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Old 28-09-2004, 06:42   #61
cdimauro
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Originariamente inviato da asbuni
Nel gergo della crittografia asimmetrica si chiama "chain of trust" [...] Questo è il meccanismo di "garanzia" che fornisce TCG (ex TCPA) e Palladium e direi che è anche il massimo ottenibile, secondo solo all'alternativa di verificare di persona *ogni* e *qualsiasi* firma o certificato che ci viene presentato.... ovviamente ciò è improponibile, per questo motivo ci sono le "chain of trust"
Esattamente.
Comunque, ho preferito parlare della catena di S.Antonio per non appesantire troppo il discorso...
Quote:
Comunque se tu stavi pensando a microsoft posso dirti che non ti sbagliavi di molto dato che essa stessa è registrata come CA a livello mondiale, ed inoltre è con le mani in pasta anche a VeriSign (mi sembra.... o forse era Thawte? boh) la quale è una CA operante in tutto il mondo. Io non lo sapevo ma da quanto dici evidentemente anche il CNIPA è una CA, magari solo a livello nazionale e, immagino, solo per ciò che concerne le questioni di "interfacciamento" con lo Stato
Esattamente. Ma immagina cosa potrebbe fare "mamma" MS se decidesse che l'unico ente certificatore valido per Palladium/TCPA fosse lei. D'altra parte, l'hai detto anche tu: le specifiche sono libere, ma nessuno mi impedisce di pensare che questa tecnologia verrà implementata nel peggiore dei modi.
Ad esempio (non voglio quotare tutto il discorso che fate tu e xeal, che è già abbastanza "pesante" ), cosa succederebbe se la certificazione di driver/software divenisse obbligatoria, e Palladium fosse implementato in maniera totalmente crittata in hardware?Nessun "hacker", per quanto bravo, potrebbe trovare un appiglio per aggirare il sistema: un "punto di partenza" per l'hacking si deve pur avere, e se tutto, fin dall'inizio, fosse crittato e non debuggabile, non ci sarebbe alcuna speranza di riottenere la libertà perduta.
Io su queste cose sono generalmente pessimista...
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Old 29-09-2004, 01:58   #62
asbuni
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Originariamente inviato da xeal Che poi Palladium+TCG c'entri poco, in quanto uno scenario del genere non sarebbe conseguenza diretta delle specifiche, credo che sia vero fino a un certo punto

1. costituisce lo strumento ideale affinchè ciò avvenga,
Certo, è chiaro che tecnicamente è lo "strumento ideale", anzi sarebbe l'unico strumento tecnico usabile per ottenere ciò e difatti ho anche sottolineato la gravità della cosa se venisse usato per questo scopo; ma quando dicevo che TCG e Palladium "non c'entrano niente" non mi riferivo al fatto tecnico, mi riferivo al fatto "sociale" in cui ci troveremmo se MS Office sfruttasse TCG per salvare i documenti solo in forma "sigillata" (cioè apribile solo con MS Office), e il fatto sociale, cioè quello per cui già ora Office è considerato dalla massa un "must-have" quindi se si chiudesse su sè stesso definitivamente non si potrebbe semplicemente isolarlo perchè paradossalmente sarebbero invece tutti gli altri ad essere di fatto isolati, non è colpa di TCG o Palladium. Se non ci fosse questo sbagliatissimo fatto "sociale" (o "culturale" che dir si voglia) l'ipotetico problema per cui microsoft potrebbe sfruttare TCG per blablabla non si porrebbe nemmeno. Spero di essermi spiegato adesso
Quote:
[...] credo che congetturare sui reali fini di questa tecnologia e ipotizzare gli scenari di utilizzo peggiori sia del tutto lecito. [...] io ritengo che diffidare fortemente sia nel mio pieno diritto (anzi, credo di non essere per niente fuori strada...).
Ma ci mancherebbe! Lungi da me l'intenzione di anche solo provare a toglierti un diritto, tanto meno il diritto di diffidare di chi si è già meritata la sfiducia di default per almeno un decennio a venire! Io ho solo voluto esprimere il motivo per il quale ritengo che scenari come quelli che sospetti tu siano a mio avviso praticamente impossibili. Forse sono un inguaribile ed ingenuo ottimista, però ogni volta che ci penso mi sembra sempre meno probabile... ma, ripeto, non perchè a nessuno interesserebbe farlo, bensì perchè mi sembra una cosa oramai fuori dalla portata di chiunque.

Ho già accennato al perchè lo ritengo impossibile ma provo a sviscerarlo meglio: ogni volta che c'è qualcosa di nuovo (di qualunque genere) tutti pensano praticamente solo al mercato consumer, il quale è indubbiamente una discreta fetta di tutta la torta (e quindi è sacrosanto prenderla con la dovuta considerazione) ma è anche quella che vede il PC come poco più che un elettrodomestico, monolitico, con determinate funzioni per lo più di intrattenimento o svago. Per questo mercato un PC potrebbe davvero essere tranquillamente un box che quello è e quello rimane, non si accorgerebbero della differenza con un PC tradizionale (infatti stanno venendo fuori anche questo tipo di macchine). Quando si parla delle possibili ripercussioni di TCG e Palladium a me pare che molti dimentichino che oltre al mercato consumer esiste anche il mercato professionale, il quale (soprattutto proprio quello che usa i normali PC) viceversa vive della modularità, malleabilità, controllo totale del mezzo tecnico; ti porto un esempio pratico che mi tocca da vicino dato che è il settore principale della mia attività: già oggi, già da tempo e sempre di più anche i vari apparecchi di infrastruttura informatica e telematica (modem, router, access point, firewalls, NAS, ...) spesso sono dei piccoli PC (non di rado proprio dei piccoli x86) che possono esistere proprio grazie alla padronanza che l'utente o il system integrator di turno (il quale non lo fa certo per passione, bensì per lavoro e guadagno) possono avere sul mezzo tecnico. Se si togliesse questa padronanza verrebbero meno queste possibilità di lavorare con l'hardware, di conseguenza verrebbe meno questo mercato, di conseguenza verrebbero meno gli introiti derivanti da questo mercato, ed è un mercato che oramai è diventato consistente. Solo fino a pochi anni fa non lo era, ma adesso è davvero consistente e ci sono sempre più aziende che lavorano grazie a questa malleabilità, che vivono di processori Intel o AMD (tipo l'Elan o il Geode) o ARM o la "neonata" Transmeta su cui fanno girare non certo Windows e nemmeno Cisco IOS. E se si realizzasse ciò che dici te tutto ciò si annienterebbe o ridurrebbe drasticamente. Non è questione di in quanto tempo avverrebbe, è questione che comunque, prima o poi, all'improvviso o gradualmente, avverrebbe. E possibile che a nessuno dei colossi, in primo luogo Intel e AMD, che pure sono coinvolti in TCG non interessi mantenere questo mercato che è ormai diventato considerevole, ed è diventato tale nonostante sia composto da miriadi di piccole aziende e aziendine (oltre che anche di aziende importanti come Zyxel o Netgear)? Ma anche senza andare a scomodare un esempio così di nicchia, ti rendi conto che realizzare ciò che dici te non significa controllare l'informatica, ma significa solo paralizzarla? ribadisco che sono perfettamente consapevole che tecnicamente sarebbe anche possibile, sarei un bugiardo se dicessi il contrario o uno stupido se non me ne rendessi conto, ma il mio punto è un altro: davvero converrebbe a tutti coloro stanno dentro a TCG? davvero davvero? Anche a IBM e HP (che pure sono soci fondatori di TCG al pari di Microsoft, Intel e AMD) + Sun che sono ormai molto ben "invischiate" con il mondo open source (e lo sono perchè ne hanno sperimentato la convenienza per i loro interessi commerciali), ti pare che butterebbero a monte il loro coinvolgimento con l'open source solo per fare un favore a guglielmino che tra l'altro è il loro più acerrimo rivale? Si, tu sostieni che loro si salvaguarderebbero fornendo le loro versioni Linux certificate. E secondo te i milioni di sviluppatori open source che li rimpinzano di software a-gratis (e che sono una parte di quel mercato professionale che dicevo poc'anzi) potrebbero davvero lavorare con quelle costrizioni tecniche? e anche se potessero lavorare credi che accetterebbero di buon grado un simile eclatante tradimento? mah, a me sembra molto inverosimile. Ma quand'anche fosse, ma ti pare che un minuto dopo lo scoccare dell'ipotetico Anno 0 (zero) D.P.A.I.G (Dopo Palladium A Inculamento Graduale), a sua volta avvenuto nell'anno diciamo 10 D.P. (Dopo Palladium), non nascerebbero aziende che costruiscono hardware P.M. (Palladium Malignum)-free le quali si butterebbero a capofitto nel mercato così magicamente creatosi dal "nulla", rappresentato dalle aziende e dai professionisti che vivono dell'hardware "buono"?? io sono convinto che nascerebbero. Oppure prevediamo che nel frattempo si sarebbe pure legiferato a livello più o meno mondiale per vietare la produzione di hardware P.M.-free?? ti rendi conto della portata della cosa? e se anche lo facessero, credi che lo farebbero dappertutto?? persino a Mosca e a Pechino?? oppure ok loro sarebbero "liberi" ma ci ri-sarebbero cortine di ferro e embarghi vari? ti rendi conto che se arrivassimo davvero a quei punti, avere un Palladium Malignum sarebbe ben l'ultimo dei nostri problemi, perchè vorrebbe dire che saremmo giunti a situazioni di impoverimento generalizzato non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto socio-culturale... e tutto per le bizze ovvero gli interessi personali di qualche magnate con smanie di super potere?? immagino che la tua risposta a questa mia ultima domanda sarà "si"! Comunque, ho capito bene il tuo punto di vista anche perchè è del tutto simile al sentimento comune e non voglio convincerti del mio, ho voluto solo esporre il mio pensiero sui tuoi (più che legittimi) sospetti. Vorrei solo non leggere certe menzogne come quelle di Anderson spacciate come verità assoluta e assodata. Un conto è essere "preoccupati" della piega che potrebbero prendere certe cose, stare attenti che non la prendano ed informare obbiettivamente le persone sull'argomento (il che significa informarle anche dei possibili benefici oltre che degli ipotetici sviluppi negativi che si potrebbero verificare se accadesse x, y, e z), ben altro conto è metterla su un tono volutamente allarmistico, basandolo oltretutto su un sacco di frottole allo stato puro come ha fatto Anderson. Mi sarebbe piaciuto che da parte di certi luminari ci fosse stato più senso di responsabilità e maggiore onestà intellettuale su questo argomento. In questo senso ho apprezzato molto di più le dichiarazioni della EFF di qualche tempo fa anche se non so se ci siano state modifiche nel frattempo. Leggere commenti come quelli che ci sono all'inizio di questa stessa discussione e che si trovano in *ogni* discussione su news che riguardano TCG o Palladium mi dà un fastidio che non immagini perchè si demonizza sulla base di un mucchio di fandonie una tecnologia interessantissima; praticamente si tratta TCG e Palladium come se avessero già scritti nella pietra quei 3 cavilli che abbiamo detto e questo non solo non è vero ora ma non è nemmeno detto che diventerà vero in futuro. Ne deve passare di acqua sotto i ponti e ne devono succedere di sconvolgimenti di carattere sociale, culturale, economico, e forse persino politico oltre che informatico prima che i presupposti per mettere in atto quei 3 cavilli si verifichino
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Originariamente inviato da asbuni Per quel che importa alle famigerate major basta che i loro file non siano fruibili al di fuori delle loro imposizioni [...] anche se potrebbero limitare persino il sistema operativo da usare non vedo perchè dovrebbero autolimitarsi così stupidamente
Originariamente inviato da xeal Magari perchè producono un os e gradirebbero sbaragliare la concorrenza...
Sistemi operativi? A parte il fatto che allora ti rammento ancora IBM, HP, Sun ma comunque io stavo parlando delle major e dei loro contenuti digitali (canzoni, film, libri). Non vedo come microsoft potrebbe impedire *tecnicamente* a un sw player conforme a DRM per linux totalmente gratis, open source, liberamente modificabile e ricompilabile tale e quale a ora, con supporto a TCG di ricevere il benestare delle major. Ho capito che tu hai questa convinzione delle certificazioni/autorizzazioni-per-forza-dall'esterno ma io ho preso in considerazione il tuo scenario di chiusura totale a vantaggio di pochi (specie di microsoft), e ti ho esposto i motivi del perchè personalmente lo ritenga improbabile, ora prova te a prendere per un attimo in considerazione il mio scenario che prevede un TCG assolutamente benigno (pur mantenendo piena conformità alle specifiche attuali) che non ostacola in alcun modo l'avanzata dei s.o. diversi da windows, che non obbliga a nessuna autorizzazione dall'esterno (sia essa gratuita o a pagamento), che non sposta di una virgola il potere decisionale del legittimo proprietario del computer sul proprio hardware e che non limita di un solo millimetro la possibilità di sviluppare in open source un kernel, un driver, un sw player mp3 o dvd, un sw in generale. Riesci a credere che sia tecnicamente possibile una cosa così oppure no? mi sembrava di si ma se invece la risposta è no allora bisogna che abbia l'opportunità di spiegarti per bene nei dettagli che invece è possibilissimo altrimenti possiamo concludere la nostra chiacchierata perchè i tuoi punti di vista io li ho appresi benissimo e li ho commentati ormai approfonditamente e penso che sarebbe obbiettivamente difficile sia per me che per te esprimere altri concetti sul tuo scenario senza ripeterci
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Per quanto riguarda i cavilli, poi, potrebbe esserci una piccola variante: tu conservi l'ownership, ma hai un'autorità parziale: puoi "legiferare" sui certificati relativi ai file e ai dati in genere (contenuti web, ecc.), ma non hai voce in capitolo (ovviamente, mi ripeto, solo alla fine del processo di transizione) su quelli relativi ai software, che devono essere rilasciati solo da alcuni enti autorizzati (pochi, potenzialmente "pilotabili"), perdendo il diritto di installare tutto quello che vuoi, pur conservando il diritto di scegliere cosa non installare
Esatto, questo è ciò che renderebbe le specifiche (o l'implementazione) maligna. Questo è ciò che farebbe la vera differenza, come tra il giorno e la notte. Finchè non c'è questo cavillo va tutto bene
Quote:
[...] basterebbe che le specifiche fossero più precise e imponessero rigorosamente che quei 3 cavilli (con varianti annesse) non possano in alcun modo essere implementati da nessuno
In realtà basta solo il secondo dei 3 (cioè che la TakeOwnership venga effettuata dall'acquirente dell'hardware), nonchè sottolineare come principio base e irrinunciabile il mantenimento della onnipotenza dell'Owner sull'intero sistema, cosa che per ora è assolutamente sottolineata senza se e senza ma. Per quanto riguarda invece i punti 1 e 3, essi è giusto che siano consentiti proprio per questioni di libertà: è giusto che l'Owner, se vuole, abbia la libertà di decidere di vincolare per sempre a sè stesso un determinato hardware, e tanto per esempio un motivo per voler fare ciò potrebbe essere quello di rendere teoricamente inutili eventuali furti di hardware contenente informazioni riservate. Naturalmente l'Owner nel fare ciò deve accettare come effetto collaterale l'impossibilità di rivendere o restituire l'hardware (o meglio: lo può anche fare se il nuovo proprietario accetta di non avere pieni poteri su di esso )
Quote:
Quanto alle faccine, ci provo:
Per quello che ci riguarda trovo adatta questa perchè almeno per me è stato un piacevole e costruttivo scambio di idee
Quote:
Ciao.
A te

Ultima modifica di asbuni : 29-09-2004 alle 02:01.
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Old 29-09-2004, 02:46   #63
asbuni
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Quote:
Originariamente inviato da cdimauro
Esattamente.
Comunque, ho preferito parlare della catena di S.Antonio per non appesantire troppo il discorso...
Ah, scusami, ho visto solo ora il tuo profilo!
Quote:
Ma immagina cosa potrebbe fare "mamma" MS se decidesse che l'unico ente certificatore valido per Palladium/TCPA fosse lei.
Avrebbe in mano il completo controllo dell' Informatica..... e ne avrebbe decretato anche lo stato vegetativo (per delucidazioni ti prego di leggere il mio ultimo messaggio a xeal)
Quote:
Ad esempio cosa succederebbe se la certificazione di driver/software divenisse obbligatoria
Do per scontato che tu sottintenda che questi certificati possano essere rilasciati solo da pochi determinati enti perchè altrimenti fin tanto che chiunque può emettere i certificati dei driver/software che produce, all'atto pratico ci sarebbe solo una fastidiosa incombenza in più. Sarebbe lo stesso se uscisse una legge che obbliga tutti i siti ad avere il certificato SSL (anzi, ad essere precisi sarebbe molto più problematico considerando come funzionano attualmente la stragrande maggioranza dei siti che danno accesso https sulla porta 443)
Quote:
[...] e Palladium fosse implementato in maniera totalmente crittata in hardware?Nessun "hacker", per quanto bravo, potrebbe trovare un appiglio per aggirare il sistema: un "punto di partenza" per l'hacking si deve pur avere, e se tutto, fin dall'inizio, fosse crittato e non debuggabile, non ci sarebbe alcuna speranza di riottenere la libertà perduta.
Verissimo, ma non vedo come potrebbe accadere di perderla. Che forse siamo masochisti ed accetteremmo di buon grado e col capo chino la famosa modifica in senso maligno alle specifiche? Non credo. Almeno io no. A me finchè mi danno TCG o Palladium sotto il mio controllo, non solo mi sta bene ma sono pure contento (io, nel mio piccolo, ho già un paio di progetti per i quali mi farebbe abbastanza comodo). Se le specifiche rimangono neutrali come ora ma qualcuno le implementa in modo maligno basta non comprare quelle implementazioni e ci pensano le leggi di mercato ad eliminarle. Probabilmente ora mi chiederai: "e se tutte le implementazioni fossero maligne oppure se addirittura le specifiche diventassero maligne? (che all'atto pratico fa lo stesso)" io rispondo: "torniamo a quello scenario descritto da xeal a cui ho dato ampia descrizione della mia opinione". Naturalmente sono disponibile volentieri a dettagliare ulteriormente o a spiegare meglio. Non evito, quando mi capita e ho voglia e tempo, di tentare per quanto posso di rimediare allo "scempio" che Ross Anderson ha fatto a danno della Verità(TM)
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Old 29-09-2004, 10:53   #64
cdimauro
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Originariamente inviato da asbuni
Avrebbe in mano il completo controllo dell' Informatica..... e ne avrebbe decretato anche lo stato vegetativo (per delucidazioni ti prego di leggere il mio ultimo messaggio a xeal)
Già letto. Ed è proprio per quello che ho scritto...
Quote:
Do per scontato che tu sottintenda che questi certificati possano essere rilasciati solo da pochi determinati enti perchè altrimenti fin tanto che chiunque può emettere i certificati dei driver/software che produce, all'atto pratico ci sarebbe solo una fastidiosa incombenza in più.
Ovviamente.
Quote:
Sarebbe lo stesso se uscisse una legge che obbliga tutti i siti ad avere il certificato SSL (anzi, ad essere precisi sarebbe molto più problematico considerando come funzionano attualmente la stragrande maggioranza dei siti che danno accesso https sulla porta 443)
Appunto: immagina in che sistema di cose saremmo costretti a vivere, in un mondo sempre più informatizzato come il nostro...
Quote:
Verissimo, ma non vedo come potrebbe accadere di perderla. Che forse siamo masochisti ed accetteremmo di buon grado e col capo chino la famosa modifica in senso maligno alle specifiche? Non credo. Almeno io no.
Se fosse per me, te, e pochi altri, non credo neppure io che potrebbe accadere una cosa del genere... Ma abbiamo a che fare con la massa, che è quella che alla fine dedice le sorti per tutti. Anche se inconsapevolmente, come in questo caso...
Quote:
A me finchè mi danno TCG o Palladium sotto il mio controllo, non solo mi sta bene ma sono pure contento (io, nel mio piccolo, ho già un paio di progetti per i quali mi farebbe abbastanza comodo).
Sarei contento pure io: avrei il controllo completo di ciò che avviene nel mio sistema...
Quote:
Se le specifiche rimangono neutrali come ora ma qualcuno le implementa in modo maligno basta non comprare quelle implementazioni e ci pensano le leggi di mercato ad eliminarle. Probabilmente ora mi chiederai: "e se tutte le implementazioni fossero maligne oppure se addirittura le specifiche diventassero maligne? (che all'atto pratico fa lo stesso)" io rispondo: "torniamo a quello scenario descritto da xeal a cui ho dato ampia descrizione della mia opinione".
Mi pare poco probabile che escano fuori implementazioni diverse come i funghi: si dovrebbe tenerne conto, e non penso che LongHorn & co. possano permettersi di farlo. E' più facilmente ipotizzabile l'adozione di un insieme di caratteristiche comuni.

Il che lascia aperta la questione di cui sopra: e se fossero tutte "maligne"? D'altra parte è MS, che alla fine, deciderebbe per tutti, in quanto costruttrice dei s.o. che dominano il mercato. Nell'ipotesi peggiore, varrebbe quanto scritto sopra: la massa, purtroppo, è quella che potrebbe permettere l'introduzione e la diffuzione di sistemi come questo...
Quote:
Naturalmente sono disponibile volentieri a dettagliare ulteriormente o a spiegare meglio. Non evito, quando mi capita e ho voglia e tempo, di tentare per quanto posso di rimediare allo "scempio" che Ross Anderson ha fatto a danno della Verità(TM)
Idem. Nella vita di tutti i giorni mi reputo abbastanza ottimista. Su questioni delicate come questa, e viste anche le intenzioni e i tentativi di oscuramento dell'informazione, mi permetto di ribaltare completamente il mio approccio: sono nettamente pessimista.
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Old 01-10-2004, 00:57   #65
xeal
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Città: vivo in Sicilia (tra la prov. di AG e Palermo)
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Quote:
Originariamente inviato da asbuni.
[...]Se non ci fosse questo sbagliatissimo fatto "sociale" (o "culturale" che dir si voglia) l'ipotetico problema per cui microsoft potrebbe sfruttare TCG per blablabla non si porrebbe nemmeno. Spero di essermi spiegato adesso

Si, certo che ti sei spiegato. Del resto, qualcosa che di fatto (oggi) ancora non esiste non può aver determinato (ieri) lo "status quo". Ma è proprio per lo stato di cose attuale e il fatto socio-culturale (entrambi i termini calzano, trattandosi degli effetti di una scarsa cultura informatica che determina le scelte dei più e influisce sulla concorrenza) che giudico palladium & co. potenzialmente molto deleteri, tanto che gli effetti negativi potrebbero facilmente (a mio avviso) superare i lati positivi.


Quote:
ogni volta che c'è qualcosa di nuovo (di qualunque genere) tutti pensano praticamente solo al mercato consumer, il quale è indubbiamente una discreta fetta di tutta la torta (e quindi è sacrosanto prenderla con la dovuta considerazione) ma è
anche quella che vede il PC come poco più che un elettrodomestico, monolitico, con determinate funzioni per lo più di intrattenimento o svago.
Proprio per questi motivi, come giustamente ha sottolineato Cesare, è la fascia di utenza più a rischio, quella che potrebbe divenire il veicolo perfetto per la diffusione di P.M. (come lo definisci), perchè dotata di una cultura informatica non sufficiente a capire i pericoli di un tale sistema. Generalmente questi utenti non sanno mettere mano al bios, e si ostinano ad aprire qualsiasi allegato, figuriamoci se saprebbero gestire la TakeOwnership, i certificati e le policies. Dover accettare o rifiutare continuamente dei certificati potrebbe risultare quantomeno seccante, se non addirittura deleterio nel caso in cui la fonte dei certificati stessi fosse molteplice: se la certificazione si risolvesse in un atto di fiducia tra l'utente e il creatore del certificato, cosa impedirebbe ad un virus writer di certificare un proprio virus e pretendere la tua fiducia? Gli effetti credo che sarebbero simili a quelli prodotti dai dialer che hanno imperversato di recente. Di contro, qualche utente scottato, o "smaliziato" (dal suo punto di vista), potrebbe decidere di rifiutare qualsiasi certificato (anche quelli benigni), a meno che non
siano legati a nomi "altisonanti". Ed ecco che si profila il problema di rendere trasparente (nel senso non di "chiaro come il sole", ma di "non percepibile dall'utente") tutto il meccanismo, almeno per quei certificati provenienti da fonte "sicura".

Ed ecco che la "delega" al software (os in primis) della gestione dei certificati, limitandoci per ora a parlare di questa fetta di mercato, potrebbe essere non solo utile, ma addirittura necessaria, aprendo le porte ad una implementazione prima sw, poi hw, di Palladium Malignum. Del resto, potrebbe essere sufficiente una implementazione sw per tagliare fuori la "concorrenza" definitivamente (non mi riferisco al solo open source, ma a tutti i programmi che, dovendo sostenere l'onere della certificazione, ne risulterebbero fortemente danneggiati). Insomma, il nodo cruciale diventerebbe il supporto sw ai
programmi emergenti, ma anche all'hardware, che potrebbe sempre diventare P.M. compliant pena il mancato supporto da parte dell' os che domina questa fetta di mercato. Non dubito che nascerebbero sw e hw P.-free, o P.M. free, dubito che avrebbero un potere di penetrazione nel mercato sufficiente a costringere i "fautori" di P.M. a fare retromarcia, almeno non in
tempi brevi. Senza il supporto adeguato i nuovi hw potrebbero risultare schiacciati, essere stroncati sul nascere, oppure averla vinta, ma in un periodo sufficientemente lungo da consentire ai sostenitori di P.M. di trarne un profitto più che sufficiente per potersi permettere di fare marcia indietro e ritrovarsi ancora in una posizione dominante, sfruttando ad esempio la pirateria nuovamente possibile per diffondere un sw "gratuito" e "migliore" (per fama) delle alternative, mentre l'hw, consentendola, non avrebbe più particolari problemi a sostenere la concorrenza. Si potrebbe anche ipotizzare un ripetersi ciclico di questa situazione (ma non voglio spingermi troppo in la con le ipotesi e la paranoia...).

Sempre in ambito consumer (ma non esclusivamente), il problema del supporto, IMHO, è l'arma che può consentire alla MS di tenere tutti gli interessati per le... palladie. Mi riferisco alle piccole realtà, che gioco forza dovrebbero seguire l'andazzo per non socombere, sia alle grandi, che, per convenienza reciproca, hanno tutto l'interesse a restare legate a chi domina il mercato. Per fare un esempio, i "processorini" di Via e Transmeta potrebbero trovare un interessante utilizzo in piccoli sistemi di intrattenimento, dei "tuttofare" silenziosi, e quindi andare controcorrente potrebbe risultare deleterio. Ma anche AMD, che tu giustamente definisci un "colosso", in quanto unica alternativa concreta ad Intel, personalmente (e sono un felice possessore di un Athlon xp, il quale nutre molta simpatia per questo produttore) non sento di poter considerare nella posizione di non seguire l'andazzo, poichè con meno del 20% del mercato, e con il restante 80% nelle mani di Intel, ha bisogno di tutto il supporto possibile da parte della MS per sopravvivere. Con il solo linux a supportare x86-64, Athlon 64, Fx e Opteron non avrebbero certo vita facile (almeno per quanto riguarda le pretese di creare un nuovo standard per i 64 bit valido in tutti gli ambiti), un intero progetto (e i miliardi spesi) rischierebbero di andare in fumo. La diversità di interessi dei maggiori produttori, poi, potrebbe far sì che si scendesse a compromessi anche in altri ambiti.

Inoltre, la fascia degli utenti consumer è accomunabile a mio avviso ad altre categorie, le quali risulterebbero influenzate da una eventuale penetrazione di P.M. Restando nell'ambito dell'utenza domestica, possiamo pensare ai settori mainstream ed
enthusiast, dove sicuramente troviamo (o ci aspettiamo di trovare in buona parte) utenti più smaliziati e competenti, ma dove i prodoti MS hanno comunque una posizione dominante (anche se per ogni settore bisognerebbe distinguere tra diverse aree geografiche; la situazione globale, comunque non dovrebbe differire molto). Inoltre, anche l'hw acquistato può essere assimilato a quello consumer, in quanto le differenze sono di tipo qualitativo e si concretizzano nella richiesta di maggiore potenza di calcolo e maggiori prestazioni complessive, per ragioni in prevalenza, diciamo, freudiane, più che per reale necessità (ma non sempre). Per queste stesse ragioni, difficilmente sistemi basati su Geode o Elan, o Efficeon, con altri
componenti di uguale "qualità" (nel senso di prima), quand'anche restassero immuni da P.M., si diffonderebbero facilmente, né potrebbero comunque sostituirsi alle soluzioni, più prestanti, P.M. compliant. Analogo è il mio pensiero su eventuali
alternative proposte da terzi: non è facilissimo raggiungere livelli prestazionali elevati per un progetto totalmente nuovo, al di là dei problemi di supporto, ma anche se lo fosse, temo che la capacità di penetrazione sul mercato di soluzione P.M.-free
sarebbe comunque troppo lenta, anche perchè P.M. potrebbe rallentare in qualche modo, anche solo parzialmente, nello scenario peggiore ipotizzabile, la diffusione di informazioni a riguardo, la quale diffusione tra la grande massa, a mio parere,
risulterebbe comunque lenta e costosa (la pubblicità costa, ed è necessaria - e ancor più costosa - per chi vuole entrare di punto in bianco in un mercato, perchè se nessuno sa che esisti, tu, di fatto, non esisti per nessuno).

Senza trascurare i notebook (ultrasottili, laptop, desktop replacement, tablet pc che siano): è praticamente impossibile trovarne privi di os preinstallato (la stessa IBM, per ovvie ragioni di target, fornisce Windows con i suoi portatili), per cui anche qui potrebbe facilmente attecchire la piaga di P.M. Ma aggiungerei anche il settore businnes, per quanto riguarda piccole e medie imprese, uffici, studi di progettazione, pubbliche amministrazioni, dove è già molto se una segretaria (o un impiegato) sa accendere il computer (con windows, ovviamente) e usare word (o altro programma), e dove né tu né lei vi sognereste (parlo ovviamente del caso più comune, sono consapevole delle eccezioni) di tentare un approccio a Linux e a OpenOffice o StarOffice (anche nelle versioni per Win, qui torniamo al problema socio-culturale di partenza, quello che rende Palladium + tcg potenzialmente pericoloso); dove, a prescindere dalle competenze, è possibile che tu debba usare
programmi professionali che difficilmente trovi su piattaforme diverse, o che trovi (come qualche recente programma cad) con funzionalità più ridotte (oltre al problema della consuetudine e alla reticenza a cambiare abitudini, e qui torniamo al problema della penetrabilità del mercato). Ma questo, potresti dire, cosa c'entra con i sistemi embedded e/o altamente
personalizzati e personalizzabili da cui partivano le tue obbiezioni? Apparentemente niente, però, per quanto grande sia quella fetta di mercato, si tratta comunque di una nicchia a mio avviso, mentre il "vero" grande mercato (non solo per dimensione, ma anche e forse soprattutto per eterogeneità), per le questioni di consuetudine, fama, supporto, penetrabilità di cui parlavo prima (ovvio, è la mia opinione) sarebbe comunque facilmente "infettabile", e difficilmente (in termini temporali) "curabile". Che poi col tempo si farebbero strada sistemi hw-sw in grado di mettere in crisi l'<<ordine costituito>> (sistemi della cui nascita non dubito non solo a partire dall'anno 0 D.P.A.I.G. ma a partire dall'anno 0 D.P.), non vuol dire che P.M. fallirebbe o sarebbe impensabile: i tempi di diffusione e affermazione di tali sistemi potrebbero essere tali da far sì che P.M. risulti
comunque uno strumento vincente, seppur limitato (per modo di dire) negli ambiti e nel tempo. Del resto, niente dura per sempre...

Concordo che per realtà più complesse e aziende più grandi, quelle che necessitano di workstation particolari, grandi (ma anche piccoli) server, grandi cluster e supercomputer, oppure semplicemente di sistemi embedded e/o specifici per realizzare infrastrutture telematiche il discorso può essere differente, però lasciami fare qualche considerazione che potrebbe lasciare spazio a qualche dubbio. Premetto di non poter vantare certo una grande esperienza nel settore (e quindi invito te, Cesare e
chiunque altro non abbia voglia di uccidermi dopo essersi sorbito i miei sproloqui a correggermi e/o illustrarmi qualche dettaglio che mi sfugga). Suppongo che la "malleabilità" di cui parli consista nella necessità di gestire l'hw nella maniera migliore e con i sw più appropriati (di qui i possibili problemi con le certificazioni), potendo disporre di sistemi fortemente customizzati e customizzabili o comunque modificabili "in corso d'opera". Ad esempio, dei sw open source potrebbero consentire la modifica del sw, da parte di un esperto interno all'azienda, per risolvere un particolare problema nel momento stesso in cui si presentasse o per migliorarne l'efficienza in relazione alle proprie esigenze specifiche, il tutto in tempi più brevi quanto sarebbe necessario affinchè le modifiche arrivino da una fonte "esterna", "lontana" dalle esigenze dell'azienda.
Oppure si potrebbe usare sw, anche closed source, fornito da una piccola software house in stretta collaborazione con l'azienda, attenta alle esigenza del cliente, per avvantaggiarsi della "località" e tempestività delle soluzioni. Queste piccole
realtà nella produzione di sw professionale e customizzato potrebbero indubbiamente risentire dell'onere della certificazione (anche se si rifarebbero con maggiori costi di vendita, il problema si porrebbe principalmente sulla concorrenzialità dei nuovi arrivati), con inevitabili ripercussioni su chi necessita del loro sw. Senza trascurare la rapidità con cui, in genere, il mondo open source fornisce soluzioni ai bug d'implementazione. Insomma, avere poche alternative risulterebbe deleterio se non
causa di una stasi irreversibile, quindi sono parzialmente d'accordo sul fatto che più che ad un problema di "controllo dell'informatica", potremmo giungere ad una paralisi vera e propria.

Credo invece che il problema non si ponga (relativamente) in termini del maggior costo legato alle certificazioni di sw prima potenzialmente reperibile anche gratis (magari in misura minore, trattandosi di usi commerciali): in ambito professionale, grande o piccola che sia la tua azienda, le spese che sostieni dovrebbero pesare prevalentemente in proporzione all'utile che ne ricavi/puoi ricavarne, non in termini assoluti. Per realizzare grossi sistemi informatici e telematici si spendono cifre ingenti, come per il sw che li gestisce; gli os in genere sono forniti da chi produce il sistema e spesso sono versioni custom e proprietarie di linux o unix, per cui il problema della certificazione diventerebbe, da questo punto di vista, inconsistente per l'utente finale (cioè l'owner), anzi, potrebbe dare la parvenza di una maggiore sicurezza, purchè si trovi un modo per mantenere un minimo di flessibilità nelle possibilità di intervento; trovato il modo, il problema potrebbe perdere peso anche per sistemi embedded, piccoli firewall, NAS... Quanto alla perdita, per grandi realtà quali IBM, HP, Sun, dell'apporto dell'open source, beh, francamente credo che abbiano i mezzi per prendere in mano le redini di linux e co. e di continuarne lo sviluppo autonomamente, partendo da un'ottima base. Ovvio che comporterebbe maggiori costi, tuttavia tali costi potrebbero rientrare sia grazie alle minori possibilità di subire concorrenza (soprattutto da parte di nuovi competitor), sia mediante una eventuale compartecipazione alla gestione dei certificati (forse esagero con le ipotesi, ma non si sa mai), nel qual caso otterrebbero un introito anche sulle vendite della concorrenza. Adesso potresti accusarmi di essere troppo paranoico, estendendo quella
sfiducia che tu riconosci essere un mio diritto legittimo anche ad aziende che potrebbero non meritarla (o non meritarla del tutto), però non si può mai dire, potrebbe sempre arrivare una proposta allettante da parte dello zio guglielmino per appianare eventuali divergenze d'opinione...(ok, vedrò di fare congetture un po' più concrete...)

Inoltre, non è assolutamente detto che P.M. stronchi del tutto open source e piccoli produttori di sw specifico (e non ritengo che nasca esplicitamente con questo scopo, potrebbe esserne una spiacevole - non per tutti - conseguenza): tutto dipende dalla possibilità o meno di mantenere un certo grado di libertà in ambiti specifici, come quello a cui tu fai riferimento. Credo che si possa ottenere questo risultato essenzialmente in due modi: si potrebbe continuare a produrre, per scopi specifici, hw P. free o P.M. free, e in tal caso potrebbe trattarsi di costoso hw aziendale oppure di sistemi poco potenti (quanto basta per le esigenze di una infrastruttura telematica: firewall, piccoli server) con scarsa possibilità di diffusione in altri settori (per i
motivi che ho esposto prima, e che ripeto essere comunque una mia opinione), ma potenzialmente acquistabili (per quanto riguarda almeno la seconda categoria) da appassionati che vogliano "sperimentare" un minimo di libertà e di controllo totale sulla macchina; oppure, e forse è l'ipotesi più probabile, si potrebbe dare vita a implementazioni parzialmente coercitive di P.M. che ti impediscano, ad esempio, di utilizzare software non conforme, o non certificato, o privo di certificati "validi" perchè non provenienti da pochi enti "riconosciuti", ma ti consenta ampia libertà sia sui dati (come avevo ipotizzato nell'altro post), sia su sw prodotto (cioè compilato) e certificato (mediante firma digitale) da te (in quanto owner) o da te comunque certificato all'origine (fornendo, ad esempio, una tua chiave digitale a chi lo produce e "autocertifica", in virtù del principio
di base delle chain of trust - via, chiamiamole catene di S. Antonio, così ci scherziamo un po' su ). In questo modo, l'open source sopravviverebbe, grazie alla circolazione dei sorgenti, ma sarebbe sempre più relegato ad usi di nicchia, confinato ad una utenza comunque esperta, fatta di appasionati, e competente (capace almeno di compilarli), e di difficile distribuzione (a meno di presentare certificati di conformità, ma il problema persisterebbe per le eventuali modifiche alle versioni certificate). Sorte analoga avrebbero le piccole sw house, specie nella produzione di applicazioni mirate, poichè tu, azienda, potresti sempre rivolgerti a me, piccolo produttore di sw, e consegnarmi una tua chiave che permetta al mio sw di girare sulle tue macchine; mentre rimarrebbero inalterati i problemi causati da P.M., nello scenario peggiore ovviamente, per quanto riguarda il "grande mercato" (così come l'ho definito prima).

Ok, tutto questo potrebbe anche non succedere mai, però continuo a pensare che gli interessi che stanno dietro P+TCG diano adito a forti sospetti, soprattutto perchè ritengo probabile che una "localizzazione" e diversificazione del grado di "malignità" nelle implementazioni di P.M. potrebbero consentirne la diffusione in tutti i settori dell'informatica. Comunque, anche se non attecchisse su tutta la pianta, non riesco a vedere, francamente, cosa impedirebbe a P.M. di attecchire su alcuni - molti - suoi rami, soprattutto in quelli - e non sono pochi - in cui, cito cdimauro, "abbiamo a che fare con la massa, che è
quella che alla fine dedice le sorti per tutti. Anche se inconsapevolmente, come in questo caso... ". Magari, poi, sono del tutto fuori strada, ma ti assicuro che non mi dispiacerebbe affatto. Solo il tempo potrà mostrarci dove indugia la Verità.

Ad ogni modo, preferirei che Palladium (in tutte le salse) restasse confinato in ambiti professionali, dove maggiormente gioverebbe, per la maggiore necessità di sicurezza sui dati, e dove maggiormente potrebbe incontrare resistenze in caso di "abuso". Ma se proprio dobbiamo sorbircelo, gradirei chiarezza nelle specifiche sull'impossibilità di implementazione, ora e in futuro, dei famosi cavilli. Del resto, temo che anche allo stato attuale delle specifiche potrebbero esserci usi spiacevoli. Cito un esempio da un tuo post:

Quote:
essa in buona sostanza consiste nel fatto che con un chip come quello del TCG diventa possibile cifrare un file in modo tale che sia decifrabile solo e soltanto da uno ed un solo determinato computer: il computer il cui chip contiene la parte privata della chiave asimmetrica usata per cifrare il file in questione. In questo modo si potrebbe prefigurare uno scenario dove ad es. tu acquisti un software (o una canzone, o un film, o un e-book, ...) via Internet, il server del negozio comunica con il tuo computer richiedendogli la chiave pubblica che il server userà per cifrare il file che ti farà scaricare, il quale file sarà a quel punto decifrabile solo dal tuo computer. Il file potrai copiarlo come ti pare dove ti pare ma solo quel tuo computer potrà decifrarlo.
Dal mio punto di vista questo è comunque un abuso del sistema, o comunque una limitazione della mia libertà che, personalmente, non sono disposto a tollerare, e non vorrei essere costretto a doverlo fare. Io potrei possedere più di un computer, e in tal caso non credo che sarebbe corretto privarmi del diritto di disinstallare, all'occorrenza o solo perchè mi va di farlo, quel dato software dalla macchina su cui l'ho installato la prima volta e installarlo nuovamente su una qualsiasi delle rimanenti in mio possesso, e vorrei poterlo fare tutte le volte che mi pare e piace, perchè, finchè non mantengo più installazioni contemporanee, laddove non consentito, non vedo come il contratto di licenza possa essere violato. Inoltre, se quella specifica macchina "si rompe" come la mettiamo? Se devo operare una manutenzione? il sw resta li installato, però è come se non lo fosse, poichè non posso fruirne in alcun modo, quindi mi sentirei autorizzato, per poter godere del diritto, legalmente sancito, di fruire del bene, ad installare temporaneamente quel software su un'altra macchina, per il tempo necessario ad eseguire la manutenzione. E se questa non fosse possibile? Dovrei forse riacquistare qualcosa che ho già pagato? Non mi sembra corretto. Se si trattasse poi di un "contenuto" (canzone, film, e-book...), credo che sarebbe nel mio pieno diritto mantenere la copia principale su un supporto rimovibile (cd, dvd, floppy se basta) e fruirne su una qualsiasi delle mie macchine, anche non contemporaneamente se la licenza me lo impone. Spero di non dovermi trovare (io, come gli altri) a dover pagare, un domani, per fruire di un diritto, come del resto avviene oggi con la tassa SIAE sui supporti di memoria (nominalmente pago per fruire del diritto di archiviare copie di backup di materiale coperto da copyright, laddove l'autore me lo consenta...).

In altri termini, la licenza d'uso che acquisto dev'essere vincolata strettamente alla mia persona, non alla macchina su cui posso usarla, che può entrare in gioco solo secondariamente, in termini astratti e generici, come numero di installazioni e/o esecuzioni contemporanee consentite (ricordo una "vecchia" formula che consentiva, oltre alla creazione di una copia di backup, l'installazione su una seconda macchina purchè le due copie non venissero usate contemporaneamente). Se ciò non avviene e la licenza viene invece legata irreversibilmente alla macchina, allora ci ritroveremmo al punto di partenza, poichè il controllo passerebbe da me alla macchina, o meglio al sistema hw-sw di gestione di questo meccanismo, che deciderebbe di fatto cosa io posso o non posso fare con il sistema stesso. Tanto più che il meccanismo che hai descritto si basa su chiavi asimmetriche le quali suppongo facciano parte dell'identificazione univoca della macchina, meccanismo sul quale io non potrei avere alcun controllo (come non avrei conoscenza alcuna della chiave privata), altrimenti il meccanismo stesso crollerebbe come un castello di sabbia. Detto ancora in altri termini, la fiducia dev'essere reciproca, senza coercizioni esercitate da nessuna delle parti, né da chi compra, né da chi vende.


Quote:
In realtà basta solo il secondo dei 3 (cioè che la TakeOwnership venga effettuata dall'acquirente dell'hardware), nonchè sottolineare come principio base e irrinunciabile il mantenimento della onnipotenza dell'Owner sull'intero sistema, cosa che per ora è assolutamente sottolineata senza se e senza ma. Per quanto riguarda invece i punti 1 e 3, essi è giusto che siano consentiti proprio per questioni di libertà: è giusto che l'Owner, se vuole, abbia la libertà di decidere di vincolare per sempre a sè stesso un determinato hardware, e tanto per esempio un motivo per voler fare ciò potrebbe essere quello di rendere teoricamente inutili eventuali furti di hardware contenente informazioni riservate. Naturalmente l'Owner nel fare ciò deve accettare come effetto collaterale l'impossibilità di rivendere o restituire l'hardware
In questo caso credo che il meccanismo delle chiavi asimmetriche (ma anche simmetriche) potrebbe permettere di salvare capra e cavoli: tu, owner e acquirente, usi una chiave che solo tu conosci per bloccare la revocabilità dei certificati dei chip e la modifica dell'ownership, così tu, owner, mantieni il controllo totale sulla macchina, puoi fare e disfare a tuo piacimento.


Quote:
Sistemi operativi? A parte il fatto che allora ti rammento ancora IBM, HP, Sun ma comunque io stavo parlando delle major e dei loro contenuti digitali (canzoni, film, libri).
Ammetto di aver frainteso questa parte del tuo discorso, devo averla letta troppo in fretta e ho inteso player come player di mercato, competitor... chiedo mercè...
Ho capito il tuo punto di vista, ma se gli ostacoli che tu vedi fossero aggirabili in qualche modo, con una soluzione di compromesso? Oppure se alcuni settori restassero "immuni" ma altri venissero "contaminati"? Se anche tu avessi ragione, temo che questo potrebbe comunque accadere. E anche se così non fosse, temo che un Palladium benigno potrebbe essere usato in modo coercitivo, sulla base della mancata fiducia reciproca di cui parlavo prima. Francamente, credo che vincolare in modo irreversibile un sw ad una mia macchina, impedendomi di poterlo usare correttamente, senza violare la licenza, su un altro mio computer solo perchè potrei violarla, avendone i mezzi, sia in un certo senso come impedirmi di entrare in una banca disarmato (o costringermi a farmi perquisire ogni volta che ci vado, in aggiunta ai controlli di routine con il metaldetector) solo perchè possiedo un arma con regolare porto d'armi... E soprattutto credo che sia un'aperta contraddizione al concetto "trustworthy computing" che sta alla base (o si pretende che stia alla base) di palladium + tcg. O la fiducia è reciproca, oppure non se ne fa niente!


Quote:
Per quello che ci riguarda trovo adatta questa perchè almeno per me è stato un piacevole e costruttivo scambio di idee
Idem. Trovo sempre piacevole discutere su questioni tecniche, e del resto, la verità spesso emerge dall'analisi di estremi opposti, poichè spesso ha il "vizio" di stare nel mezzo. Aggiungerei queste faccine:
Lungi da me voler polemizzare o arroccarmi sulle mie posizioni (più che posizioni sono sospetti, timori più o meno fondati), e spero di non averti dato questa impressione. Per il resto, forse fare un brindisi e parlare di qualcosa di un po' più frivolo non guasterebbe
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Old 01-10-2004, 04:18   #66
cdimauro
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Del resto, potrebbe essere sufficiente una implementazione sw per tagliare fuori la "concorrenza" definitivamente (non mi riferisco al solo open source, ma a tutti i programmi che, dovendo sostenere l'onere della certificazione, ne risulterebbero fortemente danneggiati).
Come già scritto sopra, una soluzione software però può sempre essere aggirata da un hacker, per cui non è "appetibile"...
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Old 01-10-2004, 20:57   #67
xeal
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Come già scritto sopra, una soluzione software però può sempre essere aggirata da un hacker, per cui non è "appetibile"...
Si, lo so. Comunque in quel punto mi riferivo in particolare a sistemi preassemblati, con os installato e hw tcg non "maligno", rivolti ad un utenza inesperta al punto da giustificare delle restrizioni sulla possibile gestione dei certificati, restrizioni rimovibili dall'utente (da cui la non malignità) solo intervenendo sul sistema (ad es. da bios) e con modalità non compatibili con il livello di competenza dell'utente, per cui la versione "piratata" sarebbe difficile da installare, anche se quello stesso software, dopo un lavoro ben fatto (dipenderebbe dal modo in cui il certificato fosse legato al sw, ma ad occhio e croce direi che sarebbe comunque possibile), potrebbe essere ancora riconosciuto dal sistema come correttamente certificato. Sempre che risulti possibile, su un hw comunque "non maligno", effettuare un tracing del sw.

Comunque, una piccola sw house poco nota non potrebbe certo contare sull'esistenza di os pirata per aggirare il problema delle certificazioni, né sulla competenza degli utenti nell'assumere il "controllo del controllo" sui certificati per poter presentare delle "autocertificazioni", poichè si precluderebbero questa specifica fascia di utenti (che è poi la massa...). Quindi potrebbe essere una potenziale tappa nella fase di avvicinamento all'anno 0 D.P.A.I.G. come lo ha simpaticamente definito asbuni.

Ciao

Ultima modifica di xeal : 01-10-2004 alle 21:03.
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Old 02-10-2004, 10:12   #68
cdimauro
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Beh, anche con macchine aventi tutto preinstallato, la tentazione di far fuori le protezioni è sempre forte...
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Old 02-10-2004, 20:46   #69
xeal
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Se è per questo, si troverà sempre l'amico che insegna a farlo o lo fa di persona , solo che ci vorrebbe un po' più di tempo prima che tutti sappiano farlo. Nel frattempo potrebbero arrivare le prime impelmentazioni "maligne", e le prime versioni di sw che girano solo su quelle, e tutti a pensare: "è come l'altra volta, basta apettare un po'", e a prenderla con filosofia, perchè magari il "vecchio" sw certificato e crackato gira ancora, ma un po' alla volta non viene più supportato, ed ecco che alla fine la prendiamo tutti in modo un po' diverso...

Ma per le sw house, protezioni aggirabili o meno, i problemi comincerebbero subito, no? E la maggior difficoltà ad aggirare le protezioni, in termini di tempo necessario per imparare a farlo, potrebbe rendere la richiesta di certificazioni specifiche obbligatorie meno rischiosa di oggi, specialmente se i certificati incidessero, all'inizio, poco sui costi di produzione e si potessero anche ottenere gratuitamente da alcune fonti.

Insomma, come si suol dire il tempo è tiranno... E' per questo che temo una diffusione graduale, con eventuali compromessi in ambiti strategici, laddove si rischiasse di compromettere il processo.

Alla prossima ... Cioè tra un giorno o due di questo passo mi sa che passeremo la vita a parlare di Palladium finchè un bel giorno apparirà sullo schermo il messaggio: "Guardate che sono qui già da un pezzo... Ora ve lo spiego io come funziono, così la smettete di rompere... Prima, però, le vostre carte di credito, prego..."
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Old 02-10-2004, 21:51   #70
asbuni
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Ciao ragazzi, scusate se vi rispondo solo ora ma l'avviso via email che mi avevate risposto mi è arrivato solo stamattina! Ok, passo al dunque
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Originariamente inviato da xeal
Proprio per questi motivi [...]
Potrà sembrarti strano ma i concetti che hai espresso nel tuo post mi trovano in larga parte davvero molto d'accordo. Condivido un pò tutti gli argomenti da te espressi, dalla questione della "fascia di utenza a rischio" che può, in linea teorica, finire per influenzare in maniera più o meno significativa altri tipi di utenza, fino all'opportunità che ci sarebbe ormai di chiacchierare di qualcosa di più frivolo , passando per la delega al software della gestione dei certificati (con tutti i potenziali rischi che ciò potrebbe comportare), il potenziale pernicioso che ms ha vista l'attuale situazione di mercato, le considerazioni sull'hardware più o meno potente e su alcuni mercati che pure io ho definito di nicchia, nonchè le considerazioni sui possibili "toni di grigio" di una introduzione di P.M. che potrebbe relegare l'hardware P.M.-free (ed il sw che gira su di esso) a ruoli marginali se non addirittura a vere e proprie comparse. Come fautore, utilizzatore e sviluppatore di sw open source non posso che condividere ovviamente anche il sentimento di rifiuto nei confronti di file "sofisticati" (cifrati) in modo tale da lasciare l'utente senza alcun tipo di diritto sull'utilizzo e destino ultimo del file stesso. Tutte le ipotesi, le congetture, i timori che hai espresso sono situazioni e scenari ai quali ho pensato anche io, anche se, qualora me lo avessero chiesto, non sarei mai riuscito a descriverli così bene come hai fatto tu. Ma allora, ti chiederai, dove stanno le differenze tra me e te? le differenze stanno nella visione generale di alcuni elementi chiave di queste ipotesi, quali ad es. la consistenza dei vari mercati, soprattutto il _rapporto_ di consistenza tra il mercato homeuser (nel quale io includo anche quelli che tu distinguevi: enthusiast e mainstream, che io raggrupperei in un super-gruppo denominabile "power-homeuser" in distinzione dai "lamer-homeuser" aka "utonti", entrambi facenti parte del gruppo "homeuser") e gli altri mercati, quali appunto le utenze professionali (intendo professionisti IT), i server e gli appliances vari. Lungi da me il voler sovvertire dati statistici concordanti sul fatto che il mercato homeuser (+ PC-da-impiegata) sia superiore alla somma di tutti gli altri mercati però gli "altri" ci sono e non mi sembra che ci sia una superiorità talmente schiacciante che "la massa utonta decide per tutti" come sostiene Cesare. Ritengo ci sia una situazione per la quale probabilmente la massa dei lamer-homeuser (la massa utonta) potrebbe _forse_ decidere anche per quella power-homeuser ma non necessariamente per tutti gli altri. In altre parole: noi utenti professionali non siamo la maggioranza, certo, ma credo che siamo abbastanza perchè qualcuno che soddisfi le nostre esigenze continui ad esserci. Percui, quand'anche si avverasse un P.Maligno per tutti gli homeuser, continuerebbe ad esserci anche una domanda di P.-free (o magari, perchè no, P.Benigno) che, anche se inferiore come numero, è comunque allettante per qualsiasi vendor hardware. Forse alcuni tipi di hardware, tipo schede audio e schede video e un pò tutte le periferiche che hanno a che fare col lato entertainment dei computer, come hai fatto giustamente notare, potrebbero non essere all'altezza dei rispettivi cugini P.M.-compliant ma, in tutta franchezza, chi se ne frega! Vorrà dire che giocherò il penultimo gioco invece che l'ultimo, che guarderò i film ad una risoluzione di 1024x768 invece che di 2048x1920. Oppure comprerò due computer, uno per giocare ed uno per lavorare (cosa che, peraltro, già faccio ora). Mi obbietti che non si capisce perchè, in una corsa continua al ribasso dei costi, aziende come nvidia o ati dovrebbero sobbarcarsi il costo di produrre hardware P.M.-compliant e P.M.-free. La tua obiezione è oculata e ti sottopongo la mia opinione: dunque, intanto sottolineo che ho scritto P.M.-free e _non_ P.-free, poichè abbiamo visto che basta niente per trasformare un P. benigno in uno maligno e _viceversa_ (percui potrebbero benissimo esserci versioni P.Benigno e P.Maligno del medesimo hardware, di eguale potenza), ma in ogni caso il motivo percui sarebbero spinte a farlo sono le medesime leggi di mercato che oggi spingono ditte come AMD, Via, ma anche la stessa Intel a continuare a commercializzare microprocessori che abbiamo entrambi convenuto (definendoli nello stesso modo sia io che te) essere per mercati di nicchia che più di nicchia non si può. Se ci sono aziende importanti che continuano a produrre hardware per un mercato i cui numeri sono una parte del già minoritario mercato degli "altri", perchè non dovrebbero le stesse aziende continuare a soddisfare le richieste di hardware P.M.-free che sarebbero certamente maggiori della semplice somma algebrica degli "altri", in quanto con ogni probabilità sarebbero coadiuvati dai power-homeusers? Se davvero il mercato seguisse solo ed esclusivamente i voleri della "maggioranza", perchè già oggi la Intel che ha l'80% del mercato processori non fa un accordo con i produttori di schede madri affinchè smettano di produrre hardware per processori AMD? se fosse vera la "legge dei numeri di maggioranza" che descrive cdimauro allora è un mistero ed un vero e proprio miracolo che questo non sia ancora successo. Ed invece i motivi a mio avviso sono semplici: primo, non siamo, se Dio vuole, in una situazione sociale, economica e politica nella quale questo possa verificarsi, secondo, ma perchè mai Via, Sis, nVidia, dovrebbero autolimitarsi così? Percui sono convinto che basterà mantenere sufficientemente alta la domanda e, per quel poco di economia che so, l'offerta gli andrà dietro. Certo che se noialtri ci facciamo prendere dagli isterismi e, all'ipotetico anno 0 D.P.A.I.G., non continuassimo a far sapere ai vendor che noi vogliamo hardware "normale", di sicuro finiremmo nel vortice ma in quel caso ce lo saremmo... "meritato" . Quindi, queste mie considerazioni sommate al fatto che oggi, nonostante TCG sia già una realtà come specifiche ratificate (ed anche i primi chip fanno timidamente le loro prime apparizioni) e nonostante che il consorzio sembri tutt'altro che moribondo, aziende _dentro_ al consorzio come IBM e HP (e non dimentichiamoci che Intel e AMD sono fondatori anche del OSDL dove lavora Torvalds) spingano sempre di più su Linux e l'open source in genere (HP ha anche cominciato a vendere portatili con pre-installato Linux) mi conforta sul fatto che scenari come quelli che tu temi siano certamente sulla nostra stessa ideale linea retta (e sempre lo saranno) ma, almeno per ora, in direzione esattamente opposta a quella verso cui stiamo andando. Con questo non sia mai detto che si possa abbassare la guardia, ma questo non si deve mai fare per nulla, cioè vale a dire che il TCG e Palladium vanno tenuti d'occhio si, ma non più (e non meno) di qualsiasi altra tecnologia potenzialmente pericolosa, e di sicuro non meritano l'accanimento che c'è in giro oggi. Fatica sprecata, e attenzione distolta dai problemi in cui ci troviamo _ora_ (brevetti selvaggi e abominevoli, esosità delle licenze d'uso, mancanza di trasparenza su specifiche tecniche di periferiche diffusissime, ...).

A proposito di IBM, HP, Sun ed il loro coinvolgimento con l'open source, non posso non affrontare anche un'altra tua oculatissima obiezione (mannaggia, mi fai "lavorare" sodo oggi! ), e cioè:
Quote:
Quanto alla perdita, per grandi realtà quali IBM, HP, Sun, dell'apporto dell'open source, beh, francamente credo che abbiano i mezzi per prendere in mano le redini di linux e co. e di continuarne lo sviluppo autonomamente, partendo da un'ottima base
Ni. Non c'è dubbio che aziende come IBM, HP e Sun potrebbero prendersi carico tecnicamente della manutenzione e dello sviluppo di un s.o. quale è GNU/Linux, dopo tutto ciascuna di loro lo ha fatto fino a poco fa per i vari AIX, OS/2, AS/400, HP-UX, SunOS, Solaris, ecc. anzi lo fa tuttora quanto meno per manutenzione (forse Sun per Solaris fa ancora anche sviluppo, non so...). Ma allora la domanda è: se tecnicamente avrebbero tutti i mezzi per poter fare da soli, al punto tale che sicuramente (convengo anche io) in un ipotetico scenario di soli s.o. certificati da grandi aziende potrebbero benissimo far parte della "grande famiglia" a tutto discapito della libertà di ciascuno di noi di poter, ad esempio, ricompilare il nostro kernel, non potevano allora rimanere con i loro s.o. proprietari? perchè hanno deciso invece di abbandonarli più o meno progressivamente a favore di Linux? la mia risposta è: non possono fare altrimenti! nella particolare guerra tra i s.o. proprietari microsoft è già uscita vincitrice. E siccome rendere Linux un s.o. certificato (pur lasciandolo open source) significherebbe renderlo "proprietario", fare ciò per loro significherebbe tornare indietro, tornare a combattere bill gates sul terreno nel quale li ha già sconfitti pesantemente, tornare ad essere galline rinchiuse in un pollaio insieme al lupo. E' solo grazie all'open source e alla sua filosofia di libertà (intesa come non proprietà di nessuno in particolare) che hanno avuto l'opportunità di uscire da quel pollaio. Sono quindi legati a filo doppio con l'open source e con l'inattaccabilità della comunità omonima, se vogliono tentare di guadagnare quote di mercato nell'allettante mondo desktop (allettante perchè, come abbiam detto, molto numeroso), ed anche solo per sopravvivere in futuro. Ed essendo strategicamente già ora abbastanza dipendenti dal mondo open source, non possono tradirlo così bellamente. Non è verosimile. IMHO, naturalmente. Oh, intendiamoci, non voglio certo dire che mò ora è l'open source a tenere per le "palle" IBM e gli altri, assolutamente _no_. La dipendenza è totalmente reciproca perchè se non si fosse formata questa sorta di "alleanza" allora _SI_ che microsoft avrebbe potuto fare il suo P.Maligno pressochè indisturbata, spazzando via prima l'open source con il solo aspetto tecnico di P.Maligno (certificazione ovvero autorizzazione di ogni software, da cui Linux & c. sarebbero rimasti fuori) e poi, con comodo, sbarazzandosi anche dei suoi "compagni di merende" del consorzio TCG, forte del suo dominio nel mondo desktop, lasciandoli agonizzare come già stavano facendo. In questo senso io diffido anche di IBM e gli altri perchè loro (specie IBM) non sono "meglio" di microsoft (ricordo bene quando negli 80 era IBM la "cattiva", e a ragione) e quindi qualora in futuro si sovvertissero le posizioni con microsoft ecco che non avrebbero più bisogno del supporto della comunità open source e potrebbero davvero fare cartello tutte quante (microsoft inclusa). Questo al limite potrebbe essere l'unico ipotetico scenario potenzialmente preoccupante ma, insomma, prima di arrivare a quel punto dovrebbero accadere per lo meno un migliaio di cose in sequenza, tutte per niente scontate e nessuna che può accadere da un giorno all'altro

Poi vorrei aprire un inciso particolare su ciò che concerne quell'esempio di utilizzo del Protected Storage che io ho fatto e che tu hai citato (e per il quale ho espresso poc'anzi un sentimento di rifiuto che condivido con te). Vorrei aprirlo perchè esso solo apparentemente riguarda TCG e Palladium. Cioè, tecnicamente li riguarda eccome, ma riguarda anche e forse più un altro argomento: il DRM. Quell'esempio è infatti un chiaro e voluto riferimento a come potrebbe funzionare un meccanismo DRM che sfruttasse TCG. Rimango per un attimo nella neutralità che una spiegazione tecnica mi impone di mantenere prendendo una tua osservazione come spunto per spiegare ulteriormente il flusso. Hai espresso la tua contrarietà al fatto che un tale meccanismo ti impedirebbe di essere padrone del file (qualunque cosa esso sia) persino per sacrosanti usi perfettamente legali e legittimi da privato cittadino. In realtà tu potresti benissimo ancora trasferire quel file su altri apparecchi (altri computer o un dispositivo lettore mp3 portatile come l'ipod) ed usufruire del contenuto a patto che quest'altro apparecchio sia anch'esso TCG quindi dotato anch'esso di una chiave asimmetrica che può comunicare al tuo PC allo scopo di ri-cifrare il file affinchè sia decifrabile solo da quell'apparecchio. Ovviamente si suppone che poi anche quell'apparecchio possa essere in grado di effettuare l'operazione inversa al momento di "restituire" il file al PC. In pratica si tratta di emulare "digitalmente" l'atto del prestito di un CD o di un libro ad un amico: fin tanto che il CD o il libro ce l'ha l'amico egli può usufruirne ma noi no, fino al momento in cui ce lo restituisce. Bene, fatta la spiegazione esco dalla neutralità e quindi affermo subito che io sono _contrario_ ad un simile scenario per il semplice motivo che sono contrario a _qualsiasi_ forma di DRM proprio per princìpio. Ma d'altronde obbiettivamente non posso non riconoscere che, se proprio DRM dovrà essere, un DRM basato su TCG è un DRM per molti versi migliore di quelli attualmente in vigore perchè un DRM basato su TCG per lo meno consentirebbe alle major di potersi fidare (in questo caso il nostro computer è "trustworthy" per la major di turno) anche di un software open source che giri su un s.o. open source, mentre oggi un DRM può avere speranze di efficacia solo se applicato da sw closed su s.o. closed. In questo senso, si può tranquillamente dire che TCG viene in _aiuto_ dei sw open source, contrariamente da quanto detto da più parti. Ripeto, a me personalmente non piace comunque perchè non piace l'idea di non poter disporre totalmente di un qualcosa (in questo caso un file) che ho regolarmente acquistato, ma se proprio in futuro DRM dovrà essere per tutti, meglio con TCG in Protected Storage che come è oggi, per lo meno il DRM non potrà essere un'arma _tecnica_ che ms potrebbe usare per sbarazzarsi del "pericolo" Linux-desktop che già oggi incombe su di lei sempre più. Ovviamente eventuali "accordi commerciali" poco leciti nel perfetto stile microsoft sono sempre possibili, ma nè più nè meno che oggi e che, esattamente come oggi, potremmo semmai tentare di combattere per vie legali o politiche o magari anche di semplici pressioni in qualità di consumatori. Oggi, in una società occidentale dominata (ahimè) dalla tracotanza dei detentori di diritti d'autore è impensabile pretendere dalle major di prendere in considerazione il mercato non-windows in quanto essi, assecondati dal potere politico, hanno anche la facile scusa della oggettiva inapplicabilità tecnica; con TCG almeno questa scusa non ci sarebbe. Beninteso: non è certo per avere DRM su Linux che vorrei TCG, piuttosto ho voluto sfruttare questo argomento per spiegare i distinguo che esistono tra TCG e DRM; magari per molti possono essere insignificanti sfumature, ma tant'è, come mi sembra di aver già espresso, non ho la pretesa nè l'interesse di convincere alcuno dei miei ottimismi, bensì mi basta che si sappia la verità su come stanno le cose tecnicamente (e queste, come la matematica, _non_ possono essere un'opinione) poi ognuno può decidere in proprio se TCG e/o DRM gli piace oppure no, per i motivi più disparati ma non per ignoranza perbacco. Era a questo che mi riferivo quando parlavo di "Verità(TM)", mi riferivo alla verità tecnica, non certo a che io mi arrogassi il potere di sapere come andranno le cose in futuro!
Per chiudere questo inciso, una considerazione sul tuo punto di vista relativo al "voglio che un file sia legato alla mia persona, non al mio computer"; ci sono pro e contro anche in uno scenario dove un file DRM fosse legato alla persona invece che al computer: il pro è che in tal caso la persona potrebbe disporre del file come più gli piace (ma allora non si capisce a cosa servirebbe DRM-arlo!), ma il contro è che per ottenere di legarlo ad una persona significa che è la persona a _dover_ possedere (e non a _poter_ possedere solo se vuole) una chiave asimmetrica con la quale il detentore del diritto d'autore può identificarti. Il motivo percui ciò è a mio avviso negativo sta proprio in quell'ultima parola del periodo: _identificarti_. Identificazione personale obbligatoria? perdita della possibilità di anonimato? no, grazie, preferisco che mi si identifichi il computer, per lo meno nella peggiore delle ipotesi posso sempre sostituirlo
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Lungi da me voler polemizzare o arroccarmi sulle mie posizioni (più che posizioni sono sospetti, timori più o meno fondati), e spero di non averti dato questa impressione
Assolutamente no. Anzi, mi è capitato varie volte di parlare di questo argomento e tu sei uno dei pochi con i quali è stato possibile colloquiare approfonditamente e allo stesso tempo cordialmente. E non ti nascondo che, per la prima volta da quando parlo di questo argomento, ho pure imparato qualcosa, qualche piccolo dettaglio a cui non avevo pensato, e per questo posso solo ringraziarti. Oltre tutto avevo detto che era impossibile parlare ulteriormente dei tuoi timori senza ripeterci e invece mi sbagliavo! Spero solo di poterti leggere anche in futuro, anche su altri argomenti ovviamente, con la certezza acquisita che da te c'è la possibilità di imparare qualcosa

Ok, credo di aver affrontato tutti gli argomenti chiave da te sollevati nell'ultimo post. Se mi fosse sfuggito qualcosa di cui vorresti sapere cosa penso ti prego di farmelo notare
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Old 02-10-2004, 22:03   #71
asbuni
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Originariamente inviato da cdimauro
Appunto: immagina in che sistema di cose saremmo costretti a vivere, in un mondo sempre più informatizzato come il nostro...
Allora mi sorge spontaneo farti una domanda: sei contrario anche a tutto il meccanismo delle PKI oppure no? perchè se sei contrario anche a quelle allora posso capire il tuo punto di vista (anche se non lo condivido) e mi cheto subito, ma se invece non ne sei contrario allora non posso fare a meno di rilevare una certa incoerenza, e ti spiego perchè: abbiamo appurato che TCG e Palladium, per mettere in atto i loro intenti di autenticazione e relativa identificazione di hardware e software, si basano totalmente sui meccanismi dei certificati X509 (beh, in realtà si basa anche su un'altra tecnica ma essa è solo ausiliaria, la parte del leone nel reggere tutta la baracca la fanno i certificati); cioè all'atto pratico la _vera_ tecnologia che rende possibile identificare qualunque cosa in maniera "certa" è tutto il meccanismo delle chiavi asimmetriche con relativi certificati gestiti dalle CA, un meccanismo in vigore da anni per l'autenticazione dei siti web (e, tu m'insegni con il CNIPA, non solo). E allora perchè quando si stava lavorando alla messa a punto di queste tecnologie non si è tuonato contro il potenziale pericolo di sfruttamento maligno? il potenziale maligno di TCG e Palladium è _ereditato_ pari pari dal potenziale maligno dei certificati X509. E allora perchè non si è detto nulla all'epoca? forse all'epoca non ci si era pensato? ok, ma allora perchè non si dice nulla nemmeno adesso? mi si risponderà: "perchè le specifiche ASN.1 X.509 dei certificati sono neutrali, non c'è scritto da nessuna parte che ad emettere, revocare, mantenere, controllare, gestire un certificato X509 debbano essere solo determinati attori; chiunque può fare una qualunque di quelle operazioni". Benissimo, la risposta è esatta e _lo stesso vale per TCG_ e Palladium, nè più nè meno. Casomai ti domandassi dove stia mai questo "potenziale maligno" dei certificati ti propongo la stessa domanda che tu hai rivolto a me, perchè essa non è applicabile solo in un futuro mondo pieno di computer TCG-compliant, bensì è applicabile già oggi: che succederebbe se microsoft decidesse che d'ora in avanti fosse solo lei l'autorizzata ad emettere i certificati per i siti SSL? avrebbe il potere di decidere quale sito SSL è visibile oppure no, ma anche peggio! Fantascienza? esatto, ma teoricamente possibile. Se ho letto bene i tuoi messaggi ora potresti obbiettare qualcosa tipo: "ma è ridicolo, senza una coercizione di tipo tecnico hardware ciò non sarebbe applicabile". Ne sei proprio sicuro? è verissimo che una qualsiasi protezione software può essere aggirata o rimossa ma che succederebbe se microsoft, facendo leva sulla sua acquisita posizione dominante nel mercato desktop, cominciasse a fare politiche tipo quelle che fa con Xbox? potrebbe cominciare modificando IE in modo da non visualizzare siti che non rechino certificati emessi da lei, distribuire un certificato unico per ogni copia di Windows in modo da identificare univocamente quella copia, inserire una innumerevole serie di controlli basati sulla validità di quel certificato, validità che verrebbe verificata automaticamente e di nascosto (e senza nessun checkbox per disattivarla, ovviamente) ad ogni connessione ad Internet. Tutte cose che un qualsiasi bravo hacker può rimuovere? vero, ma te ce li vedi la massa degli utonti che si arrabattano tra patch, patch-ine e patch-ette prodotte dai vari hacker (a proposito: come le installi in un Windows ancora "vergine" se non sono certificate microsoft?? vabè, diciamo che ci sarebbe il modo facendo il boot con una Live-CD Linux dal quale si lancerebbe un programmino che riesca a lavorare su un file-system rigorosamente Win-Troiaio-Non-Documentato-FS criptato), le quali ovviamente sarebbero sempre prontamente rimosse automaticamente da mamma microsoft ad ogni windows update? ce li vedi gli utonti a fare tutto ciò? si? e poi che fanno? non fanno più il windows update? oppure ogni volta si procurano una nuova patch per rimuovere il nuovo blocco (sempre software, certo, ma di tipo diverso dal precedente, un pò come ogni virus è diverso da un altro) imposto da microsoft? gli utonti riuscirebbero a fare tutto questo? ma anche se ci riuscissero, lo accetterebbero di buon grado? io non credo. Sono utonti di computer, non babbei. E quindi finirebbero o con l'accettare le imposizioni di microsoft oppure con il buttarlo fuori di finestra. Non so cosa pensi te ma io sono convinto che, siccome sono utonti ignoranti viziati da Windows, la prima opzione sarebbe _largamente_ la più diffusa. E siccome, a tuo dire, la massa degli utonti pilota tutto il mercato, ecco il tuo controllo totale messo in atto _oggi_, senza Palladium, grazie all'uso maligno dei soli certificati. Lo ritieni realistico? se si, ok, posso solo rassegnarmi al cospetto dei tuoi estremi (e sempre legittimi) pessimismi ma se no, perchè no? in fondo è tale e quale a ciò che avverrebbe con un Palladium maligno, forse solo un pò più caotico. Correggimi pure se ritieni che abbia sbagliato in qualche punto o che non abbia tenuto conto di qualche dettaglio che rende tutto ciò impossibile con i soli certificati ma possibile con Palladium

Il motivo percui ciò _non_ è realistico è dovuto al fatto che microsoft, come qualsiasi azienda del settore, sa benissimo che il motivo del successo di massa dell'Informatica è la non imposizione delle varie soluzioni e tecnologie anche quelle potenzialmente più "allettanti" sotto l'aspetto del controllo, ed inoltre anche la situazione, mi ripeto, socio-culturale-economica in cui viviamo fa la sua parte nel rendere inapplicabile una simile pratica. In Cina probabilmente funzionerebbe (chissà, forse già lo fanno... tramite un Linux adeguatamente modificato e di cui non hanno redistribuito i sorgenti, ovviamente, perchè la coercizione è possibile a prescindere dal s.o. usato), non certo nella società occidentale odierna. Poi, se malauguratamente negli anni a venire dovessimo andare verso quel tipo di società allora ribadisco che avremmo problemi ben più gravi da affrontare che non un Palladio Maligno
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Mi pare poco probabile che escano fuori implementazioni diverse come i funghi: si dovrebbe tenerne conto, e non penso che LongHorn & co. possano permettersi di farlo. E' più facilmente ipotizzabile l'adozione di un insieme di caratteristiche comuni.
In realtà è un fungo solo, cioè basta una sola implementazione: quella assolutamente benigna (cioè neutrale) delle specifiche attuali, le quali descrivono esattamente quell'insieme di caratteristiche comuni a cui fai riferimento. Credimi. Cioè, no, non mi credere, altrimenti faccio come Anderson che pretende che gli si creda sulla parola. Leggile anche tu di persona le specifiche, come ho fatto io. Anche io avevo creduto ad Anderson, poi mi sono posto qualche domanda, che mi ha fatto venire qualche dubbio, allora me le sono lette, e ho scoperto la Verità(TM). Poi rimani pure pessimista, oppure decidi che non ti piace comunque, ma per l'Amor di Dio non ti fare abbindolare da quelle menzongne. Se poi dopo averle lette ti convinci che invece Anderson ha detto solo la verità allora ti prego di contattarmi e dirmi "asbuni, guarda che non hai capito un cazzo, le cose stanno così, così, e cosà" e sarò ben lieto di rimangiarmi tutto (un pasto non indifferente, visto quanto ho scritto!! )
Ciao Cesare, un caro saluto anche a te
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Old 02-10-2004, 22:10   #72
asbuni
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Alla prossima ... Cioè tra un giorno o due di questo passo mi sa che passeremo la vita a parlare di Palladium
Nooooooo! pietà!!!!
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Old 03-10-2004, 06:47   #73
cdimauro
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Allora mi sorge spontaneo farti una domanda: sei contrario anche a tutto il meccanismo delle PKI oppure no? perchè se sei contrario anche a quelle allora posso capire il tuo punto di vista (anche se non lo condivido) e mi cheto subito,
Sarei proprio una bestia a rigettare le PKI: sono molto utili.
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ma se invece non ne sei contrario allora non posso fare a meno di rilevare una certa incoerenza, e ti spiego perchè: abbiamo appurato che TCG e Palladium, per mettere in atto i loro intenti di autenticazione e relativa identificazione di hardware e software, si basano totalmente sui meccanismi dei certificati X509 (beh, in realtà si basa anche su un'altra tecnica ma essa è solo ausiliaria, la parte del leone nel reggere tutta la baracca la fanno i certificati); cioè all'atto pratico la _vera_ tecnologia che rende possibile identificare qualunque cosa in maniera "certa" è tutto il meccanismo delle chiavi asimmetriche con relativi certificati gestiti dalle CA, un meccanismo in vigore da anni per l'autenticazione dei siti web (e, tu m'insegni con il CNIPA, non solo). E allora perchè quando si stava lavorando alla messa a punto di queste tecnologie non si è tuonato contro il potenziale pericolo di sfruttamento maligno? il potenziale maligno di TCG e Palladium è _ereditato_ pari pari dal potenziale maligno dei certificati X509. E allora perchè non si è detto nulla all'epoca? forse all'epoca non ci si era pensato? ok, ma allora perchè non si dice nulla nemmeno adesso? mi si risponderà: "perchè le specifiche ASN.1 X.509 dei certificati sono neutrali, non c'è scritto da nessuna parte che ad emettere, revocare, mantenere, controllare, gestire un certificato X509 debbano essere solo determinati attori; chiunque può fare una qualunque di quelle operazioni". Benissimo, la risposta è esatta e _lo stesso vale per TCG_ e Palladium, nè più nè meno.
Non si è tuonato per due motivi: perché le specifiche non impongono, appunto, un certificatore, ma soprattutto perché la certificazione è soltanto un aspetto della piattaforma Palladium (tutta la parte di crittazione dei dati all'interno delle periferiche dove la mettiamo?)
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Casomai ti domandassi dove stia mai questo "potenziale maligno" dei certificati ti propongo la stessa domanda che tu hai rivolto a me, perchè essa non è applicabile solo in un futuro mondo pieno di computer TCG-compliant, bensì è applicabile già oggi: che succederebbe se microsoft decidesse che d'ora in avanti fosse solo lei l'autorizzata ad emettere i certificati per i siti SSL? avrebbe il potere di decidere quale sito SSL è visibile oppure no, ma anche peggio! Fantascienza? esatto, ma teoricamente possibile. Se ho letto bene i tuoi messaggi ora potresti obbiettare qualcosa tipo: "ma è ridicolo, senza una coercizione di tipo tecnico hardware ciò non sarebbe applicabile".
No. Obietterei che potrei buttare Windows e passare a qualche altro sistema operativo meno invasivo...
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Ne sei proprio sicuro? è verissimo che una qualsiasi protezione software può essere aggirata o rimossa ma che succederebbe se microsoft, facendo leva sulla sua acquisita posizione dominante nel mercato desktop, cominciasse a fare politiche tipo quelle che fa con Xbox?
Che potrebbero arrivare le "modifiche" anche per Windows...
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potrebbe cominciare modificando IE in modo da non visualizzare siti che non rechino certificati emessi da lei, distribuire un certificato unico per ogni copia di Windows in modo da identificare univocamente quella copia, inserire una innumerevole serie di controlli basati sulla validità di quel certificato, validità che verrebbe verificata automaticamente e di nascosto (e senza nessun checkbox per disattivarla, ovviamente) ad ogni connessione ad Internet. Tutte cose che un qualsiasi bravo hacker può rimuovere? vero, ma te ce li vedi la massa degli utonti che si arrabattano tra patch, patch-ine e patch-ette prodotte dai vari hacker (a proposito: come le installi in un Windows ancora "vergine" se non sono certificate microsoft?? vabè, diciamo che ci sarebbe il modo facendo il boot con una Live-CD Linux dal quale si lancerebbe un programmino che riesca a lavorare su un file-system rigorosamente Win-Troiaio-Non-Documentato-FS criptato), le quali ovviamente sarebbero sempre prontamente rimosse automaticamente da mamma microsoft ad ogni windows update? ce li vedi gli utonti a fare tutto ciò? si? e poi che fanno? non fanno più il windows update? oppure ogni volta si procurano una nuova patch per rimuovere il nuovo blocco (sempre software, certo, ma di tipo diverso dal precedente, un pò come ogni virus è diverso da un altro) imposto da microsoft? gli utonti riuscirebbero a fare tutto questo? ma anche se ci riuscissero, lo accetterebbero di buon grado? io non credo. Sono utonti di computer, non babbei.
Io credo invece: basti vedere quant'è diffusa la pirateria e l'uso di programmi crackati o "keygenerati". Se gli utenti si arrabattano a cercare FIFA crackato per farsi una partitina, o AutoCAD per cazzeggiare con i disegni geometrici, ecc., vuol dire che il tempo per queste cose lo trovano. Poi tu dimentichi un fattore molto importante: "l'amico espero". E' quello a cui rivolgersi per le "ultime novità", e a cui delegare le rogne di carattere tecnico.

Invece se tutti gli utonti fossero come dici, oggi la pirateria sarebbe un fenomeno di nicchia, relegato a quei simpatici smanettoni che non vogliono cacciare fuori una lira per qualcosa che possono copiare...
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E quindi finirebbero o con l'accettare le imposizioni di microsoft oppure con il buttarlo fuori di finestra. Non so cosa pensi te ma io sono convinto che, siccome sono utonti ignoranti viziati da Windows, la prima opzione sarebbe _largamente_ la più diffusa.
Non sono viziati solamente da Windows, come ho detto, ma anche dal meccanismo diffuso di recupero e uso del software piratato.
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E siccome, a tuo dire, la massa degli utonti pilota tutto il mercato, ecco il tuo controllo totale messo in atto _oggi_, senza Palladium, grazie all'uso maligno dei soli certificati. Lo ritieni realistico? se si, ok, posso solo rassegnarmi al cospetto dei tuoi estremi (e sempre legittimi) pessimismi ma se no, perchè no? in fondo è tale e quale a ciò che avverrebbe con un Palladium maligno, forse solo un pò più caotico. Correggimi pure se ritieni che abbia sbagliato in qualche punto o che non abbia tenuto conto di qualche dettaglio che rende tutto ciò impossibile con i soli certificati ma possibile con Palladium
Per quanto scritto sopra, lo ritengo possibile. Fermo restando che Palladium coi soli certificati non va molto avanti...
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Il motivo percui ciò _non_ è realistico è dovuto al fatto che microsoft, come qualsiasi azienda del settore, sa benissimo che il motivo del successo di massa dell'Informatica è la non imposizione delle varie soluzioni e tecnologie anche quelle potenzialmente più "allettanti" sotto l'aspetto del controllo, ed inoltre anche la situazione, mi ripeto, socio-culturale-economica in cui viviamo fa la sua parte nel rendere inapplicabile una simile pratica.
Come giudichi allora l'IMPOSIZIONE di IE come browser? I tentativi di far approvare la tecnologia Windows Media (audio e video) dai forum competenti per il mercato consumer?
Tutta questa "libertà" non la vedo...
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In Cina probabilmente funzionerebbe (chissà, forse già lo fanno... tramite un Linux adeguatamente modificato e di cui non hanno redistribuito i sorgenti, ovviamente, perchè la coercizione è possibile a prescindere dal s.o. usato), non certo nella società occidentale odierna. Poi, se malauguratamente negli anni a venire dovessimo andare verso quel tipo di società allora ribadisco che avremmo problemi ben più gravi da affrontare che non un Palladio Maligno
Indubbiamente. Ma già P.M. lo ritengo abbastanza grave...
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In realtà è un fungo solo, cioè basta una sola implementazione: quella assolutamente benigna (cioè neutrale) delle specifiche attuali, le quali descrivono esattamente quell'insieme di caratteristiche comuni a cui fai riferimento. Credimi. Cioè, no, non mi credere, altrimenti faccio come Anderson che pretende che gli si creda sulla parola. Leggile anche tu di persona le specifiche, come ho fatto io. Anche io avevo creduto ad Anderson, poi mi sono posto qualche domanda, che mi ha fatto venire qualche dubbio, allora me le sono lette, e ho scoperto la Verità(TM). Poi rimani pure pessimista, oppure decidi che non ti piace comunque, ma per l'Amor di Dio non ti fare abbindolare da quelle menzongne. Se poi dopo averle lette ti convinci che invece Anderson ha detto solo la verità allora ti prego di contattarmi e dirmi "asbuni, guarda che non hai capito un cazzo, le cose stanno così, così, e cosà" e sarò ben lieto di rimangiarmi tutto (un pasto non indifferente, visto quanto ho scritto!! )
Ciao Cesare, un caro saluto anche a te
Ma tu sei così sicuro che le specifiche che hai letto verranno rispettate? Intel su LaGrande non vuol pubblicare informazioni. AMD con Presidio Indem. E rimane il nodo delle autorità competenti per la certificazione.
Insomma, per me ci sono più ombre che luci in questo momento, per cui preferisco rimanere pessimista. "Chi visse sperando morì non si può dire"...

Rispondo qui al discorso che hai affrontato con xeal sull'hardware "differenziato" per la massa e per gli utenti più smaliziati. Non credo che le società produttrici di hardware si possono permettere di avere due catene di distribuzione e due sezioni di sviluppo: se i numeri fossero elevati come pensi, magari la cosa sarebbe fattibile, ma mi sembra che la massa sia presente in misura preponderante rispetto agli smanettoni. Perché differenziare i prodotti per una piccola percentuale? Meglio obbligarli a seguire il destino di tutti gli altri, specialmente se dietro ci sono interessi forti che spingono verso questa direzione...

x xeal: hai ragione, il tempo è tiranno. Ma ricordo ancora quando, prima ancora che venisse commercializzato, il sistema di Windows XP era già stato crackato. Come quando pochi giorni dopo l'uscita di X-Box, dotato di un "eccezionale" sistema di protezione (tramite certificati, guarda caso), erano disponibili i mod-chip per farla saltare...
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Per iniziare a programmare c'è solo Python con questo o quest'altro (più avanzato) libro
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Old 04-10-2004, 03:59   #74
asbuni
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Originariamente inviato da cdimauro
Non si è tuonato per due motivi: perché le specifiche non impongono, appunto, un certificatore, ma soprattutto perché la certificazione è soltanto un aspetto della piattaforma Palladium (tutta la parte di crittazione dei dati all'interno delle periferiche dove la mettiamo?)
Scusa, appurato che le specifiche di TCG sono neutrali tanto quanto quelle dei certificati x509, in che modo eventuali dati memorizzati in forma crittata all'interno delle periferiche sono da considerare una meschinità inaccettabile? anche un harddisk è una periferica che può contenere dati crittati. Che differenza farebbe per te avere quei dati crittati su harddisk o crittati dentro un chip Palladium-compliant? in entrambi i casi sono comunque sotto il tuo controllo. Non capisco cosa vuoi dire O meglio: forse capisco dove vuoi andare a parare se dai per scontato che l'hardware non sia sotto il tuo controllo, ma se si parla di specifiche che sono neutrali non puoi darlo per scontato. Oppure, se vuoi fare congetture, dallo pure per scontato ma allora lo devi fare sia per TCG che per X509, sennò usi due pesi e due misure.

Comunque, considerando che ormai ci siamo reciprocamente spiegati i rispettivi punti di vista, non mi spingo oltre sennò sembra che voglia fare chissà quale propaganda e invece, come dicevo, non m'interessa convincere nessuno della mia opinione. A me basta che tu sappia che le specifiche sono neutrali e su questo, se non ho capito male, eri già d'accordo. Per correttezza mi limito solo a chiarire meglio alcune cose che forse non avevo espresso bene (o almeno così deduco leggendo le tue risposte)
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Io credo invece: basti vedere quant'è diffusa la pirateria e l'uso di programmi crackati o "keygenerati"
Non parlavo di impedire la pirateria (so bene che è impossibile), mi riferivo all'applicazione principale che oggi facciamo dei certificati x509, cioè la certificazione dei siti SSL. Oltre a ciò l'ipotesi "pensa a cosa potrebbe fare microsoft se decidesse che solo lei può emettere certificati" non credo sia realistica perchè... IBM e gli altri mica c'hanno scritto "giocondo" sull'insegna (anzi: "Joe Condom" ... ehm, vabè, vado a letto che è meglio )
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Come giudichi allora l'IMPOSIZIONE di IE come browser?
Anche questo mi sembra inappropriato. Mi spiace ma non sono d'accordo: non si può dire che IE sia imposto, almeno non più di quanto lo sia ad esempio Konqueror su Mandrake Linux o (altro esempio meno specifico) il GCC su qualsiasi GNU/Linux
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I tentativi di far approvare la tecnologia Windows Media (audio e video) dai forum competenti per il mercato consumer?
Su questo non posso esprimere alcun parere perchè non so niente al riguardo
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Tutta questa "libertà" non la vedo...
Non mi riferivo alla più o meno presunta libertà o non-libertà che i prodotti microsoft lasciano all'utente, mi riferivo invece alla libertà che _l'hardware_ lascia all'utente su cosa può fare con esso, al fatto che questa libertà sia l'anima dell'informatica (specie dei PC) e che ritengo che persino microsoft lo sappia
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Ma tu sei così sicuro che le specifiche che hai letto verranno rispettate?
Certo che non posso esserne sicuro; mi sembra di aver detto a più riprese che quando parlo della tecnica sono SICURO (salvo errori di interpretazione sempre possibili), mentre quando parlo dei possibili scenari futuri sono ovviamente per forza solo la mia personale opinione. Potrei farti la stessa domanda, rovesciata: tu sei così sicuro che le specifiche NON verrano rispettate?
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Intel su LaGrande non vuol pubblicare informazioni. AMD con Presidio Indem
In realtà su Intel c'è questo http://www.intel.com/technology/security/ mentre su AMD effettivamente non ho trovato nulla, nemmeno tra le news o i comunicati stampa
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E rimane il nodo delle autorità competenti per la certificazione
Non so se lo sai ma le specifiche contemplano anche un protocollo zero-knowledge
Quote:
Rispondo qui al discorso che hai affrontato con xeal sull'hardware "differenziato" per la massa e per gli utenti più smaliziati. Non credo che le società produttrici di hardware si possono permettere di avere due catene di distribuzione e due sezioni di sviluppo
Ho anche aggiunto immediatamente dopo che non è necessario avere due sezioni di sviluppo o due linee di modelli, perchè switchare da un hardware neutrale ad uno maligno è pura configurazione che può essere operata da qualsiasi system integrator (chiamiamoli OEM, se preferisci) durante il percorso di un hardware tra la fabbrica e l'utente finale. Cioè a dire che lo stesso preciso identico hardware che è stato oggetto di un'unica fase di studio, progettazione e sezione di sviluppo, può essere sia maligno che benigno; lo può decidere l'OEM come debba essere _ogni singolo pezzo_ di quell'hardware, tramite una semplice configurazione effettuabile via software; e quindi può benissimo esserci hardware "maligno" (che è tale perchè l'OEM si è arrogato il diritto di fare configurazioni su di esso senza il consenso dell'utente finale, e quindi potrebbe averci inserito ogni sorta di indesiderabile vincolo) che è tecnicamente uguale al corrispondente "benigno" (che è tale semplicemente perchè viene lasciato intatto fino alla consegna all'utente finale, il quale potrà decidere se e come configurarlo in totale libertà e con assoluto potere decisionale) senza alcun onere particolare per il produttore di quell'hardware

'notte
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Old 04-10-2004, 06:07   #75
cdimauro
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Originariamente inviato da asbuni
Scusa, appurato che le specifiche di TCG sono neutrali tanto quanto quelle dei certificati x509, in che modo eventuali dati memorizzati in forma crittata all'interno delle periferiche sono da considerare una meschinità inaccettabile? anche un harddisk è una periferica che può contenere dati crittati. Che differenza farebbe per te avere quei dati crittati su harddisk o crittati dentro un chip Palladium-compliant? in entrambi i casi sono comunque sotto il tuo controllo. Non capisco cosa vuoi dire O meglio: forse capisco dove vuoi andare a parare se dai per scontato che l'hardware non sia sotto il tuo controllo, ma se si parla di specifiche che sono neutrali non puoi darlo per scontato. Oppure, se vuoi fare congetture, dallo pure per scontato ma allora lo devi fare sia per TCG che per X509, sennò usi due pesi e due misure.
E' proprio a ciò che ho evidenziato che mi riferisco: certificazione + crittazione interna dei dati = hardware non sotto il mio controllo (se Palladium non è disattivabile).
Ovviamente io mi riferisco sempre a P.M.
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Comunque, considerando che ormai ci siamo reciprocamente spiegati i rispettivi punti di vista, non mi spingo oltre sennò sembra che voglia fare chissà quale propaganda e invece, come dicevo, non m'interessa convincere nessuno della mia opinione. A me basta che tu sappia che le specifiche sono neutrali e su questo, se non ho capito male, eri già d'accordo. Per correttezza mi limito solo a chiarire meglio alcune cose che forse non avevo espresso bene (o almeno così deduco leggendo le tue risposte)
Su questo sono d'accordo, e non c'è problema di incomprensione. I miei pensieri sono rivolti all'implementazione maligna del sistema...
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Non parlavo di impedire la pirateria (so bene che è impossibile), mi riferivo all'applicazione principale che oggi facciamo dei certificati x509, cioè la certificazione dei siti SSL. Oltre a ciò l'ipotesi "pensa a cosa potrebbe fare microsoft se decidesse che solo lei può emettere certificati" non credo sia realistica perchè... IBM e gli altri mica c'hanno scritto "giocondo" sull'insegna (anzi: "Joe Condom" ... ehm, vabè, vado a letto che è meglio )
OK, adesso mi è chiaro e sono d'accordo con te...
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Anche questo mi sembra inappropriato. Mi spiace ma non sono d'accordo: non si può dire che IE sia imposto, almeno non più di quanto lo sia ad esempio Konqueror su Mandrake Linux o (altro esempio meno specifico) il GCC su qualsiasi GNU/Linux
Non ti parlo di adesso, ma di quando, all'introduzione sul mercato di IE, MS obbligò tutti i suoi partner a installare IE sulle loro macchine per tagliare le gambe a Netscape (riuscendoci).
Adesso è chiaro che, con le varie distribuzione di Linux che installano browser e OS X con Safari, nessuno si può permettere di puntare il dito contro MS. Ma PRIMA ha giocato sporco...
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Su questo non posso esprimere alcun parere perchè non so niente al riguardo
Di recente il DVD forum ha rilasciato le specifiche dell'HD-DVD: GUARDA CASO è incluso il supporto a WMV9. Per fortuna che ci sono altri due codec supportati dallo standard, ma MS è riuscita nel suo intento, anche se parzialmente...
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Non mi riferivo alla più o meno presunta libertà o non-libertà che i prodotti microsoft lasciano all'utente, mi riferivo invece alla libertà che _l'hardware_ lascia all'utente su cosa può fare con esso, al fatto che questa libertà sia l'anima dell'informatica (specie dei PC) e che ritengo che persino microsoft lo sappia
OK, adesso è chiaro. Ma penso che a MS non interessi la libertà degli utenti: ha pure tentato di boicottare Internet per indirizzare tutti sul suo MicrosoftNetwork, la vera rete. Per fortuna è stato un flop colossale...
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Certo che non posso esserne sicuro; mi sembra di aver detto a più riprese che quando parlo della tecnica sono SICURO (salvo errori di interpretazione sempre possibili), mentre quando parlo dei possibili scenari futuri sono ovviamente per forza solo la mia personale opinione. Potrei farti la stessa domanda, rovesciata: tu sei così sicuro che le specifiche NON verrano rispettate?
OK sulla tecnica: ha ragione. Ma "a pensar male a volte ci si azzecca"...
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In realtà su Intel c'è questo http://www.intel.com/technology/security/ mentre su AMD effettivamente non ho trovato nulla, nemmeno tra le news o i comunicati stampa
E' ancora poco questo materiale.
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Non so se lo sai ma le specifiche contemplano anche un protocollo zero-knowledge
SE verranno implementate in questo modo.
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Ho anche aggiunto immediatamente dopo che non è necessario avere due sezioni di sviluppo o due linee di modelli, perchè switchare da un hardware neutrale ad uno maligno è pura configurazione che può essere operata da qualsiasi system integrator (chiamiamoli OEM, se preferisci) durante il percorso di un hardware tra la fabbrica e l'utente finale. Cioè a dire che lo stesso preciso identico hardware che è stato oggetto di un'unica fase di studio, progettazione e sezione di sviluppo, può essere sia maligno che benigno; lo può decidere l'OEM come debba essere _ogni singolo pezzo_ di quell'hardware, tramite una semplice configurazione effettuabile via software; e quindi può benissimo esserci hardware "maligno" (che è tale perchè l'OEM si è arrogato il diritto di fare configurazioni su di esso senza il consenso dell'utente finale, e quindi potrebbe averci inserito ogni sorta di indesiderabile vincolo) che è tecnicamente uguale al corrispondente "benigno" (che è tale semplicemente perchè viene lasciato intatto fino alla consegna all'utente finale, il quale potrà decidere se e come configurarlo in totale libertà e con assoluto potere decisionale) senza alcun onere particolare per il produttore di quell'hardware
Con questa prospettiva, però, qualche furbo potrebbe sempre cercare di sfruttare questa possibilità per disattivare P.M. su macchine che sono state configurate in tal modo.

Inoltre non sarebbe una cosa vista di buon occhio dalle grandi lobby (tra cui MS, che sulla gestione del multimedia ha da tempo mire ben precise)...

In ogni caso considera che Palladium ha dei costi, che si dovrebbero sobbarcare anche chi ha scelto sistemi senza Palladium, e ciò mi sembra ingiusto. Infatti, in un articolo su chip-architect è stato analizzato Prescott, ed è stata evidenziata una parte consistente del chip mai presente su nessun altra CPU Intel, e le cui funzionalità sono ignote (non si è riusciti a capire che funzioni aveva rispetto al funzionamento di ALU, FPU, registri, ecc.); è MOLTO probabile che si tratti dei primi esperimenti di implementazione di Palladium da parte di Intel.
Tutto ciò si paga in termini di ricerca, sviluppo e commercializzazione, e io non me li voglio accollare...
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Old 04-10-2004, 23:48   #76
xeal
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Originariamente inviato da asbuni
Ciao ragazzi, scusate se vi rispondo solo ora ma l'avviso via email che mi avevate risposto mi è arrivato solo stamattina!
Non c’è problema, a me l’avviso non arriva quasi mai. Sarà un caso, comunque sono passato da un pezzo al “controllo manuale” dei thread.

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(mannaggia, mi fai "lavorare" sodo oggi! ).
Beh, neanche tu scherzi! :P
Dunque, vediamo un po’. La cosa forse più facile da spiegare è “l’ascesa” di AMD.

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Se davvero il mercato seguisse solo ed esclusivamente i voleri della "maggioranza", perchè già oggi la Intel che ha l'80% del mercato processori non fa un accordo con i produttori di schede madri affinchè smettano di produrre hardware per processori AMD?
Ci ha provato, quando il K7 ha fatto la sua comparsa sulla scena dei microprocessori. E ci ha provato in due modi: con la solita strategia dei prezzi di favore a chi restava/resta “fedele” e con delle vere e proprie pressioni sui produttori di motherboard. La prima strategia ha dato ottimi risultati, tant’è che ancora oggi molti piccoli rivenditori-assemblatori, ma anche grandi distributori (vedi Dell) non vogliono saperne di trattare processori AMD. Non sarà così per sempre, di tanto in tanto si vocifera di una possibile “conversione” da parte di Dell, però questa forma di ostruzionismo non è stata certo fallimentare. E non lo è stata, inizialmente, neanche quella delle pressioni sui produttori di MB, tant’è che i più importanti hanno tardato non poco a presentare soluzioni con slot A – socket A, per fare un nome “a caso”, Asus è stata una delle ultime case a supportare i K7. Tuttavia, una serie di situazioni favorevoli hanno dato ragione ai “nuovi” processori. Innanzi tutto, la politica dei prezzi molto aggressiva operata da AMD, insieme all’intraprendenza di alcuni piccoli produttori di MB (o comunque, produttori minori), che hanno colto al balzo l’occasione di ritagliarsi una piccola, potenziale fetta di mercato lasciata libera dalla titubanza dei grandi produttori (senza la quale, comunque, i processori AMD rischiavano di restare relegati a una nicchia). Poi, non si può trascurare il peso del legame tra i K7 e nomi importanti quali Via e Sis, prima (e soprattutto, per il peso avuto nella diffusione iniziale), e Nvidia, poi: la presenza sul mercato di chipset “importanti” ha contribuito non poco alla crescente fiducia conquistata da AMD sul mercato, soprattutto sul versante della produzione, sicuramente più di quanto sarebbe successo con una massiccia produzione di chipset da parte della stessa AMD, sulla falsariga di Intel, e non è un caso se gli unici chipset prodotti “in casa” siano stati quelli per le reference board (come oggi) e pochi esemplari iniziali per poter fornire subito una soluzione completa e producibile. Ma Via & co. non avevano molto da perdere, poiché la produzione massiccia di chipset da parte di Intel limita il loro mercato: chissà, se Intel avesse tentato un accordo commerciale, se non addirittura un cartello vero e proprio con i produttori di chipset, AMD probabilmente avrebbe avuto vita più dura. Infine sono arrivati i grossi nomi, Asus & co., perché le leggi di mercato infondo funzionano, ma non sempre, o meglio non sempre in entrambe le direzioni (nel senso che produttore e consumatori non hanno sempre lo stesso peso sul prezzo finale, non negli stessi tempi).

Ma il vero fulcro dell’avanzata di AMD sono stati i problemi avuti da Intel in quel periodo, al punto da poter parlare di una (piccola) crisi. In primo luogo, Intel parlava del passaggio al processo di metallizzazione in rame, da sostituire a quello in alluminio, ma AMD lo ha realizzato per prima (anche se lo sfruttamento effettivo della nuova tecnologia è arrivato in un secondo momento). In secondo luogo, ma non per importanza, AMD riusciva inizialmente a produrre processori più veloci, mentre si evidenziavano i primi problemi per l’architettura del P3 a salire in frequenza. In un primo momento Intel rispondeva colpo su colpo, ma intorno a 1GHz si è avuta la svolta: il P3 a 1,13 ghz era molto instabile, il primo P4 a 1,3 ghz non era da meno (per un errore progettuale, se non ricordo male), tanto che (sempre se non ricordo male) subito dopo il suo debutto fu ritirato con grande imbarazzo e posticipo del debutto definitivo. Poi, non va trascurata la nefasta accoppiata con le memorie Rambus, costosissime, con royalties eccessive e incapaci di contrastare, in abbinamento ai pentium, l’accoppiata athlon + ddr (del resto, neanche con le ddr i primi p4 erano delle schegge…). E ancora si potrebbe parlare di come la superiorità sia continuata anche quando i rapporti di velocità tra K7 e P4 si sono invertiti, con necessaria introduzione del model number da parte di AMD, almeno fino all’introduzione di più cache, all’aumento del bus (da 400 a 533MHz) e allo stabilizzarsi del supporto alle SSEII nei sw (in particolare in quelli per grafica professionale e video editing). Insomma, a causa di questi problemi Intel non poteva far valere fino in fondo il suo peso sul mercato, al punto che se si fosse presentato un terzo competitor probabilmente avrebbe avuto buone chance di successo, e così AMD è riuscita ad intaccare un muro che di per sé presentava qualche crepa…

Del resto, non è che AMD sbucasse fuori dal nulla: fin dalla comparsa del pentium, il periodo del boom vero e proprio del computer per tutti, erano presenti sulla scena altri concorrenti, il Cyrix e i K_qualcosa (5, 6) di AMD, la quale poteva vantare, tra gli esperti/appassionati/produttori la fama di aver prodotto i processori della famiglia 69000 (ora non vorrei confondermi sul nome), uno dei RISC più apprezzati, almeno nel periodo in cui ebbe vita (poi fu abbandonato per motivi collaterali). Quindi possiamo considerare quella di AMD come una lenta e progressiva rincorsa che ha subito una brusca accelerazione in un momento MOLTO propizio. E qui veniamo al dunque: tu mi chiedi perché ciò non potrebbe ripetersi con hw e sw P.M. –free, e io ti rispondo che, secondo me, il paragone non è fattibile al 100%. In primo luogo perché in quel preciso momento storico Intel non poteva far valere fino in fondo tutto il suo peso, e ha dovuto cedere posizioni (senza svenarsi, tuttavia): lo stesso potrebbe non succedere adesso con la MS. In secondo luogo, chi a suo tempo decise di puntare su AMD non aveva molto da perdere, mentre non ciò sarebbe altrettanto vero oggi se un’implementazione P.M.-free comportasse il mancato supporto da parte (ovvero l’impossibilità di certificare/usare driver con) il sistema operativo che domina la fascia di mercato più a rischio di “contaminazione”. Insomma, le pressioni e la politica dei “prezzi di favore” (la stessa operata da MS per limitare la diffusione di Linux), costituiscono una “barriera all’ingresso” in un mercato efficace ma comunque aggirabile, o abbattibile, avendone i mezzi (economici) e la capacità (nel produrre qualcosa di valido), mentre un problema di supporto potrebbe essere insormontabile, o comunque un grossissimo azzardo, specialmente per eventuali nuovi competitor che dovrebbero puntare tutto su Linux & co. per la propria diffusione. Ma potrebbe esserlo anche per i produttori già affermati: Intel e Amd, ma anche Asus, Abit… Eventuali pressioni sul supporto potrebbero scoraggiare lo sviluppo di hw P.M.-free accanto a quello P.M.-compliant.

Ma se anche così non fosse, la “legge sui numeri di maggioranza” si farebbe sentire eccome, anche perché, IMHO, la convenienza che tu giustamente sottolinei nella vendita in un mercato di nicchia, [/i]ristretto[/i], non credo possa estendersi ad una nicchia facente parte di un mercato più vasto, ovvero, usando le tue definizioni, la nicchia costituita da alcuni “power-homeuser” all’interno della categoria degli “homeuser”. Mi spiego: nel mercato delle soluzioni embedded et similia, a cui si rivolgono, ad esempio, l’Elan o il Geode, c’è l’espressa richiesta di quel tipo di processore, quello puoi vendere e quello ti conviene produrre, e anche se ne produci e ne vendi pochi ottieni comunque un guadagno. Non è così invece se per assecondare le richieste di una nicchia devi differenziare in maniera incisiva una linea di produzione globale: quelli che nell’altro caso erano dei guadagni stavolta rischiano di diventare delle perdite, poiché potrebbero incidere negativamente sui costi di produzione globali, facendo levitare i prezzi di vendita di tutti i prodotti di quella linea (col rischio di avvantaggiare un concorrente in grado di produrre in condizioni più favorevoli), oppure i prezzi dei soli prodotti interessati dalle modifiche, che potrebbero raggiungere un prezzo ben più alto di quanto sarebbero disposti a pagare coloro i quali hanno richiesto quelle modifiche. In un certo senso, sarebbe come se io, tu e pochi altri chiedessimo a Intel o AMD di produrci un processore a testa con processo a 180 nm: ammesso e non concesso che acconsentissero, quanto potrebbe venirci a costare? In sostanza, si tratta dello stesso motivo per cui si preferisce spesso castrare la cache dei processori, differenziandoli alla fine del processo produttivo, piuttosto che produrre core diversi risparmiando qualche migliaio (anche parecchie migliaia) di transistor e, quindi, su larga scala, un bel po’ di silicio.

E questo è tanto più vero quanto più piccolo è il numero dei potenziali acquirenti, il quale potrebbe risultare, in questo caso, tanto più piccolo quanto più lenta fosse la diffusione di P.M. (o meglio, della sua “malignità”), ed è anche il motivo per cui io temo la diffusione di un P.M. A.I.G., perché durante le tappe di avvicinamento le voci di protesta potrebbero essere così poche da non rendere conveniente assecondarle, tutto a causa dello squilibrio, che spesso si manifesta, tra la capacità di chi produce/vende e quella di chi acquista di influenzare il mercato. Avrai notato che il prezzo del carburante (o il costo di un’assicurazione) aumenta rapidamente al crescere del prezzo del petrolio (del numero di incidenti) mentre diminuisce molto lentamente in condizioni opposte: questo fenomeno è spiegato brillantemente da una teoria economica (se non sbaglio premiata con il Nobel) incentrata sulla “circolazione asimmetrica delle informazioni”. In sostanza è come se chi produce e/o vende e ha, per così dire, le mani perennemente in pasta, ricevesse informazioni “migliori” (cioè più facili da sfruttare), più rapidamente, e riuscisse a sfruttarle meglio, rispetto a chi compra, cosa del resto inevitabile, in un mercato con concorrenza imperfetta (monopolio, oligopolio), a causa delle sproporzioni di numero e dell’eterogeneità della categoria dei consumatori rispetto a quella dei produttori, oltre che per le diverse conoscenze e competenze specifiche. In conseguenza di ciò, una (poche) singolavoce, o anche molte singole voci, rischiano di costituire un insieme di fenomeni “isolati” per un periodo di tempo variabile (ma comunque non infinito), che poco o nulla turba la quiete prodotta dal silenzio collettivo. Diversamente, una (poche) voce collettiva, o con peso “collettivo”, quale può essere quella di un produttore (un insieme di produttori, ma qui sconfiniamo nel problema dei cartelli), ma anche quella di un’associazione dei consumatori (che proprio per questo ha ragion d’essere). Sfruttando questa particolarità del mercato, P.M. potrebbe diffondersi gradualmente e farla da padrone per un periodo molto lungo, forse anche in proporzione alla lentezza della sua diffusione, comunque sufficiente per farne un esperimento più che positivo e fruttuoso al momento di tirare le somme prima che il mercato imponga di abbandonarlo.

Insomma, il problema non sarebbe tanto la reazione del mercato, ma la lentezza con cui si manifesterebbe. Tale reazione, IMHO, sarebbe invece (sufficientemente) repentina nel caso in cui si cercasse di bruciare le tappe, oppure si implementasse immediatamente via sw, perché si colpirebbe (o si cercherebbe di colpire) immediatamente al cuore il fenomeno della pirateria (salvo possibilità di aggirare comunque le protezioni), che tanto bene ha fatto e tanto aiuto ha fornito a chi sappiamo, portandolo nella posizione in cui è oggi… Per motivi analoghi ritengo quantomeno inopportuna l’imposizione (immediata) dell’authority per il rilascio delle certificazioni SSL: il mercato potrebbe reagire abbastanza in fretta e opporsi. Inoltre, il meccanismo di controllo che hai ipotizzato nel post a Cesare mi pare poco fattibile per un semplice motivo:

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le quali ovviamente sarebbero sempre prontamente rimosse automaticamente da mamma microsoft ad ogni windows update?
questo meccanismo prevede che la MS intervenga dall’esterno sul tuo computer, prendendone temporaneamente il controllo per apportare delle modifiche: win update potrebbe essere ugualmente patchato, e questo vanificherebbe un controllo anonimo, da parte del sistema stesso, per cui sarebbe fattibile solo a patto che il controllo parta dai server della MS, e questo sarebbe un suicidio. Un qualunque possessore di sw pirata potrebbe accollarsi tutte le conseguenze della confessione e denunciare la MS per violazione della privacy o addirittura per spionaggio, ottenendo di screditarla a livello mondiale solo col clamore che susciterebbe il processo, a prescindere dal suo esito. Nessuno può permettersi di entrare nel tuo computer e modificare qualcosa senza rischiare durissime sanzioni legali, tanto più chi produce e vende legalmente un sw. Lasciare una porticina aperta a proprio uso e consumo in un s.o., sarebbe grave e illegale quanto installare a tua insaputa una backdoor (ad esempio, con un virus) e sfruttarla per compiere illeciti, o comunque danneggiarti e/o sottrarti informazioni. Chi impedirebbe alla ms di fare altrettanto? Chiaramente il danno di immagine sarebbe tremendo e potenzialmente irreversibile, non basterebbe modificare tutto e dare i sorgenti alla Nato, all’ONU e al Pentagono per riconquistare la loro fiducia. Ora, so benissimo che già oggi mediante Windows Update vengono controllati i seriali di xp, però con quelle informazioni “chi di dovere” non può farci un’emerita cippa, pena la scomunica da parte del Papa, dell’Arcivescovo di Costantinopoli e del Dalhay Lama (per non parlare dell’ira di Brahama, Shiva e Visnù)… E poi, l’utonto per antonomasia non aggiorna mai niente e si becca tutti i virus possibili e immaginabili… Altro discorso se invece fosse l’hw e/o il sw (ma sempre appoggiandosi all’hw) ad effettuare un controllo “in loco”, del tutto anonimo, oppure se controllasse una blacklist su internet, ma sempre in maniera anonima.

Per quanto riguarda lo standard X.509, non so dirti. Personalmente non mi sono interessato a quella vicenda e ne so poco. Posso dirti (ma già l’ho fatto) perché diffido di Palladium: so chi lo sta creando, so chi potrebbe trarne vantaggio abusandone e guarda caso le due figure coincidono. Era così anche per x509? Francamente questo non lo so. Comunque il momento poteva essere meno propizio, sia perché una implementazione software non supportata dall’hardware può sempre essere aggirata, sia perché una imposizione di questo tipo (esclusivamente sw) sarebbe equivalente (IMHO) ad una mossa troppo repentina a cui farebbe eco una reazione altrettanto repentina.

Su una cosa non posso obbiettare: certificare linux significherebbe renderlo proprietario, e in questo campo IBM & co. hanno già perso (almeno nella grande distribuzione, usano ancora i loro os, oppure versioni custom di linux o unix sui server che vendono). Però in tal caso potrebbe scattare una delle ipotesi che ho fatto sui toni di grigio nella realizzazione di P.M., cioè quella che consentirebbe all’open source di sopravvivere in un mondo pur dominato (anche in ambito professionale) da un Palladium Universalmente Semi-Maligno (P.U.S.M.), che limita la tua libertà nell’uso del software, ma non ti impedisce di autocertificare quello che produci (compili) né di apporre la firma digitale di un altro computer su un software da te certificato (eventualmente su qualsiasi sw) per renderlo eseguibile su quel computer. In questo modo risulterebbero salvaguardati gli interessi dei settori più “tecnici” e una parte della libertà dell’utente, e contemporaneamente potrebbe sopravvivere tranquillamente il mondo open source, solo che risulterebbe sempre più ridotto ai soli appassionati, poiché la redistribuzione delle varie versioni, sottoversioni, fork ed esperimenti vari risulterebbe difficoltosa, su vasta scala, ma pur sempre possibile in un ambito ristretto. Solo glia appassionati e/o coloro che ne ricavassero un guadagno avrebbero la pazienza di “ricostruire” i sw a partire dai sorgenti da compilare e firmare sul proprio computer, mentre la distribuzione degli eseguibili non certificati dall’alto sarebbe possibile solo in modo molto localizzato, come un passaparola, poiché diversamente qualcuno dovrebbe accollarsi l’onere di raccogliere le chiavi di tutti gli interessati e creare certificati ad hoc: è chiaro che ciò potrebbe richiedere molto tempo (in proporzione alle richieste) e rallentare il tutto. Sarebbe invece più semplice gestire una distribuzione su vasta scala per chi potesse permettersi una certificazione “ufficiale”, potendo contare sempre sull’apporto del mondo open source e quindi ritrovandosi quasi nelle stesse condizioni di oggi (sotto questo punto di vista); d’altra parte, potendo gestire dall’alto lo sviluppo di sw e os open source “ufficiali” e dettandone le linee guida, si potrebbe ottenere un ulteriore livello di standardizzazione in linux e co., aggiungendolo laddove eventualmente oggi mancasse (o meglio, imponendo degli standard che prevarrebbero su tutti), e questo potrebbe paradossalmente giovare ad una diffusione più capillare di linux nella massa (anche tra i lamer_homeuser), coadiuvata da una politica dei prezzi aggressiva che le dimensioni delle aziende da un lato, il contributo (gratuito) degli sviluppatori open source “superstiti” dall’altro, potrebbero rendere possibile (potrebbero persistere anche versioni gratuite). Insomma, un P.U.S.M. (o qualunque altra versione con caratteristiche similari) potrebbe addirittura facilitare IBM, HP… nel raggiungere una posizione tale da potersi permettere di fare cartello (con o senza MS). Del resto è sempre possibile che la MS proponga un cartello (o comunque degli accordi reciprocamente vantaggiosi) per evitare un eventuale ostruzionismo: che succederebbe se, ad esempio, MS fornisse agli “amici-nemici” alcune specifiche di windows, per consentire un’emulazione corretta dei programmi compatibili con windows sulle versioni certificate (e proprietarie) di linux, spingendosi fino alle specifiche delle direct x, a patto che non venga distribuito al di fuori dell’os “ufficiale”, o almeno che non vengano divulgate le specifiche e l’emulazione avvenisse con sw closed source (ad esempio un emulatore con core closed ed eventuale interfaccia col sistema open)? Il legame con l’open source così come lo conosciamo oggi sarebbe (o meglio, resterebbe, alla luce di simili garanzie) sufficiente ad ostacolare P.M. o P.U.S.M.? Temo di no… insomma, temo che possano sempre trovare un accordo soddisfacente.

Qualche considerazione sul protected storage: il modo in cui lo hai posto potrebbe essere parzialmente accettabile, anche se farei una distinzione netta tra sw e contenuti (canzone, ebook, film…): un contenuto digitale, in quanto tale, mi viene venduto privo del “contenitore”, che sia esso un player o un lettore elettronico (computer, impianto hi-fi, autoradio). Il contenitore atto al godimento del contenuto devo procurarmelo io, pertanto pretendo di avere il diritto di utilizzare liberamente uno qualsiasi dei contenitori che possiedo senza dover ogni volta procedere alla decodifica e crittografia dei dati, poiché questo meccanismo, riprendendo il paragone che hai usato, corrisponde, IMHO, a prestare e riprestare continuamente qualcosa che possiedo a me stesso. Questo mi impedirebbe, anche solo psicologicamente, di godere pienamente del bene (ed in un certo senso sarebbe più accettabile usare una chiave con la quale identifichi tutte le tue macchine), in aperta contraddizione con i miei diritti legittimi (DeCess docet). Quanto al software, non è detto che quel meccanismo venga concesso, ovvero potrei non avere facoltà di ri-cifrare liberamente il file eseguibile (o il file d’installazione, in questo caso congiuntamente a una disinstallazione), poiché io potrei, ad esempio, salvare una copia opportunamente cifrata su un cd, per poi reinstallarla sulla prima macchina dopo aver trasferito tutto su un’altra macchina. Pertanto potrebbe essere imposta una qualche protezione che me lo impedisca, come una seconda cifratura con chiave memorizzata dal chip, o comunque nel sistema, alla quale io non avrei accesso, o almeno non per le operazioni suddette. Ma se anche così non fosse, questo sistema mi impedirebbe, ad esempio, di effettuare una installazione temporanea, cosa che potrei fare con una versione originale di win xp, che pure richiede una registrazione a chiave hw, qualora la macchina “principale” sia momentaneamente, o permanentemente, inutilizzabile e io non abbia accesso alle sue chiavi private. In questo senso potrebbe essere più conveniente (per l’owner, anche se non molto per la sw house) legare il sw a una chiave con la quale l’owner identifica tutte le sue macchine. Comunque, con la frase “legato alla mia persona” mi riferivo ai termini delle licenze concesse oggi: io, soggetto della licenza, posso installare il sw, oggetto della licenza, su una, due,…, macchine alla volta, contemporaneamente, che io scelgo liberamente ogni volta, e non a una, due,…, specifiche macchine, perché in tal caso io da soggetto divento oggetto della concessione, mentre il sistema hw-sw, con il sw rigidamente vincolato all’hw, diventa soggetto di un controllo eseguito su di me, proprietario del sistema stesso, per conto di chi mi ha fornito il sw, e cioè di terze parti, e questo per me è inaccettabile. In tal modo il mio computer diventerebbe si trustworthy per chi tratta la compravendita con me, ma ciò avverrebbe in virtù di un elemento di sfiducia introdotto nel sistema ai miei danni, tanto da giustificare un controllo da parte del sistema sull’uso che io ne faccio, o comunque da limitare la mia liberta d’uso e il mio controllo sul mio sistema, ma questo, IMHO, è una chiara contraddizione, essendo io l’owner del sistema.

In ogni caso, sia che si usino le chiavi proprie di una specifica macchina, sia che si usi la chiave (o una delle chiavi) con cui io stabilisco la mia ownership, questo meccanismo per me ha senso se e solo se io mantengo il pieno controllo sulla macchina, anche a scapito della sua identificazione univoca. In altri termini, io voglio poter controllare anche le chiavi pubbliche e private, sin dalla loro generazione; voglio poterle cambiare, modificare nel numero e nel valore, a mio piacimento, sia per quanto riguarda le chiavi specifiche, sia per quanto riguarda eventuali chiavi associate alla mia ownership. TCG + Palladium mi consentiranno questo? E mi consente di non trasmettere, se non voglio, i dati relativi alla mia macchina? Se si, bene, sono disposto a cambiare opinione (almeno su questo punto); altrimenti non ci sto: non accetto di perdere anche solo in parte il controllo su qualcosa che mi appartiene, né tanto meno di rinunciare alla mia privacy e al mio anonimato, ogni volta che vorrò restare anonimo. Perché non credo che ci sia molta differenza tra avere una chiave (o più) di identificazione personale o una chiave (o più) di identificazione della macchina, se tu non puoi gestirle, è sempre possibile risalire a te (almeno finché non cambi macchina, ma con un nuovo computer saresti al punto di partenza). Immagina che il s.o. richieda una registrazione nel database del produttore, e che comunichi, tra l’altro, la tua identità, il seriale e le chiavi della macchina, in modo da prevenire eventuali abusi (tuoi o di altri da te autorizzati) sull’installazione di quella copia su altre macchine senza prima annullare la registrazione precedente, e da controllare la regolarità ad ogni update automatico e/o connessione a internet: in questo caso non ci sarebbe violazione della privacy, perché nessuno entra nel tuo computer ma è il tuo computer che comunica con l’esterno, salvo prendere provvedimenti in loco, senza interventi esterni; però la tua identità verrebbe legata alle chiavi. Oppure potrebbe essere identificata la macchina, insieme alla tua identità, all’atto di sottoscrizione di un servizio “telematico” in senso lato (che sia anche l’iscrizione a un forum, o a un e-store, o a un ISP…), in modo da limitare l’uso del servizio a te (mediante login e pwd) e a quel tuo specifico computer: il risultato, ai fini della tua privacy, è identico al precedente, saresti in un certo senso schedato. Ma possono esserci altri modi per legare la tua identità alle chiavi, paradossalmente per difendere la tua privacy (almeno in apparenza): un servizio di banking online potrebbe usare le informazioni relative alla/e tua/e macchina/e per consentirti un accesso “mirato” ai tuoi dati, nel senso che potresti accedervi da qualsiasi computer, ed eventualmente stampare quello che vuoi, ma salvare permanentemente quei dati (ovviamente su hd) solo sulle macchine riconosciute dal sistema come tue, mentre sulle altre verrebbero automaticamente cancellate anche le copie-cache.

In modo analogo potrebbero funzionare un servizio anagrafico online: ed ecco che i tuoi dati, diciamo, di identificazione digitale sarebbero accessibili da un ente statale, anche se potresti non essere obbligato a fornirli, ovviamente rinunciando (eventualmente) al servizio. Immagina ora di vivere in uno Stato con regime dittatoriale o, comunque, poco “incline” a garantire le tue libertà personali: potresti essere costretto a comunicare le chiavi, oppure potrebbero essere registrate, insieme ai dati anagrafici dell’acquirente (in questo caso tu), al momento dell’acquisto del computer, e potresti dover comunicare ogni variazione (compravendita di usato, ecc.). Immagina che, in simili condizioni, qualcuno pubblichi sul web e/o condivida in altro modo (telematico) informazioni contrarie al regime (lo so, avevo già fatto questo esempio): potrebbe essere facilmente identificato e perseguito. E per far ciò potrebbe non servire un P.M.: basterebbe una identificazione univoca della macchina che venga associata all’identità del possessore, e in questa associazione la benignità o malignità di P.+tcg influirebbe poco, sarebbero comunque strumenti di un possibile controllo telematico capillare, insidiosissimo in un mondo capillarmente informatizzato come il nostro. So che in una società del genere Palladium non sarebbe il male maggiore, però, se già le sue specifiche più benigne contribuissero alla creazione di uno scenario del genere, specialmente considerando il peso che l’informatica ha oggi e ancor più avrà domani, io ci penserei non una, non due, ma un miliardo di volte prima di lasciare che si diffonda, anche a costo di rinunciare ai lati positivi, poiché potrebbe essere lo strumento ideale al servizio del “male maggiore”. Per questo giudico l’identificazione univoca della macchina grave quanto una identificazione personale univoca, la quale mi è parso di capire che susciti anche le tue antipatie: l’identificazione della macchina non potrebbe forse diventare uno strumento di identificazione indiretta del possessore?

Quanto ai vantaggi che trarrebbe l’open source da un DRM che si basi sul protected storage, poi, non mi sento di condividerli: per la natura stessa dell’open source, io potrei sempre modificare il codice del player in modo da poter effettuare tutte le copie “in chiaro” che voglio, poiché i chip tcg per la crittografia sono comunque “schiavi” del software. Di conseguenza, il rispetto del DRM non sarebbe garantito, a meno che il sistema non effettui dei controlli mirati sui certificati di conformità (a tcg + Palladium e al DRM) legati al sw (certificati che dovrebbero perdere la loro validità in seguito a delle modifiche del sw stesso) e/o sulle operazioni compiute su certi file. E così torniamo al punto di partenza…

Quote:
Anzi, mi è capitato varie volte di parlare di questo argomento e tu sei uno dei pochi con i quali è stato possibile colloquiare approfonditamente e allo stesso tempo cordialmente. E non ti nascondo che, per la prima volta da quando parlo di questo argomento, ho pure imparato qualcosa, qualche piccolo dettaglio a cui non avevo pensato, e per questo posso solo ringraziarti
Devo dire che anche tu mi hai fornito degli interessanti spunti di riflessione, per cui non posso che esprimere lo stesso giudizio. Tuttavia, sarà colpa di un mio eccessivo pessimismo innato, continuo a vedere delle possibili “contromosse”, o delle sfumature, che potrebbero consentire la diffusione di un P.M., o comunque degli abusi inaccettabili di un P.Benigno. Spero che i fatti mi smentiscano, o che comunque riusciremo ad opporci alle implementazioni/usi peggiori

Ciao
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Old 05-10-2004, 00:31   #77
xeal
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Quote:
Originariamente inviato da cdimauro
Come quando pochi giorni dopo l'uscita di X-Box, dotato di un "eccezionale" sistema di protezione (tramite certificati, guarda caso), erano disponibili i mod-chip per farla saltare...
Magari fosse possibile moddare un pc P.M. compliant... Se almeno in questo Anderson avesse ragione, un hw "forzato" potrebbe consentire di piratare sw P.compliant, sw che sarebbe riconosciuto come valido da altre piattaforme P.M. non forzate in hw, e questo potrebbe dare un duro colpo a P.M., poichè abbattere la pirateria è uno degli obbiettivi primari di P. in genere, e di P.M. in particolare (anche se in P.non_M. si potrebbe sempre "costringere" il sistema ad accettare un sw pirata). La pirateria in questo caso potrebbe venire in soccorso e rendere vani, e quindi svantaggiosi, gli investimenti nello sviluppo e nella produzione di sistemi P.M. compliant.

Purtroppo tu per primo in altri thread hai sottolineato come sarebbe difficile intervenire su tutto l'hw... (mannaggia a te, mi hai tolto l'ultima speranza )


Quote:
Con questa prospettiva, però, qualche furbo potrebbe sempre cercare di sfruttare questa possibilità per disattivare P.M. su macchine che sono state configurate in tal modo
Concordo. Aggiungerei anche che questo renderebbe inutile la malignità di P.M., poichè questa si basa proprio sull'impossibilità di poter controllare l'hw, e quindi rende necessario impedire ogni modifica all'hw che consenta di ripristinare il controllo. Pertanto una differenziazione tra P.M. e P.B. dovrebbe essere fatta in fase di produzione dell'hw e/o mediante l'imposizione (da un certo momento in avanti) di bios maligni, senza i quali si perderebbe compatibilità con il software maligno (e riecco il problema del supporto). Senza trascurare che gli OEM sono quasi sempre legati a doppio filo con la MS per via dei prezzi-premio fedeltà. Senza trascurare che un os maligno potrebbe comunque cercare di "switchare" automaticamente e senza autorizzazione le impostazioni da "benignum" a "malignum"...


Quote:
In ogni caso considera che Palladium ha dei costi, che si dovrebbero sobbarcare anche chi ha scelto sistemi senza Palladium, e ciò mi sembra ingiusto. Infatti, in un articolo su chip-architect è stato analizzato Prescott, ed è stata evidenziata una parte consistente del chip mai presente su nessun altra CPU Intel, e le cui funzionalità sono ignote (non si è riusciti a capire che funzioni aveva rispetto al funzionamento di ALU, FPU, registri, ecc.); è MOLTO probabile che si tratti dei primi esperimenti di implementazione di Palladium da parte di Intel.
Tutto ciò si paga in termini di ricerca, sviluppo e commercializzazione, e io non me li voglio accollare...
Se è per questo, dentro Prescott dovrebbe esserci già anche x86-64, solo che "non si vede". Insomma, un'altro "costo a perdere"

Ciao, anzi 'notte o 'ngiorno, fai tu
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Old 05-10-2004, 06:58   #78
cdimauro
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Moddare P.M. è praticamente impossibile, appunto (mi spiace per le tue speranze infrante.. ). Comunque l'implementazione su X-Box era una sciocchezza rispetto alla piattaforma a cui vuole arrivare MS...

Comunque, se la differenziazione fra P.M. e P.B. la farebbero gli OEM, qualche informazione potrebbe sfuggire e rendere completamente inutile P.M.
Non penso che un s.o. "maligno" potrebbe forzare le impostazioni da "benigno" a "maligno": vorrebbe dire sarebbe agire a livello software, il che rendere ancora più semplici le cose per gli "esperti"...

Infine, per quanto riguarda il Prescott, per fortuna adesso posso scegliere di non comprarlo. Ma se in futuro tutti i sistemi integreranno comunque la tecnologia Palladium, non potrò più fare a meno di pagare per una cosa che NON VOGLIO.

P.S. La Asus è stata la prima a commercializzare una piastra madre socket A per i K7: la K7M. Ricordo ancora quando mi arrivò una scatola completamente bianca con la suddetta, con nessun marchio neppure sul manuale, onde evitare le ripercursioni di Intel.
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Old 05-10-2004, 21:39   #79
xeal
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Comunque, se la differenziazione fra P.M. e P.B. la farebbero gli OEM, qualche informazione potrebbe sfuggire e rendere completamente inutile P.M.
Non penso che un s.o. "maligno" potrebbe forzare le impostazioni da "benigno" a "maligno": vorrebbe dire sarebbe agire a livello software, il che rendere ancora più semplici le cose per gli "esperti"...
Appunto: tutti ottimi motivi per differenziare i "2 Palladium" (chissà perchè mi veniva di scrivere "le..." ) in fase di produzione, e in tal caso le speranze di trovare implementazioni benigne accanto alle maligne sarebbero nulle. Ovviamente i motivi sono ottimi per sostiene e chi dovrà produrre P.M., per noi vale l'esatto contrario: se lo switch fosse (e restasse sempre) effettuabile via software io ci metterei la firma, e la pillola dei transistor "in più" da pagare sarebbe meno amara Lo so, è pura utopia...

Quote:
P.S. La Asus è stata la prima a commercializzare una piastra madre socket A per i K7: la K7M.
Il chipset era Via o AMD? Forse AMD, le mb con i ktxxx di via mi pare che si chiamassero k7v... boh, non ricordo i dettagli Comunque, io mi riferivo proprio agli albori, quando apparvero i primi "esperimenti" su slotA (per andare dietro alle menate di Intel, che aveva decretato la "morte" e l'inutilità dei socket, per poi fare dietro front e non abbandonarli più, salvo spostare i piedini sulla MB e unire l'utile al dilettevole ). Mi pare che tra le primissime ci fossero le schede Biostar e Microstar, ma non vorrei ricordar male. Del resto, è comprensibile che i "pezzi grossi" non volessero rischiare su un progetto appena nato, però le pressioni ci furono.

Quote:
Ricordo ancora quando mi arrivò una scatola completamente bianca con la suddetta, con nessun marchio neppure sul manuale, onde evitare le ripercursioni di Intel.
E si, ci ha provato eccome... Per fortuna (nostra e degli "intellisti") non c'è riuscita

Ultima modifica di xeal : 05-10-2004 alle 21:48.
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Old 06-10-2004, 06:41   #80
cdimauro
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Già. E' pura utopia...

Il chipset della K7M era il primo prodotto per AMD da AMD: l'Irongate. Più agli albori di così...
Era la prima scheda prodotta, seguita a ruota dalla FIC, se non ricordo male...
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