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#41 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Messaggi: 32712
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![]() Ti faccio notare che comunque la stragrande maggioranza dei premi sono per aspetti tecnici (sonoro, trucco, costumi ecc...)... quindi definirlo un filmetto mi sembra esagerato. ![]()
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| Front & Rear: Arbour 5.02 | Center: Arbour C.4 | Sub: Arbour S.10 | Ampli: Onkyo TX-SR607 | Video: Panasonic TX-L47DT50 | Recorder: TS-6600HD |
Sorgente Video: Raspberry PI & Openelec + QNAP TS-869L WD Red 4x4TB | Musica Liquida: Squeezebox Touch | Remote Control: Harmony One | |
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#42 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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io sono un fanatico di tolkien. se il film non mi piace lo dico senza problemi. |
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#43 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
Messaggi: 40877
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Quote:
![]() sono daccordo con te, gli attori, come ho già specificato nell'altro thread, (anche se imho le parti erano ottimamente recitate) non erano proprio "da oscar" (imho) la maggior parte dei premi in effetti erano per ambiti tecnici ![]() |
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#44 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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Quote:
allora, poichè sono un grande appassionato di effetti speciali, posso tranquillamente unirmi al vostro giubilo! ![]() la weta è diventata la più grande casa di effetti speciali in assoluto. gollum è sensazionale ed è il primo esempio in assoluto di personaggio digitale davvero emozionante! (mi ripeto, scusate ![]() non eccelse comunque le scenografie per questo episodio: tutto risultava troppo "piccolo". ottime le musiche, assolutamente niente di particolare la regia e fotografia non pervenuta (tutta colpa della computer grafica ![]() ![]() cmq tecnicamente un grande passo in avanti per la tecnologia applicata al cinema. |
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#45 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
Messaggi: 40877
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#46 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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l' hanno usata per" completare" la visione dell' insieme senza scadere nel "giocattolone audio visivo" ![]() nel secondo è stata usata in modo molto più complesso e in generale è stato il grande momento di gollum e barbalbero che sono stati sempre imho i personaggi digitali + belli della storia del cinema. nel terzo l' hanno usata troppo!!!! certe scene erano addirittura ridicole (l' esercito verde dei morti a tratti mi ha ricordato la pubblicità dell' idraulico liquido ![]() ![]() cmq W GOLLUM sempre e comunque! ![]() |
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#47 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Londra
Messaggi: 2433
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Mi sono decisa
![]() Ho ordinato i "Racconti Ritrovati": non vedo l'ora che arrivi a casuccia.
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Guarda....una medusa!!! |
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#48 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
Messaggi: 40877
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![]() anche racconti incompiuti ma ti lascia l'amaro in bocca visto che non finiscono ![]() |
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#49 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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Quote:
ordinato? nel senso che l' hai preso in lingua originale ( ![]() ![]() buona lettura cmq! ![]() |
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#50 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
Messaggi: 40877
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#51 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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si? io avevo il SdA in inglese e la traduzione era praticamente perfetta!!! deve essere un casino leggere i racconti in inglese, o no? ![]() |
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#52 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2002
Città: Londra
Messaggi: 2433
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![]() Comunque mi ha incuriosito sentirne parlare e poi voglio finire tutti i libri che ci sono di Tolkien. Mi devo togliere lo sfizio ![]()
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Guarda....una medusa!!! |
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#53 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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io anche. a proposito...qualcuno di voi ha letto "il cacciatore di draghi"? |
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#54 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
Messaggi: 40877
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#55 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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di cosa parla? ma c' entra con la terra di mezzo? ![]() |
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#56 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Trento
Messaggi: 40877
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ecco una descrizione (copia-incolla da internet) C’è una Britannia piuttosto fantasiosa ma non del tutto improbabile (“quando quest’isola era felicemente divisa – dice l’autore - in molti regni”) per chi sia disposto a lasciarsi trasportare, per un tempo purtroppo assai breve, nel Piccolo Regno partorito dall’inesauribile immaginazione del professore di Oxford, che in piena fase creativa del suo Signore degli Anelli trova alla fine degli anni Quaranta il tempo di costruire un piccolo gioiello di umorismo e stile. Utilizzando il vecchio e sempre valido espediente del “racconto ritrovato”, situa la vicenda, desunta da improbabili antiche cronache, in uno spazio-tempo plausibile, quella Britannia immeditamente post-romana e pre-arturiana piena di fascino fantastico. L’orco sordo e goffo che accidentalmente procura la fortuna superiore alle previsioni e ai desideri di Mastro Aegidius detto più familiarmente Giles, del villaggio di Ham, un contadino scaltro secondo la migliore tradizione, apre e chiude un racconto dove a farla da padrone sono l’arguzia e la raffinatezza dei dialoghi, la partecipazione involontariamente corale dei paesani, la simpatia strafottente di un drago colto e disonesto, la comicità di un cane che pare uscito da una commedia plautina. Stupefacente la capacità di Tolkien, qui in un assaggio imperdibile anche per chi non ne conoscesse il capolavoro, nel tratteggiare atmosfere galleggianti tra prati alla luce della luna e panorami umani ironici dai richiami letterari appena appena autoreferenziali (come non vedere nel mugnaio roso dall’invidia il Ted Sabbioso di Hobbiville? Come non ricordare che a un drago non si dovrebbe mai rivelare il proprio nome? E la corda di cui Giles viene fornito dal pievano perché ne potrebbe “avere bisogno” non fa pensare al buon Samvise, preoccupato per capitoli e capitoli dell’opera maggiore di non essersene procurata?). Certo, l’avventura per eccellenza con un drago risale al 1937, anno di pubblicazione dello Hobbit, dove il pericoloso, affascinante e arguto gioco dialettico tra Bilbo e Smaug rivive certamente qui in chiave del tutto ironica e smitizzata. Assai diverso dal suo predecessore alato, Chrysophylax vorrebbe essere furbo, ma il contadino, creato cavaliere in occasione dell’impresa da un re ingordo e prepotente, unendo alla forza di una spada magica l’intelligenza e il senso della misura, riesce là dove cavalieri fifoni e incapaci e villici ingenui avevano miseramente fallito. Chi conosce Tolkien troverà similitudini stilistiche e chiare simmetrie con gli scritti maggiori, eppure c’è una freschezza del tutto autonoma in questo racconto, a cominciare dai richiami a un Medioevo forse non così lontano come si dice in apertura (le date indicate con il santo del giorno, i nomi in un latino maccheronico esilarante, le figure e le abitudini tipiche dei villaggi e della corte), mescolate con sapienza e ironia a improbabili atteggiamenti moderni (i villici salutano Giles di ritorno con drago e tesoro “sventolando i berretti e le sciarpe”) e dialoghi frizzanti e per nulla scontati, conditi da un tocco di filologia relativa ai toponimi usciti dalla mappa di una fervida fantasia e di un’indubbia cultura. Un Tolkien minore? Chi cercasse di capire attraverso questo racconto il mondo di Frodo e di Gandalf non ci riuscirebbe, è fuor di dubbio: mancano le atmosfere epiche delle battaglie, il profumo dei boschi antichi e misteriosi, il calore dell’umanità dei personaggi che fanno del Signore degli anelli qualcosa di unico e quasi intrinsecamente magico. Ma ne ho già scritto… Lontano in ogni caso dalla Terra di Mezzo e dai suoi incantesimi, Il cacciatore di draghi potrebbe forse rappresentare una stazione intermedia in un percorso di lettura al contrario: chi abbia apprezzato la grandiosità dell’affresco tolkieniano coglie forse meglio l’ironia e la leggerezza elegante della storia di Giles. Che è e resta un divertissement, in primo luogo credo per l’Autore stesso, indubbiamente per i lettori di ogni età, cui è solo richiesto un minimo di senso dell’umorismo e la predisposizione a una lettura piacevole benché per nulla scontata. Giova meno a tutta l’opera tolkieniana, come ho avuto modo di dire altrove, l’elefantiaca operazione di marketing che l’ha travolta, all’indomani della trasposizione filmica del Signore degli Anelli, nel mostruoso parto di una quantità esorbitante e fastidiosa di studi, saggi, interpretazioni e traduzioni, per tacere del resto, così che se la pubblicità è l’abito della fama, il troppo rumore rischia di stordire, e chi non conosce Tolkien probabilmente si complimenta con se stesso per non essere caduto nella trappola commerciale ed editoriale abilmente tesa da chi ha trasformato l’opera dell’Autore inglese in una gallina dalle uova d’oro. Sul prezzo del libro (piuttosto alto) non starò a disquisire. Agli appassionati non può mancare, per tutti gli altri esistono quei posti simpatici con tanti libri da prendere a prestito, dove lavorano persone solitamente affabili e gentili. Ecco, andateci. |
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#57 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
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stuzzicante
![]() lo prenderò! |
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#58 | |
Senior Member
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![]() (i commenti sopra non sono miei ![]() |
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#59 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
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c'è una cosa che non ho afferrato nel film (forse ricordo male)
nel libro tolkien nella descrizione degli hobbit distinque le tre razze, si parla dei Pelopiedi, che secondo la descrizione hanno piedi più piccoli degli altri hobbit (paloidi e Sturoi) ma non di piedi "più grandi del normale" nei costumi i piedi sono enormi forse ricordo male la "prefazione" del Sda |
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#60 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
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Quote:
non ricordo bene questo particolare sui piedi. io li ho sempre immaginati con i piedi grandi (un po' come nel film) e questo perchè penso di averlo letto da qualche parte... probabilmente i loro piedi appaiono grandi se rapportati alla loro statura! ![]() |
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