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Bannato
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LuVi |
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#22 | |
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Amministratore
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#23 |
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Moderatrice
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Città: Vatican City *DILIGO TE COTIDIE MAGIS* «Set me as a seal on your heart, as a seal on your arm: for love is strong as death and jealousy is cruel as the grave.»
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Che medicinale?
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«Il dolore guida le persone a distanze straordinarie» (W. Bishop, Fringe)
How you have fallen from heaven, O star of the morning, son of the dawn! You have been cut down to the earth, You who have weakened the nations! (Isaiah 14:12) |
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#24 | |
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Città: Pavia.. a volte Milano o Como...talora Buccinasco! Firenze fino al 15/7
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inoltre, nel caso di transgeni che conferiscono una resistenza a un partcolare erbicida, il rischio è che il gene "arrivi" a qualche infestante rendendo molto più difficile il diserbo (leggi: dosi più alte di fitofarmaci). Bisogna sottolineare che, per il mais, al massimo si può trasferire questo transgene ad un altro mais seminato non transgenico. questo perchè non esistono piante autoctone interfertili con il polline del mais (niente infestanti da "contaminare" insomma). Tra l'altro in assenza del diserbante stesso credo che il transgene non sia neanche espresso (niente proteina per la resistenza diciamo, come tutti gli altri mais non transgenici). l'unico rischio reale è in effetti quello del trasferimento a un batterio del suolo (notare che l'ampicillina non è più usata in campo medico come antibiotico)
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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Bandito l’import in Europa del glutine di mais USA
L’Unione Europea ha deciso il blocco delle importazioni di glutine di mais proveniente dagli Stati Uniti sprovvisto di apposito certificato che escluda la presenza Bt10, un tipo di mais geneticamente modificato non autorizzato. Questa decisione segue la recente scoperta che ha rivelato come negli ultimi quattro anni il Bt10 sia entrato illegalmente in Europa. Tale decisione significa, in pratica, il divieto de facto per questo tipo di importazioni, visto che la Syngenta, che ha prodotto il Bt10, non è stata in grado di fornire il metodo per rintracciare questo ogm. Greenpeace apprezza tale decisione ma avverte che, senza ulteriori e coerenti azioni da parte dell’Unione Europea, questo non resterà un caso isolato. La mancanza di controlli negli Stati Uniti come in altre parti del mondo espone l’Europa a un alto rischio di importazioni illegali di ogm: quel che è accaduto con il mais potrebbe ripetersi con frumento, riso, soia o colza. "Al momento l’Europa non è in grado di difendersi da contaminazioni di ogm che possono arrecare danno alla salute e all’ambiente. Finché le autorità dell’Unione Europea non avranno strumenti che consentano adeguate analisi per tutti gli ogm prodotti negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, ùl’Europa deve vietare l’ingresso di qualsiasi alimento, mangime o semente, a rischio di contaminazione da ogm illegali", afferma Federica Ferrario, campagna ogm di Greenpeace. Due giorni fa Greenpeace aveva denunciato la presenza di un riso ogm in Cina non autorizzato in nessuna parte del mondo. La Cina ha esportato più di 15.000 tonnellate di riso in Europa nel 2003. "L’Europa deve adottare velocemente la decisione presa sul Bt10 e fronteggiare la più ampia minaccia di importazioni da tutti i paesi che sperimentano ogm non autorizzati. L’affare Bt10 ha mostrato evidenti lacune nelle procedure di controllo su ambedue le sponde dell’Atlantico e le misure definite oggi non colmano queste lacune" conclude Ferrario. (Terrelibere.it)
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#26 |
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questa è solo una misura protezionistica;non si fa altro che aspettare pretesti tecnici (a volte anche fondati) per chiudere le importazioni.
Vedasi il caso BSE, o i polli asiatici.
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#27 | |
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![]() Per la Bse e la peste dei polli avresti continuato a importare carne e polli? Gli usa al primo caso l'hanno scrso non han fatto forse la stessa cosa, sino ad essersi accertati che il percolo non sussisteva più?
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#28 |
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1. I MICROBI CHE DOVEVANO MORIRE
Nel 1989, un'industria voleva sperimentare in campo aperto un microrganismo bioingegneizzato (Bradyrhizobium japonica) che, secondo le attese, doveva aumentare la fertilità del suolo. Per un anno vennero effettuate colture sperimentali, piantando semi di soia su cui erano stati impiantati questi microrganismi manipolati. Alla fine della stagione le piante e i semi furono bruciati, il terreno arato e furono seminate nuove colture. Ma un successivo monitoraggio rivelò che il Bradyrizhobium geneticamente manipolato stava eliminando la flora batterica naturale, mettendo a rischio l'equilibrio dell'ecosistema del suolo: qualcosa che a priori NON doveva succedere. L'aratura aveva poi sparso il microrganismo su un'area ben più vasta di quella occupata dal campo sperimentale (2). Un rapporto successivo sostiene che: "Una delle considerazioni da trarre da questo caso è che, sebbene sia stato utilizzato un microrganismo su cui esistevano parecchie informazioni e sia stato condotto un esperimento sul campo ben pianificato ed attentamente valutato, comunque si è ottenuto un risultato che non era prevedibile" (3). 2. L'ALLERGIA CHE NON CI DOVEVA ESSERE L'allergia è una reazione sproporzionata del nostro organismo a sostanze che esso considera chimicamente estranee e da cui quindi cerca di difendersi. Le allergie possono essere di molti tipi. Un caso particolare sono le allergie alimentari, che si scatenano quando un soggetto predisposto mangia sostanze cui è sensibile. Gli OGM introdurranno nella dieta umana proteine che prima non ne facevano parte: se si immette nel pomodoro un gene dello scorpione, il pomodoro produrrà una proteina dello scorpione che sarà mangiata da chi prima di scorpioni non ne aveva mai mangiati (e che non sa di mangiarli, se non c'è un'etichetta che glielo dice ·). Esiste il rischio che ci sia una risposta allergica a queste "nuove proteine" introdotte dagli OGM nella nostra dieta? A lungo, l'industria delle biotecnologie ha negato che l'ingestione di un OGM potesse provocare reazione allergica alla proteina "transgenica", ma questo superficiale ottimismo è svanito quando si è tentato di manipolare la soia con un gene della noce brasiliana. Si è visto, infatti, che il siero del sangue di soggetti allergici alla noce brasiliana reagisce in presenza di estratto della soia manipolata (4). A dispetto delle rassicuranti dichiarazioni dell'industria (confortate da studi "scientifici"), questo studio ha dimostrato che l'allergenicità, cioè la capacità di scatenare reazione allergica, era stata trasferita dalla noce brasiliana alla soia manipolata: persone allergiche alle noci brasiliane (ma non alla soia) sarebbero state male se avessero mangiato quella soia transgenica. La commercializzazione di questo particolare OGM è stata bloccata, ma il problema di fondo resta. Infatti, la noce brasiliana è già parte della nostra dieta e solo per questo motivo esistono collezioni di sieri di persone allergiche tale alimento. Ma non esistono collezioni di sieri di soggetti allergici a scorpioni, batteri, virus, ragni e a tante piante, animali o microbi che nessuno ha mai mangiato ma che sono ora usati per manipolare gli alimenti. Come ha detto uno degli autori del lavoro scientifico sulla soia manipolata col DNA della noce brasiliana: "molte compagnie biotecnologiche usano come donatori di geni microrganismi piuttosto che piante usate per l'alimentazione, anche se il potenziale allergenico di queste proteine microbiche introdotte nella dieta è incerto, imprevedibile e non è possibile effettuare su esse prove sperimentali". Cosa succederà quando i consumatori verranno a contatto con alimenti mai prima sperimentati? Lo stesso autore dice che "il prossimo caso potrebbe essere meno ideale [mancando i sieri per fare i test sull'allergia] ed il pubblico meno fortunato"(5). 3. I BATTERI CHE HANNO AVVELENATO IL SUOLO Si è scoperto che un batterio geneticamente manipolato (Klebsiella) rilasciato nel terreno ha causato effetti negativi sulle piante e su tutto l'ecosistema (6). Questo batterio era stato manipolato per produrre etanolo come carburante da scarti di prodotti agricoli. Furono osservati diminuzione nella crescita delle radici e delle gemme del grano, effetti negativi su funghi benefici nel terreno, avvelenamento delle piante, aumento di vermi e batteri parassiti e significativi cambiamenti nelle reti alimentari del suolo (7). Le capacità della Klebsiella geneticamente manipolata di sopravvivere dipendeva dal tipo di suolo e da altri fattori. Non è chiaro perché il batterio manipolato fosse capace di una sopravvivenza migliore di quella prevista, ma questo caso illustra bene i danni che un singolo OGM può causare se rilasciato in natura. In particolare, bloccare la diffusione e l'attività di un microrganismo manipolato dopo il suo rilascio in natura è, probabilmente, impossibile. 4. PECORE E MAIALI CHE NON VOLEVANO CRESCERE Ci sono stati molti tentativi di ingegnerizzare animali d'allevamento per farli crescere di più mediante varie manipolazioni dei geni che producono gli ormoni della crescita. La maggior parte di questi tentativi è fallita perché la crescita è un fenomeno complesso, che riguarda ben più di un singolo ormone, ed anche perché un ormone della crescita può avere altre funzioni, oltre a promuovere l'accrescimento corporeo. Nelle pecore, non si è riusciti a far crescere gli animali più del normale, ma in compenso i soggetti bioingegnerizzati spesso erano diabetici e tutti sono morti prematuramente. In un montone, si è osservata l'inibizione della maturità sessuale (8). Nei maiali, sebbene non sia stata osservata mortalità precoce, gli animali soffrivano di altri disturbi. Gli studiosi hanno riferito che: "l'aumento del tenore di ormone della crescita era in generale dannoso alla salute: i maiali avevano un'alta incidenza di ulcere gastriche, artrite, disturbi cardiaci, dermatite e malattie renali (9)". Nello stesso articolo scientifico si riferisce che gli animali mostravano letargia ed alterazioni motorie. Alcuni soffrivano di complicanze multiple come infiammazione e polmonite. In generale, molti animali ingegnerizzati con ormone delle crescita mostrano una ridotta fertilità (10). Tutto questo, manipolando un solo carattere genetico. 5. IL LIEVITO CHE PRODUCEVA VELENI Un ceppo di lievito (microrganismo simile ad un fungo) era stato manipolato per produrre un maggiore quantitativo di enzimi utilizzati per la digestione degli zuccheri. Gli scienziati volevano verificare gli effetti della manipolazione sui processi degradativi degli zuccheri. Si accertò che i lieviti manipolati producevano quantitativi abnormi, circa 30 volte più del normale, di metil glioxale, un agente tossico e mutageno (dunque, potenzialmente cancerogeno). Il fatto che aumentando la concentrazione di un certo enzima ci possono essere ripercussioni a catena nella fisiologia cellulare, con effetti imprevedibili sulle reazioni chimiche e dunque sui prodotti del metabolismo delle cellule, ha serie ripercussioni sulla credibilità del concetto di "sostanziale equivalenza" (11) che è il principio secondo il quale, previa una grossolana analisi chimica, gli OGM sono uguali (a parte il gene manipolato e le eventuali proteine da esso prodotte) agli organismi tradizionali: è in base a questo principio che l'industria ha chiesto, e fino ad ora ha ottenuto, che gli OGM non devono essere etichettati. La sostanziale equivalenza è la base del sistema di test per i prodotti alimentari geneticamente manipolati che si applica nell'Unione Europea in base al Regolamento sui Nuovi Cibi (12). Ma come hanno detto gli scienziati che hanno studiato il caso del lievito manipolato: "i risultati presentati possono sollevare alcuni interrogativi riguardo la sicurezza e l'accettabilità degli alimenti geneticamente manipolati, e dare legittimità ai molti consumatori che non sono pronti ad accettare alimenti prodotti usando tecniche di ingegneria genetica" (13). 6. L'INGEGNERIA GENETICA HA GIA' UCCISO? Il triptofano è un aminoacido, cioè un componente naturale delle proteine, essenziale al nostro organismo e venduto come integratore dietetico, oltre che per trattare l'insonnia e la depressione. Nel 1989, comparve negli USA una nuova malattia, chiamata EMS, le cui caratteristiche salienti erano un aumento del numero dei globuli bianchi e forti dolori muscolari. Nel novembre di quell'anno, la FDA (Food and Drug Administration, Ente Federale USA che controlla gli alimenti) ha emesso un allarme generale, chiedendo ai consumatori di smettere di usare il triptofano come integratore alimentare (14). Molte persone avevano già assunto il triptofano, tanto che più di 36 erano morte e molte, secondo alcune stime fino a 10.000 soggetti, avevano subito invalidità di vario genere, dalle più lievi fino alla paralisi permanente (15). L'EMS è stata collegata ad uno stock di triptofano contaminato messo in commercio da una ditta giapponese, la Showa Denko, che usava un nuovo ceppo di batteri geneticamente alterati per produrre più triptofano. Non è stato chiarito se la contaminazione è dovuta alla modificazione genetica dei batteri (la Showa Denko non ha mai consegnato per studi il ceppo geneticamente alterato) o ad un cambiamento dei processi industriali di filtraggio e purificazione (16). Sebbene non sia stato identificato un agente causale della sindrome EMS, uno studioso ha detto: "tutte le analisi rivelano che la contaminazione del triptofano è a livelli molto bassi, e ciò significa che il contaminante deve avere un'attività biologica assai potente" (17). L'attuale Regolamento dell'Unione Europea sui Nuovi Cibi (18) basa le sue procedure analitiche sul concetto di "sostanziale equivalenza" (19). Considerata la bassissima concentrazione del contaminante del triptofano che ha causato al sindrome EMS, è ragionevole assumere che il triptofano della Showa Denko sarebbe ancora oggi considerato sostanzialmente equivalente al triptofano prodotto in modo convenzionale. Rimane quindi forte il dubbio che l'attuale legislazione possa eventualmente prevenire in futuro un problema di questo tipo. 7. QUANDO LE PIANTE NON FANNO QUELLO CHE TI ASPETTI. Informazioni sulle rese agricole di OGM negli USA ci confermano l'insorgere di problemi inattesi riguardo alla validità commerciale di certe colture geneticamente manipolate. La più notevole è forse una decisione del Consiglio di Arbitrato per le Sementi del Missisipi, secondo cui Monsanto deve pagare 1,9 milioni di dollari (oltre 3,5 miliardi di lire) a 3 agricoltori che hanno sofferto perdite di raccolto, a causa della bassa resa del cotone Roundup Ready. Questo cotone è resistente al Roundup, un erbicida prodotto dalla Monsanto. Il Consiglio ha rigettato la tesi della Monsanto che sosteneva che la bassa resa era dovuta a condizioni meteorologiche insolitamente sfavorevoli. Prima ancora, Monsanto aveva definito risarcimenti per via extragiudiziale con un'altra cinquantina di agricoltori (20). Come era già stato riferito nel maggio 1997 "è stata riferita una resa sensibilmente inferiore alle attese quando il Roundup viene applicato sul cotone dopo che le piante avevano passato lo stadio di 4 foglie". Lo stesso rapporto aggiungeva che altri tipi di erbicida erano comunque necessari per controllare le piante infestanti (21). Il Cotone Roundup Ready ha avuto altri problemi in Texas nel 1998: le radici delle piante erano deformi, causando uno sviluppo insufficiente, o anche la caduta, delle piante. Sebbene in Texas quell'anno ci sia stata un'estate particolarmente calda, gli agricoltori riferiscono che il cotone normale non mostrava alcun problema, mentre a pochi metri di distanza quello manipolato non cresceva (22). E' accertato inoltre che alcuni dei semi venduti come ingegnerizzati per resistere ad erbicidi possono non essere affatto resistenti. In Canada, la multinazionale AgrEvo dichiara che il suo mais "Liberty Link", resistente all'erbicida Liberty (glufosinato), contiene circa l'1-3% di semi che non sono resistenti: le piante dunque muoiono durante il trattamento. Sebbene AgrEvo dichiari che è normale trovare nelle varietà agricole una simile percentuale di semi non conformi alle caratteristiche dichiarate, è meno normale che le varietà "estranee" presenti nelle sementi siano completamente distrutte durante la coltivazione (23). In Canada, l'impollinazione da piante transgeniche di colza ha causato problemi creando erbe infestanti (apparentate con la colza) resistenti all'erbicida (24). 8. ALTERAZIONI RIPRODUTTIVE NELLE PIANTE MANIPOLATE Secondo un recente articolo comparso sulla rivista scientifica "Nature", una pianta ingegnerizzata per resistere ad un erbicida ha acquisito una capacità 20 volte maggiore del normale di ibridizzare (cioè di incrociarsi) con altre piante (25). Naturalmente, questo risultato è del tutto inatteso e, fino ad ora, inspiegabile. Se questa fosse una caratteristica generale delle piante manipolate, il rischio di inquinamento genetico sarebbe incredibilmente maggiore di quello fino ad ora ipotizzato. Lo stesso vale per il rischio che una pianta manipolata possa passare ad una specie simile, infestante, la resistenza ad un erbicida. 9. LE PIANTE MANIPOLATE PRODUCONO DI MENO DI QUELLE NORMALI I sostenitori degli OGM vogliono farci credere che con le colture transgeniche aumenterà la produzione di cibo e che ciò servirà per risolvere il problema della fame nel mondo. Nessuna delle due affermazioni è vera. Secondo il World Food Programme (WFP), l'agenzia dell'ONU che si occupa di emergenze alimentari (in caso di guerra, carestie o altre catastrofi), la produzione alimentare attuale sarebbe teoricamente sufficiente, se equamente distribuita, a sfamare praticamente tutta la popolazione mondiale (26). In ogni caso, le statistiche di produzione USA (27) e i dati di uno studio piuttosto esteso dell'Università del Wisconsin (28) dimostrano chiaramente che le rese della soia manipolata Roundup Ready della Monsanto non sono affatto superiore, anzi, sono mediamente inferiori, alle rese della soia "normale". Per una discussione di questi dati, si veda anche il Rapporto di Charles Benbrook, del Biotech Infonet (29). Nel frattempo, l'erbicida della Monsanto Roundup (principio attivo: glifosato) è stato collegato ad alcune forme tumorali (linfoma non-Hodgin, 30) 10. FARFALLE E PIANTE MANIPOLATE: NON MESCOLARE! A dispetto delle rassicurazioni profuse sia dall'industria delle biotecnologie sia da organismi di ricerca governativi, come l'US.EPA (Environment Protection Agency), si scopre che le piante manipolate con il gene della tossina del Bacillus thuryngenis (Bt) presentano rischi per gli ecosistemi naturali. Ricercatori della Cornell University (31) hanno evidenziato elevata mortalità, in laboratorio, per bruchi delle farfalla monarca. La monarca è un insetto unico, che compie migrazioni di massa attraverso il golfo del Messico, dagli USA meridionali fino alla Yucatan (Messico). I bruchi della monarca sono intossicati dalla tossina Bt presente nel polline di piante transgeniche Bt (prodotte dalla Novartis) che ingeriscono accidentalmente quando il polline si deposita, spinto dal vento, sulle foglie di cui si nutrono. Altri ricercatori, dell'Universita dell'Iowa, hanno già ottenuto le prime conferme sul campo (32). Il problema riguarda in teoria tutte le specie di farfalle che sono presenti allo stato di bruco contemporaneamente alla dispersione del polline delle piante BT. Solo in Inghilterra, ove sono presenti un numero di specie di farfalle molto inferiori a quelle presenti in Italia, sono circa un centinaio le specie a rischio (33). In seguito alla pubblicazione dell'articolo su Nature, agli studiosi della Cornell University sono stati tagliati i fondi per la ricerca. Greenpeace ha lanciato negli USA una campagna di finanziamento pubblico di queste ricerche sulla bio sicurezza. versione integrale sul sito di greenpeace @ http://www.greenpeace.it/archivio/soia/insuccessi.htm fonti: 1. Si veda, ad esempio, Antoniou M., Traditional methods and genetics engineering: The fundamantals. Critique written for Greenpeace, Primavera 1998. 2. US National Biotechnology Impacts Assesment Programme Newsletter, Marzo 1991.- The case of the Competitive Rhizobia. 3. Cairns J., Jr. and Orvos, D. R., 1992. Establishing Environmental Hazards of Genetically Engineered Microorganisms, in Reviews of Emvironmental Contamination and Toxicology, Volume 124, p. 19. 4. Nordlee, J.D., Tatlor, S.L., Townsend, J.A., Thomas, L.A., e Bush R.K., 1996. Identification of a Brazil nut Allergen in Transgenic Soybeans, New England Journal Medicine, Vol. 334 (11), p. 688. 5. Nestle, M., 1996. Allergies to transgenic foods ö questions of policy, New England Journal of Medicine, Vol. 334 (11), p. 726. 6. Ho, M-W., e Tappeser, B., 1996. Transgenic transgression of Species Integrity and Species Boundaries ö Implications for Biosafety. Documento redatto per il workshop sui movimenti transfrontalieri degli organismi viventi modificati derivanti dalle biotecnologie moderne: problemi ed opportunità per gli attori politici. Aarhus, Danimarca, 19-20 Luglio, 1996. 7. Holmes, Michael T., e Ingram, Elaine R., 1994. Estratto dal 29mo Annual Ecological society of America, pubblicato nel Supplemento al Bull. Ecol. Soc. Am 75:2 8. Rexroad, C.E., Mayo, K., Bolt, D.J., Elsasser, T.H.. Miller, K.F., Behringer, R.R., Palmiter, R.D., Brinster, R.L., 1991. Transferrin ö and Albumin ö Directed expression of Growth ö related Peptides in Transgenoc Sheep, Journal of Animal Science, Vol. 69, p. 2995. 9. Pursel, V.G., Pinkert, C.A., Miller, K.F., Bolt, D.J., Campbell, R.G., Palmiter, R.D., Brinster, R.L.e Hammer, R.E., 1989. Genetic Engineering of Livestock, Science, Vol. 244, p. 1281 10. Pursel et al., op cit. 11. Secondo il principio della sostanziale equivalenza, si comparano determinate caratteristiche chimiche degli alimenti GM con quelli tradizionali: se risultano grossomodo simili, allora gli alimenti GM non devono essere sottoposti a test rigorosi, in quanto si ritiene che essi non siano più pericolosi dei prodotti tradizionali. Per una critica della "sostanziale equivalenza" si veda: Millstone, E., Brunner, E. e Mayer, S. 1999. Nature Vol 401, 7-10-1999 12. RegolamentO EU n. 528/97 del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante i "Novel foods and novel food ingredients". OJ No: L43, 14.2.97, p.1 13. Inose, T., e Murata, K., 1995. Enhanced accumulation of toxics compound in yeast cells having high glycolytic activity: a case study on the safety of genetically engineeres yeast, International Journal of Food science and Technology, Vol. 30, p.141 14. Mayeno, A.n., e Gleich. G.J. , 1994. Eosinophilia-myalgia syndrome and tryptophan production: a cautionary tale, Trends in Biotechnology, Vol. 12, p. 346 15. D'Arcy, P.F., 1995. L-tryptophan: eosinophilia-myalgia syndrome, Adverse drug reactions and Toxicological review, Vol. 14, p.37. 16. Mayeno e Gleich, op cit. 1994. 17. D'acry, op cit., 1995. 18. Direttiva CE No. 528/97 del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante i Nuovi cibi (Novel Foods) e i loro ingredienti. OJ No. L43, 14.2.97, p.1. 19. Vedi nota n. 11. 20. Kleiner, K., 27 Giugno 1998. Costly Cotton, New Scientist, p. 22.; Mississippi Seed Arbitration Council Rules against Monsanto, The Gene Exchange, Estate 1998, p.1. Union of concerned Scientists, Washington. 21. Hagedorn, C., Maggio 1997. New options with Roundup Ready Cotton, Crop and Soil Environmental News. Virginia Cooperative Extension, http://www.ext.vt.edu/. 22. Bailey, B. e Luppe, M., Luglio 1998. Round Two, Ready or Not? Engineered Cotton Crops struggle in West Texas, Centre for Ethics and Toxics. http://www.cetos.org/toxalts/TexasBrew.html. 23. AgrEvo, Ottobre 1998. Liberty Herbicide Questions and Answers, from Home Page http://www.ca.agrevo.com 24. MacArthur, M., 15 ottobre 1998. Canola crossbreeds create tough weed problem. Western Producer. 25. Bergelson, J., Purrington, C.B. e Wichmann, G., 1998. Promiscuity in transgenic plants, Nature, 3 settembre 1998, pag. 25. 26. Vedere ad esempio "Tackling hunger in a world full of food: tasks ahead for food aid", reperibile sul sito web del WFP: www.wfp.org/info/POLICY/HUNGER/Home.html. 27. I dati USDA sono sul sito www.econ.ag.gov/new-at-ers. Per una discussione, vedere anche su New Scientist, 10-7-99. 28. Consultare i documenti dell'Università del Wisconsin al sito www.uwex.edu/ces/soybean. 29. Charles Benbrook al sito www.biotech-info.net/RR_yield_drag_98.pdf . 30. Cancer, 15-3-99). Nel 1998, sono state usate oltre 112,000 tonnellate di glifosato, il principio chimico del Roundup, e le varietà transgeniche Roundup Ready di soia, colza, mais e cotone, tutte brevetto Monsanto, erano il 71% di tutta la coltivazione mondiale di OGM. 31. Nature, 20-5-99. 32. Iowa State University, www.pme.iastate.edu/info/monarch.htm. 33. D.J .Stradling Ph.D. FRES, Report on the potential for exposure of british Lepidoptera to toxic GM maize pollen. Greenpeace UK, 1999
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#29 |
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no senti non mischiamo le cose (non siamo qui a far propaganda spero
al contrario, tutte le notizie che hai postato sono sono assai varie e riconducibili a queste categorie - batteri geneticamente modificati che non sono morti come atteso ma sono sopravvissuti (attenzione: non patogeni per l'uomo, ma batteri simbionti delle piante) - allergie dovute a proteine presenti in OGM consumati senza la dovuta informazione al consumatore (e posso concordare che questo sia un errore, anzi sono io il primo a dire che andrebbe scritto ben chiaro in etichetta). - danni prodotti da OGM non sufficientemente testati (idem come sopra, vanno testati meglio) quindi dannosi o semplicemente inefficaci (a causa della troppo rapida entrata in commercio). - contaminazioni pianta OGM / pianta non OGM: anche qui, un eccesso di confidenza col mezzo tecnologico, molto potente e da gestire con prudenza (ovviamente per il mais non c'entra, a meno che non mi troviate una infestante italiana interfertile col mais; inoltre, il mais non è in grado di autoriprodursi oltre 1 generazione senza l'intervento dell'uomo, per banali questioni agronomiche) per fare un parallelo, ricordo che anche i farmaci, che per l'entrata in commercio hanno bisogno di anni e anni di test e studi, non sono esenti da inconvenienti di questo tipo, con danni assai più gravi (morti umani), per fare 1 solo esempio, il Lipobay. Aumentare gli studi, affinare la tecnica, praticare la prudenza SI, criminalizzare il progresso NO
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OT
Morkar sei del settore? /OT
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no era così per sapere
non ho ancora letto tutta la mappazza che hai postato, a dire la verità
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e che cavolo, ci è voluto un pò di green peace per farvi tirar fuori qualcosa...
GreenPeace, che è nata prima del boom del biologico , mi sembra.
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#33 | |
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Quote:
Poi che l'ampicillina non sia più usata non è il punto, a parte che non è del tutto vero e infatti il bt incriminato non è stato certificato: tra l'altro non ho detto (perchè non ho ben capito se era così) che la caratteristica poteva passare all'uomo: il punto è 1- cosa ci sfuggirà la prossima volta? La resistenza alla penicillina? Inoltre la resistenza all'antibiotico, non rischioso perchè un antibiotico ha un impiego clinico limitato, non tiene in considerazione per esempio l'appartenenza dell'ampicillina ( come della kanamicina, altro antibiotico interessato al medesimo problema) al fenomeno di resistenza incrociata: cioè al fatto che si potrebbe produrre resistenza ad un antibiotico della stessa famiglia. (Uno studio effettuato su un ceppo GM di B.subtilis contenente il gene marker per la resistenza alla kanamicina, ha dimostrato la presenza di una resistenza incrociata agli antibiotici aminoglicosidici amicacina e tobramicina, entrambi appartenenti ad una nuova generazione di farmaci molto importanti per il trattamento di infezioni gravi.) in ogni caso la cosa gravissima (rispondo a Lorekon) è 2- nel tuo fare un parallelo coi farmaci, (anni e anni di test e studi) dimentichiamo di dire che un farmaco è indispensabile per la cura di malattie, mentre sovraprodurre e potenziare un agricoltura che già ora è fonte di eccedenze e sprechi indicibili no; così come, mentre la tossicità dei funghi, del basilico, della fava ogni individuo ci ha sinora fatto i conti con la propria personale responsabilità, gli effetti di una eventuale (e non ancora provata, mi pare) resistenza ad un antibiotico da parte di un batterio, interesserebbe chiunque venisse a contatto con il batterio, abbia o meno mangiato ogm in vita sua, o sbaglio?così come nel caso della BSE, analogo caso di superficilità nel controllo di una tecnologia, in linea teorica anche un vegetariano potrebbe prendersi la BSE tramite una trasfusione di sangue senza adeguato controllo (alcuni casi di decesso accertati in GB). Anche in questo caso l'alimentazione a base di farine animali non era affatto indispensabile alla produzione. 3- i controlli, affidati alle case produttrici, si sono rivelati molto più deboli di quanto i sostenitori dell'ogm libero e parificato sostenessero Il mio timore è che per quanto i controlli siano accurati, alcune tecnologie siano intrinsecamente superiori alle capacità preventive dell'uomo: per questo sono propenso NON a vietare gli ogm, ma al poterli riconoscere (oltre per poter decidere -come per basilico, fave, funghi, anche perchè se qualcosa andasse storto sarebbe uno strumento in più d'analisi capire dove il processo si è incrinato) Ovviamente sono daccordissimo sull'aumentare gli studi, affinare la tecnica, praticare la prudenza, ma la prudenza la pratichi non sperimentando inutilmente sulle persone (inutilmente perchè di certo in Europa non è indispensabile aumentare la produzione...casomai lo è migliorare la qualità di quello che mangiamo Un altra politica genetica che mi pare sia sfuggita è quella di rendere la pianta più resistente al proprio pesticida, 'obbligando' chi acquista il seme ad acquistare anche il pesticida della stessa casa: il chè andrebbe anche bene in linea di principio, ma cosa succederà se il tuo campo viene contaminato -causa scarsa distanza (alcuni casi europei) o nulla come negli usa (nessuna distinzione) da quella specie? Ti faranno uno sconto sull'acquisto del pesticida? p.s ho postato il documento di green peace, ma in coda c'era la relativa bibliografia.
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 23-04-2005 alle 23:38. |
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#34 |
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Ripensandoci ho qualche altra perplessità.
Un grosso punto interrogativo mi stava per spingere a cercare i fatturati delle aziende Bio europee per confrontarli con quelle delle multinazionali ogm come la Monsanto, tanto per confutare la loro 'influenza'…ma credo ci si possa accordare facilmente se si osserva che le due cose non sono paragonabili: sopratutto per la vastità degli interessi ricoperti da aziende Ogm, che coprono ben altro che la mera produzione alimentare (fertilizzanti, antiparassitari, diserbanti ecc) in un mercato mondiale in cui la metà delle coltivazioni di soia Ogm rappresentava già nel 2002 la metà delle intere coltivazioni. Nel restante 50 % la quantità di coltivazioni Bio è …quantomeno trascurabile. Sulla mancanza di etica di queste aziende Bio (xche spingono per la chiusura agli Ogm:anche se la percentuale di ogm ormai accettata come inevitabile rappresenta una prova provata della minaccia che l’ogm presenta per l’ogm free), mi viene da sorridere a pensare che la Monsanto è la ditta che produsse l’Agent Orange, un arma chimica usata nelle foreste del vietnam come ‘defoliante’ ma che conteneva qualcosa di peggiore delle radizioni delle scorie che oggi tanto ci spaventano: la diossina, che oltre ad essere ‘eterna’ (ci fa sapere il nostro Veronesi) produce malformazioni ereditarie su quel milione di persone che nel paese asiatico soffrono ancora oggi per le conseguenze di quasi dieci anni di bombardamenti chimici: malattie e orrende malformazioni sono diffuse in tutto il paese, e i «villaggi della pace» (i centri nati proprio per curare le vittime della guerra) sono tuttora affollati da bambini nati senza occhi né braccia, o privi di organi interni. (http://www.espressonline.it/eol/free...Content=855438 http://www.greenplanet.net/Articolo8165.html ). Sulla ricerca Ogm tra l’altro mi risulta (Le scienze n°425 gennaio 2004 articolo Processo ai cibi Ogm da cui traggo la maggior parte delle info di questo post) che l’Europa sia molto attiva: inoltre a differenza degli Stati Uniti, in cui la tracciabilità degli Ogm (e quindi degli effetti sulla salute) è impossibile (nessuna etichettatura, nessuna differenziazione tra prodotti Ogm e non), da noi in linea teorica (la vicenda BT qualche dubbio lo pone) si potranno studiare con adeguati strumenti statistici i risultati di questo grande esperimento che ci coinvolge tutti anche chi mangia solo biologico, nella percentuale per ‘forza di cose’ presente nei cibi biologici e non, “accidentale o tecnicamente inevitabile” indicato da una soglia minima di tolleranza dello 0,9% per le contaminazioni accidentali ( In quel 0,9 % non è detto come dimostra la vicenda BT che non ci sia un gene per la resistenza agli antibiotici o una proteina simile a quelle che provocano crisi allergiche (il mais Star Link, sempre citando l’articolo di Le scienze, autorizzato solo per l’uso animale e finito nei prodotti Kraft, anche questo impossibile da tracciare) Ma quello che mi preme è la questione della resistenza agli antibiotici, forse per aver avuto in famiglia una questione di vita o di morte volta al meglio grazie a una cura a base di antibiotici (in un ospedale di Londra): per verificare se il trasferimento di geni ha avuto luogo, si usano dei marker di resistenza agli antibiotici, il cui gene persiste anche dopo (alcuni vengono rsi inattivi) ma che nessuno, dice l’articolo di Le scienze, può escludere possano “ trasferirsi ad altri batteri patogeni” In realtà il pericolo è basso, dice l’articolo, e non accertato, inoltre vengono usati geni resistenti ad antibiotici poco usati come neomicina, l’ampicilllina del Bt e la kanamicina, che però si sta riutilizzando in nuovissime cure: dai primi anni 80 alla fine degli anni 90 non si è scoperto alcun nuovo antibiotico, e anche dopo si è trovato ben poco di nuovo, tirando a campare cercano nelle famiglie di antibiotici noti, e mettendoli assieme in ‘cocktails’ (articolo nel numero 422 ottobre 2003 sempre Le scienze) : intanto la resistenza agli antibiotici cresce, e di certo restringere le famiglie di antibiotici da cui attingere non aiuta di certo, a fronte di un vantaggio assolutamente SUPERFLUO. Dal mio discorso esula il lato Africa e fame, ancor più lungo, ma solo perché parliamo di coltivazioni e consumo europeo, a cui l’ogm (come ormai indicato dalle linee guida della Cee) prodotto dagli Usa non conviene affatto.
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#35 | |
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Inoltre (continuo ad attingere dalla mia collezione della rivista “Le scienze”) gli antibiotici in oggetto sono di secondaria importanza solo per la medicina ‘ricca’, escludendo il fatto che i paesi del terzo mondo spesso si accontentano dei farmaci da noi ormai in disuso:ma non solo nel terzo mondo, se da
Quote:
Oltretutto la resistenza agli antibiotici è un fenomeno oltremodo sinistro, con alcuni effetti difficilmente prevedibili: la presenza nei Cubani di batteri resistenti ad antibiotici, fuori commercio da decenni a Cuba, che popolazioni di batteri possano scambiarsi informazioni genetiche relative alla virulenza non integrtae nel cromosoma ma trasportate da plasmidi –che uno dei batteri che può resistere alla penicillina e gli antibiotici macrolitici è proprio il batterio intestinale dell’escherichia Coli, che una mutazione capace di conferire resistenza agli antibiotici può essere trasmessa a batteri che si triovino nelle vicinanze anche se appartengono a specie poco affini, e che questi geni possono accumularsi in una singola cellula ottenendo un germe multiresistente: inoltre per il processo di selezione, i batteri .più resistenti potrebbero essere anche i più virulenti . Infine, è preoccupante che l’uomo, tanto sicuro da mettere in commercio i suoi prodotti coi geni manipolati, sia lungi dal conoscere tutto del DNA, ma ne conosca solo UNA PICCOLA PARTE, quella che contiene i piani di costruzione delle proteine, e che corrisponde AL 2 % del totale: recentemente si è scoperto che i due vasti strati di informazione nascosti, che corrispondono al 98% del totale, condizionano molto più pesantemente ereditarietà, sviluppo e insorgenza di malattie. Questo 98% era conosciuto come‘ spazzatura evolutiva’ ( A fronte di tante incertezze, la certezza di non avere la libertà di scegliere di non mangiare ogm: quantomeno una percentuale minima del 0,9% ci tocca per forza, dice la "sostenitrice del biologico" Cee: http://www.raifiction.rai.it/news/ar...,38990,00.html la contaminazione 'accidentale' ( ) è così diffusa che impedirla è impossibile, e comunque i controlli sono affidati di fatto alle stesse aziende produttrici (anche la potente Food & Drugs admin. si rivolge alla ditta produttrice per avere gli strumenti di tracciabilità del gene ogm...ricevendone a volta la risposta che non esiste nessuno strumento) che comprendono, come detto,ditte come la Monsanto, he oltre ai cibi ha trattato anche vere e proprie armi chimiche (L'Agente arancio ha avuto effetti non solo sui vietcong, ma anche sui villaggi civili e su gli stessi operatori americani che lo manipolavano senza precauzioni e sui soladati a terra costretti a marciare in mezzo alla poltiglia prodotta dalle foglie polverizzate - fonte enciclopedia NAM ): un pò di diffidenza verso compagnie come la Monsanto è perdonabile, non trovi?Nello stesso sito della rai si trovano le notizie di queste 'contaminazioni' o vendite illegali di ogm quando questi erano vietati e guardacaso i magazzini sequestrati erano quasi tutti Monsanto: inoltre sulla eticità dei controlli della stessa ditta, bisogna ricordare che sin dagli anni '60 la Monsanto falsificò e manipolò i dati sulla diossina e sulla contaminazione dei prodotti come l'erbicida Agent Orange, per sfuggire ai parametri federali. Tale fatto si rese evidente quando l'EPA (Agenzia per la protezione ambientale negli USA) accusò la Monsanto di fornire false informazioni all'agenzia. Sin dal 1985 la Monsanto sostiene la sostanziale equivalenza del latte Geneticamente Modificato (rBGH) col latte naturale. Queste tesi persistono ancora oggi nonostante le evidenze contrarie che hanno portato l'UE a vietare l'importazione di tale prodotto e l'ONU a dichiararlo non sicuro.
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 24-04-2005 alle 16:37. |
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#36 |
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Discussione interessantissima
Ma Morkar Karamat sei sicuro che la Monsanto faccia "solo" (
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Forse al mondo gioverebbe la benedizione dell'autogoverno.Thomas Jefferson Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza Benjamin Franklin |
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#37 | |||||||||
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Piuttosto informiamo il più possibile, ma PRIMA di vendere sottobanco la soia anche contro la legge dello stato, mi pare il minimo. Quote:
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Concordi che se paragoni la Coop ( i cui prodotti non costano affatto il doppio del normale, a meno che tu non faccia la spesa al Lidl come me) o l'Auchan (biologico all'Auchan? non ci metto piede da parecchio ma mi è nuova) alla Monsanto metti in relazione due unità di misura diverse: se metti in relazione le catene di distribuzione metti le catene di grande distribuzione Usa, 22 milioni di addetti e tre trilioni di fatturato annuo, Department of Labor - Bureau of Labor Statistics ( http://www.bls.gov/) , 19.5 % di tutte le aziende statunitensi.... Quote:
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Se le piantine di basilico troppo giovani producessero una tossina capace di intossicare una persona, una persona informata potrebbe non mangiare basilico. Se domani si scoprisse che il batterio X è diventato resistente all'antibiotico XX, non avresti modo di evitarne gli effetti, nemmeno non venendo in contatto con un solo gene ogm nella tua vita.E' tutto ipotetico, ma il pericolo è su una scala totalmente diversa dall'intossicazione alimentare. Ovviamente sono a favore di tutti i controlli del mondo anche sui cibi normali, per la etichettatura più esaustiva possibile e per fornire al consumatore una buona informazione per poter decidere cosa mangiare e cosa no: resta il fatto che già ora non può sottrarsi all'ingestione di Ogm nemmeno mangiando solo biologico (che resterebbe biologico anche con 0,9 % di Ogm inside). Quote:
ma li devi per forza far mangiare a chi non li vorrebbe?Se sdomani si scoprisse che le lumche vive curano davvero la gastrite ti farebbe piacere ingoiare lumache anche se non hai la gastrite o ti fanno schifo le lumache? Quote:
uno dei problemi dell'agricoltura europea è l'eccedenza, la sovraproduzione, a cosa serve produrre più latte per rovesciarlo nelle strade alla prossima manifestazione? Quote:
da amante dei vini trovo l'idea di un vino che faccia da medicinale assolutamente spaventosa... poi il sapore da big babòl di molti vini californiani renderebbero l'aspetto medicinale perfetto (la medicina cattiva di mery poppins!) ripeto, tra vent'anni spererei (inutilmente) di poter ancora scegliere di bere un buon bicchiere di Nebbiolo come lo bevevano i nonni, magari senza passaggio in barriques (oramai sembra sia indispensabile). Sono invece certo che la ricerca sul campo non si fermerà, ma trovo di pessima idea lo sperimentare sulla pelle delle persone un campo così sconosciuto da far affermare ad un noto scenziato (Bestor) in occasione della scoperta dell'importanza del 98% di materiale genetico (lungi dall'essere 'spazzatura' ) "Là dentro c'è un intero universo sconosciuto di cui ignoravamo l'esistenza...è davvero eletrizzante!" Eh,visto che volenti o nolenti gli ogm son già nel piatto, speriamo che dall'universo sconosciuto non arrivi una scarica a elettrizzarci le chiappe.
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#38 | |
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il fatturato annuo supera i 9 miliardi di dollari e consente alla societa’ del Missouri d essere fra le prime quattro multinazionali del settore. La coop Italia prevedeva di arrivare nel 2005 a e 2.500 Miliardi di euro, ma sono alla ricerca di dati più precisi: 10 mld di dollari, imho se sommi tutte le coperative d'europa dovrebbero esserci...
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http://www.monsanto.it/profilo_aziendale.asp
5,5 la sola monsanto. Nel 1999 Monsanto ha portato a termine un progetto di fusione con Pharmacia & Upjohn per dare vita a Pharmacia, uno dei principali gruppi farmaceutici a livello mondiale.
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#40 | |
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cmq non possiamo sommare coop, carrefour, auchan contro la sola Monsanto. o tutto il bio contro tutto l'ogm o non gioco più.
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) è così diffusa che impedirla è impossibile, e comunque i controlli sono affidati di fatto alle stesse aziende produttrici (anche la potente Food & Drugs admin. si rivolge alla ditta produttrice per avere gli strumenti di tracciabilità del gene ogm...ricevendone a volta la risposta che non esiste nessuno strumento) che comprendono, come detto,ditte come la Monsanto, he oltre ai cibi ha trattato anche vere e proprie armi chimiche (L'Agente arancio ha avuto effetti non solo sui vietcong, ma anche sui villaggi civili e su gli stessi operatori americani che lo manipolavano senza precauzioni e sui soladati a terra costretti a marciare in mezzo alla poltiglia prodotta dalle foglie polverizzate - fonte enciclopedia NAM ): un pò di diffidenza verso compagnie come la Monsanto è perdonabile, non trovi?









