezzo dell'energia elettrica prodotta. se tu fossi venuto ad una conferenza sul costo (anche solo economico, senza contare le implicazioni a livello ambientale, di gran lunga maggiori a tuo dire, e a parere di molti nella comunità scientifica mondiale, quindi probabilmente vero) del sequestro della CO2 dai grandi impianti di potenza, ti saresti reso conto che l'alternativa nucleare, che già a causa del prezzo del greggio è vantaggiosa, diventerebbe ancora più allettante..... facendo una battuta, io non posso farmi una centrale atomica perchè: 1-non ho le competenze 2-bisogna rispettare delle norme di sicurezza severissime 3-non saprei a chi dare le scorie (ma questa è una cosa assai risaputa, anche se da molti taciuta) le volontà comunque di passare al nucleare ci sono, e sono anche molto forti: molti Paesi industrializzati vorrebbero tagliare i ponti con certi Paesi produttori di petrolio notoriamente instabili dal punto di vista economico e politico, in modo da eliminare il problema dell'economia mondiale instabile. le riserve di tipo nucleare, sono per lo più localizzate in Paesi stabili e già industrializzati (sud africa, canada e australia fanno il 52% di scorte circa; ci sarebbe solo il kazakistan con il 15%)... dunque due piccioni con una fava; se ti pare poco... per finire io spero che già esistano tutte queste tecnologie per far avverare il "miracolo" del solare, ma temo che non ci siano, almeno per quello che ne so.
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#102 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Jul 1999
Città: Palermo
Messaggi: 7333
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poco tempo fa ho sentito di un nuovo brevetto algerino di un nuovo tipo di pannello solare... ne sapete niente?
Comunque ho trovato questo: Quote:
Quote:
Ultima modifica di psychok9 : 26-10-2006 alle 01:41. |
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#103 | |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2005
Città: Roma
Messaggi: 7029
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Quote:
Ultima modifica di 71104 : 26-10-2006 alle 02:38. |
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#104 |
Member
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 137
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anzitutto il progetto di Rubbia NON soddisfa completamente la centrale a ciclo combinato alla quale è accoppiata.....assolve solo alle funzioni dell'economizzatore, e solo in parte.
ti risponderò più completamente più tardi
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#105 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2003
Messaggi: 26791
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Quote:
In realtà oggigiorno le persone sono più acculturate, di base. Mi immagino 50 anni fa se si fosse chiesto alle persone per strada qualche domanda di cultura generale, su chimica, matematica, filosofia, o altro. Arabo. "Ai miei tempi si studiava di più", certo... peccato che l'informazione cresce in modo esponenziale. 50 anni fa c'erano metà di capitoli di scienze, e 1/100 dell'informazione oggi disponibile. E se non fosse così, quelli di 50 anni dovrebbero mangiare in testa a tutti, e non mi pare sia così, vedi la tecnologia che avanza a vele spiegate ![]() I giovani di oggi si cullano dei soldi di papà, così come quelli di 50 anni fa vi si cullavano, in maniera assolutisticamente minore, ma relativisticamente uguale. Fra tutto, in realtà mi spaventa di più il sovraffollamento. Ci sono specie animali che si suicidano per mantenere la sopravvivenza della specie, e noi stessi attuiamo opere di "sfoltimento" su alcune razze animali per lo stesso motivo. Chi pensa a limitare noi? |
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#106 |
Member
Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 137
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ho trovato qualche notizia sul progetto di Rubbia; intanto, adesso come adesso, in Spagna il governo incentiva il prezzo del kilowattora fino al 300%, quindi lo si può vendere 3 volte tanto il costo del kWh prodotto da fonti fossili, ed è una bella manna, in Italia non è possibile, visto che l'UE non ci dà fondi per l'1% del PIL come alla Spagna (almeno fino a poco tempo fa era così, magari oggi la situazione è diversa).
avevo assistito ad una lezione extracurricolare a riguardo, quindi vado a memoria: il progetto che doveva partire in Italia in realtà serviva a sgravare o ripotenziare un preesistente impianto a ciclo combinato, per un totale di 20 MW. in pratica si sfruttava il calore accumulato dagli specchi parabolici nel common rail contenente sale portato a T di fusione (quindi sale fuso) con un doppio scambiatore di calore, per cui vero che il sale arrivava a 550°C, ma è anche vero che all'interno della centrale non arrivava a più di 450-500°C, nelle migliori condizioni (quindi sia per l'effetto dell'inerzia termica, sia per le dispersioni era sempre inferiore). si erano inoltre riscontrate ovvie difficoltà per la variabile viscosità del sale, mal tollerata dagli scambiatori di calore e dalle pompe, oltre alla grande distanza (e relativo piccolo diametro interno dei tubi) da dover coprire con pompe di ricircolo, per cui avevano sperimentato diverse miscele di sali. in pratica il repowering del ciclo combinato interveniva in parallelo al normale circuito del recuperatore di calore dai gas combusti in turbina: arrivando a 450-500°C la T dei sali era (anche se di poco) inferiore ai 600°C dei gas, quindi si poteva sfruttare per economizzare il ciclo Rankine a valle del turbogas, e solo in parte, per le piccole dimensioni dell'impianto solare rispetto al recuperatore dei gas. questo è quello che ricordo, trovare documenti in rete specifici oltre ai soliti articoletti giornalistici non è facile.
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