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#61 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: einsiedeln-schwyz-ch/fort williams-scotland-uk
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gruezi! allo' mann!! |
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#62 | |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Galapagos Attenzione:utente flautolente,tienilo a mente
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#63 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: BOLZANO/BOZEN
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GIUDICO tranquillamente e IO vedo cosa c'era oltre al "CAMPIONE", un drogato che si schiantava con le Ferrari e altre macchine da quanto era fatto. Sei tu che lo vedi solo come vittima |
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#64 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: troppo poco lontano dal confine con il Po
Messaggi: 1028
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Pantani era l'idolo di tutti gli italiani perche' capace di regalare grandi emozioni, emozioni intense, pero' quando si e' venuto a sapere che era drogato ecc a me personalmente e' scaduto tantissimo, con questo non dico che bisogna solo parlare male di lui, in fin dei conti una persona fragile se non aiutata, puo' incorrere nel problema della droga, pero' bisogna ricordare che i suoi successi sono scaturiti quando aveva tutti i parametri non in regola, quindi risultati falsati!
Sarebbe meglio ricordare che pantani ha vinto tanto, era un idolo e tante belle cose, pero' con l'ombra del doping ad oscurare tante imprese
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Dal 1899 la seconda squadra di milano ![]() 24/04/2010 Per chi fosse interessato, vi suggerisco di puntare 1000€ sulla vittoria della coppa libertadores da parte dell'Internacional di Porto Alegre. Galliani spalmati sotto un treno |
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#65 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 1999
Città: Como
Messaggi: 1495
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Ciao Marco.
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il forum italiano delle torce www.cpfitaliforum.it |
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#66 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Sperduto nella provincia padovana
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Non entro nella discussione...dico solo una cosa....Ciao Marco
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Spazius..........vita a 9000 giri --- Atto 2° --- per un lungo rapporto, meglio una terza abbondante |
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#67 | |
Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: einsiedeln-schwyz-ch/fort williams-scotland-uk
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gruezi! allo' mann!! Ultima modifica di emanuelle : 14-02-2005 alle 15:57. |
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#68 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Città: Nord-Est
Messaggi: 450
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Pantani campione ?!
![]() Bell'esempio che si da ai ragazzini...bel mondo lo sport... "mamma, mamma ma se prendo la coca divento un campione come Pantani ?!" ![]() ![]() Ma va là...le persone importanti sono ben altre a questo mondo... I media mi fanno sempre più schifo...con più sei da condannare e con più ti mitizzano...assurdo...
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Abit NF7-S+Zalman ZM-NB47J , AMD Athlon XP 3Ghz+Glacialtech Igloo 2421+pasta MasterCooler, 2x512Mb,1x256Mb RAM DDR+Copper Memory Heat Spreader, GeForce 6200 256Mb, HD Samsung (160Gb), HD Maxtor (80Gb) DVD-RW Samsung TS-H552U, DVD reader LiteOn jlms xj-hd166S,Sitecom DC-223 ADSL 2+,Sitecom WiFi Router WL-114v2, ADSL 4Mb/256Kb----Vista Ultimate-----Acer Aspire 3050----HP iPAQ rz1710+GPS Kirrio |
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#69 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Strada in Chianti, Firenze
Messaggi: 12998
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Mi sono già bastati i primi 30 post di quoto, straquoto, riquoto e fanquoto sul "Pantani drogato". E' una vostra idea, quello che pensate: benissimo, almeno oggi tenetevelo per voi! Ogni volta che si apre un 3d su Pantani (spesso l'ho fatto io) saltate fuori come avvoltoi a spalar merda su di lui: almeno oggi, dateci un taglio e se non volete farlo per lui, fatelo per me! Non credo di chiedere così tanto.
Io posto un bellissimo articolo di C. Cannavò (suo grande estimatore), trovato due giorni fa su gazzatta.it. Spero possa essere di vostro gradimento! Lunedì 14 sarà il primo anniversario dell'addio a Marco. A tutti resta un dolore infinito, per il campione e per il ragazzo che nessuno è riuscito ad aiutare. MILANO, 11 febbraio 2005 - Una ragazza di montagna di nome Elena si è arrampicata idealmente tra le nuvole per dedicargli il suo argento mondiale. Era affannata, travolta dall’emozione, dopo una discesa pilotata dagli dei della Valtellina. L’Italia si è commossa dinanzi a un limpido atto d’amore. Ed io penso che, tra le tante celebrazioni che ci aspettano nell’anniversario della morte di Pantani, quelle parole venute dal cuore resteranno insuperate. "Vidi Marco vincere sul Monte Campione e mi innamorai di lui, senza mai averlo conosciuto". Era il giugno del ’98. Pantani scalava il suo anno magico: Giro e Tour. Elena Fanchini, nuova reginetta dello sci, aveva allora 13 anni. Nell’avventura di Marco Pantani, gloriosa e tragica, cosparsa di trionfo, peccato e perdizione, c’è una parte importante della mia vita. Ogni anno, per il tempo che mi resta da vivere, il 14 febbraio non penserò agli amori, alle promesse e alle tenere oleografie di San Valentino, ma penserò a lui. A quella telefonata che, a tarda sera, mi fece scattare dal divano sul quale stavo conciliando la noia con il sonno: "Mi dispiace dovertelo dire. E' morto Pantani". In questi casi il cervello si riempie di nebbia per qualche secondo. Poi c'è il mestiere, il tristissimo dovere che ti sveglia brutalmente. "Devi scrivere l'articolo. E' tardi, dobbiamo rifare il giornale…". Ne ho trascorso tanti di questi momenti in oltre cinquant'anni di professione. So come si fa, come si può scrivere piangendo. Ho giurato di non andare mai più a Madonna di Campiglio, che è uno dei posti più belli del mondo. Quel paradiso dolomitico è legato a un giorno orribile della mia vita: il 5 giugno 1999. La sera prima con Pantani, faccia a faccia, dinanzi a una bistecca non consumata, a discutere di futuro, delle ingiustizie del mondo, della sofferenza di tanti bambini. E a programmare azioni comuni per investire la sua gloria sportiva nella solidarietà. Lui aveva stravinto il Giro. Quella sera era un eroe. L’indomani all’alba, un relitto. Il Mortirolo nel suo destino: là si era rivelato grande nel ’94 e ai piedi della stessa terribile montagna il suo sangue rivelava il tradimento. Tutto purtroppo era chiaro nelle provette esaminate dai soli controllori che Marco aveva accettato, quelli della federazione internazionale. E tutto è stato onestamente ricostruito nell’ottimo libro-documento che Pier Bergonzi, Davide Cassani e Ivan Zazzaroni hanno realizzato insieme a un anno dalla tragedia. Ma nella storia resta un indecifrabile "perché?". Pantani avrebbe vinto quel Giro anche accucciato nel gruppo. Forse voleva demolire il Mortirolo, forse voleva oscurare le antiche imprese di Coppi. L’eccesso come scelta di vita. Caduto l’eroe, è cominciata la persecuzione. Sette procure in azione, neanche per Totò Riina. Marco non s’è più rialzato. Ha evocato fantasmi: il complotto, il tradimento, l’ingiustizia... Dopo il Giro del 2003, l’ultimo della sua breve vita, Marco ha deciso di perdersi. E tutti ne abbiamo smarrito le tracce. Il demonio che si è iniettato in corpo lo ha posto in una anticamera della fine. E lui ha intessuto, in allucinante solitudine, un dialogo con la morte. L'ha cercata, l'ha chiamata, le si è concesso con un desiderio di liberazione. Il peso della vita era ormai impossibile da sostenere. Pantani non potrà essere mai dimenticato. Ci ha lasciato le vibrazioni emotive di imprese leggendarie, ci ha lasciato un pugnale conficcato sull'affetto, ci ha lasciato un dolore infinito non tanto per il campione che non c'era più da alcuni anni, ma per il ragazzo che si è perduto, senza che nessuno di noi sia riuscito ad aiutarlo. La pena non si esaurisce. E' più forte di qualsiasi rimpianto. Penso ancora a quel sabato in cui presentavamo il Giro d'Italia del 2000 all’Auditorium Verdi di Milano. Marco ci aveva promesso di venire. Ed io per quella sua uscita dal tunnel, purtroppo immaginaria, avevo convocato una scorta d'onore: Sara Simeoni, Max Biaggi, Yuri Chechi e Manuela Di Centa. Ori olimpici e mondiali. "Marco, la tempesta è passata: sei sempre dei nostri". Il senso era questo: una scorta d’onore per il grande ritorno. Alle 13, una telefonata da Cesenatico. "Pantani non viene". Ed io non mi davo pace. Feci il suo numero di casa, arrabbiatissimo. Mi rispose il padre. "Marco è chiuso nella sua camera. Stiamo vivendo un dramma". Io difenderò sempre quel tentativo, compiuto a nome della Gazzetta, di far riabbracciare Pantani dal mondo dello sport. Lo vedevo come un momento di pace, di redenzione, come la celebrazione di un amore ferito ma vivo. Nell'anno del Giubileo della Cristianità, Pantani si convinse a correre il Giro una settimana prima della partenza. Venne dal Papa. La corsa rosa partiva da Roma e la prima tappa si concludeva sul sagrato di San Pietro. C’era una madrina d’eccezione: Carla Fracci accanto a Marco, elegante, in prima fila nella sala Clementina. Lui guardava con i suoi occhi dolcissimi quell'uomo vestito di bianco che predica coraggio al mondo col suo dolore e il suo esempio. Si avvicinò al Papa e gli baciò la mano. E io mi illusi che quella poteva essere la prima scena di un miracolo. Piccoli lampi si sono accesi nel tunnel di Pantani, ma era un gioco ingannevole, come quello delle lucciole in estate. Il buio si allungava verso il 14 febbraio 2004, tristissimo giorno di San Valentino. Forse al di là del mondo c'è tanta luce. Al di qua, ci è rimasto un dolore tenace e perverso, sottofondo nella nostra vita. Su questo strazio, pochi mesi dopo l’addio, è comparsa all'improvviso un'immagine quasi eterea: l'angelo Damiano. Il rosa di Pantani ha cinto le sue ali. Ed io penso che sia stato Marco a mandarcelo da lassù quel Cunego dagli occhi chiari e dalla bici alata, come quella che aveva cavalcato una leggenda, una caduta, una tragedia.
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#70 |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 171
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La cosa che più mi ha dato fastidio è che avete giudicato, avete giudicato senza sapere NULLA..vi siete sentiti autorizzati, da cosa poi lo sapete solo voi, ad alzare il dito e colpevolizzare con l'arroganza di chi ha la verità in tasca un ragazzo che è stato perseguitato per anni..
Ma cosa sapete voi di Marco, cosa sapete della sua storia? Vi è bastato un titolo qualsiasi di giornale "Pantani dopato" per colpevolizzarlo..ma quanti di voi hanno approfondito l'argomento, quanti si sono domandati cosa ci fosse dietro..quanti anno cercato di capire la sua storia..a voi è bastato un titolo di giornale per sentirvi in diritto di giudicare.. Siete arrivati fino a mettere in dubbio l'amore dei suoi genitori.. Contenti voi.. |
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#71 |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
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Risultati perizia Dott. Fortuni
[...]Nessuna traccia significativa di sostanze dopanti, invece, è stata riscontrata.[...]Quanto all' assenza di segni significativi di sostanze dopanti come l' eritropoietina che Pantani può aver assunto nel corso della sua carriera sportiva, il professor Fortuni ha sostenuto, rispondendo cosi' ad un altro dei quesiti posti dal magistrato, che Pantani aveva un midollo osseo normale. "Questo significa - ha detto ancora Fortuni - che non possiamo dire che abbia assunto quantita' importanti per un tempo lungo". Dai sentiamo..chi di voi aveva già letto questo articolo? Laciamo stare.. |
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#72 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
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ma che sei, suo parente? ![]() |
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#73 |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2002
Città: Bastia U. (Perugia)
Messaggi: 598
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ma è possibile ricordare una persona senza che qualche superficiale dia la sua inutile sentenza
![]() per me è stato e resterà sempre un campione, independentemente dal fatto che sia stato trovato positivo a sostanze dopanti o meno...il motivo è che nel ciclismo come in TUTTI (o quasi) gli sport di alto e medio livello il doping è sempre esistito ed esisterà per molto ancora sotto varie e diverse forme e se un brocco prende doping al pari di tutti, non vincerà nulla ugualmente, ma restera sempre un brocco, quindi se Pantani ha vinto sono sicuro che sia riuscito a farlo solo perché è un campione!! |
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#74 | |||
Bannato
Iscritto dal: Mar 2002
Città: Bastia U. (Perugia)
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#75 | |
Senior Member
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#76 |
Senior Member
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Cipollini:"Pantani,che ingiustizia"
"Dolore per la morte è ancora intenso" Ad un anno esatto dalla morte di Marco Pantani, un altro uomo simbolo del ciclismo italiano, Mario Cipollini, ricorda amaramente il Pirata: "Il dolore è ancora intenso. Vorrei rimuovere, ma è impossibile - ha detto al Corriere della Sera - È una sorta di ingiustizia umana che percepisco". Si poteva evitare? "Ormai era difficile contattarlo. Volevo una squadra insieme, magari le cose sarebbero andate diversamente.". E' passato un anno esatto dalla morte del "Pirata", da quando Marco Pantani, l'uomo che con le sue arrampicate faceva sognare appassionati e non di ciclicmo, venne trovato riverso in una stanza del residence "Le Rose" di Rimini, stroncato da un'overdose di cocaina. A ricordarlo, insieme a chi in vita gli fu vicino, anche un altro grande del ciclismo, Mario Cipollini: "Dicono che il tempo cura le ferite, ma quando sono così profonde non esiste medicina. Il dolore è ancora intenso, vorrei rimuovere, ma è impossibile - ha detto Re Leone al "Corriere della Sera" - È una sorta di ingiustizia umana che percepisco. Al di là del grande campione, penso a un ragazzo di 34 anni che se n’è andato in quel modo. Si poteva evitare? Pochi giorni prima che Marco morisse, mi ero mosso per incontrarlo. Non avevo il numero del suo cellulare: negli ultimi mesi era difficile per chiunque contattarlo. E prima ancora avevo avuto un sogno premonitore...Io e Marco al guardaroba di un ristorante. Lui elegantissimo, in abito nero e cravatta bianca, rasato e abbronzato. Sognai di abbracciarlo: ricordo proprio la sensazione fisica di quell’abbraccio. La mattina dopo cercai di parlargli. Troppo tardi...". E il ciclista toscano prosegue raccontando di aver sognato il "Pirata" anche dopo la sua scomparsa: "Il mio inconscio l’ha evocato una notte di qualche tempo fa, alla guida di una stupenda decappottabile, io al posto del passeggero. Eravamo a Miami, o in un posto del genere. C’era il sole, il mare e la spiaggia sullo sfondo. Marco era bello, sorridente, trasmetteva grande serenità. Come per dirmi: Mario, stai tranquillo, nel luogo dove mi trovo adesso sto benissimo". Se potesse tornare indietro, Mario Cipollini agirebbe diversamente: "Mi rimprovero di non averlo conosciuto meglio, di non aver avuto con lui un rapporto più stretto. Abbiamo vissuto vite distanti, ma tra noi c’era grande rispetto. Lo scalatore e il velocista: ciascuno, nel suo ruolo, aveva il suo spazio ben definito nel mondo del ciclismo. Mai un’incomprensione, mai una gelosia. Non abbiamo condiviso ritiri o camere d’albergo, ma nel gruppo, in corsa, abbiamo parlato tanto dei problemi del ciclismo. Ed eravamo sempre in perfetta sintonia". E coltiverebbe in un altro modo anche il progetto fallito di una squadra insieme al "Pirata": "Credevo in quel progetto, credevo di poter trasmettere a Marco ciò in cui lui non credeva più. Chissà come sarebbero potute cambiare le cose se fosse andato in porto...". Poi, "Re Leone" racconta il suo ricordo più bello di Pantani: "Al Giro d’Italia 2003, Marco stravedeva per le ruote superleggere della mia bicicletta, ma non poteva provarle per problemi di sponsor. Un giorno ci mettemmo d’accordo e, dietro una curva, ci fermammo. Vaffanbagno lo sponsor... Marco le montò e ripartì felice come un bambino, con un meraviglioso sorriso di complicità. C’era una salita. ’’Dài che ti aspetto per rientrare insieme’’ mi disse. E io: ’’Vai, vai. Se aspetti me in salita arrivi domani...’’.
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#77 | |
Bannato
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#78 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Milano
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Ho letto delle cose che fanno veramente male al cuore. Se qualcuno di voi è genitore, con quello che avete detto della madre di Pantani dovete solo vergognarvi.
Prima andate a LEGGERE e a DOCUMENTARVI che cos'ha fatto una madre disperata per salvare il figlio e poi saprete perchè era in Grecia!!!!!!!!!!!! Vi auguro di non dovervi mai trovare nella sua situazione SAPIENTONI!!! Secondo punto. Pantani era un CAMPIONE. Uno che nello stesso anno vince Tour e Giro d'Italia è un Campionissimo, ma era ancora più campione per le sue imprese, per i suoi scatti. Ma l'avete mai visto correre, prima di sparare sentenze? Allora mi direte che vinceva perchè era dopato. Dopato cosa? Durante TUTTI i controlli di quelle gare Pantani non è MAI risultato positivo all'antidoping!!!! Ripeto mai positivo. Immagino non sappiate neanche la differenza tra doping ed ematocrito alto. Tra l'altro 4 ore dopo l'esclusione dal Giro del 99 (per ematocrito e non doping!!!), Pantani si risottopose all'esame in un centro accreditato dall'unione ciclisti ed i suoi valori risultarono IN REGOLA!!!! Tra l'altro dall'anno dopo venne cambiato il modo di fare i controlli sull'ematocrito perchè non ci voleva niente per alterare i risultati. Per concludere vorrei ribattere a chi ha tirato in ballo la Torino Milano. E' stato detto in tribunale che dovevano somministrargli epo di nascosto perchè ormai ne era dipendente (poverino). Dipendente un cazzo!!! Leggetevi cosa dice la perizia Fortuni (casualmente siccome smentisce tutte la stronzate dette negli ultimi 5 anni nessun Media gli ha dato risalto, non vi fa pensare questa cosa?): "Massimo e totale rispetto, se non addirittura sostegno, per il lavoro ineccepibile e addirittura appassionato del medico legale professor Giuseppe Fortuni che ha consegnato al Pm riminese Paolo Gengarelli la perizia definitiva sulla morte di Marco Pantani. Fortuni è perentorio: "Ci attendevamo di trovare un midollo osseo scassato - dice alla "Gazzetta" - invece era perfettamente normale. Vuol dire che tutto questo uso di Epo, come qualcuno ha sostenuto, Pantani non l´ha fatto, altrimenti i danni sarebbero stati evidenti. E invece non c´era assolutamente niente". Ma veniamo al cuore delle conclusioni inoppugnabili a cui è giunto il professore: "Francamente, sapendo delle vicissitudini giudiziarie, delle squalifiche e delle polemiche che hanno travolto Pantani, non mi aspettavo di trovare quello che invece ho trovato. E cioè il midollo osseo di un atleta che non aveva fatto un uso massiccio né protratto di sostanze dopanti". Insomma Fortuni è inequivocabile, tanto da spingersi a dire, quasi con trasporto e un cuore "pirata", che "Pantani era quello che era non perché pompato dalla scienza medica, ma perché era un campione, su questo non ci piove. Era il migliore, e se questo può restituirgli l´onore che lui stesso credeva di aver perduto, sono contento."" Tra l'altro non c'è nessuna prova scientifica che il doping porti alla droga! Chiaro? E' stato detto da professoroni della scienza e da medicii, se volete vi posso mettere i link a ricerche che sono durate anni!!! Se poi è vero il contrario solo perchè l'ha detto Giorgino del Tg1, allora bravi, continuate a credere agli asini che volano, e se un vostro caro si sente male portatelo da un giornalista, anzichè da un medico!!! Io sono abituato a documentarmi prima di dire cazzate, evidentemente molta gente no! Alessandro |
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#79 | |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
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#80 | |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 171
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Marco era costantemente seguito dalla manager Manuela Ronchi..non era solo..e come ripeto: La famiglia di Marco era molto presente invece..Era andata in Grecia sotto conisglio di uno psicologo che seguiva Marco, era un modo per madargli un segnale forte..per fargli capire che non poteva sempre cercare aiuto per risolvere i problemi ma che per rialzarsi doveva usare anche le sue gambe.. Negli ultimi 4 anni i genitori avevano cercato di fare l'impossibile per aiutarlo dando tutto per loro figlio. Tonina si era spinta a prendere contatti con gli spacciatori di Marco, a minacciarli mettendo a repentaglio la propria vita. Di notte a volte saliva in macchina alla ricerca degli spacciatori per intimidirli e farli stare lontano da Marco. E questo è solo un esempio..ne avrei altri 100. Non parlate se non conoscete la storia.. Ricordiamo Marco e BASTA! Ricordiamo le sue imprese e le emozioni che ci hanno suscitato.. Se non conoscete bene le vicende di Madonna di Campiglio e tutte le cose "strane" che sono capitate in quei giorni..cercate di non fare polemica.. |
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