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Old 20-01-2008, 15:21   #41
WLF
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ma se l'istat dice che l'inflazione è solo del 2% .. va tutto bene
Secondo me l' ISTAT si potrebbe anche abolire; se i conti vengono fatti come sono fatti adesso è inutile

Ultima modifica di WLF : 20-01-2008 alle 15:23.
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Old 20-01-2008, 15:27   #42
WLF
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eh beh mi pare giusto criticare il lavoro dell'istat solo quando pare e piace. Se dice cose belle non si critica per nessun motivo e invece quando il dato non è in linea con le propie argomentazioni allora si scredita l'istituto.

I dati sono sempre dati, scaturiti da osservazioni statistiche seguento processi standardizzati e affidabili.

Dovete decidervi (te come tanti altri), o dite che l'istituto non è credibile e non accettate nessuna rilevazione da esso oppure le accettate tutte. Delle due l'una.
Adesso argometo la risposta del post precedente: che i conti vengano fatti in modo corretto su osservazioni statistiche sono d'accordo, ma se le osservazioni e i calcoli si fanno su una base di partenza che è sbagliata è logico che la gente abbia da ridire
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Old 20-01-2008, 16:19   #43
Edo4444
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Adesso argometo la risposta del post precedente: che i conti vengano fatti in modo corretto su osservazioni statistiche sono d'accordo, ma se le osservazioni e i calcoli si fanno su una base di partenza che è sbagliata è logico che la gente abbia da ridire
Bene allora parliamone:

Dimmi in base alla tabella cio che tu reputi sbagliato. Spiega secondo la tua opinione dove l'istat sbaglia a fare i conti.
http://www.istat.it/salastampa/comun...azione2007.pdf

Forse siamo OT? meglio aprire un thred specifico? non so.. se qualche mod legge questo post mi faccia sapere..
Edo4444 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-01-2008, 16:24   #44
durbans
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Ma ci voleva l'OCSE per una cosa del genere ? Cmq ora finalmente abbiamo anche l'ufficializzazione che stiamo andando verso la categoria "morti di fame"....
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Old 20-01-2008, 16:27   #45
dantes76
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Originariamente inviato da Edo4444 Guarda i messaggi
Bene allora parliamone:

Dimmi in base alla tabella cio che tu reputi sbagliato. Spiega secondo la tua opinione dove l'istat sbaglia a fare i conti.
http://www.istat.it/salastampa/comun...azione2007.pdf

Forse siamo OT? meglio aprire un thred specifico? non so.. se qualche mod legge questo post mi faccia sapere..

Quote:
Il campione dell'Istat si basa su di un paniere di prodotti, tra i quali vengono monitorati esclusivamente i più venduti di ogni categoria. Ad esempio, per le auto, non si monitorano le auto di lusso, ma le più diffuse utilitarie, e non tutte, ma solo quella più venduta. Ora, mentre in un mercato con poche offerte il prodotto di punta facilmente raggiunge valori significativi, nei mercati attualmente vi sono decine, se non centinaia, di scelte per ogni prodotto: è dunque difficile che un singolo prodotto, anche se il più diffuso, sia un campione rappresentativo della categoria.

Per fare un confronto, i dati dell'Eurispes monitorano, oltre al prodotto più venduto, anche il più caro ed il più economico di ogni categoria. Questo perché, anche se il prodotto più venduto non aumenta di prezzo, ma lo fanno tutti gli altri che possono facilmente essere più del 60% del mercato, l'inflazione misurata resta ferma, ma non quella percepita. Non va però dimenticato che i punti vendita rilevati dall'Eurispes sono in numero molto più basso rispetto a quelli dell'Istat.


Secondo alcuni, il tipo di rilevazione dell'Istat non misura il disagio delle classi medie, che, abituate a comprare prodotti di una certa qualità e dunque più costosi, non potendoseli più permettere, tendono a comprimere i loro consumi.E infatti si è notato un incremento del ricorso ai discount, aumentato del 10% dall'introduzione dell'euro, un appiattimento dei consumi alimentari, un crollo della spesa media pro capite per le vacanze: tutti indicatori di un aumento dell'inflazione ben al di sopra dell'ufficiale 2-3%[citazione necessaria].

Un ulteriore elemento di contestazione è il fatto che il tasso d'inflazione considera allo stesso modo beni durevoli e beni di consumo, che hanno vita utile e tempi di riacquisto molto diversi. L'impatto che un rincaro delle automobili ha sui redditi di una famiglia media si manifesta ogni 10 anni, mentre un aumento del prezzo della benzina ha effetti quotidiani. I prezzi vengono pesati rispetto alla quantità venduta del prodotto/servizio, ma non sono moltiplicati per coefficienti che tengono della loro durata.

Come in altri paesi, inoltre, il tasso d'inflazione non considera il prezzo degli immobili, e le altre uscite legate all'assicurazione di un reddito nella vecchiaia, come assicurazioni, spese di assistenza medica e contributi pensionistici, voci che costituiscono una spesa rilevante per i redditi da lavoro dipendente e autonomo. La misura attuale dell'inflazione è un indicatore dei prezzi al consumo, di beni venduti "al dettaglio" (retail goods in inglese), una categoria che non comprende le case o i servizi alla terza età.

In seguito alle polemiche sul livello dell'inflazione, è stata attivata una "Commissione di studio per il calcolo degli indici dei prezzi", composta da professori universitari, esperti Istat, rappresentanti delle parti sociali (sindacati e Confindustria) e rappresentanti delle associazioni dei consumatori.
wikipedia.it

Ps: l'eurispes da un inflazione di circa il 6%
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Ultima modifica di dantes76 : 20-01-2008 alle 16:29.
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Old 20-01-2008, 16:56   #46
Edo4444
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Ps: l'eurispes da un inflazione di circa il 6%
L'eurispes come dice anche l'artico che hai postato "Non va però dimenticato che i punti vendita rilevati dall'Eurispes sono in numero molto più basso rispetto a quelli dell'Istat."

Dal piu ampio articolo preso dal sito:
http://www.istat.it/salastampa/comun...ointegrale.pdf

Ti faccio notare questi due paragrafi.


Il paniere dei prodotti
L’impossibilità di misurare le variazioni dei prezzi di tutti i singoli prodotti consumati dalle famiglie rende
necessario selezionare un campione di specifici beni e servizi dei quali misurare mensilmente la dinamica di
prezzo, che deve essere rappresentativa di quella di un più esteso insieme di prodotti simili. Questo insieme
di beni e servizi può essere visto come un “paniere” della spesa che contiene i prodotti prevalentemente
acquistati dal complesso delle famiglie.
I beni e servizi che entrano nel paniere con riferimento alle singole voci di prodotto prendono il nome di
“posizioni rappresentative”: queste ultime permettono una stima affidabile della dinamica dei prezzi della più
ampia voce di prodotto. Per molti prodotti la cui importanza all’interno della spesa delle famiglie è
particolarmente rilevante (si pensi, ad esempio, alla benzina, o all’energia elettrica) la scelta delle posizioni
rappresentative non pone particolari problemi di selezione. In altri casi è necessario invece individuare un
particolare campione di prodotti. Ad esempio, per misurare la dinamica dei prezzi della voce di prodotto
Grandi apparecchi elettrodomestici, vengono seguiti i prezzi delle posizioni rappresentative Forno a
microonde, Climatizzatore, Frigo freezer, Aspirapolvere, Lavatrice, Lavastoviglie, Caldaia murale, prodotti
largamente rappresentativi delle spese delle famiglie per l’acquisto di grandi apparecchi elettrodomestici.
Le “posizioni rappresentative” sono selezionate sulla base di una pluralità di fonti e tra le tipologie
maggiormente consumate; inoltre devono poter essere agevolmente rilevate sul territorio
. La scelta tiene
anche conto del criterio del “peso medio”, secondo il quale, maggiore è il peso di una voce di prodotto sul
totale dei consumi delle famiglie, maggiore deve essere il numero di posizioni rappresentative che
contribuiscono a misurarne l’evoluzione dei prezzi. Questo principio non vige in modo automatico in quanto
va integrato da valutazioni specifiche riguardanti le caratteristiche dei prodotti inclusi in ciascuna voce.
Nel 2007 le posizioni rappresentative sono 540. Di queste, alcune sono di natura composita, cioè formate
da più prodotti (ad esempio, la posizione rappresentativa Ortaggi comprende 21 diversi tipi di ortaggi, la
Frutta fa riferimento a 16 prodotti diversi).
Il maggior numero di posizioni rappresentative è compreso nel capitolo Prodotti alimentari e bevande
analcoliche, che ne comprende 139; segue il capitolo Mobili, articoli e servizi per la casa (76) e quello
Ricreazione, spettacoli e cultura (68).




Il calcolo dei pesi
Ovviamente, non tutti i beni e i servizi che entrano nel paniere presentano la stessa importanza nei consumi
delle popolazione.
D’altra parte, l’esigenza di misurare il livello dei prezzi e la loro dinamica temporale attraverso indicatori di
sintesi, richiede la definizione di un sistema di ponderazione che consenta di elaborare tali indicatori
tenendo conto della diversa rilevanza che i singoli prodotti assumono sulla spesa complessiva per i consumi
delle famiglie.
Come di consueto, la determinazione dei coefficienti di ponderazione degli indici dei prezzi al consumo è
stata effettuata attraverso l’utilizzo dei dati di Contabilità Nazionale e di quelli derivanti dall’indagine sui
Consumi delle famiglie, che coinvolge annualmente circa 28.000 famiglie. Per entrambe le fonti sono stati
utilizzati gli ultimi dati disponibili relativi all’anno 2005.
C’è da tenere presente che la struttura di ponderazione calcolata per il 2007 incorpora la revisione dei dati di
contabilità nazionale, che ha introdotto cambiamenti nelle classificazioni, l’aggiornamento delle fonti
informative e l’adozione di nuovi metodi di stima, con effetti sui livelli e la struttura della spesa per consumi
delle famiglie1.
L’utilizzo congiunto dei dati di contabilità nazionale e dell’indagine sui consumi delle famiglie ha consentito
di stimare gli aggregati macroeconomici di spesa per consumi in funzione del dominio e della popolazione di
riferimento di ciascuno dei tre indici (NIC, FOI e IPCA) e per i diversi aggregati della classificazione
standard (capitoli, categorie, gruppi e voci di prodotto).
Le spese per consumi associate alle singole voci di prodotto sono state successivamente ripartite tra le
posizioni rappresentative presenti all’interno di ciascuna voce sulla base di numerose fonti informative
interne (come, ad esempio, le indagini sul commercio con l’estero, sulla produzione industriale e sul
movimento turistico) ed esterne all’Istat ( ACNielsen, Banca d’Italia, ecc.).
I dati di spesa per ciascuna posizione rappresentativa, relativi quindi all’anno 2005, sono stati stimati per il
mese di dicembre 2006, e cioè con riferimento alla nuova base di calcolo degli indici, utilizzando la
variazione dei prezzi registrata per ciascuna di esse tra il 2005 e quest’ultimo mese.
La somma della spesa rivalutata relativa alle singole posizioni rappresentative fornisce, quindi, una stima
della spesa per i consumi delle famiglie per i diversi livelli di aggregazione della classificazione standard e
per l’ammontare complessivo, con riferimento alla nuova base di calcolo degli indici (dicembre 2006). Ciò
consente, infine, di calcolare l’incidenza dei prodotti (beni e servizi) compresi nei diversi aggregati come
rapporto tra le spese per l’acquisto dei prodotti che rientrano in ciascuno di essi e l’ammontare complessivo
della spesa per consumi delle famiglie.


Concludo dicendo, o sono degli incapaci che non sanno capire che tutto il lavoro che stanno facendo non rappresenta in alcun modo la realtà della vita quotidiana(io dubito su questo), oppure siamo noi che siamo un po in mala fede, oppure l'istituto è controllato dal governo che vuole tenere a bada il suo popolino..

Ditemi voi cosa pensate, ma se mettiamo in discussione l'istituto su una rilavazione cosi importante come questa dobbiamo mettelo in discussione per tutte le rilevazioni che ha fatto, che sta facendo e che farà..
Edo4444 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-01-2008, 17:07   #47
dantes76
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L'eurispes come dice anche l'artico che hai postato "Non va però dimenticato che i punti vendita rilevati dall'Eurispes sono in numero molto più basso rispetto a quelli dell'Istat."

Dal piu ampio articolo preso dal sito:
http://www.istat.it/salastampa/comun...ointegrale.pdf

Ti faccio notare questi due paragrafi.


Il paniere dei prodotti
L’impossibilità di misurare le variazioni dei prezzi di tutti i singoli prodotti consumati dalle famiglie rende
necessario selezionare un campione di specifici beni e servizi dei quali misurare mensilmente la dinamica di
prezzo, che deve essere rappresentativa di quella di un più esteso insieme di prodotti simili. Questo insieme
di beni e servizi può essere visto come un “paniere” della spesa che contiene i prodotti prevalentemente
acquistati dal complesso delle famiglie.
I beni e servizi che entrano nel paniere con riferimento alle singole voci di prodotto prendono il nome di
“posizioni rappresentative”: queste ultime permettono una stima affidabile della dinamica dei prezzi della più
ampia voce di prodotto. Per molti prodotti la cui importanza all’interno della spesa delle famiglie è
particolarmente rilevante (si pensi, ad esempio, alla benzina, o all’energia elettrica) la scelta delle posizioni
rappresentative non pone particolari problemi di selezione. In altri casi è necessario invece individuare un
particolare campione di prodotti. Ad esempio, per misurare la dinamica dei prezzi della voce di prodotto
Grandi apparecchi elettrodomestici, vengono seguiti i prezzi delle posizioni rappresentative Forno a
microonde, Climatizzatore, Frigo freezer, Aspirapolvere, Lavatrice, Lavastoviglie, Caldaia murale, prodotti
largamente rappresentativi delle spese delle famiglie per l’acquisto di grandi apparecchi elettrodomestici.
Le “posizioni rappresentative” sono selezionate sulla base di una pluralità di fonti e tra le tipologie
maggiormente consumate; inoltre devono poter essere agevolmente rilevate sul territorio
. La scelta tiene
anche conto del criterio del “peso medio”, secondo il quale, maggiore è il peso di una voce di prodotto sul
totale dei consumi delle famiglie, maggiore deve essere il numero di posizioni rappresentative che
contribuiscono a misurarne l’evoluzione dei prezzi. Questo principio non vige in modo automatico in quanto
va integrato da valutazioni specifiche riguardanti le caratteristiche dei prodotti inclusi in ciascuna voce.
Nel 2007 le posizioni rappresentative sono 540. Di queste, alcune sono di natura composita, cioè formate
da più prodotti (ad esempio, la posizione rappresentativa Ortaggi comprende 21 diversi tipi di ortaggi, la
Frutta fa riferimento a 16 prodotti diversi).
Il maggior numero di posizioni rappresentative è compreso nel capitolo Prodotti alimentari e bevande
analcoliche, che ne comprende 139; segue il capitolo Mobili, articoli e servizi per la casa (76) e quello
Ricreazione, spettacoli e cultura (68).




Il calcolo dei pesi
Ovviamente, non tutti i beni e i servizi che entrano nel paniere presentano la stessa importanza nei consumi
delle popolazione.
D’altra parte, l’esigenza di misurare il livello dei prezzi e la loro dinamica temporale attraverso indicatori di
sintesi, richiede la definizione di un sistema di ponderazione che consenta di elaborare tali indicatori
tenendo conto della diversa rilevanza che i singoli prodotti assumono sulla spesa complessiva per i consumi
delle famiglie.
Come di consueto, la determinazione dei coefficienti di ponderazione degli indici dei prezzi al consumo è
stata effettuata attraverso l’utilizzo dei dati di Contabilità Nazionale e di quelli derivanti dall’indagine sui
Consumi delle famiglie, che coinvolge annualmente circa 28.000 famiglie. Per entrambe le fonti sono stati
utilizzati gli ultimi dati disponibili relativi all’anno 2005.
C’è da tenere presente che la struttura di ponderazione calcolata per il 2007 incorpora la revisione dei dati di
contabilità nazionale, che ha introdotto cambiamenti nelle classificazioni, l’aggiornamento delle fonti
informative e l’adozione di nuovi metodi di stima, con effetti sui livelli e la struttura della spesa per consumi
delle famiglie1.
L’utilizzo congiunto dei dati di contabilità nazionale e dell’indagine sui consumi delle famiglie ha consentito
di stimare gli aggregati macroeconomici di spesa per consumi in funzione del dominio e della popolazione di
riferimento di ciascuno dei tre indici (NIC, FOI e IPCA) e per i diversi aggregati della classificazione
standard (capitoli, categorie, gruppi e voci di prodotto).
Le spese per consumi associate alle singole voci di prodotto sono state successivamente ripartite tra le
posizioni rappresentative presenti all’interno di ciascuna voce sulla base di numerose fonti informative
interne (come, ad esempio, le indagini sul commercio con l’estero, sulla produzione industriale e sul
movimento turistico) ed esterne all’Istat ( ACNielsen, Banca d’Italia, ecc.).
I dati di spesa per ciascuna posizione rappresentativa, relativi quindi all’anno 2005, sono stati stimati per il
mese di dicembre 2006, e cioè con riferimento alla nuova base di calcolo degli indici, utilizzando la
variazione dei prezzi registrata per ciascuna di esse tra il 2005 e quest’ultimo mese.
La somma della spesa rivalutata relativa alle singole posizioni rappresentative fornisce, quindi, una stima
della spesa per i consumi delle famiglie per i diversi livelli di aggregazione della classificazione standard e
per l’ammontare complessivo, con riferimento alla nuova base di calcolo degli indici (dicembre 2006). Ciò
consente, infine, di calcolare l’incidenza dei prodotti (beni e servizi) compresi nei diversi aggregati come
rapporto tra le spese per l’acquisto dei prodotti che rientrano in ciascuno di essi e l’ammontare complessivo
della spesa per consumi delle famiglie.


Concludo dicendo, o sono degli incapaci che non sanno capire che tutto il lavoro che stanno facendo non rappresenta in alcun modo la realtà della vita quotidiana(io dubito su questo), oppure siamo noi che siamo un po in mala fede, oppure l'istituto è controllato dal governo che vuole tenere a bada il suo popolino..

Ditemi voi cosa pensate, ma se mettiamo in discussione l'istituto su una rilavazione cosi importante come questa dobbiamo mettelo in discussione per tutte le rilevazioni che ha fatto, che sta facendo e che farà..
per me va bene, dovrei solo cercare qualche articolo piu' approfondito su la voce.info e su un altro sito, dove si parlava propio di questo, del fatto delle rilevazioni istat


Ps: non sono degli incapaci loro, e solo che i metodi di rilevamento, che a volte possono essere non reali nel complesso, ma non perquesto sbagliati


mettiamo caso che ci sia un bus con 100 persone
questo bus ha un incidente
su 100 persone 40 persone muoino subito
60 vengono ricoverati in diversi ospedali

il bollettino finale saraì di 40 morti, ma se i restanti 60 morissero nei giorni successivi e il bollettino non ne tenesse conto, alla fine si direbbe sono morti in 40

o durante l'incidente di chernobyl , nelle ore successive il tutto fu minimizzato, dalla autorita' locali, sai perche?
semplice sempre per un metodo di rilevazione errato, non falso...
i contatori che misuravano le radiazioni in dotazioni ai tecnici di chernobyl avevano un fondoscala i 1000 volte inferirore al livello di radiazioni reale, e cosi a mosca mandavano nel bollettino il dato dei contatori, che non era falso, ma solamente falsato

Ps: per alcuni tipi di beni, come auto, tv, il fatto di rilevare in un minor numero di negozi, secondo me E' irrilevante, visto che la differenza puo' essere minima, dico fra una fiat punto 1.2 venduta in una concessionaria di milano e fra una venduta in una di catanzaro[ sempre escluso tasse regionali, che incidono un bel po]
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Ultima modifica di dantes76 : 20-01-2008 alle 17:09.
dantes76 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-01-2008, 17:17   #48
Edo4444
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Originariamente inviato da dantes76 Guarda i messaggi
per me va bene, dovrei solo cercare qualche articolo piu' approfondito su la voce.info e su un altro sito, dove si parlava propio di questo, del fatto delle rilevazioni istat


Ps: non sono degli incapaci loro, e solo che i metodi di rilevamento, che a volte possono essere non reali nel complesso, ma non perquesto sbagliati


mettiamo caso che ci sia un bus con 100 persone
questo bus ha un incidente
su 100 persone 40 persone muoino subito
60 vengono ricoverati in diversi ospedali

il bollettino finale saraì di 40 morti, ma se i restanti 60 morissero nei giorni successivi e il bollettino non ne tenesse conto, alla fine si direbbe sono morti in 40

o durante l'incidente di chernobyl , nelle ore successive il tutto fu minimizzato, dalla autorita' locali, sai perche?
semplice sempre per un metodo di rilevazione errato, non falso...
i contatori che misuravano le radiazioni in dotazioni ai tecnici di chernobyl avevano un fondoscala i 1000 volte inferirore al livello di radiazioni reale, e cosi a mosca mandavano nel bollettino il dato dei contatori, che non era falso, ma solamente falsato

Ps: per alcuni tipi di beni, come auto, tv, il fatto di rilevare in un minor numero di negozi, secondo me E' irrilevante, visto che la differenza puo' essere minima, dico fra una fiat punto 1.2 venduta in una concessionaria di milano e fra una venduta in una di catanzaro[ sempre escluso tasse regionali, che incidono un bel po]

Ho cercato sul sito che mi hai detto tu e per il momento ho trovato questo:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina345.html
Edo4444 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-01-2008, 17:23   #49
dantes76
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Ho cercato sul sito che mi hai detto tu e per il momento ho trovato questo:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina345.html
c'e ne stanno diversi, alcuni sotto forma di pdf, ma tramite google, e possibile vederli come Html

http://209.85.135.104/search?q=cache...lnk&cd=4&gl=it

http://209.85.135.104/search?q=cache...nk&cd=15&gl=it
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Old 20-01-2008, 19:37   #50
sider
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Non è esatto, per i datori di lavoro "costiamo troppo". Non lo sai che il costo del lavoro in italia è praticamente il medesimo che si riscontra in Germania mentre i salari tedeschi sono più elevati di una percentuale che svaria tra il 20 ed il 30% ?.
SI

Quote:
Sei al corrente che la causa di tutto ciò è da attribuirsi alla voracità dello stato il quale onde mantenere le legioni di parassiti che caratterizzano questo paese dissangua noi lavoratori con tasse sempre più pesanti e con prelievi occulti che portano il prelievo su quanto costiamo all'azienda oltre la soglia del 70% se calcoliamo anche le tasse che paghiamo quando compriamo qualcosa con quanto ci rimane dopo la pesante tosatura fiscalcontributiva ?.
Piano coi termini. Se lo stato fa dei concorsi ed uno viene assunto, che colpa ha per essere chiamato parassita. Non sono statale, tanto per evitare sarcastiche insinuazioni.

Quote:
Sei al corrente che negli anni 60 la struttura del salario venne stabilità attribuendo a parte rilevante del costo del lavoro la definizione di contributo "a carico dell'azienda" ?.
SI

Quote:
Sei al corrente che un lavoratore versa direttamente in busta il 9,49% del salario all'inps mentre la restante fetta, il globale raggiunge circa il 33% dell'imponibile netto, viene accuratamente "nascosta" e non compare su alcuna busta paga ?. Sei al corrente che un operaio versa abbastanza da potersene andare in pensione dopo 35 anni di versamenti per qualsiasi numero di anni, con l'80% del suo reddito e senza pesare su altri ma lasciando, alla sua morte il capitale intonso nelle mani dell'inps ?.
Si Si Si

Quote:
Rammenta che il maggior responsabile dello scarso potere d'acquisto che ci affligge è proprio quello stato gonfio di burocrazia mostruosamente costosa, il solo inps ha un costo di struttura che si avvicina al 50% della raccolta contributiva e col restante deve poi pagare le pensioni sia a chi ha versato che a chi campa alle spalle sue.
Ebbene quindi? Il mio potere d'acquisto quello è.
Hai dimenticato stranamente di parlare dei sontuosi contributi statali elargiti a quei poveri e tartassati imprenditori.
sider è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-01-2008, 19:55   #51
WLF
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Bene allora parliamone:

Dimmi in base alla tabella cio che tu reputi sbagliato. Spiega secondo la tua opinione dove l'istat sbaglia a fare i conti.
http://www.istat.it/salastampa/comun...azione2007.pdf

Forse siamo OT? meglio aprire un thred specifico? non so.. se qualche mod legge questo post mi faccia sapere..
Non ho detto che sbaglia a fare i conti, ho detto che delle voci nel paniere,che sono inutili e potrebbero essere eliminate.
WLF è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-01-2008, 21:05   #52
Edo4444
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Originariamente inviato da WLF Guarda i messaggi
Non ho detto che sbaglia a fare i conti, ho detto che delle voci nel paniere,che sono inutili e potrebbero essere eliminate.

Si ma non credi che le cose sostanziali ci siano tutte? magari potremmo togliere alcuni particolari come la frutta secca o alcune cose particolari surgelate ma il conto non cambierebbe alla fine.

Le cose che pesano di piu ci sono tutte e a tutte mi pare sia stata data la giusta importanza..

Quindi anche alla luce dei commenti e degli articoli postati anche da Dantes76, credo di poter dire che ci sia da fidarsi..
Edo4444 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-01-2008, 14:45   #53
Onisem
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Bello. Peccato che in Portogallo (Lisbona) se vuoi con 4,50€ mangi fuori, trasporti e taxi hanno prezzo per noi ridicoli e tutto il resto di conseguenza. Insomma magari alla fine pure loro stanno meglio di noi.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 21-01-2008, 15:11   #54
blamecanada
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Dato che gli italici imprenditori non hanno nessuna etica del lavoro., dato che hanno spostato le fabbriche dall'italia prima in croazia , poi ancora + ad est perchè i 400 euro al mese che prende un croato sono troppi, e che grazie ad una legge italiana possono mettere comunque il made in italy sul prodotto, aspettarsi un uso intelligente ed etico della legge MARONI (non chiamatela biagi ) sarebbe stato troppo. Una legge varata per compiacere gli squali dell'industria nostrana
È assurdo pretendere etica dagl'imprenditori!
Devono esserci delle LEGGI per tutelare i lavoratori, il buon cuore non è una cosa di cui fidarsi.
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Old 21-01-2008, 15:24   #55
trallallero
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a proposito non tanto dei salari quanto al potere d'acquisto,
ho notato una cosa durante il mio ultimo viaggio in Italia,
che m'ha fatto riflettere:

avevo dimenticato di portarmi spazzolino, sapone etc e son andato
a comprare il tutto all'Auchan (20 Dicembre 2007), centro sicuramente
non per vip, anzi, piuttosto economico.
Lo spazzolino mi è sembrato un pò costoso ma ciccia, per quanto riguarda
il dentrifricio, ho preso "il meno caro".
In pratica l'Auchan, per quasi tutti i prodotti, ha questa serie definita
come "il meno caro", inscatolata in cartoni ben riconoscibili, senza marca.

75 ml = 1.50 €
in Germania un normale dentifricio con tanto di marca costa più o meno
130 ml = 0.65 €

Poi ci ho riflettuto:
1) scatola ben visibile e riconoscibile: chi va alla cassa potrebbe
facilmente sentirsi in imbarazzo mostrando che può permettersi solo
il più economico, addirittura senza marca.

2) l'Auchan segna il limite del più economico, lo decide lei. Ti ha abituato
e viziato con l'aiutino del "meno caro" ben visibile e adesso lo può
tranquillamente usare per alzare il limite e dirti che meno di così non puoi
spendere.

3) ti spinge a comprare qualcosa di più del meno caro perchè quello lo fa
passare come "roba per poracci"

4) calcolando che c'è gente che compra le mutande Armani, questa dell'Auchan
mi sembra una furbata più che un aiuto a trovare il risparmio.
E come l'Auchan chissà quanti altri ...

Purtroppo su cose come la benzina, gas e corrente non si può far niente, ma
su cose come queste la gente dovrebbe imparare a spendere senza farsi prendere
per il culo.
Il meno caro non dovrebbe essere il negoziante ad imporlo ma il consumatore
scegliendo, acquistando.

So che è un pò OT ma volevo rendere pubbliche queste considerazioni
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Old 21-01-2008, 16:39   #56
Cfranco
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Originariamente inviato da pierpo Guarda i messaggi
I salari sono bassi perchè non tanto perchè il datore di lavora eroga pochi soldi, ne eroga tantissimi, forse, a lordo, più che negli altri Paesi d'Europa.
Vediamo :
COSTO ORARIO DEL LAVORO
___
Paese Euro all'ora Indice (Italia = 100)
Svezia 28,69 159,12
Germania 27,14 150,53
Giappone 25,42 140,99
Stati Uniti 24,29 134,72
Francia 20,88 115,81
Belgio 19,71 109,32
Italia 18,03 100,00
Spagna 16,72 92,73
Corea 16,39 90,90
Portogallo 6,01 33,33
Turchia 5,23 29,01
Repubblica Ceca 4,54 25,18
Ungheria 4,33 24,02
Argentina 4,12 22,85
Brasile 3,43 19,02
Messico 2,97 16,47
Polonia 2,55 14,14
Sud Africa 2,25 12,48
Marocco 2,10 11,65
Cina 1,98 10,98
Romania 1,74 9,65
Tunisia 1,52 8,43
India 0,49
2,72

Forse che gli industriali dovrebbero trovare qualche altra scusa ?

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Originariamente inviato da ELISAMAC1 Guarda i messaggi
Quella va bene.Ecco cosa dico.
Quindi per te va bene affamare gli operai , visto che l' ha fatto Berlusconi
Di cosa ti lamenti dunque :
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Originariamente inviato da ELISAMAC1 Guarda i messaggi
GRAZIE GOVERNO!
Se la colpa di questo governo è di non aver modificato le leggi che ti piacciono così tanto ?
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Old 21-01-2008, 17:22   #57
WLF
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Originariamente inviato da Edo4444 Guarda i messaggi
Si ma non credi che le cose sostanziali ci siano tutte? magari potremmo togliere alcuni particolari come la frutta secca o alcune cose particolari surgelate ma il conto non cambierebbe alla fine.

Le cose che pesano di piu ci sono tutte e a tutte mi pare sia stata data la giusta importanza..

Quindi anche alla luce dei commenti e degli articoli postati anche da Dantes76, credo di poter dire che ci sia da fidarsi..
Non è sbagliato quello che dici, ma preferirei che il conto venisse fatto su meno cose ma tutte essenziali:alimentari, abitazione, trasporti e servizi pubblici.

Comunque, basta andare in giro e vedere che prezzi ci sono per capire che c'è qualcosa che non quadra.
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Old 21-01-2008, 19:30   #58
WLF
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Originariamente inviato da WLF Guarda i messaggi
Non è sbagliato quello che dici, ma preferirei che il conto venisse fatto su meno cose ma tutte essenziali:alimentari, abitazione, trasporti e servizi pubblici.

Comunque, basta andare in giro e vedere che prezzi ci sono per capire che c'è qualcosa che non quadra.
Mi autoquotoquoto solo per dire che ho appena visto il tg3 dove, un economista, ha detto che l'inflazione reale in europa sarebbe al di sopra dl 4%, cioè il doppio di quello che dovrebbe essere.
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Old 21-01-2008, 19:44   #59
Onisem
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Originariamente inviato da WLF Guarda i messaggi
Mi autoquotoquoto solo per dire che ho appena visto il tg3 dove, un economista, ha detto che l'inflazione reale in europa sarebbe al di sopra dl 4%, cioè il doppio di quello che dovrebbe essere.
In Europa... in italia sarà almeno il 6%. Il paniere ISTAT riguardo l'inflazione per quanto mi riguarda ha la stessa validità del campione Auditel per gli ascolti televisivi: molto molto poca. Anzi temo che sia paniere, sia campione siano scelti ad hoc.
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Old 21-01-2008, 19:53   #60
fabio80
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e montezzzzzzemolo che dice?
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