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#41 | |
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#42 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
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la maggiore libertà dei governi democratici non è in discussione, quindi è si giusto ricordare che "vi sia il minor controllo sulle informazioni" ma anche vedere comunque i difetti dell sistema: per esempio che le attrezzature e le tecnologie per farlo, da noi, sono avanzatissime, e che sono a volte fuori dal pieno controllo del potere democratico: di certo nei paesi non democratici, come dicevo, il controllo è ferreo violento e preventivo, grezzo, terrorizzante. Quello che volevo dire è che se dovessi indicare due punti deboli della d. sarebbero appunto -la deriva autoritaria (controllo delle informazioni, deroghe al rispetto delle libertà e dei diritti) -la deriva opposta (eccesso di lassismo, relativismo assoluto, mancanza di reazione alle aggressioni) Per ora le cose erano sostanzialmente in equilibrio, bisogna vedere come si reagirà alla pressione: reagendo con le giuste armi o approfittando dell'attacco per rilanciare una stretta autoritaria?
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#43 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: To e prov.
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E quindi non argomento E non era un'affermazione a cui era richiesta una risposta, la chiamerei piuttosto "constatazione".
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Le molte acque non possono spegnere l'amore, né travolgerlo i fiumi .::. le mie foto .::. |
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#44 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: To e prov.
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L'evoluzione storica delle società umane così come la descrivi mi pare un po' darwiniana: in realtà ritengo molto più irrealistico pensare che la democrazia così come la viviamo oggi sia la "migliore" evoluzione delle forme di stato. Non escludo neppure che forme di oligarchia, autarchia o monarchia siano in grado di garantire benefici comuni e garanzie maggiori rispetto alla democrazia. Storicamente abbiamo avuto diversi esempi di forme di stato che, partite da un presupposto quale il raggiungimento del bene comune, si sono corrotte derivando in forme dittatoriali o dispotiche. L'attuale sistema democratico mi pare che abbia imboccato una strada che lo porta verso la deriva autoritaria e che il controllo delle comunicazioni sia un nodo cruciale per interpretare questo momento storico.
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#45 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: To e prov.
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#46 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 5
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Volevo tornare un attimo sulla questione dell'anarchia e farvi leggere questo:
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Siete daccordo con la posizione di Pasolini secondo cui "...L'unica vera, grande, assoluta Anarchia, è quella del potere." e con le argomentazioni di Dolfi (il quale spero non s'inalberi troppo per il mio spudorato copia e incolla)?
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"Sono ateo, grazie a Dio" - Luis Bunuel Beati i miti, perché erediteranno la terra (Mt 5,5) In quella che per tutti gli esseri è notte, l'uomo compiutamente signore di sé è sveglio (Bh.-g, II) |
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#47 |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 5
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dimenticavo la fonte: http://www.pasolini.net/contributi_dolfi-anarchia.htm
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#48 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
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continui a parlare di controllo delle informazioni di sorveglianza estesa in modo indiscriminato e per ragioni economiche queste cose sono: 1) tutte da dimostrare e sinora non lo sono per niente 2) anche se fossero dimostrate (ma sulle basi da te esposte mi paiono indimostrabili perchè non corrispondono a realtà), concernono politiche di singoli stati, alcuni dei quali democratici, ma non costituiscono in alcun modo caratteristiche intrinseche e in questo senso difetti delle democrazie l'abuso d'intercettazioni in Italia, è reale, ma forse riguarda più che altro l'attitudine delle nostre autorità giudiziarie e investigative a ricercare la formazione della prova attraverso quel mezzo e non attraverso altri, a indicare spesso e volentieri forse anche una scarsa professionalità di questi soggetti nell'espletare i compiti istituzinali loro affidati ma ciò cmq può avvenire solo in casi e con procedure tassative permesse dalla legge anche questa non mi sembra una caratteristica precipua della democrazia italiana, semmai un suo aspetto in quest'epoca storica ps il link dell'università di Pisa non si apre |
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#49 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
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tu dici che un governo di saggi o illuminati che può essere impersonato anche da una persona sola senza che questo governo sia passato attraverso elezioni democratiche, può essere anche meglio di una democrazia (e viceversa naturalmente)? è possibile, in passato si sono avuti esempi in questo senso naturalmente rapportati al tipo di società dell'epoca, chessò gli imperatori adottivi nel II secolo dell'impero romano o Lorenzo dei Medici a Firenze, solo che poggiavano su presupposti istituzionali fragili e transitori come i protgonisti che lo hanno impersonificato si è visto d'altro canto che soggetti istituzionali non democratici che in teoria erano più idonei a promuovere uno sviluppo umano morale e spirtuale nel concreto non lo furono affatto per esempio il potere ecclesiale nello stato pontificio, dove erano all'ordine del giorno guerre, pena di morte e il popolino romano secondo la definizione di Clemente VII rimaneva pur sempre "plebaglia" da lasciare alla loro condizione ora siccome Montesquieu aveva ragione nel dire che i tipi di governo variano secondo le usanze e le latitudini dei vari popoli e i tempi aggiungo io, dato che come ho detto prima che nelle moderne democrazie occidentali i principi "democratici" e delle "libertà fondamentali" sono da tempo patrimonio acquisito e irrinunciabile che li contraddistingue, mi chiedevo se il vostro è solo un vagheggiare un mondo perfetto in cui possono trovare posto democrazie perfette che naturalmente non esisterà mai, oppure avete nel concreto alternative migliori e più valide da proporre altro che darwinismo (ma dove l'ahi visto?), ho l'impressione che le vostre utopie e le vostre critiche riflettono più che altro le vostre visioni dettate da ben precise idee politiche e quindi riflettono in qualche modo anche i vostri pregiudizi invece di parlare della democrazia di ogni girno, dove ciascuno di noi vive più o meno duramente, si misura, lavora, crea, cerca e si trasforma, proponete le vostre democrazie convenzionali fatte di echelon e di "derive autoritarie" ciò, a mio modo a ben poco a che vedere con l'idea di democrazia liberale che mi sono fatto io e con le critiche legittime che si possono dare ad essa |
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#50 | ||
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
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per la Germania, una repubblica nata da una guerra perduta e una sconfitta non accettata in quei termini, aggravata da un trattato di pace vessatorio e una crisi economica che alla lunga ne hanno minato le fondamenta per l'Italia, la prostrazione generale del paese sempre derivante dalla guerra e l'appoggio delle istituzioni forti rimaste nel paese, nello specifico della monarchia, naturalmente col contorno più o meno attivo di potentati borghesi e non (come non dimenticare il mussolini repubblicano che è diventato "l'uomo del re" o anche in seguito il mussolini anticlericale e professatore di ateismo che è diventato "l'uomo della provvidenza"?) per la Spagna una crudelissima guerra civile in cui fu proprio la democrazia a perdere anche per cause esterne a quel paese Quote:
ps ho capito bene o vuoi dire che l'attuale UE poggia sulle idee di Rosseau? questa mi giunge nuova Ultima modifica di von Clausewitz : 21-07-2004 alle 02:12. |
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#51 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
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la tua cmq era un affermazione, drastica e perentoria per giunta ("non è così") |
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#52 | ||||||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
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Ma cosa vuoi come prova, che lo dica bush in diretta? Che quattro nazioni ammettano di aver spiato gli alleati per scopi commerciali?Mi sembra che quì nella dietrologia ci sia cascato tu, "a ma non me la danno a bere, io le cose le capisco prima degli altri". ok. Ultimo tentativo: solo per farti accettare che quantomeno echelon esiste (va? perchè noi parliamo di qualcosa di come fai notare, come anche carnivore, chissà cosa c'è oggi, ma siccome di questo nulla si sà...)Quote:
Comunque le conclusioni del parlamento europeo le trovi quì: http://cryptome.org/echelon-ep.htm La CIA si è difesa dall'accusa che tu ritieni inesistente dicendo che spiava gli Europei a causa della corruzione: Quote:
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Se tieni conto dei controllori e dei controllati, direi che la faccenda riguarda pressochè la totalità del mondo democratico, nè si capisce perchè una nazione dovrebbe essere esclusa: come saprai i nodi principali di internet, da dove passano la > parte dei dati si trovano in proporzione di 10 contro 1 negli Usa (info: punto informatico)... Poi che tutto questo ti suggerisca che non sia una caratteristica delle democrazie è certamente un opinione rispettabile, ma resta il fatto che echelon non sia un invenzione di "La repubblica" o di ni.jo, ma un qualcosa che ha, per esempio, "fattivamente" spinto l'Eu a dotarsi di un sistema di crittografia indipendente, Quote:
- Prof. Stefano Rodotà
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 21-07-2004 alle 11:35. |
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#53 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
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Eppure, la democrazia non è semplicemente una forma di governo in cui il popolo partecipa al voto: come spunto di discussione ad esempio Abramo Lincoln la definì "governo del popolo, attraverso il popolo, a vantaggio del popolo" ["government of the people, by the people, for the people"] (1863) e questa definizione sottende il fatto che il potere si trovi nelle mani di tutti (il popolo) e sia esercitato direttamente da essi, nell'interesse di tutti. Un'organizzazione democratica quindi sarebbe una struttura in cui il governo (cioè il corpo amministrativo e le norme) sia formato da tutti (con un'assemblea del popolo), gestito direttamente da tutti (decisioni assunte direttamente dal popolo) e nell'interesse di tutti (a vantaggio di tutto il popolo). Quantomeno nella sua visione nel concetto di democrazia rientravano solo quelle società in cui ci fosse:una personale e universale partecipazione al voto, un personale attivo coinvolgimento e benefici positivi per tutti *(che si è già realizzata, vediamo un pò, Germania, Italia, Spagna, Grecia, Francia, Mezzo sud america...) e poi è rientrata: certo non è consolante valutare le conseguenze di un simile rovesciamento (guerre mondiali e morte) ma lo è a ben vedere se valuti questo ritorno ad un governo democratico come una delle virtù della democrazia.
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 21-07-2004 alle 11:45. |
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Senior Member
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L'esercizio dialettico che mi sono concesso in questo 3d è ben lontano dall'essere condizionato dalle mie ipotetiche idee politiche (che non sono affatto precise): mi piace occuparmi delle politiche locali, ritrovo modelli democratici più funzionali e a misura di cittadino, in cui l'elettore è protagonista del dialogo politico non solo nell'urna, ma in tutti i giorni di delega del proprio mandato. La ciritica non è rivolta all'UE in particolare, ma al principio democratico che ne sta alla base: un parlamento europeo che viene eletto con una partecipazione media del 40% degli aventi diritto al voto non è espressione democratica. Come non è espressione democratica alcun governo che venga eletto con tali percentuali di affluenza alle urne. A livello locale tutto questo non accade: nei paesi più piccoli si ha la maggiore affluenza. Nelle amministrative in generale si spuntano percentuali più alte. Questa è voglia di partecipazione alla "res publica" e credo passi forzatamente attraverso i micro sistemi democratici e non nelle macrostrutture sovrannazionali che, ripeto, trovo inadeguate ad essere espressione dei deleganti. Non trovo nulla di convenzionale, infine, nel contestare questo sistema democratico, nell'evidenziarne i difetti e nel proporre alternative che ritengo maggiormente soddisfacenti per il cittadino.
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Le molte acque non possono spegnere l'amore, né travolgerlo i fiumi .::. le mie foto .::. |
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Qua il discorso mi sembra chiaro. Se il problema per voi è la democrazia il primo punto che mi mettete in discussione è il diritto di voto, vogliamo affrontare la questione in modo più esplicito? Quote:
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
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Continua a sembrarmi evidente, comunque, che la democrazia (sporattutto nelle sue espressioni contemporanee) disattenda, al di là dei rischi di eventuali deviazioni dittatoriali, molti dei principi che ne dovrebbero costituire il cardine. Quote:
Voto di scambio, assoluta dicotomia tra programmi politici proposti e attuati, clientelismo, sistema dei privilegi, metodi di condizionamento più o meno evidenti e altro ancora... . A cosa ha portato questo sistema democratico? Alla disaffezione dei cittadini per la politica, alla diffidenza se non al disprezzo delle Istituzioni principio stesso della democrazia, ad uno scollamento tra popolo e classe politica che niente ha più a che vedere con il diritto di voto principio democratico. Quando vado a votare per le politiche, sinceramente, sento di espletare una funzione che non si avvicina per niente a quella di un diritto, quanto maggiormente a quella di una consuetudine. La politica amministativa locale è invece ancora abbastanza lontana da questo pericoloso scollamento e sicuramente espressione più genuina di un sistema democratico più funzionale per il cittadino, come tu ed io, sicuramente, auspichiamo Quote:
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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Sul buon funzionamento delle amministrazioni comunali faccio notare che la cosa non è poi così vera. Secondo me è vera la dove la politica passa in secondo piano rispetto al progetto di amministrazione di una realtà locale e soprattutto dove c'è un reale ricambio alle elezioni. Senza queste 2 condizioni difficilmente le cose possono funzionare bene. Quote:
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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scusa ma io credo che in fondo tu ti lamenti di quei meccanismi che non entrano nella definizione di democrazia, e che come tu dici disattendono i principi che ne costituiscono il cardine. Per avere una buona democrazia non è che ci siano soluzioni non-democratiche. Ora credo che il rischio sia quello di una assolutizzazione di alcuni aspetti in cui spesso cadiamo e che ci facciano perdere di vista l'essenziale... cioè che ad oggi, nel concreto, nei fatti, le soluzioni alternative sono peggiori: hai citato fatti storici (le varie derive) ma è appunto con la storia e con i fatti che si verificano le idee, e i fatti ci dicono che le alternative ad oggi sono alternative folli. Credo che sarebbe bene ricordarsi che la democrazia di Pericle non era come la prima democrazia francese o americana, queste ultime non erano come come le democrazie dell'inizio del XX secolo, e queste ultime a loro volta non erano come le democrazie successive alla II G.M. Ed oggi non c'è dubbio che che più persone godano di libertà del secolo scorso, e sono certo che tra 100 e 200 anni sarà meglio. Poi si puo' guardare al modello e vedere quello che più si adatta alla cultura ed alla storia di un popolo: quindi è vero come dici tu che la democrazia americana ha principi che storicamente non appartengono alla tradizione europea, anche se per alcuni aspetti lo ritengo più una sfortuna che una fortuna. Storicamente noi abbiamo secoli di stati nazionali alla spalle che pongono molti ostacoli (come facilmente si riscontra) ad una unione nel rispetto delle diversità. Gli americani invece riescono a concepire facilmente un organismo con pochi poteri essenziali dati allo stato federale e tutto il resto in mano ad organismi più piccoli che tutelano le loro diversità. In ogni caso sono modelli diversi di democrazia... sinceramente le alternative mi fanno più paura che altro.
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) |
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#60 | |
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